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Autore: Signorina Granger    23/12/2023    2 recensioni
🎄❄️☃️🧣
1. Advent Calendar
2. Gloves
3. Snowman
4. Christmas shopping
5. Hot chocolate
6. Blanket
7. Ice skating
8. Decorations
9. Christmas tree
10. Letters to Santa
11. Mistletoe
12. Gifts
13. Snow globe
14. Reindeer
15. Cinnamon rolls
16. Snow
17. Socks
18. Gingerbread
19. Fireplace
20. Movie night
21. Candy cane
22. Candles
23. Sweater
24. Christmas Eve
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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XXIII. Sweater
 

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Phil non è mai stato entusiasta nei confronti di quella ridicola iniziativa del Secret Santa – diventato una tradizione ovviamente grazie ad una brillante idea della Campbell – e ancor meno si ritrova ad esserlo al fatidico momento dello scambio dei regali, quando lui e i suoi colleghi sono tutti riuniti in Sala Professori affinché ciascuno apra il pacchetto con il proprio nome. Se non altro, si dice Phil cercando ci consolarsi mentre siede tra Neville e Beaumont con le braccia rigorosamente strette al petto e l’espressione meno felice e allegra del suo repertorio stampata in viso, presto quell’agonia sarà finita. Presto la maggior parte degli studenti tornerà a Londra con l’Espresso per Hogwarts, la scuola si svuoterà quasi del tutto e anche lui e i suoi colleghi potranno godersi delle meritate vacanze.  
Phil non vede l’ora di poter tornare nella sua amata Londra e di lasciarsi Hogwarts e il suo lavoro alle spalle per qualche giorno, per poterlo fare deve solo aspettare che tutti abbiano preso il proprio regalo dal mucchio ai piedi dell’alto e scintillante abete addobbato – inaccettabile che nel loro punto di ritrovo non ci sia un albero di Natale a scaldare e rallegrare l’ambiente! Anche questa, chiaramente, un’idea partorita da un’ex Tassorosso di bassa statura e dagli enormi ed espressivi occhioni azzurri – e l’abbiano aperto. Lui, se non altro, si sente parzialmente sollevato in merito alla sua sorte: al pescaggio di due settimane prima gli è capitato Beaumont, e Phil sa benissimo di aver avuto parecchia fortuna e che gli sarebbe potuta andare molto, molto peggio: avrebbe sempre potuto pescare il nome della Pipistrella, anche se a giudicare dall’espressione cupa e dal volto cinereo sfoggiati da Håkon al termine di quella riunione Phil è piuttosto certo di sapere a chi quel triste destino sia spettato. È anche sollevato di non aver estratto il nome della Campbell, che ha più o meno gli stessi gusti di una bambina di otto anni. E Phil non è sicuro di sapere cosa regalare ad una bambina di otto anni.
È quando si alza e si avvicina all’albero, giunto il suo turno di aprire il regalo misterioso, che Phil capisce che la sua fortuna si è invertita. Del resto prima o poi doveva accadere, constata mentre si china per prendere il pacchetto che riporta il suo nome, un pacchetto soffice come una nuvola avvolto con estrema cura da un’adorabile carta regalo scintillante e coloratissima. Solo dalla scelta della carta, coperta da piccoli elfi di Babbo Natale, e dal nome scritto con un pennarello scarlatto sull’etichetta di cartoncino (Phineas) appesa al regalo Phil capisce che il suo Secret Santa non ci tiene affatto a rimanere tale, e torna lentamente e silenziosamente a sedersi facendo del suo meglio per non posare lo sguardo su Margot, seduta come sempre tra Demelza e Håkon – che non sembra particolarmente contento a sua volta con il berretto di lana rosso che ha ricevuto e che è stato costretto ad infilarsi –, quando le passa davanti: non le darà soddisfazione alcuna, anche se un brivido gelido gli scende lungo la schiena solo immaginando quale orrore quel bel pacchetto potrebbe contenere.
Aprire il regalo si rivela in sé un amaro scherzo: la Campbell deve aver usato metri di quella carta colorata e degna di una bambina di otto anni, perché strato dopo strato Phil continua a strappare e a togliere, ma del suo regalo neanche l’ombra. Il tempo passa e la sua pazienza cala sempre di più mentre inizia a chiedersi se il regalo non sia la carta stessa – in fondo quelli che stanno popolando la sua mente sono scenari di gran lunga più catastrofici rispetto a ricevere in dono un mucchio di carta, come spazzole a forma di unicorno o bigodini – quando, finalmente e dopo molti strati, strappato un pezzo di carta scorge un assaggio del suo regalo, la cui consistenza appare inequivocabile: la Campbell deve avergli regalato dei calzini, una sciarpa o qualcosa del genere. L’idea lo terrorizza quasi quanto quella di trascorrere un weekend con la Pipistrella mentre strappa lentamente gli ultimi rimasugli di carta che ancora trattengono il dono misterioso e lo celano alla vista, e deve seriamente farsi coraggio prima di sollevare ciò che la Campbell ha deciso di rifilargli per, naturalmente, prendersi gioco di lui.
Quello che Phil ha davanti non è una sciarpa, né dei calzini. È un maglione, un bizzarro maglione color cremisi che dovrebbe essere natalizio, osservano rapidamente gli attenti occhi chiari di Phil, ma che sembra non esserlo del tutto, almeno non tradizionalmente. Che cos’è quello strano robot ricamato nel bel mezzo del suo maglione, si domanda? E quegli omini bianchi? Per non parlare di quella tremenda scritta del tutto sgrammaticata: May Christmas Be With You? Deve averlo davvero confezionato una bambina di otto anni, quel maglione, constata con una lieve smorfia mentre stringe le labbra essendo insofferente nei confronti delle sgrammaticature fin dalla tenera età.
Non essendo difficile intuire di chi quel regalo sia opera Phil decide di fare appello a tutto il suo autocontrollo: abbassa il maglione posandoselo sulle ginocchia e punta lo sguardo dritto sul volto pallido e sorridente di Margot, che lo osserva in placida attesa di una qualche reazione con la sua solita aria del tutto amabile ed innocente. No, non le darà soddisfazione.
“Grazie.”, si limita a dire senza battere ciglio e con il tono più pacato ed inespressivo possibile. Margot non risponde, ma il sorriso sulle sue labbra si allarga e Phil sa che cosa sta pensando, del resto volente o no la conosce da davvero molto tempo: spera proprio di vederglielo addosso, prima o poi.
È assai probabile, si ritrova a riflettere Phil qualche ora dopo mentre prepara i bagagli radunando parte delle sue cose per fare ritorno a Londra, che quell’orrendo maglione e quei bizzarri elementi lontani dal classico folklore natalizio facciano parte di quegli strani film di fantascienza per i quali la sua collega nutre notoriamente una considerevole devozione. Di certo non lo metterà in presenza di altri esseri umani nemmeno sotto lauto compenso monetario, ma Phil lo solleva e ne tasta scettico la morbidezza prima di scrollare le spalle e gettarlo in valigia: se è caldo e morbido può sempre metterlo quando nessuno lo vedrà, quando starà correggendo i compiti dei suoi allievi, leggendo o traducendo chiuso in una stanza solitaria. Naturalmente questo la Campbell non dovrà mai saperlo.


 


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