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Autore: Sophie_Carlisle    28/12/2023    1 recensioni
AVVISO: STORIA IN CORSO DI REVISIONE!
Capitoli revisionati pubblicati: Capitolo 1; Capitolo 2; Capitolo 3; Capitolo 4; Capitolo 5; Capitolo 6; Capitolo 7; Capitolo 8;Capitolo 9; Capitolo 10.
Sappiamo molto poco della storia tra Draco Malfoy e Astoria Greengrass, anche perché quest'ultima viene menzionata solo nell'ultimo libro e la si vede alla fine dell'ultimo film.Per questo motivo mi sono immaginata la loro storia piena di intrighi, difficoltà e colpi di scena che alla fine farà incontrare questi due giovani sentimentalmente.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, li ho solo presi in prestito per scrivere questa storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Serpeverde | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Purosangue per poco'
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Draco si stiracchiò allungandosi sulla sedia: era seduto da un’ora buona e aveva bisogno di sgranchirsi un po’. Accanto a lui, Astoria continuava a scrivere sulla sua pergamena, di tanto in tanto passando lo sguardo sul libro che aveva di fronte.
La biblioteca era quasi deserta, ad eccezione dei due ragazzi e di un gruppetto di Tassorosso infondo alla stanza, per cui il silenzio era quasi totale.
-Vuoi una mano con pozioni? - chiese il biondo incrociando le braccia sul tavolo.
La piccola Greengrass inarcò un angolo della bocca, continuando a scrivere e rispose senza guardarlo: -Per mia fortuna non ce n’è bisogno: Lumacorno è molto più paziente di Piton-.
Draco storse il naso e scrollò le spalle: -Pensavo avessi bisogno del mio aiuto, è più di un’ora che sono seduto a guardarti studiare-.
-Draco, è una biblioteca: le persone qui vengono per studiare- rispose l’altra voltando la testa in direzione del giovane.
Il biondo inarcò un sopracciglio e appoggiò i gomiti sul tavolo: -E allora, per quale motivo mi hai chiesto di vederci qui? -
-Mi pare ovvio: per passare del tempo insieme- sentenziò la giovane eloquente.
-Mentre studi? – domandò con un mezzo sorriso l’altro, mentre con la mano afferrava la piuma della giovane, facendola roteare tra le dita.
La piccola Greengrass sorrise e scosse la testa, poi chiuse il libro di fronte a sé e incrociò le gambe sulla panca. Si voltò completamente in direzione del ragazzo: -Sì, e dovresti farlo anche tu-.
Draco lasciò cadere la piuma sul tavolo e si mise cavalcioni sulla panca, voltandosi di fronte alla ragazza e sogghignò: -Vero, ma comunque preferirei passare del tempo con te in altri modi- concluse avvicinando la sua mano a quella della giovane.
Astoria la schiaffeggiò, facendo comparire sul volto dell’altro un’espressione divertita: -È un modo delicato per dirmi che sono noiosa? -
Malfoy scosse la testa: -Quanto sei pesante: è un modo delicato per chiederti di uscire-.
-Sei proprio un cavaliere allora- lo prese in giro l’altra portandosi una mano al petto, teatrale.
-Serpe infida- sbuffò divertito il ragazzo: -il prossimo fine settimana abbiamo una gita ad Hogsmeade-
Gli occhi le si illuminarono di colpo e le guance cominciarono a imporporarsi lievemente: -Vuoi andare ad Hogsmeade con me? –.
Draco le sfiorò una guancia con le dita, poi si aprì in un mezzo sorriso: -Perché no- disse: -Ma non ti aspettare rose e fiori: non sono il mio stile-.
-Stile che ha il gusto dell’orrido, oserei dire-
Astoria rise portandosi una mano alla bocca e Draco la fulminò con lo sguardo, poi si voltò di scatto e sbuffò: -Theodore ma tu una vita sociale non ce l’hai? -
Il ragazzo scosse le spalle e si sedette di fronte ai due, beccandosi un’occhiataccia dall’amico: -Non mi occupa troppo tempo, a dire il vero - continuò poggiando il suo sguardo su Astoria.
-Che fortuna- commentò ironico il biondo.
Astoria, di colpo, batté le mani sul tavolo alzandosi in piedi -Nott la devi smettere di provare a entrare nella mia testa- sbottò, seguita da un coro di “shh” provenienti dal gruppetto infondo alla biblioteca. La ragazza si portò una mano alla bocca, imbarazzata, e tornò seduta.
Draco inarcò un sopracciglio confuso, mentre Theodore sbuffò dal naso: -Come sei irritabile Ria. Che c’è? Draco non ti ha dato il bacio del buongiorno oggi? -
-Farò finta di non aver sentito- disse l’amico stringendo il pugno sul tavolo. Astoria gli appoggiò una mano sul braccio, continuando a osservare l’amico seduto di fronte: -Vuoi dichiararti a Tracey una buona volta oppure vuoi continuare con questi giochetti? - rispose a tono la ragazza inarcando un sopracciglio. Draco strabuzzò gli occhi, sorpreso.
-Abbassa la voce! - la riprese Theodore: - E comunque non sono affari tuoi Greengrass-.
-No, ti sbagli- lo rimbeccò alzando il mento: -È affare mio quando pensi di scoprire qualcosa su di lei senza il mio consenso-.
Theodore sbuffò di nuovo: -E va bene Astoria - disse stanco: -La smetto, però tu mi devi dire se Tracey ancora sta uscendo con quella sottospecie di gamberetto-.
-Certo che sei proprio carino- lo prese in giro: -Comunque no, non stanno più insieme-.
-Ma ne sei sicura? - domandò speranzoso il ragazzo.
-Ti ho detto di sì! - esclamò poi la ragazza: -Tracey è a pezzi perché Freddie l’ha lasciata con una stramaledetta lettera e ora lei sembra una a cui hanno ucciso la propria Puffola Pigmea-.
Theodore sembrò pensarci su, poi aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse immediatamente, guadagnandosi un’occhiataccia da Astoria.
-Sputa il rospo- lo incalzò la ragazza.
Il ragazzo prese un respiro profondo: - Sai se almeno la mia lettera le è piaciuta? -
Astoria aggrottò le sopracciglia: - Quale lettera? -
Nott sbuffò: -Quella lettera Astoria: quella che Daphne le ha lasciato sul cuscino-.
La piccola Greengrass sgranò gli occhi: -Non dirmelo Theo: la lettera che Tracey ha ricevuto per il compleanno? -
Il giovane Nott strinse le labbra poi, sotto lo sguardo incredulo di Draco e quello attonito di Astoria rispose: -Sì-.
Ci fu un minuto di silenzio.
-Non ci credo- scandì lentamente la ragazza, portandosi una mano alla fronte.
-Che ti ha detto? - continuò il giovane.
-Ma Theo! - disse esasperata: - Perché non glielo hai detto? -
Draco alzò le orecchie: la faccenda si faceva scottante.
-Le è piaciuta sì o no? - insistette Nott, fremente.
-Certo che le è piaciuta! Era felicissima- gli disse guardandolo negli occhi: -Però crede che gliela abbia mandata Fred! -
-Dannato Weasley- sibilò stringendo i pugni.
-Oh Theo- gli disse la giovane allungando una mano per stringergli il braccio: -Parlane con Tracey-.
-No grazie- asserì risoluto il ragazzo.
Astoria strabuzzò gli occhi, poi scrollò le spalle e cominciò a sistemare le proprie cose nella tracolla: -Codardo- scandì poi.
Draco sghignazzò e Theodore aggrottò le sopracciglia: -Come scusa? -
-Sei un codardo- ripeté la giovane alzandosi in piedi.
-Come ti permetti ragazzina- esclamò stizzito l’altro.
-Piano con le parole Nott- lo riprese il biondo, scoccandogli un’occhiataccia.
Astoria sbuffò esasperata: -Theo per l’amor del cielo! -
-Ria, non posso dichiararmi così apertamente: mi dirà sicuramente di no! – sospirò poi.
-E quindi? -
-Come “e quindi”? – rispose allibito Nott : -E quindi non ho speranze-
La giovane Greengrass si sistemò la tracolla e si spostò dietro Draco, mettendogli le mani sulle spalle: -Vuoi davvero rimanere con questo dubbio? -
-No- rispose immediatamente.
La ragazza sogghignò soddisfatta, poi si spostò di lato per scoccare un bacio sulla guancia a Draco, che si aprì in un mezzo sorriso. Dopo si spostò davanti al tavolo e alzò il mento, guardando Theodore: -Allora diglielo-
-Nemmeno per sbaglio- si impuntò il giovane, ancora una volta.
Astoria scosse le spalle: -Bene, continua pure a stare in pena- poi puntò un dito in direzione del ragazzo: - Ma stai lontano dalla mia testa! -.
Detto ciò, si incamminò verso l’uscita e Draco si girò verso l’amico tra lo deluso e il divertito: - Ma quindi…-
-Non una parola Malfoy- lo interruppe brusco Nott, le braccia conserte sul tavolo e il mento appoggiato su di esse.
 
 
 
***
 
 
 
 
Tracey e Astoria salirono sulla carrozza, seguite a ruota da Stewart Ackerley e Leah. Aveva smesso di nevicare nel momento in cui le porte si chiusero e i quattro ragazzi erano completamente zuppi. 
-Sono completamente fradicia- si lamentò Leah strizzando il proprio berretto.
Stewart si sistemò gli occhiali sul naso e sfoderò la bacchetta: -Non preoccuparti zuccherino ci penso io- e con un rapido movimento riuscì ad asciugare le tre amiche e sé stesso.
La rossa si lasciò andare in uno slancio affettuoso e abbracciò l’amico: -Oh mio prode cavaliere, sarei completamente persa senza di te-
Stewart rise e con lui Astoria e Tracey.
-Non potrei mai permettere che il tuo dolce viso si incupisca per un po’ di neve molesta- asserì divertito il giovane.
-Ma insomma Stew- lo rimbeccò Leah: -Siamo in pubblico! Contieniti! -
-Prima o poi cederai alle sue avances- disse Astoria, facendole l’occhiolino.
-Neanche morta, Stew è come il mio animaletto da compagnia. Non potrei mai fare pensieri impuri su di lui- affermò convinta.
-Deliziato dal fatto che tu tieni a me- rispose il Corvonero con un sorrisetto: -Ma sono un po’ confuso: lo sai vero che non sono un gatto? -
Astoria scoppiò a ridere e Leah lo guardò truce: - Ma Stew! Guardati: sei elegante, pacato, fai le fusa e guardi il mondo dall’alto in basso: sei praticamente uno Scottish Fold*-.
Il ragazzo storse il naso: - Io guardo dall’alto in basso solo chi non è all’altezza delle mie capacità e poi se fossi un gatto sarei di certo un meraviglioso Maine Coon*, tesoro -.
Astoria scosse la testa e si sporse appoggiando una mano sul ginocchio dell’amico: - Vedrai Stew, un giorno o l’altro riuscirai a conquistare la nostra Leah-.
Il ragazzo scosse la testa: - Ormai ho perso le speranze, Ria. È così testarda! –
-Ackerley- disse Leah in tono di avvertimento: - Ci vuole ben altro per far cadere una Borgin tra le braccia di cupido: impegnati e poi vedremo-.
Stewart sorrise: - Questa è una vittoria! - esclamò allegro. Astoria alzò un pollice verso di lui.
Tracey, dal canto suo, continuava a guardare fuori, con la fronte appoggiata sul finestrino. Ad Astoria si strinse il cuore: vedere la sua amica così triste la faceva stare male, soprattutto perché non aveva la minima idea di come farle tornare il sorriso. Fred l’aveva combinata grossa. Doveva appuntarsi di fargli un bel discorsetto quando lo avesse visto.
-Ma invece di parlare dei tentativi falliti di Ackerley per conquistare il mio cuore- si schiarì la voce Leah: - È vero che Malfoy ti ha invitata ad Hogsmeade oggi, Ria? -.
Tracey voltò la testa di scatto e Astoria strinse le labbra.
-Se posso permettermi, Ria, il tuo buon gusto è completamente sparito- commentò Stewart acido, togliendosi gli occhiali.
Tracey batté le palpebre: -Davvero Ria? E perché non me lo hai detto? -
Astoria storse la bocca: -Cey, lo sai che non mi piace parlare di questo-
-Ma sono la tua migliore amica- disse cauta la bionda e Astoria poté leggere la delusione farsi strada nei suoi occhi.
-Lo sei! - la rassicurò: - Però non è un bel periodo per te, non mi va di appesantirlo ulteriormente-.
-Potevi dirmelo lo stesso- rispose l’amica storcendo il naso: - È bello che tu e Draco usciate insieme-.
-Non avevo il coraggio- ammise la piccola Greengrass, guardando l’amica negli occhi. Dopo tutto quello che era successo le veniva difficile confidarsi con Tracey sui suoi sentimenti per Draco. E l’amica capì. Le strinse una spalla e le sorrise: - Però sappi che se Malfoy fa di nuovo lo stronzo potrei affatturarlo-.
Astoria sorrise di rimando e arricciò il naso: -Sono problemi suoi-.
La carrozza si fermò e i quattro amici aspettarono che la porta si aprisse.
-Signorine, dopo di voi- esclamò Stewart. Scesero tutti e quattro dalla carrozza e in lontananza scorsero Peregrine ed Eleanor avvicinarsi velocemnete a loro. Subito Stewart salutò le tre Serpeverde e prese sottobraccio la compagna di Casa allontanandosi dal gruppo, mentre Peregrine rivolse alle amiche un sorriso radioso: - La nostra prima gita ad Hogsmeade tutte insieme!-
-Quanto entusiasmo Perry- ridacchiò Astoria.
-Esatto! - continuò eccitata la ragazza: - Erano secoli che non passavamo del tempo noi quattro da sole –
-Sempre la solita melensa- la prese in giro con un sorrisetto Leah.
Astoria osservò Tracey: teneva la testa bassa e le braccia conserte. Era chiaro a cosa stesse pensando.
Le si avvicinò e la prese sottobraccio: -Se vuoi possiamo tornare al Castello- mormorò la ragazza. Tracey scosse la testa : -No, Ria- disse :-Ho bisogno di stare con le mie amiche adesso-
-Se vuoi tornare indietro basta che tu me lo dica -
-Grazie- sussurrò, poi la bionda, stringendole il braccio.
-Terra chiama Serpeverde- esclamò Leah, sventolando una mano di fronte alle due ragazze:  - Stavo dicendo: che ne dite di andare a fare un giro verso la Stamberga Strillante e poi fermarci da Mielandia?-.
Astoria annuì, mentre Tracey si limitò ad una alzata di spalle.
Le quattro si incamminarono ma purtroppo l’”allegra passeggiata” si trasformò ben presto in una sinfonia di sospiri :Tracey, infatti, con espressione truce, non la smetteva di piagnucolare. Astoria le accarezzava la spalla per rassicurarla, ma l’amica non sembrava connessa con il mondo circostante. Così la bionda sospirò ancora.
Poi, però, Leah si stancò definitivamente di quella situazione, le si parò davanti e le tirò una palla di neve in testa.
Astoria e Peregrine strabuzzarono gli occhi, confuse.
-Ascoltami bene Davis- esclamò la rossa puntandole il dito contro: - Weasley non ti merita. Quindi smettila di comportarti come una mocciosa piagnucolante e datti un contegno. , quel cetriolo si pentirà amaramente di aver giocato con i sentimenti di una di noi. Stai pur certa che, se quella
sottospecie di lombrico si azzarda a farsi vedere ancora ad Hogsmeade, si ritroverà attaccato all’insegna di Zonko prima che possa dire “Pluffa”, ci siamo capite?! Dannato Grifondoro, così impara a mettersi contro la grande e nobile Casa Serpeverde- concluse borbottando.
Tracey alzò un angolo della bocca: -Però Borgin, non mi aspettavo tutta questa apprensione da parte tua. Eppure, se ben ricordo hai detto, testuali parole, che “non sono la tua persona preferita”- esclamò.
Le guance della rossa si imporporarono leggermente e cominciò a gesticolare: -Non dire idiozie! Non lo sto dicendo per te, chiaro? Lo sto facendo per l’onore della Casa, che ancora una volta è messo in discussione da quei maledetti Grifondoro-.
-Ah ah ah, se lo dici tu- la prese in giro la bionda: - Infondo sei anche tu una tenerona-.
-Non osare dire una parola di più Nata Babbana dei miei stivali! -
Tracey rise di gusto e la prese sottobraccio, beccandosi uno scappellotto dall’altra : -Sei a dir poco imbarazzante- commentò storcendo il naso.
Peregrine scoppiò a ridere e Astoria scosse la testa. A volte quelle due sembravano una coppia di divorziate.
La bionda lanciò uno sguardo alle spalle di Astoria e sogghignò: -È arrivato il tuo principe, Ria- la prese in giro.
-Eddai Tracey smettila- la riprese l’amica imbarazzata, voltandosi di scatto verso il bosco. La figura di Draco Malfoy, avvolto da un elegante cappotto nero, si fece strada velocemente verso le quattro amiche.
I suoi occhi cercarono subito quelli di Astoria, la quale sorrise raggiante e fece qualche passo in avanti. Il giovane si fermò di fronte a lei e le accarezzò una guancia -Astoria- la salutò.
-Ciao anche a te Malfoy- disse Leah sorridendo.
-Non stavo parlando con te Borgin- rispose irritato, storcendo la bocca.
Leah estrasse la bacchetta, la roteò tra le dita della mano e la puntò verso la testa del ragazzo, ma Astoria si mise in mezzo: -Va bene Leah, gioco finito, abbassa quella maledetta bacchetta-
-Come sei noiosa dolcezza- ridacchiò l’altra -Che sarà mai un po’ di divertimento-
-Evita di far esplodere cose o persone per favore - la riprese Astoria.
-Tranquilla Ria, avrei rimesso il tuo fidanzatino a nuovo in un batter d’occhio-
Poi prese per un braccio Peregrine e si avviò verso il gruppo di Corvonero che le attendevano all’ingresso di Mielandia.
Tracey le seguì con lo sguardo e subito dopo tornò su Astoria: -Allora io, ehm… Vado a vedere se Stewart e Eleanor hanno voglia di una Burrobirra- disse: -Ci vediamo dopo Ria. Ciao Malfoy- disse, pronunciando il nome del ragazzo con la testa abbassata.
-Quella è pazza- esclamò il giovane voltandosi verso la mora.
-Ma no, Leah è solo un po’ particolare, suo zio, il signor Borgin è il proprietario di Borgin & Burkes: giocano con le arti oscure – gli spiegò Astoria scuotendo la testa.
A quelle parole vide Draco irrigidirsi appena, per poi sciogliersi un po’ e porgerle il braccio, che Astoria accettò ben volentieri.
-Resta comunque una fuori di testa- sentenziò l’altro, mentre cominciarono ad avviarsi verso la strada principale.
-Se tu non l’avessi chiamata sfigata per le sue Gobbiglie ti lascerebbe in pace- commentò ridendo la mora.
Draco sbuffò dal naso: -Greengrass, ti sembro uno che può avere paura di quella fattucchiera da due soldi? -
La ragazza gli si parò davanti e gli puntò un dito sul petto, sogghignando leggermente: -Sei proprio uno sbruffone Malfoy- lo prese in giro, poi.
Il biondo di scatto l’afferrò per un braccio, facendole fare una piroetta; poi le cinse i fianchi con le mani e le sorrise, furbo: -Anche per questo ti piaccio-
Astoria arrossì leggermente, ma sorresse lo sguardo dell’altro e si lasciò andare in una risatina imbarazzata: -Se aiuta il tuo ego puoi anche crederla così-.
L’altro roteò gli occhi, divertito, poi poggiò le proprie labbra sulla fronte della piccola Greengrass, la quale si sciolse a quel contatto: si ritrovò a sorridere e alzò la testa, allontanando le sue labbra e incrociando nuovamente i suoi occhi.
Difficilmente lo avrebbe ammesso, ma le piacevano davvero tanto: erano così freddi che avrebbero potuto congelare chiunque li avesse incrociati; ma allo stesso tempo, ogni volta che il biondo posava il suo sguardo su Astoria, questi si illuminavano.
-Ria? -
La ragazza si ridestò dai suoi pensieri. Non si era resa conto che il ragazzo le stesse parlando.
-Come? - domandò la giovane, sciogliendo l’abbraccio. Dannazione, Malfoy aveva la capacità di inebetirla.
Draco sogghignò e incrociò le braccia: - Se avessi saputo che sarebbe bastato così poco per zittirti ti avrei chiesto di uscire già da un po’ di tempo-.
Astoria lo guardò confusa e questo fece ridere l’altro di gusto, ma ci volle poco perché la smettesse, dato che la piccola Greengrass ebbe l’idea di lanciargli una palla di neve in pieno petto.
Sorrise soddisfatta: -Questo è quello che succede a chi osa prendermi in giro, Malfoy -
Draco si scrollò la neve di dosso e contrattaccò rapidamente con un’altra palla di neve, che la ragazza riuscì a scansare facilmente.
-Forse dovresti migliorare la mira- lo provocò l’altra, cominciando a correre.
Malfoy non se lo fece ripetere due volte: rapidamente raccolse una manciata di neve e si mise a rincorrerla.
Le risate di Astoria erano musica per le sue orecchie e quando fu abbastanza vicino riuscì a colpirle un braccio con la propria palla di neve.
La mora si voltò ridendo ancora. Alzò il mento e sfoderò la bacchetta, con un movimento fluido: -Vuoi la guerra? - chiese: - Ti accontento subito: Wingardium Leviosa-.
Un cumulo di neve si sollevò dall’asfalto e seguendo i rapidi movimenti della bacchetta di Astoria si agglomerò fino a formare una palla: -Relascio-.
Il ragazzo fece appena in tempo a sfoderare la bacchetta, prima di essere colpito: -Protego-.
Inarcò un sopracciglio e si avvicinò: -E questo da dove è uscito? -
Astoria ripose la bacchetta nella propria tasca e sollevò le mani in segno di resa: -Segreto! Una strega non rivela i suoi trucchi-
-Piccola impertinente-
Draco cominciò a correre verso la ragazza che, a sua volta, si allontanò velocemente. Questa volta, però, fu presto raggiunta dal giovane, che riuscì ad afferrarla, lasciando che si aggrappasse alle sue braccia, cercando sia di non farla cadere rovinosamente a terra che di far cessare le risate.
-Sei veloce per essere una nanetta-
-Sempre così gentile- lo prese in giro.
Draco le sorrise: -Sei molto bella, Ria-
La ragazza arrossì leggermente e alzò il mento: -Non cederò così facilmente alle tue avances, mettitelo bene in testa-.
-Anche se credo tu sia già caduta tra le mie braccia, ho abbastanza pazienza- rispose lasciandola andare: -Penso di riuscire ad aspettare-.
Astoria sorrise. In un secondo lo sguardo di Draco si diresse verso i Tre Manici di Scopa, poi tornò sulla ragazza: -Mi aspetteresti un attimo qua? -
La mora lo guardò confusa: -Dove devi andare? -
-Niente domande e aspetta qui, è una sorpresa- la rassicurò.
L’altra si strinse nelle spalle: -Va bene-.
In un attimo il biondo fu fuori dalla sua visuale, così la ragazza decise di sedersi sul muretto di fronte al Pub.
Era incredibile. Tutto si sarebbe aspettata tranne che giocare a palle di neve con Draco Malfoy. Dico: Draco Malfoy! Forse Theodore aveva ragione quando diceva che era l’unica persona capace di tenergli testa, ma allo stesso tempo la ragazza sapeva benissimo che c’era qualcosa che non andava. Ma no, non avrebbe fatto domande. Era stufa di litigare e soprattutto di litigare con Draco. Però vedeva il suo sguardo assente e come evitava di trascorrere troppo tempo con i propri compagni di Casa.
Incrociò le gambe sul muretto e appoggiò i gomiti sulle ginocchia.
Da lontano scorse sua sorella. Le sorrise e alzò una mano per salutarla. Daphne se ne accorse e le fece un cenno del capo; la vide inarcare le sopracciglia e dare una gomitata a Blaise, che spostò lo sguardo nella sua direzione per una frazione di secondo. Il moro cinse con un braccio le spalle della fidanzata e, anche loro, scomparvero rapidamente dalla vista della giovane Greengrass.
Astoria batté le palpebre un paio di volte. Si voltò di scatto.
Draco era pallido e teneva in mano due boccali di Burrobirra: -Per te, con panna- disse, porgendone uno alla ragazza.
-Tutto a posto? - domandò lei, bevendo un sorso di schiuma.
Il biondo annuì e le si sedette di fianco: - Certo Greengrass, perché non dovrebbe? -
La mora scosse le spalle :- Sei un po’ pallido-
Il ragazzo prese un sorso della bevanda e scosse la testa: -Io sono sempre pallido-
-Sciocco! – sbuffò l’altra dandogli un colpetto sul braccio: - Sono solo preoccupata-
-L’unica cosa di cui dovresti preoccuparti è la mia vendetta: nessuno osa tirare una palla di neve a Draco Malfoy-.
La ragazza lo guardò divertita :-Magari dovresti imparare dalla migliore-
-Se ti stessi riferendo a te stessa mi sentirei di dissentire-
-Il solito pallone gonfiato- commentò la ragazza, finendo velocemente il suo boccale, per poi alzarsi in piedi. Draco roteò gli occhi e terminò la propria bevanda, adagiando il proprio boccale sul muretto, insieme a quello di Astoria, per poi incamminarsi verso il piazzale delle carrozze.
- Mi lusingano i tuoi complimenti- rispose sarcastico.
-Ognuno ha ciò che si merita- commentò la ragazza allegra.
Draco la guardò con la coda dell’occhio e Astoria poté notare un leggero tremore scuotergli il volto, ma non ci diede peso.
Arrivata di fronte alla carrozza, la mora fece per salire, ma il biondo la trattenne per un momento: -Spero che ne sia valsa la pena- le disse cupo.
Astoria rimase interdetta, ma non ebbe il tempo di ribattere: Tracey, Stewart ed Eleanor richiamarono la sua attenzione, trascinandola a bordo con loro.
Con un ultimo mezzo sorriso Draco si allontanò a grandi passi e Astoria chiuse la portiera, seguendo dal finestrino i movimenti del ragazzo, fino a che questi non scomparve dalla sua vista.
 
 
 
***
 
 
 
Leah si stiracchiò sulla panca. Forse non si sarebbe mai abituata alle lezioni di Rune Antiche, ma trovava quella materia alquanto affascinante. Si sorprese quando seppe che anche Tracey e Astoria, l’anno precedente, avessero scelto di seguire quel corso.
Era risaputo che Astoria amasse tutto ciò che era vecchio e noioso, mentre che Tracey amasse solo seguire la sua amichetta ovunque andasse. Forse rimase più sorpresa del fatto che Tracey avesse deciso di seguire Cura delle Creature Magiche invece che Aritmanzia, con lei e Astoria: non era abituata a vedere quelle due separate.
Non che a Leah importasse effettivamente: avrebbe preferito mille volte restare da sola piuttosto che scegliere corsi noiosi e inutili insieme alle proprie amiche. Avrebbe fatto di tutto per raggiungere il massimo.
-Ci vediamo in Sala Grande- la salutò Astoria, appoggiandole una mano sulla spalla. La rossa inarcò un angolo della bocca e guardò l’amica allontanarsi, seguita, ovviamente, da Tracey.
Roteò gli occhi. Davvero non riusciva a capire come fosse possibile che Astoria riuscisse a passare del tempo con lei.
Si alzò e si avvicinò alla cattedra: la professoressa Babbling stava riordinando le pergamene, così la ragazza si adoperò per aiutarla.
-Lasci pure, Professoressa- disse alla donna -Ci penso io-
La donna le strinse una spalla: -Leah dovresti passare del tempo con i tuoi compagni, non intrattenerti ore in aula. Può essere controproducente-.
La rossa sorrise, legando un rotolo con dello spago: -Non spreco il mio tempo inutilmente-
-Sei molto ambiziosa, cara- osservò, giungendo le mani di fronte a sé :- Sei la mia studentessa più brillante, Leah, non credo che rabbonirti l’insegnante potrebbe alzare i tuoi voti già ottimi-.
-Non è mia intenzione, Professoressa- rispose con un sogghigno: -Mi piace solo intrattenermi qui-.
La donna sogghignò di rimando e arricciò il naso: - Molto bene allora- sentenziò alzandosi :- Puoi continuare e, quando avrai finito, ricordati di pulire ciò che avrai sporcato. Chiudi la porta quando esci: detesto il disordine- concluse attraversando l’aula e sbattendo la porta alle sue spalle.
Leah sorrise.
Bathsheda Babbling era il suo modello da seguire: fiera, orgogliosa e potente. Tutte qualità che la ragazza stimava profondamente e che, un giorno, le sarebbero calzate a pennello: aspirava al massimo.
Finì di riordinare la cattedra e si sedette sulla poltrona retrostante. Scrutò l’aula e sfilò la bacchetta dalla tasca: -Accio -.
Una sfilza di pergamene si adagiò di fronte a lei. Ne prese una dalla pila e si alzò in piedi, per posizionare di fronte a sé un barattolo: lo aprì e ne uscì un ragno enorme. Si allontanò di qualche passo, osservando la creatura muoversi sul piano da lavoro.
Stava lavorando a quella maledizione da un anno esatto e finalmente era riuscita a perfezionarla.
Alzò la bacchetta e la rilasciò in direzione dell’animale, scoccando un colpo di frusta: subito questo cominciò a zampettare velocemente verso la ragazza, che puntò decisa la bacchetta in sua direzione, agitandola rapidamente: - Rigor Mortis- mormorò.
Una saetta colpì in pieno la testa del ragno e questo d’un tratto si immobilizzò, come congelato. Leah, a quel punto, controllo il proprio orologio da polso: quindici secondi, quattordici secondi, tredici secondi. Alzò lo sguardo verso la creatura e sorrise. Poi tornò sull’orologio: quattro secondi, tre secondi, due secondi.
Rimase in attesa.
D’un tratto il corpo del ragno sobbalzò, come attraversato da scosse elettriche. Durò esattamente una frazione di secondo. Poi si immobilizzò. Dalla testa della creatura cominciò a fluire del sangue.
Leah sorrise soddisfatta: quindici secondi esatti. C’era riuscita. Batté le mani soddisfatta e con un gesto della propria bacchetta ripulì ogni cosa. Velocemente raccolse le sue pergamene e le ripose nella tracolla, poi, dopo aver gettato un ultimo sguardo soddisfatto all’aula, si incamminò verso l’uscita.  Una volta fuori chiuse la porta davanti a sé, girando la chiave nella serratura.
Era così presa dai suoi pensieri che non si accorse della mano che le si appoggiò sulla spalla. Sobbalzò.
-Stewart quante volte te l’ho detto di aspettarmi all’ingresso? – esclamò irritata, voltandosi.
Ma alle sue spalle non c’era Stewart. Il suo cuore perse un battito.
-Adesso io e te facciamo due chiacchiere, dolcezza -.
 
 
 
NOTE:
-* Scottish Fold e Maine Coon sono razze di gatto (sono adorabilissimi NDA)
 
 
   
 
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