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Autore: AndyWin24    31/10/2021    1 recensioni
La Dragon Slayer Wendy, ansiosa di festeggiare Halloween con gli altri membri della gilda di Fairy Tail, si ritroverà coinvolta in una serie di strani eventi in giro per Magnolia insieme alla sua amica exceed Charle. Riuscirà a sventare in tempo un’antica minaccia?
La storia è ispirata all'opera "Fairy Tail" di Hiro Mashima.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Charle, Erza Scarlet, Mirajane, Wendy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Correndo a perdifiato, svoltarono rapidamente l’ultimo incrocio del vicolo, arrivando finalmente a destinazione. Davanti a Wendy e Charle si estendeva una grande e maestosa piazza con al centro di essa un imponente edificio, la Cattedrale di Caldia.
   “Siamo arrivate.” disse la ragazza sfinita mentre riprendeva fiato.
   “Guarda, Wendy! Cos’è quello?” chiese Charle, indicando in avanti.
   Di fronte al portone principale della Cattedrale vi era una specie di mobile improvvisato, dai colori scuri e simile ad un altare. Sopra di esso si trovava una zucca intagliata da cui usciva una notevole cortina di fumo.
   “Avviciniamoci e scopriamolo.” propose Wendy.
   Quindi, con cautela, aggirarono la piazza passando per delle vie laterali, evitando di attirare l’attenzione. Arrivate a pochi metri, nonostante il buio della notte, notarono subito un individuo col mantello nero ed il volto coperto al fianco dell’altare, in posizione di guardia.
   “Uscite fuori.” disse lui all’improvviso.
   Wendy e Charle si guardarono preoccupate, non sapendo come comportarsi a quel punto.
   “Uscite fuori.” ripeté più forte l’individuo “Tanto so che siete lì. Sento il vostro odore.”
   “Chi sei?” chiese Wendy, uscendo infine allo scoperto con Charle al seguito.
   “Gihihihi…” rise l’uomo divertito “Davvero non avete ancora capito?”
   La ragazza si portò le mani alla bocca, riconoscendo subito la risata.
   “Oh, no! Anche tu… Gajeel…”
   Il Dragon Slayer d’acciaio si tolse di colpo il mantello che celava la sua identità.
   “Bene, bene, bene… la piccoletta e la sua gatta sono venute qui a giocare, vedo.”
   “No. Siamo qui per capire cosa sta succedendo.” intervenne Charle irritata.
   “Gajeel, cos’è quella zucca?” domandò Wendy.
   “Gihihihi… è la fonte del nostro potere. Non vi permetterò di toccarla. Se ci provate, farete la stessa fine di quei tre idioti.” disse Gajeel, accennando dietro di sé con la testa.
   Wendy e Charle si voltarono ed osservarono con attenzione il punto da lui indicato, gemendo dalla sorpresa. Sulla facciata della Cattedrale vi erano legati e appesi tre uomini: Macao, Wakaba e Reedus. Nonostante fossero svenuti, dalla loro espressione sembrava stessero ancora soffrendo molto.
   “Adesso preparatevi, perché tocca a voi.” aggiunse Gajeel, afferrando all’improvviso con entrambe le mani la maglia che indossava e strappandola con un solo gesto. Dal suo petto nudo cominciarono a spuntare dei peli che si allungavano a vista d’occhio. Anche dal viso ne spuntarono alcuni, finché non ne fu completamente ricoperto. Il naso, come anche la bocca, cambiò lentamente le sue fattezze, deformandosi; gli arti delle braccia e delle gambe mutarono forma, contorcendosi, e la schiena si inarcò in avanti.
   “Un… un… lupo…mannaro…” mormorò Charle sbigottita.
   “Esatto. Questo, come potete vedere, è il mio nuovo aspetto e la mia nuova forza.” disse Gajeel, ululando poi alla luna.
   “Devi rinsavire. Quella zucca ti ha soggiogato!” ribatté Wendy, cercando di farlo ragionare.
   “Gihihihi… adesso basta parlare. Divertiamoci!”
   Gajeel-lupo balzò verso di loro trasformando il braccio destro in una lama seghettata. Portandola in avanti, fendette l’aria calandola contro le due nuove avversarie.
   “Spada del Lupo d’Acciaio!” gridò mentre cercava di colpire entrambe.
   Wendy, nel frattempo, afferrò in fretta Charle per una zampa e saltò di lato schivando l’attacco.
   “Fermati Gajeel!” lo esortò ancora Wendy.
   Lui, senza scomporsi, alzò la gamba sinistra “Lancia del Lupo d’acciaio!”
   D’improvviso l’arto peloso si trasformò in un palo d’acciaio che si allungò fino a colpire la ragazza in pieno petto. Quest’ultima venne scaraventata all’indietro, lasciando la presa che aveva sull’amica exceed. Gajeel ne approfittò per avvicinarsi a quest’ultima con spavalderia.
   “Bene! Ora voglio provare il mio nuovo potere!” disse, afferrando Charle per la coda “Quei tre di prima li ho sconfitti talmente in fretta che non ho avuto modo di farlo, ma adesso…”
   “Che vuoi fare?” chiese spaventata la gatta bianca.
   “Fermati! Ti prego!” urlò Wendy, implorandolo.
   Lui, sorridendo, aprì le sue grandi fauci da lupo e leccò con la lingua il pelo della povera gatta.
   “Ahhh! Che… mi succede?”
   A quel punto, Charle iniziò ad emanare dal corpo una luce fioca, che la rimpicciolì a poco a poco fino a farla diventare una piccola pallina tonda e marroncina, dalle parvenze simili ad un cioccolatino.
   “No!” gridò Wendy, con le lacrime agli occhi “Che le hai fatto?”
   “Ah, finalmente!” esclamò Gajeel, guardando per terra la nuova forma della exceed “Iniziavo giusto a sentire un leggero languorino…”
   La giovane Dragon Slayer si alzò di scatto in piedi, avvolta da un’aura purpurea. I suoi capelli si drizzarono in cielo, diventando di un rosa acceso.
   “La pagherai! Non dovevi farlo! Soffio del Drago Celeste!”
   Il tifone generato dalla ragazza, ben più potente dei precedenti, investì in pieno Gajeel che si ritrovò scaraventato contro il muro frontale della Cattedrale. Lei, intanto, si precipitò a controllare le condizioni della sua amica che giaceva a terra ancora nel suo stato alterato di cioccolatino.
   “Mmmh? Ma è fredda…” constatò Wendy una volta presa in mano.
   “Perché è fatta d’acciaio.” disse all’improvviso una voce sconosciuta.
   Wendy si guardò intorno, in cerca di chiunque avesse detto quelle parole.
   “Sono qui. Proprio davanti a te.”
   La ragazza osservò l’altare che aveva di fronte e ci si avvicinò. La zucca poggiata lì sopra iniziò a muovere la sua bocca intagliata in una specie di sorriso ancora più inquietante di quanto non fosse prima.
   “Finalmente!” esclamò.
   “Sei tu la causa di tutto questo?” chiese Wendy adirata.
   “Beccato!” disse la zucca, ridendo “Però avevo bisogno dei tuoi amici per dei giusti motivi. Non biasimarmi!”
   “E quali sarebbero questi motivi che ti hanno spinto a soggiogarli e a farli combattere contro i loro stessi compagni?”
   “Oh, vedi… avevo bisogno di energia per rinvigorirmi e per poter tornare di nuovo nel pieno delle mie forze.”
   “Cosa stai dicendo? Chi sei tu, in realtà?”
   La zucca sghignazzò come se trovasse quella situazione divertente.
   “Chiaramente adesso non mi riconosci, ma di sicuro avrai sentito parlare di me. Sono Brom, il grande demone della paura!”
   Wendy rimase per un attimo attonita “Chi?”
   “Oh, ma insomma! Voi ragazzini non imparate niente dalla storia?! Io sono il grande Brom, uno tra i più forti demoni del libro di Zeref, mi pare ovvio! Ho seminato il chaos in passato, finché un lurido e incapace stregone di nome Ichabod Crane, non riuscendo ad uccidermi, mi imprigionò in questa stupida candela, condannandomi ad una esistenza misera ed insignificante! Da allora, la mia presenza in questo mondo è vincolata a questo insulso oggetto!”
   “Mmmh… ora che ci penso… il nome che hai menzionato mi dice qualcosa…” disse Wendy, pensierosa “Mi ricordo di una storiella che si racconta qui a Magnolia. Parla di una specie di spirito malvagio che tempo fa cercava di spaventare le persone, fallendo però quasi sempre nel tentativo. Poi, un giorno, lo stregone Crane lo esiliò e… la vicenda si concluse lì, mi pare.”
   “Baggianate!” esclamò furiosa la zucca “Ero un potente demone che incuteva terrore alle sue vittime. Purtroppo non riuscivo a gestire bene il mio potere del controllo mentale, quindi all’inizio non ho ottenuto i risultati sperati, ma adesso, dopo anni spesi ad assorbire forza vitale, riesco finalmente ad usarlo come voglio. Ben presto riuscirò ad accumulare abbastanza energia da tornare nella mia vera forma, lasciandomi dietro questo contenitore così ridicolo e inappropriato. Ogni anno aspetto con trepidazione questo giorno, nella speranza che sia quello giusto per il mio ritorno.”
   “Perché proprio questo giorno?”
   “Perché oggi è la vigilia del Samhain e il velo che separa il mondo dei vivi da quello dei morti è più fragile. Poiché io, data la mia natura, sono connesso inevitabilmente al secondo, devo attendere questo evento per riuscire a manifestarmi.”
   “Ma come sei arrivato a Fairy Tail?”
   “Oh, vedi, ho viaggiato molto nel corso del tempo, vagando nei più sperduti posti del mondo. Ieri mattina, tuttavia, una specie di gatto blu mi ha acquistato o, per meglio dire, ha comprato la candela nella quale sono imprigionato da un mercante che non aveva la minima idea di cosa avesse tra le mani. Per mia fortuna questa volta sono finito in una congrega, o come la chiamate voi “gilda”, di maghi molto potenti. Non potevo lasciarmi sfuggire quest’occasione per assorbire così tanta energia in una volta sola, così ho soggiogato al mio volere quante più persone mi è stato possibile per aiutarmi a realizzare quest’impresa.”
   “Sei un essere spregevole! Libera i miei amici dal tuo controllo e fa’ tornare subito normale Charle! Altrimenti...” lo avvisò Wendy, alzando una mano in avanti carica di magia del vento.
   A quel punto, però, la ragazza venne colpita alle spalle. Cadendo a terra tramortita, perse anche la trasformazione della Dragon Force.
   “Gihihihi… non abbiamo ancora finito!” esclamò Gajeel appena ripresosi. Accanto a lui vi erano anche gli altri membri della gilda che lei e Charle avevano affrontato.
   “Come hai osato andare via quando io ti avevo espressamente detto di aspettarmi! Inoltre, tu e quella gattaccia mi avete ingannato con la storia dei dolci! Non la passerete liscia!”
   “Sei stata cattiva, Wendy! Io volevo solo giocare e tu sei scappata in quel modo! Non si fa!”
   “Cavaliere a due teste!”
   “Frankenstein!”
   Il demone della zucca rise di gusto, interrompendosi all’improvviso.
   “Forza, miei servi, fate in fretta! La mezzanotte sta arrivando. Donatemi altra energia prima che il fumo si spenga e io smetta di rinvigorirmi. Sbrigatevi, non c’è più molto tempo.”
   Così, Wendy, ancora stordita e in procinto di rialzarsi, venne accerchiata da Gajeel-lupo e dagli altri. Nonostante fosse intontita, però, riuscì a comprendere perfettamente le parole del demone.
   “Quindi, è il fumo che ti fa raccogliere energia… “ mormorò a bassa voce.
   Con un respiro rapido e deciso, si gonfiò d’aria e si voltò verso l’altare.
   “Cosa hai intenzione di fare? Fermati subito!”
   “Soffio del Drago Celeste!”
   L’attacco colpì in pieno la zucca, facendola volare in aria e distruggendola in molti pezzi, che caddero a terra. Anche la candela al suo interno, di un colore nero più scuro della notte stessa, piombò sul terreno, spegnendosi.
   “Ce l’ho… fatta…” disse Wendy soddisfatta. Tuttavia, nonostante fosse riuscita nel suo intento, si rese subito conto di non aver avuto l’effetto sperato sui suoi compagni, che erano ancora nello stesso stato di prima.
   “Adesso trasformo anche te, piccoletta! Così ti mangerò assieme alla tua amica!” disse Gajeel, afferrandola per una gamba e trascinandola verso le sue fauci.
   “Noooooo!”

 
   “Noooooo!”
   Wendy urlò a squarciagola, mettendosi a sedere sul letto. Guardandosi intorno, notò che era già mattino e che si trovava nella sua camera a Fairy Hills.
   “Che hai da urlare?!” si lamentò Charle distesa al suo fianco.
   La ragazza l’abbracciò stretta come la vide.
   “Charle! Stai bene!”
   “Mica tanto! Mi stai stritolando!”
   “Oh, scusa.” disse Wendy, lasciandola andare.
   “Si può sapere che ti è successo?” le chiese la gatta mentre riprendeva fiato.
   “…. Ho fatto un brutto sogno, immagino.” rispose Wendy, ancora piuttosto confusa e frastornata “Scusami se ti ho svegliata.”
   “Mmmh, non fa niente. Tanto è ora di alzarsi.” replicò la exceed, mettendosi in piedi.
   “Perché tanta fretta?”
   “Non ti ricordi? Dobbiamo aiutare gli altri ad allestire la gilda per la festa di stasera.”
 
***
 
   “Su, coraggio, Wendy, togliti di dosso quel muso lungo!” la rimproverò Charle.
   “Hai ragione, ma non riesco a non pensare all’incubo che ho avuto.” si giustificò Wendy.
   “Charle ha detto che hai sognato delle cose brutte. Mi dispiace.” disse Happy, seduto sul tavolo di fianco all’altra exceed, mentre addentava un pesce.
   La sera era arrivata e i membri di Fairy Tail si apprestavano a festeggiare il giorno di Halloween con una piccola ma coinvolgente festa nella loro sede. Wendy, però, non riusciva ad integrarsi con l’atmosfera gioiosa che trasudava il posto. Le disavventure accadute in quello che sembrava essere stato solo un incubo l’avevano condizionata più di quello che lei stessa avrebbe potuto immaginare.
   “Grazie per la comprensione, Happy.”
   “Di niente. Anch’io ho fatto un brutto sogno, sai. Nel mio, però, venivo mangiato da un pesce.”
   “Certo!” esclamò stizzita Charle “Non pensi ad altro tutto il giorno!”
   Nel frattempo Lucy, vestita da zucca, si avvicinò a dove era seduta Wendy, con in mano un vassoio.
   “Tieni, Wendy. Vuoi un biscotto?” le chiese sorridendo.
   La ragazza dai capelli blu si voltò a ringraziarla e allungò la mano per afferrarne qualcuno. D’improvviso, però, la ritrasse. I biscotti in questione avevano la forma di una testa di lupo.
   “No, no, grazie. Ho cambiato idea.”
   “Mmmh, come vuoi.” ribatté Lucy stupita “Ma ti senti bene, Wendy?”
   “Sì, tranquilla. Sono solo stanca. Tutto qui.”
 
   Durante la serata venne indetta anche una gara canora a cui partecipò il solo Gajeel che, vestito da fantasma, deliziò, a suo dire, i presenti con la sua ultima canzone. Elsa, col suo abito da strega, si fece notare divorando una montagna di dolci e Natsu e Gray, il primo vestito da ninja e l’altro con i soli boxer, diedero spettacolo con la loro solita scazzottata giornaliera. I tre fratelli Strauss, invece, con i loro rispettivi “Take Over” attivi, diedero il via ad alcuni giochi di gruppo. Mira Jane, però, vedendo Wendy intristita, le si avvicinò cercando di tirarle su il morale.
   “Ehi, Wendy, perché sei qui tutta sola? Ti va di giocare con noi?” le chiese sorridendo.
   La ragazza sentì un brivido passarle per la schiena, rimembrando una parte spiacevole del sogno che l’aveva terrorizzata.
   “N-no, g-g-grazi-ie M-mira.” rispose tremando.
   “Oh, come vuoi. Che ne dici, allora, di aiutarmi ad accendere le zucche?” le propose allegramente “Ne ho lasciate alcune spente perché avevo finito le candele ma prima Happy me ne ha portato delle altre.”.
   Wendy stava per declinare, ma poi, non volendo essere sgarbata, decise di accettare. Quando, tuttavia, si trovò di fronte alle zucche, ne notò una, ancora spenta, diversa dalle altre. Mentre osservava il suo sorriso inquietante, si sentì d’un tratto raggelare il sangue.
   “Tieni, Wendy. Usa questa.” disse Mira Jane con entusiasmo mentre le stendeva con la mano una candela nera.
   Wendy, presa dal panico, senza pensarci troppo, afferrò con impeto entrambe le decorazioni e iniziò a correre verso il portone principale.
   “Non di nuovo!” disse, urlando a squarciagola mentre usciva dalla gilda a gran velocità.
   Mira Jane rimase di stucco.
   “Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
   
 
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