Il cacciatore era preoccupato per suo fratello, la reazione di quella mattina l’aveva lasciato senza parole.
L’aveva lasciato per un attimo stordito.
Come mai suo fratello aveva reagito in quel modo, per un incubo?
Che cosa stava sognando?
Che cosa stava sognando, che l’aveva fatto tremare ed urlare in quel modo di paura?
Quando Dean l’aveva visto in quello stato per un momento era rimasto immobile ad osservare la scena che stava avvenendo, davanti ai suoi occhi.
Era rimasto inerme il maggiore, per qualche attimo di secondo.
Non aveva reagito immediatamente come avrebbe fatto di solito, era rimasto lì a osservare il fratello che si dimenava e chiedeva pietà, che chiedeva salvezza, che chiedeva l’aiuto di Dio.
Che chiedeva a Dio di poter vedere di nuovo la luce.
Che chiedeva a Dio la via giusta, per uscire.
Quelle urla le poteva sentire ancora in quel momento e … E cielo, ogni volta che si ricordava di quelle urla, dei brividi gli percorrevano tutto il corpo fino all’attaccatura dei suoi capelli.
Erano delle urla così strazianti, così piene di dolore che il maggiore si chiedeva come mai e aveva tanti perché che in quel momento, gli giravano nella sua mente ma a quei perché non riusciva a trovare una risposta o meglio … Una risposta gli era arrivata forte e chiara nel suo profondo, ma sperava in cuor suo che non era quello che aveva pensato.
Lo sperava con tutto sé stesso.
Ma adesso l’unica cosa che premeva al maggiore era quello di stare accanto al fratello, mentre sperava che grazie alla sua presenza, al suo contatto il minore riuscisse a dormire sogni tranquilli mentre la sua mano stringeva la sua, per fargli percepire meglio la sua presenza.
E il maggiore fece una cosa che non aveva mai fatto prima, perché lui a queste stronzate non ci credeva per niente ma … Ma stranamente ne aveva bisogno, aveva bisogno di pregare non tanto per lui, ma per suo fratello.
E il maggiore sussurrò per tutto il tempo la preghiera, mentre sperava che in quel modo gli incubi, stessero lontani dal suo fratellino.