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Autore: My Pride    15/11/2022    1 recensioni
~ Raccolta di flash fiction/one-shot incentrate sui membri della Bat-family ♥
» 200. Cospiracy ~ Bernard x Tim
Non è la prima volta che Bernard passa un mucchio di tempo al computer, ma non gli è mai capitato di starsene quasi mezza giornata alla ricerca di chissà cosa tra forum che parlano di supereroi, siti dedicati e informazioni che dovrebbero teoricamente arrivare dal cosiddetto “dark web”.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Bruce Wayne, Damian Wayne, Jason Todd, Jonathan Samuel Kent, Richard Grayson
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Look into your eyes Titolo: Look into your eyes
Autore:
My Pride
Fandom:
Super Sons
Tipologia:
One-shot [ 1648
parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Jonathan Samuel Kent, Damian Wayne
Rating:
Verde
Genere:
Generale, Slice of Life, Fluff
Avvertimenti:
What if?, Slash
The time of our life:
Adolescenza, Album Canzoni, 56. "Separate Ways, Journey"
 
 

BATMAN © 1939Bob Kane/DC. All Rights Reserved.

    L'enorme e vecchio lampadario sul soffitto fa sembrare la stanza strana, più grande e dalle ombre allungate ma, mentre in ogni angolo risuona “Separate Ways” e le parole rimbombano nella sua testa fino a fargli male, Damian continua a rimirarsi allo specchio e a sistemarsi il papillon, momentaneo sostituto delle cravatte che solitamente indossa per le sere di Gala delle Wayne Enterprises.

    Non sa esattamente che cosa l'ha spinto a prendere quell'accessorio, soprattutto tenendo conto quanto odia andare a quel tipo di serate adesso che ha compiuto sedici anni e preferirebbe passare le notti di pattuglia, però aveva voglia di cambiare e ha voluto... privare qualcosa di diverso. In realtà la cosa non lo convince ancora, e forse è proprio per quel motivo che continua a rimirarsi davanti allo specchio. Aggrotta la fronte, inclina il capo di lato, si pizzica il naso e fa stupidamente la linguaccia al suo riflesso, scuotendo immediatamente la testa per quanto infantile sia la cosa che sta facendo.

    In cuor suo sa la verità e il perché stia ancor tergiversando, ma non vuole ammetterlo. Non è mai stato un codardo, non si è mai tirato indietro davanti a niente e ha sempre affrontato ogni questione di petto, ma quello è un altro paio di maniche e non sa davvero cosa fare. Negli ultimi tempi sta cominciando a... provare una certa attrazione per qualcuno in particolare e teme che aprire bocca possa rovinare tutto, quindi cerca di ingoiare ogni parola quando è in compagnia di quell'idiota di una testa aliena. Perché, sì, il problema è proprio quello: ha una cotta per Jon. E forse è ben più di una cotta, e la cosa lo fa impazzire come non mai perché non ha idea di come affrontare la situazione. Potrebbe parlare con lui, spiegargli ogni volta cosa e confessare quello che sente nei suoi confronti ma, anche se sa che Jon non lo tratterebbe diversamente se non dovesse ricambiare, Damian non può fare a meno di pensare che potrebbe incrinarsi qualcosa nel loro rapporto di amicizia se i sentimenti cominciassero ad interferire; forse è un’idea stupida, forse il modo in cui Jon lo fissa ogni tanto e poi distoglie lo sguardo vuole significare qualcosa, ma Damian non ha mai capito bene come funziona quella roba e forse quello dell’amico è solo un riflesso condizionato; probabilmente entrambi non riescono a capire cosa sta succedendo tra loro e lasciano correre, anche se Damian sente sempre un peso opprimergli il petto. Le parole “Trouble times caught between confusions and pain” continuano a martellargli il cervello e, per quanto lui e Jon non abbiano mai avuto una relazione, Damian teme il confronto e il fatto che l’amico possa già avere qualcuno a cui è interessato. Forse è l’unico a struggersi in quel modo? Il solo a provare quella confusione nella testa e a sentirsi male al solo pensiero che Jon possa condividere attimi, carezze e sfiorarsi di labbra con qualcuno che non sia lui? Il solo pensiero gli provoca sensazioni che, fino a quel momento, non credeva di poter provare. È così che si sentono gli adolescenti “normali”?

    Non lo sa, ma quella sera vuole credere di riuscire a trovare quel coraggio che gli manca e chiedere almeno a Jon di fare due passi con lui. In giardino, forse sul terrazzo, da qualche parte nell’enorme villa, ancora non ne ha idea e forse non vuole nemmeno programmarlo, ma ha intenzione di sfruttare quella serata noiosa per passare del tempo con Jon a fare… qualunque cosa avranno voglia di fare per scacciare la noia e cercare di mettere ordine nei suoi pensieri. Sono stati entrambi costretti a partecipare e non potranno andarsene molto presto, quindi, ecco, perché non cercare un modo per distrarsi entrambi se non possono sgattaiolare via da quell’evento? La presenza di Jon è il motivo per cui Damian si sta mettendo in ghingheri e per cui ha deciso di ingoiare il rospo e non lamentarsi con suo padre, dopotutto.

    A quel pensiero si guarda ancora nello specchio, ravvivando meglio i capelli all’indietro per sistemare i ciuffi ribelli che non hanno intenzione di restare al loro posto, raddrizzando il papillon ancora una volta. Lo ha scelto azzurro, il colore degli occhi di Jon. Sì, è consapevole che sia una cosa stupida, e con questo? Non può comunque fare a meno di chiedersi se a Jon piacerà, se anche quella sera lo guarderà con quel velo di imbarazzo e se le sue lentiggini spariranno nel rossore delle sue guance e, al pensiero di quanto Jon appaia “carino” con quell’espressione un po’ imbambolata sul viso, Damian stesso arrossisce e si passa una mano in faccia, imprecando. Oh, diavolo. È proprio uno stupido. Uno stupido innamorato che fatica ad ammetterlo persino a sé stesso e che se ne sta chiuso in stanza ad ascoltare struggenti canzoni d’amore ormai finito quando la sua relazione non è nemmeno cominciata e forse non comincerà mai.

    Proprio in quel momento la porta si apre senza preavviso e Damian vede distintamente Jason che lo fissa attraverso lo specchio, con le braccia incrociate al petto e l'immancabile sigaretta fra le labbra, e nota quanto il fratello maggiore si stia soffermando sul papillon. Ha un'espressione strana, quasi divertita, e non ci vuole molto prima che le sue labbra si arriccino in un sorrisetto sarcastico mentre si poggia con la schiena contro lo stipite della porta.

    «Con quel coso sembri ridicolo, pulce».

    «Non devo piacere a te, Todd», sbotta immediatamente, ma il sorriso sulle labbra di Jason si allarga al punto di vista da far invidia al Joker.

    «Ti fai bello per la tua cotta?»

    Il tono è divertito ed è palese che Jason lo abbia detto per scherzare un po’ e senza alcuna malizia, soprattutto perché ha accennato ironicamente ad una battuta sulla canzone che sta ascoltando, eppure Damian si strozza con la sua stessa saliva e avvampa, sentendo il calore risalire dal collo verso il viso fino a bruciarli persino le orecchie. Odia il fatto che Todd, in un modo o nell’altro, sia così perspicace. «C-Che diavolo vai blaterando, esci da qui!» sbotta nell’andargli in contro per scacciarlo lui stesso e sbattergli la porta in faccia, ignorando la risata e il suo continuo ripetere “Scusa, scusa, ma ti consiglio qualche canzone più allegra!” mentre si allontana.

    Ancora rosso in viso e tremante un po’ di rabbia – possibile che in quella villa non si abbia un momento di privacy? –, Damian si guarda nuovamente allo specchio e aggrotta la fronte, sbuffando nervoso prima di portarsi una mano al collo per potersi strappare dal collo quello stupido papillon. Ma è un messaggio da parte di Jon a fermarlo – sa che è lui perché ha un jingle personalizzato, e con questo? Anche lui può fare qualcosa di stupido una volta tanto – e si acciglia, afferrando il cellulare dal comodino. E per poco non gli scivola via dalle mani quando legge quel messaggio a cui è allegata una foto, seguita dall’emoji di una faccina imbarazzata, ed è abbastanza certo che, se Jon si concentrasse proprio in quello stesso istante, potrebbe sentire il battito stupidamente furioso del suo cuore.

    “Ti piace? L’ho preso oggi, forse sembro un po’ ridicolo, ma pensavo si intonasse coi tuoi occhi”.

    Damian non riesce a nascondere il sorriso. Qualunque cosa significhi quel messaggio, non è qualcosa che un amico scriverebbe ad un altro… giusto? “Possiamo essere ridicoli insieme” ribatte subito, allegando una sua foto davanti allo specchio con un perfetto zoom sul suo papillon azzurro.

    Segue una spropositata quantità di emoji che ridono a crepapelle da parte di Jon, poi Damian lo vede scrivere qualcosa, si ferma, riprende a scrivere e invia una faccina imbarazzata prima di ricominciare e inviare il messaggio vero e proprio.
Allora puoi farmi entrare? Sono qui fuori” scrive, e Damian si acciglia prima di digitare in fretta.

    “Che diavolo ci fai qui fuori?

    “Sono venuto a prenderti

    Damian apre e chiude la bocca, rilegge quel messaggio più e più volte e si affretta a spegnere lo stereo per correre alla svelta alla finestra, sollevando subito lo sguardo; Jon sta fluttuando fra i rami più alti dell’enorme quercia che affaccia sulla sua camera da letto, ed armeggia ancora col cellulare prima di sentire lo scatto della finestra, abbassando subito lo sguardo. A Damian non sfugge il sorriso imbarazzato che ha sulle labbra e, quando si libra verso il davanzale, vede anche il rossore sulle sue guance.

    «Ehm… ciao», lo saluta e, quando ricambia, Damian lo vede storcersi un po’ le mani. «Ti andrebbe di… ecco… venire al Gala di stasera… con me?»

    «Ci andiamo già», fa notare, ma Jon sorride e si massaggia il collo in evidente agitazione prima di fissarlo dritto negli occhi, prendendosi un momento mentre si sistema gli occhiali sul naso. Sono più grossi del suo viso e rendono i suoi occhi enormi, ma risulta stranamente adorabile con quegli affari, il completo e il papillon verde.

    «Sì. Ma vorrei che tu fossi il mio +1».

    Jon lo dice senza alcun imbarazzo stavolta, e Damian deve aver trattenuto il respiro senza volere perché vede l’amico agitarsi per un istante e chiedergli se sta bene prima di ritornare in sé e sporgersi verso di lui; non gli bacia le labbra, non si sente ancora pronto per quello, ma poggia la bocca sulla guancia di Jon e ha come l’impressione di poter assaporare le sue lentiggini, per quanto sappia che non è assolutamente possibile. Ma gli interessa? No, certo che no.

    «Solo se tu sarai il mio», ribatte allo sguardo stupefatto di Jon, prima che entrambi scoppino a ridere e si stringano in un abbraccio quando Jon scavalca finalmente la finestra.

    Non è esattamente la confessione che Damian si era immaginato all’inizio, ma non la cambierebbe con nulla al mondo. 






_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per l'iniziativa #thetimeofourlife indetta dal gruppo Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom
Ogni tanto ritorno e risorgo dalle mie ceneri con cosette sceme e bambinetti che si struggono per amore tra una pattuglia e l'altra e una costola incrinata e una gamba rotta 
Questa volta sono stata brava e ho postato una cosa carina, visto? Niente cose cattive, niente gente che soffre, solo un po' di coccolette amorose e credenze di amore non corrisposto quando invece si amano alla follia e vogliono stare insieme e fare i piccettini. Sì, piccettini è una parola, non voglio saerne niente aha
Scherzi a parte, mi piace esplorare questo genere di situazioni dal punto di vista di entrambi, quindi eccoci qua
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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