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Autore: Milly_Sunshine    25/11/2023    1 recensioni
PARANORMAL ROMANCE - THRILLER /// Meredith è un'attrice teatrale di scarso successo, si è reinventata come cameriera in un locale malfamato e non può certo permettersi di sognare il principe azzurro: la sua esistenza è fatta di misteri torbidi e intrighi con cui le persone comuni non dovrebbero avere a che fare, non può permettersi di condividerla con qualcun altro. Brian è un detective privato e si occupa di smascherare sedicenti medium che truffano i loro clienti. Non ha mai avuto a che fare con il paranormale e nemmeno ci pensa. Quando incontra Meredith, è colpo di fulmine e sembra non esserci altro che lei. Non può sapere che proprio Meredith sta per trascinarlo in un mondo di cui ignora l'esistenza e che può rivelarsi molto pericoloso.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Non-con, Violenza | Contesto: Sovrannaturale
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«Ieri...»
Brian esitò. Quella che era accaduto la sera precedente era una faccenda che poteva avere una portata enorme, dovevs fare attenzione a parlarne con Jonathan.
L’altro alzò gli occhi su di lui.
«Ieri...?»
«Niente.»
Jonathan si diresse verso la sua scrivania e vi si sedette sul bordo.
«Un giorno dovrai spiegarmi cosa ti sta succedendo.» Ridacchiò. «Secondo me è una crisi di mezza età in anticipo.»
Brian scosse la testa.
«Non c’è niente che non va in me.»
In realtà tutto non andava, ma non era il caso di riferire a Jonathan cosa fosse accaduto con Meredith.
Jonathan sembrò intuire che cosa fosse accaduto.
«È Meredith il problema, non è vero? Ha deciso di allontanarsi di nuovo?»
Brian abbassò lo sguardo.
«Sì.»
In fondo non era completamente falso.
«Lo sapevo. So che cosa significa amare una donna che non ne vuole più sapere di te. Purtroppo Claire...»
Brian lo interruppe: «Un giorno tu e Claire tornerete insieme. Siete fatti l’uno per l’altra, l’hai sempre detto anche tu.»
Jonathan scosse la testa.
«No, Brian, non è così. Ormai la sua vita è accanto a Dominick Storm, che mi piaccia o no. Non mi resta che sperare che tu abbia ragione su Harley Parker e sperare che riesca almeno lui a conquistare Claire. Preferirei saperla accanto a una persona perbene, invece che a un pazzoide. Vedo la cosa molto improbabile, comunque: ho incontrato Harley proprio ieri sera e...»
«Hai incontrato Harley?»
«Questioni di lavoro» rispose Jonathan, senza entrare nello specifico. «Per quanto riguarda le cose serie, invece...»
«Il lavoro non è serio?»
«Mi riferivo a Claire.»
Brian sospirò.
«Non starà diventando un’ossessione?»
«Sei tu che sei ossessionato» replicò Jonathan, «Da una donna che, per giunta, si comporta in modo strano.»
«In modo strano?»
«Beh, sì. Non...»
Jonathan s’interruppe e non diede segno di voler proseguire. Brian decise di lasciar perdere: meno insisteva e meno avrebbero dovuto parlare di lei, che sembrava così tanto intenzionata a rimanere fuori dalla sua vita, dopo avergli accidentalmente mostrato occhi rossi fluorescenti, come quelli delle Anime Grigie.
«Tornando a Claire» riprese Jonathan, «Mi viene il dubbio che sappia più cose di quanto dovrebbe, a proposito di quello che fa Harley. Non intendo dire che sappia come lavora l'EIPF, quanto piuttosto che sappia di avere avuto a che fare con creature non propriamente umane.»
Brian non riuscì a spiccicare parola, si limitò a mormorare: «Oh.»
«È tutto quello che sai dire?»
«Non mi viene altro.»
«Fino a poco tempo fa» puntualizzò Jonathan, «Avresti affermato che certe creature sono solo leggenda. È forse cambiato qualcosa, di recente?»
Brian mentì: «Semplicemente ho considerato che l'apertura mentale non guasta. Se fossero tutte cazzate, tu non ci lavoreresti, così come non lo farebbe Harley. Inoltre c'è la vicenda di AJ. Ho visto io stesso la sua foto e l'ho riconosciuta.»
Jonathan obiettò: «Qualcosa mi dice che non sia semplicemente questo. Cos'è successo esattamente con Meredith?»
Brian si sentì combattuto come non mai. Da un lato riteneva di dovere mantenere il segreto, dall'altro sentiva di potersi fidare di Jonathan.
«È un'Anima Grigia.»
«Come lo sai?»
«Ho visto i suoi occhi, ne sono certo al di là di ogni ragionevole dubbio.» Lanciò un'occhiata all'amico, ancora seduto sul bordo della scrivania. «Tu, però, non mi sembri molto sorpreso.»
Jonathan ammise: «No, non ne sono per niente sorpreso. Lo sapevo già molto tempo fa, quando ancora non la conoscevi.»
Brian azzardò: «Lo sa anche Harley?»
«Da prima che io stesso la conoscessi.»
«E vuole farle del male?»
«No.»
«Come posso crederti? L'ha raccontato lui stesso, il suo lavoro consiste nell'eliminare le Anime Grigie.»
«Il suo scopo consiste nel selezionare quelle pericolose e, in caso si renda necessario, intervenire a tutela della gente» lo corresse Jonathan. «Non uccide per sfizio. Meredith Storm è relativamente innocua, pare solo che sia succube del fratello.»
«Quindi non è per me che devi preoccuparti, ma per Claire.»
«Anche perché tu non vedi più Meredith... o sbaglio?»
«Non sbagli» rispose Brian, anche se non ne era poi così sicuro.
Era già accaduto varie volte che la sua strada si separasse da quella di Meredith e, per quanto ci fossero delle ragioni assolutamente comprensibili, non era certo di volere chiudere una relazione senza nemmeno un ultimo chiarimento finale.
Nel corso del pomeriggio maturò la decisione di andare a parlarle. Non pronunciò più il suo nome, per tutto il resto del tempo che passò con Jonathan, né diede segno di avere intenzione di vederla. Attese pazientemente che finisse l'orario di lavoro. Mezz’ora più tardi era sotto casa sua.
Guardò in alto, scoprendo che le tapparelle dell’appartamento di suo fratello erano tutte chiuse. L’idea che qualcuno venisse a conoscenza del fatto che si fosse recato a casa di Meredith continuava a non lasciarlo del tutto tranquillo, quindi era un sollievo, per lui, che né Rick né Patricia ci fossero.
Si avvicinò al portone, scoprendo che era accostato.
Entrò.
Salì le scale lentamente, con la consapevolezza di essere, gradino dopo gradino, sempre più vicino a Meredith.
Udì una porta che si richiudeva. Non se ne curò, almeno fino al momento in cui, quando gli mancava soltanto una rampa di scale per raggiungere il pianerottolo sul quale abitava Meredith, si ritrovò faccia a faccia con Dominick Storm.
Si fissarono per qualche istante.
Lo sguardo di Dominick era più penetrante che mai.
«Immagino che tu sia qui per mia sorella.»
Il suo tono era tagliente e accusatorio.
«Perché sono qui» replicò Brian, «Non sono affari che ti riguardano.»
«Invece mi riguardano eccome. Se non sbaglio l’ho detto anche a te, che scherzare con il fuoco non è mai la cosa migliore da fare.»
Brian raggelò.
Non scherzare con il fuoco.
L’autore delle telefonate minatorie, rivolte a Jonathan e a lui stesso, non era Derek. Ce l’aveva davanti.
Avrebbe dovuto capirlo subito.
Lo accusò: «Immagino che tu ti diverta a tormentare la gente.»
Sul volto di Dominick comparve un sorrisetto che non preannunciava nulla di positivo.
«Io non faccio nulla per puro divertimento. Valuto che cosa sia vantaggioso e poi agisco.»
«La tua filosofia di vita è molto interessante» replicò Brian, «Ma non ho intenzione di discuterne con te proprio in questo momento. Se non sbaglio te ne stavi andando.»
«Sei tu che dovresti andartene.»
«Non spetta a te prendere decisioni al posto mio.»
«Mi basta decidere al posto di Meredith.» Il tono di Dominick era più che deciso. «Tu e mia sorella non dovete più vedervi.»
«Non spetta a te nemmeno prendere decisioni al posto di Meredith» puntualizzò Brian. «Se non vorrà vedermi, sarà lei a dovermelo dire.»
«Te l’ha già detto.»
Brian sbuffò.
«Vorrà dire che me lo dirà di nuovo.»
Cercò di passare, ma Dominick gli sbarrò la strada.
«A quanto pare non hai capito. Te ne devi andare... e devi farlo subito.»
Brian non si mosse.
«Te lo scordi. Sono qui per un motivo e non me ne andrò finché non avrò ottenuto ciò che voglio.»
Con sua sorpresa Dominick si fece da parte.
Brian si affrettò a passare.
Comprese di avere commesso un errore soltanto quando Dominick lo afferrò da dietro.
«Ti avevo detto che saresti morto, se ci fossimo incontrati di nuovo» gli ricordò, passandogli un braccio intorno al collo. «Adesso, a quanto pare, è arrivato il momento.»
Passò un lungo, interminabile istante.
Una voce estranea, a quel punto, replicò: «Io non ne sarei tanto convinto.»
Brian riconobbe subito Derek.
Si rese conto che Dominick era rimasto spiazzato nel momento in cui quest’ultimo allentò appena la stretta sul collo.
«Ti consiglio di andartene, Dom» riprese Derek, «Altrimenti potrebbe finire molto male.»
«Per questo stronzo, sicuramente.»
Brian si rese conto che Dominick aveva ritrovato la propria decisione. Un attimo più tardi avvertì una lama gelida sfiorargli la gola.
«Veramente parlavo di te. C’è gente che ti sta cercando.»
«Me ne sbatto di quella gentaglia.»
Derek puntualizzò: «Non parlo solo dell'amico della tua ragazza. Quelli come te, di solito, hanno molti nemici. La maggior parte sono là fuori che non aspettano altro che tu faccia un passo falso. Hai idea di come reagirebbero, se scoprissero che...»
«Non m’importa della loro reazione» replicò Dominick. «Comunque ti sei spiegato, anche se non ho idea di cosa ci fai qui. Mia sorella non c'è.»
Senza aggiungere altro lasciò andare Brian e iniziò a scendere le scale.
Derek si avvicinò.
«A quanto pare non sei capace di tenerti fuori da tutto ciò che può metterti in pericolo» osservò. «Meredith me l’aveva detto, ma non credevo che arrivassi a questi livelli.»
«Non è certo colpa mia se suo fratello è un pazzo.»
Derek annuì.
«Sì, ammetto che può apparirti fuori di testa.»
Brian lo guardò mentre gli passava accanto, diretto verso il pianerottolo.
«Meno male che sei arrivato tu... e soprattutto grazie.»
Derek scosse la testa.
«Non c’è niente di cui tu debba ringraziarmi.»
«Dominick avrebbe potuto ammazzarmi» obiettò Brian. «Grazie a te sono ancora vivo e presto potrò rivedere Meredith.»
«Ti avevo detto che non avevi niente di cui ringraziarmi» ribadì Derek. «Meredith non vuole più vederti.»
«Sono sicuro che...»
«Non hai capito» lo interruppe Derek. «Io sono intervenuto perché volevo impedire che Dominick ti facesse del male, ma non certo per permetterti di rivedere Meredith!»
Per un attimo Brian si chiese se Meredith fosse dietro la porta di casa ad ascoltare - Dominick aveva detto che non c'era, ma non poteva essere considerato affidabile - e se sarebbe intervenuta. Se la immaginò mentre faceva il proprio ingresso trionfale sul pianerottolo, pronta a lamentarsi con Derek per quell'intromissione.
Non accadde, Brian fu costretto a cavarsrla da solo, così puntualizzò: «Non spetta a Dominick decidere se io e Meredith dobbiamo vederci o no, ma soprattutto non spetta a te! Tu non sei nessuno per me.»
Derek ribatté: «Forse non per te, ma per Meredith sì. È stata lei a chiedermi di mandarti via.»
Brian ribatté: «E, sentiamo, quando te l’avrebbe chiesto, se non sa nemmeno che sono qui?»
«Per quanto possa sembrarti strano», il tono di Derek sembrava divertito, «Io e Mer parliamo spesso. So come devo comportarmi in certe situazioni.»
«Il buonsenso, però, dovrebbe dirti che non hai motivo per farlo» obiettò Brian. «Non so cosa tu sia venuto a fare, ma ti chiedo soltanto di lasciarci qualche minuto. Ho bisogno di parlare con lei, da solo.»
Cercò di salire gli ultimi gradini che lo separavano dalla porta dell'appartamento di Meredith, ma Derek gli sbarrò la strada, proprio come aveva fatto Dominick poco prima.
«Levati di torno» gli intimò Brian. «Subito.»
Derek rimase fermo sul proprio intento.
«Non ci penso nemmeno.»
«Che cosa ci guadagni?»
«Niente.»
Brian obiettò: «Nessuno fa niente per niente.»
«Io sì» replicò Derek. «Un’amica mi ha chiesto un favore e io sono intenzionato ad andare fino in fondo.»
«Se pensi di potermi impedire il passaggio in eterno...»
Derek lo interruppe: «Credi forse di potere rimanere lì in eterno? Non credo che accadrà. Rispetta le scelte di Meredith e non te ne pentirai.»
«Sei tu quello che dovrebbe rispettare le sue scelte.»
«Le ho sempre rispettate.»
«Ne dubito.»
«Allora permettimi di dubitare di te a mia volta. Sbaglio o ti ha detto che non dovete vedervi più, proprio ieri sera?»
Brian s'irrigidì.
«Cosa ne sai?»
«Molto di più di quanto tu possa immaginare.»
«E se ti dicessi che Meredith non è chi dice di essere?»
Derek rise, sprezzante.
«L'ho scoperto molto tempo fa.»
Brian spalancò gli occhi.
«Vuoi dire che, quando stavate insieme, ti ha rivelato di...»
Derek lo interruppe: «C'è stato un tempo in cui avevo una vita normalissima, come la tua. Voglio dire, forse era più eccitante della tua, ma non sono nessuno per sindacare sul tuo presente privo di emozioni - che non riguardino Meredith, almeno.» Si sedette sui gradini, un po' come se non temesse più che Brian ne approfittasse per fiondarsi a bussare alla porta di casa Storm. «Avevo una vita interessante e pure una fidanzata che intendevo sposare.»
«Che non era Meredith?»
«Che non era Meredith.»
«E poi?» Improvvisamente interessato a quella storia, Brian si sedette a propria volta sulle scale. «Cos'è successo dopo?»
Derek gli riferì: «Ero giovane e troppo sicuro di me. Presi una curva a velocità troppo alta. Persi l'equilibrio. Un attimo prima ero in sella alla mia moto, un attimo dopo stavo facendo un volo micidiale a terra.»
«Come andò a finire?»
«Non come doveva. Se Meredith non si fosse messa in mezzo, sarei morto. Invece in quelli che dovevano essere i miei ultimi istanti di vita, vidi una creatura meravigliosa, una donna con gli occhi rossi e un abito nero. Quella sorta di principessa dark mi diede un bacio sulle labbra... ed eccomi qui, trent'anni dopo, venticinquenne come allora, ma legato a lei per tutto il resto dei miei giorni - ovvero l'eternità, a meno che qualcuno non mi uccida.»
«Parli di quelli dell'EIFP?»
Derek si voltò di scatto.
«Cosa sai di loro?»
«Meno di quanto vorrei.»
Derek si alzò in piedi.
«Meglio così.»
Fece per avviarsi giù dalle scale, ma Brian lo fermò.
«Ehi, aspetta, dove vai? Non puoi dirmi le cose a metà!»
«Sì che posso» ribatté Derek, «E comunque ti assicuro che non corro pericoli: l'EIFP non ha niente contro le Anime Bianche. Siamo innocui, diversamente da chi ci ha resi tali. E, prima che tu mi fraintenda, i membri dell'EIFP hanno una certa rispettabilità, non uccidono Anime Grigie solo per il gusto di farlo. Alcune di loro sanno essere davvero pericolose.»
Brian azzardò: «Dominick Storm è una di quelle Anime Grigie pericolose?»
«In un certo senso.»
«Cosa vuoi dire?»
«Voglio dire che tu non sai un cazzo delle Anime Grigie ed è meglio che continui a saperne il meno possibile. O vuoi fare la fine che hanno fatto altri? Essere fatto fuori da un giorno all'altro, senza che nessuno si renda conto che si è trattato di omicidio? Certe Anime Grigie fanno anche questo.»
Brian si alzò in piedi a propria volta.
«Stai dicendo che Dominick...»
Derek lo interruppe: «Non sto dicendo niente su Dominick. Hai detto tutto da solo.»
Brian puntualizzò: «Sei tu che hai confermato che è pericoloso.»
«Infatti non nego che lo sia. Non è il tipo da inscenare incidenti, tuttavia. Se vuole uccidere, lo fa in modo cruento e lampante. O almeno è quello che fa credere.»
«Allora cosa intendevi, quando hai parlato di incidenti innescati ad arte?»
«Niente.»
Ancora una volta, Derek accennò ad andarsene, ma Brian lo fermò afferrandolo per un braccio.
«Mia madre conosceva un uomo che si faceva chiamare Storm. È stato nel 1976. È morta insieme a mio padre in un incidente stradale.»
«Mi dispiace per loro, ma non so cosa farci.»
«Non prendermi in giro. Tu sai chi li ha uccisi?»
Derek indietreggiò, per sottrarsi alla stretta di Brian, intanto replicò: «Nel 1976 non abitavo ad Acid Corn. È vero che ho avuto una relazione con Meredith, dopo essere diventato un'Anima Bianca, ma poi è finita, qualche anno dopo. Prima che tu mi chieda cosa sia successo tra di noi, ti assicuro che non è facile stare accanto a una persona solo perché ritieni sia la tua unica strada possibile. Mi sono ritrovato nella condizione di non invecchiare, di dovere nascondere quello che ero. Ho dovuto rinunciare al mio matrimonio con la ragazza che amavo - prima di Meredith e di diventare quello che sono - e a tutta la mia vita. Non è stato facile. Comunque sia, sono venuto a cercare Meredith soltanto più tardi, il 1976 era già finito da parecchio tempo. Non posso dirti niente, perché al massimo sarebbero mie teorie. E non credo potrebbe dirti nulla nemmeno Meredith, se fosse qui.»
«Dov'è?»
«Non è a casa.»
«Come lo sai?»
«Dominick ci avrebbe impedito di vederla. Non se ne sarebbe mai andato con noi due qui.»
«Dov'è allora?»
«Non posso saperlo per certo.»
Brian azzardò: «Però hai un'idea, almeno vaga, di dove possa essere.»
«Hai detto tutto da solo, ancora una volta» replicò Derek. «Il tuo problema è che sei convinto di cose di cui, in realtà, non hai la benché minima idea. Ti consiglio di fare attenzione, perché la cosa potrebbe portarti ad avere dei problemi seri.»
«Con Dominick Storm oppure con te?»
«Fattelo spiegare dai tuoi amici: noi Anime Bianche siamo innocue, te l'ho già detto.»
«Dipende.»
«Cosa vuoi dire?»
«Che anche noi umani siamo innocui, ma anche gli assassini seriali fanno parte della nostra specie.»
«Ottima osservazione, Connor. Questo dimostra che sei meno rincoglionito di quanto potresti sembrare. Proprio per questa ragione faresti meglio a badare ai cazzi tuoi: non sei certo un idiota, quindi dovresti avere almeno un minimo di istinto di conservazione. Cerca di fare in modo che il tuo desiderio di sapere non prenda il sopravvento, potrebbe essere pericoloso.»
«È tutto quello che sai dire?» ribatté Brian. «È pericoloso, è pericoloso, è pericoloso... non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di diventare uno di voi.»
«Cosa vuoi dire?»
«Se hai paura che Meredith ti ammazzi per rimpiazzati con me, puoi starne certo: non succederà.»
Derek rise, sprezzante.
«Non è così che funziona. Quando un'Anima Grigia si innamora non rende il suo amato un'Anima Bianca per rimanerci insieme. Si limita a lasciarlo da un giorno all'altro, continuando la propria esistenza come se niente fosse. È quello che succederà anche a te, o che ti sta già succedendo.»
Furono le ultime parole che pronunciò prima di andarsene. Brian lo guardò scendere le scale finché non scomparve dalla sua vista. Rimase lì dov'era per un tempo pressoché infinito, finché una voce non lo scosse.
«Cosa ci fai qui?»
Brian alzò gli occhi. Non si era accorto dell'arrivo di Rick.
Non fece in tempo a formulare una risposta, dal momento che suo fratello riprese a parlare.
«Sei qui per Meredith Storm?»
«Sì.»
«Non ti ha aperto la porta?»
«Non c'è.»
«Credimi, è meglio così.»
«Cosa vuoi dire?»
«È meglio che tu non lo sappia.»
Brian sbuffò.
«La vuoi sapere una cosa, Rick? Mi sono rotto i coglioni di tutti voi che dite le cose a metà. Quindi mi fai la cortesia di spiegarmi che cosa sta succecendo.»

   
 
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