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Autore: Yurippe    16/08/2021    4 recensioni
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Ogni storia è fine a sè stessa ed eventualmente collegata ad altre long, quindi potrete decidere di recensire quella che volete senza tener conto delle altre.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest
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Personaggi: Serena e Raphael Klyne;

Universo/Fandom: Bloody Sunset.

 

“Accidenti!”

Serena Klyne gettò l’ennesima cartaccia che stava nel cassetto sotto la scrivania con fare assai scocciato. Aveva appena terminato di studiare scienze per la verifica della settimana dopo ma, siccome erano molte pagine quelle da studiare non aveva ancora terminato di farle tutte e non intendeva perdere il segno aveva pensato di segnare fin dov’era arrivata con qualcosa, in modo da poter riprendere il giorno dopo da dove era arrivata,

Ma…se camera sua fino a ieri era piena di roba per segnare i paragrafi ora non era più così. Non trovava niente, né un segnalibro, né un post it, nulla di nulla, spariti, volatilizzati, come se non ne avesse mai posseduto uno.

A quel punto alla ragazza prese il nervoso più assoluto.

“Aaaa! Ma è mai possibile che in questa casa quando serve qualcosa non la si trova mai? questo è assurdo, veramente as…”

“Che diamine succede qui?”

La voce innervosita e severa del padre fece sobbalzare completamente Serena, che si girò verso la porta, dove trovò suo padre Raphael appoggiato allo stipite che con una mano dentro alla tasca del camice, segno che era appena tornato dal turno di lavoro in ospedale, e l’altra lungo il fianco osservava con una faccia assai innervosita il caos che lei aveva creato alle sue spalle, dove si era creato un tappeto di cartacee, matite, penne, gommine e tante altre cose che non ricordava nemmeno fossero lì, segno che non metteva apposto quel cassetto da chissà quanto tempo.

A quello sguardo Serena deglutì, suo padre non ammetteva il disordine e quando succedeva che lasciava la camera in quello stato uno schiaffo non gli ello evitava nessuno.

La ragazza decise, nonostante la paura, di provare comunque a prendere parola, se aveva anche solo una minima possibilità di salvarsi tanto valeva tentarla no?

“Papà…ecco…io… posso spiegarti!”

“Ah si? Bene, spero che tu abbia una buona ragione per spiegare come mai dentro la tua camera pare ci sia appena stata l’apocalisse!”

Il tono dell’arcangelo dell’aria era assai severo, oltre che innervosito, cosa che fece capire alla nephlim di dover sperare di potersela cavare con poco, quindi, seppure con timore, riprese la parola.

“Vedi…io… ho appena finito di studiare e…siccome mi mancano ancora alcune pagine da studiare e non volendo perdere il segno mi sono messa a cercare qualcosa che mi potessi segnare dov’ero arrivata, così mi sono messa a cercare dentro il cassetto, ma siccome non riuscivo a trovare nulla ho iniziato a svuotarlo e… mi sono lasciata un po’ prendere la mano!”

Serena concluse il tutto ridacchiando leggermente, per poi portarsi una mano dietro la testa con fare imbarazzato, sperando di sciogliere così la tensione.

Ma l’effetto non fu affatto quello sperato.

Infatti Raphael tenendo sempre lo stesso sguardo si avvicinò piano a lei e una volta arrivatale a un metro di distanza la osservò, senza dire nulla.

“Papà?”

Chiese la ragazzina, alquanto preoccupata, senza osare togliere gli occhi da lui, gli stessi occhi azzurri, come anche lo sguardo, infatti Serena Klyne era la perfetta copia di suo padre, come anche per i capelli biondi, ma femmina e più giovane.

Raphael poco dopo iniziò a levare, lentamente, la mano che stava dentro la tasca del camice.

Serena convinta che da lì a poco le sarebbe arrivato uno degli schiaffi memorabili di suo padre chiuse gli occhi stringendoli, in modo da prepararsi, ma, quello che sentì non fu quello.

“Sei proprio un caso perso, disordinata come sei perderesti anche la testa se non l’avessi attaccata al collo, tieni! E vedi di non perdere anche questo!”

Serena aprì gli occhi alquanto stupita e appena vide ciò che suo padre le porgeva spalancò la bocca, quello che lui le stava porgendo era un segnalibro a forma di piuma bianca, con su legata una cordina marrone, semplicemente meraviglioso, potè giurare di non aver mai visto un segnalibro più bello.

Così la ragazza, davvero commossa dal gesto e dal regalo, si buttò tra le braccia del padre, per poi sussurrare “grazie…”

Raphael sorrise e ricambiò il suo abbraccio.

Serena Klyne non diventò mai del tutto ordinata ma una cosa fece: conservò il regalo come un tesoro prezioso, cosa che infatti per lei era. Lo usò sempre per lo studio e… forse coincidenza o forse no da allora i suoi voti migliorarono un sacco.

E quando non lo usava? Lo riponeva dentro una scatola di bambù. In quel modo non lo perse mai e lo conservò per sempre.

 

  
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