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Autore: crige    04/05/2023    1 recensioni
***Seguito di SAVE ME***
Tre anni dopo "Nobody said it was easy".
Vedremo come è andata avanti la vita di Feffe e tutti gli altri.
Cosa sarà cambiato? E cosa invece è rimasto invariato?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Spesso ci lasciamo travolgere da ciò che sentiamo.
Lasciamo che i nostri sentimenti e le nostre emozioni offuschino tutto il resto.
Che ci facciano perdere il lume della ragione.
Ci lasciamo influenzare troppo facilmente.

E la maggior parte delle volte, basta una sola emozione a farci sbarellare di brutto.
Come se fosse la verità assoluta.
O bianco o nero.
Il grigio non è proprio contemplabile.

L' Amore ci fa vedere solo i pregi, ci convince che non può esserci niente di più bello.
L' odio invece tutto il contrario.
Ma c'è un sentimento ancora più forte di questi due.
Ancora più travolgente e irrazionale.
La Gelosia.

Essa è capace di farti vedere solo nero.
Distruggere i rapporti è la sua più grande capacità.
Rade completamente a zero il tuo essere.
Ti porta a diventare qualcuno che in realtà non sei.

Ti fa diventare sospettoso, cattivo, irrazionale.
Ti fa apparire la peggior copia di te stesso.
Di colpo non vedi altro che quello.
Come se ci potessero essere altre spiegazioni.

Ogni parola, ogni gesto, ogni abbraccio di troppo ti fa scattare.
Alzi le antenne come per metterti in guardia.
Cerchi di non farti sfuggire neanche il più piccolo movimento.

Solo che ci comportiamo sempre in relazione all' altro.
Non ci soffermiamo mai a riflettere su noi stessi.
Mai ci fermiamo a chiederci perché noi non riusciamo a vedere altro.
La Gelosia non è mai a senso unico.

C'è un qualcosa che la fa scattare in noi.
E non è detto che sia sempre e solo a causa dell' altro.
La verità è che così è troppo comodo, no?
E' più facile puntare il dito.
Basta che non sia rivolto verso di noi.






Stamattina ho abbandonato il letto presto.
Tra il dolore alla spalla e quello alle costole, non ho chiuso molto occhio.
Per non svegliare Erica ho deciso quindi di alzarmi il più silenziosamente possibile e lasciarla dormire.
Se avessi continuato a rigirarmi tra le lenzuola, avrei finito sicuramente con lo svegliarla.
Sta lavorando tanto ultimamente e almeno il sabato vorrei che dormisse quanto vuole.

La prima cosa che ho fatto è stata recuperare il cellulare e scrivere un messaggio a Francesca.
Poi sono scesa in cucina a prepararmi una moka di caffè.
Ci ho messo una vita visto il nuovo handicap che mi costringe un braccio fermo contro il corpo.
Ma ce l' ho fatta.
E ora sono di nuovo in camera, vestita solamente di una maglia lunga, con la mia tazza in mano ad aspettare l' alba alla finestra.

Ho chiesto alla mia amica di scrivermi quando si sarebbe svegliata.
Credo che ho aspettato anche troppo che venisse di sua spontanea volontà da me.
Sono giorni che mi evita e anche ieri sera al Danger ha cercato in tutti i modi di non incrociare mai il mio sguardo.
Mi ha rivolto sì e no cinque parole in croce.

Da quello che mi ha detto Marta anche con lei è sparita.
La più piccola delle Creatini non è stupida, sa perfettamente il motivo.
Vorrebbe solo che fosse sua sorella a diglielo.
E dato che alla sua partenza mancano solo quattro giorni, spererei che si muovesse a farlo.

Ieri Alessia mi ha riferito che non sentiva Francesca dal giorno prima.
Non una telefonata, non un messaggio.
L' ha vista riapparire direttamente al pub.
Era parecchio arrabbiata di questo.

Posso capirla in fondo.
Tra poco dovrà rinunciare a qualsiasi cosa ci sia tra di loro.
Sperava almeno di non dover sprecare gli ultimi giorni in cui possono essere ancora qualcosa.
In cui non deve fingere di non amarla per quieto vivere.

Erica mi ha accennato qualcosa sulla conversazione privata che ha avuto con la mia amica.
Penso di aver capito cosa voglia chiedermi quindi.
Ho aspettato che venisse lei da me, quando si sarebbe sentita pronta ad ascoltare quello che avrò da dirle.
Ma è passato troppo tempo e lei tra poco se ne tornerà a Londra.
Quindi le ho chiesto di dirmi quando sarà in piedi, così da raggiungerla e parlare.
Sarei potuta benissimo presentarmi senza dire niente, ma so che Alessia ha dormito da lei e non volevo interrompere niente.
A quanto pare ho un superpotere per questo.

-Amore- un sussurro leggero mi arriva all' orecchio, mentre due braccia familiari mi stringono la vita da dietro -che ci fai in piedi?-

-Non riuscivo a dormire- rispondo semplicemente, liberando un sospiro -mi fa male la spalla-

-Mi dspiace- soffia, baciandomi una guancia -hai preso qualcosa?-

-Non ancora-

-Sei la solita Testona- scuote la testa contrariata, allontanandosi -forza, andiamo- mi giro giusto in tempo per bearmi della visione del suo seno, prima che lo copra con una mia camicia -ti preparo la colazione così poi potrai prendere un antidolorifico-

Annuisco solamente, seguendola successivamente fuori dalla camera.
Scendiamo le scale dirigendoci al piano inferiore.
Cerco di non fare caso al casino che c'è in salotto, dovuto alle sue cose lasciate in giro.
Le avrò detto un miliardo di volte di sistemare tutto, prima di abbandonare una stanza.
Decido di lasciar perdere, sperando nel lavoro miracoloso della colf che passerà nel pomeriggio.
Soldi ben spesi quelli.

-Siediti- mi ordina, spostando uno sgabello della penisola in cucina -metto su un' altra moka-

La osservo compiere quell' azione, cercando di non rimproverarla per tutta la polvere di caffè che sta spargendo ovunqe.
Preparata quella, si allunga verso la radio vintage che abbiamo recuperato in un mercatino, accendendola.
Imposta un volume accettabile per la mattina, per poi tornare a dedicarsi alla colazione.

Mi perdo a pensare a quanto sia dannatamente bella.
La camicia che indossa le arriva poco sotto il fondoschiena, lasciando completamente scoperte quelle sue gambe perfette.
Ondeggia a ritmo canticchiando sottovoce, intenta a prepararmi un toast.

Mi passa il piatto con un gran sorriso, girandosi poi nuovamente.
Spalma un po' di marmellata ai frutti di bosco sulle sue fettebiscottate, dandosi dell' idiota per aver dimenticato il burro.
Cerco di non ridere a quella scena, così da non interrompere lo spettacolo che è.

-che fai, non mangi?- chiede, prendendo posto davanti a me -si fredda-

-Lo sai che sei bellissima?- soffio, incapace di controllarmi.

-Certo che lo so!- afferma, stranita -su, mangia!- ride, spingendo il mio piatto verso di me -così poi ti aiuto a lavarti, vestirti e potrai andare da Feffe-

-Come sai...-

-Ele- sorride, scuotendo la testa -ti conosco troppo bene-

Giusto, me lo dimentico sempre.
Lei sa leggermi dentro come nessun' altro.
Forse come neanche Francesca sa fare.
E' quasi surreale.

-Mi devo preoccupare per quello che mi deve chiedere?-

-No- dice, sicura -stai tranquilla- allunga una mano sul ripiano, stringendo la mia -ha solo bisogno di te, anche se ancora non lo sa-

-Sei diventata molto pragmatica, lo sai vero?- alzo un sopracciglio guardandola storto -tra le due non ero io quella di poche parole?-

-Un po' per uno- mi rivolge una linguaccia, alzandosi per sparecchiare.

Ieri sera mi ha detto di aver parlato con Alessia.
Non mi ha rivelato tutta la conversazione, mi ha solo fatto un piccolo riassunto.
A quanto pare le ha confessato di essere preoccupata per Francesca.
Ha paura che una volta a Londra possa lasciarsi andare.

Da quelle sue parole ho intuito che la mia amica debba aver detto la verità anche a lei.
Sulla sua quasi morte, intendo.
Con Erica io non ne ho fatto parola.
Non credo che Feffe voglia che si sappia troppo in giro.
Non ha detto nulla nemmeno a Lorenzo e Alessandro.

Alessia ha timore che una volta sola, senza neanche Ilaria, possa fare qualche cazzata.
Io però non la penso così.
E' davvero cambiata tanto e non credo che sia tutto merito della sua amica.
E' cambiata perché ha voluto farlo.
Si è resa conto che era necessario.
In fondo crescere vuol dire anche questo.

Però questo senso di preoccupazione proprio non mi vuole lasciare.
Insomma, se Alessia ha questi dubbi, forse un minimo di verità c'è.
Forse lei sa o sente qualcosa che io ancora ignoro.
E' anche per questo che devo andare da lei stamattina.
Voglio essere tranquilla di lasciarla partire.

-Tieni- Erica mi porge una pasticca e un bicchiere d' acqua -buttala giù e poi andiamo a prepararci-

Faccio come dice, lasciandomi poi prendere per mano.
Ci avviamo verso la nostra camera e ancora una volta mi costringo a non aprir bocca sul disordine.
Anche se devo ammettere che mi sta riuscendo difficile.

-Sì lo so- sbuffa -metterò a posto una volta che sarai uscita-

Ma come diavolo fa?
Ogni tanto ho davvero paura che lei mi legga sul serio nella mente.
Che i miei pensieri siano a nudo per lei.
E mi ritrovo sempre con un brivido che mi scorre lungo la schiena.
Anche perché spesso i miei pensieri sono proprio su di lei e non propriamente casti.

In silenzio mi conduce nel bagno di camera nostra.
Apre il rubinetto della vasca, lasciando che si riempa di acqua bollente.
Mi libera dal tutore, attenta a non farmi male.
Lascio che mi spogli del tutto e che si liberi anche dei suoi vestiti.
Mi aiuta a entrare in acqua e a sedermi, per poi posizionarsi dietro di me e abbracciarmi.

-Dovrei farmi arrotare più spesso se questo è il risultato- mormoro, chiudendo gli occhi e adagiando la testa all' indietro sulla sua spalla.

-Non ci pensare nemmeno!- esclama, contrariata -non voglio mai più provare una cosa del genere!-

-Scherzavo- ridacchio, intrecciando una mano con la sua, abbandonata sul mio stomaco -starò più attenta-

-Sarà il caso!- soffia al mio orecchio, liberandosi dalla mia presa per recuperare il flacone di shampo -ora lascia che mi prenda cura di te- 

Prende a insaponarmi i capelli, massaggiando delicatamente la mia testa.
Mi beo di quelle dolci carezze, liberando un sospiro.
Queste sue piccole attenzioni per me mi fanno sempre tremare il cuore.

-Dici che non dobbiamo preoccuparci per Francesca?-

-Non lo so, Erica- le rispondo sincera -credo che non smetterò mai di preoccuparmi per lei-

-Lo so- posso immaginarmi chiaramente il sorriso dolce che le è spuntato sul viso -tu non ragioni quando si tratta di lei-

-Che vuoi dire?- domando stranita -io ragiono sempre!-

-Hai un attaccamento morboso con lei, lo sai- sussurra dolcemente -e lei con te- aggiunge -il vostro è un rapporto chiuso, che va ben oltre l' amicizia. Lei è al primo posto per te e te lo sei per lei. Potete essere furiose l' una con l' altra eppure questo non vi impedisce di esserci, di preoccuparvi e di correre senza neanche il bisogno di udire una parola- soffia, bloccando qualsiasi mio tentativo di ribattere -lo so io, lo sa Alessia e credo che anche Ilaria sappia questo-

-Ma..-

-Ieri ci ho un po' parlato- m' informa, interrompendomi -a quanto pare è stata tutto il giorno con lei, ieri. Si è presentata la mattina presto a casa di Lucia e si è infilata nel letto con Ilaria, scacciando praticamente quell' altra poverina- ridacchia -sono andate a Livorno al mare- dice, mentre uno strano senso di gelosia prende spazio in me -ad un certo punto mi ha confessato che credeva che lei e Francesca avessero un rapporto morboso,poi però è venuta qui e ha visto voi due insieme e si è ricreduta-

-Loro hanno un rapporto morboso!- ribatto -stanno sempre appiccicate e si baciano! Si sfiorano in continuazione! Sembra che non siano capaci di stare vicine senza avere un contatto tra di loro!-

Non capisco cosa allora significhi per lei questo dannato rapporto morboso!
Io e Francesca non ci comportiamo così.
Non siamo sempre appiccicate e sicuramente non ci baciamo!
E nemmeno voglio farlo!
Al solo pensiero mi sale la nauesa!
Sarebbe incesto.
Ricordo quanto stetti male e quanto ci misi per far tornare le cose come prima, quando finimmo a letto insieme.
Ero devastata!

-Sì, questo lo ha detto anche lei- mi sciacqua la chioma, attenta che la schiuma non mi entri negli occhi -ma lei ha visto come ti guarda. Francesca ti venera e il tuo è sempre e solo l' unico giudizio di cui ha bisogno. Tu sei il suo porto sicuro e lei lo è per te-

-Io..-

-Non c'è bisogno che dici niente- mette a posto il microfono della vasca, tornando ad abbracciarmi stretta -io amo vederti con lei e non sono assolutissimamente gelosa di quello che avete- mi bacia dolcemente una guancia -ti dico queste cose, solo per farti capire che sta aspettando la tua benedizione sulla sua partenza, anche se lei non lo sa- 

-Erica..-

-Quando stamattina andrai da lei, appoggila- m' interrompe di nuovo -dille che sei dalla sua parte, che le cose non cambieranno nuovamente tra di voi, che ci sarai sempre e che non la lascerai mai da sola-

-Ma lo sa che è così!- ribatto, battendo la mano sull' acqua, schizzando da tutte le parti -io sono dalla sua parte!-

-Eleonora- mi richiama dura, cercando il mio sguardo -ogni tanto le persone hanno bisogno di sentirsi dire quello che già sanno- dice una volta averlo trovato -almeno per una volta esternale quello che senti-

-D'accordo- acconsento -farò come dici-

-Brava!- mi scorcchia un rumoroso bacio sulla tempia, per poi alzarsi.

La guardo indignata mentre la vedo avvolgersi nel suo accappatoio viola.
Libera i lunghi capelli neri, precedentemente tenuti su da una pinza per non rischiare di bagnarseli.
Si volta nella mia direzione, guardandomi stranita forse a causa del mio sguardo.

-Che c'è?- domanda -perché mi fissi così?-

-Cioè- inizio alzandomi a fatica -sono qui nuda tra le tue braccia e tu te ne vai via così?-

-Cosa non hai capito quando ti ho detto che finché non ti rimetterai non faremo assolutamente niente?- alza un sopracciglio, imitandomi -sei ancora in convalescenza!-

-Io sto benissimo!-

-Disse quella che non riesce manco a spogliarsi da sola- ribatte guardandomi scettica -ne riparleremo quando le costole non ti faranno più male!-

-Ma..-

-Ma un cazzo!- blocca ogni mio tentativo di ribattere, alzando una mano -zitta e esci di lì- si avvicina, allungando un braccio verso di me -muoviti!-

Sbuffo decisamente contrariata, lasciando che mi aiuti ad uscire dalla vasca.
Non mi sembra di aver mai concordato con questa cosa.
Non sarò in formissima, ma sono del tutto sicura di riuscire a fare certe cose.
Potrei sempre sdraiarmi nel letto e far fare tutto a lei.
In effetti la cosa non mi dispiacerebbe troppo.

-Non credere che sia facile per me-mormora al mio orecchio, mettendosi dietro di me con il mio accappatoio in mano -odio non poterti avere- soffia, facendomi indossare quell' indumento -mi sento sempre costantemente eccitata-

-Smettila!- la rimprovero, voltandomi per guardarla -o dovrò farmi una doccia fredda!-

-Esagerata!- scoppia a ridere gettandomi le braccia intorno al collo, attenta però a non farmi male -sei la mia sexy fidanzata- esclama, prima di trascinarmi in un bacio passionale.


                                                                       **********


Vengo svegliata dal suono di una risata che riconoscerei tra mille.
Sbadiglio lanciando in aria le braccia per stiracchiarmi.
Mi passo poi una mano sul viso aprendo gli occhi.

Delle voci provengono dall' altra parte della casa, portandomi a chiedermi che ore siano.
La sveglia sul comodino segna le sette e mezzo di mattina.
Facendo due più due, deduco che Francesca sia in compagnia di Eleonora.
La bionda mi ha detto che oggi doveva parlarle.
Però poteva anche aspettare un orario più consono.

Sbuffo, alzandomi di malavoglia.
Un brivido di freddo mi percorre la schiena nuda, ricordandomi così di essere senza vestiti.
Anche questa notte io e Feffe l' abbiamo passata a non parlare.
Speravo almeno di trovarla accanto a me al mio risveglio.

La sua totale assenza dell' ultimo giorno mi ha ferito.
Ha deciso di sua spontanea volontà di prendersi le distanza da me, prima del necessario.
Questa cosa mi ha decisamente fatto girare le palle.
Se ne va tra pochi giorni ormai e quella stupida decide di sparire.

E mentre ero seduta al pub con tutti gli altri, mi è toccato anche sentire che era insieme a Ilaria.
Sono dovuta star lì a sentirla ridere di come Francesca si sia presentata a casa di Lucia e si sia infilata a letto con lei.
Di come Lucia le abbia trovate una a cavalcioni dell' altra mezza nuda con i visi vicini.
Io son stata tutto il giorno a preoccuparmi per lei e lei se ne stava beatamente a fare la coppietta al mare con Ilaria!

Odio ammettere di essere gelosa.
Odio sentirmi così!
Specialmente perché non ho il diritto di esserlo!
Non ho nessun diritto su Francesca e questo lo so bene, ma pensarla in certi atteggiamenti con lei, mi manda in bestia.
Poteva almeno avvisarmi con un messaggio!

Ovviamente ho evitato di dire tutto questo a Feffe.
Non voglio litigare e sicuramente non voglio discutere per questa cosa.
Lo so che lei mi ama, so che tra loro non c'è niente però mi ha dato ugualmente fastidio.

Avevo una mezza idea di dirle qualcosa al riguardo, ma me l' ha mandata a puttane quando, varcata la soglia di casa sua e chiuso il portone, mi ci ha sbattuto contro senza troppi preamboli.
Mi sono ritrovata la sua lingua in bocca e le sue mani da per tutto.
Quindi diciamo che i miei pensieri hanno perso di fondamenta e importanza.

Recupero le mutande, mi metto un paio di pantaloncini e una sua maglietta.
Passo giusto dal bagno per darmi una sciacquata al viso e per lavarmi i denti.
In fine mi dirigo verso quelle risate che continuano a rimbombare per la casa.

Rimango decisamente stupita quando constato che non era Eleonora con Francesca.
Mi blocco sulla porta cercando di recuperare il mio autocontrollo.
Feffe con indosso solo dei pantaloncini e un top sportivo intenta a preparare la sua moka mattutina di caffè.
E Ilaria che le sta dietro, completamente avvinghiata a lei.
Continua a sussurrarle cose all' orecchio che a quanto pare la fanno ridere.

Le sue labbra sfiorano ripetutamente la pelle di Francesca, facendomi salire un gran nervoso.
Le sue mani strette sull' addome nudo dell' altra, mi stanno facendo partire un embolo.
Ma è quando la vedo indugiare troppo con un bacio sulla guancia che decido di porre fine a quel teatrino.

-Buongiorno- esclamo, cercando di non far trapelare il mio incazzo.

-Ehi- Feffe si volta nella mia direzione, rivolgendomi un gran sorriso che allieva in parte la mia arrabbiatura -facevamo troppo casino?-

-Scusami bellezza- Ilaria si stacca finalmente da Francesca, venendomi incontro -non volevamo svegliarti- mi bacia una guancia -avevo bisogno di parlare con la tua bella- sorride, prendendo posto a tavola -prendo un caffè e vi lascio da sole, promesso!-

-Non ti preoccupare- scuoto la testa, cercando di sorriderle -rimani pure quanto vuoi-

Mi stupisco delle mie stesse parole, mentre cammino lentamente verso Feffe.
Allarga le braccia aspettandomi.
Le getto le braccia al collo, sfiorandole il naso con il mio.

-Questa cosa che mi sveglio e non ci sei inizia a starmi sulle palle- soffio sulle sue labbra -potevamo finire il discorso di ieri- mormoro maliziosa -mi pare che avessimo lasciato qualcosa in sospeso-

-Smettila subito- sospira, chiudendo gli occhi -che già lo sai che effetto mi fa vederti indossare le mie cose-

-Beh mi sembrava che tu fossi impegnata in altro prima, invece di guardarmi- le dono un leggero bacio sulla bocca, prima di staccarmi -potresti anche tu metterti qualcosa di tuo addosso- alzo un sopracciglio lanciandole un' eloquente occhiata al suo addome nudo -stavate mettendo su un bel teatrino-

Ecco, i miei buoni propositi di non dire niente sono andati beatamente a fanculo.
Però porco cazzo, perché diavolo devono stare sempre appiccicate?
Mi bastava essere gelosa di Eleonora, non importava che arrivasse pure lei!
Quasi ringrazio il fatto che Francesca se ne vada.

-Alessia..-

-Prendo un po' di succo- dico, interrompendola -Ilaria ne vuoi un bicchiere anche te?- alzo il tono della voce così che possa sentirmi -e magari anche un budino di riso? Sono di ieri, ma vedrai che sono ancora buoni-

-Un grosso sì per tutto! Grazie- risponde di rimando, riportando poi l' attenzione sul suo telefono.

Mi pento già di aver avviato quella conversazione con Francesca.
Lo sento il suo sguardo stranito su di me.
Mi brucia la pelle.
E odio quando mi guarda così.
Specialmente perché so che non ha la più minima idea a cosa mi riferissi!

Per lei è normale tutto quello.
Si comportebbe così con lei anche se restasse qui.
Anche se io e lei stessimo ufficialmente insieme.
Non ci troverebbe nulla di strano!

Ma forse sono io che esagero.
Forse il non averla tutta per me ora che manca poco alla sua partenza, mi fa impazzire.
Mi rende più gelosa di quello che in realtà sono e mi fa travisare la realtà delle cose.
Forse se lei rimanesse qui, tutto quello non mi darebbe così fastidio.
Ma immagino che non lo sapremo mai, no?

-Ecco qua-  prendo posto davanti Ilaria porgendole il dolcetto e il bicchiere di succo.

-Ti ringrazio- sorride cordiale -come va? Ieri non abbiamo avuto modo di parlare molto-

-Non mi lamento- do una rapida occhiata a Francesca, mentre allunga una tazzina di caffè a me e alla sua amica -con Lucia?-

-Ah, è proprio per lei che sono qui- scrocchia le labbra -abbiamo avuto una leggera discussione stamani-

-Mi dispiace, spero niente di grave- dico stupendomi del mio tono realmente dispiaciuto -ieri sembravate molto unite-

-Ed è così infatti- annuisce -ma a volte si perde- chiude lì il discorso, lanciando una rapida occhiata a Francesca seduta di fianco a me e alzandosi -meglio che vada da lei- si avvicina lasciandomi un bacio sulla guancia -mi accompagni alla porta?- chiede a Feffe, sorridendo quando la vede alzarsi.

A stento mi trattengo dallo sbuffare, seguendole con gli occhi fino al portone.
Mi sporgo un po' dalla sedia così da non perderle di vista.
Tendo un orecchio cercando di capire di che parlano.

Ilaria ha un' espressione abbattuta e non riesco a vedere quella di Francesca perché mi da le spalle.
Le vedo scambiarsi un lungo abbraccio che mi fa alzare gli occhi al cielo.
Dopo un po' la rossa si stacca poggiandole una mano sulla guancia.
Le dice qualcosa con un sorriso dolce in volto e gli occhi lucidi e poi finalmente se ne va.

Riporto la mia più completa attenzione al budino di riso che mi è di fronte.
Sia mai che mi colga in pieno a guardare in quella direzione.
Così capisce che le ho spiate e mi tocca affrontare una conversazione scomoda.
Troppo scomoda di prima mattina.

-Che è successo?- le domando una volta che è tornata a sedersi di fianco a me.

-Lucia le ha detto delle cose stamattina- porta una sua mano a intrecciarsi con la mia libera -lei le ha risposto a tono e hanno discusso pesantemente-

-Per...?-

-Me- punta i suoi occhi nei miei -hanno discusso a causa mia-

Rimango a fissarla senza aprire bocca.
Non mi riesce difficile arrivare a capire la questione.
Probabilmente Lucia sente quello che sento io.
Solamente che lei ha il diritto di arrabbiarsi e io no.

-Non dici niente?- 

-Che vuoi che ti dica, Francesca?- chiedo retorica -che posso capirla? Che ha motivo di essere gelosa? Che non capisco come fai tu a non capirlo?-

-Sei gelosa di Ilaria?- domanda stupita.

-Non stiamo parlando di me!- sbotto, alzandomi -loro due stanno insieme! E quella poveretta deve assistere tutte le volte ai vostri scambi di effusioni non troppo da semplici amiche-

Non dice niente.
Si limita a guardarmi senza aprire bocca.
Non riesco a decifrare il suo sguardo.
So solo che non mi sembra arrabbiata.

Sospiro recuperando la mia tazzina vuota dal tavolo.
Tolgo la moka dal fornello, finendo quel poco di caffè che vi era rimasto.
In fine mi appoggio al ripiano dietro di me, tornando a guardare Francesca.

-Ieri ti sei palesata a casa di Lucia e l' hai praticamente cacciata dal suo letto e dopo vi ha pure trovate una sopra l' altra!- le dico con tono calmo -lo raccontavano ieri sera prima che tu arrivassi- affermo, rispondendo alla sua tacita domanda -sei sparita tutto il giorno con lei e al pub, come al solito, vi sfioravate di continuo! So che non lo fate apposta ed è proprio questo il punto. Ogni volta che vi passate di fianco vi lasciate delle carezze, o vi abbracciate continuamente, o vi prendete per mano o..-

-Ok ho capito- m' interrompe alzando una mano.

-Sembrate una coppia- 

-Non lo siamo!- ribatte subito, guardandomi duramente -non c'è nulla tra di noi-

-Francesca- la richiamo, sforzandomi di continuare a tenere un tono calmo -io lo so questo e io sono anche abituata a vederti con Eleonora, quindi questo tuo strano rapporto con Ilaria non mi è assolutamente nuovo- la vedo guardarmi torva -per Lucia invece sì! E sicuramente il fatto che siete state una coppia davvero e che siete state a letto insieme una quantità infinita di volte, non aiuta! E' anche per questo se avete questa complicità e questa chimica assurda-

-A te darebbe fastidio?- chiede, in un sussurro -se io non dovessi partire, se noi stessimo insieme ufficialmente, a te questo darebbe fastidio?-

-Non lo so, Francesca- scuoto la testa, sospirando -ti posso solo dire che avertela vista addosso in quel modo con te mezza nuda, non mi ha fatto di certo piacere- alzo le spalle -ma io lo so che mi ami, io so che è solamente un altro rapporto morboso che hai con qualcuno e so che se staresti con me, non mi tradiresti mai-

-Rapporto morboso..- ripete quelle parole, abbassando la testa.

-Che le ha detto Lucia stamattina?- cambio discorso tornando a sedermi accanto a lei.

-Che non vuole essere il rimpiazzo di nessuno, tantomeno di me- sospira, scostandosi leggermente -che non è più sicura che Ilaria sia davvero innamorata di lei, che la sta usando per rimanere qui e che dovrebbe stare con me visto che mi sbava dietro-

-Ci è andata giù pesante- constato, stupita -non la facevo così-

-Ha solo paura di perderla- la difende, alzandosi -pensa che possa cambiare idea e ripartire con me- scuote la testa contrariata -se conoscesse davvero Ilaria, si renderebbe conto di come la guarda- sorride dolce -io sono stata una completa stronza con lei, ancora oggi mi stupisco di come sia riuscita a rimanermi così accanto nonostante tutto. Lei mi amava e io l'ho solo usata. Certo, a quel tempo non me ne rendevo conto, ma purtroppo l' ho fatto- prende posto contro il ripiano dove fino a poco prima mi trovavo io -le volevo un gran bene, ma non avrei mai potuto amarla e sono stata davvero cieca a non rendermi conto che invece per lei era così- abbassa lo sguardo -Ilaria stravede per Lucia. E' innamorata persa e lo dimostra il fatto che sia venuta qui a dirmi che dobbiamo prendere le distanze- mormora con tono triste -niente più effusioni, abbracci o rifugiarsi l' una nel letto dell' altra...-

-Francesca..-

-No, va bene così- riporta gli occhi sui miei -tanto io comunque me ne devo andare, quindi sarà facile, no?- cerca di sorridere, ma con scarsi risultati -dovremmo anche ridurre le telefonate e i messaggi. Soprattutto quelli a tarda notte. Lo sa anche lei che non è giusto e che se davvero Lucia la ama dovrebbe fidarsi di lei e tutto il resto e se rimanessi qui è questo che le direbbe- il suo sguardo triste mi fa perdere un battito -ma la ama troppo e ha voluo dargliela vinta, almeno per adesso. Proverà a parlarci più avanti quando le cose si saranno calmate-

Non sono per niente d' accordo.
Certo, sicuramente capisco Lucia e tutte le sue ragioni.
Ma io non riuscirei mai a vedere la persona con cui sto, nello stesso stato in cui è Francesca adesso.
Perché sicuramente Ilaria non è messa meglio.

Non può costringerla a rinunciare a lei.
Al rapporto che hanno.
Non è giusto!
Mi sembra una bambinata.

-Che cazzata- sbotto quindi, dopo qualche minuto -ora vado a farmi una doccia e poi vado a parlare con la tua ex compagna di squadra e gliene dico quattro!-

Mi alzo di scatto dalla sedia, sbattendo il palmo della mano sul tavolo.
Francesca mi guarda stupita mentre abbandono la cucina a grandi passi.
Recupero le mie cose dalla camera, chiudendomi successivamente in bagno.

Forse se c'è una persona che può far capire le cose a Lucia, sono io.
Forse se le spiego a modo il loro rapporto, sarà più tranquilla.
Forse se le racconto di cosa sentivo io all' inizio a vedere Feffe e Eleonora, la può aiutare.

Fermo i miei movimenti di colpo.
Rimango in mutande con la maglietta in mano, completamente immobile.
Perché diavolo m' interessa così tanto andare a parlare con Lucia?
Perché m' importa di Ilaria?

Alzo la testa quando vedo la porta del bagno aprirsi.
Francesca mi si presenta di fronte fissandomi stranita.
Guardo i suoi occhi troppo scuri e finalmente trovo le risposte alle mie domande.
E' esattamente per quegli occhi scuri che devo andare a parlare con Lucia.
Troppo scuri.

-Che ti è preso?- domanda, in fine, avvicinandosi.

-Odio vederti quello sguardo triste addosso- dico, dura -Lucia starà anche insieme a Ilaria e avrà anche tutto il diritto di essere gelosa, ma non ha il diritto di farti stare così!- lascio cadere la maglietta che ho in mano, arrabbiata -e deve capire che comportandosi così finirà col perdere la persona che ama, e io lo so bene!-

-Ma noi non possiamo intrometterci-

-Io mi intrometto invece!- ribatto -perché potrò essere anche gelosa di Ilaria e del rapporto morboso, fisico e mentale, che avete! Ma ti amo da morire e non permetterei mai che tu ti allontanassi da qualcosa che ti fa tremendamente bene!-

Non mi fa neanche finire di parlare che si butta verso di me.
Mi rapisce tra le sue braccia, portando le sue labbra sulle mie.
Mi fa indietreggiare fino a farmi sbattere contro il lavandino dietro di me.
Passa le braccia dietro alle mie ginocchia, sollevandomi e portandomi a sedermi sul marmo.

Le getto le braccia al collo, richiedendo un nuovo bacio che non mi nega.
Intreccia una mano nei miei capelli tirandoli leggermente verso di lei.
L' altra sua mano prende a vagare per tutto il mio corpo, facendomi sospirare come una tredicenne.

-Ci serve una doccia- soffio, leccandole le labbra -subito- porto le mani sul suo reggiseno sportivo, sfilandoglielo -non credi?-

-Credo che se continui così non ti lascio uscire di qui oggi-

Rido mentre mi solleva di nuovo.
Entra nella cabina doccia, girando poi la manopola dell' acqua calda.
Mi libera della sua presa per potersi togliere gli ultimi indumenti che ha addosso.
La imito anticipandola, così da coglierla di sorpesa quando senza preavviso inverto le posizioni e la schiaccio contro le piastrelle.

-Che intenzioni hai Ragazzina?- alza un sopracciglio chiamandomi con il vecchio nomignolo che mi strappa un sorriso.

Le strappo un bacio decisamente poco casto, mentre porto le mani a stringerle il seno.
Sorrido soddisfatta quando la sento gemere nella mia bocca.
Avvicino le labbra al suo orecchio, portando una mano a scendere sempre più giù sul suo corpo.

-Non sono più una ragazzina- soffio, mordendole il lobo.

La guardo per un secondo dritta negli occhi, prima di iniziare una lenta discesa di baci sulla sua pelle.
Il collo.
Il seno.
Lo stomaco.
Sempre più in basso, fino a perdermi totalmente.



                                                               **********

-Cazzo!- esclamo, lanciando il telefono sul letto.

-Che succede?-

Alessia si volta a guardarmi.
Finisce di vestirsi e si porta vicino a me.
Punta i suoi occhi nei miei, aspettando una risposta.

-Nene mi aveva scritto e io l' ho visto solamente adesso!- sbotto, infilandomi una maglietta -passa da qui stamattina! Mi aveva chiesto di dirle quando fossi sveglia-

-Vabbè dai, potete pranzare insieme- dice, posandomi una mano sulla guancia -le dici che hai avuto da fare- mi guarda maliziosa -cosa che poi è vera-

-Certo- rido, alzandomi dal letto dove ero seduta -e comunque non abbiamo finito il discorso-

-Ah,no?-

-Non mi riferisco a quello!- le sorrido -ma a Lucia-

-Peccato- alza le spalle, abbandonando la stanza -io ero pronta a riprendere l' altro!- alza il tono di voce in modo che io la senta.

Scuoto la testa rifacendo il letto.
Detesto lasciarlo sfatto al mattino.
Ma del resto è un' altra cosa che si aggiunge alla mia mania delle pulizie.
E' più forte di me.

-Non credo tu dovresti andare da Lucia- affermo, una volta averla raggiunta sul divano -non sono affari nostri- 

-Lo so che non sono affari nostri- ribatte -ma mi chiedo come hai potuto acconsetire così facilmente a questa cosa e come abbia potuto farlo lei!-

-Io e Ilaria siamo solo amiche- alzo le spalle -il nostro rapporto non cambierà, limiteremo giusto il contatto fisico-

Non capisco questa richiesta di Lucia, tra l' altro.
Lo sa che tra pochi giorni me ne andrò.
Quindi sicuramente non avrò nessun tipo di contatto fisico con Ilaria.
Non capisco come sia potuta essere la sua richiesta principale.

Ilaria era sconvolta quando è venuta qui.
Mi ha confessato che la sua ragazza le ha fatto una piazzata assurda una volta rientrate a casa dopo il Danger.
Le ha detto che è inutile che io le chieda scusa per quella mattina, se poi passiamo tutta la sera a toccarci.
Tutta la sera, poi..!
Come se passassi le mie giornate attaccata ad Ilaria.

E' vero, ammetto che abbiamo un rapporto di amicizia molto fisico.
Sicuramente complice il fatto che andavamo a letto insieme.
Ammetto che spesso la mia mano si muove verso di lei senza che nemmeno me ne accorga, ma è tutto qui.
Io non amo Ilaria, io non voglio stare con lei.
Anche perché se così fosse, staremo ancora insieme!
Non ci saremmo mai lasciate.

Io ho occhi solo per Alessia.
Mi manca l' aria quando non ce l' ho vicina.
Quando qualcuno dice qualcosa di divertente io mi volto a guardare se fa ridere anche lei.
Anche quando lei non c'è io mi giro a cercarla.
Sì ok, questa l'ho rubata da Grey's Anatomy, ma è la verità.

-E quindi non farai proprio nulla al riguardo?- domanda, stupita.

-Ah no- alzo le spalle, sospirando -non posso farci niente-

Mi sento come se Ilaria avesse chiuso con me.
Se si può poi chiudere un' amicizia.
So solamente che lei è venuta qui a dirmi praticamente che il rapporto che abbiamo non va bene.
Era quasi in lacrime mentre mi diceva che era tutto sbagliato.

Ha provato a dire a Lucia che tra di noi non c'è assolutamente nulla.
Che non è come quando è lei a sfiorarla o a toccarla.
Che non brama dalla voglia di baciarmi appena mi vede, come invece le succede con lei.
Eppure non è servito a niente.
Sembrava non ascoltarla proprio.

Lucia le ha detto che la ama, che vuole stare con lei.
Ma che vederla in quegli atteggiamenti intimi con me le da fastidio.
Che non sopporta quando ci scriviamo nel cuore della notte.
Che è assurdo che preferisca parlare con me, invece che con lei quando si sveglia e non riesce a dormire.
Proprio non riesce a capirlo.

Quindi le ha detto che se davvero è innamorata di lei, doveva venire da me e mettere dei paletti.
Praticamente le ha chiesto di fare a pezzi il nostro rapporto.
E la cosa che più mi ferisce è che lei ha acconsentito a farlo.
Ma in fondo come posso biasimarla?
Se Alessia mi chiedesse la solita cosa, non so come mi comporterei.
Sicuramente non vorrei perderla, ma non vorrei neanche perdere Ilaria.
Quindi immagino che il compromesso sia quello, no?
Ridurre il tutto.

-Vorrei comunque parlarci- insiste, Alessia -tu tornerai a Londra senza di lei e quando sentirai il bisogno di sentirla senza poterlo fare, che farai?-

Mormora quelle parole, puntando i suoi occhi nei miei.
Ha uno sguardo preoccupato che non riesco a capire.
Mi faccio più vicina, avvolgendole le braccia intorno e attirandomela addosso.

-Cosa ti preoccupa davvero?- le chiedo, strusciando il naso contro la sua guancia.

-Ho paura che tu possa fare qualche cazzata- confessa, stringendosi di più a me -i tuoi momenti bui mi spaventano e se non potrai nemmeno sentire chi riesce a fartene uscire, che farai?-

-Chiamerò te- sussurro, sicura -e se non mi risponderai, penserò a te e ne uscirò-

-Me lo prometti?-

-Quante cose che mi stai facendo promettere!- esclamo, sorridendo.

-Sono seria, Francesca- 

-Te lo prometto- annuisco, cercando poi le sue labbra con le mie.

Si lascia andare indietro sul divano, portandomi con sé.
Lascia che mi sistemi meglio su di lei, senza mai staccare la bocca dalla mia.
Libero un sospiro quando le sue mani prendono ad accarezzarmi insistentemente il fondoschiena.

-Hai decisamente uno strano potere su di me, Ragazzina- dico quel nomignolo che so farla infastidire -hai sempre avuto la capacità di farmi fare e dire tutto quello che vuoi-

-Smettila di chiamarmi così!- brontola, mordendomi il labbro e tirandolo leggermente -ti ho già detto che non sono più una Ragazzina-

Una sua mano si mette tra i nostri corpi, intrufolandosi sotto la mia maglietta.
La vedo sorridere contenta ricordandosi che non porto il reggiseno.
Inizia un' attenta perlustrazione di tutto il corpo, facendomi scappare non pochi sospiri.

-Com'è che quando stavamo insieme non ci siamo mai lasciate andare così?- soffia al mio orecchio, leccandomi successivamente il lobo -dovevamo aspettare tre anni e che tu fossi in procinto di andartene?-

-Alessia- sospiro, cercando di ritrovare un minimo di lucidità -se vuoi delle risposte sensate da me, dovresti smetterla di toccarmi così-

-Così come?- domanda, bastarda, infilando la mano nei miei pantaloncini.

-Sei una stronza- sbiascico, chiudendo gli occhi.

-Quindi?- domanda, fermando i suoi movimenti -come mai non facevamo l' amore così, prima?-

-In parte è colpa mia- ammetto -ai miei occhi eri piccola e innocente-

Do voce a quei pensieri che invadevano la mia mente da un po'.
Da quando siamo andate a letto insieme, in realtà.
Già dalla prima volta che è successo, è stato diverso dal passato.

I suoi movimenti, la sua sicurezza, le sue parole.
Tutto di lei gridava che era una donna e che potevo anche smetterla di proteggerla da chissà cosa.
Poi sicuramente le esperienze avute con altre ragazze le hanno donato maggior intrapendenza.
Un' intrapendenza che mi fa eccitare come un' adolescente.

-E' più colpa mia- dice, richiamando i miei occhi -ero un' impacciata, sempre in imbarazzo, non sapevo mai che fare- la sua mano sul mio sedere torna a palparmi senza ritegno -ma ora le cose sono cambiate- soffia sulle mie labbra, tornando a muoversi dentro i miei pantaloncini -ora vorrei prenderti sempre e ovunque-

Sta per scavalcare le mie mutande quando il campanello di casa ci fa sobbalzare entrambe.
Ringhia di disappunto, liberandomi dalla sua presa.
Rimango qualche secondo sopra di lei cercando di riprendere il fiato.
In fine ci guardiamo negli occhi per poi scoppiare a ridere.

-Tempismo perfetto come sempre, Santoro- mormoro, aumentando la sua ilarità -tu vuoi farmi morire- le stampo un bacio, alzandomi successivamente.

-E' colpa tua- ribatte, alzandosi a sua volta -sei così fottutamente eccitante-

-Questo linguaggio?- rido, dirigendomi alla porta -stare troppo con Erica ti fa male-

Apro il portone di casa, trovandomi davanti una visione cadaverica della mia amica.
Dalle occhiaie sul suo viso deduco che non abbia dormito molto in questi giorni.
I lividi sul suo volto sono sempre più viola, donandole un' aria decisamente losca.

-Stai proprio di merda!- esclamo, incapace di controllare le risate.

-Vaffanculo, Creatini- sbuffa, entrando in casa.

Si dirige in cucina senza che io le dica niente.
La seguo subito dopo aver chiuso l' uscio.
Alessia deve essere andata in camera, dato che non è più dove l' ho lasciata.

-Ti faccio un caffè- affermo, raggiungendo la mia amica -qualcosa della tua faccia mi dice che ne hai bisogno-

-Grazie- soffia, sedendosi a tavola.

-A parte gli scherzi- mi volto nella sua direzione, una volta aver messo la moka sul fuoco -come ti senti?-

-Una merda- accenna un sorriso, ripetendo le mie parole -la spalla non la smette di farmi male e ogni volta che respiro mi fanno male le costole-

-Hai preso qualcosa?-

-Sì- annuisce -Erica è una brava infermierina-

Posso tranquillamente intuire quanto tutta questa situazione le dia sui nervi.
Eleonora Santoro che si fa aiutare da qualcuno in tutto e per tutto.
Deve essere davvero degradante per lei.
Ma in fondo si tratta della sua fidanzata, non di un estraneo.
Quell' ultimo pensiero mi fa sorridere.

-Come ci si sente da quasi mogli?-

-Frena Creatini- mi fulmina con lo sguardo -manca ancora più di un anno!-

-Cos'è, hai già cambiato idea?- rido, prendendo due tazzine dal mobile.

-Assolutamente no- risponde, sicura -ma è ancora presto per parlare di mogli!-

Veniamo interrotte dall' entrata goffa di Alessia, che inciampa sui suoi piedi.
Io e Nene tratteniamo a stento una risata.
Ci guarda entrambe malissimo, prima di avvicinarsi.

-Avrai un trentacinque di piede, Nana. Come diavolo fai a inciamparci?- scoppia in fine a ridere, Eleonora -è contro la fisica proprio-

-Buongiorno anche a te, raggio di sole- soffia ironica la mia riccia -è sempre bello vederti-

-Come siamo nervosetti-

-Beh, sai com'è, qualcuno continua ad avere un pessimo tempismo!- esclama di rimando, cogliendo tutte e due di sorpresa -quindi se sono nervosa è anche colpa tua- alza un sopracciglio, avvicinandosi successivamente a me e strappandomi una tazzina di mano -e tu non fiatare!- mi ammonisce, versandosi il caffè appena pronto -e non ho un trentacinque di piede, ma un trentasei!-

Restiamo a fissarla in silenzio, mentre sorseggia il suo caffè.
Ci guardiamo per un secondo, prima di scoppiare a ridere.
Ringhia di disappunto, buttando la tazzina vuota nel lavello, non curandosi che possa rompersi.

-Vi odio!- sbotta, guardandoci malissimo -me ne vado!- decreta -vedi di non sparire e di farti sentire, dopo!- mi lascia un bacio sulle labbra -andrò a fare compagnia a Erica e deciderò se passare da Lucia o meno!- si allontana, dirigendosi all' uscita -CIAO BIONDA IMPERTINENTE!- urla prima di chiudersi il portone alle spalle.

-Ma che le è preso?- la mia amica scoppia a ridere, senza controllo -non la facevo così inviperita!-

-Ah, io non la facevo molte cose- mormoro, senza impedire ad un sorrisetto malizioso di prendere forma sul mio viso.

-Bleah!- libera una smorfia di disgusto -non voglio sapere le vostre porcate!-



                                                                   **********

-E quindi Lucia ha messo dei paletti?-

Dopo che Alessia è uscita di casa, la mia amica mi ha messo al corrente della visita di Ilaria.
Mi ha aggiornato sulle richieste di Lucia e su ciò che pensa del loro rapporto.
Non so che dire sinceramente.

-Sì- annuisce, posando la tazzina vuota sul tavolo -Ilaria era decisamente sconvolta dalla loro discussione-

-Immagino- finisco il mio caffè in un sorso e posando anche la mia -prima che tu arrivassi ieri sera al Danger, si vedeva che Lucia era un po' incazzata con Ilaria e dopo anche con te- non riesco a trattenere una piccola risata -però lasciare che Alessia vada a parlarci non mi sembra di aiuto. Io mi incazzerei se qualcuno di estraneo mettesse bocca nella mia relazione-

-Lo so- sospira, gettando indietro la testa sulla sedia.

Posso capirla Lucia, non ha tutti i torti.
Immagino che anche a me darebbe fastidio che la ex della mia ragazza mi scacci dal letto.
Però solo per quello, ecco.
Alla fine si tratta di due amiche che si dimostrano affetto in maniera molto fisica.
Ad ogni modo questo non vuol dire niente.
Ma immagino di sentirmi un po' presa in causa.

-Rapporto morboso- soffia, tornando a guardarmi -così Alessia ha definito il mio rapporto con Ilaria-

-A quanto pare è la frase del giorno- affermo incredula.

-Che?-

-Erica stamattina ha definito così il rapporto tra me e te- la informo -assurdo-

-Ah bene- dice sarcastica -quindi io ho la bellezza di due rapporti morbosi- 

-Fai la collezione!- rido, rivolgendole poi un sorriso.

-Beh, vi voglio solo un gran bene e ve lo dimostro continuamente!- sbotta, alzandosi -non vedo dove stia il problema!-

-Francesca- la seguo in sala -noi lo sappiamo, Alessia lo sa e Erica lo sa- le dico calma, sedendomi sul divano -ci arriverà anche Lucia-

-Se lo dici tu- scuote la testa, recuperando il suo portatabacco abbandonato sul tavolincino da fumo -Ilaria mi ha dato praticamente il tormento da quando ci lasciammo! Ogni volta che non mi frequentavo con qualcuno, non faceva altro che provocarmi per venire a letto con me! Era un continuo!- sorride al ricordo, rollandosi una sigaretta -ma già dopo la seconda volta che usciva con Lucia ha smesso di chiedermelo! Cazzo, ma non si rende conto di come la guarda?-

La vedo poggiarsi alla libreria e fumare fissando un punto nel vuoto.
Francesca tiene davvero molto a quella ragazza.
Immagino che averla vista sconvolta non deve averle fatto piacere.
E conoscendola so per certo che si sente terribilmente in colpa.
Ed è soprattutto per questo motivo che non è andata da Lucia a fare casino.

Non so come mi comporterei se Erica mi chiedesse lo stesso.
Se una mattina si svegliasse e mi dicesse che il mio rapporto con Feffe non le sta bene.
Sarebbe un gran problema.
Perché forse adesso mi rendo conto cosa intendeva stamattina.
Quando si tratta di Francesca io non ragiono più.

Penso che alla fine farei esattamente come ha fatto Ilaria.
Verrei qui e metterei dei paletti al nostro rapporto.
Niente più chiamate e messaggi a orari improponibili.
Basta con i mille abbracci, le mani intrecciate , le effusioni di affetto.
Addio al dormire nello stesso letto.
Per Erica lo farei.

Ma so che ad una certa inizierebbe tutto a starmi stretto.
Non mi starebbe più bene.
Non sarei più io.
Non so come spiegarlo, ma mi mancherebbe una parte di me.
E presto Ilaria se ne renderà conto.

-Scusami se ti ho evitato- dice all' improvviso, risvegliandomi dai miei pensieri -non volevo sentire quello che hai da dirmi- 

-Erica mi ha detto che dovevi chiedermi qualcosa- cerco il suo sguardo, sorridendo una volta averlo trovato -dimmi-

La vedo sospirare prima di iniziare a camminare nervosamente per la stanza.
Si tortura le mani, ficcandole poi in tasca.
Alla fine si blocca davanti a me, fissandosi i piedi.
Credo che sta per iniziare un argomento scomodo ad entrambe.

-Con Alessia abbiamo deciso di non chiudere i ponti- m' informa -quando andrò via, continueremo comunque ad esserci l' una per l' altra. Le ho promesso che mi troverà ogni volta che avrà bisogno. Mi ha detto che ci telefoneremo una volta a settimana, così da tenerci aggiornate sulle proprie vite. Però non saremo niente- sospira profondamente -cioè non staremo insieme, ma non saremo neanche semplici amiche. Dovremo trovare il modo di trasformare quello che abbiamo, senza che ci impedisca di privarci di quello che può arrivare- si blocca per qualche minuto, prima di riprendere il discorso -non so come farò a smettere di amarla, Nene- punta i suoi occhi tristi nei miei -non so come farò ad ascoltarla quando mi racconterà di aver trovato una persona. A rimanere a sentirla parlare di lei e tutto il resto. Non so come mi comporterò quando le volte che tornerò qui, dovrò vederla. In compagnia o meno, come farò a vederla e sapere che non è e non sarà mai mia?-

Rimaniamo in silenzio a fissarci.
Ho capito cosa mi sta chiedendo.
L'ho capito perfettamente.
E ho comrpeso anche perché Erica mi ha detto di venire a parlarle.
So cosa si aspettano che io faccia.

Mi passo una mano tra i capelli, alzandomi.
Vado verso Francesca rubandole la sigaretta tra le mani.
Mi allontano poi lentamente.
Cammino per il salotto, cercando le parole giuste.
Cercando il modo di dirle, senza che mi trapassino l' anima come al solito.
Sono passati tanti anni, è vero, ma le ferite sono ancora tutte lì.
Pronte per tornare a sanguinare.
E vorrei tanto evitarmelo.

-Mi uccideva- mormoro, in fine, arrestando la mia pazza camminata -vederti con lei, mi uccideva- le do le spalle, incapace di dire quelle parole guardandola negli occhi -anche solo vederla ridere con te e non con me mi faceva a pezzi. Odiavo doverla ascoltare parlare di te. Quando poi le cose tra di voi si sono fatte veramente serie ho dovuto fare una scelta- di nuovo la mano che passa tra i capelli -perderla per sempre o continuare ad essere parte della sua vita-

Mentirei se dicessi che è stato facile.
Perché non lo è diventato mai.
Ma l' amavo talmente tanto che il pensiero di perderla del tutto mi feriva ancora di più.
Quindi imparai a sopportarlo.

Sopportavo vederla in atteggiamenti intimi con Francesca.
Sopportavo le loro risatine, i loro abbracci.
Uscivo di casa ogni volta che si chiudevano in camera.
Uscivo e cercavo qualcosa che smettesse di farmi sentire così.
Anche solo per cinque minuti.

-Imparerai, Francesca, come ho fatto io- mi volto a guardarla -imparerai e capirai che se la ami come dici di amarla, allora scoprirai che preferirai averla comunque nella tua vita che non averla affatto- le dedico un sorriso dolce -ho imparato a farmi bastare le piccole cose. Mi beavo dei momenti che Federica dedicava a me e a me soltanto. Mi beavo della sua risata, dei sorrisi che mi regalava, dei momenti  e ricordi che erano solo nostri e dove nemmeno tu potevi entrare- faccio qualche passo nella sua direzione -e imparai semplicemente a esserci, nonostante tutto. Ho cercato di essere la migliore amica che lei potesse mai avere- 

Non so se ho risposto alle sue domande.
Non so se tutto questo le può servire.
So solo che non ho altre parole per spiegare.
Perché parole non ce ne sono.

Dovrà essere lei a capire come fare per non impazzire.
Ma ci riuscirà.
Ci riuscirà perché so quanto ama Alessia e quanto tiene a lei.
Troverà il modo di farla funzionare.
Ne sono sicura.

-Lo eri- si avvicina, mettendomi una mano sulla guancia -eri la persona più importante della sua vita. Me lo diceva sempre- sorride dolce -spero di essere forte almeno la metà di come lo sei stata te-

-Lo sarai- mi sporgo in avanti, abbracciandola stretta.

Rimaniamo abbracciate per quelle che mi sembrano ore.
Respiro tra i suoi capelli e mi chiedo come farò quando partirà di nuovo.
Sarà difficile riabituarsi alla sua assenza.

-Gia che siamo in vena di sdolcinature- sussurro al suo orecchio -mi vuoi fare da testimone?-

-Mi sembrava ovvio- afferma, stranita.

-Lo so- scoppio a ridere -ma Erica mi ha detto di comportarmi da amica normale per una volta e di chiedertelo ufficialmente-

-Ah, in questo caso- si stacca leggermente, mettendo le mani sulle mie spalle -certo che ti faccio da testimone!- 

-Fiuuu, menomale!- esclamo, sarcastica, tornando ad abbracciarla.

Ridiamo insieme come due cretine.
All' improvviso Francesca si stacca da me, correndo verso lo stereo.
Scuoto la testa divertita già sapendo le sue intenzione.
Pochi secondi ancora e i tormentoni estivi del momento iniziano a suonare per tutta casa.

-Ti sei dimenticata che sono mezza inferma?- urlo, sovrastando la musica -non posso manco saltare!-

-Zitta e balla, Santoro!- ride, correndo a prendermi la mano libera -balla con me!-

Mi trascina in uno stupido ballo a due.
Le costole mi fanno male, ma in questo momento non m' interessa.
Voglio godermi il tempo che mi rimane con lei, al meglio che posso.

Mi fa girare su me stessa, portandosi dietro di me.
Una mano intrecciata alla mia in alto e l' altro braccio a stringermi in vita.
Poggia la testa sulla mia spalla.
Ondeggiamo insieme ad occhi chiusi, ognuna persa nei propri pensieri.

Ripenso a tutto.
A quando non riuscivo a parlarci senza insultarla.
Alla sera che la portai a casa con me.
A come la odiai per avermi portato via la persona che amavo.
Al bene che mi sono scoperta a volerle.
Ricordo ancora il giorno in cui scoprii di volerle bene.
E mi sembra tutto così assurdo adesso.

Adesso che è ossigeno puro per i miei polmoni.
E' il sorriso più grande sul mio viso.
E' la risata più rumorosa che mi scuote il petto.
Semplicemente è la parte migliore di me.
Perché rimarrà per sempre la prova del sacrificio più grande che potessi fare nella mia vita.

-Non cambierà niente- dico ad un tono che possa sentire -tra di noi resterà esattamente tutto così. Ci sarò sempre per te indipendentemente da che parte di Mondo di trovi-

-Promesso?- mormora commossa al mio orecchio.

-Promesso-

Apro gli occhi di scatto quando la musica si ferma di botto.
Erica e Alessia di fronte allo stereo che ci guardano a braccia incrociate.
Perché hanno quello sguardo scocciato?

-Santoro!- mi richiama dura la mia fidanzata -quando ti ho detto di venire a parlare con Francesca, non intendevo di certo fare la coppietta innamorata!-

-E tu- Alessia punta il dito contro la mia amica -devo farti mettere dei paletti come Lucia?-

Francesca mi libera dall' abbraccio.
Ci guardiamo stranite, incapaci di trovare qualcosa da dire.
Ma che diavolo gli prende a quelle due?

-Oddio- Erica scoppia a ridere, seguita dalla sua amica -dovete vedere le vostre facce!-

-Memorabili!- starnazza la più bassa, passando un braccio sulle spalle della mia ragazza -birra?- chiede poi, incapace di smettere di ridere.

-Voi non state bene- declamo scroccando le labbra -e poi che ci fate qui?-

-Pranziamo insieme, ovviamente!- risponde a tono Erica -è da un po' che non stiamo tra noi quattro! Dobbiamo rimediare-

-Va bene- annuisce Francesca -vado a vedere cosa c'è in frigo e preparo qualcosa-

-Vengo con te- Alessia le corre dietro, saltandole sulle spalle.

Le vedo sparire nell' altra stanza ridendo come due bambine.
Non posso fare a meno di sorridere e mi ritrovo a pensare che ce la faranno di sicuro.
Troveranno sicuramente il modo di non perdersi.
Ne hanno passate troppe insieme.

-Siamo diventate smielate, Santoro- soffia Erica sulle mie labbra, apparendomi di fronte dal nulla -guarda che sorriso ebete che ti ritrovi-

-Hai intenzione di passare la giornata a prendermi in giro?-

-Oh, io ti prenderei volentieri- mormora maliziosa -sul letto, sul divano, in giro...dove ti pare!- mi guarda seducente per un secondo, prima di allontanarsi scoppiando a ridere.

-MA ALLORA OGGI VUOI PROPRIO FARMI INCAZZARE!- 


_________________________________________________________________________________________________________________

ANGOLO AUTRICE:

Ehi,

Spero che il capitolo sia stato di vostri gradimento.
Grazie intanto per tutti i messaggi privati che mi state mandando, lo apprezzo molto e mi piace ricevere i vostri pareri e rispondere alle vostre domande.
Ormai siamo agli sgoccioli di questa storia.

In questo capitolo viene portato avanti un po' ciò che era stato introdotto in quello precedente.
Ci sono un po' di guai in paradiso per Ilaria e Lucia.
Alessia e Francesca stanno arrivando alla fine e sembrano averlo capito e pian piano accettato.
Eleonora e Erica sono sempre più unite e sono ufficialmente la colla e un punto di riferimento per tutti gli altri.
Basta vedere come la Santoro faccia tutto quello che l' altra le dice, senza batter più di tanto ciglio.

Il prossimo capitolo si intitolerà "Partenza".
E adesso lascio il compito alla vostra immaginazione.

Grazie a tutti quelli che mi leggono ancora,

Un abbaccrio,

C.
  
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