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Autore: My Pride    09/12/2021    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Green eyed monster Titolo: Green eyed monster
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [ 1252 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent

Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life

Avvertimenti: What if?, Slash
Solo i fiori sanno: 36. Rosa gialla: gelosia


BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    Se c'era una cosa che Jon non aveva mai capito, era la gelosia.
    Non era mai riuscito a spiegarsi come le persone potessero provare un simile sentimento, e il fatto che fosse per metà alieno non c'entrava assolutamente niente. Semplicemente, era irrazionale provare un sentimento del genere verso un'altra persona, quello stato d'ansia e rabbia che sembrava divorare vivi dall'interno e scorrere nelle vene ad un ritmo martellante. Allora perché, mentre guardava Damian ridere - Damian sapeva ridere in quel modo?! - con un suo compagno di università, un braccio di lui intorno alle spalle del suo amico, il contatto dei loro corpi così vicino che poteva avvertire come la cosa rendesse irregolare il battito cardiaco di Damian, sentiva una strana fitta all'altezza dello stomaco?
    Non aveva alcun motivo di essere geloso, lo sapeva. Damian era una persona che si impegnava fino in fondo in una relazione - qualunque tipo di relazione fosse - e non avrebbe mai fatto niente alle spalle di nessuno, poiché il solo pensiero di aprirsi o avvicinarsi a qualcuno di cui non gli importasse per lui era inconcepibile; quindi Jon sapeva che quei suoi modi di fare facevano semplicemente parte della facciata che Damian Wayne, brillante figlio di Bruce Wayne e futuro chirurgo, regalava a gran parte del mondo. Anche a quel ragazzo che aveva appena fatto scivolare il braccio intorno ai fianchi di Damian.
    Le palpebre di Jon, stavolta, si assottigliarono. Strinse il manubrio della moto e lo piegò senza rendersene conto, vedendo Damian arcuare un sopracciglio e allontanare il braccio con una certa stizza. Se solo avesse voluto, Jon avrebbe anche potuto sentire cosa si stessero dicendo, ma si sentiva già in colpa per aver violato la privacy dell'altro e aver usato la sua vista a raggi X per guardare dentro l'edificio. Oh, ma non l'aveva fatto per un motivo in particolare. Semplicemente, era arrivato in moto - ogni tanto poteva comportarsi come un ragazzo normale, soprattutto se doveva andare a prendere il suo giovane fidanzato -, aveva sentito un picco nel battito cardiaco di Damian e si era preoccupato, salvo poi trovarlo in aula con un sorriso sornione dipinto in faccia per la riuscita operazione che aveva fatto. Simulazione o meno che fosse. Jon si era quindi tranquillizzato, capendo che quel battito accelerato era semplice eccitazione per qualcosa di ben riuscito, ma poi era arrivato quel tipo che, dopo quelli che erano parsi complimenti, non aveva capito l'antifona e se ne stava ancora appiccicato a Damian.
    Jon allentò la presa sul manubrio, altrimenti avrebbe rischiato di accartocciare tutta la moto con la sua super forza. E non aveva intenzione di doverne comprare un'altra solo perché un idiota cercava di flirtare con Damian. Ma, sì, era geloso. A quella consapevolezza, si stupì del fatto di aver provato un'emozione così particolarmente umana, mezzo kryptoniano o meno. Dannazione, era geloso! Shakespeare, lo stesso Shakespeare che Damian amava tanto citare - non avrebbe chiamato il suo cane Tito, altrimenti -, aveva chiamato la gelosia "mostro dagli occhi verdi". Ebbene, in quel momento Jon avrebbe potuto scommettere che fossero rossi e fumanti e traboccanti di potere, non certo di quel bel colore smeraldo in cui lui si era sempre perso durante le serate in cui non erano coperti da una maschera.
    Con un'imprecazione, si diede dell'idiota. Damian sapeva cavarsela da solo e comunque quel tipo di gelosia era stupida - oh, insomma, Damian non andava mica all'università per flirtare, no? E poi tra amici ci si abbracciava, andiamo, lui l'aveva fatto spesso, e quello era solo un amico che stava abbracciando Damian, si convinse -, quindi si stava preoccupando per niente. Fu sul punto di smettere di osservare quando, approfittando del fatto che Damian avesse preso la propria tracolla e gli avesse dato le spalle per incamminarsi, quel ragazzo lo placcò da dietro e gli avvolse bellamente entrambe le braccia intorno al petto, poggiando le mani sul bacino; non seppe se fosse stato lui ad irrigidirsi subito o Damian stesso, data l'espressione dipinta sul suo viso - gli occhi spalancati, il volto contratto, l'aria omicida che sembrava scaturire -, ma Jon dovette attingere a tutto il suo autocontrollo per non entrare come un fulmine e staccare quelle mani lui stesso... forse facendo anche scoppiare le ossa di qualche dito come dei palloncini, era ancora da decidere.
    Non ci fu bisogno del suo intervento, però. Dopo avergli pacatamente detto di lasciarlo andare - okay, va bene! Aveva usato anche il suo super udito, e allora? - e che non era interessato, Damian aveva poggiato una mano sul braccio del ragazzo, pronto a levarselo di dosso lui stesso, ma quest'ultimo l'aveva preso come un invito per spingersi più vicino, replicando che l'aveva visto mentre lo fissava durante la lezione e che se avesse voluto avrebbero potuto tranquillamente appartarsi da qualche parte mentre lo costringeva a girarsi verso di lui, quasi labbra contro labbra. Le palpebre di Jon si erano spalancate in simultanea a quelle di Damian e, con gli occhi infuocati - la gelosia era tornata, ma che poteva farci? Chiunque sarebbe stato geloso, in quel momento! -, si era preparato a scattare per far capire a quell'idiota che stava osando un po' oltre, ma Damian aveva reagito prima ancora che lui potesse anche solo pensare di muovere un passo.
    Un pugno sul naso e un richiamo dopo - Jon aveva sentito distintamente la cartilagine del tipo schiantarsi contro le nocche, prima che un professore li beccasse -, Damian l'aveva raggiunto fuori, scendendo le grandi scalinate di pietra dell'università con aria oltremodo infastidita: il suo labbro inferiore era rivolto all'ingiù, il naso vagamente arricciato; le folte sopracciglia aggrottate e l'espressione dura del suo volto aveva sostituito l'aria soddisfatta che aveva avuto fino a quel momento, soprattutto perché per colpa di quell'idiota aveva quasi rischiato di essere espulso, ma quando vide Jon i suoi lineamenti si rilassarono un po', e Jon fu sul punto di scommettere di aver visto persino un sorriso.
    «Contrattempo», disse Damian, accettando il casco che gli venne offerto qualche secondo dopo. «Aspetti da molto?»
    «No», mentì Jon, ma qualcosa nella sua voce parve tradirlo, poiché Damian arcuò un sopracciglio prima di scrutare la sua figura; contro ogni aspettativa, però, sbuffò ilare come se nulla fosse.
    «Quindi il manubrio si è piegato da solo».
    Jon boccheggiò, preso alla sprovvista. Accidenti, si era dimenticato che avrebbe sicuramente notato i danni visibili, e lui non aveva di certo fatto un granché per nasconderli. Detective o meno che fosse, Damian aveva sempre avuto un certo spirito di osservazione per tutto ciò che lo circondava, come aveva anche solo pensato di poterla fare franca e di aspettarsi che non notasse un dettaglio del genere. 
«Io...» cominciò, ma Damian gli batté una mano sul bicipite per rivolgergli uno di quei soliti ghignetti da so-tutto-io che la gente odiava... ma non lui. Beh, non sempre.
    «Tutto a posto, J», replicò semplicemente e, incurante del fatto che fossero ancora fuori dall'università e che gli altri studenti stessero uscendo a loro volta, si mise il casco sottobraccio e si alzò sulle punte - Jon sapeva quanto Damian odiasse farlo, ma trovava comunque la cosa molto dolce - per potergli sfiorare le labbra con un soffice bacio prima di fissarlo con quegli occhi così verdi e traboccanti di, Jon ne era certo, puro amore. «Sei la sola persona che può osare abbracciarmi a quel modo».
    Jon sorrise imbarazzato, sentendosi un idiota. Non aveva motivo di essere geloso
.


    «Uhm. Però non sei stato sincero, D»
    «Mh?»
    «Non è vero che sono l'unico che può osare abbracciarti così. Come la mettiamo con Dick?»
    «Richard può. È mio fratello. Non sarai geloso di Richard, vero?»
«Di Dick? Fossi matto, non voglio inimicarmi mio suocero»





_Note inconcludenti dell'autrice
Ed eccoci qua giunti alla fine.
Jon di solito non è esattamente un tipo geloso, però ogni tanto riesce a far trasparire quei momenti in cui fa trasparire quello che prova e lascia che siano i suoi sensi e i suoi poteri a cogliere le distorsioni nella forza (fa tanto STar Wars ed era una cosa estremamente voluta, in fondo Jono e Dami sono due fantastici nerd)
Ultimo, ma non meno importante, una spiegazione veloce. Le frasi finali in corsivo sono una scenetta bonus di Shun Di Andromeda, erano troppo carine per non inserirle e quindi eccole lì nella loro intera bellezza. Poor Jonno, con Dick non c'è vittoria

Commenti e critiche, comunque sia, son sempre accetti
A presto! ♥



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