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Autore: Iliveonlyforthemanga    19/09/2023    1 recensioni
Le mani di Castiel e Dean sembrano fatte per combaciare perfettamente le une con le altre
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Lime, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Hands
II capitolo
 
Rating: giallo
Coppia: Castiel/Dean
Parole: 4256
Summary: le mani di Castiel e Dean sembrano fatte per incastrarsi perfettamente le une con le altre
Avvertimenti: sarà una raccolta di 3/4 massimo One-shots, scollegate tra loro per quanto riguarda la trama ma avendo come filo conduttore le mani di Dean e Cass.
 
Dean ama cucinare. Diamine, è una delle poche, l'unica, che lo fa rilassare e che gli riesce anche piuttosto bene.
Del resto Sam non è diventato un ragazzone di quasi due metri mangiando solo insalata e ceci, e di questo Dean si vanta sempre, sogghignando compiaciuto.
A casa, quel giorno, l'atmosfera è particolarmente tranquilla: il suo adorabile fratellino è andato a fare la spesa e Castiel si trova nella sala principale, dove è concentrato nella lettura di un libro che ha tutta l'aria di essere un tomo gigantesco.
Si respira già aria di primavera, gli uccellini cinguettano sui rami e l'aria comincia ad essere frizzante.
Dean si sente bene, è tranquillo e sta preparando la Ricetta: la torta di mele che faceva sua madre.
Mentre prepara gli ingredienti e li dispone sull'enorme banco della cucina fischietta un motivetto sentito per caso un giorno alla radio, muovendo i fianchi a ritmo di musica.
Rompe le uova, le versa in una ciotola a cui aggiunge acqua e farina, uniti ad un pizzico di aroma all'arancia, suo personale ingrediente segreto.
Mentre si appresta a tagliare grossolanamente il burro per farlo sciogliere a bagnomaria, il grosso coltello utilizzato gli scivola dalle mani, cadendo per terra con un tonfo sordo.
"Merda! Che male" esclama stizzito, osservando la ferita fattosi sul polpastrelli dell'indice della mano destra.
Si china a terra per raccogliere l'oggetto incriminato e con la coda dell'occhio vede Castiel, appoggiato allo stipite della porta, che lo guarda con preoccupazione.
L'Angelo gli si avvicina, sollevando con due dita la mano ferita ed osservandola da vicino.
È piena di farina e scivolosa per i tuorli che ha rotto poc'anzi, ma a Castiel non importa: infila in bocca il dito e succhia piano, come Sam e Dean gli hanno dato di fare in caso di ferite superficiali.
È una sensazione strana: per quanto sia un gesto assolutamente innocuo e volto al curare al meglio il suo protetto, sembra suggerire un qualcosa di intimo, di speciale, un qualcosa che condividi esclusivamente con qualcuno di significativo.
Castiel continua a suggere il dito con dovizia, cercando di disinfettarlo al meglio. Del resto è un Angelo del Signore e, se ha una missione, la deve portare a termine.
"Cristo Cass, cosa fai?" - sbotta Dean apparentemente infastidito dal gesto - "bastava che lo mettessi sotto l'acqua corrente". Ma la leggera sfumatura porpora sulle guance tradisce le sue parole.
L'Angelo si apre in una smorfia divertita mentre lascia andare la sua mano, non prima di averla accarezzata lievemente.
Con passo dinoccolato si avvicina al cacciatore, che lo sta osservando con le braccia incrociate sul petto e la gamba sinistra appoggiata su uno degli scalini della stanza.
"Lo so che avrei potuto metterlo sotto l'acqua, ma così è stato molto più divertente" sussurra, prima di superarlo con un fruscio d'abiti quasi impercettibile.
Dean quasi inciampa sui suoi stessi piedi quando cerca di sciogliersi dalla posizione che ha assunto per correre dietro a Castiel e chiedergli di ripetere ciò che ha appena sentito. Vuole essere sicuro che quello sia il suo vero angelo e non uno scherzo di qualche demone, o qualsivoglia persona, malato di mente che si sta divertendo a giocare con i suoi ormoni e relative fantasie.
Corre in sala cercandolo trafelato. Lo trova seduto su una delle poltrone verde scuro con le lunghe gambe accavallate, un libro tra le mani e una delle lampade di vetro accese, per ricreare un'atmosfera intima.
Sa che non sta leggendo davvero dal modo in cui è seduto: le spalle leggermente contratte, il rumore che le pagine producono, troppo frettoloso per poter permettere una lettura accurata del testo e le occhiate di sottecchi che gli scocca sono elementi assai eloquenti. E Dean sorride sornione, sa di essere lui la causa di tutto quello e se ne compiace.
Come un felino fa con la propria preda, si avvicina mellifluo alla postazione di Castiel, sovrastandolo ed andando ad sovrapporre le proprie mani alle sue per aiutarlo a reggere il peso di quel libro troppo pesante e divenuto ormai ingombrante.
Senza perdere il contatto con esse si allunga verso di lui, andando ad oscurare un poco la tenue luce della lampada.
L'Angelo produce un verso infastidito a causa dell'interruzione che gli ha fatto perdere il filo logico di ciò che stava leggendo, ma una frase concisa e pronunciata con un tono modulato appositamente per risultare seducente gli fa improvvisamente ingoiare la saliva in eccesso.
"Oh, sono sicuro che tu lo sappia, e credevi di giocare sporco, non è così, Cass?" gli chiede Dean, un soffio caldo nell'orecchio sinistro a calcare sulle lettere finali del nome.
Sorride sornione e raddrizza la schiena in modo leggiadro non prima di aver scoccato un'ulteriore occhiata carica di significati all'altro, il cui pomo d'Adamo si alza e si abbassa visibilmente.
"Sono di là" gli annuncia prima di scomparire lentamente dalla sua visuale, diretto nuovamente in cucina.
 
   
 
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