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Autore: Milly_Sunshine    27/11/2023    1 recensioni
PARANORMAL ROMANCE - THRILLER /// Meredith è un'attrice teatrale di scarso successo, si è reinventata come cameriera in un locale malfamato e non può certo permettersi di sognare il principe azzurro: la sua esistenza è fatta di misteri torbidi e intrighi con cui le persone comuni non dovrebbero avere a che fare, non può permettersi di condividerla con qualcun altro. Brian è un detective privato e si occupa di smascherare sedicenti medium che truffano i loro clienti. Non ha mai avuto a che fare con il paranormale e nemmeno ci pensa. Quando incontra Meredith, è colpo di fulmine e sembra non esserci altro che lei. Non può sapere che proprio Meredith sta per trascinarlo in un mondo di cui ignora l'esistenza e che può rivelarsi molto pericoloso.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Non-con, Violenza | Contesto: Sovrannaturale
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Brian varcò la soglia del Rifugio del Drago con la convinzione che sarebbe stata l'ultima volta. Aveva parlato con Rick, qualche ora prima, suo fratello l'aveva messo al corrente di quella parte di verità dalla quale era sempre stati protetto. Rick sapeva di come la loro madre si fosse invaghita di un uomo sulla trentina che sosteneva di volere comprare la casa malmessa della "leggenda". Sospettava anche che costui fosse un'Anima Grigia e che avesse a che fare in prima persona, oppure che vi avessero a che fare altri come lui, con l'incidente in cui entrambi i loro genitori erano morti.
Aveva capito quasi subito a che specie appartenesse Meredith, anche se non era stato altrettanto sveglio da rendersene conto anche nel caso di Diane. Perché, alla fine, anche Diane era una di loro, anche se non esattamente come loro.
Rick si era stupito di come non apparisse molto sorpreso, tanto che Brian aveva preferito non confidargli di come Meredith gli si fosse palesata con gli occhi rossi fosforescenti, di come senza alcuna ombra di dubbio avesse la certezza che non fosse umana.
Rick gli aveva consigliato di smettere di cercarla una volta per tutte e di stare lontano da chiunque le stesse intorno, ma Brian aveva solo finto di seguire quel suggerimento. L'aveva rassicurato, gli aveva garantito che non si sarebbe cacciato in qualche casino più grande di lui, e invece, quella sera stessa, si era recato al Rifugio del Drago, anche se sapeva che le possibilità di incontrare Meredith erano piuttosto basse.
A sorpresa, vide invece Harley, seduto a un tavolo del piano di sotto insieme ad Amber. Non aveva idea di cosa ci facessero insieme, ma il suo amico d'infanzia si accorse di lui e si alzò, per raggiungerlo. Amber, da parte sua, si allontanò senza dare segno né di averlo notato, né di attendere il ritorno di Harley.
Quest'ultimo non si scomodò nemmeno di salutare, si limitò a chiedere: «Che cosa ci fai ancora qui? Non è meglio che torni a casa?»
Brian sospirò.
«Non vedo per quale motivo dovrei andarmene.»
Harley sospirò.
«Tu non hai niente a che fare con questo posto. Ti basta? Qui c’è anche gente pericolosa.»
«Amber, per esempio?» azzardò Brian. «Potrebbe minare i tuoi sentimenti nei confronti di Claire, non pensi? E resteresti molto deluso, nello scoprire di non avere speranze con lei. Gli uomini non le interessano.»
Harley replicò: «Sei fuori strada.»
«Quando si tratta di donne, nessuno è mai fuori strada ipotizzando che tu abbia certe mire.»
«Sono cambiato.»
«Nessuno cambia mai fino in fondo.»
Harley lo fulminò con lo sguardo.
«Vogliamo parlare di te, allora? Sei caduto come un fesso ai piedi di una doppiogiochista che nemmeno parla chiaramente!»
Brian s’irrigidì.
«Meredith non è una doppiogiochista.»
«Ti ho detto che c’è gente pericolosa, qui» ribadì Harley. «Hai mai pensato che Meredith potrebbe essere una di loro Non...»
Brian lo interruppe: «So cos'è Meredith.»
«E la cosa non ti tocca?»
«Certo che mi tocca.»
«Però la cerchi lo stesso, come Amber fa con Alicia. Sai, è un vero peccato che la tua ex sia lesbica. Vi somigliate talmente tanto che, altrimenti, sareste stati fatti esattamente l'uno per l'altra, altro che la principessa dark che ti ostini a inseguire! Non...»
Harley s'interruppe. Teneva gli occhi fissi su qualcosa, o molto più probabilmente su qualcuno, che si trovava alle spalle di Brian, che si voltò a guardare.
Spalancò la bocca e passò qualche istante, prima che riuscisse a commentare: «Non è possibile!»
«Io, invece, credo che sia possibile» ribatté Harley. «A quanto pare la tua bambola dagli occhi di ghiaccio ha deciso di raggiungerti.»
Brian stava per replicare - non gli piaceva affatto il modo in cui Harley l’aveva definita - ma l’arrivo imminente di Meredith, che si trovava accanto a un quarantenne vestito elegantenente, abbigliata a sua volta con un abito che le stava d'incanto, glielo impedì.
Si fermò a pochi passi da loro e, per un lungo istante, li fissò in silenzio. Soltanto dopo, con un filo di voce, gli domandò: «Come stai?»
Brian abbassò lo sguardo, nonostante gli costasse distogliere gli occhi dal vestito di Meredith, proprio quello che aveva visto tanto tempo prima in vetrina.
«Tutto bene, se non fosse che ho recentemente rimediato una spiacevole delusione sentimentale.»
Meredith si mostrò impassibile.
«Mi dispiace.»
Brian restò in silenzio.
I secondi si susseguirono, uno dopo l’altro, senza che una sola parola venisse pronunciata.
Fu la voce di Harley a sconvolgere quella calma apparente.
«Credo che sia meglio che io me ne vada» osservò, «Perché in questo momento siamo veramente in troppi, qui.»
«Non è necessario» replicò Meredith. «Se è la mia presenza che ti disturba...»
«La tua presenza non mi disturba» puntualizzò Harley, «Ma credo che tu e Brian abbiate il diritto di restare da soli, specie tenendo conto di tutte le cose che hai da spiegargli. Potresti approfittare di questa occasione. Non credo che sia positivo continuare a rimandare.»
«Non rimanderò» gli assicurò Meredith. «Se sono qui, è anche per raccontargli qualcosa di più. A questo proposito, forse, è davvero meglio che tu te ne vada.»
Harley annuì.
«Certo, ma non dimenticarti che poi chiederò a Brian fino a che punto ti sei spinta.»
«Non dovresti» replicò Meredith. «È una questione tra me e lui.»
«C’è molto di più di te e di lui.»
«Forse» ammise Meredith, «Ma il mondo esterno non mi riguarda. Posso sopravvivere anche senza la vostra approvazione.»
Harley precisò: «Non ti disapprovo. Non è colpa tua se sei quello che sei.»
«Vedo che hai già compiuto un passo avanti notevole. Un giorno, forse, riuscirai a non sorprenderti che anche noi possiamo sembrare così simili a voi.»
Harley scosse la testa.
«Non credo che possiate davvero somigliarci così tanto.»
Senza aggiungere altro, le voltò le spalle e si allontanò.
Brian non attese nemmeno un istante, prima di chiedere a Meredith: «Cosa sa di te?»
Meredith alzò le spalle, con apparente noncuranza.
«Non è importante.»
«Quando vi siete conosciuti?»
«Tempo fa.»
«Tempo fa Harley non era ad Acid Corn.»
Meredith gli ricordò: «Nemmeno io.»
«Eppure» osservò Brian, «Entrambi vi siete ritrovati qui.»
«Che cosa c’è di così improbabile?» replicò lei. «Il mondo è fatto di gente che si sposta da un luogo all’altro.»
«È curioso, però, che la tua strada si sia incrociata proprio con la mia.»
«Il mondo è piccolo.»
«Troppo piccolo, a volte, per pensare col cuore leggero che si tratti sempre e soltanto di innocue coincidenze.»
Meredith sbuffò.
«Se non mi credi...»
Brian la interruppe: «Non ho detto che non ti credo.»
Meredith ammise: «Era probabile che ci incontrassimo. Però questo non cambia ciò che provo per te. Mi sei piaciuto fin dal primo momento, su questo sono sempre stata sincera. È per questo che sono venuta da te, lasciando da parte un attimo l'uomo con cui sto passando la serata.»
«Chi è?»
«Un produttore teatrale.»
«Questioni di lavoro?»
Meredith scosse la testa.
«È complicato.»
Brian sbuffò.
«Con te è tutto complicato.»
Meredith chiarì: «Proprio per questo ho suggerito di non vederci più.»
«Dopo avermi mostrato i tuoi occhi rossi.»
«Non era previsto.»
«Quando pensavi di dirmelo?»
«Che cosa? Che sono una creatura soprannaturale e che tra noi non ci sarà mai un futuro? Cerca di capirmi, Brian, non è così facile.»
«A volte non ci si può limitare solo a ciò che è facile.»
«Lo so, ma era quello che pensavo allora.»
«E adesso non lo pensi più?»
«Lo penso ancora.»
Meredith gli voltò le spalle e si allontanò.
Brian continuò a fissarla finché non scomparve in mezzo alla folla insieme al produttore teatrale, per poi rintanarsi, con tutta probabilità, in un angolo buio del salone.
Passò qualche minuto prima che Harley facesse il proprio ritorno. Insisté nuovamente con il suggerimento di andarsene.
In un primo momento Brian esitò, ma Harley fu molto persuasivo. Senza nemmeno rendersene conto, si ritrovò di fronte all’uscita.
“In fondo” realizzò, “Non ho più alcun motivo per rimanere qui.”
Meredith non si vedeva più, mentre c'era Derek che lanciava strane occhiate a Harley.
«Andiamo?» lo esortò di nuovo quest'ultimo.
Era quella la scelta migliore, ma Brian lo disse controvoglia: «Sì, andiamo.»
«Molto bene» osservò Harley. «A quanto pare hai capito che continuare a correre dietro alla tua principessa dark non ha senso.»
«Ti sarei grato se la smettessi di chiamarla con quei nomignoli assurdi.»
Harley convenne: «Hai ragione. Forse dovrei chiamarla come meritano di essere chiamate quelle come lei, ma temo che ti offenderesti.»
Brian strinse i denti e non replicò. Per fortuna Harley non aggiunse altro, mentre apriva la porta.
«Aspetta.»
«Che problema hai?»
«Ho visto che Derek ti fissava.»
«E allora?»
«Immagino che tu sappia perfettamente chi è.»
«È il principe dark di Meredith, credo faresti meglio a rassegnarti.»
Brian insisté: «Cos'è successo tra voi?»
Harley rispose: «È venuto a cercarmi, qualcosa come due ore fa.»
«Cosa voleva?»
«Non ti riguarda.»
«Cose da EIFP?»
«Non intrometterti nel mio lavoro» gli intimò Harley. «Non sono affari tuoi.»
Brian replicò: «Ci sono coinvolto in prima persona. Sono affari miei, non puoi più negarlo. E poi non mi hai nemmeno spiegato cosa ci facevi qui insieme ad Amber.»
Harley puntualizzò: «Non siamo venuti insieme, ci siamo incontrati per caso.»
Brian insisté: «Come la conosci?»
«La conosco e basta» rispose Harley. «Diciamo che è una persona con cui ho avuto a che fare per questioni di lavoro.»
«È una cacciatrice come te?»
Harley ridacchiò.
«Bella definizione.»
«È una cacciatrice?» insisté Brian. «Anche Amber è qui per eliminare alla radice il presunto problema delle creature soprannaturali?»
Harley scosse la testa.
«Anche Amber ha un certo feeling con le creature soprannaturali.»
Brian s’irrigidì.
«Intendi con Allison James?»
Harley finse di non capire.
«Allison James?»
«Alicia.»
«Non sai un cazzo di queste cose, eppure vuoi metterti in mezzo. Jonathan non ti ha detto di starne fuori?»
«Ovviamente.» Brian accennò una lieve sorriso. «Nessuno mi racconta le cose come stanno, né voi, né Rick. Solo oggi, finalmente, si è svelato un po' di più, e solo perché non poteva farne a meno.»
Harley obiettò: «Anche tuo fratello dovrebbe starne fuori. Per caso si è messo a dare la caccia a chi non dovrebbe?»
Brian aggrottò le sopracciglia.
«Perché tu dovresti e Rick no?»
«Perché Rick ha un altro genere di responsabilità. Ha una figlia. Farebbe meglio a stare lontano da certa gente pericolosa.»
«Voi cacciatori siete tutti senza famiglia?»
«Non ci chiamiamo cacciatori.» Harley sembrava desideroso di mettere da parte quel discorso. Non rimandò ulteriormente e uscì dal locale, con Brian che si ritrovò a seguirlo. «Ho parcheggiato da quella parte.»
«Anch'io.»
Si allontanarono insieme e raggiunsero prima la macchina di Harley, che salutò,  aprendo la portiera, poi si sedette a bordo. Aveva già acceso il motore, quando ebbe un improvviso ripensamento. Lo spense e scese dall'automobile.
Brian lo guardò senza rendersi conto di cos’avesse in mente.
«Cosa succede?»
Chiudendo la portiera, Harley gli indicò due persone che, nell’oscurità, si erano appartate a parlare tra i cespugli che costeggiavano il Rifugio del Drago.
«Credo che quelli» rispose, «Siano Eddie Woods e Amber.»
Brian aggrottò le sopracciglia.
«E allora?»
«Allora le cose potrebbero essere precipitate» ammise Harley. «Vado a dare un'occhiata. Per quanto ne sapevo, si erano visti prima, ma Eddie se n'era già andato.»
«Mi dispiace dirtelo, ma non ci sto capendo niente, se non che vuoi impicciarti nei fatti privati di Amber.»
«A volte è necessario.»
«Non capisco.»
«Vai a casa, Brian.»
«Te l'ho detto, mi sono scocciato di tutti voi che non fate altro che dirmi di andare a casa o di badare agli affari miei.»
Harley replicò, secco: «Il fatto di essere stato insieme a un'Anima Grigia non significa che puoi pretendere di sapere tutto. Te lo ripeto, ho a che fare con gente pericolosa. Smettila di vedere tutto come un gioco.»
«Non vedo niente come un gioco» obiettò Brian. «I miei genitori sono morti, a causa delle Anime.»
Harley alzò gli occhi al cielo.
«Tuo fratello doveva proprio riprendere a parlarti dopo settimane per raccontarti cose che era meglio non fossi mai venuto a sapere?»
Brian sbuffò.
«Quante volte pensi di ripetermelo, che non devo intromettermi, che questi sono fatti che non mi riguardano e che dovrei badare a me stesso? Ti sbagli, sono fatti che mi riguardano eccome. Mia madre, pare, si era innamorata di un'Anima Grigia.»
Harley annuì.
«Esatto, ed è stata una pessima scelta.»
«Inizio a pensare che non sia una scelta.»
«Capisco il tuo punto di vista, ma ti assicuro che resistere è possibile, o almeno lo è allontanarsi.»
«Per te che sai, forse.»
«Non è detto che tua madre non sapesse. Tu stesso sai chi è Meredith, ma non dai segno di volerti allontanare da lei.»
Brian obiettò: «Non è la stessa cosa. Meredith non è pericolosa.»
Harley ribatté: «Non ti viene il dubbio che tua madre, se anche sapeva chi fosse il bel tenebroso con cui aveva a che fare, non sapesse se era pericoloso o meno?» 

*** 

Nulla aveva un senso.
Nulla aveva un senso, se il senso si era perduto nei meandri della notte.
Dominick Storm se n’era andato.
L'aveva affascinata, al punto da legarla a sé, oltre che aprirle gli occhi sul fatto che il suo matrimonio stesse già da tempo andando a rotoli.
Patty aveva visto i sogni crollare e sgretolarsi.
«A presto» le aveva detto, «Ho da fare.»
Nell’oscurità della notte, molte donne erano disposte ad attenderlo. Sognavano più di lei e per Dominick non avrebbero fatto le stesse rinunce.
«Ti prego» aveva cercato di trattenerlo Patty, «Resta con me ancora un po’.»
Dominick era scoppiato a ridere.
«Torna da tuo marito. Torna dai tuoi figli. La tua vita è con loro.»
Quando se n'era andato, l'aveva seguito e non aveva idea del perché l'avesse fatto.
Si era sentita ridicola, nel vederlo entrare, insieme a una donna, in ciò che rimaneva di quella casa che, stando a quanto affermava, avrebbe desiderato comprare.
Sentiva strani rumori, provenire da là dentro; risate, ma con un'aura macabra.
Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, che non avrebbe dovuto affacciarsi a quella fessura che un tempo doveva essere stata una finestra, eppure lo fece.
Vide dei puntini rossi brillare.
Erano gli occhi di Dominick o quelli della donna che si trovava insieme a lui?
Li fissò, come ipnotizzata. Sapeva cosa fossero le Anime Grigie, o almeno ne sapeva abbastanza da avere intuito già da tempo che Dominick Storm era una di loro, ma averne le prove era un aspetto al quale non era preparata.
Avrebbe dovuto andarsene, ma non riusciva a muoversi.
Lo fece solo, sussultando, quando udì dei passi alle proprie spalle.
Vide una ragazza giovane, forse neanche ventenne, con folti capelli biondi. Si fissarono per un istante, poi l'altra si diresse verso lo stabile.
Patty si allontanò, sforzandosi di pensare che la sua vita fosse altrove.
Non era così: la sua vita non era da nessuna parte, perché ormai i suoi giorni stavano per finire. 

*** 

Andare a casa non era un'opzione, seguire Harley dentro al Rifugio del Drago, invece, lo era eccome, ma stando a distanza, quel tanto che bastava per non essere fermato. Brian lo seguì con lo sguardo, almeno finché la voce di qualcuno alle sue spalle non lo distolse da ciò che stava facendo.
«Cosa ci fai qui?»
Il tono era secco e tagliente.
Brian si girò lentamente.
«Che cosa ci fai tu?»
La presenza di Rick nel locale era l’ultima cosa che avrebbe potuto aspettarsi.
Suo fratello replicò: «Non credo che questi siano affari tuoi.»
«Allora» obiettò Brian, «Non vedo perché dovresti impicciarti in quello che faccio io. Diciamo che avevo i miei buoni motivi per venire qui e ho deciso, appunto, di venirci.»
«E hai fatto male.»
Brian sospirò.
«Ti prego, non iniziare a rompere le palle. Ti ho promesso che non mi sarei messo nei casini e, infatti, non mi sono messo nei casini. Fai finta che io non ci sia. Vai altrove, magari dall'altro lato della sala. C’è talmente poca luce che non mi noteresti nemmeno.»
«Qualcun altro, però, potrebbe notarti» replicò Rick, «E potrebbe essere tutt’altro che positivo.»
«Qualcun altro, dici. A chi ti riferisci?»
«Lascia perdere.»
Brian scosse la testa.
«No, non lascio perdere. Quando inizi un discorso, è opportuno finirlo.»
«Certi discorsi» obiettò Rick, «È molto meglio non farli, specie con chi non vuole capire. Credimi, Brian: non potresti fare niente di più sensato che andartene e magari incontrare Meredith in un’altra occasione, se proprio non puoi farne a meno. Tanto stasera è in dolce compagnia.»
«L'hai vista?»
«No.»
«Allora cosa ne sai?»
«Me l'ha detto Diane.»
Brian spalancò gli occhi.
«Diane è qui?!»
Rick confermò: «Diane è qui.»
«Allora» osservò Brian, «Forse ho un buon motivo per andarmene.»
Rick s'incupì.
«Sì, di motivi per andartene ne avresti molti anche se fossimo in una situazione normale. Quello che conta, comunque, è che...» S’interruppe. Brian lo vide spostare lo sguardo e fare un cenno verso qualcuno che veniva. «Oh, Diane!»
Brian si girò lentamente. Ritrovarsi faccia a faccia con Diane era tutt’altro che piacevole, e doveva essere così anche per lei, che gli lanciò un’occhiata torva e gli domandò: «Cosa sei venuto a fare?»
Rick la rassicurò: «Non è qui per noi.»
«Dato che non è qui nemmeno per te» lo esortò Diane, «Vieni via.»
Rick confermò: «Ancora due minuti, poi ti raggiungo.»
Brian tornò a voltarsi verso il fratello. Non capiva. Pensava che non vi fosse più alcun rapporto tra lui e quella donna.
«Ho detto adesso» puntualizzò Diane, «Non tra due minuti.»
Il suo tono era più tagliente di quanto Brian ricordasse.
Lo sguardo di Rick si fece di fuoco mentre replicava, con la massima tranquillità: «Ancora un momento, poi sono da te.»
Diane non aggiunse altro. Con la coda dell’occhio, Brian la vide mentre tornava da dove era venuta.
«Non sembravi molto felice di averla tra i piedi» osservò. «Eppure tutto lascia pensare che vi siate dati appuntamento qui di proposito, o che addirittura siate venuti insieme.»
Rick abbassò lo sguardo.
«Certo che no.»
«Se pensi che io ti creda, te lo scordi.»
«Non m’interessa che tu mi creda.»
«Allora non hai bisogno di sforzarti a mentire» obiettò Brian. «Qualunque cosa tu abbia in mente, non...»
Rick lo interruppe, alzando gli occhi di scatto.
«Io non provo nulla per Diane, se non disgusto. Mi ha solo usato per i suoi scopi più squallidi, come ha fatto con te, solo che tu te la sei tolto di torno molto prima.»
«E allora» replicò Brian, «Perché siete usciti insieme?»
«Questo» precisò Rick, «Non c'entra con l'attrazione nei suoi confronti. Diciamo che, al momento, non vedevo altre soluzioni.»
Brian non capì.
«Altre soluzioni per che cosa? Vuoi spiegarmi cosa ti sei messo in testa?»
«Avrei preferito non dirti nulla» ammise Rick, «Ma dal momento che vuoi saperlo a tutti i costi, stammi a sentire, perché non lo ripeterò una seconda volta. Stasera l'EIFP ha intenzione di sbarazzarsi per sempre di un'Anima Grigia.»
«Dominick Storm?»
«Eddie Woods.»
«In che modo?»
«Una collaboratrice ha accettato un piano rischioso. Cercherà di sedurlo e di spogliarlo quel tanto che basta per bruciargli le ali.»
«Come lo sai?»
«Ho i miei agganci. Che sarebbero gli stessi che hai tu, ma evidentemente non si fidano abbastanza di te.» Rick ridacchiò. «Non posso biasimarli.»
Brian precisò: «Harley Parker dice che, siccome hai famiglia, dovresti pensare a tua figlia invece che andare a caccia di Anime.»
Rick replicò: «Non sono a caccia. Sono in compagnia di una bella donna - la stessa che ha denunciato Eddie Woods come individuo pericoloso all'EIFP.»
Brian borbottò: «Inquisitori moderni.»
«Non dire cazzate» lo mise a tacere Rick, prima di allontanarsi. «Le "povere vittime" per cui ti commuovi sono degli assassini squallidi e disposti a tutto. Non sono tutti come la tua Meredith, che pensa solo ad aprire le gambe e a succhiare cazzi.»

   
 
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