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Autore: blackjessamine    01/10/2023    7 recensioni
Una storia è fatta di attimi.
Ricordi, rimpianti, talvolta sogni.
È iniziato tutto con un mazzo di chiavi (il mio, quello che perdevo sempre – lo perdo ancora, ma adesso sono diventata brava a ritrovarlo da sola).
Raccolgo quel che resta.
[Storia partecipante al Writober di Fanwriter.it]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt 1: occhi





 

Storie scritte a metà





 

Avevamo gli occhi a specchio, sai? Ciglia lunghe, mani in tasca, e tutti i giorni snocciolati fra schermi e parole scritte che non ci sono mai bastati.

La nostra è una lettera d’addio, e la comincio al contrario, partendo dal distacco, anche quando avrei voluto cominciare dall’inizio. Avrei voluto seminare i rimpianti, dipingere quello che avrebbe potuto essere e non è stato, ma mi resta solo un finale.

Un finale a cui non so mettere una firma, e allora mi aggrappo a quegli occhi a specchio, sperando che una lettera possa trasformarsi in una poesia e in qualche modo fare un po’ meno male.

 

Avevamo gli occhi a specchio, ma le mattine di gennaio a Milano non hanno tempo per gli sguardi timidi: vorrei dire che ricordo tutto ciò che abbiamo detto (e anche quello che non abbiamo detto, ché il silenzio ha macinato minuti e ore), ma ricordo solamente le mie scarpe troppo leggere e il freddo e le dita dei piedi che cercavo di muovere incessantemente per non perdere sensibilità.

 

Non ti ho mai chiesto cosa ricordi tu. 

Forse non ricordi.

Il mio petto pieno di respiri che non riuscivo a vivere fino in fondo.

 Il cappotto col doppio petto e i bottoni di bronzo.

I capelli tagliati corti, io che i capelli li avevo sempre portati lunghissimi e non mi capacitavo di come la tua sola immagine di me potesse essere quella di un taglio di capelli che si nasconde tutto sotto un berretto rosso.

Il capolinea della metropolitana, e i minuti che ho passato piangendo e sperando in un viaggio che ci regalasse altro tempo.

 

È stupido collezionare immagini storte. È stupido pensare che avrei potuto far poesia con premesse così legate all’asfalto, ma ho finito il tempo per le stelle.

Ho finito il tempo per le storie scritte a metà, per una storia che forse ho sempre scritto solo io. 

 

   
 
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