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Autore: dragun95    16/11/2021    2 recensioni
Valtur è un membro degli inquisitori, un gruppo votato alla lotta alla piaga che da più di un secolo sta causando morte e dispirazione. E da cui non vi è una cura.
Il mezzelfo è stato incaricato di dirigersi in una delle città umane più avanzate, dove la piaga ha iniziato a diffondersi. In concomitanza con un'incontro molto importante.
Tra i tetti e i vicoli il nostro inquisitore dovrà affrontare la piaga e forse qualcosa di più di quanto avesse potuto immaginare.
Genere: Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Thorn Cronicles'
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CAPITOLO 19
L’ULTIMA MOSSA
 
 

-Mi spiace per la tua amica corvaccia- gli disse Josef con finto tono dispiaciuto. Akerith non gli rispose, rimase ad osservare la sua amica e compagna morta.
Si rimise in piedi dopo averla spogliata della sua uniforme e aver preso i suoi coltelli. Tirò fuori un’ampolla piena di un liquido oleoso versandolo sul corpo di Erin per poi dargli fuoco con un fiammifero acceso. Rimase ad osservare le fiamme per un singolo istante per poi riportare lo sguardo sullo scienziato, nonostante la maschera il suo sguardo era di puro odio e istinto omicida.
 
-Pagherai per questo!- disse fredda e tagliente, facendolo ridere di più.
 
-Mi spiace deluderti, ma sei in svantaggio numerico e inferiorità offensiva- gli ricordo lui sistemandosi gli occhiali sugli occhi. Forse avrebbe potuto catturarla e usarla come cavia, anche se sicuramente il Duca avrebbe richiesto le loro teste su un vassoio d’argento.
 
-Prima però toglimi una curiosità- esordì l’elfa oscura, attirando la sua attenzione.
 
-Hai detto che queste armi le hai create tu!- il sorriso sul volto di Josef si fece ancora più largo.
 
-Esatto, sono una mia creazione! Ottenuta unendo insieme le spine degli infetti e del semplice acciaio. Devo ammettere anche dopo la morte degli ospiti le spine rimangono molto pericolose. Per una mente geniale possono risultare un magnifico strumento, se sai come usarlo!- affermò lui guardando le sue creazioni.
 
-Direi più una mente MALATA!-
 
-Cosa ne può capire una misera assassina del mio genio- rispose storcendo le labbra a quel commento. Ma forse Akerith aveva trovato un possibile punto debole. La fiducia e il parlare delle sue creazioni forse poteva aiutarla a guadagnare tempo.
 
-Prima hai accennato che queste armi sono un piano B. Immagino che quello prima fosse incentrato sul collare, che abbiamo trovato sul quell’infetto completamente mutato!- l’uomo applaudì alle sue deduzioni. Quell’atteggiamento le stava seriamente facendo saltare i nervi, ma era proprio in quella situazione che doveva restare lucida.
 
-Deduzione corretta. In origine doveva essere un modo per controllare gli Infetti della piaga-
 
-E’ impossibile!- affermò l’Ombra.
 
-Si…sfortunatamente è così. Ma questo cambio di piano è stato un vero cambio di visione- ammise l’uomo. L’Elfa continuò a guardarlo con astio mentre percepiva l’essenza magica delle sue altre compagne avvicinarsi. Ma prima doveva spillare più informazioni possibili da quel pazzoide.
 
-Kruagag deve averti pagato bene per i tuoi servigi! Immagino che c’entriate anche per l’attacco alla villa di Lady Rowanne…perché proprio lei?-
 
-Ha deciso il Duca, di mandargli quel Mannaro infetto. Immagino che se l’avesse tolta di mezzo avrebbe potuto avere le sue fabbriche, considerando che quel cinghiale è fissato col potere!- ammise Josef.
 
-E il Governatore è invischiato in tutto ciò?- il castano rise sguaiatamente, una risata da vero pazzo che gli fece venire il disgusto alla donna.
 
-Quello stupito barilotto non saprebbe guardare ad un passo dal suo naso. Ammesso che non si tratti di liquore o cibo! Non sa un bel niente di tutta questa storia- si fermò sistemandosi gli occhiali che sembravano scendere di loro iniziativa.
 
-Devo ammettere che sono deluso da voi! Mi aspettavo delle bestie e invece…i Crociati sono più minacciosi di voi!- sentendo quel nome l’Ombra serrò la mascella, infuriata per essere stati paragonati al braccio armato della Chiesa.
 
-Beh caro pazzoide, loro avrebbero pietà di te…noi invece NO- rispose gelida mentre si faceva scrocciare le ossa del collo.
 

 
Ora che aveva sentito quello che voleva, non aveva più bisogno di farlo parlare. Si avvolse nel mantello scattando verso di lui.
Josef diede l’ordine ai golem di muoversi per ucciderla, Akerith vide i costrutti muovere le armi contro di lei, sapeva che una singola ferita anche piccola per lei sarebbe stata la fine. Saltò ruotando verticalmente su se stessa infilandosi nello spazio tra le due armi sentendole passare sopra e sotto di lei.
Quando ritoccò terra colpì i due costrutti alle gambe, per poi saltare indietro evitando degli altri fendenti e contrattaccare. Continuò a colpirli in quel modo con colpi veloci ed evitando i loro attacchi.
 
-La tua resistenza e futile quanto noiosa sai?!- gli disse lo scienziato stanco che continuasse ad evitare tutti gli attacchi, voleva che i costrutti la finissero subito. Ma dopo un po’ notò che i movimenti dei Golem si facevano più lenti.
Aggrottò la vista notando che sulle gambe dei costrutti, era apparsa della brina di ghiaccio negli stessi punti in cui li stava colpendo. Capì che quella misera insetta stava usando la magia di ghiaccio per rallentarne i movimenti.
 
-Che aspettate uccidetela- gli diede l’ordine furioso, allungando il braccio con il guanto. Era proprio quello che Akerith sperava. Lanciò i suoi coltelli contro gli elmi dei golem portando il busto all’indietro evitando un’altra coppia di fendenti. Mentre fletteva la schiena nella sua mano iniziò a crearsi una scheggia di ghiaccio.
Quando ebbe in visuale il guanto dello scienziato portò indietro il braccio lanciando la scheggia. Preso in contropiede l’uomo non riuscì a reagire in tempo e la mano gli venne trapassata dalla scheggia rompendo anche la gemma sul guanto di comando. Josef urlò di dolore tenendosi la mano ferita.
 
-Maledetta puttana- guardò il guanto ormai rotto, ora non poteva più impartire ordini ai golem. L’Ombra si avvolse nel mantello superandolo e arrivandogli alle spalle.
 
-Non ci casco!- si voltò lanciando una palla di fuoco, ma colpì invece solo il mantello. Un secondo dopo sentì si sentì afferrare per i polsi, ritrovandosi la maschera dell’Inquisitrice davanti. Sentendo che le sue mani diventavano sempre più fredde, lei gliele stava congelando con la magia.
Quando furono del tutto congelate l’elfa oscura, aumentò la presa fino a mandarle in frantumi facendo urlare di dolore lo scienziato.
 
-Le mie mani- gridò prima di ricevere una ginocchiata in volto che gli mandò in frantumi gli occhiali, facendolo finire a terra.
 
-Credo proprio che tu abbia perso!- affermò guardando le sue compagne che erano arrivate, dare fuoco ai due golem bruciando anche le armi infettive in loro possesso. L’Ombra sorrise prendendo per il colletto l’uomo e sollevandolo alla sua altezza, guardandolo negli occhi, infilando la mano nel camice tirando fuori il libro.
 
-Ecco quello che cercavamo. Allora vuoi dirci cos’è?- Josef gli sputò in faccia in segno di risposta e lei rispose dandogli una testata.
 
-Pensate seriamente di poter uscire di qui vive…e anche se ci riusciste. Chi vi crederebbe!- vista la loro cattiva fama, sapeva che senza prove nessuno li avrebbe ascoltati, inoltre avevano sconfinato in una zona privata di proprietà di un nobile. Era la loro parola contro quella del Duca.
In risposta Akerith prese in mano il fermaglio a piuma che usava per tenere fermo il suo mantello.
 
-Sai cos’è un “Opale memorico” vero?- gli occhi di Josef si sgranarono mentre osservava la pietra e conoscendone loro potere: registrare immagini e suoni al loro interno e trasmetterli ad un’altra pietra.
Questo voleva dire che aveva ripreso tutta la sua conversazione e di come aveva rivelato tutto quanto.
 
-Fregato dottore- disse togliendosi la maschera mostrandogli un sorriso vittorioso. L’uomo strinse i denti quando iniziò ad avere la schiuma alla bocca, le tre Ombre saltarono indietro, vedendo che aveva le convulsioni che si facevano sempre più violente finché non smise di muoversi. Josef era morto.
 
-Che diavolo è successo?- chiese Chiu. L’altra si avvicinò guardando nelle sue tasche e trovando la penna d’oro, notando che un liquido trasparente gocciolava da essa.
 
-Credo sia stata questa. Doveva essere intrisa con un veleno che può venire assorbito dalla pelle- spiegò.
 
-Che sia stato il duca?-
 
-Non mi stupirebbe. Una precauzione per liberarsi di questo pazzoide…per nostra fortuna qui teneva anche i suoi appunti!- rispose l’elfa aprendo lievemente in cassetto notando che c’era una trappola. Niente che non potesse disinnescare.
 
-Prendiamo quello che possiamo e andiamocene. Il Vicario ha già ciò che gli serve, per incastrare quel suino!-
 
-Possiamo far saltare tutto?- non c’era bisogno nemmeno di fare quella domanda.
 

 
Intanto nella sala della riunione c’era un acceso dibattito tra gli elfi e il Governatore. Yorn cercava di mettere le cose in chiaro rispondendo a tono e anche Svalfar rispondeva allo stesso modo.
Al contrario gli Inquisitori erano in silenzio come degli spettatori che assistevano ad una rissa, tenendo d’occhio la situazione e anche i movimenti del Duca.
 
-Se la Piaga si diffonde da qui sarà più vicina ai nostri territori e sarà colpa vostra!- rispose il rappresentante guardando il nano dall’alto in basso.
 
-Colpa nostra un baio di barili vuoti! Considerando il modo in cui si diffonde potrebbe anche raggiungere i vostri territori da tutt’altra parte- rispose il nano che sembrava sul punto di tirare un pugno a quel pomposo orecchie lunghe. Era la prima volta gli Inquisitori vedevano il lato combattivo del Governatore, un cambiamento decisamente interessante.
 
-Voi cosa ne pensate Evereth?- si rivolse a quel punto al Vicario e l’alto elfo subito si irrigidì deglutendo nervoso.
 
-Sicuramente ha ragione il Governatore. Tolto il fatto che la piaga è già qui, potrebbe raggiungere i vostri territori anche in altri modi- concordò Evereth, portando le mani davanti al volto.
 
-E se dovesse succedere c’è un solo rimedio…-
 
-…il fuoco- concluse l’elfo rabbrividendo al solo pensiero di dover dar fuoco alla sua gente e le sue terre. Nel frattempo il Vicario aveva sentito che qualcosa sotto alla sua veste di riscaldava, diventando tiepida. Sapeva benissimo che cosa fosse.
 
-Sfortunatamente si…volete dire qualcosa miei cari signori?- chiese lanciando infine l’esca. In quella situazione il duca Kruagag alzò la mano per chiedere la parola.
 
-Kruagag, non credo sia…- iniziò Yorn.
 
-Stia tranquillo Governato. Prego duca Kruagag, parli liberamente- gli disse il Vicario con tono pacato sistemandosi meglio sulla sedia. Il Suiham si schiarì la gola poggiando il bastone contro il bordo del tavolo.
 
-Ho sentito molto su voi Inquisitori. E sono tutte cose orribili…c’è anche chi sostenga che esista una cura a questa piaga- rispose il duca girandosi una dei suoi anelli. Il Vicario sostenne lo sguardo del Suiham, mentre gli elfi deglutirono ricordandosi che fosse lo sguardo dell’ultima volta.
 
-Ho sentito anch’io questa storia, principalmente diffusa dalla Chiesa!-
 
-Quindi la Chiesa starebbe mentendo?- domandò il Duca. Anche se alcuni credevano che gli Inquisitori facessero parte della Chiesa in realtà erano totalmente indipendenti. Al contrario tra le due fazioni non scorreva per niente buon sangue.
 
-Per quanto io stesso siano un’uomo di fece. I metodi della Chiesa sono più brutali dei nostri, inoltre non fa altro che diffondere la sua parole in modo totale, trattando tutti quelli che vi si oppongono come eretici con la spada- la risposta che diede fece zittire tutti nella stanza. Forse perché era stato totalmente franco. Dovuta anche al fatto che aveva già affrontato alcuni membri della Chiesa in passato.
 
-Quindi secondo voi, il vostro operato sarebbe migliore del loro? Non vedo molta differenza!- Blossom si stava davvero innervosendo, tanto che avrebbe voluto lanciare in aria il tavolo e ribattere. Ma invece fu Valtur a rispondere.
 
-La DIFFERENZA è che noi facciamo il possibile per fermare la Piaga delle spine. Mentre loro seguono solo i loro interessi!- il Duca si concentrò sul mezzosangue. Non sapeva perché ma quella creatura lo irritava e gli faceva venire i brividi allo stesso tempo, soprattutto da quando lo aveva visto prima della riunione.
 
-Come qui in città? Bel modo di fermare la Piaga, peccato che stia ancora circolando. Sporco Ibrido- gli rinfacciò il Suiham, mentre l’albino serrava la mascella. Scambiandosi un fugace sguardo col Vicario.
 
-Kruagag ora basta! Nonostante la fama stanno davvero sorvegliando Nidolan- si intromise nuovamente Yorn stanco di quell’atteggiamento.
 
-Ma Governato io dico solo la verità. Nonostante siano qui da settimane non hanno ancora debellato la piaga o abbiano anche solo capito come abbia fatto ad arrivare oltre le nostre mura!- li rimproverò. Al che il Vicario si sporse sul tavolo poggiando i gomiti su di esso e incrociando le mani davanti al volto.
 
-Abbiamo abbattuto molti infetti. Incluso anche quello che si trovava tra le mura interne. Ma credo che lei lo sappia già Duca- rispose riferendosi alla faccenda alla tenuta di Lady Rowanne. Kruagag annuì guardando il castano con irritazione.
 
-Ho sentito che fosse un’Infetto più forte degli altri-
 
-Credo che faccia meglio a stare in silenzio Duca- rispose il Mezz’elfo facendolo voltare verso di lui -Dopotutto una persona del suo calibro…dopotutto lei non è di certo un guerriero- Il duca prendendo il suo bastone e circunnavigando il tavolo arrivando vicino agli Inquisitori.
In quel momento gli altri presenti sembravano nervosi, anche gli elfi rimase in silenzio come a capire come sarebbe finita quella discussione.
 
L’aria all’interno della stanza si fece ancora più tesa. Tanto che una sola scintilla sarebbe stata sufficiente a farla esplodere. Kruagag era diventato rosso di rabbia, come si permetteva dello sporco plebeo parlargli come se avesse davanti qualcuno del suo stesso livello. Lo trovava davvero inaccettabile.
 
-E’ questo il modo in cui addestrate i vostri membri? Nel totale disappunto di chi è superiore. Fossi in te non alzerei troppo la cresta solo per aver ucciso un Mannaro infetto- gli rispose a tono il Duca avvicinandosi così da avere i loro visi a pochi centimetri. Fu allora che vide sul volto del Purificatore un sorriso beffardo e trionfante, lo stesso era apparso anche su quello degli altri due.
 
-Ha appena detto un Mannaro infetto. Mi dica duca Kruagag…lei come faceva a sapere di che specie si trattava?- gli chiese allora Evereth sorridendo.
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Ecco il nuovo capitolo. Ormai siamo prossimi alla fine.
 
Josef ha fatta decisamente una brutta fine, mai far arrabbiare un Inquisitore. Anche se alla fine è stata proprio la penna regalatagli dal duca come ricompensa per i suoi servigi a portarlo alla morte. Questo fa capire quanto lo scienziato fosse importante per lui, ovvero per niente. Ma se non altro hanno ottenuto il manoscritto.
 
Vediamo che la riunione è piuttosto animata e il Vicario si è deciso a gettare la propria esca a cui il Kruagag ha abboccato. Sebbene previdente la sua tendenza agli scatti di ira e irritabilità gli hanno fatto commettere un passo falso.
Lo scontro finale ormai è alle porte e vedremo che cosa succederà, di certo un bel casino questo è certo.
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ringrazio anche solo che legge e ci vediamo al prossimo aggiornamento.
A presto.
  
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