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Autore: Spensieratezza    29/03/2021    3 recensioni
Albus Severus Potter guarda suo fratello pensando che James è come una falena. Bellissimo e luminescente, glorioso. I suoi occhi brillano come lucciole e le sue mani..oh, potesse perdersi in quelle specie di serpenti ammalianti e incantatori che sono quelle mani, ma non può permetterselo, James non dovrà mai sapere che si infiamma se anche solo lo sfiora per sbaglio.
- il titolo della storia è questo e sarà questo definitivamente per un sacco di motivi, che spiegherò
-revisione della storia completata
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Harry Potter, James Sirius Potter, Ron Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Riportami all'inizio'
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Ho preso un’allergia al polline di una strana creatura magica, colpa di Hagrid.
Due giorni dopo che siamo tornati  a casa, sono bloccato al letto con la febbre.
È la punizione per quello che faccio con Jamie, lo so.
Papà e mamma mi guardano preoccupati, mi hanno fatto il brodino.
Voglio sprofondare sotto terra, anzi, metterci Jamie.
Lo odio. Non ho mai odiato nessuno come odio lui.
 
Ma si può mai pensare di accarezzarmi  in quel modo sotto le coperte con nonchalance mentre ci sono mamma e papà nella stanza.
Lo uccido, è la volta buona che lo uccido.
“Mi sembra ancora più pallido, Harry.” dice Ginny.
Pallido? Mi sembra di andare a fuoco. James..oddio se non lo uccido io, lo faranno loro, se ne sta li seduto sul letto, con le mani sotto le coperte al mio fianco, come fanno a non accorgersi di quella mano che si muove sotto le coperte?
Oddio si..li..li..non ti fermare..

Mi accarezza in mezzo alle gambe e oddio..no, sono eccitato..mandateli via. Mandateli via.
“Dai, ci penso io a lui, lo costringo io a mangiare questo brodo, voi andate pure a guardare un po' di tivù.” Dice James.
Siano lodati tutti i santi.
“Niente scherzi a tuo fratello in queste condizioni.” Dice Harry.
“Prometto.”
Gemo fingendo dispiacere.
 
Se sapessero..ci ucciderebbero tutti e due.
Chiudono la porta e finalmente lo agguanto per il bavero.
“Idiota!! Dovrei ucciderti.”
“E dai che ti piaceva cosa stavo facendo.”
Dio quanto ha ragione..lo odio..lo odio e lo amo..
“Se provi a imboccarmi, ti strozzo.”
“Va bene, allora vorrà dire che dovrò trovare un altro modo per tenerti la mente occupata.”
Mi assale le labbra con un bacio, lo spingo via.
 
“Ma sei impazzito. Vuoi morire?” guardo la porta con orrore.
“Ho messo un incantesimo di blocco, se provassero ad aprirla, resterebbero bloccati.”
“Hai pensato a tutto..” dico , non posso fare a meno di non far sentire la mia tristezza.
“Ehi che ti prende adesso?”
 
“Niente..è che..sei sempre così accorto..se scollegassi davvero la testa come dici, non penseresti sempre a queste cose quando sei con me..”
“Non dire fesserie! E meno male che non scollego del tutto, almeno non rischiamo di farci scoprire. E se pensi che non sono irrazionale, vuol dire che non hai capito proprio un bel niente. Se fossi razionale con te, non farei niente di quello che faccio sempre.”
“Scusa..” abbasso lo sguardo.
 
“Al..baciarti è la cosa migliore che faccia, tra tutte quelle che facciamo.”
“Ma dici sul serio?” questa non me l’aspettavo.

“Tu non capisci..non è neanche per il sesso..io sento..sai, a volte, sento di amarti..” mi sussurra all’orecchio e io tremo dalla sensazione e non per l’eccitazione. “È irrazionale, questo è irrazionale. Mi sembra di conoscerti e di stare con te da sempre, non solo da 16 anni, mi sembra di amarti da più vite e non come un fratello, l’istinto di protezione che sento per te, non riesce neanche a superare l’amore che io sento di provare per te..è come se sentissi di doverti TUTTO.”
“Adesso stai dicendo una minchiata. Tu non mi devi nulla. E cosa poi?”
 
“Non lo so. Tutto? Non lo so, so che è irrazionale..ma sento che io se sono così, è perché..tu me l’hai permesso.”
Intreccia la mano alla mia.
“Cosa ti ho permesso, Jamie?”
“Di scoprire il mio vero IO.”
“Io non ho fatto proprio nulla.”
 
“Ti sbagli..solo tu..solo tu hai visto il mio vero io. Solo tu hai saputo vedere aldilà delle apparenze, è quello che sento. Quando mi guardi, quando mi tocchi..tu mi fai sentire AMATO.”
“Quindi..è solo per come io ti faccio sentire?”
“Grazie a te io sono..diverso. Mi SENTO diverso. Prima ero in un modo.”
“Prima quando?”
“Prima..non lo so..oh basta, sta zitto.”
Mi bacia, mi bacia dolcemente e poi si spalma su di me.
 
È la maniera per zittirmi, ma sento che è la maniera più bella che io conosca.
È la maniera PERFETTA,
Ci baciamo e intrecciamo le nostre labbra e l nostre mani.
Ha ragione. Quanto ha ragione.
Io sento di amarlo da più di una vita!
Lo amavo anche quando era..cattivo.
Aspetta, cosa???
Perché quel pensiero?
 
Il mio Jamie cattivo? No! È la persona più buona che io conosca!!
Perché l’ho pensato?
Oh, non importa, continua a baciarmi, Jamie.





Bagno

“Jamie?”
“Numi!! Albus!! Che ci fai qui?”
Albus fece un sorriso malizioso.
“Esci! Esci subito! Mamma e papà potrebbero..”
“Sono fuori. Sono fuori a comprare dei vestitini a Lily. Le è presa una strana voglia irrefrenabile di fare shopping.”

“D-dici sul serio?” chiese James, a mollo nella vasca, piano piano si sciolse, capendo che Al era serio.
“Secondo te scherzerei su queste cose?”
James si rilassò immediatamente e un sorriso nacque sul suo volto.
“È strano..vederti qui.”
“Già..ora hai intenzione di cacciarmi perché un moscerino o una farfalla potrebbe vederci nella stessa stanza o mi lasci entrare?”
“Sei già entrato. Vieni.” Sorrise James.

Albus prese un profondo respiro ed entrò, aveva tra le mani un flacone dalla dubbia provenienza, James era coperto di schiuma, le sue spalle sode..Albus cercò di concentrarsi sul bagno.
Era GIALLO. Era pura luce. Harry e Ginny lo avevano scelto perché sostenevano che era IMPORTANTE fare entrare la luce, nella casa, nel cuore delle persone, la luce era come l’amore, se entrava luce nelle case, allora si poteva sperare che si potesse riscaldare anche l’amore naturale nel cuore degli esseri viventi e non spegnersi mai..
NATURALE…
Anche quello che c’era tra lui e suo fratello era NATURALE? E poi chissà se tutte queste parole sulla luce gliele aveva suggerite Silente. Silente…
Da sempre rimpianto da suo padre, talmente tanto da aver deciso di dargli il suo nome.
Comunque..il bagno e le mura di esso, così come il soffitto, era giallo, per la luce diceva.
Mentre le piastrelle attaccate alla vasca erano AZZURRE.

Perché il blu era il colore dell’acqua e calmava lo spirito, diceva Ginny.
Calmare..
Sembrava così assurdo adesso, mentre guardava il corpo di suo fratello avvolto dalla schiuma.

Al, hai intenzione di restare lì tutto il giorno? Sei venuto qui solo per guardarmi in maniera inquietante o per fare qualcos’altro?” lo provocò James sorridendo.
Maledetto…
“Idiota.” Sussurrò, avvicinandosi.
James sorrise.
“Amo il tuo modo di dirmi che mi ami.”

Albus sussultò. James gliel’aveva detto. Qualche giorno fa. Anche se “detto” non era la parola esatta. Lui gli aveva sussurrato che SENTIVA di amarlo, che non era proprio come un ti amo vero, giusto? Era più come un…sento di volerti un bene immenso, sento di stare per innamorarmi di te, sento che POTREI provare qualcosa.
Si chiese come avrebbe reagito se James gli avesse detto TI AMO.

Gli avrebbe riso in faccia? Lo avrebbe spinto via e sarebbe scappato o sarebbe scoppiato a piangere come una donnina isterica? Beh, a giorni avrebbe compiuto sedici anni! Se anche si sarebbe comportato come un moccioso alla prima cotta, era giustificato no? Il primo ti amo della sua vita.
Eppure sentiva che non era tutto li. Sentirsi dire TI AMO da un fratello, era in un certo qual modo più….IMPORTANTE, sentiva che era così.

Ora, senza vederla in chiave per forza incestuosa, ma solo platonicamente sentimentale, un fratello che ti dice TI AMO, che ti dice che ti ama, è il livello più sublime dell’amore, almeno Al la pensava così, era diverso rispetto che se fosse stato un estraneo a dirtelo. Simboleggiava amore, sentimento, appartenenza e protezione, era come dire : ci sono, sono qui per te, da quando sei nato, ti proteggerò sempre, condividiamo il sangue e siamo una famiglia, non ti abbandonerò mai, perché siamo legati, amo il fatto che sei mio fratello e che sono legato a te, ti amo da quando sei nato, amo il fatto che sei nato!
Prima che Albus riuscì a districarsi da solo da queste note di peccato sentimentalismo, avvertì le mani di James accarezzargli le gambe languidamente, con passione ma senza frenesia, anzi, con una sorta di languida dolcezza.
Albus sussultò. Finora era stato come essere trascinato in un sogno. Non si era reso conto di essersi avvicinato così tanto ed essersi seduto sul bordo della vasca a guardare suo fratello con uno sguardo da ebete.

Che idiota, chissà cosa avrà pensato.
“Smettila.” Gli sussurrò James.
“D-di fare cosa?? “ abbassò lo sguardo e notò con orrore che ora i suoi jeans erano bagnati e coperti di schiuma a causa delle mani bagnate di James, ma stranamente non era arrabbiato con lui, anzi.
“Di perderti in altri pensieri. Me ne sono accorto sai? Sei venuto per me e ora reclamo la tua attenzione. Guarda ME.” disse James languido.
Albus lo guardò, la salivazione azzerata.

Dì qualcosa, non fare sempre la figura del fesso..
“Questi mi sa che sono un impiccio..posso levarteli, sì?”
“L-levarli??” chiese Al, sentendo il panico montare.
James si rizzò a sedere e ora Al poteva guardare il suo torace perfetto, bagnato.
“Hai detto tu che dobbiamo cercare di lasciar andare sciocche pudicizie..no? Con quello che facciamo..non siamo mai stati completamente nudi davanti all’altro..e ora sei qui, tu. Ho forse confuso il motivo per cui sei qui?”

“N-no..io volevo..guardarti..”
“Mmmm..ok, e poi?”
“Lasciare che tu mi guardi..”
Al aveva abbassato lo sguardo, vergognandosi, James, per una volta senza la sua tipica arroganza, gli alzò il mento con fare gentile.
“E io mi sento lusingato..”
Quella frase, sciolse qualcosa nel petto di Al, voleva gettargli le braccia al collo subito, si impose di calmarsi.

“M-mi aiuteresti..a..?” guardò velocemente i jeans.

James annuì, si morse il labbro, come a riprendere un certo contegno, poi piano, afferrò il bottone dei jeans del minore.

Al dovette farsi forza per non cadere dal bordo. Aveva sempre immaginato questa scena, farsi slacciare i bottoni da James..si era sempre immaginato che lo avrebbe fatto impazzire, strappandogli via i pantaloni di dosso, temeva di svenire, ma inaspettatamente la mano di James tremava sui suoi jeans, di emozione e trepidazione ed era INCREDIBILE l’effetto che comunque gli faceva. Non sapeva perché ma sentire James così emozionato , emozionava anche lui.

Il bottone si levò e James fece scendere la cerniera, nell’atto, la sua mano sfiorò la sua virilità e Al represse un moto di piacere, quando gli sfilò i jeans, Al sentì un brivido attraversarlo, si sporse di più aspettando che James gli levasse anche via l’ultimo indumento, ma James sembrava esitare.
Gli sfiorò la gamba nuda, facendolo rabbrividire, poi alzò lo sguardo su di lui in un modo che lo fece bruciare, gli accarezzò la pancia e Al rabbrividì, ma James non aveva intenzione di levargli via la maglietta.

“Vieni.” Sussurrò in un chiaro invito, aprendo le braccia.
Al capì subito che James non aveva intenzione di spogliarlo completamente sulla vasca, voleva metterlo a suo agio, con ancora indosso le mutande e la maglietta, si sporse per incontrare le sue braccia.
Ovviamente andò un sacco di acqua per terra, ma a nessuno dei due sembrò importare, Al finì sdraiato con la testa sul suo petto e respirò l’odore forte da maschio e muschio di James. Gli diede alla testa.

Alzò di poco la testa e gli finì sul petto, si abbracciarono di più, come a fondersi ancora di più l’uno contro l’altro, come fossero un solo individuo, Al quasi pianse alla sensazione, era così bello stare così abbracciati, senza vestiti addosso. Non pensava che stare nudo addosso a suo fratello, fosse così…UNICO e gli facesse girare così la testa.
James sospirò rumorosamente, un altro giramento di testa, le mani del maggiore gli accarezzarono i fianchi.
Un brivido.

Le sue mani scesero nei suoi interno cosce, senza approfondire, Al tremò, James gli baciò il collo e Al tremò più forte.
Al dovette scostarsi per non perdere il controllo e preda di un moto di passione, gli tirò i capelli all'indietro e lo sentì gemere, una scarica dritta all’inguine.
Lo guardò e gli mancò il fiato. James, la testa all’indietro, i capelli coperti di schiuma, era uno spettacolo che gli mozzava il fiato, non resistette più e lo baciò.

Fu un bacio umido, pieno d’acqua ma colmo di passione e dolcezza, lui rispose ma Al sentì come se James facesse anche fatica a respirare, avvertì le mani di James di nuovo sui suoi fianchi ma che gli strinsero stavolta la pelle facendo inarcare Al dall'eccitazione. Anche James era eccitato, Al poteva sentirlo, sentiva l’erezione contro di lui.
“Spogliami.” Sussurrò.

“No..” James emise un rantolo, ma spinse il suo sedere contro di lui, invogliandolo a strusciarsi.
Al gemette. La frizione era meravigliosa.
Perse la testa e cominciò a baciare il collo del maggiore, quest’ultimo gettò la testa all'indietro, preda dell’estasi.

James perse le inibizioni e gli tolse la maglietta bianca, che era comunque zuppa. Le mutande di Al andarono via da sole, per via degli strusciamenti continui.

“Voglio prendermi cura di te.” Disse Al, il maggiore gorgogliò ma ad Al sembrò ancora più eccitato.
Prese il flacone che aveva portato. Era alla menta e altre foglie fragranti.
Accarezzò e insaponò il petto di Jamie con quella fragranza, lui gorgheggiò contento, poi il minore ruotó le posizioni per finire dietro a Jamie in modo da pensare alle spalle e la schiena.

Poi lo rimise sdraiato sulla schiena e si sdraiò di nuovo su di lui.
Le sue mani cercarono il suo membro e lo trovarono facilmente.
Era grosso, molto grosso.
“Al..” ma non aveva più resistenza, non più ormai.

Accarezzò la sua virilità con il flacone, lo vezzeggiò, massaggiandolo più volte e giocandoci anche con le dita e le unghie in soavi grattini che lo eccitarono ancora di più.
Lo tirò su e si godette il lavoro del suo operato.
“Voglio..assaporarlo.”

James sgranò gli occhi e poi li chiuse.
“Sei..sicuro?”
“Molto.”
“Non devi far niente che non..”
Ma Al lo spinse di nuovo contro la vasca e James respinse ogni altra protesta.

Al abbassò le labbra sulla sua virilità e le appoggiò contro, lo leccò, facendolo inarcare e dire qualche parolaccia, poi molto, molto lentamente, lo accolse dentro di sé.
Fu come una giostra, su e giù, su e giù, piano e veloce, piano e veloce, in base alle reazioni del maggiore, era così appagante vederlo contorcersi sotto di sé, mentre lo faceva impazzire con la sua lingua e lo accoglieva sempre più profondamente.
“AAAL.”

Prima che potesse venire dentro di lui, Al uscì da lui e si puntò il suo membro contro. James gli venne addosso, sul collo, in un modo disperato , urgente e sexy.
Al si guardò nel riflesso della vasca. Era sporco..umido, ma anche così SEXY! Al sorrise nel vedere James stravolto a bocca aperta.
“Cazzo..cazzo..cazzo..” James forse per non indugiare oltre in quello spettacolo, lo abbracciò di slancio attirandolo a sé, sporcando entrambi.

Restarono così abbracciati nell’acqua per un tempo immemore, Al si lasciò cullare dalla dolcezza dell’acqua e delle braccia di suo fratello.
La sensazione pelle contro pelle tra loro era meravigliosa. Al non riusciva  resistere e richiamava le sue labbra a sé, e James non si tirava mai indietro, mai.
Dopo mezz’ora così, uscirono e Al lasciò che James lo asciugasse dappertutto, finalmente erano nudi uno davanti all’altro.

La stoffa dell’asciugamano che premeva contro la sua pelle, mandò scariche elettriche alla virilità di Al, suo fratello gli passò la stoffa in mezzo alle gambe, stordendogli i sensi, pregandolo di fare di più, ma James lo abbracciò stretto e con un ultimo bacio passionale, disse che era tardi e che dovevano rivestirsi.
Al lo guardò contrariato, ancora James sembrava piuttosto trattenuto nei suoi confronti, ma poco male, sarebbe stato ancora più seducente sedurlo.

Con un sorrisino cominciò a pensare alla sua prossima mossa.
 
 
 
 
*

Qualche giorno dopo, Al stava facendo la doccia, e chiamò James con il cercapersone che si erano regalati a vicenda. Qualche secondo dopo, James entrò in bagno, chiedendogli cosa voleva, ma rimase ammutolito vedendo che era nella doccia.
“Volevo chiederti se ti andava di rilassarti con me.” disse Al allusivo.
“Al…non dovremmo, sai, tutta la famiglia è di sotto.” Si morse il labbro.

“Stanno guardando la tivù e dubito che si scolleranno tanto presto. C’è il loro programma tivù preferito e hanno già un bagno disponibile al piano di sotto.”
“No, assolutamente no, è troppo rischioso.”
“Peccato.” Cinguettò Al. “Volevo chiederti di lavarmi la schiena.”
“L-la schiena?”
“Ma sì, io l’ho fatto con te, dovresti ricambiare il favore, sai.”
“Mpf..cinque minuti!” disse James.

Al sentì i vestiti frusciare alla velocità della luce, James aprì la porta della doccia come se avesse voluto scartavetrarla e entrò.
Al gli dava le spalle, ma l’eccitazione lo colse subito. La consapevolezza che James era dietro di lui, NUDO, gli dava le vertigini.
“I-il sapone è là in fondo.”
“Grazie.”
Per qualche secondo non si sfiorarono nemmeno, poi James gli sfiorò le spalle e Al trattenne il fiato.
“Sei così rigido. Rilassati.”

È una parola, avrebbe voluto dire Al, era pazzesco come quella tensione sessuale non svanisse mai, non importava quanto avessero sfogato i loro istinti.
James cominciò ad accarezzarlo lascivamente per lo stomaco, fino ad aderire schiena contro lo stomaco, gli passò la spugna sul sedere, strofinandolo, si poggiò a lui e Al sentì che era eccitato di nuovo.
“Maledizione..Al..” poi a tradimento gli passò la spugna in mezzo alle gambe, facendogli emettere un grido soffocato.

Sembrava che sentirlo gridare, avesse eccitato ancora di più James che si spalmò contro di lui, abbracciandolo per la vita.
“Lascia che lo faccia  a te.” Spinse Al contro la doccia e glielo prese in bocca, Al chiuse gli occhi, vedeva le stelle.
Venne, nella sua bocca, l’orgasmo lo stordì per diversi secondi, si accasciò sulle mattonelle della doccia.
 
Quando riprese i sensi, capì che era steso sul letto. James lo aveva fatto stendere. Era ancora nudo ma coperto da un asciugamano.
“Jamie..mi hai tirato fuori?”
“Già..”
Si accorse che James era ancora eccitato e ribaltò le posizioni, facendo cadere l'asciugamano.
“Non dovresti fare questi movimenti bruschi, dopo che..,”

“Sta zitto.” Notò che Jamie era ancora nudo e la cosa lo eccitò. Gli salì meglio a cavalcioni e cominciò a massaggiargli il membro fino ad allungarglielo il più possibile, dovette chiudergli la bocca con una mano per impedirgli di farsi sentire.
“Tranquillo..adesso ci sono io..” abbassò di nuovo le labbra sul membro di James e glielo prese in bocca. James sospirò, stringendogli i capelli, questa volta fu ancora più intenso e passionale della prima volta, avevano perso le inibizioni, quella doccia li aveva sciolti ancora di più che la vasca.

“Lo so che sei mio fratello e per questo..sai che spetta a te insegnarmi..”
“Oh, zitto..”
“Voglio imparare BENE..” James gemette e lo tenne ancora più sotto, Al gemette e succhiò ancora più forte , eccitato.
“Cazzo, cazzo, cazzo..Al, perdonami.” Una stretta più forte delle altre e James venne nella sua bocca, ma Al non era scontento, si leccò le labbra. Era quello che voleva.

“Scusami.” Disse lui, sfiorandogli il labbro con un dito.
Al scosse la testa.
“Sai, credo di amarti anche io.”
James lo baciò più profondamente dopo quelle parole. Lo coinvolse in un bacio che durò 15 minuti mentre i loro corpi nudi non si staccavano.
“James! Devi lasciarmi respirare.” Disse Al ridendo, sulle sue labbra.

Aveva il viso stravolto, gli occhi luccicavano, le labbra rosse.
“Voglio vederti quest’espressione sempre così.."
Al rise.
"Come se fossi sempre post orgasmo?"
"No, come se fossi felice..voglio renderti sempre felice.” Disse James accarezzandogli il labbro.
Al non potè fare a meno di innamorarsi un po' di più di suo fratello.
   
 
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