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Autore: LadyPalma    10/04/2021    5 recensioni
Una frase/meme trasposta nel mondo di HP e pronunciata da un professore di Hogwarts crea un improbabile occasione di avvicinamento tra Severus e Charity.
|Ogni oneshot è basata su un prompt trash della challenge "Apri le challenge chiudi le challenge" indetta da Gaia Bessie su facebook.|
1. "Un purosangue non fa a gara con i pony" -> Gilderoy Allock
[Ship: Severus/Charity all the way]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charity Burbage, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Prompt: "Il mondo della danza sa" (Alessandra Celentano)
Ambientazione: quarto libro







“Ho impartito una bella lezione ai miei Grifondoro, francamente non dubito che faranno un’ottima figura al Ballo del Ceppo. In completa linea con il grande lustro della nostra Casa”.
Minerva sembrava compiaciuta, mentre si versava la Burrobirra nel bicchiere fingendo di non prestare troppa attenzione al collega cui quella frase era rivolta.
“Come io non dubito che saranno degli idioti” rispose prontamente Piton con un ghigno malefico. “E non parlerei di precedenti al posto tuo. È un dato statistico che sono i membri della Casa di Serpeverde ad aver ricevuto insegnamenti di ballo fin dalla più tenera infanzia”.
La professoressa di Trasfigurazione gli lanciò un’occhiata divertita. “Anche tu, Severus?”
“Sì, anche io” ammise l’altro, seppur con riluttanza.
“Buon per te, allora. In ogni caso i Seperverde possono anche aver avuto i migliori insegnamenti, ma sempre statisticamente, come dici tu, i migliori ballerini del mondo magico sono sempre stati dei Grifondoro. Puoi dire ciò che vuoi, ma il mondo della danza sa”.
Con quell’ultima stoccata, Minerva si alzò in piedi e augurò la buonanotte a tutti, lasciandosi dietro un Severus Piton particolarmente furente. Se c’era una cosa che odiava di più dell’essere provocato e contraddetto era il non avere l’ultima parola, ed era proprio quello che era appena successo: la strana profezia “il mondo della danza sa” non era stato lui a pronunciarla. Ma cosa sapeva il mondo della danza? Assolutamente nulla, dal suo punto di vista, per ogni Grifondoro che aveva calcato i palcoscenici magici riusciva a trovare un controesempio Serpeverde. Forse, però, avrebbe dovuto anche lui tenere una breve lezione ai suoi allievi, giusto per richiamarli all’ordine, giusto per ricordare loro le principali regole, giusto per…
“Posso farti una proposta?” lo interruppe Charity con un sorriso incerto, quasi leggendogli nella mente. “Che ne dici se facciamo una piccola lezioncina insieme ai Corvonero e ai Serpeverde? Sì, Filius mi ha lasciato le redini della cosa e io… Beh, magari se diamo qualche dritta insieme è meno imbarazzante, non credi?”
Severus alzò un sopracciglio e restò a fissarla per svariati secondi con aria a dir poco perplessa. Meno imbarazzante? Dal suo punto di vista rischiava di esserlo perfino di più… Eppure, stava considerando sul serio la proposta. Eppure, invece di mandarla al diavolo (come avrebbe fatto con chiunque altro), nuovamente la leggera simpatia che aveva per lei veniva fuori. Sospirando, stupì se stesso nel proporre: “Dieci minuti domani sera, qui in Sala Grande?”



 
**


 
Gli studenti di Serpeverde e di Corvonero si guardavano l’un l’altro diffidenti e confusi mentre prendevano posto nella Sala Grande dove erano stati convocati. Al centro c’erano della stanza trovarono in maniera sospettosa lo strano duo dell’arcigno professore di Pozioni e della sorridente professoressa di Babbanologia, anche se ciò che forniva un indizio in più era la presenza di Gazza che tentava di far funzionare un vecchio grammofono.
“Fantastico” borbottò tra i denti Padma Patil, che aveva sentito bene dalla sua gemella cos’era successo nella Sala Comune Grifondoro. Toccava anche a loro una lezione di ballo, questo era certo, ma perché proprio in collaborazione con i Serpeverde?
“Buonasera, ragazzi. Come sapete a breve ci sarà il Ballo del Ceppo ed è bene che voi abbiate una infarinatura di come muoversi per i balli di apertura, i più formali. Sono certa che qualcuno di voi ha già un accompagnatore, così come sono certa che qualcuno di voi ha già avuto delle lezioni di danza, ma per tutti gli altri…”
Piton si mosse di scatto verso gli studenti, interrompendo bruscamente la sua collega. “Evitate di pestarvi i piedi l’uno con l’altro, evitate di lanciarvi in sciocchi movimenti convulsi, evitate di attirare l’attenzione. In una parola: evitate – e andrà tutto bene”.
Un silenzio pesante (e forse spaventato) seguì quei consigli, rotto solamente dal suono stonato del grammofono.
“Molto bene” disse Charity alla fine, schiarendosi la voce. “Di certo dovete evitare alcune cose come ha giustamente rilevato il professor Piton… ma il Ballo è anche costituito da cose da fare attivamente. Chi di voi vuole farsi avanti per una dimostrazione di come si balla? Avanti, non siate timidi! Signor Malfoy…” Si ritrovò a fare cenno al ragazzino platinato solo per far spazio a un Serpeverde e perché in fondo sapeva di far piacere a Severus scegliendo uno dei suoi pupilli. “… E vediamo… Signorina Lovegood, sì, lei davvero sa ballare?” Quella seconda scelta era invece stata motivata dalla necessità di fornire un contraltare, anche se già soltanto del dirlo provava un certo scetticismo.
Certo che vederli poi combinati insieme non era stata la scelta più sensata, in effetti. Draco si era mosso di tutto punto con le posizioni iniziali perfette, ma presto Luna si era divincolata dalla sua presa improvvisando piroette in solitaria e lui le era praticamente scoppiato a ridere in faccia.
“Dimostrazione perfetta” commentò Severus in tono seccato. “Di cosa non dovete fare – mi riferisco alla signorina Lovegood, ovviamente. Non mi ha ascoltato quando ho detto che è preferibile non attirare attenzione?”
“Grazie, ragazzi. Non proprio il ballo che avevo in mente, ma grazie lo stesso” intervenne rapidamente Charity. Sentiva che al suo fianco l’altro insegnante stava già per parlare di nuovo, così lo precedette rivolgendosi a lui. “Perché non diamo noi una dimostrazione corretta? Che dici, Severus?”
Lui sollevò entrambe le sopracciglia e le lanciò un’occhiata inequivocabilmente omicida. Poi però si lanciò uno sguardo intorno – studenti da ogni parte, con una risatina malcelata, e nessuna via di fuga – e con un gesto brusco fece cenno a Gazza di mettere su la musica, mentre porgeva la mano a Charity. Ben presto, i due insegnanti si ritrovarono nella precisa posizione di due ballerini provetti, stretti l’uno all’altra e con gli sguardi incatenati. Per la sorpresa di vedere il pipistrello dei sotterranei in quella posizione, non pochi studenti trasalirono rumorosamente mentre altri sghignazzarono e il povero Gazza fece interrompere per ben tre volte il grammofono. La musica, però, ormai era partita comunque e la coppia di ballerini iniziò a volteggiare per tutta la stanza con una sorprendente grazia e sincronia. Le risatine svanirono quasi subito e si tramutarono in un vociare ammirato che culminò in un applauso sincero.
“Questo non faceva parte degli accordi” sibilò Piton quando la musica cessò del tutto.
“Non proprio, hai ragione…” ammise lei, con una strana espressione. “…Ma è comunque una preparazione per il Ballo del Ceppo. Andiamo, non mi lascerai mica andare con Karkaroff?”
“Mi stai chiedendo di venire al Ballo con te?” domandò lui quasi confuso, e per qualche ragione più irritato che confuso.
Finita la magia della musica, Charity ritrovò l’istinto di recuperare la propria incertezza e distogliere lo sguardo. “Ti sto solo chiedendo di non farmi ballare con Karkaroff, tutto qui”.



 
**


 
“Allora, è vero quello che si dice? Pare che abbiate dato una eccellente prova di ballo” esordì Minerva durante la cena successiva, rivolgendosi questa volta a entrambi i suoi colleghi.
“Forse sì, forse no” rispose Piton evasivo. “Non devi saperlo tu, Minerva, del resto, l’essenziale è che è il mondo della danza a sapere” concluse, facendo eco alla profezia che aveva usato lei.
Intanto, però, rivolse uno sguardo d’intesa a Charity – uno sguardo che sarebbe perfino potuto essere un occhiolino se negli occhi di un altro uomo. Oh, sì, il mondo della danza sapeva… e avrebbe saputo meglio quando Charity e Severus avrebbero danzato di nuovo insieme al Ballo del Ceppo.
   
 
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