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Autore: darcyanthos    12/05/2021    1 recensioni
TRAMA: Harry Potter ha appena scoperto di essere un mago. Hagrid lo porta a Diagon Alley a comprare l'occorrente per il suo primo anno ad Hogwarts, però Hagrid si allontana per fare delle commissioni ed Harry, preso dall'eccitazione della novità di questo nuovo mondo, continua il suo percorso da solo e si imbatte in un negozio nella strada di Notturn Alley. La prima cosa che cattura la sua attenzione è una pallina d'oro brillante.
Non sa ancora che è un boccino d'oro, per esattezza il suo primo boccino d'oro.
E soprattutto non sa ancora cosa accadrà toccandolo.
E come sceglierà di cambiare la prospettiva di tutta la sua vita.
DALLA STORIA: ''[...] ''Golden Snitch'' Harry lesse e sentì quasi come l'esigenza di doverlo toccare.
Allungò una mano verso il boccino e lo fece con una tale attenzione e delicatezza come se stesse per toccare qualcosa dal valore inestimabile e che potesse rompersi da un momento all'altro".
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Teddy Lupin | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Da Epilogo alternativo
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settembre 2009
(18 anni dopo )
 

"Ted su sbrigati! Siamo già in ritardo! Perderai il treno! Harry ci sta aspettando da un pezzo." urlò Draco Malfoy abbastanza agitato.

"Non preoccuparti Draco, ce la faremo e poi io sono pronto." rispose Teddy Lupin mentre scendeva con dei saltelli veloci dalle scale di casa.
Era ansioso, ma molto sorridente per quello che era il suo primo giorno ad Hogwarts.
Viveva con il suo padrino Harry Potter - ormai conosciuto come il 'Salvatore del Mondo Magico' - e suo cugino Draco Malfoy, nonché compagno di Harry.

Ebbene si, quella scelta che Harry Potter fece anni e anni fa cambiò davvero la prospettiva delle cose ... o forse, chissà sarebbero andate comunque allo stesso modo. Nel corso del tempo, crescendo, Harry ci pensò più di una volta, ma senza soffermarvisi più di tanto perché aveva capito che a volte la vera soluzione è non cercare affatto una soluzione.

Si è lasciato semplicemente guidare dalla magia, da quel bagliore dorato e col senno di poi, l'avrebbe rifatto ancora ed ancora.
Quella sensazione di familiarità non lo ha mai lasciato e solamente dopo Harry ha capito cosa fosse.

Harry e Draco avevano rispettivamente 28 e 29 anni e la loro vita non era stata per niente facile a causa della guerra e tutto ciò che avevano dovuto passare. La loro relazione era nata come amicizia e poi, col passare del tempo, Harry aveva piano piano imparato a conoscere Draco che non era più il ragazzino viziato che aveva incontrato da Madama Mc Clan, ma era diventato un ragazzo coraggioso e leale, un uomo brillante e un compagno amorevole.

Probabilmente -Harry pensava - a volte le persone hanno solo bisogno di ricevere amore e avere la possibilità di amare per aprirsi completamente e mostrare agli altri ciò che hanno dentro se stessi, la versione reale di sé.

All'inizio della loro amicizia non erano particolarmente legati, erano finiti in case separate ad Hogwarts, dovevano pur mantenere un po 'di rivalità, non aiutava il fatto che ad entrambi non piacessero i loro amici e compagni della rispettiva casa, anche perché in particolare il migliore amico di Harry, Ron Weasley, non era del tutto entusiasta dell'amicizia col biondo Serpeverde. Nonostante non mancassero mai vari, stupidi battibecchi , litigi e a volte anche risse sul campo da Quidditch per questioni di squadre rivali, Harry e Draco erano riusciti comunque a mantenere la loro amicizia viva.

Sembrava quasi come se tutti i loro fronti avessero dovuto essere opposti. Si allontanarono e si avvicinarono, il filo che li teneva legati si assottigliò, ma non si spezzò mai.

Ma la cosa che, più di tutte le altre, non aiutava affatto era Lucius Malfoy, il padre di Draco, che aveva sempre troneggiato sul figlio come un'ombra scura, una presenza offensiva, silenziosa ma pesante che l'aveva tenuto sotto controllo e non gli aveva mai permesso di commettere un solo errore, un solo sbaglio. Ed Harry lo vedeva come Draco diventava rigido ed indossava la famosa maschera stampo Malfoy quando si trovava in prossimità dello sguardo critico del padre, che aveva complicato ulteriormente tutto quanto avendo costretto suo figlio ad unirsi ai Mangiamorte, questo aveva reso Draco schivo e chiuso nei confronti di tutti, ma soprattutto nei confronti di Harry, poiché sentiva di aver tradito la sua fiducia, la sua amicizia, anche se il tutto avveniva contro il suo volere.

Ma il filo sottile che li univa, c'era ancora.

E poi ci fu. Il punto più basso di tutto il loro rapporto: il Sectumsempra.

Draco ne porta ormai le cicatrici che Harry non smette di baciare ogni volta che ne ha modo.
Harry ci ha messo molto tempo per cercare di perdonarsi per questo, ancora oggi sente il peso delle sue azioni, ma cerca di sopperire al suo sbaglio donando a Draco tutto l'amore che ha. Draco non ce l'ha mai avuta con Harry, e l'ha perdonato subito, istantaneamente. In uno strano modo contorto se proprio avesse dovuto essere segnato, avrebbe preferito dieci, cento, mille volte esserlo dalla magia di Potter più che da quella del Signore Oscuro.

Ha sempre ammirato e stimato Harry Potter.

Solo dopo ha realizzato che lo amava.

D'altro canto, Harry ha imparato ad apprezzare Draco piano piano, e ad assimilare tutte le sfaccettature del suo carattere spigoloso, ma morbido dopo aver saputo scavare in una superficie molto appuntita e ben costruita. 
Fu solo nel momento in cui lo vide sdraiato nel proprio sangue che ha capito di essersi innamorato di Draco Malfoy.

Ed è così che avvenne, nell'infermeria della scuola, il loro primo bacio che fu preceduto da nient'altro che uno scambio di sguardi che dicevano molto più di quanto le parole avessero mai potuto fare ed quando le loro labbra si toccarono l'intero universo non c'era più, esistevano solo loro, due cuori che battevano all'unisono, due respiri che si intrecciavano diventando uno solo, due luci che si incontravano a metà.

Ed Harry sentì il calore familiare alzarsi dal petto come un bagliore dorato, come un raggio di sole che illumina un sentiero costellato dall'ombra di alberi alti e folti, come il riverbero del sole sulle increspature delle onde del mare sulle quali sembra quasi di potersi specchiare.

Era innamorato e la conseguente realizzazione ha colpito Harry come un lampo seguito da un fragoroso tuono nel cielo in tempesta.
Da quel momento si prefissò di proteggere Draco ad ogni costo, da tutti, da lui e da se stesso.
Nessuno gli avrebbe fatto più male. Non Lucius, non Voldemort. Nessuno altro.

Quel filo seppur sottile, brillava luminoso e dorato.

E Draco accettò la protezione che Harry gli offriva, scegliendo di fare il doppio gioco dalla parte dei buoni per restare sicuro, nonostante la rinuncia di poter combattere apertamente l'uno accanto all'altro, proteggendosi a vicenda, ma entrambi sapevano che si avevano: l'uno apparteneva all'altro e viceversa, non sarebbero mai stati soli. Anche questo amarsi in silenzio era un modo di proteggersi l'un l'altro.

Fu un processo naturale, come se fosse sempre stato così, tra di loro le cose erano in un certo senso sempre state complicate, ma l'amore era qualcosa di semplice.

Amare Potter era semplice. Amare Malfoy era semplice.

Ed è stato così che la guerra fu vinta, grazie alla potenza dell'amore.

Entrambi concentrati l'uno sull'altro, entrambi avevano solo l'altro. Ed Harry continuava a sentire quella sensazione di familiarità che ormai era così solida, calda ed accogliente che faceva bene al cuore.

Draco era sicurezza, lealtà, amore, calore, conforto, casa, famiglia.

Subito dopo la battaglia tutti seppero di loro, anche perché fu Draco che urlò ''Potter!'' lanciandogli la bacchetta quando Harry si gettò dalle braccia di Hagrid. E fu sempre Draco a correre tra le braccia di Harry e a baciarlo davanti agli occhi di tutti i presenti senza più preoccuparsi di nascondere l'amore che provavano, una volta che Voldemort era stato sconfitto cadendo come un uomo qualsiasi, lasciando di sé solo un corpo privo di vita.

Godersi la vita al meglio che potevano, senza rinunce alcune, era il minimo dopo quello che avevano dovuto passare e di cui erano stati privati. Dopo la guerra fu tutto molto veloce, ci furono i processi ai Mangiamorte ed Harry dovette assistere ad ognuno per assicurarsi che pagassero per i loro crimini. Inoltre, Harry aveva testimoniato a favore di Draco e di Narcissa Malfoy, riuscendo a provarne l'innocenza e ottenendo la conseguente libertà di entrambi.

Dopotutto era stata Narcissa che, in parte, aveva reso possibile tutto questo mentendo al Signore Oscuro per amore del suo unico figlio.

La stessa sorte non ebbe, invece, Lucius Malfoy che pagò per i crimini che aveva commesso e soprattutto per aver costretto suo figlio, un ragazzo ancora minorenne, a prendere il Marchio Nero, rappresentativo degli adepti di Voldemort, utilizzandolo come una pedina in un gioco, molto più grande di lui, che a quanto pare era sfuggito anche al suo stesso controllo. Un gioco mortale.

Durante la guerra ci furono molte vittime, persone che Harry sognava ancora ogni notte come se la guerra fosse stata il giorno prima, ed ogni notte c'erano le braccia di Draco a tenerlo stretto come fossero un'ancora '' Shh, va tutto bene Harry, ti ho. Ti ho preso. Sei al sicuro." E così si addormentavano. Tutto il dolore silenziato da un calore dorato.

Andarono a vivere insieme subito dopo i processi. Harry gli propose di stare insieme a Grimmauld Place, ereditata dal suo padrino Sirius Black, e Draco ne fu entusiasta anche perché aveva occasione di stare con Teddy, suo cugino, orfano di guerra. Harry era stato nominato suo padrino per volere di Remus Lupin e Nynphadora Tonks ed era anche l'ultimo parente rimasto oltre a Draco e ad Andromeda Black in Tonks, la nonna del piccolo, che però aveva preferito lasciare che la custodia venisse affidata ad Harry, sicuramente più giovane ed adatto come figura genitoriale. La sorella di Narcissa Black era a conoscenza ormai della relazione tra i due ragazzi ed era entusiasta che il suo nipotino potesse crescere circondato dall'amore.

Andromeda, infatti, aveva capito sin da subito che Draco non era affatto come suo padre Lucius, ma piuttosto assomigliava a Narcissa, sia caratterialmente che fisicamente, ne aveva ereditato i tratti più belli e dolci, per non parlare degli occhi grigi che erano un tratto puramente distintivo della stirpe dei Black.
Grazie a tutto questo Andromeda riprese anche i rapporti, ormai interrotti da tempo, con sua sorella Narcissa e ciò che ne derivò fu una bella scoperta. Erano molti i pomeriggi trascorsi in famiglia, tra un thè e l'altro, un gelato e una partita di Quidditch per bambini e tanti, ma tanti sorrisi a cuore più leggero. L'amarezza e il dolore delle perdite subite c'era inevitabilmente, ma stare intorno a Teddy era come una potente pozione antidolorifica, con quelle guanciotte rosa, il sorriso sdentato qua e là e le piccole manine paffute che si aggrappavano a tutto quello che potevano. Alla fine era davvero l'amore il motore del loro mondo, li aveva salvati una volta e stava continuando ad aiutarli ad andare avanti e prendere il comando della propria vita.

E così fu che divennero una vera e propria famiglia, entrambi sia Harry che Draco si innamorarono immediatamente del piccolo Teddy che era un bimbo davvero facilmente amabile, soprattutto con quei capelli blu elettrico e luminosissimi e grandi occhi grigi, unico tratto che, stranamente, aveva ereditato dalla linea della famiglia Black.
 

 

Fortunatamente il gene del lupo mannaro di suo padre Remus non era stato ereditato

 

Fortunatamente il gene del lupo mannaro di suo padre Remus non era stato ereditato. Piuttosto aveva preso dalla madre, era un metamorfomagus, ma fino ai 6 anni i suoi capelli non cambiarono colore.
Non appena scoprì che poteva cambiare anche tutte le altre caratteristiche fisiche, Teddy iniziò a mostrarsi sempre di più come un mix perfetto di Draco ed Harry.
La prima volta che lo fece aveva 8 anni, si presentò davanti a loro che lo guardarono sbalorditi e disse con emozione e convinzione: ''Così sembro vostro figlio!'' Il piccolo Teddy si riferiva a loro come Harry e Draco, ma li aveva sempre considerati come dei veri e propri papà. Erano felici insieme.

Harry non riuscì a sopprimere un singhiozzo e scoppiò in lacrime mentre guardava con orgoglio il suo figlio(ccio), alternandosi a guardare anche Draco, che correva ad abbracciarli essendo sbalordito anche lui, non avrebbe mai pensato di poter provare un amore così grande, forte e così puro.
Era molto più di semplice magia.

''Vi amo'' sussurrò dopo averli raggiunti, stringendoli e baciando prima la testa di Teddy e poi la guancia di Harry, sepolta in una zazzera di capelli corvini e arruffati del tutto simili ai suoi.
Erano una vera famiglia. Una bella famiglia. Finalmente, una famiglia felice.

Draco, con la sua passione e la sua innata bravura per le pozioni, aveva scelto di studiare per diventare Guaritore e ci era riuscito.
Inoltre, stava lavorando ad un progetto importante per cercare di creare una Pozione Antilupo che fosse più efficace di quella già esistente e potesse contenere più sintomi, soprattutto cercando di ridurne al minimo i dolori atroci.
L'aveva fatto in memoria di Remus Lupin.
Quando Harry scoprì che era quella che teneva Draco sempre rinchiuso nel loro laboratorio di pozioni a Grimmauld Place, lo baciò con passione e gli disse: '' Sono fiero di te. Sei un uomo brillante ed eccezionale. Ti amo.'' Lo tirò a sé e lo tenne stretto guardandolo con gli occhi pregni d'amore, come fosse la cosa più preziosa che avesse ed effettivamente era così per Harry.
Draco ricambiò lo sguardo, fece un sorriso e sussurrò sulle labbra di Harry: ''Ti amo anch'io.'' E lo baciò.
Si baciarono per molto, molto tempo, ma solo dopo che Draco avesse gettato un incantesimo di stasi sul suo piano di lavoro.

Per quanto riguarda il lavoro di Harry, invece, il processo fu più complicato.
Tutti si aspettavano che facesse l'Auror dato il suo ruolo chiave e il suo sangue freddo nella guerra, ma Harry non la pensava allo stesso modo, e si era sentito solo una pedina in un gioco a cui non voleva più giocare, ne aveva abbastanza ormai dei combattimenti e dell'ansia costante e dell'odio.
Voleva concentrarsi su ciò che amava e che lo faceva stare bene. Fu sempre Draco a sostenerlo e ad aiutarlo a capire ciò di cui aveva bisogno.

Harry aveva iniziato l'allenamento per Auror insieme a Ron Weasely, ormai suo partner, ed erano entrambi soddisfatti del programma, ma Harry poteva vedere che lui non si sentiva carico allo stesso modo di Ron, che reagiva per pura adrenalina, mentre lui faceva quello che faceva per ansia, quasi come se fosse di nuovo per sopravvivenza. E lo capì solo dopo, con un episodio particolarmente brutto: era quasi giunta la fine del programma di allenamento e stavano iniziando a mandarli sul campo per iniziare a fargli capire quale fosse la vita di un Auror.
Provò a concentrarsi, ma all'improvviso bastò l'ansia della situazione e un lampo rosso di uno ''stupeficium'' che gli sfiorò per poco l'orecchio ed andò a schiantarsi sul muro dietro di lui in un tonfo sordo ed era proiettato di nuovo lì: sangue, macerie, morte.
Non riusciva più a respirare, si sentiva schiacciato, si sentiva oppresso, non riusciva più a vedere nient'altro che buio.
Aveva solo bisogno di vedere un lampo familiare di capelli biondi quasi bianchi. Dopotutto Harry era morto. Era morto ed era ritornato, aveva scelto di ritornare, per le persone che amava, per se stesso e soprattutto per rivedere Draco ed avere una possibilità concreta di poter essere finalmente felici e liberi insieme e vivere la vita che molte volte si erano trovati a pianificare insieme senza nemmeno accorgersene. Ma Harry ci aveva pensato a tutte quelle piccole cose che lo facevano sentire vivo nel momento in cui il fascio di luce verde dell'Avada Kedavra lo colpì in pieno petto.

E in quel momento, sul campo di combattimento, aveva bisogno della sua certezza, aveva bisogno di rivedere quel familiare bagliore dorato, caldo e confortevole.

Harry ebbe un attacco di panico in piena regola e senza riuscire nemmeno a pensare, a stento si smaterializzò sul posto senza spaccarsi. Arrivò a Grimmauld Place, che in quel momento era vuoto perché Teddy era da Andromeda e Draco era di turno al San Mungo.

Si strappò tutti i vestiti di dosso e si gettò sotto la doccia, non avendo per niente la forza di lanciare un incanto patronus o anche di mandare un gufo e fu ancora lì che Draco lo trovò, ore dopo, quando rientrò.
Lo raccolse subito, si prese cura di lui, lo avvolse in coperte calde e dopo aver ormai capito tutto finalmente disse: '' Harry, amore mio ... guardami'' e quelle parole dette in modo così dolce e premuroso furono come un balsamo lenitivo per le orecchie di Harry. Draco gli prese il viso tra le mani in modo da poterlo guardare bene in quegli occhi verdi che tanto amava, al momento velati solo da tristezza e dolore, gli si strinse il cuore a vederli così spenti, si fece forza e continuò : ''Devi fare ciò che ti fa stare bene, ciò che ti fa sentire bene con te stesso, con gli altri e con l'ambiente che ti circonda.
Qualcosa che ti faccia sentire libero. La guerra è finita da tempo, non devi più niente a nessuno se non a te stesso. Meriti di stare bene, meriti di essere felice, così come lo sono tutti quelli ai quali hai salvato la vita! Starai bene, staremo bene Harry, puoi farlo!''
Harry lo tirò più vicino e rimasero stretti per molto tempo ancora. Draco chiese ad Andromeda di tenere il piccolo Teddy a dormire da lei per la sera.

Quella notte fecero l'amore.
Il silenzio era riempito solo da respiri mescolati.
Curarono le loro ferite e accarezzarono vecchie cicatrici.
 

Harry lasciò l'allenamento Auror la mattina dopo, senza alcun rimorso. Per sempre grato di avere qualcuno come Draco al suo fianco che lo supportasse e lo amasse come nessuno aveva mai fatto prima.

E decise di dedicarsi all'unica cosa che lo aveva sempre fatto sentire libero. E' così che Harry Potter divenne una star del Quidditch.
La vita migliorò nettamente da quel momento.

Volare era la prima cosa che era riuscito a farlo sempre sentire leggero, anche quando i tempi erano buii. Ed inseguì questa libertà in sella ad una scopa.

E fu proprio il primo Settembre del 2009 il giorno più importante per lui: Teddy partiva per il suo primo anno ad Hogwarts e la stessa sera lui aveva un'importante partita contro una squadra francese che avrebbe segnato l'inizio della sua carriera come Cercatore Professionista nella squadra ufficiale di Quidditch dell'Inghilterra.

Harry stava aspettando Ted e Draco fuori dall'appartamento, accendendo il motore della vecchia moto di Sirius un po 'rinnovata, indossava il vecchio giubbino di pelle del suo padrino ogni volta che la guidava, arrivarono così, quella mattina del 1 settembre, alla stazione di King's Cross.

'' Finalmente ci siamo ... '' disse Teddy un po' ansioso e spaventato ed Harry ricordò subito il giorno in cui lui stesso partì per la prima volta, conoscendo solo un mezzogigante e un ragazzino biondissimo un po' viziato e sapendo ancora ben poco di come funzionasse la magia.

'' Andrà tutto bene Ted '' si avvicinò Draco cercando di trasmettergli sicurezza e serenità. '' Sono sicuro che farai subito amicizia, sei un bambino splendido e tutti ti vorranno bene.'' gli diede un sorriso rassicurante.

Harry annuì in accordo e disse: '' Siamo fieri di te tesoro, ti amiamo. Goditi ogni attimo Ted.''

Il treno fischiò. I tre dovettero salutarsi e si strinsero in un abbraccio con le promesse di scriversi il più spesso possible e Teddy allontanandosi urlò ''Vi voglio bene papà!'' rivolgendosi ai due che lo guardavano senza nascondere nessuna emozione per il loro ometto che era cresciuto e stava andando via. Poi Teddy salì a bordo, il treno partì e si allontanò e la stazione iniziò a svuotarsi piano piano. Fu un momento indimenticabile.

''Se la caverà. Ha qualcosa di speciale. '' Disse Draco prendendo la mano di Harry e stringendola.

"Ne sono sicuro" rispose Harry ricambiando la stretta di Draco. '' Dopo tutto, ha qualcosa di entrambi '' sorrise facendo riferimento al mix del loro aspetto che ormai era quello che Teddy amava di più.

 '' Dopo tutto, ha qualcosa di entrambi '' sorrise facendo riferimento al mix del loro aspetto che ormai era quello che Teddy amava di più


Le ore passavano e si avvicinava sempre di più quella che era una partita fondamentale per Harry.

Quella sera stessa Harry era sicuro di farcela. Era sicuro di poter prendere ancora una volta il boccino. Beh, doveva prendere il boccino.

Cercò comportarsi come sempre e di restare sereno.

Prima di andare insieme al campo, Harry e Draco ricevettero una lettera da Teddy che li informava che il Cappello Parlante lo aveva smistato a Tassorosso e che aveva fatto già alcuni amici che avevano trovato molto carino il suo animaletto da portare ad Hogwarts, un piccolo furetto bianco.

Harry aveva riso a dismisura quando Teddy aveva detto di volere proprio quell'animaletto. Draco, invece, non l'aveva trovato molto divertente, ma alla fine avevano comunque acconsentito a farglielo prendere, dopo tutto...era così carino.

Non erano sorpresi della notizia dello smistamento di Ted a Tassorosso, dopo tutto già sapevano che sarebbe stato così, per quanto gli avessero trasmesso un po' di loro stessi, quasi riaccendendo le animosità tra Grifondoro e Serpeverde, il bambino aveva i suoi modi di fare e di reagire ed era davvero molto dolce, quindi non era davvero una gran sorpresa.
Erano molto fieri di Teddy e del bambino che era diventato. Potevano dire anche di aver fatto un bel lavoro con lui. Erano un po' fieri anche l'uno dell'altro.

Scrivere poi una risposta a Teddy per trasmettergli la loro felicità fu un motivo di distrazione per Harry che iniziava ad essere di nuovo teso per la partita.
Finché non arrivò il momento tanto atteso e per certi aspetti, temuto.
Draco non riusciva totalmente a capire quest'ansia che aveva Harry, dopotutto giocare (ed anche soffiargli il boccino da sotto al naso ad Hogwarts) gli era sempre venuto cosí naturale che sembrava l'incarnazione della magia vera e propria. Ma decise che probabilmente era perché collegato ad un cambio di prospettiva e quindi, di vita.

Effettivamente davvero qualcosa stava per cambiare nella loro vita.

"Ed ancora una volta Harry Potter, il più giovane cercatore professionista di sempre, prende il boccino terminando la partita e portando una casa una vittoria schiacciante." annunciava lo speaker della partita.

La folla scoppiò in un boato, acclamandolo, tra cui c'erano anche Ron ed Hermione a sostenerlo, per essere lì avevano annullato tutti i loro piani, Harry gli rivolse subito uno sguardo felice, salutandoli da lontano e dopo i suoi occhi verdi brillanti rivolsero tutta la loro attenzione soltanto ad una persona dai capelli molto biondi, che stava in piedi, battendo le mani a più non posso e stava ricambiando il suo sguardo con passione.
Harry sentì il cuore battere forte.

Tenne stretto tra le dita il boccino che aveva catturato. C'era qualcosa in quel boccino che Harry stesso aveva messo prima della partita. Aveva controllato, non era in nessun modo un imbroglio per vincere, era tutto uguale, solo che il boccino, in questo caso, conteneva qualcosa:

Un anello.

Harry aveva una proposta da fare. E cavolo, il rumore del cuore che batteva gli rombava nel petto più di quanto avesse mai fatto prima.

Con gli occhi di tutti su di lui, ancora sulla sua scopa, volò verso gli spalti e si appoggiò proprio di fronte a dove si trovava Draco che sorrideva come non mai.
Lanciò un potente "Sonorus" non verbale su se stesso e subito dopo la sua voce rimbombava nello Stadio, richiese attenzione questo bastò a far si che tutta la platea puntasse gli occhi su di lui e tacesse subito per ascoltare cosa avesse da dire Harry Potter:
"Ho un annuncio da fare ad una persona speciale!" esordí poi avvicinandosi di più agli spalti, si rivolse al suo compagno:

"Draco, tu sei ormai una parte fondamentale della mia vita, da quando ero solo un bambino ci sei sempre stato.
Non riesco ancora credere di averti al mio fianco, non riesco ancora a credere che sei qui, che mi ami, ogni giorno. ..che mi apprezzi, mi aiuti, mi sostieni.
Non sono solito dire queste cose così, ma sento che per te posso fare un'eccezione perché tra noi è sempre stato diverso, noi non funzioniamo come gli altri, siamo noi stessi un ' eccezione e io, stasera, voglio aprirti il ​​mio cuore.

Credo che cercare di descrivere tutto quello che sei per me, tutto quello che provo, che sento, che mi fai vivere, non sia abbastanza ... non bastano parole per dire tutto questo.
Sei il miglior dono che la vita poteva farmi.
Sei il mio compagno, sei la mia anima gemella, sei la mia felicità, sei la mia luce ... mi piace immaginare la mia vita come un mondo immerso nel buio e te come luce. Una luce che mi ha sempre illuminato dai momenti più bui, una luce familiare.
Abbiamo combattuto a lungo per arrivare qui, abbiamo litigato, e ancora litighiamo, ma non c'è giorno in cui il mio amore per te si affievolisca.
Sei l'unico che ha smosso sempre qualcosa in me. Mi fai sentire vivo.
Senza di te al mio fianco mi sentirei incompleto. Tu mi hai preso e mi hai rimesso insieme mostrandomi cosa sia l'amore ... non l'ho mai provato per nessuno che ho provato con te e spero che io riesca a farti sentire il mio amore, come io sento il tuo.

Ho sofferto molto nella vita, ma se tutta questa sofferenza è servita a portarmi a te ... sopporterei tutto altre mille volte.
Tu ne vali la pena, mi fai venire voglia di vivere semplicemente sorridendomi con quel sorriso che illumina tutto e che vorrei poter vedere sempre e quegli occhi meravigliosi in cui mi ci perdo.

Sono pronto a darti ogni giorno l'amore che meriti, l'amore di cui hai bisogno. Voglio darti tutto.
Tutto me stesso, tutto quello che posso e che non posso, voglio abbattere tutti i miei limiti per te, voglio essere forte per te, voglio prendermi cura di te, voglio essere il tuo posto sicuro dove puoi sempre rifugiarti, dove puoi permetterti di essere te stesso, dove puoi permetterti di lasciarti andare, di crollare, di piangere, di romperti a pezzi ed essere fragile ... perché ci sarò sempre io a raccoglierti e ad amarti. Sempre. Così come tu hai raccolto me.

Draco, io sono totalmente, profondamente, inevitabilmente innamorato di te,
e voglio passare il resto della mia vita con te. "

Harry mostrò il boccino d'oro e lo aprí per rivelare l'anello della proposta:

"Draco Lucius Malfoy, vuoi sposarmi?"

Draco era con le lacrime agli occhi e il cuore che gli martellava nel petto. "Sì! Certo che si Harry!" Rispose entusiasta Draco sbilanciandosi per tirare a sé Harry e baciarlo e dire "Ti amo" sussurrati tra un bacio e l'altro.

La platea dello stadio era rimasta a bocca aperta da quella dichiarazione d'amore in piena regola e col fiato sospeso, tra cui Ron che era rosso come un peperone e borbottava qualcosa, ma sorrideva ed Hermione che aveva le lacrime agli occhi, alla risposta di Draco scoppiò in un boato di fischi, applausi ed urla, dopo di che la banda musicale suonò per la vittoria.
Harry sentiva di aver vinto molto di più che una semplice partita.

Draco ed Harry interruppero il bacio per un momento e si guardarono intensamente.

Gli occhi verdi di Harry erano brillanti e pieni di vita.

Gli occhi grigi di Draco brillavano come stelle nella notte.

E sorrisero.

 

Angolo dell 'Autrice:

Parte 2 di 3. Spero l'abbiate apprezzata.❤️ Lasciate un commento se vi va!  
N.B.: Le fanart utilizzate all'interno di questa parte sono di @aeshsar e di @dragontamerdame su instagram/tumblr. 

   
 
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