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Autore: _katherine_lls    24/02/2022    0 recensioni
Cosa succederebbe se la Mezzosangue per eccellenza non fosse poi così tanto mezzosangue?
Cosa succederebbe se ci fosse un incantesimo che la costringe ad essere qualcuno che non è e se il suo passato non fosse esattamente come lo ricorda lei?
All'inizio del suo settimo anno ad Hogwarts nulla sarà come se lo aspettava. La causa potrebbe essere una guerra che non è mai realmente finita, degli amici che non sono più quelli di una vita, o una famiglia completamente diversa pronta a stravolgere tutto quello che la circonda.
Quando amicizia e amore incontrano la magia quasi più nulla è sicuro ma tutto è possibile.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Evidentemente avevano deciso di fare l’entrata trionfale insieme. Non puzzava più da alcol anche se si era messo talmente tanto profumo addosso da essere quasi fastidioso.

-Blaise, mi hai preso alla lettera quando ti ho detto di farti il bagno nel profumo? - chiese Draco storcendo il naso. Erano spariti anche i segni della brutta giornata dal suo viso e indossava i vestiti scelti da Draco. 

-Tutto bene? -

-Una meraviglia Hermione, una meraviglia -. Era più ironico che serio ma nessuno fece notare niente.

-Bene, prima di diventare la portata principale, credo sia il caso di scendere in sala dove vostro padre ci sta aspettando da mezz'ora abbondante! -

-La prossima volta non devono fare altro che dirci a che ora hanno intenzione di tornare così possiamo organizzarci ed essere pronti per quando mettono piede in casa - berciai. 

Quando entrammo in sala ci trovammo davanti una scena che era a dir poco esilarante: Lucius Malfoy appeso a testa in giù e Narcissa Black in Malfoy con ancora la bacchetta puntata contro il marito. 

-Che cosa sta succedendo? - chiese Draco sconvolto. 

-Dray - urlò una voce femminile prima che chiunque avesse il tempo di rispondere. Ci volle poco perché il biondino finisse con il suo regale fondoschiena a terra sovrastato da sua sorella che gli si era letteralmente buttata addosso. 

-Fatti l’uno per l’altro - sbottò Draco. Mio fratello arrossì da testa a piedi mentre mi tornava il primo di una serie di ricordi che sarebbero arrivati così come era arrivata Daphne.

 

***

-Lucius, siamo arrivati! -

-Finalmente siete tornati. Dimmi Marcus, si è comportata bene la peste o deve finire un po’ in punizione? - chiese Lucius rivolgendosi a mio padre che teneva per mano me e Draco. 

-Si è comportato bene. Tranquillo. La principessa è ancora ammalata? -

-No. Credo sia qui a… -

-Dray- urlò Daphne scendendo dallo scalone di casa Malfoy come un fulmine e fiondandosi addosso al fratello. 

-Mi sei mancato! -

-Anche tu Daph! - 

***

 

-Mi sei mancata anche tu Daphne, avrei scelto però un modo un po’ più educato per fartelo sapere! - stava dicendo in quel momento Draco cercando di scrollarsi sua sorella di dosso.

-Vi prego aiutatemi! - si arrese rimanendo inerme steso a terra e facendo scoppiare a ridere la bionda Slytherin. Guardai velocemente i coniugi Malfoy che continuavano a fissarsi in cagnesco anche se Lucius aveva di nuovo i piedi a terra e Narcissa aveva, momentaneamente, messo via la bacchetta. 

-Mi sto alzando! - rise Daphne lasciando il fratello libero di respirare - Blaise, avresti anche potuto avvisarmi prima di sparire da Hogwarts! Prima te, poi quel decerebrato di Malfoy e infine Silente ha cacciato anche me, avevo iniziato a preoccuparmi! - disse avvicinandosi a mio fratello e scoccandogli un sonoro bacio sulla guancia che gli fece cambiare colore sul viso diverse volte. 

-Daphne, fossi in te ci penserei due volte adesso prima di dire Malfoy in tono così tanto sprezzante! - sbottò Draco. Si era rimesso in piedi e, dopo aver tolto qualche piega dalla camicia, guardava la sorella a braccia incrociate e un’espressione seria sul volto. Chissà quanti ricordi gli stavano tornando. Maledissi per l’ennesima volta il medaglione e quello che ci era successo.

-Hermione! - salutò Daphne. Sembrava a disagio, come lo ero io d’altronde. Questa volta non c’era un incantesimo in mezzo. Era stato facile odiarci ad Hogwarts, nonostante fossimo cresciute insieme. Adesso non sarebbe stato altrettanto semplice recuperare parte del rapporto.

-Daphne! - ricambiai cercando di sorridere.

-Vedo che ve la siete sbrigati velocemente con i convenevoli! - interruppe mia madre entrando nel salone insieme a papà. Che fine avevano fatto? 

-Hermione, da dove arrivano quegli orecchini? -. Mi girai verso mia madre sconvolta. Li aveva  messi lei nel portagioie in camera mia. Vero? 

-Dalla camera blindata dei Malfoy, più precisamente da quella di mio figlio! - rispose Lucius avvicinandosi e sfiorando con una mano i pendenti di smeraldo. 

-Draco, fossi in te scapperei! - rise Blaise. 

-Serpe! - sibilai girandomi verso Malfoy che aveva portato le mani ai lati della testa in segno di resa. E io che credevo avesse preso i vari gioielli dalla mia parte di cimeli di famiglia. 

-Non ce n’erano di verdi! - si difese. 

-Ne dubito! -

-Ragazzi, a tavola prima che si freddi tutto. Gli elfi si sono già disperati abbastanza in cucina a causa del vostro ritardo! - intervenne mio padre interrompendo sul nascere quella che sarebbe diventata sicuramente una discussione e indicando la tavola già preparata. 

- Quindi Daphne, cosa hai intenzione di fare adesso? - chiese dopo qualche istante di silenzio Draco senza perdere il sorrisetto strafottente. Sua sorella arrossì di colpo regalandogli un’occhiataccia. 

Daphne Greengrass, o meglio Malfoy, che arrossiva? Ma da quando? 

-Quello che fai tu! - 

Lucius scoppiò a ridere e Narcissa nascose elegantemente un sorriso ironico dietro un tovagliolo. 

-Tesoro, fidati ma non ti conviene. Potresti perdere la sanità mentale in compagnia dei suoi amici, qualche arto nel suo laboratorio di pozioni, o il neurone visto come tuo fratello approccia il gentil sesso! - rispose suo padre. E questa volta fu il turno di Draco per arrossire.

-Lucius, lasciali in pace! Di sicuro tu non eri tanto diverso alla sua età! -

-No Isabelle, l’unica differenza è che è stato quel coglione di James a combinarmi il matrimonio! -

Narcissa ci mise davvero poco a rifilargli un coppino mentre ogni domanda da parte di Daphne veniva bloccata sul nascere da Draco e i suoi calci sulle gambe della ragazza. 

-Sei un coglione! - frecciò all’ennesimo livido che sicuramente stava comparendo.

-Linguaggio! - la riprese Lucius. 

-Si certo. Ci sei insieme da mezz'ora e pensi di riuscire a rieducarla! -

-Marcus, fossi in te non punterei tanto il dito che sono abbastanza convinto che i tuoi abbiano detto di peggio! -

-Si come no, infatti erano i miei figli quelli che… - cominciò a dire mio padre prima che la voce gli sparisse completamente. Mi bastò guardare mia madre che rideva lievemente per capire cosa era appena successo. 

-Daphne cara, sei definitivamente invitata a trascorrere in casa nostra i prossimi quattro giorni come farà tuo fratello, prima di tornare ad Hogwarts. Una volta rimesso piede al castello non vi posso assicurare che non ci saranno cambiamenti ma non credo tu debba cambiare casata. Al massimo camera nel dormitorio! - 

Altri quattro giorni e poi sarei definitivamente tornata in quella che per anni era stata la mia seconda casa. E ci sarei tornata da purosangue. Non ero più così tanto convinta di voler tornare a Grifondoro, ma come avrei potuto spiegare la mia decisione a mezza scuola? Cosa poteva avermi spinta a cambiare casa all’inizio del settimo anno? 

Avevo l’appoggio del famoso trio di serpeverde quindi i nuovi compagni non avrebbero nemmeno provato a crearmi problemi. Ma quelli vecchi? 

Draco mi stava guardando comprensivo e annuì velocemente quando i miei occhi incontrarono i suoi. Avrebbe appoggiato ogni mia decisione, così come mio fratello. Perché era inutile negare il legame profondo che ci univa. Anche Daphne sarebbe stata dalla mia parte, perché per quanto difficile, presto avremo recuperato anche il nostro rapporto.

E Harry? Gli occhi verdi del mio migliore amico mi saettarono davanti. 

Se io e Draco avevamo fatto i conti giusti, anche lui avrebbe cambiato casa a breve. E cosa sarebbe successo dopo? 

Alla gente non sarebbe andata a genio la sua decisione.

-Che t’importa? - mi chiese Draco. Per l’ennesima volta stava leggendo i miei pensieri e per l’ennesima volta non cercava nemmeno di nasconderlo.

-Smettila! -

-No, sei divertente, ti fai problemi dove non esistono e cerchi anche di trovare soluzioni! -

-Non sei simpatico! -

-Dico sul serio, fregatene della gente! - sussurrò prima di tornare a prestare attenzione al suo piatto che era stato abbondantemente riempito dagli elfi. Gli adulti chiacchieravano a bassa voce cercando di non attirare troppo la nostra attenzione. Blaise stava cercando di trasformare il vino annacquato che aveva nel bicchiere in Whiskey, evidentemente sentiva già la mancanza della bottiglia che gli aveva tenuto compagnia l’intero pomeriggio. 

Daphne si era seduta accanto a me. Adesso che l’aura da serpeverde perfetta non la faceva più sembrare una dea era anche una ragazza normale. Gli occhi celesti li aveva presi da Narcissa così come il colore dei capelli. Aveva una spruzzatina di lentiggini sulle guance e il naso all’insù, caratteristico forse di qualche Black. 

-Daphne - la chiamai senza nemmeno sapere il perché. Era così tanto vicina ma allo stesso tempo lontana. Lei si girò velocemente, come se l’avessi strappata da chissà quali pensieri. Aveva un sopracciglio inarcato, la stessa espressione che assumeva suo fratello quando cercava di capire il problema prima ancora che gli venisse detto. 

-Mi dispiace! - dicemmo contemporaneamente. Scoppiò a ridere silenziosa mentre Malfoy mormorava un -patetiche - dall’altra parte del tavolo. 

-Ti ricordo che presto dovrai scendere a patti con Harry. Vedremo te! - replicai senza badare tanto ai nostri genitori che non badavano a noi. Si erano lasciati scappare troppe volte il nome di James Potter per potere ancora credere che non avremo collegato le due cose. Sbiancò notevolmente. 

-Harry, intendi Harry Potter? - chiese Daphne sgranando gli occhi. 

Mio fratello sbottò infastidito e si alzò dal tavolo.

-Vado in terrazzo a fumare! - sibilò. Nessuno gli prestò più di tanta attenzione. Ero decisamente curiosa di sapere che cosa si stavano dicendo gli adulti tra una forchettata e l’altra per non reagire in alcun modo alla palese mancanza di educazione di Blaise, ovviamente secondo le regole di comportamento dei perfetti purosangue.

-Si Daph - rispose Draco non appena Blaise fu fuori dalla portata d’orecchio. Cosa stava succedendo adesso? 

-Cosa c’entra San Potter? - chiese con le guance lievemente tinte di rosso. Guardai Draco che se la rideva sotto i baffi e annuiva distrattamente. La Greengrass invaghita di Harry? Povero Blaise. 

-Pare essere uno dei due, o più tasselli mancanti in questa rimpatriata a distanza di sette anni! - rispose restando sul vago. Sei letti nella nursery, quattro ragazzi. Ne mancavano due. Harry e chi altro? Vi prego non la Parkinson. 

-Hai intenzione di dirmi qualcos’altro vero? - chiese Daphne trucidando il fratello con lo sguardo. 

-Magari in un momento più opportuno, senza correre il rischio di finire in pasto ai draghi. Non so se ti ricordi il temperamento del padre di Hermione! - rispose. Scoppiai a ridere. Evidentemente era rimasto traumatizzato da piccolo, da qualcosa che ancora non ricordavo. Mio padre non incuteva di certo timore. O meglio, un po’, ma di sicuro non al livello dei suoi genitori.

-Io non ho nessuna intenzione di mettere piede a Beauxbatons! Puoi anche smetterla di chiederlo Narcissa! - sbottò un po’ troppo ad alta voce Lucius tirando fuori il pacchetto di sigarette dal taschino. 

-In terrazzo -

-Marcus, non sfracellarmi le pluffe che fumi anche tu in salotto! -

-Non fumo! -

-Balle! - rispose Lucius accendendosi la sigaretta. 

-Tassello mancante si trova a Beauxbatons! Ma è solo un’impressione! - ghignò Draco.

-E’ ancora presto per fare supposizioni!-

-Sta a vedere Hermione! - 

Non era da escludere. Ammesso che si trattasse di un’altra persona della nostra età, se fosse stata ad Hogwarts lo avremo già scoperto, come nel caso di Harry. E non volevo di certo altre sorprese a scuola. Già ero circondata da tre serpeverdi. 

Ma perché Beauxbatons. 

-Che fine ha fatto Blaise? -

-In terrazzo a fumare perché evidentemente non ha i permessi speciali riservati a mio padre! - rispose Draco.

-Non li ha nemmeno lui, vorrei evitare che le tende cambiassero irrimediabilmente colore. Chi li sente gli elfi dopo?- commentò mio padre sedendosi mentre gli elfi accorrevano a riempirgli il piatto. Ero ancora sconvolta dopo la discussione con mia madre sugli elfi domestici a cui pagava effettivamente un salario, comportamento assai strano per una purosangue. 

Blaise non si vide per tutta la cena, probabilmente era finito ad intossicarsi i polmoni in riva al lago e preferiva la compagnia dei pesci a quella che poteva avere in quella stanza. 

Daphne alla fine si era rivelata essere anche simpatica, non che avesse parlato molto a tavola ma sicuramente aveva perso quell’aura da spocchiosa purosangue che la contraddistingueva ad Hogwarts. 

Non mi ero nemmeno accorta che Draco si fosse alzato per versarsi da bere fino a quando non mi trovai un bicchierino sotto agli occhi. 

-Qual’è l’occasione?- chiesi già conoscendo la risposta, piuttosto ovvia.

-Nessuna- 

-Sta solo cercando altri amici da portare agli alcolisti anonimi. Se stai in sua compagnia un altro po’ sarà questo il tuo destino!- sorrise Daphne alzando il bicchiere colmo di liquido ambrato. Sapevo che non erano solo voci quelle che giravano sui Serpeverde ma non credevo fossero a QUESTO livello. 

-Gente, andiamo?- 

-Sarebbe anche ora - bofonchiò Blaise arrivando da chissà dove 

 

***

 

-Stiamo perdendo tempo con questa dannata provetta!-

-Aspetta un secondo Daphne, non funziona subito. E poi è una pozione!-

-Un filtro d’amore per essere precisi! -

-Tanto non funzionerà Hermione, come l’ultima polisucco. Per fortuna che l’ha data al gufo e non l’ha bevuta lui!-

-Sorella ingrata, se funziona questo farai stragi di cuori ad Hogwarts. Non serve che mi ringrazi!-

-Hai sbagliato a mescolare Dray, era due volte a sinistra, non a destra. Non funzionerà di sicuro. Puoi anche buttare via tutto-

-Che due pluffe, avevo quasi finito. Vabbè gente, andiamo?-

-Sarebbe anche ora- disse Blaise con la divisa da Quidditch addosso e la scopa già in mano. 

 

***

 

-Credo di essere già stata qua- mormorò Daphne varcando le porte della biblioteca.

-Puoi dirlo forte sorellina. Se i nostri calcoli non sono sbagliati qui abbiamo passato la maggior parte della nostra infanzia.

-Perché non mi ricordo nulla?-

-Lunga storia Daphne, lunga storia!- mugugnò Blaise mentre faceva comparire la prima di una serie di bottiglie di Whiskey. Per il bene del suo fegato sperai fosse solo un periodo di sconforto e poi la smettesse di vivere a braccetto con la bottiglia ma qualcosa mi diceva che le cose potevano migliorare solo in maniera quasi impercettibile. 

-Okay Duffy, accomodati pure che ti riassumo gli ultimi giorni- ghignò Draco mentre la sorella sbuffava. 

-Draco, ripeti con me. DAPHNE- sbottò ma fece come aveva detto lui e si sedette su uno dei diversi divani della biblioteca in attesa di una spiegazioni del fratello. 

Mi allontanai da loro e andai dove fino a poche ore prima io e il Malfuretto avevamo sfruttato i nostri neuroni cercando di venire a capo di qualcosa. L’unica nuova informazione probabilmente riguardava qualcuno o qualcosa a Beauxbatons ma non ne sapevamo ancora abbastanza per trarne conclusioni. 

Mi sedetti per un attimo sotto la finestra davanti alla quale avevamo impilato alcuni dei libri più interessanti che eravamo riusciti a trovare. Pensai a quanto fosse cambiata la mia vita in questi ultimi tre giorni, a quanto fosse effettivamente diversa da quello che mi aspettavo quando avevo lasciato Hogwarts, a come avessi giudicato male diverse persone, in primis Draco e Daphne, poi anche i loro genitori. Ero arrivata alla conclusione che quella dei Serpeverde nella maggior parte dei casi era solo una facciata, una corazza che alzavano con tutti al di fuori degli amici più intimi, un loro modo per proteggersi dal loro stesso mondo che non era poi un granché. 

Chiusi gli occhi esausta. Avevo ancora un po’ di giorni prima di tornare ad Hogwarts ma sembravano passare decisamente più veloci del solito. Le varie ricerche per cercare di capire cosa ci stava succedendo ci portavano via la maggior parte della giornata, quella che non veniva buttata bevendo alcol o mangiando con i nostri genitori. 

Presi il primo dei libri che avevo di fianco e mi misi a leggere. Era un diario di Salazar, e sperai fortemente non fosse un originale anche se ne dubitavo. Parlava del periodo in cui aveva cercato di incantare il medaglione per diventare più potente usando la sua stessa magia. Non era esattamente quello che stavo cercando ma magari sarebbe potuto tornare utile prima o poi.

Non mi resi conto di quanto tempo era passato fino a quando non mi trovai Draco inginocchiato davanti che mi guardava con un lieve sorriso sulle labbra. 

-Sapevo che ti avrei trovata qua. E’ praticamente mezzanotte, sarebbe anche il caso di andare a dormire, non credi?- mi chiese sorridendo un po’ di più. Strizzai gli occhi realizzando quanto effettivamente bruciavano e chiusi il libro su Salazar. 

-Daphne e Blaise?-

-Daphne ha capito perché continua a ricordare cose e puoi stare sicura che ci aiuterà nelle ricerche, inoltre i Greengrass ogni tanto blateravano qualcosa su Beauxbatons magari domani quando va a prendere il resto delle sue cose e le porta a casa trova qualcosa. Tuo fratello non so dove sia, probabilmente sta vomitando l’anima da qualche parte se non è già in coma- spiegò facendo spallucce. Per un attimo provai pena per Blaise.  Per quel poco che ero stata con loro non mi sembrava che Daphne ricambiasse così tanto il sentimento di mio fratello, anzi. Da quello che avevo recentemente scoperto andava addirittura dietro ad Harry e questo già ad Hogwarts doveva essere stato un colpo basso a dir poco doloroso per Blaise.

-No Herm, Daphne non ricambia Blaise e lui lo sa da una vita ma non se l’è ancora messa via evidentemente e spera nel miracolo- disse Draco. Lo fulminai con lo sguardo. 

-Giuro che se non smetti di usare il legilimens su di me inizio con le maledizioni senza perdono-.

In tutta risposta Draco scoppiò a ridere mentre mi porgeva una mano per aiutarmi ad alzarmi da terra. Lo seguii fuori dalla biblioteca fino a davanti le nostre stanze. Appoggiai la mano sulla maniglia della mia camera mentre lui mi guardava incerto. Non c’era bisogno del Legilimens per capire che era incerto su cosa fare, sicuramente i commenti di mio padre stamattina non gli avevano reso la scelta semplice. Non so per quale motivo lo feci ma abbassai la maniglia, entrai in camera e mi spostai per lasciarlo passare. Non c’era una motivazione precisa sentivo solamente che era giusto così. 

Draco dal corridoio inarcò un sopracciglio e mi fissò confuso. 

-Da quanto ricordo abbiamo sempre dormito insieme- spiegai alzando spallucce. Sempre era un po’ un’esagerazione ma sicuramente le volte non erano state poche.

-Tuo padre mi ammazza- bofonchiò mentre roteava gli occhi ed entrava nella mia camera chiudendo la porta e insonorizzando la stanza. 

-Fossi in te la sigillerei anche, vorrei evitare che Blaise in post sbronza colossale si fiondi qua all’alba domani- dissi mentre andavo verso il mio armadio in cerca di una maglietta da mettere per dormire. Trovata la maglia allungai una mano dietro la schiena cercando di raggiungere la cerniera. Sbuffai innervosita mentre Draco sghignazzava probabilmente divertito. 

Sentii il suo respiro sul collo prima ancora delle sue mani, prima sulle spalle e poi sulla schiena. Mosse un dito lungo la cerniera prima di abbassarla e rimase dietro di me mentre il vestito scivolava lentamente a terra. 

Per la prima volta nella mia vita non mi sentii in imbarazzo a rimanere praticamente nuda davanti a qualcuno di diverso dai miei genitori e Harry. Anche con Ron la cosa era diventata imbarazzante negli ultimi anni. 

Le sue mani si posarono sui miei fianchi e mi attirarono in un abbraccio che sapeva di casa. Mentre le sue braccia si stringevano sulla pelle nuda della mia pancia mi resi conto che quello era l’unico posto in cui volevo stare. Con Draco.

Mi girai nel suo abbraccio e fissai gli occhi nei suoi. Sembrava a suo agio ma non più divertito. Mi resi conto troppo tardi che mi stavo, o ci stavamo, avvicinando lentamente. Avevo il viso a pochi centimetri dal suo e non mi sentivo in trappola come con Ron, mi sentivo bene. Ridussi velocemente la poca distanza che ci separava e appoggiai le labbra sulle sue che per un attimo restò interdetto e poi ricambiò il bacio. Le sue mani si spostarono sulle mie cosce e mi sollevò da terra per spostarsi verso il letto. Mi posò delicatamente sul materasso e lentamente si stese sopra di me senza smettere di baciarmi. 

Mi sentivo protetta e al sicuro con le sue braccia posate accanto alla mia testa e le sue labbra sulle mie. 

Sfilai velocemente i bottoni della sua camicia dalle asole e gliela feci scivolare lungo le braccia. Sentii il rumore ovattato della stoffa che cadeva a terra mentre armeggiavo con la cintura. 

Vidi gli occhi argento fuso di Draco fissi su di me, aveva smesso di baciarmi e ora mi guardava preoccupato. 

-Cosa c’è?-

-Sei sicura?- mi sentivo a casa e protetta, non so cosa avrebbe potuto farmi titubare ora.

-C’è qualche motivo per cui non dovrei esserlo?- 

-Non voglio che pensi che per me sia solo divertimento- disse dannatamente serio sedendosi sul bordo del letto. Lo guardai trattenendo a stento le risate. Draco Malfoy, conosciuto anche come il playboy di Hogwarts che non reputava il sesso come solo divertimento.

-Seriamente Hermione, so le voci che girano su di me, ma tu per me non sei solo divertimento o una scopata. In questi ultimi giorni mi sono accorto di tenerci a te e so che non siamo ancora arrivati a…-

-Ehi- lo interruppi - nemmeno per me è solo per divertimento- sorrisi lievemente mentre i suoi muscoli sotto le mie mani si rilassavano. Sorrise anche lui e riprese a baciarmi. 

L’unica cosa a cui riuscivo a pensare oltre alla sua bocca e alle sue mani su di me era quanto dannatamente mi fosse mancato in tutti quegli anni. 




 

NOTE DELL’AUTRICE

Evento più unico che raro, piccola sorpresa in anticipo di qualche giorno, non fateci troppo l’abitudine. 

Alla prossima e, ovviamente, fatemi sapere cosa ne pensate.

Con affetto, 

 

Katherine 

 
  
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