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Autore: padme83    05/10/2021    5 recensioni
Da mi basia mille, deinde centum,
dein mille altera, dein secunda centum,
deinde usque altera mille, deinde centum.

*
[Raccolta di flash e one-shot, omogenea ma non troppo - benché i baci, in qualche modo, c'entrino sempre. Arco temporale variabile, con una predilezione per il periodo a Godric's Hollow; alcuni capitoli partecipano a challenge o a eventi/attività di gruppi fb; POV alternati, si comincia con Gellert]
*
"La pioggia cade, cade, sottile, non si ferma e vi sommerge, vi travolge, vi protegge, testimone fidata e discreta del vostro amore. Sussurra favole di innamorati, prima di voi, fra le stesse lenzuola umide e vestiti sfatti dimenticati in un angolo. Racconta di notti insonni, di gemiti soffocati con furia tra i denti, di amanti felici e pazzi come voi, legati come voi, disperati come voi.
Ma nessuno è come voi."
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Lemon, Missing Moments, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We were closer than brothers'
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Soundtrack: Experience, Ludovico Einaudi & Daniel Hope (bisogna ascoltarla prima - o durante -, fidatevi).




Come corpo ciascuno è singolo, come anima mai.
(Hermann Hesse – Il lupo della steppa) 
 
 
 
 
 
 
Metensomatosis ~
 
 
 
 
 
 
 
Oltre i baci da respirare
nella morte che dà la vita
all'amore che mai non muore.
 
 
 

 
 
E non lo puoi spiegare, quando davvero accade.
Quando le parole non servono più, ed è nel silenzio di una stanza quieta che la vita si consuma – si celebra.
Fare l’amore con gli occhi, prima ancora che col corpo, senza neanche toccarsi.
Lasciarsi travolgere, avvolgere, volersi e rincorrersi, perdersi e nuovamente trovarsi, le dita a sfiorarsi appena, in un gesto che è resa e trionfo a un tempo, un incastro necessario, agognato, perfetto.
Cosa può esserci dopo questo? Come si esiste dopo di lui?
L’azzurro del cielo è forse lo stesso? E il profumo di una rosa, il rumore della pioggia?
Persino l’aria ha una consistenza diversa – vibrante, tangibile –, ora che è lui a respirartela addosso. Ti entra nella gola ed è lui a dare fiato ai tuoi sospiri. Non sei tu ad ansimare per lui, è lui ad asciugarti i polmoni e ad arrochirti la voce, a insinuarsi nella curva tesa della tua schiena, a raccogliere il tuo desiderio, il tuo piacere, il tuo abbandono – il vostro abbandono.
Polsi candidi inchiodati al cuscino, bocche liquefatte l’una sull’altra, un rivolo di sangue vermiglio che stilla a gocce da un labbro martoriato, là dove la dolcezza ha ceduto il passo all’urgenza, all’ardore, a un bisogno irresistibile, inevitabile, irrinunciabile – Gellert.
Il suo sorriso è una scheggia di luce abbagliante, è dolore acuto e disperato sollievo, è la lama d'acciaio che dilania e scortica e purifica ogni tua ferita, ogni lembo di carne viva, pulsante, fremente – Gellert.
Conosci il suo sguardo, quello sguardo: ha il magnetismo di un drago acquattato nell’ombra, pericoloso e seducente, ammaliante e terribile (è impetuoso è splendido è maledetto – è tuo).
Gellert ti fissa e t’accarezza fra battiti di ciglia dorate, t’incanta e t’avvince, ti rapisce, t’afferra l’anima e l’attira a sé – e tu la senti, la senti, la senti questa tua anima furiosa e ribelle, la senti picchiare duro contro il torace, dilatarsi in mezzo alle costole, la senti artigliare tendini e vene, irradiarsi ed esplodere, nella pelle, ovunque, rompere le catene e fuggire, libera, fiera, indomita, fuori da te, dentro di lui – eppure, eppure, il tuo petto non è vuoto, non è morto, tu non sei una cavità sterile, non sei un guscio in frantumi, un pozzo desolato e freddo, incrostato d’assenza – no, no. Tu sei altro, adesso, tu sei l’altro, un simulacro nuovo e intatto, completo, immacolato, in grado di accogliere, di farsi inondare e riempire – da lui, con lui, per lui.
Annaspi, scosso da un brivido violento e profondo, scivoli su di lui e cerchi le sue mani, le catturi e le intrecci alle tue – ancora una volta –, lo prendi e lo graffi e lo mordi e lo stringi così forte da temere di spezzarlo, di spezzarti – un lamento, sporco e bagnatopreghiere confuse e soffocate tra i baci (insegnami, ti prego, insegnami a lodare Dio), tremiti di membra avvinghiate che si dissolvono in un orgasmo feroce, infinito.
Guardarlo, alla fine, è come rifarlo.
Le sue labbra schiuse, dipinte di un rosso voluttuoso e sfacciato, le palpebre abbassate, a nascondere lo sfolgorio di una lacrima, a trattenere l’istante – a trattenere te, con la mente, coi palmi, con le braccia annodate intorno ai tuoi fianchi esausti.
E non lo puoi spiegare, quando davvero accade.
Quando sei nudo in ogni modo possibile, quando i tuoi sensi non sono più tuoi, quando tu stesso non sei più tu, e lo sei come mai prima.
Quando il tuo cuore s’infiamma, e non è più solo.
Quando finalmente lo vedi, lo avverti.
Il momento esatto in cui sai di amare[1].
 
 
 
 
 
 
“Così l'anima vola via,
via da un misero mondo perso,
questo amore sarà una scia
tra le luci dell'universo,
tra le luci dell'universo.
 



 
 
 
 
 
 
{Words Count: 592}
 


 
[1] “E non puoi spiegarlo, quando davvero accade, quando senti addosso tutta l'irrimediabilità della condizione di essere umano. Mentre senti il corpo sbattere prepotentemente contro le pareti dell'anima. Il momento preciso in cui sai di amare.” Rossana Soldano, Come anima mai – direi che no, non sono ancora uscita dal tunnel.
 
Questa storia partecipa al Writober, giorno 5, lista special wordsMetensomatosis (la migrazione di un’anima da un corpo a un altro). 
 
 
 
 
Nota:

Così, de botto, senza senso (soprattutto senza senso).
 
Va beh dai, una flashina per il Writober non si nega a nessuno. Sono anche riuscita a postare nel giorno esatto, un mezzo miracolo, praticamente. Ammetto di aver tentato di resistere fino all’ultimo, ma il prompt di cui sopra non faceva altro che lanciarmi sguardi languidi, il maledetto. Così ho ceduto, banalmente, perché in fondo sono una gran sottona. Spero che l’interpretazione che gli ho dato vi sia piaciuta, fatemi sapere, se vi va, cosa ne pensate ♥
 
Con questo capitolo la raccolta diventa ufficialmente maggiorenne: whisky incendiario di Madama Rosmerta per tutt*! Credete che i due infami pagheranno da bere, almeno stavolta? Io non ci farei troppo affidamento.
 
Bonus track: Balla mia Esmeralda (Notre Dame de Paris), Riccardo Cocciante.
 
Volete raggiungermi anche in altri meravigliosi luoghi di internet? Trovate tutti i link (tengo in particolar modo a Instagram) nella bio.
 
Se siete invece interessati ad altre storie su questi due disgraziati, vi invito a cliccare sul link alla serie che trovate nello specchietto introduttivo in alto. Tenete presente che molte OS e raccolte sono pubblicate nella sezione di Animali Fantastici.
 
Grazie come sempre a chi leggerà – anche silenziosamente –, e a chi commenterà o inserirà questa raccolta in una delle liste messe a disposizione da EFP.
 
Un abbraccio :*
 
 
padme
 
 
 
 
 
 
 
Disclaimer:
Non concedo, in nessuna circostanza, né
l'autorizzazione a ripubblicare le mie storie
altrove, anche se creditate e anche con link
all'originale su EFP, né quella
a rielaborarne passaggi, concetti o TRARNE ISPIRAZIONE

 in qualsivoglia modo senza mio
consenso esplicito.
   
 
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