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Autore: Padmini    03/05/2021    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Severus Piton non si fosse fidato ciecamente di Silente e avesse deciso di agire in prima persona per difendere la sua amata Lily e fosse arrivato prima che Voldemort la uccidesse?
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Godric's Hollow

 

Godric’s Hollow, Casa Silente, 2 novembre 1981

 

Quanto tempo era passato? Minuti? Ore? Giorni? Cercò di muovere un braccio, di cercare di capire dove si trovasse, ma tutto gli faceva male. Si rilassò e provò a ricordare: il Signore Oscuro aveva ucciso il bambino, lui non era stato capace di impedirlo, poi c’era stata quell’esplosione. Cos’era successo?

“Ben svegliato, Severus”

La voce di Albus Silente lo prese alla sprovvista. Cosa ci faceva lui a Godric’s Hollow?

“Ti trovi nella casa della mia famiglia, Severus” rispose lui, prima ancora che riuscisse ad aprire gli occhi “Non sarebbe stato prudente trasportarvi più lontano, almeno per ora.

“T-trasportarci?” chiese, incredulo, e finalmente aprì gli occhi.

Era disteso su un comodo letto, non indossava più i suoi abiti ma quello che sembrava un pigiama color malva.

“Mi sono preso la libertà di dotarti di un vestiario più adeguato e più comodo” rispose Silente, ancora una volta anticipando i suoi pensieri.

Severus si mise lentamente e faticosamente a sedere, ignorando il dolore pulsante alla testa e il colore ripugnante del suo pigiama.

“Bevi questo, ti farà stare meglio.”

Si voltò di scatto, non era stato Silente a parlare, ma Lily, con un bicchiere in mano, contenente quella che sembrava pozione rinvigorente.

La donna lo guardava dall’alto al basso, era in piedi di fronte a lui e nel suo sguardo c’erano sentimenti contrastanti, difficili da interpretare. Non sembrava in collera, ma nemmeno tanto felice di vederlo.

“S-stai bene?” chiese, prendendo il bicchiere con la pozione che lei gli aveva porto.

“Sì” rispose lei “Sono solo svenuta, anche se ancora non capisco come sia potuto accadere.

“Tuo figlio?! Lui dov’è?” chiese ancora, allarmato. Doveva essere morto, giusto?

“Sta dormendo nella stanza accanto.” rispose lei “Ha giocato tutto il giorno, era esausto.”

“Quindi sta bene? È vivo. Ora scusami, ma devo tornare da lui.”

La voce di Lily era dura, anche più dolorosa di uno stupeficium in pieno petto, ma sapere che era ancora viva lo fece stare meglio. Sospirò, sorrise e posò la schiena sui cuscini dietro di lui.

“Che sollievo, eh?” chiese Silente, interpretando i suoi pensieri “Non siamo certi di ciò che sia realmente successo, ma immagino che tu ce lo possa raccontare …”

Severus annuì, ma il movimento gli provocò dolore.

“Bevi, Severus” lo riprese Silente “È una pozione rinvigorente, l’ha preparata Lily per te.”

Davvero era stata Lily a preparare quella pozione? La osservò, valutandone l’aspetto, il colore, la densità, l’odore, tutto era perfetto. D’altra parte, anche se non ai suoi livelli, Lily era una pozionista eccezionale. Bevve la pozione d’un fiato, immaginandola mentre la preparava apposta per lui. Con quale sentimento, però? Dal suo sguardo non sembrava felice di vederlo, eppure si era presa cura di lui, forse perché glielo aveva chiesto Silente? In quel momento non gli importava, l’unica cosa di cui gli importava era che fosse viva e che potesse stare con suo figlio.

“Anche Harry sta bene” annunciò Silente, sorridendo benevolo.

“Harry?” chiese lui, posando sul comodino accanto al letto il bicchiere ormai vuoto.

“Il figlioletto di Lily e James” spiegò Albus “Ah, James, purtroppo …”

“Sì, l’ho visto” lo anticipò Severus “M-mi dispiace, io …”

Un lampo gli attraversò la mente.

“I-il Signore Oscuro … lui ....”

“Intendi dire Voldemort?”

Severus trasalì, ma Silente non ci fece caso.

“Non è del tutto chiaro cosa sia successo in casa Potter, due giorni fa, ma Voldemort è svanito, sembra che sia stato sconfitto.”

Sconfitto? Severus lo guardò sbalordito. Come era possibile? Che quell’esplosione potesse esserne stata la causa?

“Indagheremo più a fondo, per ora l’importante è che il suo regno di terrore sia finito” continuò Albus, ridacchiando “Ti sei perso i primi festeggiamenti - un tantino eccessivi, forse - ma sono certo che si continuerà a celebrare per questa notizia per molto tempo ancora. Gli Auror sono già alla caccia dei Mangiamorte ed entro pochi giorni molte celle di Azkaban non saranno più vuote”.

“I- io … Mi troveranno, mi …”

“Tu sei al sicuro, Severus. Avevo già spedito un gufo al Ministero, intercedendo per te, quando venisti da me a chiedermi di aiutarti. Non sei più considerato un Mangiamorte, perciò non corri alcun pericolo. Puoi stare tranquillo.”

“M-ma …”

“Lily è viva. Harry è vivo. Voldemort è stato sconfitto. Solo questo conta, per ora.”

“S-sì, ma se io …” iniziò Severus, incapace di darsi pace “James è morto per colpa mia! Lui …”

Lo detestava, lo aveva odiato con tutto se stesso per come lo aveva sempre trattato e per avergli portato via Lily, ma ora era morto e qualcosa dentro di sé gli diceva che, tutto sommato, non era nemmeno stato lui a portargli via la donna che avea tanto amato, era stato lui stesso a farla scappare.

 “Non devi fartene un cruccio” rispose Silente “Non è del tutto colpa tua. Tu hai cercato di rimediare, come sai ti avevo assicurato che i Potter sarebbero stati al sicuro, ma mi sono fidato della persona sbagliata, a quanto pare. Anche se Grifondoro, era pur sempre un Black!”

Black? Sirius Black? Si mise di nuovo seduto e lo fissò con gli occhi sgranati per la sorpresa.
“Black? Intendi Sirius Black?!”

“Sì” rispose Silente, con tono grave “Mi fidavo di lui, era il migliore amico di James, il padrino di Harry, sono stato io a informarlo del pericolo che correvano i suoi amici e lui è stato entusiasta quando gli ho proposto di fare da Custode Segreto. Mi sono sempre vantato di saper valutare le persone e credevo di conoscerlo, ma a quanto pare li ha traditi. Ciò che non riesco a spiegarmi, però, è la tua presenza qui, anche se ho fatto un paio di ipotesi. Per caso sei riuscito a convincere Voldemort a portarti con sé?”

Severus tremò ancora sentendo quel nome, anche se la consapevolezza che fosse sparito lo aiutò a non darlo a vedere.

“No. Non mi aveva detto nulla, non mi aveva informato di aver trovato i Potter.”

Silente annuì, aspettando con pazienza che Severus si spiegasse.

Nel frattempo, nella sua mente, si stava consumando una battaglia tra i suoi sentimenti e la sua razionalità. Black. Quel Black. Quel Sirius Black. Uno degli individui più odiosi con cui aveva avuto la sfortuna di avere a che fare. Un idiota, un vanesio, uno sbruffone, un ingenuo, da quello che aveva potuto constatare nelle ultime ore. Ore? I suoi pensieri si persero.

“Quanto tempo è passato dall’esplosione?” chiese, allarmato, guardando alla finestra per cercare di cogliere indizi sull’ora.

“Sei rimasto incosciente per quasi 48 ore” rispose Silente.

“Capisco … e Black? Lui ora …”

“È un ricercato. Appena gli Auror lo troveranno lo porteranno ad Azkaban, da cui non uscirà molto presto.” spiegò Silente, con un tono triste nella voce.

Severus annuì, ma la sua mente era già altrove. Black era ricercato per tradimento?

“A quanto pare il giovane Peter Minus - ricordi quel ragazzino che era sempre con loro, a Hogwarts? - ha scoperto il suo tradimento ai danni dei Potter,” continuò a spiegare Silente “lo ha affrontato e, da quanto ho saputo, è stato disintegrato nello scontro: Black lo ha fatto esplodere, uccidendo anche diversi babbani.”

Severus scosse la testa. No, non era possibile, non poteva essere possibile. Nella sua mente cominciarono a delinearsi diversi scenari, e nessuno di questi corrispondeva al racconto di Silente. Black non aveva tradito i Potter, sapeva benissimo che aveva ceduto il ruolo di Custode Segreto a Minus. Quindi … Silente non lo sapeva? Era davvero necessario rivelarglielo? Nonostante pensare a lui gli facesse venire in mente solo pensieri negativi, era davvero giusto vederlo finire ad Azkaban con la reputazione rovinata per sempre per una menzogna? Pensò a Lily, al suo dolore nel constatare che il suo amico l’aveva tradita quando non era così. Lui aveva il potere di rivelare la verità e decise di farlo, anche a costo di aiutare chi lo aveva sempre maltrattato. Avrebbe potuto sopportare tutto questo, per amore di Lily.

“No, Silente, devi fermarli. Devono trovarlo, ma non per punirlo. Io so la verità”

Silente lo fissò. Gli occhi di Severus erano fermi, determinati, non stava mentendo.

“Se ti raccontassi a voce ciò che è successo, probabilmente non mi crederesti” disse, risoluto “Avanti, prendili” disse, senza distogliere lo sguardo “Prendi i miei ultimi ricordi, prendili ed esaminali. Lì troverai nient’altro che la verità.”

“Ti crederei, Severus.” gli rispose Albus, sorridendo “Anche se ultimamente i fatti hanno messo alla prova la mia perspicacia, sento che posso fidarmi di te.

“Voglio che ciò che è successo sia chiaro e visibile da tutti.” ribatté lui, sempre più sicuro “Così vedrai tu stesso che non sei tu quello che ha riposto la sua fiducia sulla persona sbagliata.”

Silente spalancò gli occhi, era chiaramente turbato. Ciò nonostante non perse la calma, tirò fuori la bacchetta dalla veste insieme ad un paio di fiale e, con estrema lentezza, iniziò ad estrarre i ricordi dalla mente di Piton. Un filo argenteo scivolò fuori dalla sua tempia e Silente lo mise con cura dentro la fiala, che si premurò di chiudere.

“Ancora” disse Severus, chiudendo gli occhi “Ne ho un altro.”

Silente ripeté l’operazione e un altro filo di vapore argentato finì chiuso nella sua ampolla.

“Ora, Severus, non ho con me l’occorrente per creare un pensatoio improvvisato, perciò …”

“Non servirà.” lo interruppe “Quei ricordi li vedranno gli Auror, li vedrà il Ministro, li vedrà chi di dovere. Lei, nel frattempo, mi leggerà la mente. Avanti, lei è il miglior Legilimens al mondo. Sa che non potrei imbrogliarla in nessun modo.”

Silentè annuì.

“Come vuoi, Severus.”

Mise nella tasca della veste le ampolle piene dei ricordi di Piton e gli puntò la bacchetta contro, chiudendo gli occhi ed eseguendo non verbalmente l’incantesimo per leggergli la mente.

Vide Severus andare a casa di Black, parlare insieme a lui, scoprire la verità e andare da Peter Minus, un Mangiamorte, che aveva venduto i suoi amici per la gloria.

“Capisco … ora capisco … Sirius è stato un ingenuo. Nessuno avrebbe mai pensato che Minus … Questo cambia tutto. Ora gli Auror sapranno che dovranno cercare Sirius per sapere come realmente è andata tra lui e Minus.”

Severus annuì.

“Scriverò al Ministero” disse, con tono risoluto “Non appena vedranno i tuoi ricordi, potranno agire di conseguenza. Prima, però …”

Di nuovo puntò la bacchetta contro Severus.

“Vorrei capire cosa è successo due giorni fa in casa Potter …”



 

Godric’s Hollow, Casa Potter, 31 ottobre 1981

 

Godric’s Hollow era immersa nell’oscurità e in un silenzio innaturale.Severus si trovò di fronte a una villetta a due piani. Per un istante si perse ad immaginare Lily, la sua vita lì dentro, i giochi in famiglia, le risate di un bambino di un anno che magari aveva appena imparato a camminare … Tutto quello stava per finire o era arrivato in tempo?

Si avvicinò a passo spedito e aprì la porta. Il silenzio era sospetto, era troppo profondo per essere naturale. Fece qualche passo avanti, ma vide subito il corpo di James, disteso a terra, gli occhi castani rivolti al soffitto. Non impugnava una bacchetta, probabilmente il Signore Oscuro lo aveva preso alla sprovvista, ma lui non era fuggito, si era parato di fronte al nemico per permettere a Lily di fuggire.

Restò in ascolto. Percepì il vento che faceva frusciare le foglie, un cane abbaiò in qualche via lontana. In casa regnava il silenzio più assoluto? No! Ecco! Percepì il rumore felpato di passi. Si spostò tra le stanze e individuò la scala che portava al piano superiore. Le luci erano accese e vide subito la figura del Signore Oscuro che si stagliava sul legno chiaro delle scale. Si fermò, sperando che lui non l’avesse sentito. No, continuava a camminare. Seguendolo, iniziò a sentire altri rumori, un suono che non sentiva da tanto, troppo tempo: la voce di Lily.

Lily parlava sottovoce, sembrava calma anche se la situazione era drammatica. Nonostante fosse spaventato, ammirò Lily per il suo coraggio e, anche se a malincuore, dovette ammettere con se stesso che era una degna Grifondoro. Inspirò profondamente e, cercando di non fare rumore, iniziò a salire le scale. Quando arrivò al piano superiore notò immediatamente l’ombra che minacciava la pace della stanza del bimbo di Lily.

“Spostati!”

“No, ti prego! Harry no!”

Severus affrettò il passo e arrivò davanti alla porta, il Signore Oscuro, sordo alle preghiere della donna, aveva alzato la bacchetta, tra qualche istante avrebbe scagliato la maledizione senza perdono …

Non pensò, alzò in un attimo la sua bacchetta e, chiedendole perdono per il male che le avrebbe fatto, scagliò uno stupeficium su Lily. La vide inarcare la schiena e cadere nello stesso momento in cui stava per colpirla il fascio di luce verde dell’Avada Kedavra. L’aveva salvata o era morta? Trattenne il fiato, troppo spaventato per fare altro, vide il braccio del Signore Oscuro alzarsi nuovamente, mentre scavalcava il corpo esanime di Lily, per poi abbassarsi sul piccolo, seduto nel suo lettino, che lo fissava incuriosito.

Anche in quel caso avrebbe dovuto fare qualcosa, ma non riuscì a muovere un muscolo.

“Avada Kedavra”
La voce del mago uscì come un sussurro, quasi il sibilo di un serpente e Severus era talmente vicino da poter vedere il copricino del bimbo cadere senza vita sul materasso, ma tutto ciò che vide fu un lampo verde, un’esplosione che lo sbalzò indietro, facendolo sbattere contro la parete e perdere i sensi.



 

Nella stanza calò il silenzio. Severus si sentiva più tranquillo, mentre Silente sembrava turbato. Quelle informazioni erano vitali, ma nei suoi occhi iniziarono a delinearsi immagini e pensieri che andavano al di là delle conoscenze di Piton, previsioni e congetture che non riuscì a vedere e tantomeno a comprendere.

Severus aprì la bocca per parlare, ma Silente alzò una mano, così tacque.

“Per ora devi solo pensare a riprenderti. Sei stato ferito gravemente a causa dell’esplosione e stai iniziando a riprenderti. Ora ho da fare, devo contattare il Ministro e il Capo degli Auror. Lily ti porterà qualcosa da mangiare poi, dopo una notte di sonno, potremo parlare ancora.”

Severus sospirò. Non avrebbe potuto far nulla per fargli cambiare idea, tanto valeva tornare in forze, prima di affrontare ciò che sarebbe successo.

Silente si alzò e uscì dalla stanza e, pochi minuti dopo, arrivò Lily, con un vassoio su cui era posato un piatto di zuppa fumante e uno con un paio di fette d’arrosto con patate.

“Lily … io … io sono …”

“Non dire nulla, Severus” rispose lei, duramente “Per favore” aggiunse, cercando invano di trattenere le lacrime “Per ora pensa solo a mangiare. Ne riparleremo, ma … non ora.”

Lily prese il bicchiere che aveva contenuto la pozione rinvigorente, lo pulì con la magia e lo riempì d’acqua fresca.

“Mangia. Bevi. Riprenditi. Al resto penseremo con calma.”

Non attese risposta, uscì dalla stanza, sicuramente per tornare dal figlio, lasciando Severus solo con i suoi pensieri.

 
   
 
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