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Autore: MusicAddicted    11/08/2023    0 recensioni
Il Dottore è un po’ giù di morale e la sua TARDIS sa come aiutarlo… anche se servisse attraversare gli universi paralleli!
Quattro ignari Terrestri non possono nemmeno immaginare che cosa li attende!
Per chi non lo avesse capito, un crossover fra i Muse e il Decimo Dottore (Doctor Who)! XD
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy, Tom Kirk
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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III:  It’ll always be worth it 

“COSA?! Tom, non se ne parla! Io voglio fare uscire almeno altri quindici album prima di andarmene all’altro mondo!” scalpita Matt.

“Calmatevi, tutti quanti! Non ho mai detto di voler vedere quel peschereccio proprio in quella data; è stato attivo per più di un decennio, non vorreste essere parte di qualcosa di così epico? Basterebbe anche un anno prima…” precisa Tom.

“Sì, quello si può fare,” acconsente il Dottore, impostando una data adatta.

“Dottore, ma tu volendo… potresti salvare quelle persone da quella tempesta?” gli si avvicina Tom, parlando a bassa voce.

“Oh, Thomas… se potessi fare tutto quello che voglio!” risponde con un sorriso triste il Dottore. “Purtroppo devo sottostare a leggi dell’universo che non piacciono nemmeno a me.”

Una volta ultimato l’atterraggio, c’è giusto il tempo di vestirsi come i pescatori degli anni ‘80, prima che le porte della TARDIS si aprano direttamente a bordo dell’Andrea Gail e il Dottore avanzi verso l’equipaggio, munito della sua fidata carta psichica.

In breve sono tutti arruolati come nuovi aiutanti, mentre i pescatori e marinai più esperti mostrano ai nuovi arrivati come gettare le reti.

“IT’S A PWOPAH FISH!” esulta Matthew, appena si accorge di essere riuscito a catturare nella sua rete un pesce spada piuttosto grosso.
“Non badare a lui, Ten, fa sempre così quando pesca.” borbotta Chris.

“Io lo trovo divertente.” sorride Ten.

“Ma quanto è figo stare su una barca? Dovremmo farlo anche in un videoclip, prima o poi…” propone Dom, affacciato a godersi il mare verso il tramonto.

E anche condividere la cena a base di pesce con tutto l’equipaggio è un’esperienza unica, con i cinque ‘clandestini’ che ascoltano entusiasti le avventure di mare che vengono loro narrate.

“Non trovate che sia splendido pescare quando ci sono queste bellissime giornate? Se fossi in voi eviterei di andare al largo, se anche solo vedo una nuvola in cielo un poco minacciosa…” commenta casuale Tom.

“Novellino! Che marinai saremmo se non sfidiamo sempre quelle onde? Il lavoro è lavoro sempre!” ridacchia il capitano.

“Tom, lo so cosa stai cercando di fare… è ammirevole, davvero, ma no, non si può.” commenta serio il Dottore, facendosi sentire solo da lui.

“Lo sapevo, ma ho voluto comunque provarci.” replica nello stesso modo Tom.

“Lo so, amico mio, e questo ti fa onore.” fa un sorriso dolce amaro Ten, per poi alzare il volume della voce. “Ragazzi, non so voi, ma io comincio a essere un po’ stanco… e se ci ritirassimo nella nostra cabina?”

I Companions capiscono al volo e annuiscono, alzandosi.

“Ma non vi abbiamo dato nessuna cabina. La lettera che ci avete mostrato prima diceva che siete arrivati per mezzo di un’altra scialuppa…” fa notare loro uno dei pescatori.

“Cabina, scialuppa… poco cambia, il punto è che ce ne dobbiamo andare. La scialuppa verrà a prenderci a breve…” spiega il Dottore.

“Con questo buio?” domanda perplesso un altro dei pescatori.

“Sì, la mia scialuppa è abituata a ogni tipo di recupero, ad ogni ora… non vi accorgerete nemmeno di noi.” controbatte il Dottore.

Dopo un giro di saluti e ringraziamenti, Tom, Chris, Matt e Dom si avviano in direzione della TARDIS.

“Capitano Tyne, volevo dirti che…” è tentato di poter cambiare le sorti il Dottore.

“Sì?” gli sorride il buon’uomo.

“Che… è stato bello conoscerti.” si arrende alle crudeli leggi del destino, raggiungendo gli altri.

 

“Questo è stato bello, intenso, ma anche molto triste allo stesso tempo,” commenta il Dottore.

“Già, ma qualcosa mi dice che tu sei abituato a questi scenari,” intuisce Tom.

“Oh, anche ben più impegnativi di così.” sospira l’interpellato. “Okay, serve subito qualcosa per tirarci un po’ su…”

“Già, Dommeh, e visto che manchi solo tu, lascia perdere cose tipo andare a vedere nella preistoria gli antenati dei leopardi prima che si estinguessero, perché ci deprimerebbe ancora di più!” lo anticipa Matt.

“Per quanto sia allettante, non ho intenzione di portarvi lì, tutto il contrario direi,” lo informa il batterista.

“Dimmi tutto, dove ti posso portare, Dom?” gli sorride affabile il Dottore.

“Mi piacerebbe andare su un pianeta mai visto, magari nel futuro. E mi piacciono i motori. Riesci a fare qualcosa a riguardo?”

“Okay, non dire altro. WildWh3375 è la risposta.” imposta le coordinate il Dottore.

“Wild che?” domanda confuso Matthew, ma potrebbe fare benissimo da portavoce per i suoi tre amici.

La TARDIS inizia il suo viaggio rocambolesco e stavolta i quattro Companions sono ancora più impazienti di vedere cosa li attende.

Certo, non prima di essersi dati alla pazza gioia nel guardaroba, dove se ne escono con abiti lucenti, pieni di neon, occhiali luminosi e appariscenti, giubbotti con LED incorporati e altri accessori piuttosto appariscenti.

Il Dottore ha già dato una sbirciata nel loro futuro e ha riconosciuto pressapoco l’outfit di un loro album, ma preferisce non anticipare loro nulla.

“Ma.. sembra di stare al circuito di Abu Dhabi.” mormora Dom, guardandosi intorno mentre muovono i passi su quel terreno sabbioso simile alla sabbia dei deserti, verso l’enorme e complessa struttura da design più che moderno.

“Già, esclusi quei robot, quei tizi col collo lungo, quegli altri con sei braccia e un occhio , quelli che sembrano masse di energia fluorescenti e fluttuanti, sì, sembra proprio di essere ad Abu Dhabi.” lo corregge Matt, estasiato quanto lui.

“In effetti questo è un piccolo pianeta ma è ufficialmente utilizzato come autodromo. Dal 3000 in poi ogni anno si tiene una gara di velocità e tutti i partecipanti di ogni pianeta o galassia si danno appuntamento qui.” li erudisce il Dottore. “Seguitemi, una navetta ci porterà ai nostri posti per assistere alla gara.”

"Perché ovviamente noi abbiamo i biglietti, vero, Ten?” comincia a capire come funziona Chis, sogghignando.

“Ovviamente!” sorride furbetto il Dottore, agitando la sua carta psichica

I quattro terrestri non saprebbero dire cosa li ha entusiasmati di più: la navetta che li ha portati a destinazione a velocità supersonica, gli spalti che fluttuano in mezzo a quello che sembra un buco nero, ma che noon risucchia niente e nessuno o la gara in sé, fatta di navicelle spaziali una più aerodinamica e stravagante dell’altra, o il pubblico che li attornia, composto da ogni immaginabile e inimmaginabile forma di vita.

Inoltre scoprono che pure i pianeti più impensabili in qualche cosa si accomunano, perchè anche su WildWh3375 è possibile fare scommesse, senza contare quanto Matthew va su di giri per la moneta locale, che è molto simile alla polvere di glitter, dove ogni colore rappresenta un valore, l’equivalente di cento sterline o dollari è proprio il glitter rosso, cifra che si divertono a spendere a testa, ciascuno su un veicolo diverso.

A gara iniziata, seguirla sulla pista è quasi impossibile, data l’assurda velocità; per questo motivo, sparsi per ogni dove, sorgono dei maxi schermi che permettono di vedere le azioni rallentate, da ogni angolazione.
Uno spettacolo nello spettacolo.

Tutti e quattro perdono la scommessa, ma è comunque divertente averci provato.

Quanto alle previsioni di Matthew all’inizio dei loro viaggi nello spazio e nel tempo, lui ci ha visto giusto, perché nel corso della gara Tom è riuscito a flirtare con una bellissima Venusiana e una specie di cigno femmina antropomorfa.

Forse è per questo che è il più restio di tutti quando giunge il momento di risalire sulla navicella che li riporti alla TARDIS.

“Io non ci voglio più tornare nel presente, se non può essere così ultra figo come questo futuro!” borbotta Matt, ma in fondo è felice per l’esperienza vissuta.

Tutti loro lo sono.

Un po’ a malincuore, il Dottore li riporta a casa.

Si è già affezionato molto a loro, ma sa anche di non poterli tenere con sé per tutto il tempo, come sa che troverà di certo un altro o un’altra Companion ai quali spetta questo destino.

Ovviamente prima di riaprire le porte, tutti devono tornare al Guardaroba per rimettersi i vestiti che avevano alla fine del loro concerto.

Dominic è il più veloce a rivestirsi e raggiunge il Dottore.

Ci sono cose che non possono sfuggire allo sguardo attento di un Signore del Tempo e l’espressione di Dom è fra queste.

“Dominic, correggimi se sbaglio, ma quando è stato il tuo turno di scegliere una meta, mi hai detto forse la prima cosa che ti è venuta in mente, ma tu non volevi davvero andare lì.” commenta Ten e la sua non è nemmeno una domanda.

Dominic si sente come un cervo sorpreso dai fari di un auto… o forse più come un leopardo sorpreso dai fari della TARDIS.

“Ma tu come…”

“Secolo dopo secolo, credimi, si tende a diventare piuttosto empatici!” schiocca la lingua il Dottore. “Coraggio, dimmi tutto.”

“Hai ragione, per quanto sia stato bello ed entusiasmante, non è quello il posto dove sarei voluto andare. Non so nemmeno se mi ci puoi portare, e di certo non avrei voluto portarmi appresso anche loro tre.” comincia la sua confessione Dominic, prendendo un profondo respiro. “Io sarei voluto andare nel futuro, ma non di un altro pianeta e non secoli avanti, semplicemente nel mio, diciamo .. fra circa quarant’anni?”

“Immagino, tutti sono curiosi di vedere il proprio futuro, ma..”

“Non è corretto, Ten. A me interessa il futuro mio e di Matt, di noi.” puntualizza il batterista. “Ora siamo giovani ed è facile, le ragazze vanno e vengono, anche se questa Gaia sembra una cosa seria per Matt…” 

Sentendolo sbuffare nell’ultima parte, Ten non può reprimere una risatina.

“Voglio dire, a me sta anche bene, vedo Matt felice con lei e lei sembra trattarlo bene… ma il punto è… poi cosa succederà? Prima o poi lui o io, o entrambi non avremo più solo ragazzi, ma ci saranno matrimoni, figli e chissà cos’altro… quindi non posso fare a meno di chiedermi se il nostro amore sarà più forte anche di questo.”

“Capisco… tecnicamente ho già garantito un viaggio a ciascuno di voi e poi portarti in quel tipo di futuro è troppo pericoloso, si creerebbe un paradosso, e se inavvertitamente tu e il te del futuro vi toccaste.. No, non ci voglio nemmeno pensare…” borbotta Ten e, pur non capendo tutto, Dom annuisce triste.

“D’altro canto, tu sei così carino che…”

Dom sorride imbarazzato.

“No, non fraintendermi, è che mi ricordi un po’ lui… fisicamente eh, per i colori, biondo.. Occhi così indecifrabili…”

“Oh beh, se è per questo tu hai i capelli ingestibili come Matt e sei magrolino come lui… ma non è un buon motivo per continuare a fare quello che stiamo facendo.” arretra di qualche prudente passo Dominic, dato che inconsapevolmente i due si sono fatti un po’ troppo vicini.

“Giusto. E comunque era solo a livello d’aspetto. Caratterialmente… no, non c’entrate nulla, e meno male, altrimenti per Matt saresti un costante pericolo.” si ravvede il Dottore.

“Come lui lo è per me? Hai idea di quante chitarre ha cercato di tirarmi addosso quel bastardo e di quante volte ci sia riuscito?” lo fa ridere Dom. “E comunque, queste ore che abbiamo passato con te mi hanno insegnato che tutto è possibile, quindi, chissà, magari incontrerai di nuovo questo qualcuno tanto importante per te.”

“Grazie, amico mio, ma per il bene di tutto l’Universo, devo augurarmi che non sia così. Piuttosto torniamo a noi, ti ho già spiegato i motivi per cui non posso portarti dove mi hai chiesto, ma…”

“Ma?”

“Posso mostrartelo.” gli sorride Ten, caricandolo di aspettative, che però deve disilludere.

“Ma ormai non c’è più tempo. Gli altri saranno qui a momenti…”

“Non se la mia TARDIS vuol fare un po’ la dispettosa e non farli perdere fra i corridoi, vero, Sexy?” sogghigna il Dottore. “Non mi riferivo a te, è così che chiamo la TARDIS,” si affretta a precisare. “Non che non lo sia anche tu…”

“Ten, siamo di nuovo sul sentiero del disagio, smettiamola!” decide per entrambi Dom.

“Niente più sentiero del disagio, promesso, però mi serve che tu venga qui vicino a me, per vedere in questo monitor…” lo invita il Dottore, predisponendo le giuste frequenze.

All’inizio Dominic non ha idea di cosa stia guardando, ma poi capisce: sul monitor si visualizza l’immagine di un Tour Bus, il loro, per poi mostrare chi vi è al suo interno.
I capelli sono imbiancati, un po’ più radi, le forme dei loro corpi più morbide, più rughe adornano i loro volti, ma Dominic capisce perfettamente che si tratta di lui e Matthew, perché la luce negli occhi con cui si guardano l’un l’altro è sempre la stessa.
Sono distesi sulla stessa brandina, si tengono per mano, si sorridono e sono meravigliosi.

Le immagini sul monitor svaniscono, in concomitanza con il sopraggiungere di Matt, Tom e Chris.

“Il Guardaroba a un certo punto è diventato un labirinto,” commenta Tom.

“Già, pensavamo che avremmo vagato nei meandri della TARDIS per sempre,” ribadisce Chris.

Per Matthew è più prioritario avvicinarsi all’amato, che ha gli occhi lucidi per l’intensa emozione.

“Hey, piccolo tutto bene?” gli accarezza i capelli dolcemente.

Proprio come faceva il Matthew del 2043.

“Sì, Matt, è solo un po’ di malinconia per questa incredibile avventura che è finita.” lo abbraccia Dom, celandolo così alla vista mentre dice un ‘Grazie’ al Dottore usando il labiale.

“Io lo odio il momento dei saluti,” borbotta Tom, avvicinandosi al Dottore per stringergli la mano, ma il Signore del tempo trova l’abbraccio un saluto più adeguato ed è quello che fa a turno con tutti gli altri.

“È stata un’esperienza straordinaria, di cui conserveremo sempre un ricordo indelebile, anche se non ne parleremo mai con nessuno.” assicura Dom e gli altri annusicono.

“Io ancora non ci credo a quello che ci è accaduto. Grazie, Ten, grazie davvero!” gli sorride Chris.

“Addio, Dottore, anche se io preferisco dire ‘Arrivederci’ e poi lo sai, no? Quando vuoi sei il benvenuto sul nostro Tour Bus così ti faccio vedere la serie Classica!” gli propone Matt.

“Di sicuro un’offerta assai allettante!” sorride Ten, prima di estrarre qualcosa dalla tasca della sua giacca. “Poichè tu sei stato l’unico che già sapeva chi fossi, ho pensato di lasciarti un pensierino, l’ho costruito mentre voi dormivate. Per ovvi motivi, non può fare le cose che fa il mio, ma non dovrebbe lasciarti deluso.” spiega, consegnandogli un cacciavite sonico molto simile al suo, per aspetto.

“Ten, ma è bellissimo!” fa un sorrisone Matt, azionandolo e sentendo invece del classico suono, quello di riff di chitarre, ogni volta diversi.

Chitarre davvero futuristiche.

“Wow, è ancora più figo di quello che immaginassi!” aggiunge soddisfatto.


Ten sorride, prima di aprire per loro le porte della TARDIS un’ultima volta. “Per ora vagherò un po’ per i pianeti e le epoche storiche, ma poi, chissà? Mai dire mai. Godetevi la vita e i vostri successi, ragazzi… e tutto quello che arriverà.” li saluta, rimettendosi alla console.

Matt, Chris, Tom e Dom escono nello stesso punto isolato dove erano saliti e guardano ormai con una certa familiarità quella cabina blu sbiadire col suo suono fino a svanire nel nulla.

 

Nuovamente solo, ma col cuore arricchito da quell’incontro, il Dottore si avvia ottimista verso nuove avventure.

“Grazie, Sexy,” accarezza con delicatezza la console. “Tu sai sempre quello di cui ho bisogno.”

 

I quattro amici rimangono ancora per qualche secondo a guardare quella che ormai è semplicemente aria, al di fuori del Palazzetto.

“Stiamo per tornare alla vita di sempre, ma prima che accada…” mormora Matt, guardando Dom e il biondo capisce senza ulteriori parole.

Si avvicina lento al frontman, afferrandolo per le spalle e baciandolo in modo dolce, ma prolungato.

Chris e Tom ormai sono abituati a spettacoli di quel tipo e non ci fanno nemmeno più caso, nemmeno quando le cose fra i loro amici cominciano a scaldarsi un po’ di più, prima che si ricordino della situazione corrente… e soprattutto del fatto che non sono soli.

“Ci siamo sbaciucchiati un sacco sulla Luna, al vecchio Wembley, su quella nave, alla gara di navicelle e pure sulla TARDIS, ma evidentemente non era abbastanza.” ridacchia Dom.

“Con te non è mai abbastanza, Dommeh.” mormora Matthew, baciandogli la punta del naso. “Spero solo che Gaia non riesca mai a sentire te nei miei baci, altrimenti non servirà nemmeno più farle quel discorso!”

“Dàì, ora va’ da lei, so che ne hai bisogno.” acconsente Dom, seppur non ne sia felicissimo a riguardo.

Tornati nel backstage, Matt ritrova Gaia.

“Uh, eccoti, finalmente, amore, ti stavo cercan…”

Gaia non puo’ più parlare, perché Matthew l’ha tirata a sé per un lungo bacio, appassionato.

“Mi sei mancata tantissimo, tesoro.” le sorride.

“Questi cinque minuti che ero alla toilette?” ridacchia lei.

“Mi sono sembrati molti di più.” fa spallucce lui. “Gaia, mi raccomando, studia più che puoi, prendi voti brillanti così diventi la psicologa delle Star e ce ne andiamo a Hollywood!” le parla tutto concitato.

La ragazza lo guarda confusa.

“Io dovrei fare… cosa?! Matthew, sei così strano… o, vabbé, tu sei strano sempre!” alza gli occhi, un po’ rassegnata, ma anche un po’ divertita.

Da lontano Dom li osserva e Matt se ne è accorto.

Vorrebbe tornare da lui, ma Gaia lo strattona a sé.

“Ti cercavo perché ho scoperto che al concerto stasera sono venute anche le mie cugine. Vieni che ti vogliono conoscere!”   lo trascina via con sé, mentre il pianista saluta il batterista con uno sguardo carico di scuse implicite.

Non visto da Gaia, Dom agita la mano verso Matt, in segno di saluto, con uno sguardo di scuse implicite accettate.

Dominic lo sapeva fin dall’inizio che quella sera Matthew sarebbe andato via con lei.

Certo, poi in mezzo a quella sera ci sono stati dei piacevolissimi imprevisti inimmaginabili, ma questo è un altro discorso.

Dominic sa che ci saranno molte altre sere dove Matt andrà via con lei, o comunque con una ragazza che non è lui.

Come sa che prima o poi forse anche lui si troverà nella stessa situazione del suo migliore amico e amore della sua vita.

Dominic sa quanto le cose siano difficili fra loro e probabilmente quanto più difficili si faranno col tempo.

Tuttavia Dominic sa anche che vale la pena lottare per il loro amore, ne varrà sempre la pena.

Lui non solo lo sa.

Grazie a qualcuno di molto speciale, lui lo ha visto.

--

FINE


Grazie per aver letto.. Se qualcuno ha letto..

Spero vi sia piaciuto WildWh3375, chi ha letto altre mie storie di DW lo dovrebbe sapere quanto amo inventare i pianeti XD

Anche se nessuno risponde, mi diverte lo stesso far domande, quindi… quale dei quattro viaggi vi è piaciuto di più

Mi scuso per l’eccessiva dose di BellDom… no, che dico?? NON mi scuso affatto XD

   
 
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