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Autore: inzaghina    04/12/2023    3 recensioni
La vita è un susseguirsi di attimi e spesso sono quelli che ci uniscono alle persone più inaspettate a definire la nostra esistenza in maniera più eclatante.
Raccolta di momenti della vita dei Malandrini e dei loro amici durante gli anni scolastici e quelli successivi.
Perché prima di essere coraggiosi combattenti erano pur sempre dei giovani che cercavano di affrontare la quotidianità accanto alle persone che amavano.
Capitolo Indice
1. Hestia Jones/Alistair Ashworth
2. Lily Evans/James Potter
3. Sirius Black/Marlene McKinnon {+ Remus Lupin}
4. Alexandra Ashworth/Fabian Prewett
5. Andromeda Black/Ted Tonks
6. Sirius Black/Marlene McKinnon {+ baby Harry}
7. Remus Lupin/Nymphadora Tonks
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hestia Jones, I Malandrini, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon, Ted/Andromeda
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L’eredità di Lily e James - Promesse da mantenere '
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Questa storia partecipa “al Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna"; il prompt di oggi è: ninna nanna. 

 
 

Buon sangue non mente
 
 
La vecchia radio che Marlene ha portato con sé da casa sua è accesa a volume basso su una stazione che trasmette musica natalizia tutto il giorno; Sirius si sta abituando al sottofondo – che non ha decisamente nulla a che fare con i Natali della sua infanzia. Ad essere sinceri, farebbe volentieri a meno delle canzoni di Celestina Warbeck, ma fortunatamente queste sono inframezzate da altre più recenti e leggermente più sopportabili e, comunque, non potrebbe mai negare a Marlene qualcosa che la fa sorridere in modo così sincero e coinvolgente, anche se le sue orecchie dissentono. Quelle stesse canzoni poi, si sono rivelate essere una ninna nanna fenomenale per far addormentare Harry poco dopo il suo arrivo tramite camino, quindi Sirius si è rassegnato ad ascoltarle almeno per il resto della serata.
“Harry dorme ancora?” le domanda, cingendole la vita.
“Esattamente come cinque minuti fa... sembra quasi che tu non ti fidi di me, Sirius Black.”
“Certo che mi fido, è solo che James è leggermente paranoico riguardo al suo erede e non vorrei mai che gli possa succedere qualcosa mentre è sotto la nostra tutela...”
“Cosa pensi che possa accadergli in una culla al calduccio nella nostra camera da letto?”
“Potrebbe essere tormentato da un fantasma,” ribatte il ragazzo, grattandosi il mento.
“Viviamo qui da più di un anno e non ci è mai capitato di incontrare un fantasma, perché dovrebbe accadere proprio ora?”
“Giusto per complicarmi la vita,” ghigna Sirius.
“Sei tu che la complichi a me, quando fai così,” bofonchia Marlene, scuotendo la testa.
“Sarò anche peggio con i nostri figli, meglio che ti ci abitui...”
“Questo sì che  è decisamente un territorio inesplorato,” si stupisce la ragazza.
“Beh, ormai la nostra relazione è consolidata, quindi ultimamente ci ho fatto un pensierino e... non mi dispiacerebbe averne un paio, ovviamente solo  se tu sei d’accordo, capisco che il mio codice genetico non risulta particolarmente invidiabile, ma spero che il tuo possa mitigare i difetti che noi Black abbiamo in abbondanza.”
“Saresti un papà meraviglioso e non posso negare di averci riflettuto anche io...”
“E?”
“Credo che mi piacerebbe averne almeno tre.”
“Mhmm, mi piace come pensi, signorina McKinnon,” mormora Sirius, sfiorandole le labbra con un bacio.
“Mi capiresti se ti confessassi che ti tengo che sarebbe meglio attendere che questa stupida guerra sia finita, prima di allargare la famiglia?”
“Sono assolutamente d’accordo con te, amo Harry e sono così felice che sia arrivato nelle nostre vite, ma non riesco a non credere che James e Lily non si stiano godendo la sua infanzia come avrebbero meritato, se non ci fosse stata la guerra…”
“Già,” Marlene annuisce, seguendo il flusso dei propri pensieri, tentando di non farsi intristire al pensiero delle tante, troppe, persone che hanno già perso.
“Pero, hey, nessuno ci impedisce di continuare a perfezionarvi con la pratica nel frattempo,” suggerisce in tono malizioso Sirius, ricominciando a baciare Marlene, determinato a cancellare la malinconia dai suoi occhi color del cielo.
“Ti ho mai detto che mi piace come pensi?”
“Mhmm, forse una volta o due…”
Il sorriso che Sirius le rivolge esprime la più sincera delle felicità e Marlene non può che ricambiare il suo abbraccio entusiasta, scordandosi per un attimo – uno soltanto – della guerra che infuria sempre di più e del Natale che sembra impallidire a confronto con quelli degli anni precedenti.
 
Una mezz’ora dopo Harry richiama con un versetto le loro attenzioni, e i due ragazzi lo raggiungono, trovandolo intento a osservare la giostrina musicale che Remus ha costruito per lui: sulla quale un cervo, un cane, un lupo e un topo si rincorrono insieme a stelle e pianeti.
“Hey, piccolino… ti è forse venuta fame?” domanda con dolcezza Marlene, avvicinandosi alle manine tese di Harry.
Sirius carezza la testolina spettinata del figlio del suo migliore amico e sente il cuore esplodergli nel petto alla vista della donna che ama, mentre lo stringe tra le braccia.
“Non sono certo di riuscire ad attendere la fine della guerra, sai?”
“Ma che dici?” ribatte Marlene, abbracciando Harry e sussurrandogli le parole di una ninna nanna natalizia che sua madre era solita cantare sempre a lei.
“Per vederti in veste di mamma, non so se riuscirò ad aspettare così a lungo…”
“Un passo alla volta, Black, cerchiamo di sopravvivere a questa serata prima di tutto…”
“Temi che sarei irresistibile, con un bambino tra le braccia? Sei consapevole che non potresti resistermi in nessun modo?”
“Sono consapevole che tu sia decisamente pieno di te, quello sì…” celia Marlene, adagiando Harry sul cassettone adibito a fasciatoio, “passami i pannolini.”
Sirius arriva con la borsa blu trapuntata di stelle che contiene i cambi di Harry e la porge a Marlene, che invece gli fa spazio, “cambiagli tu il pannolino, così inizi a fare pratica… io vado a scaldargli il latte.”
Il ragazzo non ha nemmeno il tempo di ribattere, perché Marlene l’ha lasciato solo a chiedersi come esattamente si apra la tutina ricoperta di Boccini che Harry indossa; il suo figlioccio ricambia lo sguardo incerto di Sirius e emette lievi gorgoglii.
“Hai capito che non ho la minima idea di quello che faccio, vero?”
Harry gli rivolge un sorriso sdentato che Sirius ricambia entusiasta.
“Wow, questo pannolino è indecente, piccoletto!”
Forse per via dell’aria fredda, oppure per le mani inesperte di Sirius, Harry scoppia in lacrime e l’uomo si paralizza, chiedendosi come calmarlo al meglio. Il piccolo sembra disperato e Sirius, non sapendo che altro fare, inizia a canticchiare “Angie” dei Rolling Stones, nel vano tentativo di calmarlo.
Marlene li trova così: Harry con il pannolino storto, Sirius coperto di borotalco e la voce del ragazzo che canticchia leggermente stonata le parole di Mick Jagger.
“Diciamo che avresti potuto fare molto peggio,” lo rincuora Marlene con un sorrisetto.
“Sembri stupita, McKinnon!” borbotta oltraggiato.
“Un po’ lo sono…”
“Sono pieno di sorprese, ormai dovresti averlo imparato.”
“Touchè,” sussurra lei, sollevando le mani, “mi permetto solo di farti notare che questa non sia forse la ninna nanna più adatta a un neonato…”
“Ma Harry non è un neonato qualunque, ha buon gusto in fatto di musica, ovviamente.”
“Ovviamente,” celia Marlene.
“Perché lo ha ereditato da me,” chiarisce Sirius, “buon sangue non mente, vero piccolino?” domanda Sirius, prendendo in braccio il bambino, incurante della tutina semiaperta.
Marlene gli porge il biberon, “vediamo come te la cavi con la poppata!” esclama, strizzandogli l’occhio.
“Alla grande, non è la mia prima volta.”
“Lo so, io approfitto per pulire il disastro sul nostro cassettone…”
“Giusto, meglio dividerci i compiti.”
“Sai che ti amo, vero?”
“Anch’io…”
 
 



Nota dell’autrice:
Questo prompt si prestava potenzialmente a così tanti personaggi che è stato abbastanza difficile scegliere, ma poi mi è sembrato perfetto per regalare un momento sereno a Sirius in qualità di padrino, visto che ne ha vissuti davvero troppo pochi con Harry.
E, sì, io James me lo immagino tanto più ansioso di Lily, che invece è una santa – povera ragazza.

 


 
   
 
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