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Autore: My Pride    21/11/2022    1 recensioni
~ Raccolta Curtain Fic di one-shot incentrate sulla coppia Damian/Jon + Bat&Super family ♥
» 79. With all my life
Le note di Jingle Bells risuonavano a ripetizione negli altoparlanti del centro commerciale e diffondevano quell’aria natalizia che si respirava in ogni punto della città di Gotham, dai piccoli magazzini, negozi di alimentari e ristoranti ai vicoli che circondavano ogni quartiere.
[ Tu appartieni a quelle cose che meravigliano la vita – un sorriso in un campo di grano, un passaggio segreto, un fiore che ha il respiro di mille tramonti ~ Fabrizio Caramagna ]
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bat Family, Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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We'll start from here Titolo: We'll start from here
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: One-shot [
747 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Jonathan Samuel Kent, Damian Wayne, Sorpresa
Rating: Verde
Genere: Generale, Fluff, Sentimentale
Avvertimenti:
What if?, Slash, Hurt/Comfort
Writeptember: 1. Ne ho bisogno || 2. Lo faremo insieme || 4. Fluff


SUPER SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved.

    «Resta con me. Ne ho bisogno».

    Era partito tutto così, con una frase che in altri frangenti sarebbe apparsa normale, ma che pronunciata da una persona come Damian voleva significare tanto.

    Quel giorno era speciale. Avevano guidato tutta la notte per arrivare fino a Gotham e presentarsi in perfetto orario all’appuntamento, per quanto durante il tragitto Damian non fosse assolutamente riuscito a dormire nonostante i consigli di Jon; non aveva fatto altro che carezzare il ginocchio e tamburellare nervosamente con la punta delle dita sulla maniglia dello sportello, rispondendo a monosillabi di tanto in tanto e gettandosi in discorsi filosofici che Jon aveva seguito un po’ a fatica, ma che aveva capito che per Damian erano stati un buon modo per distrarsi e non pensare a ciò che lo aspettava. Si erano fermati ad una pompa di benzina per un caffè che avevano consumato in auto e si erano soffermati a guardare l’alba sorgere, distesi sul retro del pick up con le braccia incrociate dietro la testa e lo sguardo rivolto verso il cielo; Damian gli aveva parlato delle stelle, quelle stesse stelle che un tempo Jon avrebbe potuto toccare, ma che erano apparse insignificanti quando si era perso ad osservare le labbra di Damian prima di potersi rimettere in viaggio.

    Non era stata la prima volta in cui si prendevano un momento simile, ma per Jon ogni volta era speciale tanto quanto la prima e quella non era stata diversa, anzi, aveva significato qualcosa di più nell’infinito universo di possibilità che avrebbero potuto affrontare in quei mesi; Damian aveva preso coraggio e, tornato in forze dopo la malattia e con la volontà di riprendere in mano la propria vita, aveva parlato con un fisioterapista e aveva fissato un appuntamento per cominciare il suo percorso di riabilitazione. Jon era stato fiero della sua scelta e lo aveva appoggiato in tutto e per tutto, vedendo quanto quella decisione avesse fatto rinascere Damian; così non ci aveva pensato due volte e, svegliati entrambi all’alba, erano partiti per quell’incontro e avevano macinato chilometri e chilometri di strada deserta solo per tornare nella caotica Gotham.

    Ogni cosa che avevano affrontato in quei mesi, ogni lacrima, ogni scatto d’ira o frustrazione, li aveva portati a quel singolo momento, davanti a quella porta e col cuore che batteva furiosamente nel petto di entrambi. Jon aveva visto le mille sfaccettature di Damian durante quel periodo, la sua lotta interiore per tornare ad essere se stesso e il tormento che lo affliggeva ogni qual volta fissava il moncone dove un tempo c’era stata la sua gamba ma, seppur lentamente, a fatica e con i suoi tempi, Damian era riuscito a farsi spazio nel fango che lo aveva inglobato ed era risalito in superficie per tornare a risplendere. E Jon sperava che il dottor Kevin Morales, il fisioterapista con cui li aveva messi in contatto Barbara stessa, aiutasse Damian a ritrovare davvero se stesso e sentirsi finalmente in pace con la sua nuova gamba.

    Jon non chiedeva molto, dopotutto. Damian aveva sofferto abbastanza e Jon era stanco di vederlo sconfitto e disilluso dalla vita, di trovarlo a fissare assente un punto indefinito o di vederlo dissociarsi da tutto e da tutti. Aveva scelto di perdere i suoi poteri per stargli vicino e aiutarlo a ristabilirsi, per prendersi cura di lui ed esserci nei momenti di sconforto e, dopo tutto ciò che aveva passato nel corso della sua esistenza, era giusto che la vita gli riservasse almeno un pizzico di felicità. Quel percorso, la decisione di tornare a camminare e quella clinica da aprire, significavano per Damian la svolta di cui aveva bisogno e la porta di vetro davanti a loro, con la targa scritta nera su bianco e il legno circostante, era il punto in cui tutto sarebbe finalmente iniziato. Sentirlo quindi pronunciare quelle parole, vedere il modo in cui si stava morendo il labbro a sangue e stringeva la stampella, era per Jon il segnale che Damian avesse davvero bisogno di sentirlo vicino. Niente più funzione. Niente più cercare di dimostrarsi forte e tenersi dentro i suoi sentimenti. C’erano solo loro e quel nuovo inizio.

    Jon sorrise al pensiero e, allungando un braccio, strinse le dita della mano destra di Damian fra le sue, cercando di infondergli forza e coraggio quando si voltò a guardarlo, i grandi occhi verdi spalancati e preoccupati. «Tranquillo, D. Lo faremo insieme», sussurrò, varcando con lui la soglia ancora mano nella mano.






_Note inconcludenti dell'autrice
Scritta per il diciannovesimo giorno del #writeptember sul gruppo facebook Hurt/comfort Italia
Ambientata un paio di settimane dopo quella in cui Damian si ammala, ovvero Sharing everything we do, e qui si sente abbastanza pronto ad affrontare tutto ciò che comporta l'avere un arto artificiale al posto della gamba che ha perso
Ovviamente ha bisogno dell'appoggio di Jon, della sua presenza e della sua vicinanza, perché sente nel profondo che da solo non potrà farcela e che forse, per la prima volta, scapperebbe e lascerebbe a metà quel percorso che ha cominciato. Con Jon, invece, potrà sentirsi più forte e apprezzare anche quei momenti che gli fanno battere così forte il cuore
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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