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Autore: Milly_Sunshine    28/11/2023    1 recensioni
PARANORMAL ROMANCE - THRILLER /// Meredith è un'attrice teatrale di scarso successo, si è reinventata come cameriera in un locale malfamato e non può certo permettersi di sognare il principe azzurro: la sua esistenza è fatta di misteri torbidi e intrighi con cui le persone comuni non dovrebbero avere a che fare, non può permettersi di condividerla con qualcun altro. Brian è un detective privato e si occupa di smascherare sedicenti medium che truffano i loro clienti. Non ha mai avuto a che fare con il paranormale e nemmeno ci pensa. Quando incontra Meredith, è colpo di fulmine e sembra non esserci altro che lei. Non può sapere che proprio Meredith sta per trascinarlo in un mondo di cui ignora l'esistenza e che può rivelarsi molto pericoloso.
Genere: Erotico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Non-con, Violenza | Contesto: Sovrannaturale
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Meredith si guardò intorno per l’ennesima volta, senza vedere Brian. Immaginò che se ne fosse andato. Diane doveva, invece, essere da qualche parte, magari a intrattenersi con qualche poco di buono con l’abitudine di frequentare il Rifugio del Drago.
Rick era solo, in un angolo della sala. Lo affiancò e attese che si accorgesse della sua presenza.
Non accadde.
«Ehi...» mormorò Meredith, sfiorandogli il braccio sinistro.
Rick le domandò, secco: «Cosa vuoi?»
«Parlare.»
«Non mi pare il caso» obiettò Rick. «Non ho certo intenzione di rimanere qui accanto a te.»
«Guarda che non sono armata» ribatté Meredith. «Puoi fidarti.»
«No, non posso» replicò Rick. «Voi siete sempre armati, anche se le vostre armi sono molto diverse dalle nostre.»
A Meredith sfuggì una risatina.
«Voi, invece, siete sempre sospettosi.»
«Facciamo bene ad esserlo» puntualizzò Rick, «Dato che basta uno di voi a rendere il mondo un posto peggiore.»
Meredith sospirò.
«Questa l'ho già sentita.»
«Non mi sorprende.»
«Oltre che sospettosi» aggiunse Meredith, «Siete anche ripetitivi fino allo sfinimento.»
«Dobbiamo difenderci con i mezzi che abbiamo a disposizione.»
«Ripetere le stesse cose come pappagalli è forse un mezzo di difesa?»
«Credo di no» fu costretto ad ammettere Rick, «Ma mandarti via lo è senz'altro.»
«Ma tu non hai intenzione di farlo» ribatté Meredith. «Se sono venuta a cercarti, non è certo per sprecare il mio tempo in chiacchiere inutili.»
«È quello che stai facendo» puntualizzò Rick, «E, dato che anch'io sto perdendo tempo, a maggior ragione è meglio se te ne vai subito.»
«Quello che volevo dire» precisò Meredith, senza scoraggiarsi, «è che c’è un motivo, se mi sono spinta a disturbarti mentre eri qui da solo a chiederti perché, se eri stato così intelligente da escludere Diane Evans dalla tua vita, poi sia stato necessario fare un passo indietro. Non me ne andrò finché non avrò ottenuto quello che voglio.»
«Se quello che vuoi è convincermi di essere una ragazza perbene, te lo puoi scordare. Non m'importa se sei la ragazza di Brian, che ti vede come una sorta di angelo pronto a salvare il mondo dal male. Io non la penso allo stesso modo e non voglio farmi vedere insieme a te.»
«Posso chiederti perché?»
«Perché stasera deve succedere qualcosa che ti riguarda e preferirei rimanerne fuori.»
«Sei molto perspicace» ribatté Meredith. «È davvero curioso che qualche mese fa uno come te sia finito nel mio letto.»
Rick ribatté, secco: «A volte anch’io ho commesso azioni indegne.»
Meredith ridacchiò.
«Non è stato così male, devi ammetterlo.»
«Non sei il tipo di donna che sognavo per il mio futuro.»
«Nemmeno io sogno te, se la cosa ti può consolare.»
«Non so fino a che punto mi consoli» replicò Rick. «L’idea di poter diventare tuo cognato, in futuro, non mi alletta.»
Meredith sospirò.
«Non lo diventerai.»
«Lo spero.»
«Io e Brian non abbiamo futuro insieme e prima o poi se ne renderà conto anche lui.»
«Lo spero.»
«Ti ho visto parlare con lui, prima.»
«Io, invece, ti ho vista con Stefan Craven» puntualizzò Rick. «So che ha pagato per venire a letto con te, stasera.»
Meredith scosse la testa.
«Sbagliato. Ha pagato per tirarmi fuori dal sotterraneo... tanto vale parlare chiaro, no? Tu sai dell'esistenza del sotterraneo, vero?»
Rick replicò: «Ne so qualcosa e so che cosa fai là sotto.»
Meredith ribatté: «Hai già deciso, ovviamente, che la colpevole sono io. L'idea che qualcuno mi ci abbia chiusa,là sotto, non ti sfiora?»
«Quel fenomeno di tuo fratello Dominick.»
«Appunto.»
«Sei sua sorella. Non puoi essere tanto diversa da lui.»
«Tu sei forse responsabile delle azioni di Brian?»
«No.»
«Ed è un peccato che tu non ti senta tale» mise in chiaro Meredith. «Dovresti accertarti di dove sia, chiedergli di andarsene a casa.»
«Non posso fare miracoli.» Rick fece per voltare le spalle. «È stato un piacere, Meredith.»
Decise di trattenerlo: «Aspetta. Quando Brian si ritroverà all’obitorio con la gola tagliata, sono sicura che ti pentirai di non avermi ascoltata.»
Rick si arrese: «Dimmi tutto.»
«Io posso provare a tenere Brian lontano da me, ma ho bisogno d’aiuto. Quell’aiuto puoi darmelo tu.»
Rick spalancò gli occhi.
«Ah, sì? Credo che tu sia ubriaca, Meredith!»
«L’alcool non fa effetto, su di me.»
«Ah, già.»
Meredith decise di insistere.
«Credo che, se fossi tu a convincerlo a non vedermi e a non cercarti più, potrebbe addirittura starti a sentire. Inventati quello che vuoi su di me, ma...»
Rick la interruppe: «Se fosse per me, gliel’avrei consigliato il giorno stesso in cui ho scoperto della vostra relazione. Purtroppo Brian non mi dà mai ascolto, e qualunque cosa io possa inventarmi su di te, non mi ascolterà. Sa cosa sei e non è bastato questo. Per lui esiste solo il potere dell’attrazione e, purtroppo, le belle donne gli piacciono.»
«Dovrei sentirmi compiaciuta per il tuo complimento?»
«Dovresti sentirti compiaciuta perché Brian ti considera qualcosa di più che un semplice oggetto con cui divertirsi.»
«Infatti io mi sento compiaciuta al punto tale da sentire di non potere fare a meno di lui. Se ho cercato più volte di chiudere, è stato solo per Dominick... e, prima che tu possa ripetermi per l’ennesima volta che non è un affare tuo, ti assicuro che mio fratello sarebbe disposto a uccidere Brian, così come chiunque altro non gli andasse a genio.»
Rick abbassò lo sguardo.
«Brian ha ventinove anni. Non pensi che se la possa cavare da solo?»
«No.»
«Vedo che la pensiamo allo stesso modo. Questo non cambia, però, un bel nulla. Non posso controllare le sue azioni, né cercare di portarlo sulla retta via, specie dopo il casino che ha combinato con Diane.»
Meredith s’irrigidì.
«Tu lo lasceresti morire senza rimpianti per via di Diane?»
«Non ho detto questo.»
Meredith sbuffò.
«Guardami quando ti parlo, Richard.»
Rick alzò lo sguardo.
«A volte cerco di non guardarti perché mi dai la nausea.»
Meredith sorrise, sprezzante.
«Lo so. Ti fa schifo l’idea che io ti sia piaciuta, un giorno. Ti fa schifo l’idea che io possa capire la tua situazione e...»
Rick non la lasciò finire.
«Non c’è nessuna situazione da capire.»
«Invece c'è...»
Meredith s’interruppe, quando Rick le indicò qualcuno dietro di lei.
«Il tuo amico ti cerca.»
Meredith si girò e vide Derek che le andava incontro. Rick annunciò: «Vi lascio soli.»
Meredith cercò di trattenerlo: «Non...»
Rick ignorò le sue proteste e si allontanò senza aggiungere altro.
Derek osservò: «Qualunque cosa tu avessi in mente, non hai certo fatto colpo su di lui. A quanto pare non è sensibile al tuo fascino tanto quanto quel fesso di suo fratello.»
Meredith s’irrigidì.
«Non offendere Brian.»
Derek rise.
«Non mi dire che ti stai a preoccupare del modo in cui lo definisco in un momento come questo. Ti volevo comunicare che dieci minuti fa una certa Amberlee Ferguson, nota per essere stata l'amante di Alicia, si è chiusa dentro un bagno con Eddie, standogli avvinghiata. Ne è uscita dopo due o tre minuti. Sono andato a curiosare. In quel bagno non c'era più anima viva.»
Meredith fu scossa da un brivido.
«L'ha eliminato?»
Derek confermò: «Credo di sì.»
«E adesso?»
«Adesso c'è ancora in giro gente legata all'EIFP. Temo che non sia il solo.»
Meredith annuì.
«Lo temo anch'io. Stefan, però, non mi aveva detto di avere altre mire.»
Derek puntualizzò: «Stefan Craven ha capito perfettamente cosa diventerà sua figlia, un giorno. Ci sta che voglia sbarazzarsi delle Anime pericolose di Acid Corn.»
Meredith azzardò: «Forse dovrei avvertire Dominick.»
Derek la afferrò per un braccio e sbottò: «Non ci pensare nemmeno! Devo ricordarti che tuo fratello aspetta che scada il tempo che Stefan ha pagato per stare insieme a te - profumatamente abbastanza da convincerlo a mandarti di sopra con lui - per rinchiuderti in una cella spoglia nel sotterraneo? Quel pazzo ti vede come un oggetto di sua proprietà e non fa altro che minacciare di ammazzare te o la gente che ti sta intorno!»
Quelle parole scossero Meredith, che tuttavia non riusciva ad accettare facilmente quella realtà.
«Forse sarebbe meglio morire, non credi?»
«Perché lo dici?»
«Perché poi tutto ricomincerebbe e sarei libera.»
«Come lo sai? Non sai cosa verrebbe dopo.»
«Nessuno può saperlo.»
«E l’idea di non saperlo» domandò Derek, «Non ti spaventa?»
«Non più di quanto spaventi te.»
«È diverso.»
Meredith scosse la testa, con fermezza.
«No, Derek. Di fronte all’ignoto siamo tutti uguali. Non possiamo sapere se saremo felici, nella prossima vita, o se rimpiangeremo quello che abbiamo perduto. L’unica realtà è che forse non lo rimpiangeremo mai, perché non ce ne ricorderemo.»
«È questa la cosa più triste, credo.»
«Vorresti davvero ricordare, se tutto ricominciasse?»
«Sì. Sarebbe terribile non avere più alcun ricordo di te. In un modo o nell’altro, anche se a volte mi è sembrata una maledizione, sei stata una parte fondamentale della mia vita. Tutto, in un modo o nell’altro, mi è sembrato che dipendesse da te.»
Meredith accennò un lieve sorriso.
«Alla fine sei caduto nella mia rete. Hai fatto la fine di ogni Anima Bianca.»
«Non direi» replicò Derek. «Se non fosse stato per te, a quest’ora sarei morto da almeno decenni. A volte penso a come stata la mia vita con Eva, ma non ci sarebbe più stata, in ogni caso, una vita con Eva.»
«Ti manca?»
«Mi manca, come mi manca tutto quello che ho perduto... ma avrei perduto tutto comunque e non avrei avuto una chance. Per questo ti sarò sempre immensamente grato. Essere un’Anima Bianca non è stato poi così terribile, nel corso degli anni. Non...»
Meredith non udì la fine della frase, presa com'era dal tenere gli occhi su due persone che aveva appena visto.
Derek si accorse che qualcosa non andava.
«Che succede, Mer?»
«Jonathan White è qui» rispose Meredith, «E c'è anche Claire.»
«La ragazza di Dominick?»
«Proprio lei. Deve avere qualche legame con l'EIFP.»
Derek osservò: «Tuo fratello, allora, è spacciato.»
«E pure Bethany» mormorò Meredith. «È tutto così fuori controllo. Come vorrei che tutto tornasse come una volta.»
«Per la tua sanità mentale, mi auguro che tu ti riferisca al periodo in cui tutto ciò a cui avevi da pensare era fare sesso con Brian Connor» ribatté Derek. «Sarei molto preoccupato se rimpiangessi qualcos'altro: Dominick che ti tiene rinchiusa nel...»
Una voce estranea alle loro lo interruppe: «Vedo che parlate di me.»
Meredith e Derek sussultarono. Dominick si concentrò su di lei.
«Il tempo pagato da Stefan Craven è scaduto. Seguimi.»
«Ma non...»
«Ma non avete scopato? Lo posso immaginare. Così come posso immaginare che la storiella secondo cui farsi vedere con te era importante fosse stata confezionata per l'occasione. Ho detto a Stefan di andarsene. Credo che l'abbia fatto, senza concludere nulla. Del resto quei figli di puttana che girano per il Rifugio del Drago avevano un obiettivo e non ero io.» Dominick ridacchiò. «Eddie è morto, senza neanche avere bisogno di pensarci in prima persona. Sarà una cosa da festeggiare insieme.»
Meredith trasalì. Sapeva cosa significavano quelle parole, così come lo sapeva Derek, il quale fece l'errore di intervenire in sua difesa.
«Non ti permetterò di trascinare Meredith nel sotterraneo.»
«Non prendo ordini da te» mise in chiaro Dominick, «E soprattutto non mi piace ascoltare ordini. Se solo tu imparassi a stare al posto tuo, non hai idea di quante belle cose potrebbero accaderti.» Allungò una mano, accarezzando una guancia a Meredith, che rabbrividì. «Potresti averla senza pagare un centesimo, se ti schierassi dalla mia parte.»
Derek ribatté: «Preferirei non andare mai più a letto con una donna per tutto il resto della mia quasi immortale esistenza piuttosto che schierarmi dalla tua parte.»
«La scelta è tua» concluse Dominick. «Forza, Meredith, vieni con me, è fai capire a questo coglione che non deve mettersi in mezzo.»
Meredith scoccò un'occhiata gelida a Derek. Sapeva che, se fosse stato per lui, avrebbe cercato di fermarli a costo di farsi ammazzare. Tuttavia, in qualità di sua Anima Bianca, doveva essere votato all'obbedienza.
«Resta qui, Derek» gli intimò. «Va tutto bene.»
Seguì Dominick fino al sotterraneo. Lo vide aprire il cancello, invitandola a entrare. Meredith acconsentì, sempre seguita dal fratello. Non si rese conto che non erano soli finché non udì delle voci. Dall'altro lato del cancello - dovevano averli seguiti - c'erano Brian e una donna che Meredith riconobbe come Amberlee Ferguson.
Dominick tornò dall'altro lato, accostando il cancello e chiudendolo a chiave.
Si rivolse ai nuovi arrivati: «A quanto pare certa gente non è proprio capace di stare fuori dalle questioni che non la riguardano. Benvenuto nel sotterraneo, Connor. Benvenuta anche a te, Amber, dico bene? Si dice che, nonostante ti sia unita solo da poche settimane all'EIFP, tu ti sia data molto da fare.»
Amberlee mise subito in chiaro: «So tutto di te.»
Dominick rise, domandandole: «Lo credi davvero?»
Amber fu secca, nel replicare: «Sì, ne sono certa.»
Dominick la affiancò.
«Sai, Amber, la tua amica AJ - Alicia, se preferisci - era molto subdola. Tu hai una pessima idea di noi solo perché hai conosciuto lei. Se solo fosse stata una semplice umana, l'avrei ammazzata molto tempo fa. Invece no, me la sono dovuta accollare per anni e anni, e per lei ho perfino corso dei grossi rischi. Sarebbe stato molto più facile uccidere lei, piuttosto che dovere sabotare in fretta e furia la macchina di quella donna che sapeva troppo.» Si rivolse a Brian. «Immagino che tu sappia di cosa sto parlando. Tua madre era in fissa con me proprio come tu lo sei con mia sorella. È davvero curioso che, nonostante ciò, poi sia morta accanto all'uomo che voleva lasciare.»
Brian rimase immobile, come se stesse cercando di metabolizzare quanto aveva appena sentito.
Amber, invece, scattò verso Dominick, lo afferrò per il collo e lo spinse contro il cancello.
«Pagherai per tutto quello che hai fatto! Ti assicuro che pagherai.»
Lasciando cadere la grossa chiave a terra, Dominick accolse le sue minacce con una risata.
«Ne sei davvero sicura? Io credo piuttosto che non uscirai viva da qui... né tu né il tuo amico, che non sa fare altro che rimanere imbambolato come una statua. Questa è l’unica verità che conosco e che accetto.»
Per un istante tutto parve fermarsi. Poco dopo, però, Meredith fissò Dominick con gli occhi sbarrati, lasciandosi andare a un grido.
«No!»
Suo fratello aveva afferrato Amber per i capelli e non sembrava avere buone intenzioni. Se solo Brian avesse fatto qualcosa per mettersi in salvo prima che fosse troppo tardi...
Tornato in sé, però, Brian non sembrava intenzionato a lasciare Amber in balia di quel pazzo. Meredith lo vide chinarsi per raccogliere qualcosa da terra.
Era la chiave che apriva il cancello.
«Sì» mormorò. «Liberami, Brian.»
Non accadde nulla del genere. Brandendo la chiave, Brian colpì Dominick alla nuca. Colto di sorpresa, seppure uno sfregio così lieve per lui non avesse grosse conseguenze, Dominick lasciò andare Amber.
I due si fissarono per qualche istante, prima di riprendere a scambiarsi accuse.
«Sei un disgustoso assassino.»
«E tu non sei migliore di me. Ti è bastata una delusione d'amore per metterti al servizio di quei macellai che ci danno la caccia.»
Era scontato che non capisse.
Meredith agitò un braccio per attirare l'attenzione di Brian. Gli indicò prima la chiave e poi la porta che avrebbe potuto aprire.
Brian fu rapido.
Mise la chiave nella toppa.
La girò.
Meredith era libera, almeno per il momento.
Diede un'occhiata a Dominick, che era ancora impegnato con Amber.
«Però, dopotutto, mi hai liberato di quel pezzo di merda di Eddie, un altro che avrebbe dovuto morire molto tempo fa. Voglio darti una possibilità.»
«Pensi che io possa fidarmi?» replicò Amber. «Pensi che possa fidarmi dopo tutto questo?»
Solo a quel punto Dominick parve ricordarsi di Brian.
«Tu» lo accusò, «Tu hai deciso di metterti in mezzo. È un vero peccato che quel giorno di tanti anni fa tu non fossi in macchina con i tuoi genitori!»
Brian parve di nuovo spiazzato, incapace di proferire parola.
«Sì» insisté Dominick, «Sarebbe stato molto meglio per tutti.»
Meredith vide Brian scagliarsi contro di lui.
Non era così che doveva finire.
Dominick lo spinse da parte.
Meredith lo trattenne, per impedirgli di cadere.
A quel punto accadde tutto molto in fretta. Come se avesse eluso la sorveglianza di Jonathan White, Claire Stevens e Harley Parker, che dovevano fare tutti parte dello stesso piano, ecco apparire Diane Evans - la piccola Bethany.
«Devono morire tutti» sibilò, «Questa simpatica signora per prima.» Accennava ad Amber. Dominick non rispose, ma il suo sguardo parve compiaciuto. Mai quanto quello di Diane, comunque, che insisteva: «È la cosa migliore da fare. Ricordatelo, Dominick, io potrei vivere senza di te, ma non tu senza di me. Ti prego, fai quello che ti dico.»
Solo in quel momento, Meredith capì quale fosse il rischio che forse Dominick doveva costantemente temere. Si rivolse quindi a lei: «Tu non vuoi che Brian muoia. Tu non vuoi che Amber muoia. Sei tu a volere morire, perché ormai sei già morta dentro.»
Diane si tolse la giacca.
«Te lo dimostrerò, chi deve morire.»
Indossava un abito aperto sulle spalle.
Spiegò le sue piccole ali da Anima Bianca e Amber urlò, colta di sorpresa.
«Tira fuori le ali, strega» suggerì Diane, rivolgendosi a Meredith. «Tira fuori le ali e vediamo come va a finire.» Guardò Dominick. «Mi dai il tuo accendino?»
Meredith volse il proprio sguardo sul fratello.
Passò qualche istante, prima della sua risposta.
«No.»
Diane spalancò gli occhi.
«Cosa significa?»
«Significa che non è la morte dell'una per la vita dell'altra.»
«Pensavo fossimo d'accordo entrambi.»
«Tutto può continuare come prima» insisté Dominick, «Basta solo volerlo.»
Brian si intromise: «Questo significa che vuoi continuare a uccidere indisturbato?»
Meredith si sarebbe volentieri messa a imprecare. Brian non era proprio in grado di tacere? Doveva continuare a sfidare Dominick senza ragione?
“In realtà un motivo ce l'avrebbe, ma non è comunque il caso.”
Dominick sbuffò, prima di replicare: «Certo, per te non esiste nulla che non sia estremo.»
«Da uno che ha delle vite sulla coscienza» puntualizzò Brian, «Non mi posso aspettare nulla di diverso.»
«Ormai avrai capito che per me l'omicidio è l'eccezione e non la regola» ribatté Dominick. «Se non ci fossero alternative, a quest'ora tu saresti già morto.»
Diane intervenne: «Infatti dovrebbe. Ho visto tutto. Ti ha aggredito, ha liberato quella stronza di nostra sorella...»
«Lo so, Brian non merita tutta questa comprensione» ammise Dominick, «Ma potrebbe essermi d'aiuto.»
Brian scopre la testa.
«Aiutare te? Stai delirando.»
Dominick rise.
«Voi umani siete talmente idioti. Ti stavo offrendo la chance di vivere, vedere Meredith con una certa frequenza e non dovere più temere per la tua incolumità. Pensavo che in cambio di tutto questo tu fossi disposto a superare i nostri dissapori.»
Brian parve esitante.
«Io...»
«No» lo implorò Meredith, a bassa voce.
Non seppe dire se Brian l'avesse udita oppure no, ma lo sentì più deciso, mentre replicava: «Hai ucciso i miei genitori, hai sequestrato la mia fidanzata...»
«Non ti sto chiedendo di perdonarmi per avere distrutto la tua inutile vita, né tantomeno di diventare mio amico» chiarì Dominick. «È solo un accordo: vantaggi per ne e vantaggi per te. A condizione che stia zitta, anche la tua cara amica Amber potrebbe andarsene.»
Meredith era sicura che la salvezza di Amberlee allettasse Brian, ma non poteva permettere che accettasse proposte da parte di Dominick.
Prima che Brian potesse replicare, Diane intervenne: «Stiamo solo perdendo tempo. Vuoi tirare fuori quelle ali, Meredith? Io e Dom oppure tu. Al mondo non c'è abbastanza posto per tutti.»
Era una soluzione. Meredith spiegò le ali. Non era difficile, con il vestito che era stata costretta a indossare al fine di soddisfare Stefan Craven - il grande Craven, che per una volta si era schierato dalla parte giusta, anche se non bisognava dimenticare il fatto che coincidesse con il suo interesse.
«Ci sto» rispose, mentre Brian distoglieva lo sguardo dalle sue ali nere.
«Non farlo» la pregò Dominick. «Non è necessario sacrificare che tu rischi la vita. Se ne può sacrificare un'altra: io ti tolgo di mezzo Derek, tu ti prendi Brian al posto suo, convinci i suoi amici a lasciarci in pace, poi te ne vai da Acid Corn. Non ti cercherò più, sarai finalmente libera, come hai sempre voluto. In cambio, voglio solo che né tu né Brian vi impicciate più di quello che facciamo io e Diane.»
Diane non ascoltò la richiesta di Dominick, ma Meredith non si era illusa in proposito. Le venne spontaneo rinchiudere le ali.
Diane rise, sprezzante.
«Pensi davvero che ti serva a qualcosa?»
Non sarebbe servito, se le fiamme dell’accendino fossero venute a contatto con quello che agli occhi umani poteva sembrare un semplice tatuaggio, ma l’apparente assenza di quelle ali così grandi le avrebbe permesso di muoversi meglio.
Diane era convinta che volesse fuggire, quindi si apprestava a sbarrarle la strada.
Meredith non aveva quell’intenzione, ma preferiva lasciarglielo credere.
«Vedo che non hai dubbi» osservò l’altra, evidentemente divertita. «Ti importava tanto di Brian, ma adesso pur di metterti in salvo sei disposta ad abbandonarlo.»
Fece per fermarla. Meredith finse di arretrare, ma scattò all’ultimo momento. La afferrò per l’ala sinistra e la trascinò a terra, perdendo a propria volta l’equilibrio.
Attenuò la caduta incrociando le braccia sotto di lei.
Iniziava a rendersi conto di avere fallito, quando Diane cadde su di lei. Voleva sottrarle l’accendino, ma in quel momento la sua avversaria ce l’aveva ancora in mano e avrebbe potuto bruciarle le ali da un momento all’altro.
Udì la voce di Derek, che doveva essere arrivato in quei frangenti.
«Fermati, Diane!»
Quel grido fu sufficiente a distrarla per pochi secondi, quelli che servirono a Meredith per liberarsi e rimettersi in piedi.

   
 
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