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Autore: C_Totoro    23/02/2023    2 recensioni
La Battaglia di Hogwarts è stata persa, Lord Voldemort è stato sconfitto. Antonin Dolohov, ancora una volta, si ritrova rinchiuso ad Azkaban ma, il nuovo Governo guidato da Kingsley Shacklebolt, non mira alla punizione dei carcerati quanto, piuttosto, a una riabilitazione. Niente Dissennatori, niente isolamento perpetuo, le visite sono garantite. Sarà Rabastan Lestrange, compagno di cella di Antonin, a convincere quest'ultimo a rilasciare delle interviste esclusive a Rita Skeeter di modo che la reporter della Gazzetta del Profeta possa sfornare il suo nuovo Best Seller: Vita e segreti di un buon Mangiamorte.
[Compariranno un po' tutti i personaggi, quelli con focus maggiore sono segnalati]
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Antonin Dolohov, Bellatrix Lestrange, Rabastan Lestrange, Rita Skeeter, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Antonin si mise un po’ più comodo seduto sulla sedia, il quadernetto rosso con gli appunti aperto davanti a lui.
“Allora, pronto per questa intervista, Rodolphus?”
Rod si accarezzò la barba con aria poco convinta “Non so neanche io perché mi sto prestando a questa cosa”
“Dai, cerchiamo di rimanere seri. Professionali”
Rodolphus si strinse nelle spalle. Avrebbe dovuto farla Rabastan quella stramaledettissima intervista ma, proprio all’ultimo, si era sentito male e Rod iniziava a pensare che fosse stato tutto premeditato. D’altra parte, non se la sentiva proprio di lasciare – per usare un francesismo – Antonin con il culo per terra. Si meritava una chance di essere salvato dalle grinfie di Mulciber e dalla cucina.
“Quindi” Antonin si schiarì la voce “Dovessi scegliere un animale con cui identificarti, quale sarebbe?”
Rod alzò un sopracciglio “Ma te le sei anche preparate queste domande?”
“Hai paura di rispondere? Forse perché ti senti una puffola pigmea?”
Rodolphus arrossì impermalito e gli venne voglia di tirargli un pugno in faccia “Un ippogrifo”
“Un animale fiero, al quale bisogna inchinarsi prima di poterlo approcciare” Antonin sorrise “Anche tu ti senti così? Bisogna inchinarsi prima di avvinarsi a te?”
“Dipende dalla persona che si avvicina”
“Perché io ricordo che ti inchinavi…”
Rodolphus storse la bocca “Tutti si inchinavano al Signore Oscuro”
“E com’è per un ippogrifo inchinarsi a qualcuno?”
Umiliante” sibilò tra i denti, interrompendo il contatto visivo con Antonin “Ma lui… era beh… lui
“Ci torneremo in seguito” annuì Antonin “Sei conosciuto come Rodolphus Lestrange, il cuckold, ti identifichi in questo soprannome?”
Rodolphus quasi si strozzò con la saliva. Cosa stava dicendo quel coglione di Dolohov?
“E chi mi conoscerebbe così, scusami?”
“Mah… nel Cerchio dei Mangiamorte…”
“Chi te l’ha detto?”
“Non c’è bisogno di scaldarsi tanto, Rod” rispose Antonin raddrizzando la schiena “Anzi, è una domanda piuttosto semplice. Ti identifichi?”
“NO!” sbottò Rodolphus “Io… no!”
“Non hai mai guardato tua moglie fare sesso con altri uomini?”
Altri uomini?” ripeté Rod “Parli al plurale ma sono abbastanza sicuro tu ti riferisca solo a uno”
“A chi?”
“Non prendermi per il culo, Tony”
“Il Signore Oscuro?”
“No, Albus Silente, guarda”
Antonin strinse le labbra “Devo prenderlo come un no?”
“Credi il Signore Oscuro mi avrebbe permesso di guardarlo mentre scopa?”
“Se te l’avesse permesso tu avresti accettato?”
“Antonin queste domande non mi piacciono”
Dolohov sorrise accondiscendente “Va bene… lasciamo all’interpretazione dei lettori allora”
“Ti ritieni un uomo permaloso, Rodolphus?”
“Abbastanza”
“Dimmi un tuo difetto e un tuo pregio”
“Un difetto… proprio l’essere permaloso, forse”
“Non credi di essere noioso?”
Rodolphus lo ignorò, si stava irritando ogni momento di più e si stava pentendo di aver accettato quella farsa. Lucius, ecco chi ci doveva essere seduto lì a sentirsi porre quelle domande disgustose, che animale ti senti? Un pavone. Ecco…
“E il pregio?”
“Pregio… sono fedele”
“Fedele… alla moglie?”
“Sono divorziato ma sono rimasto fedele per tutta la durata del nostro – infelice – matrimonio”
“Ti sei pentito?”
“Di cosa?”
“Di aver sposato Bellatrix e di esserle stato fedele per tutta la durata del matrimonio”
“No, non mi pento di niente” Rodolphus si passò la lingua sulle labbra. Parlare di Bella gli provocava dolore, fastidio. Una parte di lui era ancora incredibilmente legata a lei, non riusciva a credere fosse morta. Un’altra parte di lui… godeva nel sapere che quella strega non ci fosse più, che non poteva più torturarlo… che era da qualche parte lontana, sempre col suo amato Padrone…
“Hai definito il tuo matrimonio con Bellatrix ‘infelice’. Come mai?”
“Lo sai benissimo come mai”
“Io, forse, posso immaginarlo. Ma vorrei sapere la tua opinione, Rodolphus. Conoscere le tue sensazioni, le tue emozioni… i lettori non vogliono supposizioni, vogliono certezze”
“Sì, ho capito” lo interruppe Rod incrociando le braccia “Infelice perché lei amava un altro”
“Sei sempre molto vago. Ti costa fatica, dolore, ammettere che lei fosse innamorata del Signore Oscuro?”
“Assolutamente no. Ha smesso di interessarmi da diversi anni”
Antonin rimase a fissarlo con un’espressione divertita “E quindi…?”
“Infelice perché lei amava il Signore Oscuro”
“Il tuo capo, per così dire”
“Per così dire”
“Come ha influito il fatto che il Signore Oscuro si scopasse tua moglie sul tuo rapporto con lui?”
“Non ha influito” Rodolphus chiuse gli occhi cercando di riacquistare calma e compostezza. Non poteva credere di essersi infilato in una situazione di quel tipo. Chi avrebbe letto quell’intervista? Non si sarebbe mai più fatto vedere in giro. Anche se… considerando che aveva un ergastolo da scontare ad Azkaban…
“In effetti, quando è caduto nel 1981, hai accompagnato tua moglie a torturare i Paciock in cerca di informazioni”
“Esatto”
“Com’è stato?”
“Era… be’, Tony, lo sai anche tu. Non era un periodo facile”
“Perché no?”
Gli scoccò un’occhiataccia “Il Signore Oscuro era scomparso nel nulla, gli Auror stavano catturando i nostri compagni… ci siamo trovati di fronte a un bivio: rinnegare il Signore Oscuro, tutto ciò in cui credevamo, la Causa… oppure mantenerci saldi, soldati fieri…”
“Hai scelto la seconda… anche se implicava andare a cercare l’amante di tua moglie. Perché?”
“Come ho detto prima… sono una persona fedele”
“Fedele anche al capo, dunque, non solo alla moglie”
“Fedele in generale, a chiunque abbia prestato giuramento. Il Marchio ci lega… ci legava al Signore Oscuro. Non è qualcosa che si possa eliminare. Io non sono fatto così”
“Ora come ti senti? Credi di averlo eliminato?”
“Credo non abbia più importanza. È morto” Rodolphus, inspiegabilmente, si sentì nascere un nodo alla gola. Forse non aveva mai davvero capito cosa implicasse la morte del Signore Oscuro fino a quel momento. Insieme a lui, non solo se ne era andata Bella, ma anche il giuramento di fedeltà, il suo… il suo essere Mangiamorte. Tutto ciò che aveva fatto nella sua vita, aveva smesso di avere importanza. In un attimo, anni di sofferenze, erano stati eliminati da un ragazzino appena maggiorenne. Senza rendersene conto si afferrò l’avambraccio sinistro con la mano destra.
“Credi di aver ottenuto tutto quello che meritavi, come Mangiamorte? Ti aspettavi di più dopo essere stato ad Azkaban per esserlo andato a cercare?”
“Chiunque abbia avuto a che fare con il Signore Oscuro sa come non… non abbia senso aspettarsi qualcosa da lui. Era un uomo… narcisista. Centrato solo su sé stesso. Le cose a lui erano sempre e solo dovute…”
“Quindi sei soddisfatto?”
“Non ho detto questo” le parole lasciarono la bocca di Rod prima che lui potesse controllarle. No, non era soddisfatto. Aveva buttato all’aria tutta la sua vita per il Signore Oscuro e lui… lui non aveva detto neanche grazie. No, si era preso Bella e basta “Sai anche tu come… come noi valessimo niente per lui. Tutti noi eravamo nulla… tutti, tranne Bella”
“Cosa credi avesse lei che tu non avevi? Avresti potuto essere tu, il prediletto?”
Rodolphus si mise a ridere “Se lui fosse stato un frocio, forse…
“Tu lo sei?”
“Cosa?”
“Frocio. Hai detto che se lui fosse stato frocio… interessato agli uomini…” si corresse Antonin, cercando di virare su parole più politically correct. Rita era stata chiara: doveva mantenersi il più possibile neutro, avrebbe mantenuto il frocio di Rodolphus ma eliminato il suo “Avresti avuto le stesse possibilità di Bella. Implica che, nel caso il Signore Oscuro fosse stato interessato, tu ci saresti stato. La mia deduzione è corretta?”
Rodolphus batté le palpebre per qualche secondo, come se non avesse capito fino in fondo di cosa diamine stesse parlando quel coglione del suo amico Antonin.
“Devo ripetere la domanda…?”
“No” Rod scosse il capo “Non mi interessano gli uomini. Mi sono espresso male”
“Non sei mai stato con un uomo, quindi?”
“No”
“Sicuro?”
“Sì, cazzo, Tony! Mi hai preso per deficiente?”
“No, scusa, chiedevo” Antonin alzò le mani come per discolparsi “Tornando a Bella… credi davvero che ciò che la differenziasse da te… da noi… fosse il fatto che lei… insomma, se lo scopava?”
Rodolphus si mosse sulla sedia a disagio.
No.
Non pensava quello fosse il motivo e non gli andava di sminuire così Bella: non lo meritava, nonostante tutto. Anche se… “Sicuramente, il fatto di andarci a letto insieme, le permetteva di avvicinarsi a lui come nessuno di noi poteva permettersi di fare. D’altro canto, il fatto che lui le abbia… concesso tanto… è perché… Bella era speciale. Una strega fuori dall’ordinario, una confidente attenta, una luogotenente spietata”
“Quindi a te cosa è mancato?”
“La sua abilità… e il fatto di non potermi avvicinare a lui nello stesso modo in cui era concesso a lei”
“Se potessi parlare con Bella ora, in questo momento, cosa le diresti?”
Rodolphus affondò il viso tra le mani. Non voleva pensare a Bellatrix… a cose le avrebbe detto fosse stata lì. Era qualcosa di…di…
“Non lo so, Tony” disse infine, riemergendo dai suoi pensieri e togliendo le mani dal viso “Non so cosa le direi. Forse che il suo amato Padrone non è così perfetto come credeva”
“Vorresti ferirla, insomma”
“Il nostro rapporto era così”
“E se potessi parlare con il Signore Oscuro?”
“Gli direi che una come Bella lui non se la merita…” ridacchiò “Se mi assicuri che lui non possa farmi nulla. Altrimenti, come sempre, un inchino e Occlumanzia”
“Diplomatico, allora, oltre che fedele”
“Se lo dici tu…”
“Il tuo matrimonio con Bellatrix è stato considerato da tutti come il matrimonio dell’anno. Sembravate una coppia perfetta… ti è dispiaciuto non avere figli?”
Rodolphus incassò quella domanda come un pugno in pieno stomaco. Per anni era stato devastato all’idea di non essere diventato padre, di non essere stato in grado di portare avanti il cognome dei Lestrange dopo secoli e secoli… aveva deluso tutti…
“Sì” rispose Rod, senza quasi muovere la bocca “Certo che mi è dispiaciuto”
“Come mai?”
“Parte della Causa è… portare avanti il sangue, il cognome. Mi sento come se avessi combattuto per nulla, come se tutto quello che ho fatto… sia stato perso dal momento che non ho una discendenza. Il cognome dei Lestrange, qui nel Regno Unito, terminerà con me e Rabastan”
“Quanto peso credi abbia avuto il Signore Oscuro in tutto ciò?”
“Direi un buon 80%” rispose senza esitazione Rodolphus “Forse anche di più”
“Credi che lui avesse vietato a Bella di avere figli… con te?”
Rodolphus inspirò profondamente e scosse la testa “Dubito gliel’abbia vietato in modo… esplicito. Le avrà detto che se rimaneva incinta non avrebbe più potuto combattere… stargli vicino… e Bella… Bella figurati… piuttosto che stargli lontano si sarebbe tagliata un braccio”
“Quindi pensi che… se il Signore Oscuro non fosse mai esistito, Bellatrix ti avrebbe dato dei figli?”
“Credo… credo si sarebbe lasciata influenzare più da me, dalla sua famiglia… dalle aspettative che la società purosangue aveva su di lei in quanto donna”
“Come avresti chiamato un figlio?”
“Avremmo seguito la tradizione dei Black, avremmo dato il nome di una stella o di una costellazione” faceva male ritornare con la mente lì, all’inizio della sua storia con Bellatrix, quando ancora aveva speranze… speranze sul loro futuro insieme, su una vita insieme, una famiglia…
“Il Signore Oscuro era un Mezzosangue”
Rodolphus fissò Antonin negli occhi senza dire nulla.
“Non dici nulla?”
“Non mi hai posto nessuna domanda” rispose Rodolphus “Hai solo fatto una constatazione”
“Come ti fa sentire l’idea di aver servito un Mezzosangue?”
“A te come fa sentire, Tony?”
“Sono io a fare le domande, qui, Rod. Tu sei l’intervistato”
“Non ci ho mai pensato. Non era importante: il Signore Oscuro era un mago… potente. Erede di Salazar Serpeverde…”
“Di Salazar Serpeverde e di un Babbano”
Rodolphus abbassò il capo “Non so cosa dirti, davvero. Quando vedevo il Signore Oscuro vedevo uno stregone che trascendeva dallo status di sangue”
“Credi ci abbia fatto il lavaggio del cervello?”
“Forse”
“Lo hai mai rinfacciato a Bellatrix? Il fatto che stava tradendo il marito Purosangue con un mago Mezzosangue”
“Potrebbe… essere capitato…”
“E lei?”
Rodolphus scosse la testa. Quante volte aveva litigato con Bellatrix? Un conto era seguirlo perché era un mago potente, perché leader carismatico, generale attento in grado di guidare una Rivoluzione… un conto era farsi scopare da lui, amarlo come si ama un uomo…
“A lei non importava. Quando si trattava di lui… ma lo sai meglio di me, Bella era sua al 100%. Ogni grammo di anima, ogni centimetro di pelle, ogni fibra del cuore, ogni lembo di pensiero… era per lui”
Antonin abbassò il suo sguardo sul quaderno senza replicare nulla. Rodolphus aveva ragione, conosceva Bellatrix…
“C’è qualcuno a cui devi delle scuse?”
“No” rispose Rodolphus sicuro, senza nessuna esitazione.
“Neanche Neville Paciock, il figlio di Alice e Frank, che hai spedito al San Mungo in seguito ai postumi della Maledizione Cruciatus?”
“Non mi pento di quello che ho fatto in passato”
“Tornando indietro quindi lo rifaresti?”
“Non mi riguardano queste cose”
“Sì o no?”
“Sapendo come va a finire… no”
“Ma non sei pentito”
“All’epoca, mi sembrava la scelta più giusta”
“E oggi? Oggi ti sembra la scelta giusta?”
“Oggi ha smesso di avere importanza”
“C’è qualcuno che ti deve delle scuse?”
“Bellatrix” rispose Rodolphus “Ma ormai è troppo tardi”
“Fosse qui credi te le farebbe”
Rodolphus scoppiò a ridere “No, la conosci… conoscevi… anche tu. Lei non chiede scusa”
Antonin annuì e chiuse il suo quadernino rosso “Grazie”
“Finito?” domandò Rodolphus rilassando le spalle.
“Finito” annuì Antonin alzandosi in piedi e stiracchiandosi “Cosa ne pensi?”
“Che sei uno stronzo. Ti sembrano domande da fare?”
“L’intervista la deve valutare Rita Skeeter!” si difese Antonin “Mica posso portarle cose… prive di attrattiva”
Rodolphus fece schioccare la lingua sui denti “Spero che almeno questa farsa ne sia valsa la pena…”
 
*
 
“Allora?” domandò Antonin trepidante. La sua gamba continuava a muoversi sotto al tavolo e a malapena riusciva a tenere ferme le mani.
“Davvero nel Cerchio dei Mangiamorte Rodolphus è conosciuto come cuckold?”
Antonin si morse le labbra alzando le spalle “Ma sì… voci di corridoio di anni fa… sai, quando sei sposato e tua moglie è risaputo che se la fa con un altro e tu non fai niente…
Interessante” Rita ridacchiò “Avrei insistito un pochettino di più su questo punto” Rita continuò a leggere l’intervista fatta da Dolohov, gli occhi le luccicavano. Non c’era male, certo, si capiva che Antonin Dolohov non fosse un esperto giornalista ma aveva del potenziale… senza contare che, era evidente, riusciva a toccare tasti critici proprio perché aveva un rapporto con la persona seduta di fronte a lui.
“I miei complimenti, Tony” disse infine, chiudendo il quadernetto rosso sul quale Antonin aveva scritto l’intervista “Non è affatto male, non perfetta ma un buon punto di partenza con margine di miglioramento” Rita si sistemò gli occhiali “Ti sei divertito?”
“Più del previsto” ammise Antonin rilassandosi sulla sedia, aveva temuto una critica spietata da parte di Rita… invece… “Quindi? Mi assumi?”
Rita distolse lo sguardo e lo riportò sull’intervista. I lettori sarebbero impazziti, ben lo sapeva.
“Non so…” disse, giusto per il gusto di tormentare un pochetto il buon Tony.
“Mi hai fatto i complimenti!” ribatté Tony, all’improvviso agitandosi di nuovo, “Perché ora hai dubbi?”
“L’intervista è buona” rispose Rita “Non so se è il genere che interessa ai lettori”
“Troppo gossip?”
Rita si trattenne dallo scoppiare a ridere. È vero, lei avrebbe insistito di più su alcuni punti, Tony lasciava andare la presa proprio quando la situazione diventava succulenta ma, d’altra parte, era proprio quello a rendere l’intervista perfetta, bilanciata e senza bisogno di grande editing.
“Ma no, ma no… forse dovremo censurare qualche parolina…”
“Sì, lo so, frocio non si usa…”
“Ecco”
“Farò più attenzione”
Rimasero in silenzio a fissarsi per qualche secondo. Antonin rigido, la gamba che ballava di nuovo sotto al tavolo, Rita con un sopracciglio alzato e un ghigno a incurvargli le labbra rosse. Si stava divertendo più del previsto a torturare così Antonin Dolohov.
“E sia” disse Rita dopo quasi un minuto “Puoi dire agli Auror che il tuo nuovo lavoro ad Azkaban sarà quello di fare il reporter per me. Continuerai con questo genere di interviste… ovviamente voglio sentire tutti i Mangiamorte, credo che ognuno di voi abbia una bella storia da raccontare”
Antonin si aprì in un sorriso raggiante. Si sarebbe divertito da matti a intervistare Mulciber…
“Poi vorrei un’intervista anche a Scabior… il Ghermidore…
Antonin fece una smorfia “I Ghermidori sono nullità!”
“Oh, Tony, non discutere con me. Tu potrai sapere cosa differenzia un Ghermidore da un Mangiamorte ma chi è fuori, no. Quindi abbiamo bisogno di risposte. E ti voglio neutro, su questo punto”
Antonin incassò il colpo e annuì.
“Quando avrai finito con tutto ciò… vedremo come proseguire. Potremmo anche aprire una posta indirizzata a te… ma, sì, vedremo”
Rita si alzò e Antonin la imitò.
“Ah, quasi dimenticavo” disse Rita battendosi una mano sulla fronte per poi chinarsi sulla sua borsetta in pelle di coccodrillo per estrarne un libro.
“È uscito ieri ed è già best seller. Ha superato quello su Albus Silente…”
Antonin afferrò il tomo che Rita gli stava porgendo “Questa copia è tua, te la regalo”
Sulla copertina svettava una sua foto che non ricordava fosse mai stata scattata, più in alto, a lettere argentate svettava il titolo: Vita e Segreti di un Buon Mangiamorte.
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Finalmente ho trovato il tempo per finire questa storia. Ringrazio tutte le persone che mi hanno seguita in quest’avventura, sia chi ha trovato il tempo per lasciare una recensione, sia chi mi ha seguita silenziosamente… grazie davvero a tutti!
L’intervista di Antonin a Rodolphus è – chiaramente – ispirata alle interviste che fa Francesca Fagnani durante Belve.
Dedico questo capitolo a Black Beauty perché Rod cuckold (con cuckold si intende un uomo che si eccita a vedere la moglie fare sesso con altri uomini) è un argomento del quale abbiamo discusso ampiamente insieme e quindi l’idea nasce grazie a lei.
 
A presto e grazie ancora,
Clo
  
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