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Autore: Spensieratezza    24/03/2021    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Avviso: sono molto emozionata e orgogliosa di questo capitolo. Vi informo sulla cronologia, il primo pezzo che leggete è la fine, quindi comincio io a raccontare dalla fine e andando avanti si capisce cosa è successo, perchè l'ordine è inverso, ma voi dovete leggerlo proprio così come avete letto tutti i capitoli normali. Buona lettura :) il capitolo continua ad avere errori grammaticali nonostante sono ORE che correggo..domani prometto che cerco di finire, abbiate pazienza, ho una tastiera del cazzo





Sala comune di Serpeverde


“Credo di capire cosa sia successo.” stava dicendo Albus.
“Ah, davvero? Illuminaci, sul come abbiamo fatto a essere così idioti entrambi.” Disse Scorpius.

“Beh.,” disse Albus. “ Per farla breve, entrambi avevate delle aspettative  e per questo la serata è stata un disastro.”
Entrambi cominciarono a protestare e Al li zittì.

“Lasciatemi finire di parlare prima! Tu Scorpius avevi un’aspettativa nei confronti di Rose..”
“Non è vero! Io sono stato tutto romantico, le ho fatto un discorso sulle emozioni e lei se ‘è uscita con quella frase crudele su mio padre e..”

“Ecco, vedi? Vedi? Sta qui l’inghippo. Tu hai fatto un discorso bellissimo, in apparenza, ma non puoi nascondere che tu stesso desideravi colpirla nevvero?”
“Non posso negarlo, no, ma infatti lei era colpita!” tornò a protestare.

“Ecco! L’hai colpita, ed è lì che scatta l’aspettativa. Tu a quel punto ti aspettavi che fosse all’altezza, che fosse all’altezza ancora di più, che fosse  ancora meglio, che fosse gentile.. invece cos’ha fatto? Dillo tu, Scor.”

Scorpius sospirò.
“È stata..la solita Rose.”

“Esatto, esatto! Lei non è stata scorbutica ne maleducata, ma è stata la STESSA Rose di sempre, ha espresso un qualsiasi dubbio che probabilmente aveva da sempre, ma allora se già lo sapevi perché ci sei rimasto così male?”

Scorpius stette zitto.

“Aspettativa. Tu a quel punto dopo il discorso avevi un’aspettativa diversa e qui casca l’asino. Il tuo discorso si morde la coda. Ne sei te  stesso vittima.”
“E per quanto riguarda me? “ chiese Hugo.
Albus ci pensò su un po'.

“Io non mi aspettavo proprio niente da Lily, non volevo che lei facesse QUALCOSA, ANZI secondo me ha fatto anche troppo!”
“Ecco! Infatti la tua aspettativa era inversa!”
“Cioè?”

“Probabilmente tu ti aspettavi che avresti avuto davanti a te la Lily di sempre, quella che non ama le feste, che va a letto presto, che sta sempre con te, che non vuole ballare o flirtare..che non si accompagna mai a un ragazzo, infatti quando lei si allontana e la perdi di vista, tu ti dici stranito dico bene?”
“Beh, sì..”

“Anche tu avevi un' aspettativa! Tu ti aspettavi che Lily fosse la stessa Lily di sempre, invece lei ha anche trovato un accompagnatore per il ballo, guarda un po'.”
Al guardò entrambi e poi sentenziò.

“Chiamatemi pure GIUDICE ma qui arriva il mio giudizio finale: il consiglio che mi sento di dare a tutti e due, è quello più banale del mondo: di essere VOI STESSI. Non c’è cosa più vincente, perché le strategie si rivelano sempre dei fiaschi. Non dovete avere aspettative, perché quando hai un’aspettativa su una persona, le statistiche lo dimostrano: la persona non reagirà mai come ti aspetti e anzi nella maggior parte dei casi se hai un’aspettativa, questa verrà disattesa. Le persone non sono schedine di calcio.”

“Sì,  ma qui ci stiamo dimenticando tutti una cosa. A me Rose non interessa, di Hugo non possiamo parlare di interesse amoroso con Lily. Certo, sempre se non ci sta nascondendo qualcosa.” disse Scorpius.
Albus sgranò gli occhi.
“Hugo..è cos...”

“No!! No! Che state dicendo? Oh, smettetela. Non dovreste neanche pensarle certe cose.”
“Non ci sarebbe niente di male.” disse Scorpius.
Albus lo guardò come a fulminarlo.
“Innanzitutto è mia cugina, te lo ricordo.”

“Te lo ricordo anche io.” disse Al.
“E poi siamo amici da quando siamo piccoli. È come una sorella per me..insomma sarebbe come..”

Al trovava che il discorso stava cominciando a farlo sentire a disagio.
“Io comunque credo di avere mal di testa quindi me ne andrò a letto.”

“Come rose...Al che c’è? Scusa non volevo turbartii, ti assicuro che io non...“
“Non sei tu, Sono io. Oggi ho fumato e..non credo di essere pronto al fumo. Come tu non sei portato all’alcol evidentemente.”

Non sono portato ai mancati baci tra me e Jamie.
 
 
 
 
 
 
*

Sono disperato, oramai mi rassegno a riuscire a capire dove era andato James, lo trovai mentre ero uscito a prendere una boccata d’aria nel fresco della notte, nel parco del castello.

Era seduto su un muretto, con una sigaretta tra le mani, tenendola tra le dita come un poeta maledetto.
Un poeta maledetto, un musicista disperato.

Tutta la mia ragione mi diceva di scappare da quella ennesima visione di felicità delirante, ma il mio cuore mi spingeva con tutte le mie forze invece da quella parte.
“Al, vieni.” Perentorio. Un ordine.

La canaglia che si era impossessata del mio cuore da anni, mi stava ordinando di andare da lei.
E io non sono mai stato bravo a sottrarmi al mio carnefice.
Mi avvicino ed è..

È ancora peggio, guardandolo da vicino.

James è stupendo, i capelli neri lucidi come quelli di un corvo, più neri che mai, e più lunghi che mai, nonostante non superino la lunghezza delle spalle!

Gli ricadono elegantemente sulle spalle in morbide onde voluttuose e capricciose, ma setose, tutto di lui è armonico, perfino i suoi occhi di nero liquido. E pensare che una volta credevo che gli occhi azzurri fossero il meglio a cui si poteva anelare.

Il suo viso ricalca i dipinti degli angeli, è così bello mio fratello che meriterebbe di essere dipinto, altro che il ritratto di Dorian Grey. La natura è stata generosa con lui, con me invece ha fatto schifo dandomi la sfiga di avere un simile capolavoro per fratello.

James mi guarda con un’occhiata di rimprovero. “Vieni.” Ripete e so che è già impaziente. Non è abituato a ripetere per la seconda volta un ordine.
 
Ubbidisco come uno stoccafisso, qualcosa mi urla che c’è qualcosa che non va. James non ha l’aria scanzonata che ha sempre. È successo qualcosa, me lo sento.

“Dov’è andata a finire la tua bella?” chiedo.
Dentro di me spero che mi dica “a fanculo.”
Ma James è James. Non risponderebbe mai così.
“Via.”

“Uhh il grande James che non conclude in una serata romantica come questa? Mi deludi.”
“Anch’io mi deludo da solo.” Sospirò, gettando un’altra boccata di fumo. .

“Jamie..che succede? Hai una faccia..” evito di terminare dicendo “che vorrei rovinare a suon di morsi e baci.”
“Devo prenderti con le tenaglie per farti avvicinare?” quasi ringhia.

Mi sento scuotere da un brivido. Vorrei quasi sfidarlo a provarci, giusto per sapere come si sente a essere sbattuti dal grande James, mica per altro. Per conoscere la sensazione, ecco.
Ma non ho voglia di provocarlo di più.
 
Mi siedo sul muretto, davanti di lui.

Qualcosa mi ha urlato di fare così e di non sederglisi al fianco.
Studio la sua espressione ma lui non protesta, evidentemente ho fatto la scelta giusta.
“Allora, James..che ci fai qui?”
Mi sta spaventando, devo ammetterlo.

Lui fa un sospiro che potrebbe dissimulare una risatina e si avvicina a me.

TROPPO velocemente.
Mi fa prendere quasi un infarto.
Ma lui non voleva baciarmi, ma solo avvicinare la sua fronte alla mia.

“Mi godo la frescura della nottata, fratellino.”

“Jamie..” dico, anche se vorrei strapparmi la lingua per non parlare in un momento come quello.
Ho paura che se parlerò, rovinerò la magia e Jamie interromperà il contatto.
Ma è pur sempre mio fratello e io non posso fare a meno di preoccuparmi per lui.

“Mi preoccupi..cos’è successo? Sei..ubriaco..” gli prendo il viso tra le mani, per una volta la mia preoccupazione vince il mio imbarazzo, ma lui si divincola quasi altrettanto velocemente.

Non è abituato a contatti così spudorati.

“Ubriaco? No, vorrei esserlo. Anche se non ho bisogno di esserlo, per rovinare tutto ciò che tocco.”
“Jamie, ma che cazzo..”

“Sono un disastro, Al…so che tu mi ammiri, e che pensi probabilmente che io sia perfetto in tutto ma non è così…cazzo, non ti accorgi neanche di quanto cazzo io sia imperfetto..”

“Forse me ne accorgerei se tu me ne parlassi, Jamie! Ma tu..non parli con me. Tu..ti nascondi dietro il sesso..occasionale..e non..non parli.”
Abbasso lo sguardo. Ma cosa faccio? Lo rimprovero? Quanto faccio schifo?

Jamie sorride, si lecca il labbro e io abbasso lo sguardo.

“Il sesso è quello che riesco a fare meglio..non sono bravo a parlare..sono bravo a fare i fatti..ma non sempre posso..quindi..”
Il cuore mi si ferma. Di quali fatti sta parlando?

“Oh, andiamo, piantala. Tu sei James Sirius Potter. Non c’è niente che non puoi fare, mi hai capito? Qual è il problema, Jamie? Qualcuna ti ha dato buca? Qualcuno?” rincaro la dose sapendo che l’avrebbe fatto ridere e infatti così fu.
“Il fatto è che questa serata è un tale disastro..è anche noiosa.”
“Credevo ti piacesse in realtà.”

“Forse perché volevo che sembrasse che mi piacesse. Oh, Al..sono un tale disastro.” Disse poggiando la sua fronte ancora sulla mia.
Sento il cuore accelerarmi i battiti e al contempo stringermisi al petto, una scarica d’amore così forte da incendiarmi il petto, era così bello perfino mentre soffriva e forse ancora di più, oh lo amavo così tanto, desideravo così tanto abbracciarlo, far andare via quella patina di dolore dal suo cuore, James era come un animale ferito, io desideravo solo cancellare tutto quel dolore.

“Sono qui per questo, no? Oh, Jamie..confidati con me. Per favore.”
“Non posso.”
“Sì, che puoi, per favore.” Gli prendo il viso tra le mani ma lui si discosta lontano da me.

“Dovresti sapere che io non sono un tipo di parole, Al. Non posso esprimere quello che ho dentro, anche se vorrei condividerlo. Vorrei davvero che tu potessi condividerlo con me.”
“La canna aiuta a esprimerlo?”
James mi guardò stranito e un po' turbato.

“A volte.” Espirò il fumo nella notte.
“Allora..lascia che provi anche io.”
“Cosa?”

“Se è l’unico modo per condividere le tue emozioni..voglio farlo. Chissà magari riuscirà ad arrivarmi un po' della tua disperazione e riuscirò a capirti.” Faccio un sorriso timido cercando di non soccombere al suo sguardo.

“Non sai quello che dici..fumare una canna non è condividere..”
“Ma io voglio fumare LA TUA, chissà magari in qualche modo condivideremmo qualcosa, se non vuoi parlare..è il minimo che ..JAMIE.” James mi aveva bloccato il polso.
Mi stava guardando con uno sguardo penetrante.

“E va bene, Al, ma si fa a modo mio. “
Mi tremano le gambe, cosa vuole dire?
“Apri – la bocca.”

Ora le mie gambe sono come gelatina, ma non riesco a disubbidirgli, non ci sono mai riuscito.
"Tienila aperta.” Dice e poi aspira dalla sigaretta.
Si avvicina a me con uno scatto felino. Non spiega, non ne ha bisogno, è così mio fratello.
Ma non è impetuoso, ora che è vicino a me si muove lentamente, quasi come se avesse timore di spaventarmi.
Mi appoggia una mano sulla nuca, e si china sulla mia bocca ma senza sfiorarla, solo due centimetri separano le nostre labbra, mi respira addosso , gettandomi il fumo all'interno della mia bocca. Non mi bacia neanche ma la sensazione è talmente intossicante, il suo respiro, lo sento anche attraverso il fumo e non mi sento più le gambe.
È così sexy e sensuale mentre mi respira nella bocca.
Quasi non sento il fumo.
Non sono sicuro che è esso che mi arriva nei polmoni.
Secondo me è il fiato di James. Mi accorgo a malapena di aver tossito, quando si stacca infine da me. Lo guardo e sembra turbato.
“Stai bene?”
Quand’è stato che è venuto così vicino?
“Sì. Voglio..rifarlo..”
Mi aggrappo a lui. Lo sento quasi tremare.
È soggezione?
“No..no..una volta è abbastanza.”
“Andiamo, non sono stato bravo? Ti ho deluso forse?”
“No, ma..non mi va. Non voglio che stai male. Ehi! Al, molla quella sigaretta, ti ho detto.”
Riconosco l’espressione di mio fratello. è terrorizzato.
Aspiro la sigaretta, lui mi guarda a occhi sgranati.
Non capisco perché. Non sto facendo niente che lui non abbia già fatto.
Lo attiro a me prendendolo per la felpa, mi sono dimenticato di dirgli di aprire la bocca e per un attimo temo che lui non lo farà, che mi farà ingoiare come uno stoccafisso, ma lui apre di riflesso la bocca e faccio a quel punto con lui come lui aveva già fatto con me.
 
La sensazione è meravigliosa, ma del tutto diversa da prima. Prima era un subire, passivamente, adesso mentre gli respiro nella bocca, sento la sensazione intossicante di avere il potere. Il potere di sconvolgerlo, il potere di averlo nelle sue mani, di intimidirlo, quello di impormi, è un’accettazione da parte sua.
Lui ha la testa all’indietro e ansima in una maniera che è quasi erotica.
Mi gira la testa, forse sarà la canna, o forse sarà che è stato quasi come baciarlo sul serio.
 
Quasi barcolla lui, questa volta è preda di uno sconvolgimento tale che quasi temo mi metterà le mani addosso.
Però almeno l’ho strappato dalla sua depressione.
Faccio per scappare ma lui mi agguanta mantenendomi al mio posto.
“Senti, io..mi disp..”
Ma lui appoggia la sua fronte alla mia, di nuovo, senza però più traccia della depressione amareggiata di prima.
È disperato si, ma è quasi una disperazione che lo fa sentire VIVO.
“Grazie.” Mi dice e a me sembra il più bel suono che ho mai sentito.  

Albus torna alla festa e una volta lì, si urta addosso con Lily davanti alle scale.
“OPs! Scusami tanto. Lily??” disse Al appena si rese conto chi aveva urtato.
“Ciao Al. Una bella festa, vero?”
Lily, splendida nel suo abito blu notte e il fiocco sulla testa, a malapena lo guardava.
“Sì-sì. Credo. Che fai qui?”

“Io..sono andata a prendere da bere. Ma credo..credo che andrò a letto.”
“Di già? Ma sono appena le dieci!”
“Non mi sento bene. Buonanotte Al.”
 
“Mah..che stranezza..” pensò Al, tornando in sala grande, non guardava dove stava andando e si scontrò direttamente con Hugo Weasley.
“Ehi!!”
“Guarda dove cammini, Al!”

“Scusa, non l’ho fatto apposta.”
“Questa è già una serata del cazzo. Mancavi solo tu.” Disse sgarbato, guardandosi il vestito rovinato da macchie rosse. “Hai visto Lily?”
“Andava a dormire. Ha detto di non sentirsi bene.”
Lui annuì cupo.
“Credo seguirò il suo esempio.”
Ma che cosa diavolo è appena successo?
 
 
 
 


 
*


POV HUGO

"Hai mai pensato di voler rivivere un giorno dall'inizio alla fine?" chiese il figlio di Colin.

"Mpf, ma sei matto? questo scempio? Assolutamente no!"

Sono seduto in disparte a vedere la folla che balla, Trixie da una parte e Lily dall'altra. Che serata del cavolo. Forse dovrei invitarla a ballare.Sì, ma chi?

Questo ballo è davvero stressante, sarebbe stato meglio se non ci avessero chiesto di portare delle accompagnatrici per forza. Non nego di aver pensato di chiedere a Lily di venire con me, ma non volevo che fraintendesse, ora però vedendo Albus e Rose, capisco che forse ho fatto una cazzata.. certo non che Lily avesse minimamente pensato a me come accompagnatore. Non credo gli importi. È un’atmosfera strana, questa. In queste occasioni, uno stralcio del mio futuro mi si affaccia alla mente. Capisco che questi eventi ci dividono, ognuno va da una parte diversa rispetto al camminare nella stessa direzione, è triste capire che basta così poco per perdersi di vista. Una complicità che è solo fittizia, non voglio essere come il personaggio di un suo libro, così facile da perdere di vista, così difficile da leggere.

Vedo Lily arrabbiata, Scorpius è arrabbiato, sono tutti incazzati e io fatico sempre a trattenere la rabbia. Forse dovrei andare a qualche corso per reprimerla. Alla mia età è problematico.

Lily mi guarda con uno sguardo di accusa e mi chiedo che cosa vede. Forse solo un adolescente problematico come tanti, da cui sbarazzarsi alla prima occasione appena il tempo che separa le amicizie d’infanzia, svanirà. Su un articolo ho letto che raramente le amicizie di infanzia persistono, certo magari noi dureremmo, visti di chi siamo figli, ma le fortune di solito saltano una generazione , non danno la grazia e se te la danno è quasi sempre perché si sono sbagliati.

Diamine, cos’è questa sensazione di vuoto che ho dentro? Una sensazione sorda a cui non so dare un nome, come un senso di nostalgia, di qualcosa che ho perso o che sto perdendo, siamo un bel gruppo sì, ma per quanto? Facciamo davvero parte di quel 5 % e quando smetterà di avere importanza?
Di solito non penso a queste cose quando Lily è vicina a me, ma in questo momento ho bevuto tropo vino e lei è troppo lontana.

Lei mi guarda con ostilità e con uno sguardo incredulo che forse avrebbe potuto assomigliare a Lily Evans the originals.
D’un tratto ho voglia di menare le mani.
 



 
*


Scorpius era nero, mentre si avvicinava al tavolino.

"Ciao, sono dei sondaggi. Potresti rispondermi a una domanda? C'è un giorno che vorresti rivivere dall'inizio alla fine?"

"Sì. Oggi. Per cancellare il mio essere un totale idiota!"

Caleb restò un attimo perplesso, poi cominciò a scrivere.

Arrivò Lily come una furia.
“Ma che cosa hai detto a Rose? Era sconvolta, dice che si sente una merda!”
“Non posso essere responsabile di quello che le persone si sentono le persone.” Disse Scorpius.

Lily si girò verso Hugo.
“Lo senti? Non dici niente?”
Hugo cercò di accendersi una sigaretta.
Lily gliela tirò via.
“Ma da quand’è che fumi tu?” chiese.

“Credo che siano questioni che riguardano Rose e Scorpius! Credo che quei due si piacciono..” disse la ragazza che era con Hugo.
“Non li conosci neanche!” disse Lily.
“No, ma forse ne capisco qualche cosa più di te di rapporti.” rispose lei.
“Ma cosa diavolo..”
“Lily, che ne dici se torniamo alla pista da ballo? Qui sono tutti incazzati.”

“È il tuo accompagnatore? Bei capelli.” Disse Hugo, guardando l'arrivo di un ragazzo dagli occhi color cioccolato e una zazzera castana.
“Piacere,io sono..”
“Non pensavo che Lily fosse riuscita a rimediare un corteggiatore alla fine!”
“HUGO! Io in confronto a te non chiedo alle mie amiche di uscire!”
Hugo arrossì.

“Guarda che lei non è una mia amica..ehm, voglio dire, è una ragazza che potrebbe anche piacermi..”
“Guarda che non devi dire questo solo per ingelosire la tua AMICA.” rispose la ragazza.
Lily e la ragazza si guardavano in cagnesco.
“Qual è il tuo problema?” chiese Lily.

“Il mio PROBLEMA è che se vuoi chiedere a Hugo di ballare non hai bisogno di starci tra i piedi tutto il tempo. Lui è troppo educato per dirti che sei un po' appiccicosa, ma..”
È mio cugino, idiota.”

“Hugo. Non me l’avevi detto.” Disse la ragazza imbarazzata e contrariata.
“Sì, beh, scusa, non pensavo fosse importante stabilire il grado di parentela, scusa se non arrivo a pensare che puoi essere gelosa di LILY. È assurdo.”
Lily lo guardava in un modo che lanciava fiamme.

“Non sarei così sicuro di come ragionano le donne. Una volta ti fanno credere una cosa e una volta l’altra.” Disse Scorpius.
“Tobias, andiamocene, mi sono già stancata della compagnia.” Disse Lily.
“Sì, andate, fate presto a ballare che poi Lily vuole andare a letto presto, si stanca subito lei, di certo non fa l’alba a ballare come una pazza.”

“Non credo tu sia cosciente delle abitudini di Lily.” Disse Tobias.
“Ah no? Beh si da il caso che dormivamo insieme quando eravamo piccoli, quindi abbassa le arie.”
Lily arrossì suo malgrado. Ma cosa stava succedendo?
“Hugo, calma.” Disse Scorpius.
“Io sono calmissimo Sono calmo, non è vero, Lily?”

Lily lo guardò e Hugo non gli sembrava in sé. Non era mai così spaccone di solito, soprattutto in pubblico.
“Credo tu sia ubriaco marcio! Puzzi. “
“Non tanto come questa cazzo di serata. “
Lily spalancò la bocca esterrefatta.
“Vieni, Lily, andiamocene, prima che perda la pazienza.” Disse Tobias. Si presero sottobraccio.

Sembrava che se ne stavano andando, ma poi Hugo disse di nuovo:
“Toglimi una curiosità,  come è nato questo invito ? Te l’ha chiesto lei o gliel’hai chiesto tu? Perché sai, con Lily bisogna far le cose per bene, romantiche…come hai fatto ad essere all’altezza?”
Tobias si voltò a fronteggiarlo.
“Gliel’ho semplicemente chiesto! Se vuoi saperlo, Lily mi piace da tanto, la osservo da tanto!Qual è il tuo problema?”

“Lo sai che a lei piacciono i principi azzurri sul cavallo bianco? lo sai che il primo bacio per lei deve essere speciale? Te lo dico perché a meno che non hai intenzione di portarla da Madame Piediburro per una romantica esterna in una saletta da te, con i cuoricini svolazzanti, scordati…”

“Tobias è molto interessante e non ti permetto di disquisire su cosa piace a me, Hugo. Chi ti credi di essere?”
“Bhe, una persona che ti conosce.”
“Ne dubito fermamente che la conosci così come credi.”disse Tobias.
“Tobias, vieni di là?  Scorpius, che c’è, che succede?”

Scorpius sorrise ma non rispose. Tutto preso a gustarsi la scena. Era arrivato anche l’ex fidanzato di Albus, che pareva conoscere lo stesso Tobias. Peccato lui non c’era a godersi lo spettacolo.
“ e ameno che Schwarzenegger non sia appena uscito da un libro dubito fortemente ti possa mai interessare, a lei piacciono solo i personaggi di cartone, non ha TEMPO per le persone reali su questa terra.”
“Hugo, ti avviso..” cominciò lei.

“Legge libri tutto il tempo. Si innamora solo dei personaggi dei libri, quindi mio caro, a meno che non viaggi con pezzi di cartone addosso, non hai la benché minima..”
Lily, che aveva afferrato un calice di vino rosso e lo sorseggiava per calmarsi,  smise di sorseggiarlo per rovesciarglielo addosso, direttamente sulla faccia.
“Vai al diavolo.” Disse Lily scappando via.

In quel momento Hugo vomitò sul pavimento.
“Lil..asp..aspetta, Lily.”
 
Hai mai desiderato rivivere un giorno dall'inizio alla fine?



 
*
 
Tenevo in mano un bicchiere di aranciata, mentre anelavo solo la compagnia di mio fratello James.
Per fortuna c’era Lily a tenermi compagnia in momenti come questi, ma quel giorno era sparita e quindi mi rimaneva solo la mia adorabile cuginetta, Rose.
Almeno lei non mi lasciava solo.

Per ringraziarla, la invitai a ballare e la feci ridere, facendole fare delle piroette niente male.
Era stupenda Rose, con quel’abito arancione, sembrava una dama d’altri tempi, avrebbe potuto piacermi..se non avessi preferito i maschi..e mio fratello.

E poi lei aveva il cuore impegnato, avevo sospettato già da tempo che aveva un debole per il mio migliore amico, ma avevo tenuto la bocca chiusa, e quanto male mi faceva.
Ma se Scorpius mi avesse detto che non provava sentimenti per mia cugina, la nostra amicizia sarebbe sopravvissuta? Non volevo saperlo e Rose mi aveva chiesto di mantenere il segreto.

Era stupita che la comprendessi tanto, oh mia ingenua cugina, se sapessi come faccio a capirti,
probabilmente mi odieresti.
È meglio che tu non sappia.
Mi scopro a cercare lo sguardo di mio fratello nel ballo, ma lui non guarda me.

Mi scopro a desiderare che lui distolga lo sguardo da LEI e mi conceda un’occhiata, solamente una.
Me ne basterebbe solo una, per essere felice, per considerare che dopotutto un mio sguardo possa infiammargli qualcosa.
Non pretendo mi ricambi, ma se anche solo cercasse i miei occhi io sarei felice.

Quanto si può essere bambini a volte! Quanto intensamente si può desiderare uno sguardo, proprio come dei fanciulli. (NDR: i dolori del giovane Werther )
Ma James non mi guarda mai.
E poi scompare.
Lasciandomi un’altra volta solo.

Solo e disperato.
Ma cosa mi aspettavo? Che cosa volevo?
Oh dio, perché fa così male?
Uccidetemi..
Lo so, sono patetico, sono disperato e sono stupido.

Però uccidetemi, qualcuno mi ammazzi.
Non voglio sentire più nulla.
Voglio mio fratello.
Non mi importa che mi baci, o che mi scopi.
Voglio solo che mi tenga stretto.
Lo voglio disperatamente.

Forse potrei abbracciarlo, a tradimento, così, non me lo negherebbe un abbraccio.
Ma che figura gli farei fare, davanti a tutti?
 


*
 
Albus e Rose stavano ballando e monopolizzando la pista, ma questo, loro non lo sapevano. James ballava con una ragazza che Albus non conosceva, non sapeva neanche di quale casa fosse. Ma in fondo perché avrebbe dovuto saperlo? Loro non mettevano becco su quale ragazza frequentavano. Beh tranne James, ma questo era un altro discorso e ampiamente superato.

La ragazza aveva capelli ricci e neri ondulati fin sulle spalle, fisico armonico, la tipica ragazza che sembrava perfetta per James.
Odiava queste festività, o meglio, si illudeva di poterle amare, quando stavano per arrivare si sentiva quasi come un ragazzo, un adolescente normale, ma poi quando era il giorno, si riscopriva annoiato.
Lui a differenza di Lily, lo nascondeva meglio. Avevano caratteri affini loro due, lui aveva preso da Lily, la sua vena malinconica, ma neanche lontanamente così fragile.

A volte Albus  si sentiva in colpa nei confronti di Lily. Sentiva sempre come se potesse fare qualcosa di più, per raggiungere il posto incantato di unicorni in cui lei spesso si rifugiava, sarebbe bastato allungare la mano per arrivare oltre al portale, ma per qualche ragione non lo faceva.

Si sentiva in colpa perché era come se, James fosse il suo salvagente che gli impedisse di annegare nel fondo degli abissi. L’unica ancora che gli impedisse di mostrare troppo al mondo come anche lui fosse fragile e di sicuro anche un impedimento che forse gli impediva di stare vicino alla sorella come desiderava, come fosse avrebbe meritato.
Ma ci sono cose, tragedie che accadono proprio alla persona che meno le merita.
 
Sai una cosa, Severus, è davvero molto egoistico da parte tua, pretendere di accapparrarti tutta la colpa, per non dire arrogante.”
“Scusi?”

Albus si era levato in piedi.

“Credi di essere forse l’unico a provare rimorso? Lily e suo marito, avevano chiesto a me protezione e riparo da Lord Voldemort. A me. Purtroppo hanno riposto la loro fiducia nella persona sbagliata, così come te. Ora, come in tutte le cose, prima o poi bisogna farsi una ragione, indugiare nel senso di colpa è proprio quello che permetterà di fallire di nuovo. Tu non vuoi che altri innocenti vengano uccisi, vero?”
“No..certo che no.”

“Molto bene! E il primo passo per far sì che questo avvenga, è riconoscere che non è tutta tua la colpa. Non ho intenzione di permetterti che tu te la prenda intera, sappilo. Lotterò per questo e sai perché lotterò, Severus?” si avvicinò di più a lui.
“Non per bontà, né per indulgenza di animo, ma perché DEVO, perché da questo, dalla tua forza interiore, dipendono altre vite innocenti. Se tu sei forte, io sono forte, se noi SIAMO forti, possiamo proteggere altri!”

Severus aveva calamitato lo sguardo in quelli di ghiaccio del preside.
“Capisci dunque perché è così importante come ci sentiamo, come TU ti senti?”
“Sì.” Disse Severus.
 
 
*
 
 
Rose non riusciva a smettere di guardare Scorpius.
Era magnifico nel suo abito grigio pieno di brillantini, ma non ballava.
Era il classico bello che non balla.

Però in quel momento, aveva un che di affascinante mentre sorseggiava un drink ghiacciato blu.
Scoprì che la fissava e arrossì.
Che Albus avesse ragione? A Scorpius piaceva?
Era sempre così dolce con lei, chissà se era vero.
E poi quella rosa viola che le aveva lasciato, era brillante. Era finta, ma Rose non se la prese. Detestava che i fiori venissero strappati e condannati a morire in tempo breve. Era stato davvero lui?

Si alzò.
“Sei stato tu?”
“A fare che, principessa?”
Gli mostrò la rosa imbarazzata.

“È davvero una bella rosa.”
“Non girare la domanda.”
“Perché pensi sia stato io?”
“Mi stavi guardando?”
“Non si può più guardare una bella ragazza?”
“Dimmi solo se sei stato tu.”

“Se vorresti che sia stato io..allora posso esserlo.” Disse lui sorridendo.
Rose scosse la testa.
“Perché non balli?”
“Mi piace vedere la gente ballare e pensavo di fare un po’ il principessino stavolta, aspettando che la mia principessa mi inviti a ballare.”
Rose avvampò.
“La vuoi finire?”

“Cosa? Vuoi essere tu la principessa che mi invita?”
“Malfoy..”
“Se vuoi esserlo, puoi esserlo. “ si avvicinò al suo orecchio. “Sai conosco una persona che ha un urgente bisogno di farsi perdonare da un certo ragazzo. Beh, io le direi che se vuole, può farlo con un ballo.”
“Io non devo farmi perdonare di nulla.”

“Sì invece, hai detto che l’idea di avere un corteggiatore come me ti offende!”
Rose lo guardò contrariatissima.
“Non è vero!”
“Mi è stato riferito così!” scosse le spalle.
“Da chi??? Oh, ucciderò James!”
“Vedi che è vero!”

“Non è vero niente, non sono state quelle le mie parole!”
“E allora quali?”
Rose lo guardò corrucciata.
“Non lo ricordo.”
“Che peccato.” Disse.
“Aspetta, dove stai andando?”
“A cercare la mia principessa.”

Rose restò con un'aria triste seduta da sola, sulla sedia occupata prima da Scorpius.
Dopo qualche secondo…
“Ciao, ho fatto un lungo viaggio per trovarti, principessa. Mi concederesti un ballo?”
“Scorpius! Sei appena andato via!”
“Non te l’hanno detto che trenta secondi in un altro universo possono corrispondere a una VITA INTERA?”

Rose sorrise, intenerita.
“Hai detto che stavi cercando la tua principessa.”
“Non lo sapevi che da una prospettiva diversa le stesse cose che guardavi prima assumono sembianze diverse? Non credo di doverti chiedere se conosci il film l’attimo fuggente. Mi sembrerebbe offensivo.”

“Lo conosco.” Sorrise alla citazione. “Non sapevo ti intendessi di cinematografia babbana e non sapevo fossi un filosofo.”
“Sì, beh, nel tempo libero mi piace filosofeggiare.”
“Quando non fai cosa?”
“Quando non adesco giovani fanciulle che aspettano un ballo.”
La tirò su di forza.

“Sei sempre così prepotente?” gli battè dei colpetti giocosi sul petto.
“Solo quando so che alle ragazze piace.”
 
Ballarono e la sinfonia sembrò infinita.
“Beh..non pensavo ballassi così bene. Sono stupita, signor Malfoy, davvero!”

“Sono stupito anche io. Sei riuscita a trasformare una serata noiosa in una serata perfetta. Non potrei desiderare di meglio!”
“Potevi invitarmi..se volevi.”
Una piroetta, lei cascò sul suo petto.
“Non ero sicuro di essere ben accetto.”

“Quante ragazze hai avuto, Scorpius? Sembri così sicuro di te.”
“Quindi è questo che pensi di me? Che sono un tombeur de femme?”
“Dipende, Sì. Quindi?”
“Che ti importa?”
“Sono solo curiosa.”
“Dipende da che significato ha per te un tombeur de femme.”

“Beh, ci sono sempre tante ragazze attorno a te.”
“Sei gelosa?” gli sorrise.
Rose lo guardò male.
“Ok, ok..in realtà non ho baciato mai nessuna. “
“Stai scherzando!”
“La cosa ti da così fastidio?”

“No! cioè..”
“Vorresti che ti baciassi adesso?”
“NO!”
“Bene, perché non lo farei.”
“Avevo ragione, sei uno stupido, grosso pallone gonfiato e..”
Scorpius la tenne stretta a sé.

“Non lo farei, perché questa serata è già perfetta così. Ti è mai capitato di sentire la magia, Ros? Di sentirla davvero? Nel vento, nel canto degli uccelli, in una voce gentile, nell’abbraccio di un amico?”
Rose lo guardò.
“Che cosa centra questo adesso?”
“Ti è già capitato? Rispondi?”
“S-sì. Mi è capitato.”

“E non è forse accaduto che quando l’hai sentita, tutti gli stereotipi che avevi in mente sono andati via? Eri rimasta incantata magari a osservare quello spettacolo, in contemplazione, come sotto la sindrome di stendhal, a osservare. Dentro di te sai che quel sentimento di magia svanirà ma in quel momento non te ne accorgi, sei così rapita che te lo godi, semplicemente. Alle tue emozioni non importa del fatto che tutto è relativo, non pensano che la gioia che provi adesso, presto finirà. Il tuo cuore palpita, i tuoi occhi luccicano e la tua anima pensa che sarà così per sempre. Un attimo che durerebbe in eterno!”

Gli occhi di Rose si riempirono di lacrime.
Scorpius glieli asciugò.
“Perché rovinare tutto con un gesto fatto solo perché uno dei due pensi sia il momento di far subentrare uno stereotipo? È davvero così importante un bacio davanti a un’emozione?”
Rose sbattè le palpebre.

“Sei..sei diverso.
Scorpius la guardò accigliato.
“Sei diverso da tuo padre. Cioè..oddio, io non volevo..”
Lo sguardo di Scorpius si adombrò.
“Ti sbagli, io sono uguale. A lui.”
Rose lo fissò.

“Mio padre, anche lui, pensava che la seduzione era TUTTO, a lui non interessava avere il mondo ai suoi piedi, quando sapeva che sprigionava carisma da tutti i pori. Per lui era più importante sedurre con il suo charme che avere delle storie. Quindi, sì, siamo uguali, io e lui. Non te l’aspettavi? Forse sei delusa.”
“Scorpius, ascolta io..”

Lui le diede un bacio sulla fronte.
“Non roviniamo tutto con parole e giustificazioni.”
Detto questo, se ne andò.

Hai mai desiderato rivivere un giorno dall'inizio alla fine?
 
 



*
 
“Ho paura di non interessargli davvero, che stia solo giocando perché ha capito che mi piace.”

Albus ci era rimasto un po’ male, perchè non tollerava che si parlasse male del suo migliore amico, ma Rose diceva che non poteva fare a meno di sentirsi insicura, lui era così bello, affascinante e sicuro di sé, lei era rompipalle e paranoica.

“A volte lo faccio apposta a trattarlo male. Perché se gli faccio vedere subito i miei difetti, non può dire che non sapeva già da subito che ero così no? Almeno, saprò che non ho fatto niente di male io in seguito per fargli cambiare idea.”

“Rose, ma se continui così a fargli vedere SOLO questa parte, finirà che se anche gli piaci, potresti non piacergli più, proprio perché vede che non c’è altro.”
Rose ne era rimasta attonita.

“Sai, credo che le esperienze dei nostri genitori rispettivi, ti abbiano..come dire, condizionata? Pensi che l’atteggiamento indisponente sia la chiave VINCENTE per farsi amare a colpo sicuro, giusto? Lo pensi perché mia nonna Lily, faceva così con James, mio nonno. Lo pensi perché tua madre litigava continuamente con Ron, ma lo stesso atteggiamento non è vincente con TUTTE le persone, credere questo significa solo andare incontro a una valanga di merda e di delusioni. Tu non sei la Evans, non sei Granger e lui certamente non è né Ron, né James, quindi piantala di fare la maestrina che pensa alle classifiche e alle statistiche!”
Rose si rabbuiò e Al intenerito le prese le mani.

“Io non penso tu sia così..io penso tu sia fantastica ok? Ma basta con le strategie! Dopo un po’ stufano.”
“Allora..cosa supponi di fare?”
“Mi arrendo. Sei irrecuperabile!”
“Ecco lo sapevo, lo dici anche tu!”
Albus sorrise.

“Forse siamo due irrecuperabili.”
“Eh??”
“Non ho trovato nessuna ragazza con cui andare al ballo. Perché non ci andiamo insieme? Tra sfigati potremmo divertirci.”
“Sai chi non sarà certo uno sfigato? Jamie. Lui certamente avrà trovato qualcuno da portare alla festa.”
“Ughh..”

“Lo so, è vergognoso come cade sempre in piedi eh? A dire la verità, sono più preoccupata per Lily.”
“Hugo ha trovato qualcuna..vedrai che anche Lily si divertirà.”
Rose scosse la testa.

“Non mi ha detto niente, l’ho interrogata ma sembrava volere tenere tutto nascosto. Io lo spero che ha trovato un accompagnatore, è una ragazza brava, tanto dolce. Ma troppo chiusa in sé stessa e il fatto che porta lo stesso nome di nostra nonna, la carica di un pressing assurdo. Sente il peso di non essere all’altezza di un nome così importante.”
Questo portò uno strano flashback.
 
Erano al terzo anno e Albus come al solito aveva litigato con James.
per via di una lezione su Storia della Magia in cui si era parlato dell’importanza di avere dei nomi uguali a quelli di maghi che hanno fatto la Storia del Mondo.

Ricordò di nuovo tutto Al, come James si era pavoneggiato dicendo di avere due grandi nomi importanti, maghi che avevano sfidato VOLDEMORT, che avevano partecipato alla grande guerra, allora poi si era arrivati a ridacchiare sul fatto che sia Lily sia James portavano entrambi i nomi dei genitori di Harry.


“Siete così tanto fieri di portare i nomi di una coppia che stava insieme? Non è che magari ora vi mettete anche a pastrugnarvi in pubblico per dare spettacolo?? Dovesse succedere, avvisate, almeno scappo prima che mi venga da vomitare!”
Avevano tutti guardato Al che aveva fatto un sorrisino diabolico e poi aveva ricambiato il gestaccio che gli aveva fatto James, andandosene via dall'aula.

Ma James ancora una volta gli venne dietro.

Al era andato in bagno, James cercò di seguirlo e Al cercò di chiudergli la porta in faccia, cercando il possibile di sbatterlo fuori.

“VATTENE. DEVI SEMPRE INSEGUIRMI, COSA HO FATTO DI MALE PER AVERE UNA PIAGA COME TE!”

“Me lo chiedo sempre anche io di te. Ora mi dirai cosa abbiamo detto di male per meritarci un simile veleno. Almeno se non vuoi chiedere scusa a me, fallo a Lily. Lei ci è rimasta male del tuo atteggiamento.”
Al si mise a ridere.
“Sei venuto qua per lei? Ma certo, dovevo immaginarlo. Sempre tutto per Lily, non è vero?”

James lo fissò basito.
“Ma qual è il tuo problema?”

“Io? Io non ho nessun problema!! Siete voi che vi montate la testa, quanto vi esaltate perché avete i nomi della COPPIA PERFETTA per antonomasia! La vostra presunzione mi da il voltastomaco!”
Per un attimo James sembrò li li per decidere di dargli un pugno o andarsene, ma poi un sorriso da schiaffi aleggiò sul suo volto.

“Oh cavolo..Al potevi dirmelo subito..”
“C-che cosa?”
“Tu sei..sei..GELOSO!!”

“CHE COSA?? SEI..SEI UN IDIOTA!”

“Dai ti capisco, ti sei sentito escluso, ma non devi! Anche se i nostri nomi sono un’alchimia magica per eccellenza, non potrei mai scordare mio fratello..volevi sentirti anche tu al centro della scena, non è vero? Ma noi ti consideriamo già, hai il nome di due dei presidi più….”
“IDIOTA, NON CAPISCI NIENTE!!!”

La rabbia e l’umiliazione diedero ad Albus una forza sorprendente ed ecco che riuscì praticamente a colpire James con la porta e guadagnar tempo in modo da riuscire a correre per il bagno e chiudersi in una delle toilette.
“M-maledetto pazzo..” disse James tenendosi la guancia ed entrando.

“AL. TORNA SUBITO QUI E CHIEDIMI SCUSA. SE MI COSTRINGI A VENIRE A PRENDERTI,SARà PEGGIO PER TE!” ma poi si bloccò.
 
“Al?? Che diavolo fai? Stai..piangendo?? Al! Apri questa porta!! Al. TI PREGO.” sussurrò poi.
 
Mi sento morire.

Voglio scomparire. Diventare una macchia di vuoto nell’Universo, nel cosmo.
James ha scoperto proprio quello che temevo avrebbe scoperto! Sì, sono geloso.
Lo vorrei gridare all’infinito, oltre l’universo.

Sono geloso, perché James era il ragazzo che era pazzo di Lily Evans a scuola e il fatto che Jamie porta uno dei due nomi di uno che era pazzo d’amore per una ragazza che aveva lo stesso nome di mia sorella mi fa infiammare, mi fa bruciare dalla gelosia! Loro hanno un’alchimia che io non potrò mai SOGNARE di avere con lui..Jamie stravede per lei..che illuso che sono..Jamie non mi ricambierà mai e poi se anche decidesse di andare oltre l’incesto, perché dovrebbe desiderare una nullità come me, un MASCHIO? Gli farei più schifo dello schifo ma va tutto bene, almeno che non devo sorbirmi questa umiliazione a scuola, no, questo è insopportabile, loro che si vantano davanti a tutta la classe della loro unione..e poi quando mi ha detto che sono GELOSO..mi sono sentito la faccia infiammare..voglio morire..lui ora sa..SA.
 
 
“Al, avanti, apri questa porta..giuro che non ti faccio niente..potrei anche, oh, cazzo, Al, se mi apri, ti permetto anche di abbracciarmi! E di chiedermi scusa, va bene così??”

Al riconosceva in quella richiesta assurda, una richiesta di perdono, conosceva ormai troppo bene suo fratello, ma non era abbastanza e allora cominciò a singhiozzare.

“Non capisci niente..non capisci perché papà vi ha dato i nomi di due persone che lui amava più di ogni altro..non capisci che può farmi soffrire a me, il fatto che lui abbia dato invece A ME, il nome di una persona che lui ha odiato a morte quando ha compreso che lo ha solo usato per sei anni? E che porto il nome dell’uomo che se fosse riuscito a conquistare sua madre, lui non sarebbe neanche nato? “
“AlBUS!!”
È scosso, lo so, ma me ne strafrego e vado avanti.

“Porto il nome di un uomo che lui ha odiato per sette anni!! È facile per voi..siete fieri dei vostri nomi..papà ha dato a voi dei nomi di persone che amava, a me invece quella di un uomo che odiava, forse due! E infatti proprio per questo non faccio che essere una delusione per lui. Non sono io a chiamarmi James, in fondo, il nome del padre che tanto amava.” mettere in mezzo due morti pur di non far capire a mio fratello che sono geloso di lui, mi fa ribrezzo. Non è tutto falso quello che dico ma mi faccio schifo comunque. Con quale coraggio potrò ancora guardarmi allo specchio? Non c'è dunque limite a quanto in basso si può scendere per conservare un minimo di dignità? Non c'è limite all'inferno sulla terra?

“Al..apri la porta..non mi piace parlare a una porta chiusa.” Disse dolcemente e qualcosa nel tono di James lo convinse ad aprire.
 
“Jamie..”
“Sei uno stupido, lo sai?”
Abbasso lo sguardo, mi vergogno un po'.

“Sei uno stupido perché papà non amava da impazzire James, anzi, l’ha odiato quando ha saputo quello che ha fatto a Piton. Ne è rimasto deluso, ma poi lui..l’ha perdonato, perché ha capito che le persone cambiano e a volte in meglio. Ha odiato anche Sirius perché credeva avesse ammazzato James, ma poi l’ha amato..ha odiato Piton perché lui l’ha odiato a sua volta e gli è costato tanto, tanto tanto, cambiare idea su di lui, ammettere di essersi sbagliato alla fine, papà che si è sempre vantato di non sbagliarsi mai.”

Non riesco a resistere, mi getto tra le sue braccia.
“Ha odiato Silente, perché credeva che non gli volesse bene, che non gliene ha mai voluto..ma si sbagliava.”
Lascio che mi accarezzi i capelli. Sembro un bambino piccolo, ma non importa, avrò tempo di vergognarmi dopo.

“Così come ti sbagli su di me…è vero, forse a volte ti odio..non lo negherò..ma ti voglio anche tanto bene.” mi asciuga una lacrima.
“N-non dovresti odiarmi..sono tuo fratello..”
“Forse è proprio questo.”
“Cosa??”

“Forse a volte odio che tu lo sia. Il fatto che tu sia mio fratello..crea in me un’aspettativa..che tu sappia riconoscere sempre e comunque quello che ho nel cuore..come se fosse una cosa dovuta, ma io a volte ci ho sperato..altre volte invece ne sono stato terrorizzato dall’idea che tu potessi riuscirci..nessuno dovrebbe avere questo potere,..sapere cosa si agita nel cuore di un uomo.”
Mi da un bacio sulla fronte e io vorrei davvero morire.

Perché gli ho mentito, insomma, è stata una bugia  a metà, non è stato per quello che io me la sono presa tanto.
“Jamie..questa scenata che ho fatto..io..”
“Non dirlo. Non voglio saperlo.”
Lo guardo terrorizzato. Che abbia capito?

“Non voglio sapere se quello che mi hai detto è la verità, se è tutto qui o è solo il preludio ad altre tempeste che ti porti dentro. Credo che preferirei..non sapere. Per adesso.”
“Ma..ma..perchè?”
Jamie sorride ed è un sorriso dolcissimo.

“Forse perché anche se faccio tanto il gradasso, a volte sono terrorizzato anch’io..quello che abbiamo condiviso è stato di un livello di intimità tale che non avevamo mai toccato prima per due fratelli come noi, sempre distanti, abbiamo solo tu tredici e io quattordici anni, non chiediamo troppo al destino, per ora.”
“Va bene..Jamie..d’accordo..” lo stringo a me,teneramente come se qualcuno potesse portarmelo via.

Ringrazio che non c’è nessuno a vederci in questo momento. Neanche Lily.
“Come sei sdolcinato, fratellino. Quasi non ti riconosco. In momenti come questo penso che hai sbagliato smistamento.”
“Cretino!” gli dico dandogli un pugno sul braccio.
“Ahio.” Grida ma ride. “Adesso sì che ti riconosco.”


Albus aveva sospirato.Si era pentito di aver pensato che solo lui si sentisse male al riguardo. Non pensava che anche Lily potesse avere dei problemi in merito. Era stato stupido e infantile. Solo perché lei non faceva le sceneggiate non significava niente.

“A volte la gente non capisce che non basta avere lo stesso nome di un leader carismatico per avere la stessa personalità.”
Ros lo aveva guardato.
“È così gravoso avere due nomi così importanti?”

“Un po’..non sai mai se..essere considerato troppo buono o troppo cattivo, capisci? È un po' come avere uno sdoppiamento della personalità.”
Rose rise.
“Ma credo che a Jamie sia andata peggio in fondo. Porta due nomi di due persone a cui papà teneva tantissimo, troppo. A volte ci penso e credo che in fin dei conti, la sua rabbia sia giustificata.”
 
 



*
 
POV JAMES

James era seduto su un muretto, con una sigaretta tra le mani, tenendola tra le dita come un poeta maledetto.
Un poeta maledetto, un musicista disperato.

La notte porta i sogni e leva via la poesia..

Ma quello è Al?

“Al, vieni.” Perentorio. Un ordine.

Sento di aver bisogno di mio fratello in questo momento.
Esita e non so perché la cosa mi mette a disagio. Vorrebbe forse andarsene e lasciami qui da solo?
“Vieni.”
 “Dov’è andata a finire la tua bella?”
“Via.”
Sì, via..così come vanno via tutte le storie. Non tutte, alcune resistono. Quali? Ci sono un sacco di storie mai nate, che forse sarebbero anche potute essere belle storie o forse no. Hanno scelto un’altra strada.

“Uhh il grande James che non conclude in una serata romantica come questa? Mi deludi.”
“Anch’io mi deludo da solo.” Sospira gettando un’altra boccata di fumo. Questa serata sembra volermi dire qualcosa.
“Jamie..che succede? Hai una faccia

 “Devo prenderti con le tenaglie per farti avvicinare?” quasi ringhio. Non voglio aggredirlo, ma davvero, se non si avvicina, credo che impazzirò. Dentro di me anelo un abbraccio, forse una risposta a questo senso di solitudine. Gli artisti creano canzoni su questi stati e tutto ciò è raccapricciante. Ma quale poesia non lo è? La poesia è fatta per essere poetica, non felice.

Al si siede di fronte, ma non davanti. Devo avere davvero una faccia da fare schifo.
Forse non è il giorno che ho dato il meglio di me, ma neanche il peggio. Insomma, c’è sempre la rissa con Damian, no?
 “Allora, James..che ci fai qui?”

Dentro di me, vorrei ribattere “Dove hai lasciato Rose?” ma evito. Potrei dire cose strane e non voglio davvero questo. Se l’ha invitata al ballo..significa ancora qualcosa no? In fondo se si innamora di lei..non è davvero illegale..i matrimoni tra cugini sono permessi ed è per giunta approvato dalla LEGGE. La stessa legge che lascia a piedi liberi gli assassini e condanna le coppie tra consanguinei.
Rido forse per evitare di dar voce a questi pensieri.

Al sussulta quando mi avvicino a lui, chissà perché ha tanta paura di me.
Avvicino la fronte alla sua nella ricerca di una connessione che ricordo, da piccoli c’era tra di noi.
La rivoglio.


“Mi godo la frescura della nottata, fratellino.”

E quando pensavo di essere solo nella mia solitudine, sei arrivato tu. A consolarmi, a salvarmi? Come sapevi che ne avevo bisogno?
“Jamie..”
“Mi preoccupi..cos’è successo? Sei..ubriaco..”
Mi prende il viso tra le mani. Mi sposto. TROPPO intimo.

 “Ubriaco? No, vorrei esserlo. Anche se non ho bisogno di esserlo, per rovinare tutto ciò che tocco.”
“Jamie, ma che cazzo..”

“Sono un disastro, Al…so che tu mi ammiri, e che pensi probabilmente che io sia perfetto in tutto ma non è così…cazzo, non ti accorgi neanche di quanto cazzo io sia imperfetto..”

“Forse me ne accorgerei se tu me ne parlassi, Jamie! Ma tu..non parli con me. Tu..ti nascondi dietro il sesso..occasionale..e non..non parli.”
Abbasso lo sguardo. Forse Al si è accorto di quanto la mia anima sia vuota, piena di tutto. Ma vuota.

Jamie sorride, si lecca il labbro e io abbasso lo sguardo.

“Il sesso è quello che riesco a fare meglio..non sono bravo a parlare..sono bravo a fare i fatti..ma non sempre posso..quindi..”

“Oh, andiamo, piantala. Tu sei James Sirius Potter. Non c’è niente che non puoi fare, mi hai capito? Qual è il problema, Jamie? Qualcuna ti ha dato buca? Qualcuno?”
“Il fatto è che questa serata è un tale disastro..è anche noiosa.”
“Credevo ti piacesse in realtà.”

“Forse perché volevo che sembrasse che mi piacesse. Oh, Al..sono un tale disastro.” Dico e appoggio ancora la sua fronte alla sua.

Non riesco a dare un nome alla sensazione che provo,come quella di un’anima dannata che se non viene sorretta non riesce a stare galla, che ha bisogno di qualcuno che si occupi di lui, un bastone forse, che mi spieghi CHI SONO o forse che mi comandi di essere qualcuno.
 

«Allora li nasconda tutti» gracchiò infine. «La metta... li metta al sicuro. La prego».
   «E tu che cosa mi darai in cambio, Severus?»

   «In... in cambio?» Piton guardò Silente a bocca aperta, come se volesse protestare, ma dopo un lungo istante rispose: «Qualunque cosa».



Immedesimarmi così tanto in un ruolo da arrivare a essere quello che sono, fino a essere da solo l'uomo che viene richiesto..ma non perchè mi viene chiesto, ma perchè è quello che SONO.. cosa c’è di più bello?
 


«Allora?» mormorò Silente.

   «Anche il Marchio di Karkaroff sta diventando scuro. è terrorizzato, teme una vendetta; sai quanto ha collaborato col Ministero dopo la caduta del Signore Oscuro». Piton guardò di sghembo il profilo irregolare di Silente. «Karkaroff vuole fuggire se il Marchio si accende».
   «Davvero?» sussurrò Silente, mentre Fleur Delacour e Roger Davies rientravano dal parco ridacchiando. «E tu sei tentato di fare lo stesso?»
   «No» rispose Piton, gli occhi neri puntati su Fleur e Roger che si allontanavano. «Non sono così vigliacco».
   «No» convenne Silente. «Sei un uomo molto più coraggioso di Igor Karkaroff. Sai, a volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto...»
   Si allontanò, lasciando Piton basito...


Sento il cuore nella mia mente più che sentirlo il cuore di Al accelerare i battiti, lo abbraccio, per sentirlo anche fisicamente. Mi abbraccia di rimando come se avesse un animale ferito tra le braccia. La sensazione che mi da Al, è di non disprezzarmi per questo, come se sapesse ESATTAMENTE chi sono e volesse curare le ferite della mia anima. La mia rabbia che non so neanche da dove viene.

“Sono qui per questo, no? Oh, Jamie..confidati con me. Per favore.”
“Non posso.”

Scuoto la testa. Non so dare neanche io un nome a tutto quello che mi affolla la testa, solo concentrandomi trovo confuse spiegazioni. La confusa attrazione che provo per te, quella sensazione struggente che provo sempre quando vedo nostra sorella. Tenerezza…ma anche altro che non so definire, qualcosa che mi rende triste e poi sensi di COLPA. La PRETESA che tu non potessi avere un fidanzato ma non era neanche solo questo, non c’entrava la relazione in sé quanto la rabbia per il fatto che avessi una figura maschile vicina che non fossi io, come se fossi insostituibile, unico, un'arroganza che non ha giustificazione perché tu non hai fatto niente per farmelo credere, non sono piú speciale di altri, eppure l’ho pensato. E poi la paura che prima o poi questa parte oscura che sento che c’è, potrebbe fare DANNI, non so cosa potrei diventare e la cosa mi spaventa.

“Sì, che puoi, per favore.” mi prende il viso tra le mani, ma io mi allontano.
“Dovresti sapere che io non sono un tipo di parole, Al. Non posso esprimere quello che ho dentro, anche se vorrei condividerlo. Vorrei davvero che tu potessi condividerlo con me.”

“La canna aiuta a esprimerlo?”
Lo guardo stranito. Tra le tante cose, non pensavo a quello.
“A volte.” Inutile negare.
“Allora..lascia che provi anche io.”
“Cosa?”

“Se è l’unico modo per condividere le tue emozioni..voglio farlo. Chissà magari riuscirà ad arrivarmi un po' della tua disperazione e riuscirò a capirti.”

“Non sai quello che dici..fumare una canna non è condividere..”
“Ma io voglio fumare LA TUA, chissà magari in qualche modo condivideremmo qualcosa, se non vuoi parlare..è il minimo che ..JAMIE.”
 
Gli afferro il polso. Mi fa paura Al, a volte, mi fa più paura quando se ne esce con queste cose, rispetto a quando mi va contro. Forse non dovrei essere assecondato “E va bene, Al, ma si fa a modo mio. “
Mi fissa.
“Apri – la bocca.”
Al mi obbedisce.
“Tienila aperta.” Dico e poi aspiro dalla sigaretta.

Mi avvicino a lui. Lentamente, per non spaventarlo.
Gli appoggio una mano sulla nuca, non lo bacio, mi chino sulla sua bocca e i nostri respiri si mescolano

Mi sembra di sentirlo tremare contro di me.
Un'atmosfera sensuale e intrigante ci avvolge.
Quasi non sento il fumo.
Non sono sicuro che è esso che mi arriva nei polmoni. .
Sono pieno dell'odore di Al.
 
Tutte quelle stronzate sulla chimica, non possono spiegare questo. Non possono spiegare dei respiri che si mescolano senza combaciare le labbra.
Che cosa sono le labbra in fondo? Non sono niente, solo pezzi di epidermide.. è lo spirito, l’emozione che CONTA. 
Tutto finisce all'improvviso. Ci stacchiamo.
Al tossisce. “Stai bene?”

“Sì. Voglio..rifarlo..”

Albus si aggrappa a me.
Cosa vuole fare?
“No..no..una volta è abbastanza.”

La cosa mi sta sfuggendo di mano.

“Andiamo, non sono stato bravo? Ti ho deluso forse?”
“No, ma..non mi va. Non voglio che stai male. Ehi! Al, molla quella sigaretta, ti ho detto.”

il mio istinto da fratello maggiore sta avendo il sopravvento.
Lo guardo terrorizzato, spero che basti a scoraggiarlo e invece no.
Aspira la sigaretta, senza ascoltarmi, un sorriso quasi di sfida.
Tutte quelle volte che sfidavo le regole gustandomi le facce di chi avevo davanti. Ora capisco cosa provavano.

Maledetto Al, maledetto il fatto che condivide i miei stessi geni e quindi la stessa prerogativa a ignorare gli ordini.
Dopo aver aspirato la sigaretta, mi attira a sé come un koala, afferrandomi per la felpa.

Ma non mi tiro indietro. Non voglio.
 
C'è qualcosa di intossicante ed assieme inebriante, di meraviglioso, nel lasciare il potere a qualcun altro..potere di fare di te ciò che vuole, fosse anche ridurti in gelatina. Mi lascio prendere. Mi lascio avvicinare. Siamo una cosa sola senza toccarci.

Getto la testa all’indietro e ansimo senza poterlo controllare. Mi vergogno da qualche parte nella mia psiche ma questo è meglio del sesso.
Mi gira la testa.
 
Non so perché Al cerca di scappare in quel momento, forse pensa di aver osato troppo. Forse pensa che sono arrabbiato e gli griderò addosso. Non gli permetto di scappare. Non ancora.
“Senti, io..mi disp..”
Ma io appoggio la fronte contro la sua.

L’anima nera è stata rispolverata di bianco ed è bastato condividere il respiro con mio fratello. Lo sapevo che Albus apparteneva alla magia bianca nonostante sia di Serpeverde. Ha verniciato per un attimo la mia anima nera, mi ha fatto godere senza baciarmi.
Non mi sento più disperato. Vibrante, forse.
“Grazie.”
 
 
Dopo che Albus ebbe parlato con Scorpius e Hugo tornò nella sua Casa, si avvicinò a Caleb che, seduto sul divano della loro sala guardava il taccuino dei sondaggi.

"Ehi, Caleb, va tutto bene con il tuo sondaggio? Come procede?"

"Male." disse lui.

"Perchè non la fai a me la tua domanda?Potrei sorprenderti."

"Dunque..ehm, hai mai desiderato rivivere un giorno dal'inizio alla fine?"

"Sì, è questo giorno."
"Che cosa vorresti cancellare?"

"Niente. Assolutamente niente. Solo vorrei riviverlo." e se ne andò via.


"James.." sospirò Albus sul cuscino. "Vorrei tanto non baciarti ANCORA."






















Mamma mia ragazzi sono morta..sappiate che solo che sono quasi 9000 parole xd gran parte di quello che avevo scritto era già scritto ma non diminuisce la stanchezza. Solo alcune precisazioni: mi rendo conto che forse alcuni comportamenti dei ragazzi tipo il comportamento di Hugo e forse di James, sono forse quasi troppo troppo depressi , troppo introspettivi.. Non lo so.. Ho cercato di capire se male si sposava a ragionamenti e comportamenti adolescenziali e non so quanto del mio umore abbia condizionato i personaggi però vi dico solo che ad un certo punto mi sono innamorata proprio di tutte le scene e quindi spero che piacciano anche a voi.. è davvero difficilissimo strutturare la personalità di Hugo, quindi vi prego di avere pietà xd

volevo fare qualcosa che non fosse un Cliché quindi non mi andava di dipingere LiyLuna Come fanno in tanti a function che la rendono quasi un clone di Lily Evans amatissima da tutti e con una vita sessuale piuttosto attiva xd volevo fare qualcosa di diverso tipo metterla come una ragazzina sognante chiusa in se stessa quindi proprio il prototipo diverso della sua omonima e anche Hugo, volevo dipingerlo come il migliore amico ma non volevo che fosse il classico principe azzurro ma un po' quasi una caricatura di Ron, non volevo che idealizzasse troppo Lily o meglio la idealizza ma in un modo un po' contorto, pensa di non essere all'altezza e pensa che Lily sia irraggiungibile , ma un altro senso xd lo so anche voi vorresti prenderlo a schiaffi come vorrei prenderlo a schiaffi io, ma mi devo anche dire che sono stata molto indecisa fino all'ultimo se mettere la classica scenata di gelosia un po' all' Hermione , non volevo fare qualcosa di già visto e rivisto e anche una scenata di gelosia di Huo temevo che sarebbe stata un cliché non volevo mettere che litiga se per forza con l'antagonista come succede in molte storie Anche perché non volevo fare un rebeval di James Sirius e quindi alla fine mi sono inventata questa cosa da Beh dai a mettete che questo non ve l'aspettavate proprio Lily che cacciava fuori gli attributi e si ribellasse un po' a tanta maleducazione xd a cosa del sondaggio mi sembra una cosa carina ma devo dirvi che non è del tutto farinadelmiosacco o meglio il sondaggio Sì ma la frase da cui mi sono ispirata al titolo è merito di Dawson Creek una cosa che trovo veramente geniale la puntata che continua a ripetersi ma attraverso vari prove dei personaggi colmando i buchi di trama è piaciuta così tanto che ho voluto riportarla Anche se devo dire che è difficile riportare una cosa fatta da telefilm su testo Quindi abbiate pietà ho fatto quello che ho potuto xd
   
 
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