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Autore: Ombrone    11/12/2023    0 recensioni
Un universo virtuale, un morto, due investigatori e un testimone molto particolare
Un racconto del futuro prossimo o forse del mondo che stiamo già per vivere.
Genere: Noir, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Erano parecchi anni che Toby non tornava al rinnovato Hoover Building, nel centro di Washington, dopo la ristrutturazione la Direzione e i pezzi grossi si erano trasferiti in una sede nuova a sud del Potomac e adesso lì rimanevano solamente le direzioni tecniche.

All’entrata si avvicinò a uno dei tornelli, che riconobbe il suo chip e lo avvertì, con una voce che non aveva neppure da lontano il realismo di quella di Jocelyn, che l’Agente Williams era stata avvertita e che doveva prendere l’ascensore D e salire al 6° piano.

All’apertura delle porte, arrivato al piano, Sarah era lì. Era lei, molto simile all’Avatar che aveva incontrato dentro Dream Beach, forse un po’ meno idealizzata, reale con i suoi difetti, tipo le piccole rughe di espressione intorno agli occhi e alla bocca che, secondo lui, davano carattere e maturità al bel viso facendo sembrare troppo perfetto quello della versione simulata.

“Ciao Toby.”

“Sarah.”

La solita solida stretta di mano, anche lei immutata.

“Beh, sono lieta che mi hai riconosciuto anche nella vita reale. Il mio Avatar su Dream Beach è vecchio e mi toglie parecchi anni.”

“Assolutamente non vedo questa differenza di età, anzi, ti assicuro!” Fece lui, tentando, goffamente, di essere gentile se non galante.

“Beh grazie!” A quanto pare aveva fatto un lavoro sufficiente, perché venne ricompensato con un largo sorriso. “Vieni ho preso una stanza riunioni così nessuno ci disturba, ma prima passiamo dal direttore Universi Virtuali, che voleva conoscerti e ringraziarti per l’aiuto.”

Ci volle più di mezz’ora di presentazioni, convenevoli e ringraziamenti, ma alla fine il direttore li lasciò andare e approdarono alla sala riunione promessa, troppo grande per solo loro due, dove li aspettava un laptop collegato a uno schermo, delle bottigliette d’acqua e una pila di documenti stampati, tra i quali Toby riconobbe alcuni di quelli che Sarah gli aveva girato il giorno prima ,e che aveva passato serata e buona parte della notte a studiare e, piacevole sorpresa, una delle sue pubblicazioni “Psicologia degli Interrogatori”.

Sarah si accorse che l’aveva vista.

“Ho potuto solo sfogliarlo in fretta, ma mi sono studiata il tuo curriculum, sai, prima di farti coinvolgere.”

“Un onore, signora.”

“Dai siediti e cominciamo, che sono sicura che avrai più domande di quanto abbiamo tempo.”

Analisi probabilmente corretta, pensò Toby, che non se lo fece dire due volte.

“Allora, si di domande ne ho molte. Ho letto i documenti che mi hai mandato… anche se anch’io velocemente, visto il tempo scarso.”

“Mi dispiace.”

“Oh non ti preoccupare.” Fece lui. “Non è certo colpa tua. I cattivi ci lasciano sempre poco tempo, no?”

Sarah fece una sincera risata.

“Vero, allora cominciamo? Vai.”

“Primo, scusa se te lo chiedo, ma io non ho letto il tuo curriculum, tu sei specializzata in questi campi ovviamente? O avremo bisogno di altri esperti?”

“Certo, ho un PhD della Cornell, in intelligenze artificiali applicate agli ambienti virtuali… e ho lavorato per la PS Games, proprio su Dream Beach. Penso di poter rispondere a tutto.”

“Ok, perfetto, sono contento, molto meglio così. Allora, allora” Tirò fuori il suo tablet cercando il file degli appunti. “Spero mi scuserai se ti farò domande stupide…” Disse mentre continuava a cercare. “Se sembro un totale ignorante in materia è perché sono veramente un totale ignorante in materia, non fingo.” Altra risatina. “Oh, ecco qui!” Esclamò soddisfatto aprendo il file giusto.

“Dunque… cominciamo dal principio. Jocelyn sarebbe, dimmi se è la definizione corretta, un “modello generativo di linguaggio naturale” basato su una rete neurale che gira su un server quantistico della PS games. Corretto?”

“Esattamente. I server sono dei SaaS per lo più, ma questo è solo un tecnicismo. Per precisare di modelli generativi di linguaggio naturale ce ne sono di tanti tipi, anche la tua macchina sicuramente ne ha uno, per capire quello che dici e gli indirizzi dove deve andare e per risponderti, per esempio. Il modello di Jocelyn è più complicato, deve imitare un essere umano e quindi risponde a tre livelli di linguaggio: verbale, visivo e cinestetico… per dirla con un linguaggio psicologico.”

Toby annuì.

“È più una terminologia da PNL, ma è chiaro, grazie.” Guardò gli appunti: “Seconda domanda: dato che funziona sulla base di una rete neurale, noi conosciamo l’input, conosciamo l’output, ma non sappiamo il percorso logico che porta da l’uno all’altro. Corretto?”
“Sostanzialmente corretto. Tra input e output è il buio.”

“Punto importante… correggimi se per caso formulo male la domanda… tu mi dicevi che non abbiamo un file di “memoria” o un log di Jocelyn per capire cosa è successo, adesso capisco anche il perché, circa.

Ma Jocelyn è pur sempre un sistema informatico, quindi… possiamo salvarlo o ricrearlo per rendere, ehm, l’esperimento ripetibile, fargli le stesse domande in maniera diversa o domande diverse nella stessa maniera e studiare la differenza tra le risposte? Non so se mi sono spiegato.”

Sarah rimase pensierosa un secondo.

“No, no ti sei spiegato… è una idea… interessante. Vediamo. Allora sgombriamo il campo… Non possiamo “ricreare” Jocelyn. Ti spiego, ovviamente la base è un modello “standard” della PS Games, che viene customizzato al momento della creazione del singolo NPC, ci sono circa un centinaio di fattori in campo… e poi questa personalità base viene modellata da tutte le sue interazioni con il mondo circostante, ogni interazione porta a una lieve modifica ed evoluzione del modello. Quindi no, non possiamo ricrearla.”

“Per il secondo punto: questi NPC vengono salvati regolarmente, ma… c’è un caveat se ho capito quello che vuoi fare. Il sistema di base ha una componente stocastica, non risponde mai esattamente alla stessa maniera ad un input… esattamente come un essere umano, inoltre le reti neurali e il chip quantistici interagiscono tra loro in maniera altrettanto particolare, per cui un salvataggio di Jocelyn installato su un altro server, non è detto che avrebbe esattamente gli stessi comportamenti.

Detto tutto ciò, se vuoi ci proviamo, mi faccio dare dalla PS Games l’ultimo back up o me ne faccio fare uno apposito, se vogliamo fare delle prove.
Ho risposto ai tuoi dubbi?”

Toby finì di prendere degli appunti.

“Sì, direi proprio di sì, grazie. Non la risposta che avrei preferito, ma chiara di sicuro.” Si fermò e abbassò il tablet. “Sai una cosa simile ovviamente non la puoi fare nel mondo reale… ma si potessero fare esperimenti simili in virtuale e verificare i vantaggi e gli svantaggi dei vari approcci e tecniche… beh sarebbe interessante. Anche al di là del caso specifico, intendo.”

Riconsultò gli appunti e riprese.

“Chiuse le due principali domande generali. Abbiamo solo Jocelyn da interrogare, gli altri NPC della casa?”

“Jocelyn è al sola che possa darci informazioni, gli altri sono dei semplici bot che reagiscono in maniera standard.”

“Ok, passiamo ad altro. Jocelyn può mentire? Ad esempio, mi ci ha detto di avere 21 anni e di venire da Portland.”

Sarah scosse la testa “Dipende cosa intendiamo per mentire. Un attore recita, non mente. Jocelyn recita la parte di una ventunenne di Portland, sessualmente attiva. Perché così l’ha impostata Roussel, che aveva quella fantasia e lei segue questo personaggio. Se invece di chiederle quando era nata le avessi chiesto quando era stata creata, lei avrebbe detto quando la sua istanza era stata inizializzata a sistema.”

“Quindi abbiamo due livelli di personalità?”

“No, non abbiamo personalità in senso psicologico, questo ti deve essere chiaro. Jocelyn non ha coscienza di sé e non la ha neppure… la struttura sottostante. Jocelyn sceglie le sue azioni e reazioni su base puramente statistica. La rete neurale è stata addestrata con terabyte di dati sui comportamenti umani in una infinità di situazioni diverse. Jocelyn sceglie in questa immensa quantità di esempi il comportamento che gli sembra appropriato per una ventenne di Portland molto sexy e non troppo brillante, ma non ha autocoscienza.”

“Non troppo brillante?”

“Sì, Roussel non la voleva troppo intelligente o colta. Solo allegra, sportiva e sessualmente molto disponibile. Ti faccio vedere.” Gli iniziò a far vedere le impostazioni di partenza di Jocelyn. “Insomma con Jocelyn non ci giocava a scacchi.”

“Ma è legale?”

“Il sesso non è ancora illegale, che io sappia.” Ribatté Sarah con un sorriso, poi si fece seria. “Su Dream Beach diciamo che parecchi utenti cercano proprio questo. La PS Games fa finta di niente, loro bannano solo alcool, droghe, armi e manifestazioni eccessive di violenza… e pedofilia ovviamente, quella la passano direttamente a noi.”

“Ok, ma insomma Jocelyn può mentire?”

“Potrebbe, se è nel personaggio, potrebbe. Ricorda lei recita una parte”

Toby scrisse altri appunti prima di continuare.

“Ok… e dimmi: Jocelyn ha istinto di autoconservazione?”

“Nei limiti di quanto detto prima, no.”
   
 
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