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Autore: cin75    07/06/2021    2 recensioni
Sarebbe davvero una bella lotta: Lightwood vs Winchester
Io ci provo!!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Magnus Bane
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quando i tre arrivarono a destinazione, i due cacciatori esitarono un attimo nel proseguire. Non che non fossero abituati ad entrare in ruderi che sarebbero diventati “motel abusivi”, ma in una Cattedrale? Sul serio?? Questo mancava!!
“Ehi!?” li richiamò Jace. “Vi date una mossa? Non ho il glamour e nemmeno voi, quindi vorrei evitare che ci vedano entrare qui dentro!”
I due si ridestarono. “Ok! Ok!” fece Dean non proprio convinto.
Mentre Sam, al suo solito… “Ehi? cos’è il...glamour?”
Maledetta curiosità nerd!!, ma non appena entrarono e le possenti porte si chiusero alle loro spalle videro Jace girarsi verso di loro , avanzare e nel mentre tirare fuori dal suo giacchetto una sorta di bacchetta con la punta che si illuminò al solo contatto.
“Che cosa...” azzardò Dean mettendosi sull’allerta pensando ad un’arma strana, ma si rese conto che il ragazzo non la puntò verso di loro, si alzò la manica e lasciò che la luce illuminasse una sorta di marchio, al punto da diventare quasi incandescente, sul suo avambraccio e un secondo dopo posò entrambi le mani sulle spalle dei suoi due sempre più stupiti ospiti.
Era certo che Dean non poteva scorgere nulla. E sapeva che Sam vedeva lui, ma non poteva sapere fino a che punto , quel gigante, aveva la “vista”

Sam e Dean stavano per sottrarsi a quel contatto, ma non appena le mani di Jace li toccarono, non riuscirono più a farlo e non perché una qualche magia li tenesse bloccati ma semplicemente perché davanti ai loro occhi tutto quello che era decrepito, distrutto, mangiato dalle termiti e lasciato alla noncuranza del tempo, pian piano prese vita e divenne estremamente tecnologico. Davanti ai loro occhi si palesarono schermi , computer, mappe digitalizzate della città, segnalatori, pannelli di controllo di ultima generazione e ….persone.
“Porca put...” stava per esclamare Dean, quando decine e decine di ragazzi con lo stesso stile di Jace, tatuaggi compresi, apparvero davanti a loro. Tutti indaffarati a dare e ricevere dati. A registrare comunicazioni. A riferire di luoghi in cui c’era qualcosa o qualcuno su cui intervenire.

Devrak nell’Est side..”
Demone possessore nella periferia di Manhattan…”
Abbiamo ricevuto comunicazione che la squadra di Simon ha fermato il vampiro fuori controllo a China Town….”
L’inquisitore Lightwood vuole rapporto sugli ultimi eventi prima del suo arrivo di oggi..”

“Dean?” sussurrò Sam senza spostare lo sguardo da ciò che stava vedendo.
“Mmmh..” mugugnò, forse incapace di proferire altro.
“Dimmi che questo lo vedi anche tu? Dimmi che anche tu hai visto quello che...”
“Cazzo!! se vedo la tua stessa cosa, fratellino!!” rispose basito Dean, mentre Jace si allontanava da loro e raggiungeva uno dei  suoi “colleghi” per esporgli quello che era successo e che c’erano due ospiti nell’istituto.
“Winchester?? da questa parte!!” li richiamò Jace. “Il capo dell’Istituto ci sta aspettando.”

I fratelli si ripresero e seguirono il ragazzo verso quello che sembrava essere l’ufficio principale. Lo videro entrarci e lo seguirono.
“Izzy??!” lo sentirono chiamare. “Ci sei?!”
“Arrivo!” fece una voce femminile dalla stanza attigua. Un attimo dopo ne vennero fuori due bellissime ragazze. Una dall’aspetto esotico, quasi “spagnoleggiante”. Vestito attillato. Labbra carnose e rosse. Capelli corvini e lunghi, lasciati liberi. L’altra, rossa di capelli, il trucco più leggero, un abbigliamento più formale anche se comunque...attraente.
“Ehi , ci sei anche tu!” disse Jace avvicinandosi alla rossa e lasciandole un bacio sulla tempia.
“Sì, dovevo mettere chiarezza su qualche altro ricordo. Izzy aveva un po’ di tempo libero e allora ne ho approfittato. Poi hai chiamato tu!” fece lei.
“E come è andata?!” chiese interessato, forse apprensivo.
“Bene...più che bene. Se continua così , fra qualche settimana tornerà perfino a farti il culo sul campo d’addestramento.”
“Isabel!!” fece lei in imbarazzo.
“Non vedo l’ora!” fu invece la risposta di Jace accarezzando le spalle della ragazza al suo fianco.

Alle loro spalle, i due cacciatori si schiarirono la voce, per palesarsi.
Jace si voltò e sospirò. “Sì..sì. Lo so che siete qui. Izzy, loro sono i Winchester. Dean e Sam!” indicandoli e ironizzando ancora sul modo con cui si era presentato Dean.
“Ehi!! dopo un po’ non fa più ridere!” fece Sam.
“In verità, non ha mai fatto ridere!” convenne Dean.
“Sì, come dite voi.” li assecondò con sufficienza. Poi: “Winchester ...lei è Isabel Lightwood, capo dell’Istituto di New York.” fece mentre Isabel si avvicinava ai due per stringere loro la mano. Sam ricambiò cordialmente. Dean si attardò con la mano a stringere quella della ragazza.
“Salve!” ammiccò.
Sam scosse sconsolato la testa. Jace invece gli si fece vicino e mise fine alla stretta. “E oltre ad essere il capo qui , è anche mia sorella ed è impegnata.” precisò con tono di avvertimento.
“E allora mi riprendo la mano!” fece Dean.
“Lei, invece è Clary Fairchild!” disse presentando anche l’altra ragazza e prima che Dean potesse “provarci” anche con lei. “Ed è impegnata con me!”
Dean si bloccò sul posto ed entrambi i fratelli alzarono semplicemente la mano a mo’ di “ciao!”
“Ok! Presentazioni fatte!” fece Isabel andandosi a sedere alla sua poltrona. “Jace mi ha già informato di quello che è successo e di come siete intervenuti.”
“Inutilmente purtroppo!” fece mortificato Sam.
“Già!” si accodò Jace. “Ero all’Hunter’s Moon  perché sapevamo che ci sarebbe stato un attacco. I tempi coincidevano. Ma questa volta non hanno attaccato nel buio. Quella strada era illuminata. Sono andato da Maya per farmi affiancare, per poterlo accerchiare. Siamo usciti, abbiamo sentito le urla e siamo corsi. Loro...” spiegò indicando i cacciatori. “... erano già sul posto, ma era già tardi per quella poveretta.”
“Era un demone...noi ne abbiamo visti tanti ma mai in quella forma. Cosa...” fece stranito Sam.
“Un demone Devrack. Attaccano in luoghi bui, appartati. Tendono a rimanere nelle fogne. È difficile se non raro vederli in superficie!” rispose Jace.
Dean che fino a quel momento era restato in silenzio, si fece avanti. “Scusate ...scusate un attimo. Sentite!...Non che non mi affascini tutto questo e sono uno a cui piace farsi nuovi amici specie se questi amici sanno usare le armi, ma non giudicatemi male se vi chiedo...” e prese un respiro: “Chi cazzo siete e che cazzo di posto è questo?!”
“Dean!!” lo richiamò Sam.
“No...no...no...Sammy..stammi a sentire. Non dirmi che tu non muori dalla voglia di chiedere chi sono e cosa fanno?!” fece rivolto al fratello. “Spade luminose, licantropi come guardia spalle, questo posto che sembra un reparto segreto della CIA. Andiamo!!!” fece allargando le braccia in segno di esasperazione. “Per non parlare della cartina di tatuaggi che si portano addosso!!”
Punto sul vivo di ciò che era una parte delle loro tradizioni fondamentali Jace sbottò. “Hai qualcosa contro i tatuaggi?!” fece, fronteggiando il maggiore dei Winchester che di certo non arretrò. Anzi!
“Sentite ragazzi...” cercò di intromettersi Sam per cercare di riportare la calma.
“Jace, calmati...” provò anche Clary.
“No..non ho niente contro i tatuaggi!!” continuò Dean aprendosi di poco la camicia per mostrare il tatuaggio sul suo petto. “Se servono a qualcosa di utile!” precisò.
“Dean..andiamo!!” tentò ancora Sam.
“Tu non hai idea di quanto siano importanti questi tatuaggi per noi. Tu non hai idea di chi siamo noi, stupido mondano!!” ringhiò lo shadowhunter.
“Ehi!!” e a questo punto fu Sam a reagire. “Non ti allargare!” fece serio. “Tu…”puntualizzò orgoglioso. “..non hai idea di chi siamo e di cosa facciamo, quindi datti una calmata!”
I tre ormai sembravano sul punto di intavolare una discussione molto più animata e ...fisica, quando uno schiocco potente vibrò tra di loro. Uno scintillio argentato li accecò per un attimo, mentre il rumore secco quasi come un colpo di pistola li costrinse a tacere.
Presi di sorpresa, i tre si voltarono verso l’origine di quel rumore.
Isabel, in piedi alla sua scrivania, si ritirava lentamente e sinuosamente la sua frusta di adamas che magicamente tornava ad attorcigliarsi al suo polso destro.
“Bene bambini!” fece soddisfatta. “Ora che ho la vostra attenzione...” e si rivolse poi ai due cacciatori ospiti. “Siamo Shadowhunters. Questi tatuaggi che vedete sono rune angeliche e ci permettono di salvare vite e salvare anche la nostra all’occorrenza. Sono il segno del nostro retaggio angelico.”
“Retaggio angelico?!” chiese stranito Sam.
“Siamo discendenti dei nephilim che nell’antichità vivevano tra gli uomini.  Il nostro compito è proteggere i mondani, gli essere umani...” precisò quando si rese conto dalle espressioni dei suoi interlocutori, almeno di due di loro, che non avevano idea di chi o cosa fossero i mondani. “...tutti coloro che vengono attaccati da presenze demoniache, forze oscure o mostri fuori controllo. Per noi, il mondo dei mondani è tanto importante quanto quello dei Nascosti.” spiegò.
“Ok..” fece Sam, mentre Dean sbolliva ancora l’adrenalina. “..posso aver capito la questione dei mondani, la discendenza angelica e tutto il resto.Abbiamo avuto a che fare con storie molto più strane... Ma cos’è il mondo dei Nascosti?!”
“E’ il nostro mondo!” fece Clary. “Il mondo dei Nascosti è la realtà in cui vivono vampiri, licantropi, streghe e stregoni, Shadowhunter, esseri del mondo fatato. Tutti cerchiamo di mantenere un equilibrio così da convivere in pace e tranquillità. Anche se non sempre va’ così, purtroppo, come è successo stasera.”

“A quanto pare la tua memoria non assomiglia più ad un formaggio svizzero!!” fece una voce alle loro spalle.

Gli occupanti della stanza si voltarono insieme.
“Fratellone!!” esclamò Isabel sorridendo allegramente.
“Ehi..straniero!!” si accodò Jace mentre si accingeva ad abbracciare calorosamente il nuovo arrivato. Poi fu il turno di Isabel e poi di Clary.
“Come va? Come stai?” le chiese interessato sinceramente.
“Ogni giorno meglio.” sembrò rassicurarlo la ragazza.
“Bene..ne sono davvero lieto.” convenne l’altro abbracciandola di nuovo. “Ok! Veniamo a noi. Come mai nell’ufficio del capo dell’Istituto ci sono due mondani che , a prima vista, mi sembrano decisamente ….” e si fermò un attimo come per cercare la parola giusta.
“...incazzati??!” azzardò Dean.
Il ragazzo lo scrutò e sorrise impercettibilmente. “Avrei usato un termine meno volgare, ma il senso sarebbe stato lo stesso!” e poi: “Alec Lightwood.” fece porgendo la mano verso Dean.
Il cacciatore lo fissò. Il ragazzo appena entrato era alto, capelli corvini, occhi indagatori ma non davvero severi, lo sguardo fiero e per un motivo che al momento Dean non riuscì a spiegarsi , sentì che doveva stringere quella mano. Che poteva fidarsi. E lo fece. La strinse. Quell'atteggiamento così militaresco, quella voce sicura e decisa, quello sguardo sempre indagatore , in un modo assurdo, per un attimo gli ricordarono suo padre. John. E lui si era sempre fidato di John. NOn sempre era d'accordo con lui. Ma la fiducia era ben altra cosa.
“Io sono...” stava per dire il suo nome quando vide Jace avanzare. “Tu prova a dire qualcosa e riprendiamo da dove ci hanno fermati!” lo minacciò puntandogli il dito contro e quando vide che il biondino si ritrasse sorridendo alzando le mani in segno di resa, porse di nuovo la mano all’uomo di fronte a lui. “Dean Winchester.” e fece spazio al fratello.
“Io sono Sam Winchester.”
Alec li fissò per un attimo. “Perchè il vostro cognome non mi è nuovo?, e non mi riferisco alle armi da fuoco.”
“Io...non saprei...” tentennò Sam. Ne avevano fatte davvero così tante durante le loro cacce che non poteva mai dire in che modo il loro nome potesse spuntare fuori. Se per riconoscimento o rancore.
“Mi verrà in mente! Che ci fate qui , comunque?” proseguì.
“Siamo cacciatori.” iniziò Sam. “Andiamo dove , come dite voi, le forze oscure e demoniache si accaniscono sugli innocenti. Siamo qui di passaggio. Eravamo in un locale e quando siamo usciti abbiamo sentito gridare. Siamo intervenuti ma era tardi e abbiamo solo visto quell’essere mentre continuava ad accanirsi sulla vittima. Poi è arrivato lui...” continuò indicando Jace.
“Sì..Luke Skywalker e la sua spada laser!” si inserì Dean, provocatorio.
“Ti piacerebbe averne una!” lo provocò Jace facendo brillare la sua spada angelica al solo tocco dell’elsa.
“Grazie. Ho la mia!!” lo contrastò il cacciatore, facendo scivolare fuori dalla manica del giacchetto la sua lama angelica fino ad impugnarla con decisione.
“Ed eccoli che ricominciano!” esclamò frustrata Isabel. “Ok! Smettetela o il mio prossimo colpo di frusta non andrà a vuoto come il primo ma farà in modo che non possiate sedervi per una settimana!!” li minacciò autoritaria, attirando la loro attenzione.
“A quanto pare siamo dalla stessa parte. Anche se in modi e tradizioni diverse. Ora..” fece Alec rivolgendosi a tutti, sorridendo all’autorità della sorella. “Le notizie su questi attacchi inusuali da parte di demoni di ogni specie sono arrivate fino ad Idris e in tutta Alicante , così vorrei capirci qualcosa e cercare di risolvere prima che un resoconto effettivo venga sottoposto al Clave…”
E mentre Alec parlava , Sam , a cui si era avvicinata Clary, sussurrò un imbarazzato: “Idris? Alicante? Clave?”
La ragazza sorrise, comprensiva e rispose con lo stesso tono discreto: “Idris è la nostra patria di origine, Alicante è la città reggente. Si trova tra la Francia e la Svizzera! E il Clave in pratica è il gruppo diplomatico che è al governo.” disse e Sam ringraziò annuendo.
“Anche se sono diventato l’Inquisitore di Alicante non mi va che casa mia o la mia famiglia siano bersaglio di quelle presenze immonde senza che io possa essere di aiuto in qualche modo.” continuò Alec abbracciando le spalle della sorella.
“Gli attacchi stanno aumentando e avvengono in zone , posti e tempi sempre diversi. Non riusciamo a tracciare un modus operandi!” riferì Jace.
“Voi...tracciate un modus operandi dei demoni?!” chiese Sam.
“E non solo. Venite!” rispose Isabel facendo strada e portandoli verso la sala ricerche. Si mise ad un pannello di controllo e dopo pochi istanti davanti a loro apparve un ologramma della città con evidenziati in rosso i punti dei vari attacchi avvenuti.
“Wow!!” esclamò rapito Sam.
“Questo batte decisamente il nostro tavolo radar a mezzo regime!” sussurrò, rivolto a Sam, tra i denti, Dean.
“Decisamente!!” convenne il minore.
“Cosa abbiamo?!” si informò Alec.
A quella domanda rispose Jace. “Due attacchi nei settori di est e ovest della città, due nella periferia a sud e da quello che ha comunicato Luke sono  da collegare a questi eventi. E poi c’è quello di stasera.”
“Avete parlato di attacchi di demoni diversi.” fece Sam.
“Sì..” rispose Clary. “I primi erano ad opera di demoni possessori.” fece mostrando un immagine del demone in questione. “Poi c’è stato quello di stasera da parte di un demone divoratore, da come lo avete descritto.” e poi mostrando un’ultima immagine: “E poi gli attacchi in periferia, i più efferati, sono stati ad opera di un demone..” ma non appena l’immagine apparve sullo schermo accanto a Clary…
“Cazzo!!” esclamò istintivamente Dean, attirandosi gli sguardi di tutti , compreso quello del fratello.
“Che c’è?” fece Sam ma senza ricevere risposta. “Dean??!” lo richiamò vedendo che il maggiore non riusciva a staccare gli occhi da quell’immagine demoniaca. “Ehi? Dean?”
Il maggiore sembrò destarsi. “Demoni torturatori. Che cavolo ci fanno qui sopra quei figli di puttana?” disse.

“La domanda giusta sarebbe: cosa ci fanno nell’istituto un mondano che vede oltre il glamour e uno che sa dei demoni torturatori sputati fuori dal seminterrato dell’Inferno?”

   
 
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