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Autore: Lisbeth Salander    16/10/2021    6 recensioni
Raccolta di momenti, frammenti della storia d'amore tra Victoire Weasley e Teddy Lupin.
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Day 16: The day before tomorrow
Prompt (lista pumpWORD): Pridian (relativo al giorno prima)

The day before tomorrow

«Tra l’altro, avevamo battibeccato anche prima…insomma, prima di quel giorno».
«Perché ero stressata. Ti ricordi quanto ci spostavamo in quel periodo?».
«Perché adesso siamo la definizione di sedentarietà, invece?».
«Be’, no ma adesso sono periodi un po’ più lunghi, mentre prima c’erano mesi in cui vivevamo con le valigie in mano».
«Sì, c’è stato un periodo di delirio però poi…».
«Ci siamo fermati al momento giusto, vero?».
«Da quel momento, non so perché tutto è cambiato».
«Eppure, sai che non credevo che sarebbe stato così?».

8 settembre 2023
Uagadou, Uganda

 
«Oh, no! Non posso crederci», esclama Victoire rovesciando l’intero contenuto del baule.
«Che succede?».
«Ho dimenticato il mio taccuino per il programma. Dovrò fare senza a quanto pare». 
«Sei sicura di averlo dimenticato? Hai provato ad Appellarlo?».
«Sì, sono sicura, Teddy. Non ho dimenticato di essere una strega».
Teddy le tira scherzosamente la coda, prima di farle cenno con le mani di rilassarsi.
Sono appena arrivati a Uagadou, dopo due giorni di viaggio ma Victoire non sembra riuscire a godersi il momento. Non si è mai soffermata in quei giorni sul fatto che sarebbe stata ospite della più grande scuola magica del Mondo, di aver incontrato uno dei massimi esperti al mondo di Astronomia. 
La vita frenetica che da un paio d’anni stanno conducendo lei e Teddy qualche volta la fa vacillare al punto da farle dimenticare di assaporare la bellezza.
Da quando due anni prima è approdata in Brasile, Victoire non si è più fermata, pur avendo deciso di abbandonare scenari di guerra. Ha un suo programma fisso sulla radio, in attesa che quel dannato progetto sulla Televisione Magica possa sbloccarsi, in cui scopre le culture delle altre Comunità Magiche.
Alcune sono nettamente più aperte e non ha avuto alcuna difficoltà a fare interviste e ricerche. In altri casi è stato difficile, per usare un eufemismo. Ha incontrato più di una resistenza e si è messa in piccoli guai.
Teddy, dal canto suo, in attesa che il posto di Difesa contro le Arti Oscure si liberi, scrive libri, collabora con alcuni progetti del Ministero e accetta incarichi più o meno temporanei nelle altre Scuole. 
Quando non insegna, segue Victoire in quell’eterno girovagare. Se sono divisi, invece, trovano il modo per accorciare le distanze, per ritrovarsi il prima possibile. 
«Hai ragione, sono solo un po’…».
«Sei a Uagadou, la più grande Scuola Magica del Mondo, Vic. Ogni mago africano ha studiato qui e…».
«…hai visto che non usano le bacchette? Voglio imparare anch’io a fare magie senza bacchetta».
Teddy la stringe e Victoire sembra finalmente lasciar andare la tensione. 
Le stanze che hanno riservato loro all’interno della Scuola sono diverse da quelle che avevano nei dormitori di Hogwarts, tradiscono una cultura, un modo di vivere del tutto opposto al loro. 
«Chiederò ai miei colleghi se sarà possibile avere qualche lezione extra».
«Hai visto che qui insegnano Alchimia? Nel Regno Unito è del tutto diverso questo genere di studi. Credo che da questo punto di vista siamo molto arretrati rispetto a loro e anche a Beauxbaton, ma questo eviterò di dirlo in presenza di mia madre».
«L’eterna discussione?».
«Proprio quella!». 
Quando apre la finestra, resta senza fiato. Uagadou è costruita all’interno di una delle Montagne della Luna e circondata e protetta dalle altre. È in un punto talmente alto che per un po’ si sente mancare il fiato.
«Te l’ho detto. Ti stavi perdendo il bello», le dice Teddy cingendola in un abbraccio, fermandosi con lei a guardare quel panorama.
«Sai, non penso di essermi sentita così nemmeno ad Hogwarts», sussurra Vic.
Dare voce a quella sensazione è strano. Lei è abituata alla Magia, ad ogni tipo, soprattutto dopo gli ultimi anni. Eppure, Uagadou sembra diversa da tutti gli altri luoghi in cui è stata, sembra un luogo dove c’è ancora più magia. 
«Che intendi?».
«Non ridere ma credo che questo sia un posto ancora più magico degli altri».
Inaspettatamente, Teddy non ride ma le sembra più assorto del solito.
«Ho anche io questa impressione, anche se credo che Hogwarts sia leggermente offesa nei nostri confronti».
«Hogwarts non può sentirci».
«E poi non è detto che più posti non possano rappresentare qualcosa di importante per noi, giusto?».
Vic sospira, continua ad osservare quel panorama così diverso, così nuovo e a cui i suoi occhi non riescono ad abituarsi.
«No, alla fine ad Hogwarts c’è il Platano Picchiatore. È quello il nostro posto del mondo e non so se qualcos’altro potrà mai eguagliarlo».
«Non mettere limiti».
«Infatti, questo non toglie che io abbia una sensazione e sono molto brava con le sensazioni».
«Avevo dimenticato di essere fidanzato con una Veggente».
«Non sono una Veggente ma io sento le cose quando stanno per accadere e ho una sensazione, come se oggi fosse la Vigilia di qualcosa».
Sul volto di Teddy c’è una espressione indecifrabile.
«Dici? Io avevo ieri questa sensazione ma penso fosse solo la voglia di arrivare qui!».

Tutte le informazioni sulla Scuola di Uagadou sono state prese dal sito Wizarding World.
   
 
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