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Autore: Nemesis01    26/07/2023    0 recensioni
La prima cosa che suo padre gli aveva detto, appena dopo aver ricevuto la lettera d'ammissione ad Hogwarts, era stata: "stai lontano dai Potter". Glielo aveva ripetuto più o meno ogni volta che era rientrato a scuola negli ultimi quattro anni, era diventato un vero e proprio mantra: "fai attenzione alle scale, non infilarti in stanze nascoste, non usare la magia al di fuori delle lezioni, gioca pulito a Quidditch e stai lontano dai Potter".
[Draco/Harry e forse un tocco di James Sirius/Scorpius, ci penso.]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Disclaimer!
Questa fan fiction tratterà di coppie slash (Draco/Harry e anche James Sirius/Scorpius). Per cui, se non vi piace lo slash né siete fan di queste ship, vi chiedo il favore di tenere in considerazione questo dettaglio prima di iniziare a leggere.  
Grazie mille.


*




Stai lontano dai Potter







XV.

 

Uno dei momenti estivi preferiti di James era "il falò del ritrovo": era una cosa nata così, per caso, e che era finita con il diventare una vera e propria tradizione per i Weasley/Potter. Ogni anno, alla fine di agosto, si riunivano tutti a Villa Conchiglia e restavano lì tutta la notte.
Era cominciata come una scusa per ritrovarsi, per riunirsi, per mescolare le varie culture della comunità magica: la famiglia Weasley era sparsa un po' in tutta Europa, ma la notte del falò si ricongiungevano tutti a Freshwater West, nel Galles, per una dose di energia e affetto. Durante il giorno, ognuno s'impegnava nell'attività che gli risultava più consona, e la sera s'impegnavano tutti per preparare un grande fuoco: c'erano giochi, musica, bagni notturni, divertimento ma anche tante storie da raccontare ed ascoltare.
James adorava il falò del ritrovo perché poteva vedere tutta la sua famiglia riunita a festeggiare e, poi, perché c'era tantissima Burrobirra (e nessuno a controllare quanta ne bevesse). E un'altra delle cose che proprio non mancava al falò del ritrovo era il cibo. Molly Weasley ne preparava in abbondanza, per ogni palato e ogni allergia, dagli antipasti al dessert. Come potesse avere l'energia per cucinare così tanto, alla sua età, restava un mistero.

- James, a nonna, sei dimagrito... ma mangi? -
- Nonna, ma se ho preso due chili da quando sono tornato! -
- E mangia un altro po', ti ho preparato il pollo fritto come piace a te... -
Teddy gonfiò le guance d'aria e scoppiò a ridere quando Molly, con estrema abilità, imboccò James con un pezzo di pollo fritto.
Grhfazitbe... - rispose il ragazzo intendendo "grazie".
- Se continui a mangiare diventerai ancora più grasso. -
- Ma è buono, - commentò James. - E poi io faccio sport. -
- Ogni scusa è buona per mangiare, - rispose Teddy scherzando. - Allora, cosa mi racconti? Come sono andati i G.U.F.O.? Non mi hai più scritto! -
- Beh, a mia discolpa, volevo scriverti... è che sono stato distratto dagli eventi, - cercò di spiegare James.
- Sì, certo, biondi eventi dagli occhi smeraldo, - commentò Albus.
- Al! -
Il giovane Potter fu travolto dall'abbraccio di James e Teddy. - Siete rientrati dall'Egitto? -
- Non mi sarei perso il falò del ritrovo per nulla al mondo, - sentenziò Albus con in mano un cosciotto di pollo. Nonna Molly doveva esser passata a salutare. Ed era passata a salutare anche Lily (con una fetta di torta alle castagne), Scorpius (con un budino al cioccolato e lamponi), Harry (con un pezzo di torta alla melassa) e Draco (con delle patatine fritte). Insomma, erano stati messi tutti all'ingrasso e a proprio agio.
Draco, in particolar modo, si sentì così tanto a proprio agio che intavolò una superficiale quanto piacevole conversazione con Ginny sull'Egitto, che portò Scorpius a riflettere su quanto fosse stato influente Harry Potter nella vita del genitore.

Quando tutti furono sazi, si fermarono vicino al fuoco. Qualcuno ballava, qualcuno chiacchierava, qualcuno sorseggiava un calice di vino, qualcun altro si scolava una Burrobirra o restava avvolto nel plaid seduto sul tronco di legno grezzo che aveva assunto il ruolo di panchina. Teddy, illuminato dalla luce del fuoco, imbracciò una chitarra e iniziò a strimpellare qualche nota. Lily ed Albus, abbracciati e avvolti da una coperta leggera, seguivano il ritmo con dei mugolii; James, invece, riconobbe subito la canzone e colse la palla al balzo per canticchiare. Era un caso, forse, un caso davvero fortuito, che Teddy avesse scelto proprio quella canzone. James, così come Scorpius, aveva avuto l'occasione di origliare il piccolo litigio che Draco e Harry avevano avuto proprio prima di uscire da casa. Non sentiva di poter essere completamente dalla parte di nessuno dei due, poiché entrambi cercavano di agire con il migliore degli scopi possibili sebbene con poca astuzia.

Tell me something, boy, - cantò Teddy e guardò James, certo che lui avrebbe seguito il ritmo. - Are you happy in this modern world? Or do you need more? Is there something else you're searchin' for? -

Draco, distraendosi dalla conversazione con Ginny, si girò di scatto verso il ragazzo che cantava. Non avrebbe mai detto che Teddy potesse avere una voce tanto piacevole e melodica.

I'm falling. In all the good times, I find myself longin' for change, and in the bad times, I fear myself. -

Seguendo la musica, James sorrise e proseguì, interpretando la seconda voce. - Tell me something, boy. Aren't you tired trying to fill that void? Or do you need more? Ain't it hard keeping it so hardcore? -

Ma quello che sorprese Draco ancora di più fu James. Harry gli aveva accennato che suo figlio avesse una dote davvero particolare per il canto, ma Draco non immaginava così tanto. Restò ammaliato dalla sua voce, quasi come se fosse caduto sotto l'influenza di un potente filtro d'amore, e non riuscì a staccargli gli occhi da dosso.

I'm falling. In all the good times, I find myself longing for change... and in the bad times, I fear myself, - cantò ancora. Dopodiché, preso dall'enfasi ma anche dalle necessità fisiche, si mise in piedi lì sul tronco e proseguì: - I'm off the deep end, watch as I dive in, I'll never meet the ground. Crash through the surface, where they can't hurt us, we're far from the shallow now. -

Sorridendo, Teddy continuò a fargli da coro. - In the sha-ha, sha-ha-llow... in the sha-ha-sha-la-la-la-llow... -

Quasi sospeso nell'etere in cui era piombato, Draco sembrò allontanarsi dalla realtà per dei secondi; riuscì a guardare tutto dall'esterno, percepì la profonda spensieratezza di quel momento e la leggerezza necessaria per poter affrontare la vita. Notò il sorriso sul volto del figlio, le rughe d'espressione di Ron, i denti bianchi e brillanti di Hermione, le dita affusolate di Ginny, gli occhi dolci di Molly e Arthur, le labbra di Harry... oh, Harry... quanto era bello poterlo guardare mentre chiacchierava, mentre esisteva nella sua spontaneità. Con la colonna sonora cantata dal giovane Potter, Draco poggiò il bicchiere sulla sabbia e, a piedi nudi sui granelli dorati, raggiunse Harry.
- Harry, - bisbigliò dolcemente. Portò una mano a carezzargli la schiena e gli sorrise.
- Draco? Ti senti bene? - domandò l'uomo preoccupato.
Malfoy annuì piano. - Sì, sì, sto bene. Senti, posso... posso parlarti un secondo? Davvero, solo un secondo... -
- Ma certo, - annuì Harry. Si congedò dagli amici e si voltò verso l'altro, spostandosi di qualche passo. - Dimmi tutto! -
- Facciamolo. -
- ...qui, di fronte a tutti? -
- Per le uova di mille kappa, ma cosa hai capito?! -
- Ehm... -
- Oh santa Morgana, Potter. Non quello. Cioè... non ora, non davanti a tutti! Oh Merlino, non pensavo di poter... oh, vabbè, senti. Facciamolo, andiamo a Hogwarts. -
Harry fu costretto a ripetere mentalmente quella sequenza di parole prima di strabuzzare gli occhi e allungare le labbra in un sorriso. - Sei sicuro? -
Draco annuì. Voleva il tempo, voleva la spensieratezza, voleva la leggerezza, voleva la positività e voleva condividerle con le persone che amava, con la sua famiglia.
- E cosa... cosa ti ha fatto cambiare idea? -
Malfoy strinse le spalle e poi sorrise. - James, - rispose e si voltò a guardarlo.

Dopo aver cantato l'ultima parola della canzone, James sospirò di sollievo e si lasciò cadere sulla sabbia morbida e fredda. Louis, che non aveva fatto altro che commentare sulla "figaggine" del cugino, ne approfittò per buttarsi addosso a lui. Lo seguirono Albus, Fred, Hugo e i gemelli Scamander. Scorpius li guardò perplesso.
- Stiamo facendo una gangbang con James? - chiese Teddy che, senza attendere oltre, lasciò la chitarra sul tronco e si tuffò nella mischia.

- Barbari, - commentò Amycus. Aveva in mano un cosciotto d'anatra. Nonna Molly aveva colpito ancora.
- Amycus, quando sei arrivato? - chiese Scorpius.
- Da poco... il tempo di incontrare la signora Weasley, da come puoi dedurre. -
Il giovane Malfoy sorrise. - Faccio parte di questa famiglia da meno di un mese e già sono ingrassato di due chili. -
Amycus rise e si accomodò accanto all'altro, in silenzio.
La brezza leggera smuoveva i capelli di Scorpius. Il ragazzo, amareggiato, ascoltava la voce di James che si lamentava di una palpatina troppo veemente o di un pizzicotto troppo doloroso e pensava che forse era il caso di mettere fine a tutto quel trambusto. Ma la verità era che a lui piaceva quel trambusto; non aveva mai avuto una vita così rumorosa, movimentata, viva e affettuosa. Spostò lo sguardo per incrociare quello del padre che, divertito, prendeva in giro nonna Molly. Anche lui si sentiva a casa, era evidente.
- Sai, - disse Amycus. - La mia famiglia non è così... aperta, anzi, accogliente. Accogliente è la parola giusta. -
- Ti capisco, - rispose Scorpius sorridendo. - È come se fossi sempre stato qui, anche se... insomma... cioè, ecco, prima dello scorso anno non mi ero mai avvicinato ai Potter. -
- E chi ne avrebbe mai avuto il coraggio, - scoppiò a ridere Amycus. - Io l'ho fatto solo perché ti sei fatto avanti tu! -
- Ma guarda tu, - ribatté Scorpius allibito. - Io mi sono ritrovato Lily praticamente svenuta tra le mie braccia, è stato quello il momento in cui ho dovuto scegliere cosa fare! Una tragedia! E tu hai aspettato me?! Stavi proprio fresco. -
Amycus fece per ribattere, ma Lily si avvicinò ai due; era sorridente e pimpante, probabilmente anche lei aveva fatto una ricarica di zuccheri grazie a sua nonna.
- Secondo voi non dovremmo interrompere questo stupro di gruppo che sta avvenendo ai danni di mio fratello? -
Amycus e Scorpius guardarono la massa di corpi avvinghiati sulla sabbia e strinsero le spalle.
- Sembra che si stiano divertendo, - osservò Amycus. - Quando si stancheranno la smetteranno. -
- Non si stancheranno mai, - intervenne Draco. Furono tutti sorpresi di vederlo lì.
- P-papà? -
Draco fece un sorso dal calice di succo di zucca che gli aveva offerto Ginny e sorrise al figlio. - Ora lo salvo io, - disse. Si avvicinò al gruppetto e, con un piede, provò a fingere di calciare via Teddy. - Ehi, voi! Mi serve un attimo James. -
- Vuole unirsi anche lei, signor Malfoy? - domandò Teddy ridendo.
- Per tutti i peli di Merlino e i suoi avi, no, oddio, che schifo! -
Scorpius ridacchiò per il commento del padre e tornò a parlare con Amycus e Lily. La brezza leggera e fresca che proveniva dal mare gli smuoveva i capelli e il profumo della salsedine nell'aria gli recava di continuo un senso di benessere e relax. James gli aveva detto che il suo momento preferito dell'estate era "il falò del ritrovo". In poche ore, Scorpius aveva anche capito perché.

Ancora coperto di sabbia e con la vescica gonfia, James gli sorrise. Quando Draco era vicino a lui, il ragazzo cercava di tenere sempre a bada i pensieri: non voleva che l'uomo lo leggesse dentro. - Mi dica, signor Malfoy. -
- Draco, - gli concesse.
James gli rivolse uno sguardo sorpreso. - Draco. -
- Senti, James... volevo... lo so che questo è un momento di divertimento e spensieratezza, ma ho appena preso una decisione molto importante e vorrei condividerla con te prima che con gli altri. -
- Con... me? - James sollevò un sopracciglio. - Perché con me? -
- Riguarda tuo padre. Ecco... io vorrei chiedergli di sposarmi, - disse Draco tutto d'un fiato.
James sgranò gli occhi al massimo della loro elasticità. - ...vuoi sposare mio padre? -
- Shhh, non gridare, - gli intimò Draco. - Sì, vorrei sposarlo. -
- E perché lo vieni a dire a me?! - si lamentò James. Inconsciamente, il ragazzo lanciò uno sguardo a Scorpius. Se i loro padri si fossero sposati, loro due... e poi Scorpius avrebbe di nuovo avuto paura... e...
- Lo so che è una situazione complicata, James. So che tra te e mio figlio c'è qualcosa, anche se non ho ben capito cosa, e so che ne voglio sapere il meno possibile per la mia sanità mentale, ma... io... -
Draco sospirò e guardò Harry. Era così bello mentre rideva per una battuta di Ron, ed era così affascinante anche con quella macchietta di salsa al curry sulla cravatta...
- Merlino, James, sto pensando che lui è bello anche con quella macchia di salsa sulla cravatta. Tu ti rendi conto della profondità dei miei sentimenti, giusto? -
James rise e annuì. - Sì, me ne rendo conto! Ma mi fa strano... -
- Perché? -
- Perché è mio padre! E perché sono stato abituato a vederlo per anni con mia madre, era già molto strano che... - James fece un sospiro e riordinò i pensieri. - Da quando sono iniziate le vacanze estive è stato un susseguirsi di notizie e rivelazioni, Draco. Prima la vostra relazione, poi la tua malattia, poi il fatto che molto probabilmente starete a Hogwarts con noi e ora... questo. Non sta andando tutto troppo velocemente? Sei davvero sicuro di volerlo sposare? -
Draco annuì. - Capisco... -
James scrollò le spalle. - Io vorrei che mio padre fosse felice. Se credi di poterlo rendere felice, allora sposalo pure, - disse in tono auto-conclusivo. Mise su un sorriso di circostanza e poi, ignorando gli altri, fece una corsa verso il bagnasciuga. Senza guardarsi indietro, si scontrò con le deboli onde del mare e si tuffò in acqua.

 

   
 
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