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Autore: LieblingsLebe    22/08/2023    4 recensioni
Fanfiction Interattiva - Iscrizioni aperte fino al 20 Maggio
Era proprio vero che al mondo c’era chi aveva tutto e chi non aveva niente. E poi c’era gente come Minori, che doveva sopportare il peso del mondo sotto forma di emicranie grandi quanto oggi e domani quando andava bene, e come un pazzo fuggito dal manicomio quando andava male.
Il mondo era proprio un posto crudele
In un epoca moderna in cui mondo magico e babbano coesistono pacatamente qualcosa di pericoloso potrebbe succedere. Pericoloso soprattutto se quel qualcosa viene dall'interno di noi stessi
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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                                                                                          Whatever it takes
 
 
 
 
I'm an apostrophe

I'm just a symbol to remind you that there's more to see

I'm just a product of the system, a catastrophe

And yet a masterpiece, and yet I'm half-diseased
 
 
 
 
 
Royal si stava prendendo una pausa dal sistemare la sua roba nell’ufficio a cui lo avevano assegnato, e ovviamente Quin doveva contattarlo in quel momento.
 
Per carità, adorava…no, adorare sarebbe un parolone, diciamo che Quin era più sopportabile del resto dell’umanità che circondava il povero Royal,persino nei suoi momenti di completa idiozia.
 
I ricordi della malsana idea di Quin di prendere un van erano ancora vividi nella sua mente.
 
L’imbecille non aveva neanche una patente ma voleva organizzare un road trip.
 
Royal pensava che quando non lo controllava, il suo coinquilino inviasse richieste in forum dimenticati da Dio alla ricerca di gente che sapesse guidasse e lo assecondasse in questa sua malsana idea.
 
Royal voleva solo prendersi il suo caffè, amaro come la vita, annacquato perchè proveniente dalle macchinette, in santa pace, lontano dall’idiozia dei suoi colleghi senza il minimo senso dell’orientamento - e conseguentemente di ragionamento, secondo la sua umilissima opinione –
 
Chiedere informazioni quando hai una dannata mappa davanti a te può voler dire solo che il tuo indice di attenzione e comprensione sono davvero bassi.
 
Oppure che non sai leggere.
 
Entrambe sono tristemente possibili.
 
Mandando giù il suo sorso di caffè, osservando gli idioti prendere nuovamente la direzione sbagliata - vedi che erano proprio idioti anche di fatto -  finché non ricevette una chiamata dal suo adorabile coinquilino.
 
Quel bambino - neanche- troppo cresciuto non aveva un minimo di buone maniere, iniziando le conversazioni senza neanche chiedere se fosse impegnato.
 
Che Quin lo fosse o meno non avrebbe avuto comunque molta importanza
 
Era incredibile che gli avesse proposto seriamente di girare per Sexy Shop solo perché aveva comprato uno dei suoi amati choker.
 
No, giusto. Ne aveva comprati 5. Fortunatamente non tutti rosa fluo.
 
Quindi si sarebbe dovuto occupare anche di quello. Conoscendo il soggetto però non appena avrebbe avuto un attimo di pace Quin sarebbe tornato all’attacco con la sua spiegazione del perchè la sua idea fosse assolutamente attuabile. 
 
Era necessaria un’altra tazza di caffè.
 
Facciamo altre due, il rumore di vetri che cadevano non promettevano nulla di buono.
 
 
 
                                                                                                Royal De Vries
 
                                                                                                       25 Anni
 
                                                                      
 
 
 
 
 
 
<< Quindi, cosa ne pensi? >>
 
<< Meow >>
 
<< Sì, sono d’accordo troppo poco colore. Magari dovremmo metterci un po’ di viola? >>
 
<< Meow >>
 
<< Lo so! Ci serve un altro materiale. Ecco perchè sei il mio secondo in comando! Ragioniamo alla stessa maniera. >>
 
Mason stava girando per il suo piccolo covo alla ricerca di un materiale abbastanza leggero da ricordare dei petali, assecondando la sua gattina che nel frattempo stava cercando di togliersi il nastro dal collo, fallendo miseramente.
 
Sconosciuto a lui, la sua gatta, Minori, stava solo cercando di tornare a respirare, togliendosi quell'obbrobrio - in tessuto d’alta classe - che il suo padrone le aveva messo al collo. 
 
Serviva Elian; lui sì che avrebbe capito il disagio. E poi lei era stanca di fare da badante al suo proprietario, era il coniglietto che veniva pagato per farlo.
 
Lei, in quanto gatta e musa d’ispirazione, doveva solo dare la sua approvazione.
 
Quando Mason l’aveva adottata non le era stato spiegato che sarebbe stata cavia dello stilista - altrimenti Minori avrebbe definito anche le sue di condizioni.
 
Però giocare con la stoffa era decisamente divertente.
 
Nel frattempo Mason stava cercando un materiale che gli ricordasse l’effettiva ispirazione per la collezione; dire che si trattava della “ragazza dei suoi sogni” avrebbe troppe implicazioni, ma la realtà era quella.
 
Alcune delle sue opere erano ispirate a questa sua “amica immaginaria” e anche il nome della sua gatta era ispirato a lei - secondo Mason le due avevano molto in comune -  ma ogni volta che provava a spiegare la situazione veniva preso per pazzo.
 
Non che potesse contraddire troppo le voci però, infondo era stata la sua visione fuori dall’ordinario decisamente eclettica a portarlo dov’era.
 
Se tutti i migliori sono matti, un motivo ci doveva essere, no?
 
 
 
 
                                                                               Mason Emilian Montgomery
 
                                                                                           Emil / Mase
 
                                                                                               31 Anni
                                           
 
 
 
 
 
 
 
 
I suoi ricci erano più indomabili del solito, e al tatto erano decisamente troppo unti.
 
Era appena tornato dal suo turno. 
 
Non era proprio il suo turno; lui aveva fatto la notte, ma  a quanto pare qualche beota aveva deciso bene di ammalarsi e non sembrava aver comunicato per tempo questa sua piccola difficoltà. 
 
Louis avrebbe volentieri rifiutato, aveva impegni piuttosto seri per quella sera, ma chi era Louis per dire di no quando era il capo reparto a pregarlo di prendere quel turno.
 
Quindi ora, Louis aveva il tempo di farsi una doccia e togliersi di dosso l’odore di ospedale, indossare il completo che aveva preparato meticolosamente, prepararsi mentalmente per la conversazione estenuante che avrebbe dovuto affrontare.
 
Louis stava cercando di farsi uno shampoo
 
Se non fosse che il suo cellulare squillava ad intermittenza da 10 minuti buoni.
 
Buona creanza vuole che se una persona non ti risponde dopo 7 chiamate magari, ma solo magari, non è disponibile.
 
Louis sapeva benissimo chi fosse al telefono, ma voleva farlo penare un pochino; se lo meritava, comunque, e il riccio non era affatto un buon samaritano.
 
 Certo, se non fosse che l’uomo stava iniziando a mal sopportare la sua stessa suoneria, e quindi ancora con i capelli bagnati e con fare piuttosto scazzato rispose
 
<< Spero vivamente per te che il motivo di questa insistenza sia degna della mia attenzione, perchè sono più che sicuro di averti specificato di non disturbarmi per cose inutili >>
 
Nessuna risposta.
 
Aveva pochissime ore di sonno, un impegno a cui non poteva mancare e quell’idiota al telefono si prendeva anche il lusso di esitare?
 
C’era davvero la possibilità che lo avesse davvero contatto per una stupidaggine.
 
Sospirò pesantemente.
 
<< Quindi hai deciso di giocare infantilmente con il mio tempo. Spero tu sia pronto a giocare molto con il tuo quando dovrai trovarti un nuovo impiego >>
 
Louis sorrise, quando finalmente ebbe risposta dall’altro capo.
 
Per ottenere risultati bastava essere gentili.

 
                                                                                     Louis Matthew Crawford

                                                                                                    Lou

                                                                                                 25 Anni
                                            



 
 
 
Angolo Autrice
Salve… siete più che liberi di insultarmi per avervi fatto attendere così tanto ( e in ogni caso io mi sto già nascondendo da Fe che giustamente mi bastonerà le manine da brava maestra perché non faccio abbastanza attenzione a come scrivo).
Dunque, mi sento in dovere, perché il senso di colpa mi divora ( sono proprio una brutta persona) di rendervi partecipi. Quando ho deciso di riscrivere la storia ero completamente in iperstimolazione, di idee da usare e scene che sarebbero risultate interessanti, già debitamente annotate; dopo aver ricevuto le schede sono entrata un pochino in burn out, ma la prima parte della selezione mi piaceva abbastanza da pubblicarla. Il burn out successivo è stato molto peggio: il solo pensiero di mettermi a scrivere per questa storia mi faceva passare la voglia, e forzarmi a scrivere non sortiva risultati decenti, anche perché un paio di Pg che avevo scelto risultavano too much rispetto a tutti gli altri; ma ho sopravvalutato le mie capacità di gestione e organizzazione. Ma comunque mettiamo questo da parte, quando entro in Burn out sono simile ad un orso in letargo, lontana dal mondo conosciuto e civilizzato. Dopo un po’ ho ripreso a scrivere, sono entrata in fissa con un’altra idea e mi sono messa a lavoro. Ricominciando a scrivere, mi sono sentita in colpa per aver lasciato passare così tanto tempo per la seconda parte della selezione, chiedo ancora scusa, così ho ripreso in mano le schede arrivate e le idee sopra citate.
Come avrete giustamente notato mancano dei personaggi, rispetto a quelli che avrebbero dovuto esserci. Bene qui torniamo ai Pg che non riuscivo ad usare al massimo. Di questa questione ne voglio discutere con gli autori dei suddetti, perché se li avevo scelti all’epoca era perché avevano qualcosa che mi piaceva e serviva e quindi vorrei parlarne in privato con i diretti interessati prima di fare “scelte avventate” e mandare tutto a sacerdotesse di Venere.
Quindi niente…scusate l’infodump improvviso e ingiustificato…
Alla prossima
   
 
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