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Autore: paiton    13/08/2023    0 recensioni
Il Ritrovo è fissato per le ore sei e quarantacinque. La tabella di marcia deve essere rispettata al fine svolgere l'avventura in sicurezza come descritto nel messaggio che ho inviato a tutti i partecipanti su WhatsApp, assieme alla lista dell'occorrente da portare oppure da noleggiare.
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“L’avrai lasciata all’inizio della Ferrata, dove abbiamo messo gli imbraghi.” Dice Nathaniel
 
“Accidenti… erano nuove”
 
“In Ferrata non si può tornare indietro. Rischiamo di far cadere sassi in testa alle persone.” Affermo io “Se c’è qualcun altro, partito dopo di noi, la vedrà e la porterà con sé” Lo rassicuro perché la sua condizione non è delle migliori, con la sete, il caldo, la fatica e il dolore alla schiena dovuto allo zaino inadatto, uniti all’acqua da razionare, il suo morale sta iniziando ad abbassarsi.
“Era solo una bacchetta dai… puoi sempre usare un bastone”
Nordic S.R.L.: “Vorrebbe denigrare le nostre bacchette certificate e brevettate??”
Nathaniel : “Ma no io veramente non volevo”
Nordic S.R.L.: “Veda di pensare meglio prima di parlare… equiparare le nostre strumentazioni tecnologiche che migliorano il comfort delle persone durante le camminate del fine settimana!”
“Va bene chiedo perdono! Non lo farò più” si scusa Nathaniel
Nordic S.R.L. :“Parla lei che va in escursione con le Converse poi… ma pensa te Oh!”
Converse S.R.L.: “Avete dei problemi con le nostre calzature? Potete cambiare modello se avete ancora lo scontrino e se sono passati meno di sette giorni lavorativi dall’acquisto.”
Nordic S.R.L. : “Possiamo anche affermarlo apertamente, le Converse non sono certamente scarpe da utilizzare in montagna”
Converse S.R.L.: “A no? Potete mostrarci gli studi che avete svolto a riguardo?”
Nordic S.R.L.: “Ma noi veramente non abbiamo fatto nessuno studio dettagliato a riguardo…”
Converse S.R.L.: “Allora state diffamando il nostro marchio registrato senza avere solide basi scientifiche?! Stiamo già digitando il numero telefonico per chiamare i nostri legali…”
“Ragazze e ragazzi muoviamoci che siamo già in ritardo, suvvia. Lasciamo risolvere alle aziende i loro problemi.” Ricordo loro “Avanziamo nella scalata” le lamentele continuano facendo riferimento anche al costo delle bacchette.
Quando ci fermiamo per la seconda volta a bere, il morale di Jodi è davvero a terra, oggi gli sono andate tutte male, una sfiga dopo l’altra; tuttavia sentiamo arrivare delle persone: una famigliola è salita dietro di noi.
Papà: “Salve!”
Io: “Ciao! Avete per caso trovato una bacchetta?”
Papà: “Si! Ce l’ha mia figlia, sta arrivando.”
Jodi: “Grazie molte! È la mia!”
Papà: “Prego”
Il morale del nostro compagno torna alla normalità anche se la ragazzina voleva tenersi la bacchetta per sé e l’aveva già infilata nello zaino.
 
Ormai sono le due del pomeriggio, fa un caldo bestia e siamo quasi alla vetta. Dalla nostra postazione panoramica riusciamo a scorgere la maestosità delle prime dolomiti a Nord e anche la vetta del Monte Baldo, sopra Malcesine. Il Lago di Garda si può osservare quasi per intero fino all’orizzonte e verso Riva del Garda è costellato di tantissimi triangolini bianchi, una moltitudine di barchette, qualche windsurf e un paio di vele da kitesurf.

La Bellissima cittadina di Torbole è facilmente riconoscibile dal fiume Sarca che ivi si immette con foce a estuario creando un conflitto di colori. Il cielo è blu, sempre più blu, nel blu dipinto di blu, neanche una piccola nuvoletta a ripararci dal Sole. Più lontano si vede il Castello di Arco e sotto tutta la Città, capitale italiana degli arrampicatori. Ad Arco tutti arrampicano: puoi trovare buone corde in vendita anche in farmacia, al bar hanno i moschettoni e via dicendo. Girando il mondo non ho visto niente di più spettacolare delle Alpi, una concentrazione altissima di paesaggi mozzafiato, percorsi storici risalenti alle prime due guerre mondiali e monumenti storici in ogni dove.

Finito di scattare tutte le foto da mettere sui social la coppia di miei amici decide di non mangiare per evitare di soffrire ancora di più la sete così iniziamo a scendere verso il bivacco. Rientriamo nel bosco e incoraggio Jodi che continua a imprecare e a lamentarsi.
“Dai che manca poco! In tre quarti d’ora ci siamo!”
“Avevi detto così anche un’ora fa”
“Ancora un paio di curve e vedremo la casetta”
In realtà la mia memoria riguardo al percorso era stata molto ottimistica e abbiamo camminato per più di un’ora e mezza. Nathaniel e le ragazze sono andate avanti mentre io continuavo a controllare Jodi che stava cadendo in preda al panico, alla fame, alla sete e alla fatica, imprecava contro i santi, contro le ferrate e anche contro il caldo. Finalmente vedo il cartello “Bivacco”.
“Hei Jodi! Ce l’hai fatta, siamo arrivati! Ecco il cartello” e lo indico appoggiandoci sopra la mano.
Facendo qualche passo in avanti incrocio lo sguardo della mia fidanzata e capisco istantaneamente che non c’è nessuno al rifugio. Lei ed Elena hanno girato attorno alla casetta per cercare qualche fonte d’acqua. Jodi si butta sulla panchina e afferma: “Io non ce la faccio più, morirò qui. Non riesco neanche a camminare in queste condizioni. Non ho mai avuto così tanta sete in vita mia”
Io entro nel bivacco e cerco in tutti i cassetti e in tutti gli scomparti per sperare almeno in mezzo litro d’acqua.
Ci ritroviamo tutti seduti al tavolo senza speranze, parla Fabi: “Ho trovato un solo rubinetto funzionante, ma è acqua non potabile”
Jodi: “Accidenti a me che non ho riempito la borraccia e me la sono portata dietro vuota”
Io: “Volete che quassù arrivi acqua inquinata? Secondo me hanno messo quel cartello così chi sosta è obbligato a comprare l’acqua dall’oste!”
Jodi: “Io bevo qualsiasi cosa in queste condizioni, anche l’acqua dell’abbeveratoio delle vacche”
Io: “Ti vado a riempire la borraccia Jodi, io mi bevo mezzo litro… al massimo mi verrà la dissenteria lungo il cammino di ritorno”
Riempiamo tutte le bottiglie che abbiamo e Jodi, in meno di un quarto d’ora, si scola due litri d’acqua.
“Se questa fonte è davvero inquinata Jodi sarà il primo a star male, è lui che si immolerà del ruolo del canarino da miniera.”
Finiamo di mangiare il nostro pranzo al sacco, ci riposiamo e facciamo due chiacchere poi ripartiamo canticchiando gioiosamente su un tracciato totalmente in discesa:
“Veniamo giù dai montiiiii
Tra boschi e prati in fior!....”
Rientriamo nel paesetto di Biacesa da cui eravamo partiti e scendiamo fino al parcheggio.
Mi tasto tutte le tasche ma non sento le chiavi.
Svuoto tutto lo zaino e anche la fidanzata fa la stessa cosa.
Niente chiavi.
Forse le ho lasciate al bivacco visto che il portafoglio mi stava scomodo, devo averlo dimenticato… ho appoggiato tutti gli oggetti che avevo addosso sul tavolo o sulla panchina, possibile che nessuno se ne sia accorto?
Lascio tutto ciò che mi appesantisce alla macchina, mi scuso con tutti e parto di corsa alla ricerca delle chiavi per aprire la macchina, senza non si torna a casina…
 
Nota per il lettore: Non saprete mai se le chiavi verranno trovate oppure no, e se ci è venuta la caghetta oppure no; vi informo solamente che a scendere dalla montagna avevamo impiegato circa un’ora e sono dovuto risalire e discendere prima che facesse buio. Se vi interessa partecipare ad escursioni come quella descritta contattatemi in privato, sarò ben lieto di portarvi in ferrata ma rispettate le tabelle e gli orari di marcia, ciao! A presto!
PS: Orsi, lupi, camosci e altri abitanti delle montagne non sono pericolosi, solo la vipera potrebbe arrecare danno, non tanto per il morso in sé e per il veleno ma per il fatto che vi rallenterebbe molto sul percorso. 
   
 
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