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Autore: Marc25    25/03/2023    0 recensioni
trama:
Un ragazzino ingenuo non si ricorda niente del suo passato, si ricorda solo di essersi risvegliato un giorno nella città di Roscow, nel continente pacifico del mondo di Albadros, una strega gli ha detto che troverà risposte nella città di Alcius, pericolosissima città dove sono tenuti i peggiori criminali. A Roscow incontra un ragazzo, Ichigo, che deve salvare sua madre, un incontro che sarà destinato a cambiare le loro vite e ad aiutarsi a vicenda per raggiungere i rispettivi obiettivi.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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Cap 38 – I giorni prima
Ichigo era preoccupato mentre cercava Kaito nei luoghi dove il ragazzino poteva essere andato. Ne aveva già passate tante e dopo l’avvelenameto doveva stargli più vicino ma il ritrovamento del proprio padre lo aveva mandato fuori di testa, Kaito era fortissimo, e a volte anche maturo ma era comunque poco più che un bambino, amava quel piccoletto come un fratello, lo amava quanto Diana o sua madre, anche se un amore ancora diverso da questi ultimi.
Si stava sgolando e aveva le lacrime agli occhi per lo sforzo, ma notò con piacere che anche Diana e persino Hiroshi lo stavano cercando con ardore, sperava solo non fosse tornato nella foresta incantata.
Un albero dalla foresta incantata cadde improvvisamente e da quella nefasta foresta uscì Kaito, aveva dei graffi qua e là ma sembravano poca roba, in mano aveva il serpente verde e blu e con una cattiveria che non gli apparteneva stritolò la testa di quel serpente che morì e poi lo lasciò.
“ Scusate ma dovevo allenarmi anche io “ furono le parole folli  pronunciate da Kaito, anche se era tornato il solito Kaito, aveva fatto un allenamento estremo e quella che sembrava cattiveria lo era solo in parte, in realtà era l’adrenalina ancora presente per un allenamento così duro unita alla rivalsa sul serpente verde-blu.
“ Oh, ciao Ichigo, stamattina quando mi sono svegliato tu non c’eri “
Quando Kaito si avvicinò, Ichigo gli tirò un ceffone
“ Ahia “ disse il biondo non capendo
Ichigo lo abbracciò subito dopo dicendo: “ Mi hai fatto preoccupare, ho avuto paura di perderti già due volte, quando sei scomparso non sai l’angoscia che ho provato, non voglio perderti “
A fatica riuscirono a staccarsi da quell’abbraccio, il ragazzo dagli occhi verdi li aveva lucidi
Kaito: “ Grazie Ichigo, ti voglio bene. Mi dispiace che hai provato agogna, anche se non so cosa voglio dire, immagino sia una cosa brutta “
Ichigo sorrise
Kaito continuò: “ Però avevo bisogno di allenarmi, vedere te con tanto impegno mi ha fatto  capire che non potevo stare con le mani in mano. Pensavo di dover fare un allenamento intenso e non vedevo modo migliore che farlo in quel posto. “
Ichigo lo capiva ma decise di continuare a rimproverarlo anche se più bonariamente: “ Guarda qua quanti graffi, potevi morire dissanguato! “
“ Ma sono graffi superficiali “
“ Ma non ti sarai imbattuto in un Gigalupo? “
“ Eh, si, ma lo ho tramontato “
“ Tramortito si dice…, wow, e il serpente verde-blu era quello che…
“ Si, era lui, ne sono sicuro, la mia mano me lo ha fatto sentire anche se gli animali di questa foresta sono completamente diversi da quelli normali, non riesco a calmarli “
“ Beh, anche se superficiali va da Diana a farti medicare che poi anche io ho delle novità da raccontarti “.
 
L’indomani mattina Ichigo si presentò davvero alle 5 di mattina come gli aveva intimato Hiroshi, entrambi troppo orgogliosi per dire qualcosa che potesse distendere la tensione palpabile tra di loro, Ichigo aveva capito meglio le motivazioni del padre pensandoci la notte ma non aveva intenzione di perdonarlo, non ancora.
Hiroshi capiva la rabbia del figlio ma non poteva tornare indietro nel tempo.
 
Hiroshi: “ Oggi testeremo la resistenza, schiva e se riesci para i miei attacchi ma per ora non contrattaccare, io farò attacchi abbastanza prevedibili, ma che andrebbero a segno dopo del tempo se l’avversario è stanco.
Ichigo avrebbe voluto dire qualcosa ma si limitò ad annuire e a prepararsi.
All’inizio schivare gli attacchi di Hiroshi fu una passeggiata, erano attacchi più che prevedibili, quasi al rallentatore per lui che si era fino ad allora allenato sulla velocità, poi improvvisamente gli attacchi divvenero più veloci e sempre più difficili da schivare e parare, dopo un’ora e mezza un colpo sarebbe andato a segno, se Hiroshi fosse stato un avversario la sua testa sarebbe stata tagliata.
Ichigo ansimava: “ Ad un certo punto hai aumentato il ritmo “
Hiroshi: “ È proprio questo il punto, io non ho aumentato per niente il ritmo e i miei attacchi erano prevedibili come all’inizio, la tua resistenza era diminuita per la stanchezza, come è normale che sia, per questo dobbiamo aumentarla ma siamo già ad un buon punto.
Ichigo capì l’importanza di quell’allenamento, come allenatore Hiroshi non era per niente male..
 
I giorni passavano  e la sensazione di essere un condannato a morte non se ne andava, anzi lo accompagnava per tutto il tempo, solo quando si allenava con Hiroshi la sensazione si attenuava. Ametteva che stava parlando di più con l’uomo, nei momenti di pura pausa, senza neanche che fossero dettate parole importanti di allenamento.
 
Quattro giorni prima della partenza finalmente Hiroshi annunciò qualcosa che Ichigo aspettava un tempo.
Hiroshi: “ Ti sarai chiesto il perché di tutto l’allenamento fisico che ti ho fatto fare oltre a quello con la spada “
Ichigo: “ Beh, per farmi avere un fisico più scolpito “
Hiroshi: “ No, non l’ho fatto per quello “
Ichigo: “ Si, era una battuta “
Hiroshi imperturbabile continuò: “ Per due motivi, innanzitutto ora che alleneremo la potenza, vedremo effettivamente gli effetti di questo allenamento, e  i tuoi attacchi con la spada avevano già una potenza maggiore, il secondo motivo è che da quello che ho potuto capire il tuo avversario è forte anche nel corpo a corpo, per cui ci alleneremo anche in quello “
Ichigo: “ Non vedevo l’ora “
Hiroshi: “ Bene, ci concentreremo su tutto ciò su cui ci siamo allenati tra due giorni, nei nostri ultimi due giorni di allenamento. Spero che tutto questo basti per darti qualche chance contro Vicies “
Ichigo: “ Grazie della fiducia “ cercò di sdrammatizzare
Hiroshi sorrise leggermente.
 
L’allenamento fu effettivamente super intenso, aveva ragione Hiroshi, la potenza di attacco con la spada era già nettamente migliorata, tuttavia ci vollero centocinquanta tentativi per vincerne uno contro Hiroshi, altre volte era arrivato a disarmarlo ma il padre era riuscito con gomitate, sgambetti e leggeri pugni a metterlo fuori combattimento. Quando vinse però era troppo stanco e svenne, Hiroshi non lo fece cadere e per la prima volta dopo tanto tempo si sentì di nuovo padre.
La cosa che più lo aveva colpito in quei due giorni era il rialzarsi sempre di Ichigo, non importa quante sconfitte subisse, si rialzava sempre, la determinazione non gli mancava.
Era già notte, i due giorni seguenti avrebbe fatto un allenamento intensissimo il primo giorno, ma avrebbe sorpreso Ichigo con un allenamento defaticante il secondo giorno, doveva arrivare vivo allo scontro con Vicies.
 
Ichigo non capiva bene perché l’ultimo giorno fosse meno faticoso del penultimo, il giorno prima aveva dato tutto se stesso e unire resistenza, velocita, potenza e corpo a corpo era stato sfiancante, pensandoci durante il giorno capì che stava recuperando dall’allenamento del giorno prima, doveva cercare di avere quanto più sangue freddo possibile, il giorno si stava avvicinando inesorabilmente, doveva salvare sua madre o morire con lei.
Ma la seconda opzione era improponibile, non poteva rinunciare all’amore per Diana, all’amicizia di Kaito, né ad un ritrovato padre.
Quella sera l’allenamento finì prima, quando vide Kaito alla luce del tramonto, notò solo allora che era cresciuto, aveva un corpo con muscoli definiti, sembrava un quattordicenne in formissima, non era stato con le mani in mano. Diana gli aveva raccontato che a parte la follia nella foresta incantata aveva fatto piegamenti sulle braccia, corse, aveva sradicato i pochi alberi morti che erano presenti fuori dalla foresta e lanciandoli in area li aveva fatti in pezzi piccolissimi prima che raggiunsero terra e quest’ultimo allenamento  non era proprio umano.
Hiroshi: “ Lavatevi per bene prima di cena “
L’uomo si rivolse ai due ragazzi che erano molto sudati, l’acqua dal pozzo presa da Hiroshi era abbondante e avevano tutto l’occorente per lavarsi che aveva dato Diana.
Diana: “ E non schizzatevi mentre vi lavate, mi raccomando “
“ Agli ordini! “ dissero Kaito e Ichigo..si lavarono per bene..dopo che si erano schizzati a vicenda e avevano giocato.
 
Il giorno dopo, prima di partire, dovette tornare verso Bourabia Diana ma prima doveva salutare per bene Ichigo e doveva dirgli ciò che provava.
Prima salutò con calore Kaito abbracciandolo e lui rispose con un : “ Ti voglio bene Diana “
Diana si avvicinò poi a Ichigo, il cuore che batteva forte e mentre stava dicendo: “ Voglio dirtelo ora: Ichigo io ti… “
Ma Ichigo le mise un dito sulla bocca prima che lei potesse dirlo: “ Vincerò Diana, ti prometto che tornerò per sentirtelo dire “.
Diana annuì, non del tutto convinta che lo avrebbe rivisto, ma decise di fidarsi e lo salutò baciandolo castamente sulla bocca.
Poi abbracciò Hiroshi e prendendo il cavallo che aveva andò verso Bourabia.
 
A quel punto Ichigo e Kaito con poche provviste stavano per lasciare il posto e salutare Hiroshi che comunque li aveva salvati e accolti per più giorni.
Hiroshi: “ Vi dono queste, due ciascuno “
Ichigo: “ Cosa sono? “
Hiroshi: “ Sono delle zucche ormai vuote che molti viaggiatori usano per portare dell’acqua anche quando per chilometri non c’è nemmeno l’ombra e bere solo quando ne hanno bisogno, per ora sono riempite, ve ne ho date 4, visto che non credo che prima di Roscow incontrerete una fonte d’acqua.
Kaito: “ Wow! “
Ichigo: “ Condivido l’entusiasmo di Kaito, è fantastico, grazie. “
Kaito: “ Arrivederci signor Hiroshi “
Ichigo porse i 4 contenitori nello zaino, ciò lo rendeva molto più pesante ma non importava.
Ichigo: “ Ti ho perdonato..ma non mi basta, voglio costruire un rapporto con te, quindi se è vero, come dici che ho circa una possibilità su dieci di vincere allora farò in modo che diventi realtà.
Hiroshi annuì sorridendo e mentre li vedeva allontanarsi sperava davvero che, anche se sembrava impossibile, si sarebbero salvati sia suo figlio che Vicies.  
   
 
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