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Autore: loverrrr    14/06/2022    1 recensioni
Edward e Bella viaggiano sullo stesso aereo, ognuno per affari diversi. Lui è un uomo molto preciso, non sopporta le persone ansiose e ama la tranquillità. Lei è una donna tremendamente ansiosa e disordinata, ma sopratutto ha paura di prendere l'aereo. Che cosa succederà?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Edward, Emmett/Rosalie
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buona sera :) che si dice in giro? Qui da me fa un caldo allucinante, davvero, si crepa. Dopo tanto ritorno con l’aggiornamento della storia e annuncio che ci saranno altri due capitoli poi finirà. Penso che mi segue da tantissimo sa che amo scrivere storie con trame a volte assurde, altre folli o addirittura insensate hahaha, ma in questo caso direi simpatica. Nel corso dell’estate caricherò altre storie :) e niente, vi lascio al capitolo, magari pensando intanto ad una trama estiva che non sia il classico amore estivo. Buona lettura ^_^ 

 

 

Non era la prima volta che Bella andava in studio da Edward. Quel giorno, però, voleva parlare con la sua segretaria.

Irina si alzò appena la vide entrare dal portone. 

«Ciao Irina.»

Irina le sorrise. «Signorina Swan, vado subito a chiamarle l’avvocato.»

«Lo sai che non mi piacciono i formalismi» la rimproverò dolcemente.

«È che lei, cioè tu, sei la fidanzata dell’avvocato Cullen e…»

«A proposito di Edward, sto organizzando una sorpresa per lui e avrei bisogno di sapere quando sarebbe libero.»

Irina controllò subito nell’agenda del pc, poi annuì in segno negativo alzando lo sguardo. «Sia questa che la prossima settimana è pieno di impegni, purtroppo» disse dispiaciuta.

«Riusciresti a spostarne qualcuno? Avevo in mente una mini vacanza» spiegò.

«Certo sì, ma non se l’avvocato…» Irina temeva che Edward se la sarebbe presa con lei.

«Non ti preoccupare, a Edward ci penso io e…» continuò tirando fuori dalla borsa una busta. «Questo è per te! Mi sono permessa di regalarti due giorni in una spa per due persone.»

«Non dovevi Bella, così mi metti in imbarazzo.» 

«Ma figurati Irina, con tutte le volte che ti ho rotto le scatole, direi che sia il minimo.»

«Grazie mille, non dovevi» disse alzandosi e andò ad abbracciarla, ringraziandola nuovamente. 

«Amore, che splendida sorpresa!» 

Bella si girò e andò incontro a Edward con un sorriso. Lo baciò a stampo.

«Mi mancavi. Spero di non averti disturbato.»

«Anche tu mi mancavi» disse dolcemente, poi chiese alla segretaria di disdire tutti gli appuntamenti e di prendersi il resto della giornata per lei.

Mentre Irina tornò al lavoro, Edward e Bella - dopo che egli prese il cappotto con il cellulare - andarono a fare una passeggiata in centro. 

***

Edward entrò in macchina sospettoso. Da quando Jasper e Bella si sentivano al telefono? Soprattutto, come si erano scambiati i numeri di cellulare?

«Bella, posso sapere perché è tutta la mattina che parli al telefono con Jasper?» chiese con fare geloso

Lei faticò a trattenere una risata, mentre si allacciava la cintura di sicurezza. 

«Voleva chiedermi un consiglio su Alice, tutto qui.»

«Poteva chiederlo a me? Scusa, ma chi ti ha dato il suo numero?» Edward si stava per innervosire

«Sbaglio, o qualcuno qui è geloso?»

«Bella, perdonami, però questa cosa non mi piace per niente» confessò.

Lei poggiò la testa sulla sua spalla e gliela cinse con una mano. Ride, dicendo: «Il mio gelosone!»

«Non sono geloso!» puntualizzò lui.

«Sì che lo sei, amore.»

«E va bene, lo ammetto: sono geloso.»

«Lo sono anch’io, ma ora è tardi. Jasper ci aspetta a casa sua.»

«Bella, scusa se torno sull’argomento» continuò accedendo l’auto «posso sapere quale consiglio voleva Jasper?»

«Te l’ho detto, aveva bisogno di un consiglio per Alice e ci sta aspettando perché vuole che vediamo la reazione di Alice alla sorpresa che le ha preparato» spiegò Bella.

Egli, però, non si convinse molto della sua risposta. Arrivati davanti alla casa di Jasper, Edward scese dall'auto e notò l’amico con due valigie in mano.

«Eccovi, finalmente!» 

Jasper prese le valigie e andò incontro a Bella.

«Grazie dell’aiuto, Jazz. Senza di te non sarei mai riuscita ad organizzare la sorpresa» disse lei.

«Ragazzi, posso sapere cosa sta succedendo?» domandò Edward.

Bella si voltò verso di lui. «Ho prenotato un viaggio per noi alle Malvide, ma non sapendo come farti questa sorpresa ho chiesto aiuto a Jasper. Il numero di telefono l’ho preso dal tuo cellulare.»

«Ed io che pensavo… perdonami, amore.»«Perdonato, ma ora dobbiamo andare prima che ci parta l’aereo.»

Edward si ricordò del lavoro. «Cavoli, domani ho due clienti importanti e dovrei richiamare il signor Yorkie.»

«Ci ho pensato io, non ti preoccupare e mi sono permessa di regalare a Irina una settimana alle terme. Non sei arrabbiato vero?»

«Assolutamente no, anzi hai fatto bene… con tutto quello che fa per lo studio. E grazie per questa meravigliosa sorpresa, grazie ragazzi ci voleva una vacanza. Grazie amore» disse Edward. 

Dopo aver salutato Jasper, corsero in aeroporto.

***

La settimana alle Maldive era finita, e tra un'ora sarebbero atterrati. Con la mente erano entrambi sulla spiaggia a passeggiare mano nella mano al chiaro di luna. Scesi dall'aereo, presero le valigie e si diressero dai loro amici che li attendevano al Gate.

Alice abbracciò forte Bella. «Com’è andato il viaggio? com’erano le Maldive?»

«Una favola, Alice!» rispose Bella.

«Lo vedo, sei abbronzatissima» sciolse l’abbraccio e guardò suo fratello. Disse: «E anche tu, Edward, non scherzi.»

«Grazie, Alice. E voi, cosa mi dite?» chiese Edward.

«Tutto nella norma» rispose Jasper, prendendo le loro valigie; Bella ringraziò.

«Cosa ne dite se mangiamo una pizza?» propose Alice.

«Mi hai letta nel pensiero! Conosco una pizzeria buonissima vicino casa» disse Bella.

Lei e Edward presero l’auto di Edward, mentre Alice e Jasper li seguirono ognuno con le proprie macchine. Prima di scendere dall’auto, sopraggiunti al ristorante, Bella si voltò verso Edward.

«Grazie per il braccialetto, è stupendo.»

Un sorriso le illuminò il volto mentre lo sguardo si posò sul polso sinistro; l’aveva posizionato lì perché era vicino al cuore.

Edward sorrise a sua volta, e spostò lo sguardo verso il braccialetto. «Appena l’ho visto in quella vetrina non ho resistito. Ti sta un incanto.» 

Le loro effusioni furono interrotte da Alice, che aprì lo sportello dove era seduta Bella.

«Andiamo?»

«Arriviamo, Alice» rispose Bella e uscì dall’auto.

Alice notò il braccialetto dell’amica. «Ma è splendido!»

Bella prese l’amica sottobraccio e, mentre si incamminarono verso la pizzeria, le raccontò della sorpresa organizzata da Edward la penultima sera. 

«Quando ho aperto la scatolina di Tiffany stavo per svenire.»

«Beata te… io invece…» Alice abbassò lo sguardo.

«Si vede lontano un miglio che Jasper prova qualcosa per te. Perché stasera non lo inviti a cena fuori?»

«Sei matto, Edward? Lo sai che sono timido» Jasper temeva un rifiuto.

«Jasper, smettila con questa storia e invita mia sorella fuori a cena» lo rimproverò Edward.

«Per te è facile, Bella. Ma io…»

«Alice!!!! Guarda che fino a un mese fa detestavo Edward, e guardami ora. Non riesco a staccarmi da lui nemmeno per un secondo» disse Bella, entrando in pizzeria.

Edward e Jasper entrarono poco dopo. Jasper si sedette di fronte a lui, mentre Bella di fronte ad Alice. Dopo aver aspettato i menù, a Bella venne un’idea. Si alzò.

«Amore, mi accompagni a prendere i regalini?» chiese rivolgendosi a Edward.

«Oh, si vengo tesoro» e li lasciarono da soli.

Prima di aprire lo sportello dell’auto, si scambiarono un bacio. «Chissà che finalmente Jasper si decida a fare il primo passo.»

Bella gli scompigliò i capelli, accennando un sorriso che assomigliava a una risata amorevole. «Speriamo. Alice non fa altro che parlami di lui.»

«E perché, Jasper? Non perde mai occasione per dirmi quanto mia sorella sia bellissima.»

Edward si chinò con l'intenzione di baciarla, ma fu interrotto dal rumore di una borsa che cadde a terra. Volgendosi, notò Tanya con una sua amica a pochi metri da loro, visibilmente sconvolta.

   
 
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