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Autore: CarolaKitty96    22/03/2023    3 recensioni
Sherlock non è alle prese con nessun caso, niente di niente, inutile dire che la tentazione di fumare si fa sempre più intransigente e sta combattendo con tutto se stesso per non cedere. Non mangia, a stento beve, se non il the che Mrs Hudson gli porta al mattino e al pomeriggio. E John invece? John ha completamente annullato se stesso dopo le faccende di Sherrinford. Pensa soltanto a Rosie ed al lavoro. A volte va a trovare Sherlock ed insieme riescono a distrarsi come ai vecchi tempi ma sente che qualcosa é cambiato. O forse è sempre stato “ diverso “ ma continua a combattere quella verità da anni oramai, quella vocina nella testa proprio non vuole saperne di ammettere il vero, specie ora.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sulla strada per la scena del crimine:

 

« Mi sono sempre domandato un cosa, sai? » emerge così la voce di John ora che lui ed il consulente si ritrovano all’interno del taxi, intenti a seguire Scotland Yard sulla scena del crimine.

« Domandato cosa? »

« Sappiamo guidare entrambi. Perché non abbiamo mai pensato di comprare una macchina? »

Bravo John, finalmente qualche domanda di coppia, stiamo facendo passi in avanti. 

Sherlock osserva il dottore alzando un sopracciglio. 

« Non ti sei mai posto questa domanda prima d’ora, John. Perché farla adesso? » domanda piuttosto bizzarra, pensa Sherlock. Osserva il dottore ed alza un sopracciglio pensando alla “ quotidianità “ di una macchina. Onestamente parlando, Sherlock vedeva nelle loro corse in taxi, una quotidianità unicamente loro, ma evita di dirlo. « E comunque se spesso riesci ad ingrassare andando in bici, non immagino se dovessi guidare. Anche se ora ti farebbe bene mangiare. Sei deperito troppo. » 

Te l’avevo detto che eri dimagrito troppo! 

« ….. grazie. Mi sei mancato anche tu »

« .. » Sherlock si rende conto di essere stato beh .. Sherlock, per questo apre la bocca, poi la richiude, e poi la riapre di nuovo.

« Però i capelli più lunghi ti stanno bene. » e si schiarisce la voce. Per fortuna sono arrivati alla scena del delitto, perché John lo sta guardando sbigottito per il complimento. 

 

« Eccovi qui. La vittima é un noto imprenditore, Samuel Jones. Poveretto .. morto per un colpo alla testa. » mentre Lestrade continua a parlare su quando è stato avvertito e quando l’hanno chiamato per dirgli dell’omicidio Sherlock ( che non lo sta minimamente ascoltando ) si è chinato sulla vittima osservando i suoi vestiti, i suoi capelli, i suoi lineamenti, i lividi, e le varie ferite.

Si alza sorridendo, avendo già capito tutto ciò che doveva sapere, e li John senza nemmeno dir nulla controlla il polso, le braccia e le ferite cercando di identificare a che ora è morto ed il come.  

« Che cosa hai capito, Sherlock? Tanto ho capito che stavo parlando ad un muro, grazie mille comunque » Lestrade alza gli occhi al cielo, nel mentre.

E Sherlock sta per parlare ma John lo interrompe.

« Non é morto per un colpo alla testa. Ma qualcosa di appuntito lo ha trafitto qui sul collo. Ed è morto .. circa 7 ore fa. 9 massimo. » 

Sherlock guarda John e si ritrova anche a sorridere. Beh, allora il suo dottore ha imparato qualcosa dopo tutti quegli anni. Come crescono in fretta.

Scuote la testa per tornare alla realtà, infine.

« John ha ragione, non è morto per un colpo alla testa. Qualcosa di appuntito lo ha trafitto. Se notaste meglio però, notereste quanto poco sangue c’è, a discapito del colpo inferto, avrebbe dovuto esserci molto più sangue di così, chiaro segno che il corpo è stato spostato. E vi dirò di più, quando è stato ucciso, la vittima si trovava in una dimora. Guardate i vestiti, un imprenditore come lui non sarebbe mai uscito con i vestiti sgualciti, ha una macchia di caffè sulla camicia, e dei peli di cane sulla gamba sinistra, onde vedere che i lacci delle scarpe sono slacciati, e perché dovrebbe avere scarpe slacciate, i primi bottoni sbottonati e dei peli di cane? Perché era appena tornato a casa. Chiaro. » 

« Fantastico… scusate. andiamo avanti. »

« Voglio parlare con sua moglie »

« Cerca sempre di non essere te stesso, nel mentre. Questo è l’indirizzo. Ti concedo venti minuti con lei, non di più »

« In venti minuti ti risolvo il caso Gavin »

E Greg alza gli occhi al cielo, insieme a John. Possibile che Sherlock ancora non riesca a ricordare il suo nome?

« Scusa Greg .. il tuo nome oramai l’ha messo nello spazio dove ha messo anche il sistema solare. »

« Eh, un nome complicatissimo proprio »

« Ti manderò un messaggio appena interrogherò la moglie, ci sentiamo ispettore »

 

———————

 

« Non glielo manderai il messaggio, vero? »

« Certo che glielo manderò. » ed entrambi si guardano, scoppiando a ridere perché è risaputo che Sherlock non glielo avrebbe mai mandato. Povero Greg. Ci penserà John a mettere pace fra le due primedonne, come sempre. 

Nemmeno a dirlo, il primo luogo dove si dirigono, è proprio la casa della vittima, a Downing Street, non distante dal ritrovamento del corpo. Non appena trovano il portone, Sherlock suona il citofono, e subito la signora risponde:

« Scusate, non abbiamo bisogno di niente »

« No, signora mi scusi siamo della polizia. Riguarda suo marito »

E la signora dopo attimi di silenzio, apre il portone.

« Della polizia, Sherlock? »

« Non avrebbe mai aperto a due estranei John, ragiona! Non lasciare inutilizzato il tuo cervello. »

I due salgono al quarto piano, e la porta viene aperta da una donna di quasi quarant’anni, castana, vestita di tutto punto, che si aspettava di trovare la polizia, ma si ritrova davanti Sherlock Holmes.

John, sapendo di essere più umano fra i due, è il primo a presentarsi. 

« Salve Signora Jones, sono John Watson e  - »

« Sherlock. Sei proprio tu. »

Okay, c’è un attimo di confusione. Che sta succedendo? Come fa la signora a conoscere Sherlock? 

« Ah. Margaret. Ciao. Mi dispiace per tuo marito. Sono qui per scoprire chi è stato. »

Sempre più confusione nella mente di John. Eh? Che? Cosa? Dove? Ma? 

Difatti guarda sia lei, che lui, in attesa che qualcuno gli dia un contesto, ma nessuno si degna.

« Grazie, caro. Grazie davvero. Sono così stanca, così .. sconcertata. Non riesco a capire chi può aver fatto questo .. » dice la donna, sospirando. Ha gli occhi lucidi, ma cerca di essere forte. « É bello rivederti. Sono passati tanti anni. Altezza e zigomi a parte, indossi sempre lo stesso cappotto da quasi vent’anni »

« Non era lo stesso cappotto ma sia mai che qualcuno si degnasse di osservare davvero con attenzione »

« Sempre così simpatico .. vieni. Entra .. entrate. Date un’occhiata, se può aiutarvi a capire qualcosa .. »

Sherlock quindi annuisce e John lo segue quasi per istinto anche se ha molte domande da porre al detective. Per prima cosa Sherlock si dirige nello studio dell’uomo, prendendo in mano le varie carte sulla scrivania.

« John, guarda queste carte, Samuel Jones aveva appena donato del denaro due giorni fa. Ma a chi non c’è scritto. É stato strappato il foglio »

« Margaret? »

« Cosa? »

« Tu? Margaret? »

« Siamo qui per un caso assai interessante e tu pensi a questo? »

« Si parla sempre di un morto. Te ed il tuo tempismo. E comunque non mi sarebbe dispiaciuto un po’ di contesto »

« Una vecchia compagna di scuola. Eccotelo il contesto. » e scuote la testa, raggiungendo la vecchia “”amica”” nel soggiorno. 

« Margaret, a chi ha versato un assegno Samuel due giorni fa? »

« Non lo so. Era molto riservato sul lavoro. Non mi coinvolgeva quasi mai. »

Ed in quel momento, entra nella casa una ragazza, giovane, di quindici anni: la figlia di Samuel Jones. 

« Mamma? »

« Tranquilla tesoro .. capiranno cosa è accaduto a papà »

E la figlia scoppia a piangere, abbracciando la madre.

« Sei sempre stato un genio incompreso Sherlock, usa questo dono e scopri chi è stato. »

Sherlock  quindi annuisce ed insieme a John lascia la casa, col dottore ancora .. sbigottito. 

 

————

Quattro ore dopo: 

 

« Hai visto l’ufficio? Ordinato. Quasi maniacale. Teneva tutti i suoi conti per ordine alfabetico e cronologico. Lui era maniacale, significa che chiunque l’abbia ucciso era un conoscente, altrimenti non si sarebbe mai fatto trovare con macchia di caffè sulla camicia, e scarpe slacciate. »

« Tu avevi un’amica a scuola ..? Ma siamo seri ..? Pensavo ti odiassero tutti. »

« Cosa? »

Sono tornati al 221B, e Sherlock sta ragionando circa il caso. Sono entrambi seduti sulle loro poltrone, a guardarsi reciprocamente, eppure invece di concentrarsi, John ancora pensa al passato.

« Mi odiavano tutti infatti. Non avevo amici,  a scuola. A malapena avevo mio fratello. Margaret non era un’amica, ma solo una ragazza che non odiava le mie deduzioni. Possiamo concentrarci su cose che non riguardano il mio passato? »

« So che sei restio a parlarne dopo.. lo sai. »

« Non sono restio a parlarne, voglio solo concentrarmi sul caso. »

« Sherlock. Sherrinford non è stata colpa tua. » 

Sherlock si ritrova a sospirare, e volgere lo sguardo verso il basso. L’ha superato, il trauma, ma non il senso di colpa. Ripensa a Mycroft, a John, a Eurus, e per quanto tenta di tenere da parte i sentimenti - non può negare a se stesso che sta diventando più umano di quanto voglia ammettere. Ed odia questa vulnerabilità. Lo fa sentire troppo esposto. Per la prima volta, vera volta, nella sua vita, ha avuto paura di perdere tutto ciò che amava di più. Non può permettersi che questo accada di nuovo, per questo ha cercato di “ allontanarsi “ da John nell’ultimo periodo. 

« Il caso, John. Concentriamoci sul caso. »

« Sono quasi due mesi che ci vediamo a malapena. Anche di questo dovremo parlare. »

Questa è anche colpa tua tesoro, se non ammetti la verità!, ancora la voce di Mary nella testa. 

« Pensavo aveste bisogno di stare da soli, tu e Rosie. »

« È vero. Ma non per questo non abbiamo bisogno di te. Sai quanto ti adora. Sono abbastanza sicuro che mi batterà anche lei al Cluedo, barando. Senti .. siamo qui, adesso. Va bene. Pensiamo al caso. Ma mi devi un racconto sul tuo periodo al liceo. » 

« Non che tu mi abbia mai racconto del tuo periodo, al liceo. »

« Andata. Per ogni ragionamento nuovo che farai, ti dirò un aneddoto sul mio passato. »

« Non ho bisogno di incentivi per risolvere questo caso. »

« Lo so. Ma so anche che muori dalla voglia di sapere. Pensavo comunque .. se fosse stata un’amante ad ucciderlo? »

« No. Te l’ho detto: maniacale. Non avrebbe mai potuto avere un amante ed anche se l’avesse, certo non si sarebbero visti a casa di lui. »

« Mh. La mogli - ho capito, non guardarmi cosi!!! »

Sei geloso, amore? Mary, lasciami in pace!

« Essendo imprenditore potrebbe aver avuto qualche nemico finanziario, no? »

« Nemico? Si. Ma quella ferita è stata dettata dalla rabbia, e poi il corpo è stato spostato, senza sangue, quasi come se sapesse che avremmo capito  .. »

« Ti stai divertendo, vero? »

« Da morire. Così intrigante. »

Non fa in tempo John a sorridere, pensando che Sherlock non smetterà mai di essere Sherlock - ( ma dopotutto, è per questo che tiene così tanto a lui, anche se si parla più che di semplice affetto ) che Sherlock riceve un sms, che gli fa alzare le sopracciglia. Si sporge oltre il divano, unendo le mani davanti la bocca.

 

« Sherlock? Che succede? » 

« Un uomo ha confessato l’omicidio, sta venendo interrogato adesso. »

« Come confessato? C’è già un assassino? »

« Quando elimini  l’impossibile, quel che rimane, per quanto improbabile, é sempre la verità. »

« Sii più chiaro ti prego. »

« Un uomo è stato arrestato. Anzi. Un uomo ha confessato, ore dopo l’omicidio, ore dopo che siamo andati a curiosare a casa della vittima. Sai che significa? »

« Che non cenerò stasera? »

« Che questo caso è ufficialmente diventato un nove, John. »

( rieccomi con un nuovo capitolo!! Il gioco é iniziato e spero che il caso possa interessarvi!! Il fantasma di Mary sempre onnipresente nella mente di John. Chissà chi è che si è mostrato colpevole e perché soprattutto!! E riusciranno i nostri eroi a parlare ed accettare i loro sentimenti? Se siete curiosi, fatemi un fischio. <3 )
   
 
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