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Autore: TatianaCovino    04/12/2023    1 recensioni
Hermione è in crisi: Ginny e Harry hanno deciso di andare a vivere insieme e lei non può permettersi un appartamento da sola. Fred le propone di diventare la sua coinquilina. Una decisione pessima, ma perchè no? Cosa può mai succede ad andare a vivere con un amico?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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“Uff”, esclamò Hermione togliendosi dalla faccia un ciuffo ribelle che le era ricaduto davanti agli occhi. Era china sul tavolo della cucina della Tana, intenta a leggere accuratamente un giornale, con una matita in mano che ogni tanto cerchiava delle parole.
“Ancora niente?”, chiese Ginny.
“No. È tutto troppo costoso per me”, rispose la riccia esasperata.
“Cosa state leggendo di così interessante su quel giornale?”, chiese Fred entrando in cucina.
“Oh, caro, sei venuto a fare colazione?”, chiese Molly abbracciando suo figlio.
“No mamma. Sono solo venuto a prendere delle cose”, rispose lui staccandosi dall’abbraccio di sua mamma. Da quando lui e George avevano lasciato la Tana per vivere da soli la signora Weasley era molto più dolce con i gemelli quando andavano a trovarla.
“Allora, cosa state leggendo?”, chiese nuovamente Fred afferrando una fetta di pane tostato.
“Hermione sta cercando un appartamento”, disse Ginny.
“Un appartamento? E perché? Cos’ha il vostro che non va?”
Hermione sbuffoò, esasperata da tutte quelle domande che la stavano chiaramente distraendo dalla sua ricerca. “Adesso che Harry e Ginny hanno deciso di vivere insieme non posso più permettermelo da sola.”
Ginny la guardò con espressione colpevole. “Mi dispiace di averti messa nei guai…”
Hermione le sorrise. “Oh, era ora che tu e Harry decideste di fare questo passo! Non preoccuparti, io me la caverò. Devo solo trovare un appartamento che non costi un occhio della testa…”
“Vieni a vivere con me?”
Hermione e Ginny si voltarono a guardare Fred.
“Dico davvero. George vive con Angelina e io… beh, non mi farebbe male avere una coinquilina con cui dividere le spese.”
“Ah-ah-ah”, disse Hermione. “Non essere ridicolo, Fred.”
Ginny la guardò. “Hermione… Non è una cattiva idea.”
La ragazza la linciò con uno sguardo. “Davvero non pensi sia una cattiva idea? Io e Fred Weasley nella stessa casa? Sarebbe un delirio!”
“Potremmo darci delle regole di base per la convivenza”, provò di nuovo Fred. Non aveva davvero bisogno di una coinquilina, il suo lavoro al negozio pagava bene. Ma quando si poteva risparmiare qualcosa e in più aiutare un’amica, perché non approfittarne?
Hermione sbuffò nuovamente e tornò a guardare gli annunci sul giornale.
“Hermione, davvero. Sono settimane che guardi quegli annunci e, o sono appartamenti troppo costosi, o sono buchi in cui neanche Dobby vivrebbe!”
Hermione guardò prima Ginny, poi Fred. Sapeva che la sua amica aveva ragione.
“E va bene”, disse infine. “Ma ti avverto Fred… al primo scherzo di cattivo gusto, ti affatturo!”
“Hei, Granger! I miei scherzi non sono mai di cattivo gusto!”, disse lui ridendo.
Guardando Fred ridere si rese immediatamente conto di una cosa: quella decisione di convivere con lui era stata la peggiore che avesse mai preso nella sua vita.
 
“Hei, ma cosa ci hai messo in questi scatoloni?”, disse Fred.
“Libri”, rispose Hermione seccamente.
Dopo averne parlato due giorni prima, i due avevano deciso che era arrivato il momento di portare nell’appartamento di Fred tutte le cose di Hermione. Il ragazzo le aveva proposto il suo aiuto per il trasferimento, così avevano iniziato a far salire tutti gli scatoloni. In realtà Hermione non aveva molte cose: una scatola per i vestiti, una per le sue cose personali e dieci scatole piene zeppe di libri.
“Dovrai comprare una libreria”, disse Fred osservando tutti quei manuali vecchi e polverosi. “Non ne abbiamo in casa.”
“Passerò a Diagon Alley più tardi. Devo comprare anche altre cose”, rispose lei.
“Se vuoi seguirmi…”, disse Fred iniziando il tour della casa. “Questo è il salotto, di là c’è la cucina, ma spero per entrambi che desisterai dal voler cucinare qualcosa…”, disse lui ricordando di quella volta in cui Hermione aveva voluto cucinare una torta nel modo dei babbani e aveva fatto venire il mal di pancia a tutta la famiglia.
Hermione arrossì, ma non si lasciò trarre in inganno da quella frecciatina. Iniziare una convivenza con una litigata non era il massimo.
“Qui c’è il bagno, quella porta lì è la mia camera… Sai, casomai ti sentissi sola e volessi un po’ di compagnia…”
“Non verrei comunque a cercarla da te Fred!”, esclamò lei.
“E questa è la tua stanza”, disse Fred ignorando quello che la ragazza aveva detto. “Era di George, quindi non c’è molto dentro, a parte un letto e un armadio. Si è portato tutto quando è andato a vivere con Angelina…”
Nella sua voce c’era una leggera nota di tristezza, che non passò inosservata ad Hermione. Avrebbe voluto abbracciarlo, digli che sapeva cosa si provava a sentirsi così soli, quando tutti gli altri si erano creati un’altra famiglia… Ma resistette all’impulso di abbracciarlo e disse solamente: “Beh, vuol dire che dovrò arredarla come una vera stanza! Inizierò a tirare fuori le cose dagli scatoloni!”
Fred la seguì di nuovo in salotto, dove le scatole erano poggiate a terra. Fece per aprirne una, ma Hermione lo fermò, arrossendo. “NO! Quella no!”
“Cosa c’è dentro di cosi compromettente, Granger?”, chiese Fred sorridendo.
“Lì ci sono… beh, lì c’è il mio intimo. Quindi ti pregherei di lasciarla stare.”
Fred sorrise e aprì un’altra scatola, iniziando a tirare fuori tutto quello che c’era dentro. “Cosa sono queste?”, chiese mostrando una scatolina piena di pillole.
“Quelli sono sonniferi. Sono delle pillole babbane per dormire. Sai, soffro di insonnia e senza non riesco proprio ad addormentarmi”, spiegò Hermione con fare sbrigativo.
Fred le osservò ancora una volta, poi le mise da parte. “E questo cosa diavolo è?”
“Quello è un televisore. Per guardare i film”, rispose la ragazza scoppiando a ridere per l’espressione del rosso.
“Un cosa? Per guardare cosa?”
“E’ un televisore. Si attacca alla corrente, che io creerò con la magia. Poi si accende e si guardano i film. Vieni, ti faccio vedere.” Con un colpo di bacchetta fece accendere il televisore e subito, sullo schermo, vi apparvero delle immagini di un uomo e una donna che camminavano per le strade di una città.
“Ma loro… ci vedono? Ci sentono?”, chiese Fred confuso.
Hermione scoppiò a ridere. “No, Fred. È una pellicola, una registrazione…” Vedere l’espressione del ragazzo sempre più confusa, cercò di spiegare. “E’ un po’ come i sogni che avete inventato tu e George. Non sono reali, sono delle… mh, diciamo che sono delle “illusioni” che puoi vedere. Con la differenza che nei film il protagonista non sei tu.”
Fred, ora, sembrava interessato. “E cosa ti mostrano questi… film?”
“Dipende. Ci sono i film d’amore, quelli dell’orrore, di avventura…”
Quella spiegazione sembrò convincere Fred. “Quindi tu… insomma, ti siedi sul divano e guardi queste storie?”
“Esatto. E’ uno dei passatempi preferiti dai babbani.”
“Non farlo vedere a mio padre, o se lo porterebbe a casa per analizzarlo!”, disse Fred scoppiando a ridere. Poi guardò l’orologio. “E’ tardissimo! George mi ucciderà! Ce la fai a finire da sola?”
“Si, non preoccuparti! E, Fred… grazie.”
“Di nulla, Granger.”
“Credo che, ora che viviamo insieme, potresti anche smetterla di chiamarmi per cognome.”
Fred sorrise. “Hai ragione, potrei smetterla… ma penso che non lo farò, per ora!”
Hermione sbuffò. “Già so che me ne pentirò…”, disse chinandosi su una scatola e iniziando a tirare fuori i suoi amati libri.
  
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