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Autore: Lisbeth Salander    23/10/2021    4 recensioni
Raccolta di momenti, frammenti della storia d'amore tra Victoire Weasley e Teddy Lupin.
[Questa storia partecipa al Writober di fanwriter.it]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Day 23: Fino a perderne il conto
Prompt (lista pumpINK): Appuntamento

 
Fino a perderne il conto

«Sarebbe bello avere un appuntamento, uno solo nostro».
«Poter staccare un momento».
«Ci serve un nuovo primo appuntamento…».
«Abbiamo già avuto due primi appuntamenti, Vic».
«Esiste un solo primo appuntamento».
«Il primo da fidanzati, il primo da sposati».
«Be’, questo sarebbe un altro primo».
«Anche se a me non piacciono così tanto i primi appuntamenti. Provavo un’ansia incredibile».
«E quali preferisci?».
«Non lo so, tutti? Ho perso il conto».



 

18 novembre 2015
Hogsmeade
Teddy le sorride dall’altra parte del tavolo, anche se di tanto in tanto si perde a fissare la Burrobirra.
È strano essere lì insieme. Lo hanno già fatto altre volte ma da quel bacio di poche settimane prima tutto tra loro sembra cambiato.
Si sono visti ancora, si sono baciati ancora e hanno provato a parlare, infilando un pensiero confuso dopo l’altro, inconsapevoli di ciò che sono diventati
«Ti va se usciamo a fare un giro?», le chiede lui. 
Vic annuisce istintivamente, perché ai Tre Manici di scopa fa troppo caldo ed è impossibile avere un po’ di privacy. Neanche si accorge che Teddy ha già pagato il conto per entrambi, che non è una cosa esattamente nuova ma le appare comunque diversa.
Camminano vicini per un po’, senza dirsi nulla, con le dita che si sfiorano appena in quel loro modo, fintamente distratto, che va avanti da mesi ormai.
Quando si allontanano un po’ dal caos del villaggio, Teddy l’attira a sé e Vic ha di nuovo la sensazione che si possa sentire quanto velocemente batte il suo cuore.
«Ciao», le dice sfiorandole il naso con il suo.
«Ciao», ricambia Vic, facendosi più vicina, intercettando solo il sorriso contento di Teddy prima di percepire le sue labbra esigere un bacio.
È strano come una cosa così naturale sia per lei tanto straordinaria, in grado di lasciarla senza fiato e di annebbiarle il cervello.
Quando si staccano, Teddy sembra perso ad accarezzare i capelli di Vic.
«Teddy, ma tu ed io…», comincia Vic, cercando le parole, «…insomma. Questo era un appuntamento, no?».
Lui la guarda un po’ disorientato, ma lei si compiace perché non accenna a staccarsi.
«Credo… credo di sì. Insomma, lo abbiamo già fatto, tu ed io insieme da qualche parte, da tutte le parti, però…».
«Però non è come le altre volte».
«No… per niente», conclude, «Sì, era proprio un appuntamento».
«Il primo».
«A suo modo, primo».


16 luglio 2024
Londra 


«Si può sapere dove mi porti?».
La voce squillante di Victoire lo fa sussultare, perso com’era nei suoi pensieri.
«Oggi andiamo alla scoperta della Londra Babbana, Signora Lupin», le dice lui, cingendole le spalle con il braccio.
«È un’occasione particolare?», chiede con fare sospettoso.
«Sette giorni che siamo sposati sono sufficientemente particolari?», chiede Teddy ridendo.
«Penso di sì. È solo che…».
«Che?».
«No, nulla. Non farci caso, è una sciocchezza».
«Dai, dimmelo».
«È diverso», spiega Victoire ma Teddy sembra non capire. Si ferma, sciogliendosi dall’abbraccio per scrutarla negli occhi.
«Che cosa è diverso?».
«Noi… questo!», esclama mostrando l’anulare sinistro.
Teddy fissa la propria mano ancora incredulo. Qualche volta gli sembra quasi di aver assistito come esterno a quella giornata, forse la prima vera giornata di perfetta felicità.
«È diverso uscire a cena insieme?», chiede dubbioso su cosa ci sia di diverso in quello.
Victoire annuisce convinta, riprendendo a camminare e portandosi il braccio di Teddy intorno alle spalle.
«Lo abbiamo fatto già tante volte. Insomma, ho perso il conto dei nostri appuntamenti», continua Teddy.
«Sì, ma era prima, era da fidanzati».
Teddy scrolla le spalle. Ha imparato a conoscere Vic tanto bene da sapere che ci sono momenti che le si imprimono tanto nella mente e che finiscono per rappresentare uno spartiacque per lei: c’è un prima e c’è un dopo in ogni cosa che Victoire fa, nel suo modo di vivere, nel suo modo di interagire con il resto del mondo.
Quando arrivano al ristorante, però, la sensazione di essere in un dopo finisce per travolgere anche lui.
«Ho una prenotazione per i Signori E. Lupin. Siete voi?», chiede il maître.
Teddy annuisce, stringendo più forte la mano di Victoire, sorprendendosi ancora di sentire quella fede che le cinge il dito.
«Siamo noi», risponde rapida Vic.
Il maître fa cenno di aspettare pochi minuti prima di accomodarsi.
«Avevi ragione», le sussurra Teddy all’orecchio.
«A proposito di…?».
«È tutto diverso».
«È un altro primo appuntamento».
«A modo suo, un altro primo».


   
 
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