Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: InsurgentMusketeer    01/06/2023    0 recensioni
Il passato oscuro del Pianeta Vegeta e l'atroce vendetta di un Saiyan dimenticato incombono: chi può dire quali scelte siano sbagliate e quali, invece, siano giuste?
Il Saggio Aedon ne fece alcune, molto tempo fa; in bilico tra un nuovo, potentissimo nemico e un'enorme perdita, i Guerrieri Z ne affronteranno le conseguenze, mentre Junior scoprirà quanto a fondo possa trascinare il dolore.
La storia fa parte della saga di Dragon Ball NA appartenente a kamy: per saperne di più, leggi anche le sue storie!
*l'antagonista principale di questa fiction è liberamente ispirato a Efialte, lo Spartano che tradì i Trecento di Leonida alle Termopili.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: altri Saiyan, Goku, Nuovo personaggio, Piccolo, Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Junior volò fino alla Capsule Corporation atterrando sul prato con violenza e scalzandone metà. Dall'altro lato dell'edificio, Bulma impazzì a vedere la sua amata erbetta scavata in grandi solchi. 

«Junior!!» sbraitò gesticolando, «ma che diavolo ti salta in mente?!».

«Dov'è Vegeta?» chiese Junior come se niente fosse. 

«Il mio povero prato! Accidenti a voi!».

Junior si voltò verso la capsula potenziata alla sua destra, rintracciando l'aura di Vegeta. Raggiunse l'area di allenamento, afferrò la pesante porta d'acciaio e la strappò via. 

Dentro la capsula, Vegeta si stava allenando con una gravità insopportabile che, al contatto con l'atmosfera esterna, calò improvvisamente. 

Il Principe dei Saiyan cadde di schiena, distratto, i suoi polmoni si contrassero e respirò a fatica per qualche secondo a causa del pesante impatto. 

Si voltò con un occhio chiuso verso Junior riconoscendone il profilo sbiadito. 

«C-che cazzo di modi sono?!» sbraitò furibondo alzandosi in piedi, «hai idea di quanto ci ho messo per ricreare quella gravità, pezzo di imbecille?!».

«Ehi, ehi, andiamo, ragazzi», intervenne Goku alle spalle di Junior tentando di placare gli animi, «che cos'è questo baccano?».

«Parla con lui!» ruggì Vegeta sparando un potente e luminoso ki-blast contro Junior. Il Namecciano si spostò di lato e l'onda di energia impattò contro la parete della Capsula, facendola esplodere. Mentre del fumo nero e nauseabondo si levava per aria, Goku riprese: 

«Junior, che hai?».

«Vegeta ha sognato Aedon», tagliò corto Junior, «sono sceso negli Inferi da mio padre, per capire di cosa si trattasse».

Vegeta regolarizzò il respiro, si calmò, rilassò i muscoli:

«Ti… Ti ha detto qualcosa?» chiese sbigottito. 

«Ha detto che forze oscure dal passato stanno per abbattersi sulla Terra», rispose Junior, «e ha detto che ci segnerà per sempre».

«Uuuurcaaa», commentò Goku grattandosi la testa, «beh, questo cambia tutto».

«Tutto cosa?» chiesero Junior e Vegeta ringhiando all'unisono. 

«Beh», rispose Goku alzando le spalle e contandosi le dita, «Prima di tutto spiega l’aria seria di Vegeta, poi dovremo di nuovo difendere il mondo, perciò salteranno tutte le gite che avevo programmato con Goten, le commissioni con Chichi, dovrò prendere più ferie al lavoro e...».

«Ah, piantala con queste idiozie, Kakaroth!» tuonò Vegeta, «hai sentito che accidenti ha detto?!».

«Beh, di certo ha capito che niente sarà più come prima", aggiunse Junior, «e mio padre ha...» s'interruppe, sovrappensiero. 

«Tuo padre ha cosa? Parla!» gli intimò Vegeta. 

«Ha detto che Elly sarà coinvolta», disse Junior d'un fiato, «e molto, anche».

Goku e Vegeta ammutolirono. 

«Sappiamo di che tipo di minaccia si tratta?» chiese Son Goku.

«Riguarda una questione molto antica, che si svolse sul pianeta Vegeta diversi anni fa. Pensavamo si trattasse di una leggenda, ma... a quanto pare non è così», replicò Junior. 

Vegeta sentì montare una rabbia indicibile nel petto: nessuno poteva osare minacciare i suoi guerrieri. 

«Ho bisogno di un allineamento con Kamy, appena possibile», disse, «dobbiamo studiare un attacco. Non possiamo aspettare».

Junior avvertì il proprio cuore accelerare di paura:

«Io penserò a tenere d'occhio Elly», disse Junior, "non lasciate trapelare niente con lei. Se saprà di essere in pericolo, vorrà combattere. Non dobbiamo permetterglielo, non dobbiamo esporla. Se davvero queste forze del male stanno cercando lei, dovranno trovarla il più tardi possibile».

«D'accordo», si fece serio Goku, «raduno gli altri e ne parlo con Gohan e Goten. … E se qualcuno di noi rivedrà Aedon in sogno, avrà l'obbligo di avvisare gli altri due. Sarà l'unica informazione che non scambieremo con il gruppo. Siamo intesi?».

Vegeta e Junior annuirono. Junior fece per voltarsi e andarsene, ma Vegeta lo fermò. 

«Ehi», gli disse. 

Junior si voltò e Vegeta lo fissò incrociando le braccia al petto: 

«Non le succederà niente», concluse.

Junior sospirò pensieroso e uscì dalla capsula, ma prima di volare via lanciò un'occhiata al prato di Bulma dietro di sé e, con la mente, lo rimise a posto esattamente com'era prima. 

 

***



 

Elly atterrò al Palazzo del Supremo inspirando l'aria fresca portata dall'altitudine, avvertendo qualche lieve brivido sulla pelle. Espirò e si diresse verso l'ingresso, poggiando la borsa sul pavimento. Sciolse i muscoli delle spalle e sorrise: avvertiva la presenza di Junior. 

«Com'è andata oggi?» le chiese il namecciano seduto su una poltrona dorata, col suo libro di poesie in mano. 

Elly piegò la testa da un lato:

«Giornata tranquilla», replicò avvicinandosi a lui, «… E tu?».

Junior chiuse il libro e lo mostrò alla Saiyan: 

«Molto proficua, direi».

«Davvero? Ti piacciono quelle poesie?».

«Già. Alcune le conoscevo già. Quelle più antiche, intendo… Ma è stato un bel ripasso».

Elly sorrise e giocò con la lunga treccia bionda, Junior capì che voleva avvicinarsi di più, ma non lo faceva per non rendergli le cose troppo complicate. Il namecciano, perciò, si alzò dalla poltrona, le prese il viso tra le mani e lo sollevò, studiandone attentamente tutti i lineamenti. I brillanti occhi azzurri di Elly lo rapirono e quei capelli d'oro che prima di lei aveva imparato ad associare solo ai Super Saiyan gli piacevano sempre di più. Sentì il cuore accelerare battito dopo battito, un impulso crudele lo raggiunse, ma si fece violenza e lo ignorò. 

Elly poggiò timidamente le mani su quelle di Junior, che erano caldissime. 

«Va... Tutto bene?» gli chiese guardandolo negli occhi. 

Junior sorrise, annuì e le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio: 

«Mi sei mancata».

Elly sentì il fiato spezzarlesi: non aveva mai visto Junior così emotivamente vicino a lei.

«A-anche tu», rispose stranita, «ma sei... Sei sicuro di star bene?».

«Vuoi che mi allontani?».

«Cosa? No!» rispose Elly scuotendo la testa.

Ci mancherebbe altro, pensò poi, non è mai stato così... Così... 

«Così come?» ridacchiò Junior leggendole nella mente. 

«Ehi, non frugarmi nella testa!», lo ammonì la ragazza con un sorriso poggiandogli le punte delle dita sulle labbra.

Junior rise di cuore e chiuse gli occhi: di quanti momenti speciali si era sempre privato insieme a Elly per colpa delle sue paure? E quanta pazienza aveva avuto la ragazza nei suoi confronti, senza mai mollare il colpo, sperando che un giorno la situazione sarebbe cambiata in meglio? 

Vegeta aveva ragione: ogni volta che Elly era in potenziale pericolo, lui si muoveva in qualsiasi modo verso di lei... Ma era sbagliato, non poteva avvicinarla di più soltanto per paura di perderla definitivamente.

«Vieni qui», le disse Junior stringendola a sé. Elly trasalì, Junior le cinse i fianchi con forza e delicatezza e la baciò a lungo. La ragazza toccò il petto di Junior con entrambe le mani e sentì il suo cuore battere a un ritmo insostenibile. Junior continuava ad avvertire la solita sensazione di sadismo impossessarsi di lui, il desiderio e l'amore divennero un tutt'uno con il bisogno demoniaco di ferirla, ma il suo animo nobile prevalse. Così i graffi sulla pelle di Elly furono più leggeri del solito, il sangue alla schiena e dal labbro della ragazza rimasero contenuti e le mani di Junior che intrecciavano le sue non erano più così forti e non facevano male. 

Junior serrò gli occhi quando, lasciandosi andare al tocco delicato di Elly, rischiò di perdere il controllo. Deglutì, tremò per un istante, Elly lo tenne stretto, lui si calmò. Respirò affannosamente per qualche secondo, poi affondò il viso nella curva del collo di Elly.

"Se perdo il controllo adesso", pensò, "se... Se mi lascio andare del tutto io... Io…".

Ma Elly fece in tempo ad intercettare quel pensiero impaurito. Lo guardò negli occhi e incrementò leggermente l'aura: 

«Non mi farai del male», sussurrò, «io so chi sei».

Junior premette la fronte contro quella di Elly, già stanco. 

«Se... Se vuoi... noi…» cominciò la ragazza. 

«No», la interruppe Junior, «non voglio».

Elly fu più felice che mai di quella risposta. Forse egoisticamente, ma ne fu immensamente felice. Trattenendo il fiato, fermò le sue mani sotto l'addome di Junior che tirò indietro la testa: la lotta contro sé stesso diventava insopportabile. Elly tirò via le mani, spaventata all'idea. 

«Ti-Ti sto facendo... M-male?» sussurrò sentendosi in colpa. Per tutta risposta Junior prese fiato, la spinse con delicatezza sul letto, si strappò via la casacca della battle suit nera che indossava, le afferrò il mento e sussurrò:

«Mai stato meglio».

Gli occhi di Elly divennero liquidi, la ragazza subì di nuovo il fascino di Junior senza riuscire a opporsi. Disegnò con gli occhi il suo corpo muscoloso e definito mentre Junior abbassava la spalla della maglietta bianca di lei, i suoi canini divennero più aguzzi, la baciò senza morderla, ma lo sforzo di trattenersi cominciò a indolenzirgli il petto. 

Un'assenza che non potrai mai più colmare con nient'altro 

La voce dura di suo padre riecheggiò nella sua testa già affollata dai pensieri. 

La tua principessa ci sarà dentro 

Fino al collo 

Metti al riparo 

Il tuo 

Cuore

Junior

Mentre i jeans di Elly scivolavano via, il suo seno candido rifletteva la luce della luna e stringeva le gambe dietro la schiena di Junior, il namecciano strinse i denti, ruggì rabbioso, strappò le coperte del letto con un graffio, rivide suo padre ridere del pericolo che Elly correva. 

«No!» ringhiò sentendo la sua stessa eco. 

Elly lo guardò intensamente, la sua aura dorata calò quasi del tutto.

«Junior...» cominciò. 

Ma lui non sentì ragioni, per l'ennesima volta. 

Afferrò delicatamente il collo della ragazza e la baciò intensamente, chiuse gli occhi sperando di non morire e scivolò dentro di lei con una dolcezza che credeva non avrebbe avuto mai. 

 

***
 

Si svegliò nel bel mezzo del solito disastro, che di volta in volta veniva rimesso in sesto da lui stesso con alcuni miglioramenti. 

Il letto della camera matrimoniale del Palazzo del Supremo era pieno di graffi, le piume dei cuscini erano sparse dappertutto, i delicati veli iridescenti del baldacchino completamente strappati, il legno della testiera era distrutto, caduto per metà. 

Junior si guardò intorno sollevandosi a sedere sul letto, strinse gli occhi. Le tempie gli pulsavano dolorosamente, si portò le mani alla testa avvertendo fitte lancinanti. Si voltò di scatto, col cuore in gola, verso Elly che ancora dormiva, terrorizzato all'idea di cos'avrebbe potuto trovare sul suo corpo. S'immaginò di tutto, dai lividi ai graffi lungo la schiena, ma quando la vide sgranò gli occhi: 

Elly dormiva serenamente sul fianco sinistro, voltata verso di lui. Un braccio sotto il cuscino e l'altro a fiancheggiare il viso, il suo corpo nudo, candido e sottile era completamente intatto: neanche l'ombra di una ferita, nemmeno una goccia di sangue, le sue cosce erano intonse. Junior chiuse gli occhi, emise un sospiro:

"Grazie al cielo sta bene", pensò. Si lasciò cadere sul letto all'indietro e, finalmente, ebbe il tempo di ripercorrere la notte appena trascorsa e pensare con un sorriso a quanto fosse stato incredibilmente bello. 

Elly era riuscita a gestirlo perfettamente. Non gli aveva lasciato tregua, il suo desiderio era quasi folle e nonostante questo, Junior aveva percepito un amore fuori dal comune nei suoi confronti. Era una vera Saiyan: forte, orgogliosa, resistente. Non gli aveva lasciato margine, gli aveva tenuto testa, mostrava la propria potenza con delicatezza. Lui aveva fatto del suo meglio per non perdere il controllo e, chissà per quale assurdo miracolo, ci era riuscito. 

Fece un sorriso obliquo a mo' di sfottò pensando a suo padre: 

Adesso magari ti è più chiaro che posso riuscire in tutto quello che mi parepensò sprezzante. Sperò che quel momento magico condiviso con Elly la notte appena trascorsa non fosse solo un episodio sporadico, che gli avrebbe lasciato la porta aperta per poterci riuscire di nuovo. 

Chissà se questa potrà diventare la normalitàrifletté guardando Elly e accarezzandole dolcemente una guancia con l'indice e il medio, lei potrebbe finalmente avere la vita che desidera e io... Io potrei liberarmi della paura di ucciderla. Forse per sempre

Elly aprì dolcemente gli occhi e fece un sorriso disteso. 

«Scusami», disse Junior, «non volevo svegliarti».

Elly scosse la testa e si raggomitolò tra le coperte: 

«È ok. Ero abbastanza stanca da aver dormito come un sasso», rispose ammiccante strizzandogli un occhio. Junior fece una risatina imbarazzata, Elly portò le lenzuola al petto e si sedette a cavalcioni su di lui guardandosi attorno: 

"Questa stanza è il solito disastro", osservò ridendo. 

"Ci penserò più tardi, quando uscirai per andare a lezione", rispose Junior raccogliendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 

«Stai bene?» le chiese. 

«Mai stata meglio»rispose Elly ingrossando la voce e imitando quella di Junior la sera prima. Il namecciano sorrise e la guardò intensamente, improvvisamente incupito dal ricordo della minaccia di suo padre:

Come può esistere un mondo in cui lei non c'è? pensò, ma Elly fece in tempo ad intercettare quel pensiero: 

«Perché ti preoccupi di un mondo in cui io non ci sarei?» chiese ridendo. 

«Ah», disse Junior in contropiede, «no, è che... Io stavo... Pensando in generale. Niente di... Niente di specifico, ecco».

Elly alzò un sopracciglio e non gli credette, ma per nulla al mondo avrebbe rovinato con dubbi idioti quel momento perfetto, che aveva seguito una notte altrettanto perfetta. 

"Come hai fatto, stanotte?» gli chiese poggiandogli le mani sul petto e lasciandole scivolare fino all'addome scolpito. L'autocontrollo di Junior cominciò a vacillare, dopo un'intera notte passata a trattenersi.

«A fare cosa?» chiese. «Beh", disse Elly alzando le spalle e lasciandogli un bacio sulle labbra - il mal di testa di Junior aumentò -, «è stato… È stato sempre molto difficile. Fare questo in particolare, intendo».

«Mi sto allenando molto», tagliò corto Junior, «Sono semplicemente buoni frutti di un impegno costante».

«Stai bene?» gli chiese a sua volta Elly percependo un cambio nella sua voce. Junior deglutì, cominciò a sentire la temperatura del suo corpo aumentare a contatto con la voce dolce e il corpo perfetto della Saiyan. Il suo addome scolpito e la sua vita stretta attiravano morbosamente l'attenzione di Junior e l'impatto delle gambe calde di Elly contro la sua cominciava a fargli dare i numeri. 

«Sì, sto bene», disse in un tono più freddo. Distolse lo sguardo e avvertì una delusione cocente: 

Che idiotasi rimproverò, come ho potuto pensare che potesse passare tutto così, da un momento all'altro, come un raffreddore? È stata solo fortuna. Nient'altro che sfacciata fortuna

«Ehi», lo confortò Elly leggendogli nella mente, «Non potresti… Non potresti semplicemente goderti quello che è successo? Esserne felice?».

«Lo sono», rispose bruscamente Junior, «Ma non ti ci abituare. Non sarà così per sempre. Va bene?».

«Se pensi che questa cosa possa deludermi, ti sbagli di grosso».

«Quello che è successo stanotte...».

«Quello che è successo stanotte è stato perfetto», ribatté Elly con forza, «… e non ho addosso nemmeno la puntura di uno spillo. Non mi hai ferita, non mi hai uccisa. Mi hai solo sfinita. E questo… Questo potrà succedere di nuovo anche tra un anno. A me basterà».

Junior fissò Elly intensamente: 

«Andiamo, Elly», le disse, «Sul serio? Non prendiamoci in giro. Una volta l'anno? Per favore. Ti ascolti quando parli?».

Elly non si fece intimorire dal tono duro di Junior: lo conosceva bene e sapeva che era tutta scena, quel tanto che gli serviva a non illuderla. 

«Sì», rispose la Saiyan sprezzante, «… E ti assicuro che non sto mentendo. Preferirei farlo comunque una volta l'anno con te che dieci volte al giorno con chiunque altro».

Junior sentì il cuore spaccargli il petto. D'improvviso la sua dimensione demoniaca si ridimensionò come un palloncino sgonfio: quella era, con ogni probabilità, la cosa più bella che avesse mai sentito in tutta la sua vita. 

Ne rimase così spiazzato che, per la prima volta, non seppe cosa rispondere. 

Elly percepì di aver preso Junior in contropiede, pensò di avere definitivamente campo libero. Strinse le gambe intorno alla vita stretta di Junior, lo baciò sul collo, con una mano gli toccò il bacino. 

Nello stesso istante una voragine rossa si aprì nella testa di Junior, il namecciano agì più velocemente che poté, afferrò il polso di Elly che stava scendendo troppo lungo il suo corpo e respirò affannosamente: la testa gli scoppiava. 

«D-d'accordo», mormorò a fatica, «per oggi basta così».

Elly fece un mezzo sorriso, gli lasciò un innocente bacio sulla guancia e si staccò da lui:

«Grazie», gli disse sottovoce. 

Si alzò dal letto lasciando cadere le lenzuola:

«…ma dovrò andare in bagno così», gli disse in tono imperioso, «Perché mi hai strappato tutti i vestiti».

Junior fece una smorfia, la guardò apprezzando il panorama e distolse lo sguardo dopo pochi secondi: 

«Che simpatica», borbottò incrociando le braccia al petto mentre una goccia di sudore gli scavava la tempia.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: InsurgentMusketeer