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Autore: Cryblue    16/11/2021    1 recensioni
Autumn è una bambina che ha appena perso i genitori e che al mondo non ha altri che sua sorella Summer.
Lindsay è una giovane madre il cui unico scopo nella vita è rendere felice la sua piccola Regina.
Le loro vite si incroceranno e, dall'unione tra il passato e il presente, impareranno che, tutto sommato, hanno bisogno solo l'una dell'altra per essere davvero felici.
Genere: Commedia, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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ch.12 – Appuntamenti.
 
Hai promesso a Blanche avresti pulito tu le cose più schifose al lavoro per i sei mesi a venire, in cambio del suo fine settimana libero, lei ha accettato subito e un pochino ti senti in colpa nei confronti di Brian, il suo ragazzo, ma Regina è e sarà sempre la priorità per te.

Spavento e vergogna a parte, tua figlia ha appena confermato il tuo dubbio fosse interamente composta di legno perché non si è lamentata una sola volta per il dolore, tranne con i tuoi genitori, con i tuoi genitori si è lamentata tantissimo e si è fatta comprare kg e kg di gelato e bacon.

È talmente brava a manipolare le persone che non puoi fare a meno di ammirarla per questo.

Una volta ristabilito il suo rapporto con la sua adorata Autumn, tua figlia ha ripreso a essere se stessa, ancora più di prima se possibile. Ha passato il sabato mattina a girare per la casa con la stramaledetta macchina a batteria, ha fatto almeno tre centinaia di disegni e ti ha convinta a cucinare il bacon anche per pranzo. Nel primo pomeriggio però è sparita dalla tua vista, facendo, facendo calare un inquietante silenzio in casa.

Sei andata a spiarla in punta di piedi perché sei terrorizzata dall’idea si faccia ancora male, e la sua stanza è stranamente silenziosa per lungo tempo finché senti un familiare gracchiare, riconosci subito il suono e sorridi poggiandoti al muro.

“Pulcino ad aquila, pulcino ad aquila, passo.”

“Regina, ero preoccupato per te.” La voce di tuo fratello arriva forte e chiara dal walkie talkie, sei sicura che al mondo non ci siano molti ragazzi di 19 anni che amano così tanto la loro nipote da regalarle un walkie talkie e usarlo per parlare con lei giornalmente.

“Non c’è nessuna Regina qui!!! Io sono un pulcino!!! Zio Martin i nomi in codice sono importanti…Passo.” La serietà con cui cambia tono per dire passo ti strappa sempre un sorriso.

Diventa così seria che sembra davvero ne dipenda la sopravvivenza del mondo intero.

“Va bene, va bene, scusa pulcino. Allora perché questa urgenza, cosa mi devi dire? Passo.”

“Ho riavuto indietro la mia Autumn. Grazie al tuo consiglio. Corteggiarla è stata una buona idea, passo.”

Speri che l’idea di corteggiamento di tua figlia cambi negli anni, perché la corsa in ospedale è stata più che sufficiente per te, per i prossimi 20 anni almeno.

“Sono contento Regina.”

“Pulcino!!!!” C’è il ronzio della comunicazione e poi ancora: “Passo.”

“Pulcino, passo.”

“Cosa posso fare ora zio Martin? Ho paura cambi ancora idea, passo.”

“Cosa ne dici di un appuntamento? Passo”

“Zio Martin tu si che sei bravo, non come Linsday Miller. Passo”

Alzi gli occhi al cielo perché tua figlia ti insulta anche se tu non sei paraggi a quanto pare, le lanci un’ultima occhiata dalla porta semichiusa per accertarti non stia per fare qualcosa di pericoloso e poi decidi di lasciarle la sua privacy.

Hai molta paura di come reagirebbe se scoprisse che la stai ascoltando.

Vai in salotto e inizi a piegare la biancheria che hai tolto dall’asciugatrice, sei quasi al termine di questo ingrato compito quando tua figlia arriva di corsa sull’odiosa macchinina e quasi ti schiaccia un piede.

“Regina, smetti di correre così con questa cosa infernale.”

“Lindsay Miller, mi presti il tuo telefono?”

“Per far cosa?” La guardi con sospetto perché l’ultima volta che ti ha chiesto il telefono ha cercato di chiamare babbo natale in Lapponia, inventando il numero e finendo col chiamare in Giappone.

Devi ancora i soldi ai tuoi genitori per quella bolletta.

“Vorrei chiamare Summer  Davis.”

“Per?”

“Chiederle il permesso di portare la mia Principessa a un appuntamento.”

“Non dovresti chiedere prima a Autumn se vuole venire a un appuntamento con te?”

Ti investe senza pietà. “Lindsay Miller, Autumns è la mia fidanzata. CERTO che vuole uscire con me.”

“Sarebbe comunque carino chiederlo.” Metti un piede sul cofano della macchina e la spingi via, tua figlia te lo lascia fare solo perché sta soppesando attentamente quello che le hai detto.

“Forse hai ragione Lindsay Miller. Non sei così negata con le ragazze.”

“Ah, grazie mille.”

Guida verso di te, sale sulla macchina e avvicina troppo il volto al tuo. “Allora, me lo presti?”

Cerchi il telefono tra la roba che hai già piegato e fai partire la chiamata per Summer, quando la tua ex compagna di liceo risponde, le chiedi se può passarti Autumn e cedi immediatamente il telefono a Regina. Tua figlia ridacchia e bisbiglia cose incomprensibili, lanciandoti occhiatacce perché non le piace venire ascoltata, quando vede che non accenni a voler andare via, mette in moto e va via lei.

Un pochino ti senti tradita perché tua figlia ha voluto parlare con Summer e probabilmente sta chiedendo a lei di accompagnarle all’appuntamento e non a te. Ma è puro egoismo e non puoi farglielo presente o le rovinerai la giornata, peggio, le rovinerai il momento.

Tua figlia torna da te e frena così di botto che le gomme stridono contro il pavimento, lei ridacchia contenta e tu hai un brivido di paura al pensiero che un giorno le dovrai insegnare a guidare vere macchine su vere strade. O forse lo farà tuo padre, o tuo fratello Martin.

No lo farai tu. Vuoi esserci in tutte le tappe fondamentali di tua figlia.

A quanto pare stai vivendo il suo primo appuntamento proprio ora.

“Lindsay Miller!”

“Sissignore!” Scatti in piedi e lei ti lancia il telefono, che afferri al volo prima che tocchi terra.

“Ha detto si.” Sta fingendo di essere seria, ma poi scoppia a ridere, salta giù dalla macchina e ti abbraccia le gambe, la sollevi da terra e iniziate a cantare e ballare.

“Ha detto siii”

“Ha detto siii”

Ride buttando la testa all’indietro, squittisce per la gioia e il tuo cuore si riempie d’amore.

“Allora signora primo appuntamento, come ti vuoi vestire?”

Batte il suo minuscolo ditino indice contro il mento e guarda il soffitto.

“Il vestitino blu.”

“Quello con le maniche corte?”

Scuote la testa. “Ah-ah, quello con il colletto e le maniche bianche.”

“Ottima scelta, mi piace. Abbiamo anche il fiocco per i capelli da abbinarci.”

“Andiamo Lindsay Miller! È ora di farmi bella!!”

Aiuti tua figlia a fare la doccia, le asciughi i capelli e le fai anche la piastra per fare in modo rimangano ordinati come quelli di una bambina qualsiasi, non che tu t’illuda, domattina saranno esattamente come prima della piastra, se non peggio.

L’aiuti a indossare le calze bianche, l’abitino blu e il fiocco sulla testa.

Quando si guarda allo specchio ti viene da piangere perché sembra improvvisamente così grande, troppo grande.

Regina invece si guarda e mette il broncio.

“Sono orribile.”

Ti inginocchi accanto a lei e la abbracci subito. “Ma no amore mio, sei bellissima. Perché dici di essere orribile?”

Si indica il naso, che hai di nuovo incerottato per tenerlo più fermo possibile, e l’occhio violaceo e ti guarda con rimprovero, tu le sistemi i capelli e la fai girare verso lo specchio in modo che guardi il suo riflesso e non te. Vi dicono tutti che non vi somigliate per niente, eppure c’è qualcosa nei suoi occhi che senti appartenerti come non hai mai sentito appartenerti nulla al mondo.

“Regina come ti sei procurata queste ferite?”

“Ho corso contro una porta?”

“Per cosa?”

“Per riconquistare la mia Principessa.”

“Per riconquistare la tua Principessa, esatto. E Autumn questo lo sa e ogni volta che guarderà il tuo naso o vedrà il tuo occhio pesto penserà che tu le piaci così tanto da fare una cosa tanto stupida per riaverla indietro.”

Ti colpisce su una spalla con la manina aperta, poi però si guarda allo specchio, ciondola la testa e sorride contenta.

“Non fai poi tanto schifo con le ragazze Lindsay Miller.”

Sbuffi “Grazie eh.”

Suonano alla porta e lei spalanca gli occhi. “Sono già qui mamma?”

Le sistemi ancora i capelli “Fai un respiro profondo, vado ad aprire.”

Lei diventa paonazza a forza di trattenere il respiro, tu lasci la stanza con un sorriso e la perenne sensazione che stia crescendo troppo velocemente. Sei quasi alla porta quando la senti urlare:

“Non fare nulla di stupido Lindsay Miller, non farmi vergognare di te.”

Alzi gli occhi al cielo e apri la porta, l’accecante sorriso di Summer ti riscalda subito il cuore.

“Ciao.”

“Ciao a te.”

“Dove trovo la signorina Miller? Quella più giovane dico.”

“In camera mia.” Mentre le indichi dove trovare camera tua, ti rendi conto che sia strano lei chieda di vedere tua figlia. Autumn ti prende la mano e ti sorride timidamente e tu sei incantata da questa bambina che sembra scesa da una nuvola: indossa un vestitino bianco ed è la prima volta che la vedi con i capelli sciolti e non con le solite codine (Regina impazzirà di gioia), ma non è quello che ti colpisce davvero, è l’amore che leggi negli occhi di questa minuscola bambina che ti fa mancare il fiato, la felicità e l’emozione che illuminano il sul suo volto.

Hanno solo cinque anni eppure sembra siano davvero innamorate.

Non sai bene come passare il tempo con Autumn, è talmente diversa da tua figlia che non hai idea di come relazionartici. Le chiedi la prima cosa che ti passa per la testa, ossia come stia Rocco, lei ti risponde con un sorriso e parlandoti un pochino di lui; le chiedi come vada all’asilo e se le piaccia vivere qui e poi hai finito gli argomenti. Per tuo grande sollievo tua figlia e Summer arrivano in tuo soccorso e Regina non ha più un occhio nero. Guardi la tua ex compagna di liceo che alza una pochette strapiena e sorride.

“Ho dovuto imparare a coprire i postumi di una sbornia, questo in confronto è stato un gioco da ragazzi.”

Regina si avvicina timidamente a Autumn, le prende una mano e ne bacia il dorso.

“Sei davvero bellissima Principessa.”

Il campanello suona ancora, guardi tutti i presenti chiedendoti chi possa essere, vai ad aprire e scoppi a ridere in faccia a tuo fratello vestito da autista. Lui ti ignora e fa un inchino verso sua nipote e il suo appuntamento.

“La vostra vettura è qui, signorine. Ah, signorina Davi, questi sono per…” Fa apparire un mazzo di fiori da dietro la schiena, tua figlia gli corre incontro e glielo strappa di mano, va verso Autumn e glielo porge:

“Questo è per te.”

Sono tutte e due tanto rosse e carine che potresti mangiarle. No, non potresti, con tutta la fatica che hai fatto per farla, non mangeresti Regina per nessuna ragione al mondo.

Mentre quelle due sono perse nel loro universo incantato, Martin si avvicina a te e Summer e sorride come se sapesse cosa sta succedendo tra voi. Mentre tu lo studi, cercando di capire cosa gli passi per la testa, i due fanno due chiacchiere finché tua figlia non richiama tuo fratello all’ordine, a quel punto si cala ancora nel suo ruolo di autista.

“Dunque, inizieremo con una tappa al minigolf.”

Entrambe le bambine squittiscono di gioia e tu e Summer vi guardate ammirate.

“Proseguiremo poi con la cena a lume di candela. Mi sono permesso di riservare per voi un tavolo per due al MacDonald’s che vi piace tanto con vista sul parco signorina Miller.”

Regina ridacchia e saltella.

“Seguirà il cinema nel quale proiettano l’ultimissimo film Disney.”

Le bambine dicono qualcosa in coro e non capisci il titolo del film, dovrai andare a controllare per prepararti alla prossima cosa con la quale si fisserà e che sconvolgerà i tuoi prossimi giorni.

“Dopo di che, se le signorine non sono troppo affaticate, faremo due salti in sala giochi, un giro romantico sulla carrozza Miller e poi a casa.”

Regina annuisce soddisfatta. “Sono felice di vedere che ci sia almeno una persona in grado di trattare con le donne in questa famiglia.”

Alzi gli occhi al cielo, Summer ridacchia e ti accarezza una spalla, a tuo fratello non sfugge il gesto e ti guarda tutto contento.

Tu eviti qualsiasi suo commento andando a prendere il portafoglio.

“Martin quanto ti…”

Scuote la testa “Nulla. Mamma e papà si sono così emozionati per questa cosa che sono stati fin troppo generosi.” Si impettisce ancora. “La carrozza Miller è stata dotata di due seggiolini di sicurezza per l’occasione, per le 9 circa saremo a casa, nella speranza che per voi sia un orario consono.”

“Assolutamente si.” Lo sputi praticamente fuori perché hai passato una settimana d’inferno e avere qualche ora di riposo senza tua figlia sembra un sogno. Summer non risponde, annuisce e guarda Autumn con uno strano sorriso.

“Comunque sia, ti mando un sms prima di iniziare il tour romantico in macchina. Da quel momento hai più o meno mezz’ora.” Ti fa l’occhiolino e tu vorresti strangolarlo. Ti senti avvampare, ma poi noti che anche Summer è arrossita e ti senti improvvisamente più calma. Tutte le cellule del tuo corpo si stanno agitando, ma in modo positivo.

“Andiamo zio Martin!!!”

Tu e Summer vi chinate e le bambine baciano ciascuna di voi sulla guancia, tuo fratello cede loro il passo e si chiude la porta alle spalle toccando la punta del cappello da autista per salutarvi.

Sei certa che nessun 19enne rinuncerebbe a un sabato sera con gli amici o con una ragazza per viziare così la sua nipotina.

Sei molto, molto fortunata.

Rimanete in silenzio a lungo, poi ripensi a tutto quello che è successo in questi ultimi mesi, a come tua figlia si sia dichiarata a Autumn praticamente il primo istante in cui l’ha vista, di come le è stata vicina e abbia lottato per riaverla e decidi che ha ragione lei, che devi sforzarti e provare anche tu ad essere sincera, devi cercare di non aver paura. Ti giri verso la tua ex compagna di liceo:

“Sum io…”

Ti bacia e ti spinge contro il divano, sbattete contro quella dannata macchinina e rovinate sgraziatamente tra i cuscini e la biancheria appena piegata.

“Ti sei fatta male Lin?”

Ridacchi e ti fa male ovunque, ma Summer è sdraiata sopra di te e chissenefrega di tutto il resto.

Chi è in grado di sentire il resto?

“No, no.”

Riprende a baciarti subito, con urgenza e bisogno. Non sai cosa pensare, non sai come reagire, vorresti lasciarti andare ma non sai cosa stia succedendo e l’idea che le vostre bambine siano al loro primo appuntamento, e che le cose potrebbero essere molto complicate, ti sta confondendo ancora di più.

Lei scende a baciarti sul collo e tra un bacio e l’altro riesce a sussurrare le parole. “Avevo una cotta colossale per te al liceo.”

È come se il tempo si fermasse, come se il mondo sotto di te crollasse.

Una lunga e dolorosa sequela di ricordi del liceo invade la tua mente: la cotta per Summer; la finta relazione con Andy; il sesso con Andy per dimostrare a te stessa di non essere gay, di non essere innamorata di Summer; la mattina che hai scoperto di essere incinta e Britney che ti stringeva tra le braccia; il terrore di dirlo ai tuoi genitori; la realizzazione di non voler abortire di voler tenere la bambina; il momento in cui non hai più potuto nasconderlo e tutta la scuola è venuta a saperlo; il dolore quando Summer ha iniziato a cambiare strada quando si accorgeva della tua presenza nel corridoio.

Non era disprezzo, non era disprezzo.

Summer stava provando il tuo stesso dolore.

Scoppi a piangere e a ridere nello stesso momento, la tua ex compagna di liceo smette di baciarti il collo e riprende a guardarti negli occhi.

“Lin…Lin sta bene?”

“Sono innamorata di te, Sum. Credo di esserlo sempre stata.”

Se tu avessi avuto il coraggio di tua figlia non avresti dovuto attraversare tanto dolore, ma se tu avessi avuto quel coraggio, Regina non sarebbe nata.

Rivivresti tutto da zero, anche senza la certezza che Summer sarebbe rientrata nella tua vita.

Non ti risponde, non ce n’è bisogno, ti bacia ed è più che sufficiente. Fate l’amore sul divano, vi spostate sul tuo letto e tramuti in realtà tutti i sogni che hai fatto da adolescente, da sola nella tua stanzetta.

Fedele alla sua parola, tuo fratello ti avverte quando stanno per tornare a casa. Vi rivestite controvoglia, continuate a baciarvi e toccarvi ma sai che non cederai davvero al bisogno di continuare a stare con lei, la situazione è complicata e dovete stare attente e andarci molto piano.

Tua figlia apre la porta quando voi siete sedute sul divano a guardare la tv, o fingere di farlo.

Non urla, non sbatte la porta, non ti insulta.

Lei e Autumn rimangono sulla porta e fanno ciao-ciao con la manina a tuo fratello, entrano in casa e hanno stampato sul volto lo stesso sorriso sognante.

Summer si alza e va verso sua sorella.

“Come è andata la serata?”

“Che domande Summer Davis, è stata perfetta.”

Autumn sorride alla sua fidanzata e annuisce felice, il suo sorriso viene interrotto solo da un enorme sbadiglio.

“Beh, direi che sia ora di tornare a casa, signorina.”

Tua figlia sbuffa, e ti saresti stupita se non l’avesse fatto, ma poi sbadiglia anche lei, ridacchi e lei ti fa la linguaccia, prende la mano di Autumn e la conduce alla porta, tu e Summer le seguite di qualche passo e le guardate uscire e avvicinarsi alla macchina, Regina prende le mani alla sua principessa e la guarda con occhi adoranti.

“Buona notte Principessa. Ho passato una serata da sogno.” La bacia sulla guancia e Autumn non la lascia andare via, la abbraccia forte e dice qualcosa che non puoi sentire.

Summer avvicina il volto al tuo e ti sussurra all’orecchio: “Buonanotte Principessa. Ho passato una serata da sogno.” Ti bacia sulla guancia e va verso le bambine, non ti vergogni ad ammettere che quel sussurro e quel bacio appena accennato contro la tua guancia ti hanno fatto esplodere ancora una volta di desiderio.

Le vostre due ospiti salgono in macchina e tua figlia viene verso di te con un enorme sorriso, odi doverlo ammettere, ma a quanto pare tua figlia, a differenza di te, ci sa davvero fare con le donne.
   
 
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