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Autore: Spensieratezza    28/03/2021    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Sono passati solo pochi giorni da quando è esplosa la passione tra lui e suo fratello e nascondere tutto è sempre molto difficile, soprattutto perché appartengono a due case diverse.
 
COLAZIONE.
Pov James.
Eccolo, è arrivato. Gli faccio un cenno, gli chiedo di venire a mangiare tra noi Grifondoro, mi guarda con una faccia terrorizzata, ma obbedisce e si siede al mio fianco, mi guarda con un sorrisino, sento che vorrebbe fare qualcosa ma è bloccato.
“La colazione.” Gli piazzo davanti una scodella di caffelatte e comincio a imburrargli le fette di pane con la marmellata, con una mano, l’altra si appoggia sul suo ginocchio.
Si irrigidisce ma non si sposta. Gli arruffo i capelli e lui si attira di più vicino a me.
Mi scosto.
“Non qui. Ci vedono.” Sussurro.
Mi guarda con un broncio adorabile.
 
“Scusa. Dopo, ok?” per il resto della colazione non lo guardo più.
 


Dopo pranzo.

“Ehi, stronzetto.” Lo trovo sotto un albero all’ombra che guarda il lago. Lui non mi degna di uno sguardo, non mi lascio scoraggiare e lo raggiungo. Cavolo, quanto mi è mancato.
Mi siedo dietro di lui e lo attirò a me in mezzo alle mie gambe.
Lui fa per spostarsi.
“Non fare lo stronzo.”
 
“Ah io??? “ dice lui un po' isterico. “Chi è che si sta già allontanando?”
Mi scappa una risatina. “Ti sembra un allontanamento?”
“Ma..tu..stamattina..”
“Al..” sbuffo io. “Non puoi starmi troppo vicino quando siamo in pubblico..potrei non controllare certe..reazioni..”
“Quali reazioni?”
 
Guardo in basso e distolgo lo sguardo. Lui sussulta.
“Porca puttana, Jam!”
“Dai, non fare il puritano adesso, hai quasi sedici anni, non dieci!”
“Forse non sono perennemente arrapato come te? Comunque non penso sempre a quello. A quanto pare te, sì.” Aggiunge.
“Io non penso sempre a quello. Cioè talvolta.” Fischietto.
 
Lui mi guarda con un sorrisino mellifluo.
“Quiindi..se ti sto troppo vicino ti eccito?”
“Adesso non montarti troppo la testa. Sono sempre un maschio. Ho sedici anni e gli ormoni a mille, basta un tocco, lo sai.”
“Che genere di tocco?”
“Al..” lo avverto. Sto avvampando.
“Questo?” si spalma quasi del tutto su di me con la testa all’indietro.
 
Non dico niente, è piacevole la sua testa sul mio stomaco.
“O così?” allunga le mani per accarezzarmi il collo.
“Al..” Le sue dita delicate sul mio collo mi fanno avvertire qualche brivido.
“O così..” mi accarezza le gambe languidamente mentre ha ancora la testa all’indietro.
Gli prendo le mani e le tengo ferme, alzandole.
“Sei impazzito?” mi guardo subito attorno, per fortuna abbiamo scelto un posto appartato.
 
“Rilassati, sono tocchi innocenti.” ride. Che cazzo ride?
“Questo lo dici tu.”
Al mi guarda per un attimo, poi si sporge un po' verso di me.
“Come ti ecciti di solito?”
 
“Al!! Che razza di domande sono?”
“Come fai per..eccitarti? A cosa pensi? Come fai a darti piacere?”
“Non avrò questa conversazione con te. È imbarazzante.”
“Dovremmo pur averla, se..” non finisce la parola.
“Se..?” lo sfido.
 
“Insomma..prima o poi..o…o no?” mi guarda e ora sembra allarmato.
“Al, non sei obbligato a..insomma, il fatto che ci baciamo non significa..”
“C-CHE COSA?”mi guarda come se avessi appena bestemmiato.
“Cosa?”
“Non..ti stai tirando indietro?”
“Cosa?? No! Non ho detto questo.”
“Ma non vuoi entrare in intimità con me.”
“Al!! Sei mio fratello! Per gli dei! E poi hai quindici anni.”
“Quasi sedici. Hai ammesso che sei attratto di me, che ti eccito, quindi..”
Deglutisco, guardo da un’altra parte. Sono terrorizzato. Lui mi prende il viso.
“È sempre per il fatto che abbiamo lo stesso sangue,, vero?”
 
“Al..tu non ti rendi conto di quanto siamo..di quanto ti metto in pericolo e non voglio..io ti voglio troppo bene..”
“Allora non fare soffrire me e te inutilmente. Perché negarti qualcosa che desideri e che desidero anche io? Pensi sia meno sbagliato se non mi permetti di toccarti?”
 
Respiro rumorosamente.
“Mi sembra che ci STIAMO toccando.”
“Sai cosa voglio dire".
“Al..” mi metto una mano sulla faccia.
“So che lo vuoi, e scusami se ho paura che prima o poi..se continui a trattenerti, cercherai qualcun altro per sfogare i tuoi istinti.”
 
“Non sono un animale..e comunque prima o poi questa cosa finirà..lo sai che non..è impossibile..”
“Perché farla finire prima del tempo?”
Non ho altre parole a questo.
“Altrimenti dovrò pensare che non mi vuoi.”
“Solo perché non ti salto addosso come un animale?”
“Anche.”
 
“Ah mi fa piacere che la pensi così! Dovrei fare come ha fatto Damian?”
Al rimane allibito.
“Ancora non posso credere che gli hai permesso di TOCCARTI.”
“Calmati, sei furioso.”
“LO SONO. Cosa avete fatto esattamente? Preliminari? Petting o avete proprio..” mi guarda e capisco di suonare davvero patetico, e disperato.
 
“Jamie..non ci ho mai fatto nulla..quella volta, io volevo solo farti arrabbiare.”
“Diosanto.”
“È la verità.”
“Mi hai fatto..soffrire perché volevi vendicarti di me?”

POV AL.

Quando Jamie mi dice quella frase, mi sembra davvero ferito e il mio cuore si spezza un po' all'idea di averlo fatto star male.  
 
POV JAMES

“Andiamo, soffrire, addirittura..”
 
“Credi sia impossibile? Solo perché ho quest’aria scanzonata..per non farti capire…credi che non ti volevo neanche allora, che non fossi geloso già di te? Ma a dirti la verità, mi sentivo…mi facevo schifo anche solo a fare dei pensieri su di te.”
“Ti rendi conto che è accaduto tutto nello stesso anno? Il fatto di Damian, il ballo del ceppo e il nostro primo bacio.” Mi sussurra. “Il mio quinto anno FOLLE.”
 
“E ci credo, hai avuto ben due ragazzi e uno di questi è tuo fratello, razza di depravato.” Gli accarezzo i capelli anzi se un po' la mia mano trema.
Al mi bacia le dita della mano e se le stringe a sé.
“Sta tranquillo…nessuno ci scoprirà..questi sono solo gesti affettuosi innocenti fraterni.”
Faccio uno sbuffo incredulo.
 
“Innocenti non penso proprio..però hai ragione, peste.”
“Jamie..ma tu..cosa provi per me?”
Sbuffo. Il pensiero mi fa venire mal di stomaco.
 
“Cosa vuoi che ti dica, pulce? Ti voglio bene, ti voglio bene più di chiunque altro al mondo, ho scoperto di volerti non come un fratello, a quindici anni, da allora mi sono sempre sentito uno schifo, mi odiavo, ho passato gli anni a odiare me stesso e me la prendevo con te. Non so perché sento questi impulsi sbagliati con te, a volte..a volte vorrei che mi picchiassi a sangue così forte pur di guarirmi..”
Al mi bacia ancora la mano.
 
“Io non voglio che tu guarisci da questo, anche se fosse una malattia, se a te passasse, io soffrirei..”
“Ma almeno non saresti più in pericolo..solo all’idea che qualcuno sappia di noi..io non voglio che tu soffra..non voglio farti sprofondare nella vergogna con me..”
 
“Basta..basta questi discorsi..piuttosto dimmi, tu DESIDERI toccarmi? Toccarmi veramente dico.”
“Intendi..” oddio devo essere arrossito, Al di rimando.
“Anche sotto i vestiti, finora ci siamo limitati a baciarci.”
“Al..ti prego non chiedermelo.”
Mi chiude gli occhi con la mano.

“Smettila di pensare se è giusto o sbagliato, dimmi solo quello che vuoi.”
“Sì.” Esalo. “A volte credo di volerlo così tanto da non riuscire a respirare.”
Al mi scopre gli occhi.
“Cos’altro mi faresti? Sincero.”
“Non pretenderai che risponda.”
 
“E dai! Non può essere chissà quanto scabroso. Vorresti..fare l’amore con me?”
Gli copro la bocca e lui ride contro di me.
“Idiota. Non mi spingerei tanto in là. No, diciamo che vorrei..per adesso..solo..toccarti..”
“Sotto i vestiti?”
 
“Sì..esplorarti..per capire sai..se questi impulsi che sento..continuano..o si fermano li.”
Al mi fissa intensamente.
“Allora fallo no?”
Lo guardo, deve essere impazzito.
“Non posso.”
 
“E dai! Ci baciamo già! Che differenza fa, Jamie? E poi è un ottimo modo per capire se questa attrazione che abbiamo continua o no! Magari scopri che non ti attrae il mio corpo come pensavi!”
Mi mordo il labbro.
“D’accordo..ma se non ti piace, mi fermi subito ok?”
“Ci sto. Quando?”
 
“T-ti andrebbe stasera? Nella stanza delle necessità?”
“Ci sto!!”
“Non gridare. Al, se dovessi cambiare idea..”
“No! Fai bene tu a non cambiarla, se mi dai buca ti inseguo fino alla sala di Grifondoro.”
Rido.
“Non oserai, pulce.”
 
“Non ti conviene sottovalutarmi. Ti mando il mio patronus e poi gli dico di pomiciare con il tuo!”
Rido.
“Idiota.”
“Scemo.”
 
 
 
 
Quando quella sera vado nella stanza delle necessità e trovo James, tutto vestito, con maglia e jeans aderenti, rimango senza fiato.
“Ti sei messo in vestaglia, eh?”
“Ah ah molto divertente.”
“Non c'è il letto?”

“NO.” grida lui. “Non ce n’è bisogno, mettiamoci..li sul divano.”
Mi indica un comodissimo divano rosso, mi siedo, lui sembra nervoso.
“Ecco..ehm..dunque puoi cominciare te.”
“Cosa ehm vuoi che faccia?”
 
“Toccami. Non era quello che volevi? Fai quello che vuoi.”
Accidenti. Non mi immaginavo che fosse così diretto. Già mi viene duro solo a immaginare di farlo, spero di durare almeno un po'.
Gli passo subito le mani sulla maglietta nera con riverenza, è attillata, sento i suoi muscoli sotto, continuo ad accarezzarlo fino alle gambe, lui si lascia fare, cerca di restare immobile.
 
Gli passo le mani sotto la maglietta e lo sento fremere.
“Posso salirti sopra?”
Lui cerca di rifiutare ma poi mi agguanta e mi fa salire su di lui a cavalcioni e a me sembra già di svenire.
“Vorrei..voglio toccarti..” mi chiede Jamie.
 
“Fallo allora..” finalmente lo bacio, gli do tanti baci sul viso, lo assalto di baci, poi sul collo, mentre lui mi accarezza la schiena sulla pelle nuda, facendomi fremere.
“Porco cazzo, Al.” Quante parolacce! Forse le sta dicendo perché ho cominciato a ciondolare su di lui a cavalcioni.
Non mi sono accorto di farlo.
 
"Vuoi che smetta?"

“No..se vuoi..continua pure..” mi dice.
“Va bene..” continuo a strusciarmi su di lui.
Mi sembra che è già eccitato la sotto..possibile?
James sta perdendo il controllo, mi accorgo che è così, quando vedo che comincia ad accarezzarmi con carezze febbrili, continue e veloci.
Ora non distinguiamo più le nostre mani. Io ho le mani sotto i suoi vestiti, lui sotto i miei, anche se abbiamo ancora i nostri vestiti indosso. Mi appoggia le mani sul sedere e mi spinge contro di lui, io gemo e mi struscio ancora di più e lo prego di andare avanti, mi slaccia i jeans e mi accarezza in mezzo alle gambe, annebbiandomi i sensi, facendomi gemere, getto la testa all'indietro, riprendo a toccarlo, ma non mi permette di toccarglielo per aiutarlo a venire.
Alla fine veniamo tutti e due, con una semplice strusciatina.
“Porco cavolo, Al..”
Ha la bocca aperta e sembra sconvolto.

Gli do un leggero bacio e mi rivesto, cercando di darmi un contegno.
“Alla prossima, Jamie.” Gli dico, facendogli occhiolino.
 
 
 
 
POv al.
 
Il giorno dopo, James getta un incantesimo di disillusione su entrambi e mi spinge contro il muro in mezzo al corridoio, baciandomi come un affamato.
Ci accarezziamo, ci baciamo e ci strusciamo l’uno sull’altro.
Siamo in preda all’estasi, baciarci e accarezzarci sembra la cosa più bella del mondo.
 
 
 
*  
 
La nostra materia, Babbanologia comprende insegnarci anche degli sport babbani, tipo la pallacanestro.
 
Ora tanti componenti della squadra sono presi, compresi James e me.
Siamo in palestra e sto tirando il pallone dentro il canestro, James mi fa una magia e mi fa fare un salto che non riuscirei mai a fare se lui non mi avesse dato una spinta.
Mi prende al volo dopo che faccio canestro, finisco appiccicato a lui, non so come fa ad avere la forza di tenermi sollevato, io urlo di lasciarmi stare, anche perchè lo strusciamento inevitabile rischia di farmi avere certe reazioni indesiderate, cerco di divincolarmi ma lui butta lui e me sul materasso.
 
Un’altra volta invece ci arrampichiamo sulla pertica, lui mi stuzzica con le braccia deconcentrandomi, poi si butta su di me, io grido e finiamo tutti e due sul materasso, gli salgo sopra fingendo di picchiarlo e si scatena una piccola lotta scherzosa tra di noi.
Tutti gli altri ci imitano e ci raggiungono, io soffoco quasi, per colpa degli altri mi ritrovo ancora di più schiacciato contro Jamie.
Mi ricordo che non devo stargli troppo appiccicato altrimenti James Junior si risveglia.
 
E poi finisce il quinto anno. È stato un anno strano per me e Jamie, la scoperta di un rapporto diverso, spingerci sul limite ma senza mai oltrepassarlo.
Ci siamo accarezzati intimamente, ma più in là di quello non siamo mai andati. Non siamo mai neanche stati completamente nudi l’uno al fianco dell'altro.
“Siamo pur sempre fratelli, c’è un limite da non oltrepassare.” Mi diceva.
 
Ma sapevo che era solo un modo per fingere a sé stesso.
E ora arrivano le vacanze, dobbiamo tornare a casa.
Ho paura di cosa succederà.
quale sarà il nostro rapporto quando torneremo a casa?






















alcuni sostengono che la stanza delle necessità è andata distrutta dopo il settimo libro quando ci fu l'incendio, altri no. Io preferisco pensare di no LOL d'altronde mi sembra non ci sia nulla di ufficiale!
   
 
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