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Autore: The Rosablue91    12/12/2021    3 recensioni
Quando la piccola Lucy riceve come regalo uno schiaccianoci alla vigilia di Natale dal suo caro ''nonno'', il vecchio stravagante orologiaio Makarow Dreyar ne rimane subito colpita, e quella stessa notte accade la magia dove i suoi giocattoli si animano capitanati dallo Schiaccianoci per dare battaglia al malvagio Re dei Topi.
Chi è davvero lo Schiaccianoci? È più di quello che sembra? E quali segreti nasconde il vecchio orologiaio?
Lucy dovrà armarsi di coraggio se vuole salvare lo Schiaccianoci.
Tra sogno e realtà prende vita uno dei classici di Natale più amati di sempre.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus Dreher, Makarov, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’avventura della noce dura

 
Nel castello del lontano regno di Cristina, vivevano re Ichiya, un sovrano dai modi bizzarri, stravaganti e poco regali si credeva bello (in realtà aveva una brutta faccia) e i suoi ministri e segretari erano totalmente d’accordo con lui perché se fosse loro sfuggito anche solo un misero commento negativo sull’aspetto del re avrebbero perso la testa (letteralmente), e c’era la sua regale consorte , la regina Risley, una donna paffuta e allegra, i due sovrani avevano avuto da un mese una bambina di nome Lisanna che già dalla nascita spiccava per la sua bellezza, come tutti i neonati aveva una pelle di seta rosea e paffuta, sulla testolina aveva una peluria candida come neve e due occhi splendenti come lapislazzuli e una cosa davvero insolita per i neonati perché già in tenera età possedeva due file di denti lucenti come le perle.
E nel castello dei sovrani viveva l’orologiaio di corte un uomo di nome Makarow Dreyar (che strano, aveva lo stesso nome del nonno di Laxus e Lucy).
-Men, è proprio bella come il padre-era orgoglioso dire il re e così pazzo di gioia per la bambina che decise di organizzare un banchetto in onore della piccola principessa e la regina fu incaricata di preparare i piatti che sarebbero stati serviti perché re Ichiya amava la cucina prelibata di sua moglie, che era un’eccellente cuoca, e non vedeva l’ora di assaggiare i suoi piatti.
La regina appendeva lo scettro, la corona e il suo mantello regale, si infilo un grembiule, un cappello da chef e un metolo d’argento per entrare nel suo secondo regno: la cucina.
Quando varcava quella soglia il suo ruolo era quello di chef, disponeva, mescolava, tritava, gli ingredienti con regale maestria cucinando piatti da leccarsi i baffi.
Questa era la regina Risley, e con la sua squadra di cuoche non c’era niente che non potesse cucinare.
-Beth come stiamo alle verdure?-
-Sono lavate e triturate, pronte per la zuppa, maestà-chef- dalle lunghe carote alle lacrimevoli cipolle non era stata risparmiata nemmeno una verdura.
-Miliana il pesce?-domandò allo chef poissonier.
-Le 68 aragoste, i 40 moscardini, 26 sgombri, 12 tranci di pesce spada, per non parlare dei frutti di mare siamo a buon punto, miao-
Si rivolse al boucher una ragazza dai capelli neri-e la carne Kagura?-
-Le 70 bistecche di manzo, le 40 costolette di maiale, i 25 lombi di vitello e infine i 12 polli arrosto la cottura procede a meraviglia, maestà-chef-
-Arana come va con le salse?-chiese infine all’addetta, una ragazza dai riccioli massicci e verdi.
-La salsa soubise deve cuocere altri cinque minuti, maestà-chef-
La regina invece oltre a dirigere stava preparando i dolci, profitterol, torte al cioccolato, ciambelloni, crostate di mela, pasticcini di riso, di frutta alle nocciole alle noci, alle mandorle insomma di ogni genere.
Sarebbe stato un banchetto coi controfiocchi e l’odore di tutte quelle leccornie ma  purtroppo attirò anche qualcuno di molto pericoloso: la Regina dei Topi Irene, che sbucò da un foro della cucina.
-Salute, vostra maestà regina Risley-squittì regale la Regina dei Topi, una topolina grigia dai lunghi capelli scarlatti legati in enormi trecce, teneva in testa una scintillante corona d’oro al centro un rubino, indossava un vestito fatto su misura per lei, in raso nero con maniche ¾ e ai bordi di merletto bianco una cintura nera.
-Buongiorno a voi, cosa porta la Regina dei Topi Irene nella mia umile cucina?- domandò la sovrana del castello.
La Regina dei Topi si leccò i baffi-se fosse così gentile da offrirmi un po’ del vostro cibo ve ne sarei molto grata-inchinandosi umilmente, la regina Risley che aveva un buon cuore acconsentì ma fu un grande errore.
Ad un ordine della Regina dei Topi ci fu un’invasione di massa di tutto il reame dei roditori, sbucando dalle fessure agli angoli più nascosti della cucina si calamitarono sul cibo, rosicchiando, sgranocchiando e facendo fuori il cibo in pochi secondi.
La regina e la sua equipe di chef saltarono sopra gli sgabelli urlando come isteriche alla vista di quei brutti topi.
-No! Le mie verdure!- urlò Beth.
-La carne, il pesce, tutto perduto MIAOOO- pianse Milliana.
-Maledetti topi!-urlò Kagura che si sarebbe lanciata a difendere le portate , aveva una paura matta di quei sorci mangia-tutto.
-I piatti da servire per il banchetto-
La Regina dei Topi rosicchiò l’ultimo boccone-grazie per il pasto, ora se volete scusarci io e i miei sudditi ci congediamo- e i topi sparirono nelle fessure.
Fu una tragedia e la regina dovette confessare al consorte che i piatti erano stati spazzolati da quegli orrendi topi e prendendola sul fatto personale re Ichiya ordinò all’orologiaio Dreyar-acchiappateli tutti, men! Non voglio più vedere l’ombra di un roditore-
L’orologiaio seguendo il suo ordine costruì trappole ingegnose e li acchiappò tranne la Regina dei Topi, suo figlio e tre topolini.
Non prese bene quello che fecero al suo popolo e meditò vendetta nell’antro più oscuro della sua tana-non sanno contro si sono messi! Avrò la mia rivincita devo pensare a qualcosa di malvagio, avete qualche idea?- rivolgendosi ai tre topolini superstiti.
Il primo alzò la zampa, ascoltando la sua proposta-Maestà perché non gli rubiamo altro cibo?-
-No, Drake, il prossimo- passando al successivo e sperando avesse una buona idea.
-Ci sono! Fare la cacca dappertutto-
-Non è quello che voglio, Iroshi, idea bocciata, Rala ,non deludermi anche tu-passando all’ultimo ma pure la sua proposta non fu presa in considerazione.
-Spaventiamo le cameriere-
Voleva strapparsi i capelli-No! Siete assolutamente i sorci più idioti che abbia mai avuto a mio servizio, perché della mia corte si sono salvati proprio i più imbecilli?-
Da dentro una culla qualcosa stava piagnucolando, la Regina dei Topi zampettò verso di essa e tirò fuori un topolino molto piccolo lo prese tra le sue zampe-oh il mio piccolo principe Già-già si è svegliato per colpa di quei tre stupidi… no no non fare così fammi un sorriso, chi è il bel sorcetto della mamma?- lo vezzeggiò Irene.
Iroshi sussurrò alle orecchie dei suoi compari-ma se è stata lei che ha gridato come un’isterica-
-Ha rifiutato le nostre brillanti idee, ma cosa vorrebbe di più?- si domandò Drake.
-Perché non propone lei qualcosa, visto che è tanto intelligente?- concluse Rala.
La regina scoccò loro un’occhiataccia-silenzio! Se sveglierete mio figlio io vi- s’interruppe e li fissò nuovamente-ma certo! Che sciocca perché non ci ho pensato prima? Colpirò il tesoro più prezioso di quei due sciocchi sovrani!-
-Co… cosa alludete, mia regina?-domandò Iroshi.
-Ma alla loro bellissima figlia, la luce dei loro occhi- ridacchiando pazzamente e giurò ai tre-soffriranno o vi giuro che soffriranno parola di regina!-
In effetti la regina Risley temeva una vendetta da parte della Regina dei Topi contro sua figlia e dopo quello che era successo e per sicurezza decise di far pattugliare il castello da parecchi gatti e fu Milliana ad occuparsene, oltretutto la regina mise due guardie davanti alla porta della piccola principessa e dalle balie che gli facevano compagnia, non sarebbe passato nemmeno un moscerino.
Ma le precauzioni non servirono a niente.
Perché una notte quando erano tutti addormentati, la Regina dei Topi sgattaiolò dentro la stanza con passo leggero saltò dentro la culla dove la bebè dormiva tranquilla e indisturbata, strinse i denti dalla rabbia, e recitò una formula magica perché oltre ad essere una sovrana era anche una potente strega e farla arrabbiare era stato un gravissimo errore.


‘’Cara piccola ignara principessina addormentata,
da stanotte la tua vita sarà cambiata,
prima eri bella ora sei orrenda, un fondo
di padella, gli uomini correranno via da te
a gambe levate, ormai sei trasformata
non c’è via d’uscita da questo incantesimo
 la tua vita ora è finita!’’


Quando le balie si svegliarono di soprassalto e videro l’orrenda Regina dei Topi un momento nella culla e quello dopo sfrecciare via nascondendosi nel buio, accorsero alla culla richiamate dal pianto della principessa e svennero perché al posto della delicata e bella infante vi era un mostro! Dove prima c’erano i delicati lineamenti del viso ora c’era una faccia sproporzionata, quel nasino perfetto si era trasformato in una grossa patata e venne loro un colpo quando disse la sua prima parola.
-MEN…- gorgheggiò la neonata se poteva definirsi tale e le due balie urlarono facendo svegliare tutto il castello.
La disperazione dei genitori fu enorme e piansero tutte le loro lacrime-MEEEEEN, com’è potuto succedere?! La mia povera dolce bambina adesso è un mostro!-
La regina si soffiava il naso come un elefante che aveva il raffreddore-era un aurora, povera creatura!-tuffandosi nel fazzoletto mezzo umidiccio.
Il re si voltò contro il colpevole, il povero orologiaio-voi!-indicò furioso-trovate immediatamente una soluzione a questo problema oppure-indicò il boia che affilava la sua falce pronta per l’uso.
Il buon orologiaio allora decise di consultarsi con l’astronomo di corte che godeva di enorme saggezza e avrebbe trovato un modo per spezzare l’incantesimo della principessina, colui che riusciva a leggere nelle stelle: Gildarst Clive.
L’astronomo dopo aver messo a letto sua figlia Cana di due anni, la luce della sua vita si diresse nello studio-Le stelle sono più belle che mai stasera-mormorò l’astronomo di corte osservandole dal suo telescopio, l’immenso cielo notturno le stelle brillanti come diamanti, abbassò di qualche centimetro lo strumento verso una finestra-oh già- si allontanò da esso per andare verso un quadro raffigurante il ritratto di una bellissima donna dai capelli castani, tirò una corda ruvida e delle tende rosse coprirono il dipinto mormorando una preghiera di scuse.- Perdonami cara.-
Tornò appena in tempo mentre dalla finestra una nobil donna si slacciava il suo corsetto ignara di essere osservata da occhi malandrini-eh eh eh eh eh eh si, si dai-
La porta dello studio si aprì all’improvviso- Astronomo!-
Balzò all’indietro-Gasp! Sono innocente!- prendendogli un colpo, evidentemente la punizione divina era arrivata sotto forma di un vecchietto.
Non era l’orologiaio di corte quello?
-Qual buon vento vi porta nel mio studio, caro amico?-
-Il vento della minacciosa scure del boia, ora vi racconto tutto- e dopo avergli fatto un breve riassunto i due si misero a sfogliare i volumi cercando una soluzione, quando l’alba arrivò tenevano a stento gli occhi aperti ma Makarow saltò dalla sedia quando tra le pagine ingiallite di un libro trovò finalmente la soluzione!
-Ci sono!-
I due corsero alla sala del trono raggianti di aver trovato una buona notizia-vostre maestà!-i due uomini corsero alla sala del trono e spiegarono ai sovrani il contro-incantesimo-ecco qua!-annunciò l’astronomo puntando il dito sulle scritture-vostre maestà l’unico modo per spezzare il sortilegio è trovare la noce più dura del mondo e farla mangiare alla principessa-
-Pff… tutto qui? Ahahahahah la Regina dei Topi è una sciocca per nostra fortuna la principessa Lisanna ha i denti già dalla nascita basterà dargli quella noce e tutto sarà finito, men- concluse il re pieno di gioia prendendo la regina e ballando.
-Oh qui c’è una piccola postilla- indicò l’astronomo Clive- deve porgergliela un giovane che non si sia mai rasato e non abbia mai portato stivali e fare se…i no sette passi indietro senza inciampare, consulterò le stelle per trovarli- poi le pagina sembravano mangiate.
I sovrani si fermarono di colpo.
-E la noce e il ragazzo dove si trovano?- chiese la regina.
-Temo che qui sia impossibile saperlo il resto è stato… come di re mangiato- si giustificò l’astronomo.
-Da quegli orribili topi?-
-No, ci hanno pensato le tarme- disse Makarow.
-Men! Non ci voleva!-guardò i due uomini e ordinò-cosa fate lì impalati? Andate subito a cercare la noce e il ragazzo e portateli qui, men- l’astronomo obiettò non voleva essere incluso nella ricerca.
-Maestà… io ho una figlia piccola, non posso lasciarla-lo pregò l’astronomo.
-Posso partire da solo, l’astronomo ha già dato un grande contributo, ci ha fatto arrivare alla risposta del nostro problema- propose Makarow, ma il re fu irremovibile.
-Scegliete Clive o la ricerca o l’impiccagione- indicando il boia che era rimasto ancora all’angolo ad affilare la sua ascia e li salutò come fossero vecchi amici-ora andate e non fatevi rivedere a lavoro concluso altrimenti sapete cosa vi aspetta a tutti e due-con un cenno alle guardie trascinarono i due recalcitranti uomini fuori dal castello.
-Non potete trattarci così!-protestò Makarow.
-Un momento! Vi prego, fatemi vedere mia figlia un’ultima volta!- ma erano sordi alle sue richieste e li buttarono fuori dai cancelli.
Clive aiutò Makarow a rialzarsi-venite amico mio prima inizieremo questa ricerca e prima finiremo- e con l’astronomo come compagno di viaggio iniziarono l’avventura che sarebbe durata molto a lungo.
 
 
10 anni dopo deserto di Grimoire Heart
I nostri eroi avevano vagato per molte terre la sera l’astronomo si consultava con le stelle e il messaggio era sempre lo stesso dovevano andare a ovest fino a che non arrivarono nel deserto e per un fortuito caso da un cammelliere avevano sentito del sultano Hades che aveva l’hobby di collezionare spezie e frutta esotica tra le quali si vociferava avere un noceto che aveva maturato una sola noce dura, la prima dopo molti anni dai tempi del suo bis nonno.
I due si consultarono per un piano e a Mekarow venne in mente un piano geniale.
-E dove la troviamo ora una concubina per il sultano Hades?-
Makarow Dreyar lo fissò furbescamente con un largo sorriso, l’astronomo Gildarts cominciò a sudare freddo e scosse con veemenza il capo – Oh no, no, no, no, no e poi, No!- Incrociando le braccia al petto-Amo le donne ma non mi abbasserò mai a fare una cosa del genere!-
-Vedrete le centoventisette bellissime mogli e le sue cinquantadue concubine del sultano, parliamo del suo harem!-
Sembrava tentennare ma non voleva farlo e Makarow gli dette un’altra stoccata -È per una buona causa, non vuole tornare da sua figlia? –
Lui sbuffò, doveva mettere da parte l’orgoglio se voleva tornare dalla sua bambina- Va bene d’accordo mi travestirò- strappandogli dalle mani il vestito da odalisca.
-Aspettate!-lo fermò Makarow, Gildarst lo guardò senza capire mentre frugava nel baule-prima della vestizione occorre darsi una lavata, senza offesa ma puzziamo come maiali e Hades non poserà mai il suo sguardo su una donna puzzolente-
-Se proprio devo- annusandosi sotto l’ascella e arricciandosi il naso.
-Ah eccola! Naturalmente occorre usare questa, siete pronto per una ceretta alle gambe?- chiese il vecchio tenendo della cera in una ciotola.
-Eh?- domandò colto alla sprovvista-oh si non sarà poi così doloroso-rispose non curante.
Non immaginava il dolore che avrebbe provato, l’urlo di Gildarst si sentì per tutto il reame-GYAAAAAAH!!!-
 
 
-Avete più peli di un orso- si lamentò Makarow.
Da sotto il velo che copriva la parte inferiore del viso mormorò- E voi la delicatezza di un elefante… ahi… ahi… fa ancora male- non avrebbe mai immaginato che facesse così male come facevano le donne ad usare quella tortura per depilarsi le gambe? Che fatica essere donna!
-Ecco il palazzo! Mi raccomando si attenga al piano-
-Alt chi va là!- comandò una guardia puntandogli la lancia contro di loro.
-Omaggi a voi miei signori, sono un’umile mercante di schiavi, vi ho portato una rosa del deserto da aggiungere all’harem per il sole di Grimoire Heart- salutò quel mercante di schiavi con un inchino alle guardie.
-Un po’ alta la signora-sghignazzò la guardia bionda e dagli occhi rossastri e continuò a squadrarla con occhio critico e aggiunse-pure robusta-
-Fortuna vuole che il sultano non sia schizzinoso-
-Scopri le gambe bellezza-ordinò dopo la guardia.
Makarow si parò davanti alla donna -Signore vi prego questo è un dono del sultano non posso mostrarlo a chicchessia-
-Mi spiace ma sono gli ordini, non vorremo certo che un assassino si travesta da donna per attentare alla vita del sultano?- disse la guardia più grossa e pallida.
-Ah ah ah ah ah buona questa Kain- ridacchiò il biondo contagiando Makarow che ridacchiò forzatamente-Ah ah ah ah un assassino vestito da donna che immaginazione-
-Passando alle cose serie le faccia scoprire le gambe-
Gildarst obbedì scoprendo delle gambe lisce e l’omone bianco le palpò-lisce e vellutate come seta, non ci sono dubbi è una donna- lottò con tutto se stesso per non tirare un pugno e spaccargli tutti i denti a quell’idiota.
-Potete andare- concesse il biondo e mentre passavano Kain dette una pacca a Gildarts sul sedere, si strinse i denti e quando si furono allontanati, Makarow tirò un sospiro di sollievo-la prima parte è fatta ora tutto dipende da voi-
Faceva un caldo opprimente in quella sala ma il sultano Hades sembrava fresco come una rosa, una lunga barba a punta, turbante e degli occhi grigi che soppesavano Gildarst come fosse un pezzo di carne da comprare al mercato.
-E così in cambio di questa donna, vorresti vedere anche solo per una volta la mia preziosa noce, ho capito bene?-
-Si, ho sole del deserto- rispose Makarow , inchinandosi.
Il sultano si alzò dai suoi cuscini di seta e camminò verso Gildarst che rimase rigido come una statua, e il suo sguardo non gli piaceva affatto.
-In circostanze normali ti avrei dato in pasto ai coccodrilli, mercante, ma questa donna ha stuzzicato il mio interesse, ho deciso che  sarà la mia centoventottesima moglie-
Gildarts sussultò.
-La vostra magnanimità non conosce confini- rispose il mercante con tono lusinghiero.
-Seguimi, ti porterò a vedere la noce- disse il sultano incamminandosi per i corridoi, Gildarst si piegò su Makarow e sibilò isterico-non ho alcuna intenzione di diventare la moglie di quel vecchiaccio! Trovate una soluzione oppure non rispondo di me!-
-State calmo-
Il sultano chiamò Makarow-Allora non volevate vedere la mia noce?-
-Eccomi!- correndo dietro di lui.
Gildarst abbassò la testa e seguì i due combattuto.
 
-Eccola, qui, non è una bellezza?- la noce era dentro uno scrigno d’oro nella sala dei tesori, ha vederla sembrava una comunissima noce come tutte le altre, tuttavia si diceva che il guscio  fosse più duro di quello di un diamante.
Gli vennero le lacrime agli occhi al solo pensiero che metà della missione fosse completata ora mancava solo il ragazzo.
-State piangendo per la commozione? Non pensavo che per voi valesse tanto- si stupì Hades.
Si asciugò una lacrima-Più di quanto immaginiate, mio sultano-
-Allora vi lascio solo a contemplarla ancora un po’ mentre io approfondirò la conoscenza con la mia sposa-mentre avvolse con il suo braccio la schiena del povero astronomo che sudava freddo.
-Oh ma certo e grazie-
Hades si fermò un momento e parlò a Makarow ricordandosi si una cosa importante-Ah a proposito, che non vi venga in mente di rubare la noce, se lo faceste sareste l’ennesima vittima della mia avanzata trappola mortale-
-Il pensiero mai si è avvicinato alla testa vostra maestà-sorridendo sornione mentre i due se ne andarono, peccato per il sultano ma Makarow aveva già capito come disattivare la trappola, i meccanismi erano suo pane quotidiano.
 
-Mio signore, vi prego, contenetevi!- gracchiò Gildarst sfuggendo al sultano che tentava di bloccare quel fiore ribelle.
-Oh fai la timida, perché non scopri il tuo bel viso?- era più curioso che mai di vedere quanta bellezza ci fosse li sotto.
-Oh no mi vergogno troppo!- cinguettò Gildarts in falsetto sbattendo le ciglia cosa che accese ancora di più l’interesse del sultano.
-Ora me lo dai un bacio, mio dolce nettare divino?-protendendo le labbra verso Gildarst, Makarow scivolò dietro di loro e agguantò la noce, Gildarst sorrise e in falsetto rispose- certo mio sole del deserto ma prima chiudi gli occhi-
E aspettò, aspettò ma il bacio non arrivò mai, arrivò un pugno che colpì in pieno l’occhio, tramortendo l’odioso vecchiaccio.
Con un colpo secco si si liberò di quella maschera e quando vide Makarow tornare chiese-avete la noce?-
Il vecchio orologiaio sfoggiò trionfante la noce- ora battiamo in ritirata- e i due fuggirono via, quando le guardie trovarono il sovrano con un occhio nero disse loro che era stato abbagliato da una bellezza travolgente.
 
 
7 anni dopo, Onibus
-Basta non ce la faccio più! Siamo ancora senza il ragazzo! Così vicini eppure così lontani-
-Siete stato voi a interrogare le stelle e la risposta ha dato est ma siete sicuro di aver letto bene?-
-Ne sono più che sicuro! Le stelle non sbagliano! Abbiamo controllato ogni ragazzo delle città dell’ovest e siamo arrivati anche qui-
-Beh sia come sia, venite con me qui dovrebbe abitare un mio parente sono certo che darà ospitalità al suo vecchio cugino- Makrow guidò l’amico per le strade fino a che incapparono davanti un’insegna che recitava Dragneel&figlio, erano capitati davanti ad un negozio di giocattoli.
Entrarono e trovarono un uomo sulla cinquantina dai capelli rosso fiamma con un grembiule da lavoro che li accolse calorosamente-benvenuti cari signori, cosa desiderate?-
-Igneel che gioia vederti-
Il giocattolaio lo fissò interdetto-con chi ho il piacere di parlare?-
-Ma sono io Makarow! Il vostro parente-
Igneel spalancò la bocca-oh carro cugino! Per poco non vi riconoscevo-i due si abbracciarono come non mai e in quel momento apparve un ragazzo dai capelli rosa a punta che teneva sollevata una cassa di giochi-padre questa dove la metto?-
-Lascia perdere e vieni a salutare il nostro parente Natsu, ti presento mio cugino Makarow Dreyar-
Gildarts dette una gomitata a Makarow-avete visto i piedi?-
-Perché? Sono grossi?-
-No guardate bene- Makarow fissò i piedi di Natsu e sorpresa delle sorprese non aveva gli stivali bensì dei sandali.
Il ragazzo poggiò la cassa a terra e andò a salutare il cugino di suo padre-Piacere di conoscerti nonnino- porgendogli la mano.
-Natsu non è tuo nonno! Non è così che ti ho educato-
Alzò le spalle e a sua discolpa rispose-beh è talmente vecchio da esserlo-
-Ecco dimmi Natsu tu non indossi stivali?- domandando la prima domanda fatidica, Gildarst tratteneva il fiato.
-Ehm… no mi danno fastidio-
-E per caso ti sei mai fatto la barba?- intervenne Gildarts ansioso, ma Natsu rispose-no ma dovresti fartela tu amico quand’è stata l’ultima volta ce hai visto un rasoio?-
Anziché rispondergli i due arrivati scoppiarono a piangere e si misero a ballare-lo abbiamo trovato! Lo abbiamo trovato! SIII!-
-Non vagheremo più!-
-Io rivedrò la mia Cana!-
Padre e figlio lo fisarono interrogativi-sono matti tutti e due?-
-Non lo so, Natsu-
Si ricomposero e Makarow raccontò a suo cugino e a Natsu la loro storia e il ragazzo rispose-quindi riepilogando qualcuno avrebbe bisogno d’aiuto? Va bene verrò con voi- acconsentì Natsu che era un ragazzo di buon cuore e non si tirava certo indietro a dare una mano a chi era in difficoltà.
-Oh nostro benefattore!- i due adulti lo abbracciarono grati.
 
Ci misero qualche giorno ad arrivare al castello e quando furono davanti al re Natsu notò una ragazza dai capelli albini e corti con la stessa faccia del padre.
-Ma siamo sicuri che si tratti di una maledizione?- mormorò Natsu fissando la ragazza che sussurrava solo ‘’men’’.
-Indubbiamente- disse assolutamente sicuro.
-Allora affligge anche il re-
-Vuoi stare zitto, Natsu!-gli soffiò sottovoce Makarow intanto il re si rigirava la noce più dura del mondo tra le dita-siamo sicuri che sia questa la noce tanto cercata?-
-Si, maestà-
Poi passò a ispezionare Natsu arricciò il naso- diciassette anni e non avete trovato niente di meglio? Dovrei mettere il destino di mia figlia nelle mani di questo ragazzino per niente affascinante?-
-Ma ti sei mai visto allo specchio, vecchio? Brutto sarai tu!- tutti trattennero il fiato mai nessuno aveva osato dare del ‘’brutto’’ al re.
-COSA?!- domandò il re furioso
-Chiudi il becco Natsu!- Gildarts lo agguantò e gli tappò la bocca che mugugnò contrariato.
-Maestà vi scongiuro non fate gesti avventati, Natsu vi serve per salvare vostra figlia- lo ammonì Makarow, il re stava combattendo contro se stesso per non decapitarlo e a calmarlo intervenne la regina-è vero pulcino mio, pensa alla nostra bambina-
-Umph gli perdonerò l’insolenza, avanti spezza questa noce-
In un angolo nascosto la Regina dei topi, suo figlio e i tre sottoposti erano zampettati fino a lì e il principe Acnologia sbuffò-sembra che i tuoi sforzi siano stati vani madre, ecco lì colui che ti rovinerà i piani-
-Sciocchezze figlio mio, mai nessuno riuscirà a rompere quella noce-
Natsu si portò la noce dentro la bocca intrappolandola tra le fila di denti tutti ipnotizzati a vedere la scena infine dopo un secondo si udì un forte-CRACK- e il guscio si ruppe liberando il gheriglio, Natsu lo portò alla principessa che lo mangiò e dopo una luce abbagliante riacquistò le normali sembianze acclamata e ammirata, ricoperta da tanti complimenti.
-I suoi occhi sembrano pietre di lapislazzuli-
-La sua pelle è come seta delicata-
-I denti sono come perle preziose- tutti sembravano rapiti dalla trasformazione mostro a principessa… beh quasi tutti la Regina dei Topi era furiosa non voleva crederci e strepitava dal suo angolo-non può essere successo davvero! No! No e no!-
-L’incantesimo non era poi tanto potente- disse Iroshi.
-Significa che la Regina è debole- rispose Rala.
-O magari col tempo l’incantesimo si sarà deteriorato- optò Drake.
-TACETE STUPIDI!-squittì arrabbiata la regina che li fece irrigidire.
-Sembra che sia finita madre, hai perso-
La Regina dei Topi puntò lo sguardo su Natsu che iniziò i primi passi indietro-uno… due… tre…- quella strega allargò un sorriso e disse al figlio-questo è solo l’inizio- e corse dietro Natsu, sua prossima vittima,  a cui nessuno sembrava prestare attenzione dato che erano presi dalla principessa e stavolta la Regina dei Topi si assicurò di scagliarlo molto più potente, stavolta una noce non avrebbe salvato nessuno.


‘’Impiccione di un ragazzo sciocco
la mia maledizione su di te io scaglio
stanne certo non avrai alcun scampo…
-…quattro… cinque…sei-ignaro del pericolo Natsu continuava a contare.
… schiaccianoci per sempre rimarrai
e mai un essere umano tornerai’’


-…set- la Regina dei Topi fece da ostacolo vivente rimando schiacciata e facendo scivolare Natsu a terra prima che toccasse il suolo si trasformò in uno Schiaccianoci, una testa grossa, mastodontiche mascelle occhi sporgenti vestito da soldato con un un’uniforme rossa.
La corona della Regina dei topi rotolò verso il figlio che la prese in mano, la Regina allungò una zampa verso di lui e le sue ultime parole furono-vendicami-prima di spirare.
Il nuovo Re dei Topi si mise la corona in testa e disse-vi farò questo regalo, madre, basterà solo la mia coda per sbarazzarmi di questo schiaccianoci di legno-
Acnologia andò verso di lui si preparò ha frustarlo ma la coda venne bloccata dalle mascelle che tagliarono di netto la coda del topo mozzandogliela, il Re rotolò a terra dal dolore-AHIII che male, che male!- Iroshi, Rala e Drake furono lì e portarono via il loro Re dei topi che ruggiva vendetta-non dimenticherò mai questo affronto Schiaccianoci! Ovunque sarai ti troverò e te la farò pagare cara! Presto assaggerai la mia vendetta è una promessa!-i topi fuggirono via.
-No! Natsu!-gridò l’orologiaio.
Intanto la principessa si era fatta largo tra le persone e quando vide il suo promesso sposso si portò le mani alla bocca-via portatemelo via! Quello schiaccianoci è così orrendo!-
Anche il re disse la sua-sbattete fuori questo schiaccianoci, immediatamente!-
L’orologiaio era senza parole-Ma… vostra maestà e il nostro accordo?- prendendo il povero Natsu ormai diventato schiaccianoci in braccio.
La risata del re Ichiya risuonò per tutta la sala del trono-Ahahahaha, sei un vecchio pazzo! Pensi davvero che consentirei davvero a dare in sposa la mia unica e bellissima figlia a quel brutto schiaccianoci?- era una barzelletta e i nobili risero fragorosamente eccetto Gildarst per rispetto al suo vecchio compagno di viaggio.
-Sciolgo l’impegno dato ed entro domani mattina vi voglio fuori dal mio regno orologiaio matto, e portatevi dietro quella cosa-
Dopo aver sentito l’ordine Makarow prese lo Schiaccianoci e uscì dal castello passando la notte in una locanda, la mattina dopo un bussare lo svegliò e andò ad aprire non si sorprese di vedere il suo caro amico, sorrise sotto i baffi-siete passato a salutarmi prima che me ne vada per sempre?-
-Oh mio povero amico, il re è sto ingiusto con voi-
-Non mi interessa quello che ha detto il re, voglio solo sapere un modo per sciogliere la maledizione a Natsu, è tutta colpa mia- mormorò mortificato, non avrebbe mai dovuto coinvolgerlo.
-Su questo vi posso aiutare questa notte ho letto nelle stelle che Natsu diventerà indubbiamente un principe ma non di questo regno e tornerà umano solo se sconfiggerà il Re dei Topi e…-
-E?-domandò Makarow con trepidazione.
-E trovi una principessa di buon cuore che s’innamori sinceramente di lui-
-Sarà difficile ma non impossibile, andrò subito alla ricerca-
-Mi piacerebbe venire con voi però-
Makarow alzò la mano-vi sono grato per il pensiero ma almeno uno di noi due deve godersi il suo lieto fine, tornate al castello vi aspetta vostra figlia Cana-
-Me lo saprò godere, solo ieri era un batuffolino delicato e adesso è fidanzata con un coppiere di nome Bacchus-i due amici si salutarono e Makarow partì stavolta insieme allo Schiaccianoci Natsu lasciando il regno di Cristina, i sovrani, la principessa Lisanna e Gildarst alle loro spalle.
 
 
                                                                        ***
 
-E questa è la fine della storia, ragazzi miei- concluse il vecchio.
Laxus sbuffò sonoramente-Accidenti al Re dei Topi e a quella megera di sua madre se ci fossi stato io gli avrei dato una bella lezione-
-Oh no povero Schiaccianoci-mormorò triste Lucy fissando il giocattolo di legno con rinnovata malinconia-certo che è stata cattiva quella principessa a comportarsi in quel modo-
-Se è vero che il Re dei Topi vuole invaderci allora è meglio che prepari il mio esercito per la guerra- e Laxus uscì dalla stanza con la mente all’opera per elaborare nuove strategie di battaglia.
Lucy carezzò la guancia di legno dello Schiaccianoci passandogli sopra un dito e così si chiamava Natsu, ed era il nipote del caro ‘’nonno’’ però Makarow non aveva risposto alla sua domanda-ma nonno, perché non l’hai aiutato?-
-Vedi Lucy io non posso fare niente per salvarlo ma tu si-Makarow le regalò un sorrisetto e le parlò teneramente posandole una mano sulla testa-perché tu sei l’unica che può aiutarlo, Lucy. Tu come Lisanna sei una principessa e governerai su un meraviglioso regno. Ma dovrai soffrire molto se vorrai proteggere questo deforme Schiaccianoci dal malvagio Re dei Topi che lo perseguita, il sentiero sarà molto arduo, stringi i denti e sii fedele a Natsu-
Si alzò e la lasciò sola Lucy strinse lo Schiaccianoci al petto e disse- ti aiuterò a tornare un ragazzo te lo prometto Natsu-disse prima di chiudere gli occhi e scivolare nel sonno e una voce maschile, parlava-oh Lucy, mio angelo, tu sarai mia, e io sarò tuo-

 
 

Angolo dell’autrice: bentornati ragazzi, prima di tutto mi scuso con le fan di Lisanna per averla fatta passare non proprio da cattiva, però mi serviva qualcuno che ricoprisse il ruolo di Pirlipat e lei era perfetta.
In un primo momento avevo pensato di cambiare il ruolo alla Regina dei Topi a Hisui dato che pure nel manga è stata trasformata in un topo ma poi ho scartato l’idea mantenendo il ruolo a Irene.
Che ne pensate di questo capitolo? Vi è piaciuto?
Ci vediamo la prossima settimana per il quarto appuntamento, mi raccomando non mancate J JJ, io vi aspetto ;).
A domenica prossima!
Ciao Ciao.

   
 
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