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Autore: Milly_Sunshine    22/11/2023    1 recensioni
PARANORMAL ROMANCE - THRILLER /// Meredith è un'attrice teatrale di scarso successo, si è reinventata come cameriera in un locale malfamato e non può certo permettersi di sognare il principe azzurro: la sua esistenza è fatta di misteri torbidi e intrighi con cui le persone comuni non dovrebbero avere a che fare, non può permettersi di condividerla con qualcun altro. Brian è un detective privato e si occupa di smascherare sedicenti medium che truffano i loro clienti. Non ha mai avuto a che fare con il paranormale e nemmeno ci pensa. Quando incontra Meredith, è colpo di fulmine e sembra non esserci altro che lei. Non può sapere che proprio Meredith sta per trascinarlo in un mondo di cui ignora l'esistenza e che può rivelarsi molto pericoloso.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Non-con, Violenza | Contesto: Sovrannaturale
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Quando Dominick le aveva dato l'incarico di andare a fare la spesa - dopotutto ci teneva alle apparenze sapeva che, se Meredith non fosse mai stata vista in giro, qualcuno avrebbe potuto insospettirsi - ne aveva approfittato per recarsi a una cabina telefonica a fare una telefonata a Derek, che le aveva riferito di come Brian fosse andato al Rifugio delle Anime. Gli aveva intimato di non presentarsi più da quelle parti, per il bene di tutti, ma non era sicuro che il concetto fosse passato. Meredith l'aveva rassicurato: la sera precedente non aveva ritenuto opportuno andarsene nel modo in cui le Anime Grigie potevano fare, perché nel cortile accanto al suo c'era un gruppo di persone che non si levava mai di mezzo, ma la cosa non si sarebbe ripetuta.
Non vedeva l'ora che suo fratello uscisse per andare al lavoro, rinchiudendola nella stanza. Solo allora, infatti, il suo incontro con Brian avrebbe iniziato a divenire possibile. Con quei pensieri in testa, doveva apparire sognante a Rick che, comparendo all’improvviso alle sue spalle mentre Meredith infilava la chiave nella toppa, osservò: «Immagino che nella tua vita sia capitato qualcosa di positivo, ultimamente.»
Meredith si girò lentamente.
«Sì, certo.»
«Ne sono lieto.»
Meredith gli strizzò un occhio.
«Se fossi in te, non lo sarei fino in fondo. La cosa positiva che mi è appena capitata è che il mio vicino di casa preferito sta per aiutarmi a portare su la spesa.»
Inaspettatamente Rick sorrise.
«Te lo scordi.»
Meredith finse un’espressione implorante.
«Perché? Non lo faresti per me?»
«Nemmeno per sogno.»
«Nemmeno se ti ricordassi che, un giorno lontano, potremmo diventare parenti?» ribatté Meredith. «Ti assicuro che, in tal caso, potrei spingere Brian ad essere generoso nei tuoi confronti, nel suo testamento.»
«Non vedo mio fratello da tempo.»
«Però sempre parenti rimanete, e di conseguenza potremmo diventarlo io e te. Pensaci, sia a questo, sia al testamento di Brian.»
«Brian è più giovane di me di diversi anni» le ricordò Rick. «Non c’è motivo per cui dovrebbe essere il primo a morire.»
«Eccetto la sua propensione a mettersi nei guai.»
Rick aggrottò le sopracciglia.
«Cosa vuoi dire?»
«Niente di particolare. Diciamo solo che la sua vita è più caotica e disordinata della tua, però anche molto più eccitante.»
«Quello che dici è corretto a metà. Non credo che la sua vita sia così eccitante.»
Meredith sbuffò.
«La tua è tutta invidia.»
«Non vedo perché dovrei invidiarlo» replicò Rick. «Trascorrere il resto della vita insieme a te - cosa che senz’altro Brian desidera - per me non sarebbe altro che una maledizione.»
«Lo so, infatti non è a questo che mi riferivo.»
«A che cosa, allora?»
«Brian è stato capace di guardare oltre le nostre diversità» gli spiegò Meredith. «Tu non ne sei stato in grado.»
Rick scosse la testa.
«Il solo problema è, a mio parere, che Brian preferisce non vedere quello che a chiunque altro è evidente.»
«Potrebbe essere meno evidente di quanto credi» azzardò Meredith. «Tu sei pieno di pregiudizi nei miei confronti. Lo sei sempre stato.»
«Non mi hai mai aiutato a superarli.»
«Può darsi che non m’interessasse.»
Rick sospirò.
«E va bene, te lo concedo.»
Meredith sorrise.
«È un piacere, Rick. Mi concedi anche le tue braccia per qualche istante? Giusto il tempo di arrivare al secondo piano...»
Rick si lasciò andare a una lieve risata.
«Sei fantastica quando cerchi di apparirmi implorante.»
«Non cerco di apparirlo» ribatté Meredith. «Lo sono.»
«Eppure non dovrebbe essere faticoso, per te.»
«Non è faticoso, ma essere aiutata da te è molto appagante» ammise Meredith. «Mi porterebbe a pensare che, tutto sommato, le nostre diversità sono meno evidenti di quanto sei propenso a pensare.»
«Non starai cercando di sedurmi, spero» replicò Rick, «Perché con me non attacca. Tra le mie parentele, è un altro quello che pende dalle tue labbra.»
«Il che» gli ricordò Meredith, «È la chiara dimostrazione che non ho bisogno di sedurre anche te. Per quanto possa sembrarti strano o innaturale, io sono felice con Brian e Brian è felice con me.»
«Per quanto tempo?»
«Finché nessuno ci farà pesare le differenze di cui mi hai parlato poco fa, credo. Sono sicura che sia proprio la risposta che ti aspettavi.»
Rick non replicò.
«Che cosa ne dici di entrare?» le suggerì, invece.
«Vuoi aiutarmi?»
«Sì.»
«È molto gentile da parte tua.»
«Sai, portare su la tua spesa potrebbe essere meglio che sorbirmi certi discorsi» ribatté Rick. «Ci hai mai pensato?»
«Sì, ci ho pensato, e ho pensato che anche che devi essere stato tu a mettere delle strane idee in testa a Brian» replicò Meredith, secca. Dal momento che era la prima volta dopo tanto tempo che si trovava sola con il maggiore dei fratelli Connor ne approfittò per chiedergli, anche se quell'argomento non era mai più uscito, con Brian: «Gli hai parlato tu di un certo signor Storm?»
Rick aggrottò la fronte.
«Di chi?»
«Non fare il cretino» lo pregò Meredith. «Sai bene tanto quanto me che...»
«Va bene, va bene» la interruppe Rick. «Può darsi che Brian si ricordi del suo nome. Era un tizio che voleva comprare una casa, credo.»
«No, non lo credi. Ne sei sicuro.»
«Cosa cambia?»
«Cambia molto, dato che sono due cose diverse.»
Rick sospirò.
«Vuoi tenere una lezione di linguistica, per caso?»
«No.»
Rick sorrise, sprezzante.
«È un sollievo.»
«L’unico sollievo, per me, sarà mettere fine alla nostra conversazione» ribatté Meredith, «Non prima di averti suggerito di evitare di menzionare certa gente a tuo fratello.»
Rick fece per obiettare: «Ti ho detto che non vedo e non parlo con mio fratello da settimane. Inoltre non vedo perché dovrei...»
«Non m’importa se l’hai fatto o no» chiarì Meredith. «Quello che conta è che nessuno parli più di quell’individuo.»
«È un tuo parente, immagino.»
Meredith gli ricordò: «L’hai sempre immaginato.»
«È tuo padre, vero?» le domandò Rick. «Per qualche motivo ci tieni a nasconderlo.»
Meredith scosse la testa.
«Non hai capito un cazzo, Rick. Hai sempre detto che sono diversa, no?»
Rick puntualizzò: «Tu sei diversa, e non c’è alcun bisogno che sia io a ricordartelo. Non capisco cosa c’entri ora.»
«Dovrebbe esserti chiaro» replicò Meredith, con fermezza, «Che a quei tempi non ce l'avevo più, un padre.»
«Potrebbe essere tuo fratello, allora.» Rick le lanciò un’occhiata penetrante. «Magari potrei averlo sempre saputo e avere finto di credere che fosse tuo padre proprio per incastrarti.»
Meredith sussultò.
«Poi, ovviamente, esiste la possibilità che io non sia chi tu credi.»
«Possibilità molto remota.»
«Non hai prove» gli ricordò Meredith. «Prima di fare accuse senza senso...»
«Hai un paio d’ali tatuate sulle scapole» precisò Rick, «Questo dovrà pure significare qualcosa, non trovi?»
Meredith annuì.
«Sì, significa che, parecchio tempo fa, ho preso la decisione di farmi fare un tatuaggio. Non penso di essere l’unica al mondo.»
«No» ammise Rick, «Ma dovresti spiegarmi perché proprio quel particolare tatuaggio.»
«Questi» obiettò Meredith, «Non sono affari tuoi.»
Rick annuì.
«Proprio come pensavo.»
Senza aggiungere altro, Meredith si girò e aprì la porta d’ingresso.
Tornò a voltarsi per guardare Rick, dopodiché gli indicò i sacchetti posati a terra.
«Prego.»
Senza dire una parola, Rick si chinò a raccoglierli.
«Te li lascio davanti alla porta.»
«Va bene.»
«E cerca di ringraziarmi.»
Meredith sbuffò.
«Grazie, Rick. Grazie, se non puoi farne a meno.»
Rick si alzò e attraversò l’atrio.
Meredith sentì i suoi passi lungo le scale mentre varcava la soglia.
Udì poi delle voci, provenienti dalle cantine.
«Aspetta» stava dicendo una voce maschile, che le sembrava di conoscere. «Non prendere decisioni avventate.»
«Nessuna decisione è avventata.» Il tono del suo interlocutore era deciso e Meredith non stentò a riconoscerlo: si trattava di Dominick. «Mia sorella si sta concedendo troppi strappi alle regole. Te l'ho già detto, ha capito tutto di Alicia e, ne sono certo, in un modo o nell'altro è ancora in contatto con quell'investigatore da quattro soldi. Quel tizio è la causa di tutto. È normale che sia opportuno eliminarlo.»
Meredith s’irrigidì. Desiderava intervenire, andare da Dominick e intimargli di andarsene e di lasciarle vivere la propria vita senza intromissioni, ma sapeva che era impossibile.
«Calmati, Storm» gli suggerì Eddie. «Ho una soluzione perfetta.»
Meredith raggelò.
Le soluzioni perfette di Eddie, ne era certa, difficilmente le sarebbero piaciute.
«La soluzione perfetta sarebbe tagliare la gola a quello stronzo di Brian Connor e darlo in pasto al tuo pitbull» fu la secca replica di Dominick. «Se non è quello che stai per propormi.»
«Ho seri dubbi sul fatto che il mio pitbull approverebbe» ribatté Eddie. «L’altro giorno l’ho sorpreso a mangiare l’erba.»
«I gusti alimentari del tuo cane non mi riguardano.»
«Brian Connor, invece, ti riguarda eccome.»
«Almeno finché non sarà morto, come merita.»
Eddie rise.
«Non sai proprio pazientare, vero?»
«Non quando si tratta di Meredith e dei suoi amici» ammise Dominick. «Mia sorella non dovrebbe permettersi di...»
«La predica falla a lei» lo interruppe Eddie. «Quello che pensi delle sue frequentazioni non mi tocca. L’unico problema è che Brian sa troppe cose, anche se forse non se n’è ancora reso conto. L’accordo che volevo proporti...»
«Niente accordi» replicò Dominick. «Sono già sceso a patti con te troppe volte. Non è il massimo, dato che non mi pare che siamo mai stati grandi amici.»
«È un eufemismo, immagino» ribatté Eddie. «Non dimentico che hai tentato di uccidermi.»
«Anche tu hai fatto lo stesso, quando il tuo intento era quello di diventare l’incontrastato signore e padrone dei bassifondi di Acid Corn.»
«Mi pare che concordassimo sulla necessità di lasciarci il passato alle spalle. Abbiamo commesso degli errori, Storm. Abbiamo commesso dei gravi errori, dato che non ci siamo mai accorti, finché non è stato troppo tardi, che facendoci la guerra aiutavamo soltanto i nostri avversari ad allearsi tra loro contro di noi.»
«Sì, lo so, l’unica soluzione era una nostra alleanza contro tutta quella feccia» convenne Dominick, «Ma non mi è chiaro che cosa c’entri Brian Connor in tutto questo.»
«È molto semplice» replicò Eddie. «Abbiamo già parlato di Stefan Craven.»
«Sì, lo so, è un comune mortale che si ritiene una sorta di dio, solo perché ha i soldi.»
«Si riteneva tale, almeno finché la sua cara bambina non si è gravemente ammalata. È rinchiusa in un istituto per bambini che non ne usciranno mai. Una graziosa mammina che le faceva le trecce ogni mattina è disperata, guardando la sua testa calva. A Stefan non importa altro che riaverla.»
«E questo ti preoccupa, immagino.»
«No, affatto.»
«Invece credo che dovrebbe preoccuparti. Quel tipo sta riempendo la tua amica Alicia di regali. Potrebbe convincerla a fare scelte avventate.»
«Non sono qui per parlare di questo.»
Dominick insisté: «La tua cara Alicia è una serpe velenosa, è molto peggio di tutti noi messi insieme. Come fai a non preoccuparti? Sta prendendo in seria considerazione l'idea di farti fuori per vendersi a Stefan Craven.»
«Ho fatto una scoperta» gli rivelò Eddie, «Avendo cura di frequentare per un paio di giorni una graziosa donna delle pulizie. Lavora alla clinica per bambini malati di cancro. Non è molto discreta e sembra ignorare il concetto di segreto professionale. Sembra sapere dei pazienti più di quanto non ne sappiano i medici... e mi ha riferito che Lilibeth Craven di tanto in tanto ha dato segni di apparente squilibrio mentale.»
Dominick replicò: «Tutto qui? Quella bambina è gravemente malata. Probabilmente è un normale delirio dovuto alla degenerazione del tumore.»
«Guarda caso, però, Lilibeth non sta affatto peggiorando» replicò Eddie. «Lentamente i capelli hanno ripreso a crescerle, nonostante sia sottoposta a chemioterapia. I sintomi della malattia sono sempre meno frequenti e la sua situazione pare sempre meno disperata. Ha perfino ripreso peso.» Meredith trasalì, mentre Eddie proseguiva il proprio racconto. «Momenti di squilibrio mentale. Guarigione miracolosa da una grave malattia. Ti dice niente tutto questo?»
Anche Dominick parve spiazzato: «Lilibeth Craven è una possibile Anima Nera?!»
«Ebbene sì» rispose Eddie. «La bambina non avrà bisogno di qualcuno che la trasformi in un'Anima Bianca, per sopravvivere. Di conseguenza, non corro più alcun pericolo.»
«Mi fa piacere per te. Dovresti raccontare tutto ad Alicia, come se fosse un'allusione casuale.»
Eddie tagliò corto: «Adesso ho altro di cui preoccuparmi. Eravamo qui per parlare di Brian Connor e di tua sorella.»
Dominick confermò: «Sì, ti stavo dicendo che bisognerebbe ammazzare quel bastardo, allora sarà tutto più semplice.»
«Ti sbagli» replicò Eddie. «Bisogna ammazzare Derek Taylor.»
«E perché mai? Non ha mai creato grossi problemi.»
«Abbiamo le prove del legame che c'è tra Derek e Meredith. Dovremmo sbarazzarci di lui, far credere a Meredith che stiamo per portarle Lilibeth Craven... e poi non portargliela, aspettare che venga la mezzanotte.»
«Che cosa?!»
«Rifletti, Storm. Meredith scomparirebbe per sempre e Brian Connor non sarebbe più un ostacolo per noi. Cosa credi, che vada avanti e indietro per il Rifugio del Drago per puro interesse investigativo, o perché l'unico scopo della sua vita è continuare a scopare con tua sorella?»
Meredith raggelò. Se in un primo momento aveva sperato di avere capito male, all'improvviso ogni tassello stava andando a collocarsi nella giusta posizione.
«A proposito di mia sorella» concluse Dominick, «È andata a fare la spesa e tornerà molto presto. Ho l’impressione che dovremmo continuare questo discorso in un’altra occasione. Sai, questa cantina, diversamente da un’altra, non può nasconderci da ascoltatori indesiderati.»
«Sono sicuro» ribatté Eddie, «Che Meredith non origlierebbe mai i nostri discorsi.»
«Io invece sono sicuro che, se solo immaginasse cos’abbiamo in mente, ci metterebbe i bastoni tra le ruote» puntualizzò Dominick. «Dobbiamo andarci cauti, se non vogliamo mandare a puttane tutto quanto.»
«Cos'abbiamo in mente? Significa che ci stai?»
«Significa che ci penserò.»
«Vedi di non pensarci troppo. Dobbiamo sbarazzarci di Brian Connor ed eliminare Meredith è l'unico modo per riuscirci.»
«Vedi, Woods, non è così semplice. Per quanto ti sembri difficile credere, ho una coscienza. Eliminare Meredith in maniera così subdola non si addice al mio stile.»
Eddie rise.
«Ti dispiace per il fatto che, in realtà, non sia tua sorella ma la tua amante?»
«Meredith è mia sorella» replicò Dominick, con freddezza. «Non ti permettere di insinuare il contrario.»
«Quindi non te la scopi?»
«Chi mi scopo, non sono affari tuoi.»
«Oh, è tua sorella, ma te la scopi» concluse Eddie. «Ho sempre saputo che eri un pervertito, per me non cambia nulla. Quello che conta è che ti fai passare i dubbi. Dopotutto, se proprio ritieni opportuno scopare con tua sorella, c'è sempre quell'altra.»
Il cuore di Meredith perse un battito.
Quell'altra?
Bethany non era morta?
Dominick sibilò: «Questi non sono affari che ti riguardano.»
Quindi Eddie lo sapeva? E Bethany, davvero, non era morta? Un sospetto terribile iniziò a infiltrarsi tra i pensieri di Meredith. Per quanto sapesse che abbandonare i due in cantina a complottare non fosse la decisione più saggia da prendere, sentiva la necessità di allontanarsi e verificare qualcosa di fondamentale.
Salì le scale in gran fretta, sperando di trovare ancora Rick Connor. Con una certa sorpresa, vide che era ancora lì, che la aspettava accanto alle buste della spesa.
«Allora?» le chiese. «Che fine avevi fatto?»
Meredith lo guardò negli occhi con fermezza.
«Ho bisogno che tu mi dica una cosa, Rick.»
«Tutto quello che vuoi, basta che poi mi lasci andare.»
«Da quanto tempo conosci Diane Evans?»
Rick scrollò le spalle, con indifferenza.
«Diane Evans - che si fotta! - appartiene al passato.»
«Non m'importa se appartenga al passato o al presente» chiarì Meredith. «Da quanto tempo la conosci?»
«Qualche anno.»
«È cambiata, nel corso degli anni?»
«Cosa vuoi dire?»
«La trovavi invecchiata? Si lamentava di qualche capello bianco che le spuntava?»
Rick obiettò: «Non è mai successo niente di tutto ciò, ma non vedo perché dovremmo parlarne. Non so che genere di competizione ci sia tra te e lei, ma la cosa non mi riguarda.»
Meredith ribadì: «Diane non si lamentava di niente di tutto ciò, ma tu? Ti è mai sembrato che fosse invecchiata?»
«No» ammise finalmente Rick. «Mi sembrava sempre bellissima e, te lo devo confessare, c'era qualcosa in lei che la faceva apparire irresistibile. Non pensavo di essere pronto per mettermi insieme a un'altra donna, dopo mia moglie, quando invece con Diane è successo. Mi è capitata la stessa cosa che è successa quando siamo stati insieme io e te, sentirmi come se non potessi sfuggire, in alcun modo.»
Meredith abbassò lo sguardo.
«Ma certo, come ho fatto a non pensarci?»
«A cosa?»
«A Diane e Brian.»
Rick sbuffò.
«Basta con questa storia, non voglio più sentire parlare di quello che è successo tra di loro.»
Meredith lo ignorò.
«Brian ha sempre detto di amarmi e di non avere alcun dubbio su questo. Eppure è caduto nella rete di Diane, come se non avesse scampo. Non ci ho mai riflettuto abbastanza, eppure è così ovvio.»
Rick replicò: «Non capisco cosa sia ovvio.»
«Non importa che tu capisca» lo rassicurò Meredith, infilando la chiave nella toppa. «Quello che conta è che abbia capito io.»
Tutto aveva una spiegazione: Diane Evans somigliava a Bethany, era affascinante come un'Anima e non lasciava via di fuga alle proprie prede. Fare due più due, all'improvviso, era molto facile: quando era stata rapita, AJ non era stata trasformata in un'Anima Bianca, quanto piuttosto si era risvegliata la sua natura di Anima Nera, Eddie non aveva mai ucciso la propria Anima Grigia, ma l'Anima Grigia in questione era AJ, infine Dominick, da qualche parte, doveva avere un'Anima Bianca. Quell'Anima Bianca era la loro sorella minore, Bethany, ovvero Diane.

 

   
 
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