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Autore: Sumyaas    06/07/2023    0 recensioni
Raccolta di storie brevi, momenti di vita e ricordi passati.
Scrivo di diversi personaggi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio caravan è silenzioso, non c’è mai stata una gran differenza tra festività, compleanni o una giornata qualunque, io e mio zio siamo sempre stati soli.

Mi ha cresciuto, accolto nonostante le difficoltà e grazie a lui ho un letto in cui dormire e coperte calde la notte, non viviamo nel lusso ma ce la siamo sempre cavata, contando le mie continue bravate e lo scarso rendimento scolastico, ne ha sopportate tante.

Mi accendo una sigaretta, sedendomi su una vecchia sedia arrugginita, guardando verso lo scarno bosco che circonda il vicinato, dove qualche scoiattolo di tanto in tanto corre in cerca di provviste, i pochi uccellini cinguettano in sottofondo.

Dei passi interrompono la quiete, i riconoscibili scarponcini di Steve risuonano sul terreno, esce dalla roulotte, per un secondo il vociare all’interno raggiunge la desolazione che mi opprime, spegnendosi quando la porta viene chiusa.

Siamo sempre stati io e mio zio, ma adesso è un po’ diverso.

“Sei qui, pensavo che gli stronzetti ti avessero fatto scappare con le loro urla, è più gradevole un democane attaccato ai coglioni”.

Mi raggiunge, sedendosi sulla poca erba presente, le gambe vicine al torso e le mani sulle ginocchia, alza il viso verso il cielo.

Steve è un tipo in gamba, se mi avessero detto qualche anno fa che saremmo diventati amici penso mi sarei fatto una grossa risata, è sempre stato un coglione, viziato e avvantaggiato rispetto a tutti, non ha alzato un dito finché il padre, finite le superiori, non lo ha obbligato a trovarsi un lavoro, il poverino raccontava in giro di essere sfruttato dal padre, io lavoro da quando ho 12 anni e non mi sono mai lamentato.
 Non che sarebbe cambiato qualcosa, se lo avessi fatto.

Persone come me parlano, alzano la voce e gridano al mondo le loro frustrazioni, ma non c’è nessuno ad ascoltare. Steve invece appartiene ad una categoria diversa, anche se dice stronzate, tutti lo assecondano, vestiti nuovi, auto costose, case al mare, in montagna e magari anche al lago, poco importa se si veste da completo idiota, con delle polo orrende e dei jeans talmente pregiati da poterci pagare la mia intera retta scolastica, lui ha sempre tutto ciò che desidera. O quasi, il denaro a volte ha i suoi limiti. 

Eddie però rimane senza un soldo.

“Assurdo ieri, eh? Quei dannati pipistrelli mi hanno quasi fatto il culo, ci mancava anche questa”

Annuisco, il fumo della sigaretta mi galleggia davanti, disperdendosi lentamente nell’aria.

Si schiarisce la voce, con la coda dell’occhio lo noto mentre si volta nella mia direzione, dopo una breve pausa la sua voce riempie nuovamente il silenzio.

“Comunque, volevo ringraziarti, sai per le parole che mi hai detto ieri, ne avevo bisogno”

Sospiro, personalmente non ho disprezzato la giornata precedente, sicuramente saltare in acqua e combattere quei maledetti mostri non è stato il miglior passatempo, ma vedere con i miei occhi quello che Hawkins nasconde, ammetto di non aver provato così tanta adrenalina da molto tempo.

Mi sono sentito come quando rubavo i panini ai distributori, mio padre pensava alla benzina, mentre io mi intrufolavo all’interno dei negozi, mettendomi in tasca quello che riuscivo a trovare. Diceva spesso che i ricchi rubano da sempre ai poveri e noi non facevamo altro che restituirgli il favore. In realtà era solo un ubriacone che non ha mai avuto voglia di sporcarsi le mani lavorando onestamente.
Dovevo pur guadagnarmi da vivere in qualche modo, assecondandolo, anche se sono sempre rimasto per lui un figlio buono a nulla.

Eddie non vale niente.

“Non c’è bisogno di ringraziarmi, le hai sbavato dietro per tutto il tempo, giuro di averti visto scodinzolare a un certo punto” 

Raccapricciante, Steve era completamente accecato da Nancy, la sua ex ragazza che al momento vantava una relazione a distanza con Jonathan, uno strambo dell’ultimo anno.    Non pensavo potesse cadere più in basso di così, ma ora si è messo in testa di riconquistarla, dice cose imbarazzanti e non fa altro che baciare la terra su cui cammina, ma non me la sono sentita di infrangere i suoi sogni, alla fine se fossi al suo posto, chissà, magari farei la stessa cosa. Forse, un po’, mi dispiace.

“Hey, non esagerare, non sono disperato, mi sento motivato… sai, era da parecchio che non passavo così tanto tempo con lei, devo approfittarne”

Già, approfittare dell’assenza del suo ragazzo, non lo dice ma sappiamo entrambi che di questo si tratta. Quando si misero insieme, la loro storia era sulla bocca di tutti, re Steve con Nancy Wheeler, la coppia più ammirata di Hawkins. Tutte stronzate.
Non ho mai sopportato i pettegolezzi, di me ne hanno raccontate di ogni a scuola, dandomi del drogato e del pervertito, sono girate parecchie voci su una mia presunta omosessualità, non che alle persone importasse davvero, ma è facile denigrare Munson il pazzo strafatto, la verità interessa a pochi. 
Comunque io non sono certo un pervertito. 

Anche i suoi amichetti, mettevano in giro certe voci, mi accusavano e ridevano di me, ma nel momento in cui nessuno guarda, nell’oscurità della scuola, quando i corridoi sono vuoti e non c’è possibilità di essere sorpresi, nessuno di loro mi è mai sembrato particolarmente disgustato. 
Ma alla fine, il frocio sono io.

Eddie è un folle.

“Lo immagino, fai del tuo meglio”.

Mi sorride, probabilmente apprezzando il mio ulteriore incoraggiamento, a volte sa essere proprio ingenuo.
“Ci sono quasi, me lo sento, sistemerò le cose una volta per tutte”.

Continua a sorridere, è proprio uno sciocco, ma alla fine per lui è sempre stato tutto così maledettamente facile, forse ogni tanto ha bisogno di crearsi dei problemi, per non annoiarsi o per motivare la sua vita, altrimenti non mi spiego questa sua ridicola ossessione.

Non che io sia qualcuno per giudicare, alla fine ho avuto anche io le mie esperienze, ma non hanno mai superato i bagni della scuola, tra cheerleaders e qualche giocatore sessualmente represso, ho fatto le mie cazzate. A volte è quasi divertente, sbattersi il ragazzo che assolutamente non è gay, guai a raccontare una simile bugia in giro e magari il giorno dopo andare con la fidanzata palesemente insoddisfatta. 
Hawkins è una comica.

Eddie però non si diverte.

“Sono contento per te, buona fortuna”

A dire il vero, non me ne frega proprio un cazzo. 

“Oh, la fortuna non mi serve, ormai è di nuovo mia”

Deglutisco, un sapore amaro in gola. Non sono il tipo fatto per una relazione, innamorarsi è un privilegio che non posso permettermi, però che fastidio.

Siamo amici, non so come sia possibile ma è successo, però che fastidio.

Mi infastidisce, il suo sorriso, lo sguardo deciso e quegli stupidi capelli lucidi.

Il suo maledettissimo caratteraccio, il suo essere premuroso, attento e con la risposta sempre pronta, sicuro di sé, si comporta come se avesse il mondo ai suoi piedi e forse è così.

Che fastidio.

Non è neppure così attraente, voglio dire, ci sono un sacco di ragazzi molto più interessanti di lui, alla fine è piuttosto anonimo, non ha senso dello stile e ha gusti musicali piuttosto insulsi, non si interessa ad altro se non alle gonne delle cheerleader e alla sua chioma impeccabile.

Sbuffo, passando le mani tra i capelli, i ricci mi si annodano tra le dita.

Eddie è un fottuto bugiardo.

Steve mi passa la mano dietro le spalle, stringendomi in un piccolo abbraccio.

“Grazie, sei un buon amico. Sono contento di averti rivalutato” mi sussurra all’orecchio, prima di allontanarsi, alzandosi da terra.

Io non mi muovo, lo sguardo fisso nel nulla, mentre il ricordo della sua pelle a contatto con la mia mi lascia uno spiacevole senso di perdita. 
Un brivido mi percorre la schiena, improvvisamente sento freddo.

Sono freddo.

Lo sento camminare, arriva alla porta del caravan e ci entra dentro, lasciandomi ancora una volta solo.

Eddie alla fine è sempre solo.

Il cielo si annuvola, qualche goccia di pioggia inizia a cadere dal cielo. Mi tocco il viso, è bagnato. 
Colpa della pioggia, mi dico.

Eddie è un fottuto bugiardo.

Rimango seduto, lasciando che le gocce aumentino, nel silenzio infernale, il rumore della pioggia è il mio unico contatto con la realtà.

Ancora una volta Eddie non ha parlato, ha fatto finta di niente, ha chiuso le emozioni dentro di sé e le ha soffocate, togliendo l’aria ad ogni parte di se stesso, lasciandolo boccheggiare sul fondo della disperazione.
Il cuore brucia, fa male, si contorce e lo lascia ansimante al suolo, il dolore che tanto gli ricorda casa lo avvolge, il terrore e l’angoscia lo tengono in ostaggio. 
Non ha via di scampo.

Eddie non ha paura, Eddie è coraggioso, Eddie è forte, Eddie merita l’amore.

Il cielo si fa più scuro, il mondo è spento, nulla si muove.

Eddie è un fottuto bugiardo.




   
 
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