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Autore: blackjessamine    07/10/2023    2 recensioni
Una storia è fatta di attimi.
Ricordi, rimpianti, talvolta sogni.
È iniziato tutto con un mazzo di chiavi (il mio, quello che perdevo sempre – lo perdo ancora, ma adesso sono diventata brava a ritrovarlo da sola).
Raccolgo quel che resta.
[Storia partecipante al Writober di Fanwriter.it]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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prompt 7: sud





 

Geografia confusa




 

Abbiamo sempre avuto una geografia tutta sottosopra, fin da quando tu sei salito e io sono scesa e ci siamo incontrati nello stesso punto, ridendo del mio treno sempre in ritardo e di tutti i passeggeri di quel treno che dicono di andare su a Milano e del mio andare da basso che tu personificavi. 

E poi sono stata io a scendere per davvero, a raccontarti dei miei ricordi di bambina tutti sfocati, di quei semi di mela piantati per caso e del germoglio che per anni mi ha stuzzicato il pensiero fra lo stupore e il senso di colpa. 

E poi c’è stato il tuo mettere ogni cosa sottosopra, sovvertire ogni punto di riferimento e cambiare tutti gli orizzonti possibili per inseguire sogni in cui per me non c’era posto. Non c’era posto ed era giusto così, ma io con la testa sotto i piedi non ho mai saputo camminare, e forse è stato quello il momento in cui ho cominciato a passare sempre più tempo a  fissarmi la punta delle scarpe e a domandarmi che futuro avrebbe potuto esserci fra il mio bisogno di un sole di mezzanotte tutto l’anno e il tuo costante rifugiarti in Paesi dalle notti eterne. Stesso luogo, momenti diversi, io quelle strade le ho calpestate in anticipo ma già immaginando di sentire le tue labbra accostate all’orecchio. Tu le hai vissute in ritardo, me l’hai detto a conti fatti, mi hai lasciato con un pugno di righe scritte male e la costante sensazione di aver passato anni a scrivere di personaggi vivi solo nella mia testa solo per il disperato bisogno di far breccia nel tuo silenzio. 

E sì, mi decido a lanciare accuse, ad abbracciare la mia rabbia e a rinfacciarti che sì, stare accanto a me è difficile, ma in fondo siamo specchi, e ciò che viene difficile a te, viene difficile anche a me. Che mi fa male sapere del tuo rivoltare cartine geografiche con una scrollata di spalle, del tuo dire e non dire, chiedere  e poi sparire e trovare sempre tempo per qualcun altro.

Domani sarà il giorno dei miei sensi di colpa. 

Oggi lancio accuse.

 
   
 
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