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Autore: Patman17    05/05/2023    1 recensioni
"In città nessuno mi capiva davvero"
Sora dopo essersi trasferito dalla grande città Giapponese finalmente potrà portare avanti la sua vera passione, i manga.
Ed è grazie a questi fumetti che incontrerà l'amore, questo è come i due mangaka di punta si sono incontrati per la prima volta e messi insieme.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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I giorni che trascorrevo all'interno della nuova scuola erano magici. Hanako e io non parlavamo molto, ci incontravamo in un albero nascosto e disegnavamo in un silenzio tombale. Lei era così timida e impacciata che non volevo metterla a disagio, tutti a scuola la schernivano ed evitavano. Il suo nome era una maledizione e il suo aspetto così minuto era preda dei bulli. Non poteva difendersi e non aveva la voce per chiedere aiuto. Hanako mi mostrava silenziosamente i suoi schizzi, nascondeva il suo volto bambinesco ma in fondo era felice. Apprezzavo il suo modo di voler relazionarsi con il mondo, era gentile con tutti, anche con i bulli. Quando vedeva un'ingiustizia, Hanako ne era triste. Ammiravo quella ragazza, era davvero eccezionale. Avrei voluto che anche i miei compagni di classe notassero quanto fosse speciale. Era giunto il momento della scelta del club scolastico e in molti volevano che mi unissi alla loro squadra. Tuttavia, il mio desiderio era di sviluppare la mia passione per il fumetto. Camminai per il corridoio scolastico, sentendo molti bisbigli e qualche risata, come sempre. Chiunque passava il tempo a parlare male degli altri... odiavo tutto ciò.
“Oi, Sora.” Sakura mi fermò tenendomi per l'uniforme. “Possiamo parlare in privato?” Sakura mi stava spesso intorno, ma sapevo che lo faceva solo per il mio aspetto e non per altro. Mi irritava davvero.
“Va bene, ma che non sia un modo per fare del male ad Hanako.” Aggiunsi con espressione esasperata, non ce la facevo davvero più.
“Vieni.” Mi trascinò prendendomi per mano verso la terrazza, ovviamente di nascosto.
“Guarda.” Sakura indicò verso i campi scolastici, dove si trovava Hanako. Molti evitavano di passare anche solo vicino a lei. “Capisci cosa intendo? Se continui a stare intorno a lei, finirai solo per essere isolato da tutti. Non siamo tutti bulli o cattivi in questa scuola, è questione di sopravvivenza." La vena sulla fronte mi sembrava pronta a scoppiare, digrignavo i denti e il mio viso era arrossato per il nervosismo. Sakura sembrava così calma, ma si stava rendendo conto di ciò che stava dicendo? No, era troppo conscia delle sue parole. Hanako era stata scelta dal branco per essere isolata.“Siete davvero come i falsi di città, mi sbagliavo nel pensare che potessimo essere amici.” dissi dando le spalle a Sakura. Prima di rientrare all'interno dell'edificio, lanciai un'occhiata delusa alla ragazza. “Ci vediamo in classe.” Sakura rimase pietrificata. Per quanto fossi arrabbiato, non riuscii a dirle altro. Anche lei sembrava sconvolta in qualche modo.
Mentre camminavo lungo il corridoio verso l'uscita, notai un club che cercava disperatamente nuovi membri: il club dei manga. Oltre ai dibattiti, il club organizzava anche sessioni di disegno di manga. Era la mia occasione... o meglio, l'occasione di Hanako per farsi conoscere dalla scuola.
Corsi come un pazzo ovunque cercando Hanako. C'erano solo pochi posti in cui poteva essere... uno fra tutti il nostro ritrovo segreto.
“Hanako!” Gridai girandomi intorno. La vidi seduta nel verde con il suo quaderno degli schizzi. “Sora...” Sussurrò spaventata, il suo viso era meraviglioso anche con certe reazioni.
Spesso dimenticavo che Hanako aveva reazioni troppo eccessive a causa della sua timidezza. Si metteva in allarme per molto poco e bastava poco per renderla davvero felice.
“Vieni con me, ora.” Presi la sua mano così velocemente che la fece sobbalzare. Il suo tono di voce, uscito dallo stupore, era davvero grazioso, sembrava un piccolo coniglietto spaventato.
“Sora... dove mi porti?” Balbettò sussurrando, cercando di resistere. Tutti si stavano girando verso di noi, stupiti nel vedere un ragazzo tenere per mano Hanako con così tanta disinvoltura. "Fidati di me." Replicai tenendo un grande sorriso in volto.
Arrivammo nell'aula del club di manga. Hanako provava a liberarsi, ma era gracile e piccola, quindi non riusciva a farlo. “Sora, no... non voglio che mi vedano disegnare.” replicò quasi in lacrime. “Fidati, hai un grande talento e qui potrai coltivarlo senza che nessuno ti giudichi!” esclamai talmente forte che all'improvviso un ragazzo ci toccò la spalla. Hanako sussultò spaventata, mentre io mi girai per vedere chi fosse. “Ahhh, Rikuchan sarà felicissimo di avere nuovi studenti per il club... Rikuchan... mi viene quasi da piangere... quanto ti sei impegnato...” - “Ehm... sei un membro del club?” Il ragazzo continuava a muoversi in maniera bizzarra. A prima vista non sembrava nemmeno parte di un club del genere. Il suo aspetto... era dannatamente bello. I suoi capelli biondi brillanti, i suoi occhi azzurro mare... aveva lineamenti da modello. Un adolescente così non poteva esistere davvero. “Sono Takeshi del terzo anno e sono il cofondatore del club... voi due siete invece?” Non riuscivo a prender sul serio Takeshi. Parlava davvero in modo molto strano. “Io sono Sora e... la ragazza che sta cercando di nascondersi è Hanako... vorremmo entrare nel club.” Hanako era davvero arrabbiata. Gonfiava le guance nascoste dai lunghi capelli. Il solo intravederle mi faceva capire quanto fosse carina.
“Entrate allora, Rikuchan al momento è con l'insegnante per risolvere delle cose.” Takeshi prese dalla tasca un paio di chiavi ed aprì l'aula. All'interno si poteva trovare il paradiso dei fan del disegno.
"Benvenuti nel mio regno, sentitevi liberi di comportarvi come se foste a casa vostra", disse, lanciandosi (nel vero senso della parola) in una delle poltrone al centro della stanza.
“Sora...” Hanako mi pizzicò il fianco, preoccupata che la sua presenza potesse essere un problema. “Ehm, Takeshi-senpai... c'è qualche problema se Hanako entra nel club?” - “Assolutamente no, siamo tutti liberi di amare i manga, indipendentemente dal nostro status scolastico.” Hanako sorrise, era davvero felice, quasi da farmi commuovere.
Poco dopo si sentì un urlo provenire dall'esterno dell'aula. Era un grido arrabbiato e una voce davvero autorevole, che fece sobbalzare Takeshi dalla poltrona. “Takeshi, quante volte ti ho detto che non puoi dormire tutto il tempo? Abbiamo ottenuto quei mobili per rilassarci dopo aver disegnato per periodi lunghi, non per passarci le giornate.” Un ragazzo molto alto dai capelli corvini (sembrava ugualmente un teppista) entrò nell'aula tenendo alcuni fogli fra le mani. “Rikuchan, guarda cosa ha portato Il tuo aniki!” Takeshi si alzò in piedi, spingendoci contro il secondo senpai come se fossimo oggetti.
“Siete delle nuove reclute, vero? Incredibile, il nostro club è salvo!” Lanciò in aria i fogli che aveva fra le mani per abbracciare me e Hanako. Era davvero forte per essere così snello.
Da quel giorno, io e Hanako entrammo a far parte in tutto e per tutto del club di manga della nostra scuola. Sakura, che passava di lì per puro caso, sembrava essere irritata per tutto ciò che stava succedendo. Qualcosa in lei stava cambiando, o per meglio dire, si stava smuovendo.



*Hanako fa parte del folklore giapponese come il fantasma dei bagni.

   
 
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