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Autore: Milly_Sunshine    20/01/2024    2 recensioni
Oliver Fischer, professione giornalista divenuto ghost writer, si è rifugiato in un piccolo paesino dove non succede mai nulla, per stare lontano dal caos che in passato ha fatto parte della sua vita professionale. Subito dopo avergli fatto una proposta di lavoro, tuttavia, un suo passato collega viene assassinato. Il delitto è circondato da un alone di mistero più totale, gli unici elementi su cui indagare sono una canzone trap cantata da un'artista sconosciuta, il risultato di una gara automobilistica e un caso di pornografia non consensuale. Oliver si vede costretto a investigare in proposito, affiancato da due donne ugualmente affascinanti: Dalila Colombari, fotografa con la quale ha collaborato in passato, e Tina Menezes, stella dell'automobilismo a ruote scoperte. // I PERSONAGGI DI OLIVER E TINA SONO COMPARSI IN ALTRI MIEI LAVORI, MA "MISS VEGAS" È UNA VICENDA A SÉ STANTE.
Genere: Azione, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Buongiorno a tutti, in particolare a Swan Song che ha recensito già il capitolo precedente uscito ieri, ma anche a Nerve quando arriverà. Dovevo pubblicare questo capitolo lunedì secondo i piani, ma il racconto l'ho già finito da tempo quindi perché non anticipare di due giorni? Non vedevo l'ora di pubblicare questo specifico capitolo fin da quando l'ho scritto, quindi buona lettura!


«Grandissima rottura di coglioni, che piacere sentirti!» esclamò Veronica. «Sentivo immensamente la tua mancanza, per fortuna ti sei manifestato.»
Oliver non si aspettava un'accoglienza calorosa, ma gli venne spontaneo ripensare a quando la Young gli aveva fatto credere di averlo memorizzato in quella maniera nella rubrica del cellulare.
«Davvero mi hai salvato così sul tuo telefono?»
«Dovrei usare quel nome per troppe persone» ammise Veronica, «Quindi ti ho messo come "Fischer rompipalle". Dato che, neanche troppo tempo fa, io e mio marito ti abbiamo già detto tutto quello che avevamo da dire, posso avere l'onore di sapere che cosa vuoi esattamente da me? Sempre ammesso che tu abbia qualcosa di utile da comunicarmi.»
«Certo che ho qualcosa di utile da comunicarti» ribatté Oliver. «Non mi metterei a telefonarti per perdere tempo. Anzi, nello specifico ho una cosa da chiederti, ma credo sia più giusto iniziare dall'inizio. Hai visto il video che Tina ha pubblicato qualche giorno fa?»
«Quello in cui dice che le dispiace avere parlato male di Ryan Harvey?»
«Proprio quello.»
«Devo ammettere che quel video mi ha confuso le idee» replicò Veronica, «E non so con esattezza cosa fare. Ufficialmente Harvey non ha fatto niente di male, ma non tutti ne sono convinti. C'è chi dice che Tina sia stata costretta a ritrattare certe accuse... insomma, il primo video l'ha segnato per sempre, qualunque cosa accada con il secondo.»
«Tina è molto dispiaciuta per quello che è successo» puntualizzò Oliver, «E presto questa storia sarà definitivamente chiarita. Però ho bisogno del tuo aiuto.»
Veronica sbuffò.
«Mi pare di averti già aiutato abbastanza!»
«E infatti ti devo ringraziare» affermò Oliver. «Senza di te non sarei mai arrivato a certe conclusioni.»
«La nostra videochiamata ti è stata utile?»
«Mi è stata più utile una conversazione che abbiamo avuto al telefono qualche tempo fa.»
Veronica azzardò: «Si tratta di qualcosa che ti ho detto a proposito di Tina? Finalmente mi spiegherai cos'avete in mente?»
«Tina mi ha dato il permesso di parlartene» la informò Oliver, «Quindi preparati, perché avrò un bel po' di cose da dirti. Tutto è iniziato quando Tina stava insieme ad Axel.»
«Axel?»
«Un uomo con una situazione familiare un po' complessa.»
«Situazione familiare un po' complessa deve essere un sinonimo di avere moglie e figli.»
Oliver ignorò l'osservazione di Veronica.
«Tina è stata filmata mentre faceva sesso con Axel.»
«Oh.»
«Per mesi, occasionalmente, stralci di questo filmato le sono stati inviati tramite social, tramite profili non riconducibili a una persona specifica. Verso la fine di giugno, Tina mi ha ingaggiato per indagare su questa vicenda.»
«Questo spiega tante cose» valutò Veronica. «La Menezes ha sporto denuncia?»
«No.»
«Quella gran testa di cazzo.»
«Pensava di non risolvere niente con una denuncia» spiegò Oliver. «Non sapeva da dove le scrivesse, questa persona, non aveva la più pallida idea di cosa fare. Sperava di capire che cosa volesse da lei, ma non ha mai ricevuto richieste di soldi, né ha mai dato segno di essere sul punto di pubblicare il video.»
«Quindi» dedusse Veronica, «Pretendeva che fossi tu a capire chi c'era dietro.»
«Esatto» confermò Oliver. «Però c'è di più: all'inizio, per contattarmi, aveva chiesto a Mirko De Rossi di fare da intermediario.»
«Fischer, che cazzo hai combinato? Mirko De Rossi è stato ammazzato.»
«Appunto.»
«Non vuoi dirmi che l'omicidio ha a che vedere con la Menezes, vero?» Veronica era gelida. «Perché, se per caso mi dici che ha a che vedere con la Menezes, sei un uomo finito.»
«Sono stato un uomo finito molte volte, nel corso della mia esistenza» ribatté Oliver. «Una in più non mi spaventa.»
«Invece faresti bene a spaventarti.»
«Sei tu che faresti bene a starmi a sentire, perché dobbiamo agire prima che sia troppo tardi. Ho il sospetto che anche Tina possa fare la stessa fine, se la persona che ha ucciso De Rossi non viene smascherata.»
«Io non posso fare niente per smascherare questa persona» replicò Veronica, ancora molto fredda. «Non ne so niente e quella testa di cazzo della tua amica si è guardata bene dall'informarmi che cosa stava succedendo. Anzi, sai cosa ti dico? Sono felice che non l'abbia fatto. Quello che non mi spiego è la storia di Harvey, ma non sono sicura di volerla conoscere.»
«Conoscerai anche quella.»
«Attendo le tue rivelazioni al mondo, allora.»
«Per fare le mie rivelazioni, ho bisogno del giusto scenario.»
Veronica ridacchiò.
«Vuoi forse radunare tutti i personaggi coinvolti in una stanza e tenere un comizio su come sia stato commesso il delitto?»
Scherzava, ma Oliver era serio: «Una specie.»
«Buona fortuna, allora. Mi verrebbe quasi voglia di chiederti come farai.»
«Te lo spiegherò ugualmente, se hai pazienza.»
«Non ho pazienza per niente, quando ci sei di mezzo tu.»
«Allora te lo spiegherò anche se non hai pazienza. Tu sei l'unica che può aiutarmi a radunare tutti quanti in una stanza.»
Veronica rise, sprezzante.
«Testa di cazzo la Menezes, ma anche tu non sei da meno.»
Oliver sibilò: «I tuoi commenti non mi fanno né caldo né freddo. Sei libera di pensare che siamo teste di cazzo, quello che conta è che, per la prossima settimana, inviti una serie di persone come tuoi ospiti al Gran Premio di San Marino. Insisti molto. Il raduno si farà nell'area hospitality della Pink Venus, poi decideremo che giorno.»
«Che cosa?!» esclamò Veronica. «Vuoi che inviti della gente a Imola, così, a caso, alla quale tu esporrai la tua soluzione?»
«Hai capito benissimo. Quando esporrò la mia soluzione voglio che siate presenti tu, Ryan Harvey, Amber Thompson, Edward Roberts, Selena Bernard, Donato Franzoni e Nicholas Piazzi, oltre a me e Tina. In più sarebbe molto d'aiuto - te lo chiedo come favore personale - se ci fosse anche la mia amica Dalila Colombari.»
«Chi sarebbe Nicholas Piazzi?»
«Significa che accetti?»
«Significa che voglio sapere chi è.»
«Nicholas Piazzi è un produttore di musica trap» mise in chiaro Oliver. «Gli piace mettersi in mostra nel corso di eventi sportivi di cui non conosce nulla, quindi non ti dirà mai di no.»
Veronica sospirò.
«Avrei tante cose da dirti, Fischer, nessuna delle quali positiva, però voglio essere ben disposta nei tuoi confronti, quindi devo ammettere che o sei una grandissima testa di cazzo oppure sei un fottuto genio.»
«Mi accontento di essere un mix di entrambe le cose» concluse Oliver. «Posso contare su di te?»

***

«Ehi.»
Veronica sussultò.
«Non ti avevo sentito» disse, rivolta a Edward. «Perché mi sei arrivato alle spalle di soppiatto, come se volessi piantarmi un coltello nella schiena?»
Roberts parve divertito da quell'ipotesi.
«Do l'impressione di uno che vuole ucciderti?»
«Non so più che impressioni avere» ammise Veronica. «È un periodo stressante, questo, per me.»
«Già, e immagino che tu non abbia avuto un minimo di pace, da quando Ryan Harvey è stato fotografato nel paddock» osservò Edward. «Anch'io sono sorpreso che tu non gli abbia consigliato di restarsene a casa. Anzi, sarebbe stata una cosa sensata da fare, visto che ci saranno quaranta gradi.»
Veronica annuì.
«Questi sono i danni dell'avere un calendario troppo fitto. Quando lo scorso maggio questo gran premio è stato rinviato, l'hanno inserito nell'unica finestra libera.»
Edward tagliò corto: «Non sono qui per parlare del tempo.»
«Strano a dirsi, ma lo sospettavo» ribatté Veronica. «Dimmi tutto, cosa ti turba?»
«Non mi turba niente, però ho uno strano presentimento» rispose Edward. «Hai chiamato più o meno la stessa gente che c'era al Redbullring il mese scorso. In più, ho sentito dire che arriverà anche Nicholas Piazzi.»
«Scoprirai tutto a tempo debito» mise in chiaro Veronica, «Ovvero domani, quando saranno terminate sia le qualifiche, sia le gare di contorno delle categorie minori.»
«E Piazzi cosa c'entra in tutto ciò?»
«Non mi chiedi niente sulla Colombari, per esempio?»
«La fotografa con i capelli decolorati?»
«Proprio lei. Pensavo che ti interessasse il gossip, che cercassi di capirne qualcosa del menage a trois che ha con Fischer e la Menezes.»
Edward accennò un sorriso.
«Io faccio il tifo per la coppia Oliver/ Tina.»
«Posso chiederti perché?»
«Perché mi sembrano ben assortiti. L'ho già detto.»
«Oltre che ben assortiti, sono anche due pazzi scatenati» replicò Veronica. «Per fortuna domani, nel tardo pomeriggio, sarà tutto finito.»
«Tutto finito?» ripeté Edward. «Sembra di essere nel bel mezzo di un intrigo internazionale.»
Veronica alzò gli occhi al cielo.
«Possibile che dobbiate tutti venire sempre a fare domande a me? Perché non vai a chiedere a Fischer che cos'abbia in mente?»
«Perché Fischer non mi risponderebbe. Ha un'aria strana, oggi.»
«Fosse solo oggi!»
«Non scherzare, Veronica. Oggi mi sembra che abbia in mente qualcosa e, conoscendolo, quando ha in mente qualcosa o qualcuno è stato ammazzato, oppure qualcuno rischia la vita. So che si stava atteggiando a detective dilettante, vorrei solo cercare di capire se sai quale sia l'entità dei danni.»
Veronica si lasciò andare a una mezza risata.
«Se non hai niente da nascondere, credo che tu non abbia niente da temere. Se invece hai degli scheletri nell'armadio, potrebbe essere dura. Fischer è uno che non si ferma finché non è arrivato in fondo.»
Edward replicò: «Non ho alcun segreto che rischi di minare la mia reputazione, non sono preoccupato.»

***

Ciò che stava per accadere appariva surreale e, a renderlo ancora più surreale, c'era la presenza di due donne equamente affascinanti.
«Quanto manca?» volle sapere Tina.
Prima che Oliver potesse replicare, Dalila rispose al posto suo: «Devi avere pazienza. In fondo, se hai sopportato la presenza di Claudia per tanti anni, puoi sopportare ancora una mezz'ora prima che venga pubblicamente smascherata.»
Tina le scoccò un'occhiata di fuoco.
«Mi stai giudicando?»
«Tanto sveglia non dovevi essere, se Claudia ha sempre agito alle tue spalle» ribatté Dalila. «Ti sei fatta girare e rigirare senza mai...»
Oliver la interruppe: «Piantala, Dalila. Tina ci ha ingaggiati per scoprire chi l'avesse filmata, non per dirle che avrebbe dovuto arrivarci da sola.»
«Ha ingaggiato te» gli ricordò Dalila. «Sei tu che hai deciso di convocare tutti qui... tutti eccetto Claudia.»
«È meglio tenere Claudia il più lontano possibile» replicò Oliver. «E comunque non avrebbe mai accettato l'invito.»
«Non puoi saperlo. Non hai chiesto a Veronica di chiamarla.»
«Meglio non saperlo, fidati. Manca pochissimo al 14 agosto.»
Dalila annuì.
«Due giorni.»
Tina abbassò lo sguardo.
«Io, comunque, non ci credo.»
«Non ci credi perché preferisci vivere nel mondo dei sogni» intervenne Dalila. «Apri gli occhi, Menezes. E soprattutto, cerca di stare attenta: dopodomani sarai libera, ma prima di allora rischi di grosso. Lo sai che fine ha fatto il povero Mirko... e tutto perché si è fatto delle domande su di te.»
Tina rimase in silenzio, pareva spiazzata. Forse era meglio così.
«Credo sia meglio andare a raggiungere gli altri, e magari a cercare quelli che non ci sono» tagliò corto Oliver. «Veronica ha convocato tutti tra pochi minuti. Si è inventata una scusa con ciascuno di loro, non sanno che saremo tutti riuniti.»
Senza aggiungere altro, Oliver si avviò, seguito da Tina e Dalila. Raggiunsero la Young, che in quel momento era ancora sola.
«Sei in anticipo, Fischer» lo informò Veronica. «Devo pensare che non vedessi l'ora di vedermi?»
«Non vedevo l'ora di vederti, certo» borbottò Oliver. «Hai idea di dove siano finiti? Non...»
Si interruppe. Amber Thompson li stava raggiungendo proprio in quel momento, seguita dal marito. Mentre Amber si sedette, Ryan Harvey si guardò intorno con aria esitante, prima di avviarsi verso Tina.
I due si fissarono, forse desiderosi di dire qualcosa, ma non pronunciarono una sola parola.
Solo allora, fissandoli, Amber si alzò in piedi e si diresse verso di loro.
«Quello che hai detto di Ryan è disgustoso» mise in chiaro. «Trovo inaccettabile quello che ha dovuto passare per causa tua.»
«Lo so» ammise Tina, «Ho fatto degli errori, ma tutto può sistemarsi.»
«Hai fatto degli errori» ripeté Amber. «Non ti sembra di cavartela troppo facilmente, così? Forse anche Ryan ha fatto degli errori, ma è stato distrutto senza nemmeno che tu avessi il coraggio di essere diretta. Ce l'avevi con lui perché mi ha aiutata a prendere il tuo posto, non è vero?»
Tina scosse la testa.
«No, certo che no. Sapevo che, parlando a quel modo, gli avrei attirato addosso il disprezzo di tutti. Se avessi voluto accusarlo di questo, avrei detto quello che pensavo. Ciascuno avrebbe fatto le proprie valutazioni, ma le conseguenze non sarebbero state così devastanti.»
«E allora perché...»
Harvey interruppe la moglie: «Lascia perdere, Amber. Per favore, lascia perdere.»
«No, ho bisogno di sapere» si impuntò la Thompson. «Che cosa le hai fatto? Di che cosa ti accusa?»
Oliver decise di intervenire: «Tina non accusa Ryan di nulla. È stato un enorme equivoco che, te lo assicuro, si chiarirà molto presto.»
«Molto presto?» chiese Amber. «Non capisco. Cosa sta per succedere?»
«Non sta succedendo niente di cui tu debba preoccuparti» si intromise Dalila, «A meno che tu non abbia dei cadaveri nascosti in cantina.»
Proprio in quel momento arrivò Donato Franzoni. A Oliver parve di notare un'espressione di disappunto sul tuo volto, mentre posava lo sguardo su Dalila.
«Dove sono i Roberts?» chiese a Veronica. «Quando arrivano?»
«Non so dove siano i Roberts» rispose la Young, «Ma arriveranno.»
«E Nicholas Piazzi?»
«Arriverà anche lui, immagino.»
«Sei stata abbastanza chiara, con lui?»
Veronica sbuffò.
«Fischer, calmati. Gli ho detto di venire a quest'ora. Se hai un attimo di pazienza, posso immaginare che arriverà.»
«Ah, tu puoi non avere pazienza, mentre io invece devo averne?»
«Taci, Fischer. Aspetta in silenzio, andrà tutto come deve andare.»
Fu proprio così. Tutto andò secondo i piani e si ritrovarono con un numero fin troppo elevato di persone ignare di cosa stesse succedendo.
Ci pensò Veronica a chiarire il tutto: «Vi domanderete senz'altro cosa ci fate qui. Vi chiedo scusa se vi ho dato appuntamento a quest'ora senza essere più chiara, ma preferivo non espormi. Vi invito quindi a sedervi, vi sarà spiegato tutto quello che dovete sapere.»
Oliver udì borbottare, ma tutti seguirono l'invito di Veronica: Edward, Selena e Tina si accomodarono allo stesso tavolo, mentre la stessa Young si sedeva a un altro insieme ad Amber e Ryan. Sia Piazzi sia Franzoni apparivano più esitanti, ma fu la stessa Dalila a rivolgersi a Donato: «Prego, si sieda.»
L'ex assistente di Dalma Hernandez fece ciò che la fotografa gli aveva detto, accomodandosi di fronte a lei. Il produttore musicale, l'unico rimasto in piedi oltre a lui, li raggiunse e prese posto. Era giunto il momento, Oliver poteva iniziare il suo lungo discorso.
«Innanzi tutto buonasera a tutti» esordì. «È un vero piacere, per me, trovarvi tutti qui, mentre immagino che voi vi stiate chiedendo che cosa voglia da voi. Ve lo spiego subito: in accordo con Veronica, ma soprattutto con Tina Menezes, devo parlarvi di ciò che è capitato a partire dallo scorso anno. Per Tina è stato doloroso accettare l'idea di dovere condividere un fatto così riservato, ma ha ritenuto fosse giusto: circa undici mesi fa, qualcuno ha girato un video molto privato che la riguarda e, successivamente, ha iniziato a mandarle tramite social network dei frammenti di quel video, come ad avvisarla di esserne in possesso e di poterla tenere sotto controllo.»
Fece una pausa, immaginando che qualcuno intervenisse. Si aspettava voci confuse, invece gli arrivò soltanto quella di Nicholas Piazzi: «Intende un video erotico?»
Oliver confermò: «Intendo un video erotico.»
«Come la canzone.»
«Vedo che ha fatto due più due, signor Piazzi.»
«Non ne sapevo niente.»
Oliver annuì.
«Ovviamente non ne sapeva niente, ma mi lasci continuare. Per questa ragione un mese e mezzo fa Tina Menezes si è rivolta a me, perché indagassi sull'identità della persona che ha registrato il filmato. Non mi aspettavo, tuttavia, di finire coinvolto in una storia molto più grossa. Tina, infatti, aveva chiesto aiuto a un mio passato datore di lavoro, per mettersi in contatto con me, il quale a sua volta si era servito dell'aiuto della nostra collega Dalila Colombari, una fotografa che aveva lavorato per lui in passato. Purtroppo poco dopo Mirko De Rossi è stato assassinato e le indagini ufficiali si sono concentrate sulla rapina. Non è mio compito giudicare il lavoro delle autorità, ma penso che, a causa di un errore di valutazione iniziale, si sia arrivati a un punto di stallo. Io, da parte mia, sentivo di avere bisogno di scoprire anche cosa fosse successo a Mirko, ma devo ammettere che sono stato più volte preso dai dubbi: De Rossi era davvero stato ucciso per qualche ragione legata alla Menezes? Oppure stavo prendendo una grossa cantonata? Ci sono state due ragioni che mi hanno convinto che i due casi fossero collegati, la seconda delle quali è un post uscito successivamente sul blog di Mirko De Rossi - Harvey, tu sai di cosa sto parlando.» Ryan fece un cenno d'assenso, quindi Oliver proseguì: «In precedenza mi era capitato di sentire una canzone intitolata "Miss Vegas", di una certa Baby Dumbaby, una giovane trapper pressoché sconosciuta. Quella canzone menziona video erotici nei quali è immortalata una donna che potrebbe essere Tina Menezes. Tramite Dalila Colombari, sapevo perfettamente che Mirko conosceva l'esistenza di quella canzone. Il produttore, tuttavia, il qui presente signor Piazzi, mi ha rivelato addirittura che, per quanto ne sapeva al momento in cui ha deciso di portare avanti quel progetto, il testo era stato scritto da Mirko De Rossi. È così, signor Piazzi?»
Nicholas non parve molto propenso a parlare.
«Veramente non mi pare il caso di...»
Oliver lo interruppe: «O lo spiega lei, o lo spiego io.»
Piazzi si arrese facilmente.
«Ho ricevuto il testo via e-mail, insieme a una sorta di sfida a metterlo su una base e pubblicarlo. Il mittente era De Rossi, un mio conoscente. In seguito, tuttavia, avrebbe smentito di averlo scritto lui, tanto che ne ho dedotto che qualcun altro mi avesse inviato l'e-mail dal suo computer.»
«Chi?»
«Mi dispiace, ma non ne ho idea. Avevamo conoscenze comuni, ma non lo conoscevo bene abbastanza da sapere chi potesse avere accesso al suo computer.»
«Quella persona, tuttavia, doveva conoscerla.»
«In molti mi conoscono di fama. Mirko mi aveva scritto, in passato, per altre ragioni. Il mio indirizzo e-mail doveva essere memorizzato nella sua casella di posta.»
«Non si è proprio fatto domande su chi potesse essere l'autore o l'autrice di quel testo?»
Nicholas Piazzi scosse la testa.
«Era solo un testo trap.»
«Un testo trap che, però, accennava a video erotici di Tina Menezes» rimarcò Oliver.
«A video erotici di una certa Menny» puntualizzò Piazzi. «Esiste una pornostar che si fa chiamare Venus Manny. Era facile ipotizzare che la protagonista della canzone fosse un mash-up tra la pornostar e Tina Menezes.»
«Ipotesi a cui, a un certo punto, sembra essere giunto anche Mirko De Rossi, stando a quanto mi ha rivelato Dalila. Gradirei, però, a questo punto, fare un passo indietro. Tina, te la senti di raccontare cosa ti è successo tre anni fa dopo il Gran Premio di Singapore?»
«Non capisco.» Nicholas sembrava genuinamente confuso. «Singapore? Tre anni fa? Io cosa c'entro?»
«Lei non c'entra niente» ribatté Oliver. «Può darsi che la cosa la sorprenda, ma il mondo gira anche senza di lei. Quindi, se non le dispiace, lasci la parola alla signorina Menezes.»
«Il Gran Premio di Singapore si è svolto nella sera, orario locale, e ho ottenuto il decimo posto, un risultato eccezionale per i tempi, dato che nessuno venuto dalla Diamond Formula aveva mai conquistato punti dopo la riunificazione dei due campionati» spiegò Tina. «Era stata una serata importante per noi e, personalmente, lo sentivo come uno dei giorni più importanti della mia carriera. Diverse ore più tardi, stavo prendendo parte a una festa privata, da cui mi sono allontanata in compagnia di un amico, Shin Jung, un ex pilota che aveva gareggiato insieme a me in varie categorie minori in passato. Successivamente sono rientrata nel locale in cui si stava svolgendo la festa.»
«Chi hai incontrato?» le chiese Oliver.
«Edward Roberts» rispose Tina. «Ho salutato rapidamente anche Amber Thompson e Ryan Harvey, che si trovavano insieme a lui e a un uomo d'affari asiatico.»
«Hai bevuto qualcosa insieme a loro?»
«No.»
«In seguito, hai bevuto qualcosa?»
«Un tè freddo.»
«Hai consumato alcolici quella serata?»
«Non ricordo con esattezza» ammise Tina, «Ma ne dubito. E, anche se fosse accaduto, non in grandi quantità. Eppure, poco dopo, ho iniziato a sentirmi stordita e a perdere lucidità.»
Oliver azzardò: «La tua personal trainer Claudia Leonardo era presente a quella festa?»
«Sì» rispose Tina. «Stava seduta in disparte e a un certo punto sono andata a farle compagnia.»
«Prima di finire il tè freddo o dopo?»
«Non ricordo.»
«Prima di perdere lucidità oppure dopo?»
«Assolutamente prima.»
Oliver si rivolse a quel punto a Ryan: «Harvey, puoi cortesemente spiegare cos'è successo dopo la serata? La Thompson e Roberts sono andati via, mentre tu sei rimasto a parlare con l'uomo d'affari già citato da Tina. È corretto?»
«Proprio così» confermò Ryan Harvey, «E sono stato io ad accompagnare la Menezes in camera. Dove vuoi arrivare? Non mi sembra un delitto», spostò lo sguardo su Tina, «Anche se c'è chi si diverte a pensarlo.»
Tina scattò in piedi.
«Non mi diverto a pensarlo! Come puoi anche solo credere che abbia fatto certe accuse per divertimento? La mia vita è stata sconvolta!»
«Anche la mia» replicò Ryan, «E tutto perché tu, risvegliandoti e trovandomi nella tua stanza, mi hai accusato di averti drogata e di avere cercato di violentarti! Ero venuto a vedere se stavi bene, perché eri in condizioni pietose qualche sera prima! Non hai voluto sentire ragioni, mi hai sputato addosso delle accuse disgustose, e tutto per averti aiutata! Mi hai guardato con sospetto per anni e poi hai anche pensato bene di fare un video in cui mi tacciavi di essere una persona da cui stare lontani.»
«Avevo il diritto di accusare chi ritenevo colpevole!» ribatté Tina. «Tu eri in quella stanza. Mi ci avevi portato tu.»
Amber chiese al marito: «Che cosa sta dicendo?»
Ryan la ignorò, obiettando: «Ti ci avevo portato io, Tina, perché ti avevo trovata davanti al locale. Non ti ho certo messo niente nel bicchiere: non avevi un bicchiere in mano quando ci siamo visti, né siamo stati a distanza ravvicinata.»
«Perché non mi hai detto niente, Ryan?» insisté Amber.
«Perché non c'era nulla da dire, io non le ho fatto niente» rispose Ryan.
Oliver si rivolse a Tina: «Cos'è successo quella notte?»
«Non lo so con esattezza, ma mi sono svegliata con il vestito strappato in più punti, come se qualcuno avesse cercato di spogliarti.»
«Hai subito violenza sessuale?»
«Sono convintissima di no.»
«Pensi ancora che sia stato Ryan Harvey a strappare il tuo vestito?»
Tina scosse la testa.
«No, certo che no. Non avrebbe alcun senso. Sono disposta, ovviamente, a fare qualcosa affinché la sua reputazione possa tornare quella di un tempo.» Tornò a sedersi. «Mi dispiace, Ryan. Ho preferito non vedere la realtà e ho finito per accusare te.»
Oliver chiese a Tina: «Ti sei fatta un'idea del perché qualcuno potrebbe averti parzialmente spogliata quella notte e di chi potrebbe essere stato?»
«Chiunque poteva entrare» ammise Tina, «A condizione di sapere che mi trovato in quella stanza, dato che la porta non era chiusa a chiave. Penso che, chiunque sia stato, volesse spaventarmi. Ricordo di avere sentito una voce che mi accusava di avere fatto del male a Manuel Serrano, un mio passato compagno di squadra in Formula 3 Brasiliana.»
«A proposito di Manuel Serrano», Oliver interpellò Amber Thompson, «Potresti raccontare un episodio avvenuto successivamente nel camerino di uno studio televisivo di Madrid?»
Con voce provata e ancora carica di tensione, la Thompson narrò i fatti: la vicenda dello specchio, la traduzione della scritta e l'averla cancellata come meglio poteva. Infine aggiunse: «Non ho mai parlato alla Menezes di quello che era successo, né ad altri, a parte con Ryan. Ho pensato che fosse uno scherzo di cattivo gusto e che Tina avrebbe potuto accusarmi, se avesse trovato quel messaggio per lei.»
Oliver chiese a Donato: «Signor Franzoni, potrebbe illumimarci su Manuel Serrano? Lei ha lavorato per il team Hernandez, per cui gareggiavano Serrano e la Menezes verso la fine degli anni 2000. Cos'è successo tra di loro?»
Donato disse, con una certa pacatezza e misurando bene le parole: «Non è successo nulla che vada oltre la normale rivalità sportiva. Ciascuno dei due desiderava battere l'altro. Purtroppo non erano in grado di separare la competizione dalla vita privata e questo ha generato delle tensioni tra di loro. La morte di Serrano in un incidente ha spiazzato tutti. La persona che ha fatto quella scritta sullo specchio non voleva fare un semplice scherzo, a mio parere, ma aveva una grande volontà di ferire Tina.»
«Ha idea del perché qualcuno volesse ferirla?»
«Non ne ho assolutamente idea.»
«Pensa che la morte di Serrano fosse un motivo valido, per chi stava dietro a quello "scherzo"?»
Donato scosse la testa.
«No, ne dubito. Ritengo molto più probabile che, volendo ferire Tina, abbia scelto un argomento con cui avesse la possibilità di sconvolgerla.»
«Tu, Tina, cosa ne pensi?» volle sapere Oliver.
La Menezes ammise: «A ripensarci adesso, lo trovo molto probabile.»
Oliver proseguì: «Successivamente sono accaduti altri fatti di minore entità, come una sorta di campagna mediatica contro Tina, su certi siti italiani che parlano di motori. Un numero ristretto di account, forse tutti riconducibili alla stessa persona, hanno scritto una serie di articoli poco lusinghieri nei suoi confronti, screditandola per le ragioni più banali. Uno di questi account, molto più di recente, ha anche pubblicato delle fotografie scattate a me e a Dalila Colombari, mettendo in dubbio la mia fedeltà nei confronti di Tina. Credo sia giusto informarvi che, per questioni pratiche, la nostra relazione è stata finora una recita, ma la pubblicazione di quelle fotografie aveva forse l'obiettivo di fare discutere. Ed effettivamente ha fatto molto discutere: perfino l'identità di Dalila è stata rivelata.»
Inaspettatamente, Donato si rivolse alla Colombari: «Mi scusi, non ne avevo idea.»
Di qualunque cosa stesse parlando, Dalila minimizzò: «Non poteva saperlo.»
Oliver continuò: «Tutto lascia pensare che siano avvenuti una serie di attacchi mirati nei confronti di Tina, ma che la maggior parte non abbiano avuto alcun effetto. In un primo momento si è convinta di avere subito un tentativo di violenza da Ryan Harvey, non pensando che potesse esserci dietro dell'altro, dopodiché non ha mai visto il messaggio sullo specchio, né ha mai interpretato gli articoli come contro di lei come qualcosa di diverso dalla semplice volontà di attirare consensi facili e autopromuoversi. Qualcuno, però, continuava a muoversi nell'ombra e ne è uscita fuori la già citata "Miss Vegas", un probabile ennesimo tentativo di mettere in cattiva luce Tina che, nel frattempo, era già stata contattata da mesi dalla persona che l'abeba filmata: o un tentativo di screditare la Menezes, oppure, se avesse sentito la canzone, addirittura la volontà di farle credere che il suo video privato stesse circolando nel web sommerso. Il testo è stato attribuito a Mirko De Rossi, poi effettivo autore di un post con uno stralcio fake di autobiografia di Tina Menezes, nel quale parla di un'aggressione subita da parte di Ryan Harvey, episodio smentito da Tina stessa.»
La Menezes intervenne: «Ho parlato con Mirko De Rossi, ma non gli ho mai parlato di Harvey, né l'ho mai incaricato di aiutarmi a scrivere un'autobiografia.»
«Però» azzardò Oliver, «Qualcuno avrebbe potuto farlo al tuo posto.»
«Mirko avrebbe dovuto o accettare di scrivere qualcosa di falso, rischiando di rovinarsi la carriera, oppure prendere molto sul serio la persona che si spacciava per mia referente» rispose Tina. «Va bene, forse non intendeva pubblicare quel pezzo così com'era, o magari non voleva pubblicarlo affatto ma non ha fatto in tempo a toglierlo dai post programmati, ma deve comunque avere pensato di avere a che fare con una persona che, effettivamente, l'aveva contattato per mio conto.»
«Una volta che ha ricordato ciò che gli aveva detto Nicholas Piazzi a proposito di "Miss Vegas" potrebbe essergli sorto qualche sospetto?»
«Non ne ho idea, non conoscevo Mirko così bene da potere esprimere un parere in proposito.»
«Lo conoscevo io» intervenne Dalila, «E posso confermare che non avrebbe mai pubblicato cazzate. Per quanto non mi abbia confidato i suoi sospetti su "Miss Vegas", né mi abbia parlato del fatto che Piazzi lo considerasse l'autore, non ho dubbi che quella canzone gli abbia fatto sorgere qualche dubbio.»
«Bene» osservò Oliver. «Penso che tutti abbiate formulato qualche idea o abbiate qualcosa da condividere. Vi lascio riflettere qualche istante, poi riprendiamo a parlarne.»

***

Dopo avere ascoltato con estrema pazienza le disquisizioni di Oliver Fischer, Veronica fu sollevata dalla breve pausa proposta dal giornalista. Iniziava a non avere idea di dove volesse andare a parare e non era ben sicura di volerlo scoprire. Nel frattempo vide Selena Roberts alzarsi, con il telefono all’orecchio, e allontanarsi. La tenne d’occhio e, quando ebbe messo via il cellulare, la raggiunse.
«Tutto bene?»
Selena, che teneva ancora gli occhi fissi sul telefono, alzò lo sguardo mentre lo riponeva dentro la borsa.
«Sì, tutto bene, perché?»
«Dubbio spontaneo» rispose Veronica, mostrandole un sorriso. «Sbaglio o tu e Nicholas Piazzi vi siete già conosciuti?»
«Come lo sai?»
La domanda di Selena valeva più di mille risposte.
«Vi siete già conosciuti.»
Selena annuì.
«Sì, io e Oliver gli abbiamo parlato, qualche tempo fa.»
«Quindi è questo che sei andata a fare in Italia, lo scorso mese» osservò Veronica. «Avevo capito che avessi qualcosa da nascondere, ma non pensavo fossi andata a immischiarti nelle indagini di Fischer. Posso chiederti con chi eri al telefono?»
Selena ridacchiò.
«Sai, Veronica, non tutto quello che succede è un mistero da risolvere.»
«Con chi eri al telefono?» insisté Veronica.
Selena aprì la borsa.
Veronica non capì.
«Cosa vuoi fare adesso?»
Recuperato il cellulare, qualche istante più tardi Selena le mise sotto gli occhi il registro delle chiamate.
«Sei soddisfatta, adesso?»
C’era una telefonata in entrata a nome “Margaret”, la figlia adolescente nata dall’unione tra Edward Roberts e la sua prima moglie defunta ormai da moltissimi anni.
Veronica si arrese: «E va bene, hai ragione, non tutto è un mistero da risolvere. Posso chiederti cosa voleva la ragazzina da te?»
«Mi ha passato Ella, voleva parlare con me» la informò Selena. «Dice che si annoia con la baby-sitter, chiede quando io e Edward torneremo da lei.»
«Che bambina deliziosa» ribatté Veronica. «Spero per lei che sua madre non sia invischiata in un caso di omicidio.»
«Invischiata in un caso di omicidio?» ripeté Selena. «Poco fa mi avevi accusata di essere stata in Italia a intromettermi nelle indagini di Oliver, adesso l’accusa è quella di avere ammazzato il povero De Rossi?»
«Non mi spingerei mai così in là» ribatté Veronica. «Non ti immagino proprio mentre vai a uccidere Mirko De Rossi. Né ti immagino uccidere qualcun altro, meglio dirlo a scanso di equivoci. Però quello che hai fatto è piuttosto curioso. Cosa sei andata a fare con Fischer da Piazzi?»
«Siamo andati a parlare con Piazzi di “Miss Vegas”» chiarì Selena. «Mi sembra un’azione legittima. O vuoi forse affermare il contrario?»
«Più che legittima» confermò Veronica, «Ma resta il fatto che non me la racconti giusta. Cosa ci facevi in Italia?»
«Avevo alcune cose da verificare.»
«E le hai verificate?»
«Non abbastanza da avere delle certezze.»
«Oh, interessante.»
«Dipende da che tipo di interessi hai» borbottò Selena. «Se fossi al posto tuo, avrei altro di cui occuparmi. Dopotutto questa storia ti riguarda solo molto alla lontana e solo perché hai concesso a Oliver di esporre qui certe sue teorie.»
«Non sono certa che sia stata un’idea molto saggia» ammise Veronica. «Non so che cosa si sia messo in testa, ma qualcuno dovrebbe spiegargli che non siamo in un telefilm poliziesco e che non è suo compito illuminarci su certe questioni. Anche raccontare a tutti i fatti di Tina Menezes non mi è parsa una grande idea.»
«Tina Menezes, evidentemente, ha dato il proprio consenso, altrimenti Oliver non l’avrebbe mai fatto» rispose Selena. «Non mi pare che abbia protestato in qualche modo e, anzi, ha raccontato di buon grado quello che le è successo tre anni fa a Singapore, oltre che la storia del video erotico.»
«Sì, ma a che scopo?»
«Non lo so quale sia lo scopo. Immagino che Oliver sia arrivato alle mie stesse conclusioni, a proposito di una certa persona, e che intenda riferirci i suoi sviluppi.»
«Quella persona è qui presente?»
«No.»
«Allora come mai non l’ha convocata? Nei telefilm e nei romanzi polizieschi, il detective espone la soluzione del caso in presenza di tutti i potenziali sospettati, compreso il colpevole.»
«Questo non è un romanzo poliziesco, però. È la realtà. Convocare il presunto colpevole e tacciarlo davanti a tutti di essere il colpevole, senza alcuna prova per dimostrarlo, ma soltanto molti indizi, potrebbe non essere una decisione molto sensata.»
Veronica confermò: «Effettivamente potrebbe portare a una causa per diffamazione. Tina Menezes ha fatto molto bene a non formulare accuse specifiche nei confronti di Ryan Harvey, a suo tempo, altrimenti avrebbe corso questo rischio. Peraltro adesso sembra essersi rimangiata tutto. Non so se sia stato Fischer a farle il lavaggio del cervello o se fosse stato qualcun altro.»
«Secondo me è stato qualcun altro, in precedenza» suggerì Selena. «Tutto si incastrerebbe perfettamente: una persona che può controllare Tina decide di agire alle sue spalle, organizzando dei veri e propri atti persecutori nei suoi confronti. Purtroppo per lei non tutto va a buon fine, anzi, una delle sue azioni viene sventata addirittura prima che la Menezes possa rendersene conto. In più ci sono gli articoli, che non vengono nemmeno considerati un attacco personale. Non resta altro da fare che cercare di aumentare il tiro, di volta in volta.»
«E tu» realizzò Veronica, «Hai idea di chi possa essere questa persona che alza il tiro di volta in volta.»
«Credo che, se Tina avesse guardato intorno a sé, avrebbe potuto tranquillamente sospettare di una specifica persona» replicò Selena, «Ma è facile non vedere la realtà, quando la persona di cui dovresti sospettare è una di quelle di cui ti fidi di più al mondo.»
«La sua personal trainer?»
«La sua personal trainer.»
Veronica domandò: «Come hai fatto ad arrivarci?»
«In effetti, se avessi dovuto solo ascoltare Tina, non l’avrei mai capito» ammise Selena. «Mi sono accorta, tuttavia, che dava per scontato che pensassimo che Claudia Leonardo fosse al corrente di tutto ciò che la riguardava. Per lei era una cosa assolutamente normale, sulla quale non si fermava a riflettere. Non le passava nemmeno per la testa l’idea che quella donna potesse in qualche modo tramare contro di lei, oppure avere degli scopi poco chiari. In più, ero convinta di averla vista parlare con Mirko De Rossi, l’anno scorso, a Monza. Voglio dire, poteva essere una conversazione normale, ma mi hanno dato l’impressione di essere piuttosto affiatati.»
«Sospettata per una conversazione, il mondo è un posto terribile, indipendentemente dal fatto che Claudia abbia fatto qualcosa di male o meno.»
«Capisco cosa vuoi dire, Veronica. Non avrei notato niente di sospetto, se non mi fossero sembrati appartati e se non ricordassi di avere sospettato, in passato, che la Leonardo avesse una relazione con la Menezes.»
«L’abbiamo sospettato tutti, a quanto pare.»
«E non c’era niente tra di loro, a parte una relazione professionale.»
«Come fai a saperlo per certo?»
«Non lo so per certo, ma Tina non ha mai confidato nulla del genere a Oliver, che io sappia.»
«Tina potrebbe non avere raccontato tutto a Oliver, oppure Oliver potrebbe non averti riferito ogni dettaglio.»
Selena insisté: «Tina ha parlato di Manuel Serrano, poi ha parlato dell’uomo con cui stava insieme l’anno scorso. Non ha mai fatto menzione a una relazione con Claudia. Se ci fosse stato qualcosa tra di loro, avrebbe avuto un certo rilievo: significava che Tina l’aveva messa da parte per stare con quel tale.»
«Di conseguenza» concluse Veronica, «Non avrebbe raccontato per filo e per segno a Claudia le proprie avventure con questo uomo, oppure avrebbe ipotizzato che la personal trainer potesse esserne infastidita. E, dimmi, pensi che Claudia fosse infastidita? Che abbia organizzato tutta quella sceneggiata per vendicarsi del rifiuto di Tina?»
Selena scosse la testa.
«Claudia non ha manifestato attrazione nei confronti di Tina. Le stava attaccata come una sanguisuga, certo, ma non ha mai dato segno di esserne innamorata.»
«Effettivamente no» rispose Veronica. «Anzi, proprio quando credevo ancora che ci fosse qualcosa tra lei e Tina, sono sicura di averla sentita parlare al telefono con un uomo con cui sembrava molto affiatata.» Rifletté un attimo, prima di arrivare a una considerazione scontata: «Quell’uomo poteva essere Mirko De Rossi.»
«In teoria sì» confermò Selena, «Ma allora come mai nessuno è mai arrivato a lei? Perché non è nemmeno stata presa in considerazione come persona informata dei fatti?»
«L’ha detto anche Oliver, tutto faceva pensare a una rapina, quindi la vita privata di De Rossi è stata lasciata da parte.»
«Oppure non c’erano tracce di una loro frequentazione.»
«Cosa vuoi dire?»
«Voglio dire che forse non si sentivano attraverso i loro telefoni ufficiali, ma tramite altri numeri. Ho pensato che magari Claudia possa avere dato a Mirko un cellulare con cui chiamarla e che poi, in seguito, se lo sia ripresa.»
«Teoria interessante» fu costretta ad ammettere Veronica, «Ma come giustificare tutto ciò con De Rossi?»
«Ho pensato a una relazione extraconiugale» le rivelò Selena. «Se Mirko fosse stato sposato o avesse avuto una compagna stabile, Claudia Leonardo avrebbe potuto dargli un telefono con cui contattarla per non farsi cogliere sul fatto. Quindi, tra le varie cose, sono stata ad accertarmi dello stato civile di De Rossi.»
«E cos’hai scoperto?»
«Che è stato sposato per breve tempo, ma è successo quasi un decennio fa. Ha divorziato nove anni fa e la sua ex moglie si è risposata e vive all’estero. Non...»
«Molto interessante» esclamò una voce alle loro spalle. «Credo che tu abbia molto da raccontare, Selena.»
La Roberts sussultò. Veronica, invece, trattenne a stento una risatina, nell’osservare: «Sei proprio come il prezzemolo, Fischer. Sbuchi fuori ovunque, nei momenti meno opportuni.»
«Invece mi sembra un momento assolutamente opportuno» ribatté Oliver. «Mi aspetto che tutto ciò che hai condiviso con Veronica, tu voglia condividerlo anche con me e con tutti gli altri, Madame Roberts!»

***

Quando tutti tornarono ad accomodarsi nelle loro postazioni, Oliver tenne gli occhi fissi su Selena. Non sembrava particolarmente turbata, un po’ come se si aspettasse di essere costretta a riferire ai presenti la propria indagine parallela.
Quando la esortò a farlo, non ebbe dubbi, raccontò di come fosse stata insospettita nel vedere la Leonardo confabulare con De Rossi e di come avesse dedotto che quei due potevano essere rimasti in contatto. Qualcuno borbottò che Claudia non aveva nulla a che vedere con quella storia e che non aveva senso approfondire il suo legame con De Rossi, ma Selena affermò: «Sono del parere che possa essere stata proprio la preparatrice atletica di Tina a comporre il testo di “Miss Vegas” e, attraverso il computer di Mirko, averlo inviato via e-mail a Nicholas Piazzi.»
«Perché avrebbe dovuto?» sbottò quest’ultimo. «Non conoscevo quella donna!»
«Però» rimarcò Selena, «Mirko De Rossi potrebbe averle parlato di lei, accennato quantomeno al suo nome e alla sua professione. Claudia Leonardo potrebbe avere fatto delle ricerche e avere deciso di fare un tentativo.»
Il produttore musicale non sembrava convinto: «Non avrebbe avuto alcun senso logico.»
Oliver intervenne: «Tutto quello di cui stiamo parlando non ha, sulla carta, alcun senso logico. Rimane il fatto che, per quanto sia stato piuttosto traumatico per Tina fare certe considerazioni, Claudia Leonardo era al corrente di tutto ciò che la riguardava. Era presente a Singapore, le due hanno anche parlato, quella sera, e la personal trainer potrebbe averle drogato la bibita. La signora Young mi ha anche informato, qualche tempo fa, di avere visto, una notte, Claudia entrare nella stanza di Tina. Veronica, puoi confermare? Ed essere più specifica su quando sia accaduto?»
«Posso confermare» rispose Veronica, in tono incerto, come se fosse stata colta di sorpresa. «A dire il vero non ricordo con esattezza quando sia accaduto, sono passati diversi anni, ormai.»
«Può essere stato tre anni fa a Singapore?»
«Sì, può essere stato allora. Deve essere stato dopo una festa, altrimenti non saprei dire perché io fossi ancora in piedi a quell’ora. Però sono sicura che sia successo, anche se ai tempi non vi ho dato molto peso.»
«Come ti spiegavi quello che avevi visto?»
«Credevo che Tina e Claudia stessero insieme.»
Oliver si rivolse a Tina: «Hai mai avuto una relazione con Claudia?»
«No, mai» confermò la Menezes.
«Pensi che la tua preparatrice atletica avrebbe potuto inscenare un finto tentativo di stupro dopo averti drogata?»
«Non ho mai pensato che avesse motivi per farlo.»
«Però, materialmente, potrebbe averlo fatto?»
«Sì, materialmente sì.»
«E potrebbe avere fatto il nome di Manuel Serrano, quella notte, per turbarti?» insisté Oliver. «Era al corrente delle sensazioni che avresti provato nell’udire quel nome?»
«Sì, ne era al corrente» confermò Tina. «Non avrei mai pensato che potesse usare le mie confidenze contro di me, ma è possibile - sempre parlando dal punto di vista della possibilità materiale - che potesse farlo.»
«Aveva ragioni per avercela con te, che fossero legate a Manuel Serrano?»
«No, lo escludo totalmente.»
«Poteva avere altre ragioni per avercela con te?»
«Non che io sappia.»
«Era con te, a Madrid, quella volta dello specchio?»
«Non ricordo.»
Oliver obiettò: «Come puoi non ricordare?»
Tina spiegò: «Ho partecipato a molte interviste televisive, nel corso degli anni. In parecchie occasioni sono stata accompagnata da Claudia, ma non sempre. Come ha già spiegato Amber, le scritte sullo specchio sono state cancellate prima del mio arrivo. Ricordo di avere trovato uno specchio sporco di rossetto in un camerino, una volta, ma per me si trattava di un episodio assolutamente non rilevante. Non saprei dire, a distanza di anni, se sia successo una volta in cui Claudia era con me oppure no. Sono sicura che in un’occasione mi abbia accompagnata in Spagna per un’intervista con la TV, ma mi è capitato più volte di essere intervistata dalla stessa rete e non saprei dire se ci fosse proprio in quell’occasione.»
«Grazie per la spiegazione. Hai mai pensato che Claudia potesse avere una relazione con Mirko De Rossi?»
«Quel pensiero non mi ha neanche mai sfiorata.»
«Ma ritieni che possa essere possibile?»
«Non ne ho idea. Claudia mi ha sempre detto di non essere interessata ad avere relazioni. In molti pensavano potesse essere lesbica proprio perché non l’avevano mai vista insieme a un uomo. Stando alle sue parole, non le interessano né le donne né gli uomini.»
«Però potrebbe averti mentito.»
Tina annuì.
«Tecnicamente sì. Claudia era al corrente di ogni aspetto della mia vita, ma io sapevo pochissimo della sua.»
«Quindi, per quanto ne sapevi tu» azzardò Oliver, «Poteva conoscere De Rossi e avere una storia con lui?»
Prima che Tina potesse rispondere, Dalila intervenne al posto suo: «Tenderei a escluderlo. Ho conosciuto piuttosto bene De Rossi. Sapevo che donne potessero interessargli e, mi dispiace essere poco elegante nei confronti di Claudia Leonardo, ma dubito che potesse provare interesse per un’ultracinquantenne che, come aspetto, non mi pare sia poi così irresistibile.»
«Vedo che non ha proprio peli sulla lingua, signorina Colombari» osservò Donato Franzoni, in apparenza divertito dalle sue parole.
«Chiedo scusa, non volevo apparire insensibile, ma...»
«Un giorno anche lei arriverà a quell’età!»
«Lo so.»
«E diventerà pure più vecchia, se avrà la fortuna di vivere a lungo!»
Dalila la buttò sul ridere: «Speriamo!»
Donato confermò: «Già, speriamo.»
Oliver decise di riprendere la parola, era il momento giusto.
«Per quanto non ci fossero apparenti ragioni per cui Claudia Leonardo dovesse complottare contro Tina Menezes, ne viene fuori che poteva sia avere a che fare con i fatti di Singapore, sia con quella di Madrid. Allo stesso modo, nulla ci fa pensare che non possa avere scritto articoli contro la Menezes spacciandosi per diverse autrici. Su come sia riuscita a scrivere per quei siti, credo sia tutto molto facile: chi ama il sensazionalismo attira sensazionalismo. Gli articoli erano perfetti per essere pubblicati su quei siti, quindi sono stati accettati senza che qualcuno si ponesse dei dubbi sulla vera identità di chi li scriveva. Per quanto riguarda “Miss Vegas” ho già esposto la mia teoria, mentre ancora non vi ho detto come la penso a proposito del post uscito postumo sul blog di Mirko De Rossi.»
«Se posso dire ancora una volta la mia» intervenne Dalila, «Mirko non avrebbe mai scritto una cosa campata in aria, non si sarebbe inventato nulla del genere.»
«Ne abbiamo già parlato.»
«Però mi sembrava opportuno ribadirlo.»
Oliver confermò: «Giusto ribadirlo, assolutamente. Tuttavia, sembra proprio un post scritto da lui. Questo significa che una persona affidabile poteva avergli dato l’incarico di scrivere una storia che gli era stata raccontata spacciandola per vera.»
Dalila osservò: «Potrebbe essere stata Claudia Leonardo.»
«Esatto.»
«Quindi non avevano una relazione, ma si vedevano per altri motivi.»
Veronica obiettò: «Invece io ho sentito Claudia parlare al telefono con un uomo che sembrava proprio essere il suo partner!»
Oliver azzardò: «Potresti avere travisato. Rimane comunque il fatto che, se Claudia parlava al telefono con Mirko De Rossi, quest’ultimo non usava il proprio numero e forse neanche Claudia. Sul fatto che usasse una linea diversa, posso provarlo io stesso, dato che mi ha contattato da un numero che non era il suo; numero che, neanche a dirlo, non è più attivo da quando Mirko è stato assassinato.»
«Quindi» dedusse Veronica, «Possiamo arrivare alla conclusione che la Leonardo e De Rossi fossero in contatto e che Claudia volesse utilizzare Mirko per mettere in cattiva luce Ryan Harvey. Perché?»
«Probabilmente perché si era ritrovato al posto sbagliato nel momento sbagliato» suggerì Oliver. «Claudia sapeva di cosa fosse convinta Tina e ha deciso di usare la cosa a proprio vantaggio. Quello su cui dovremmo soffermarci, piuttosto, è che poi, per forza di cose, quando Tina si è messa a sua volta in contatto con De Rossi, quest’ultimo abbia probabilmente capito che Claudia gli aveva mentito, che gli stava facendo scrivere uno stralcio di autobiografia completamente falso.»
Donato azzardò: «Stai quindi insinuando che sia stata Claudia Leonardo a uccidere Mirko De Rossi? Mi sembra assurdo. Ho conosciuto quella donna, in passato. Va bene, è stata solo una conoscenza sommaria e non ho idea di come sia ora, ma non potrei mai crederla capace di uccidere un uomo a sangue freddo.»
«Però potrebbe avere filmato Tina e averla perseguitata per mesi» insisté Oliver, «E potrebbe avere fatto tutto il resto di cui abbiamo appena discusso.»
«Credo comunque che non sia bello trovarci tutti qui e parlare male di lei alle sue spalle» obiettò Donato. «Devo dire che mi sento molto a disagio.» Si alzò in piedi. «Perdonatemi, ma devo andare fuori a prendere un po’ d’aria.»
«Fuori a prendere un po’ d’aria?» ribatté Dalila. «Credo si stia meglio qui, fuori ci saranno quaranta gradi!»
Donato la ignorò. Oliver lo lasciò andare e riprese: «So che potrebbe apparire sgradevole l’essersi ritrovati tutti qui, per discutere di una questione anche troppo delicata, ma ho ritenuto che fosse necessario. Mi dispiace soprattutto per Tina, che forse avrebbe preferito che questa faccenda non divenisse di dominio pubblico...»
La Menezes lo interruppe: «No, era giusto farlo, non devi dispiacerti. Anzi, sono io che devo dispiacermi per non avere parlato chiaro fin da subito e per essermi fissata sulla convinzione che ci fosse Ryan dietro ai fatti di Marina Bay. Non ho mai pensato a Claudia come ad altro che una fidata collaboratrice, la stavo a sentire, quando diceva che eravamo due parti di un binomio di successo. E invece...»
«Invece, probabilmente, sapeva che - vi prego di non darmi del visionario e di non suggerirmi di aprire gli occhi e di capire che non siamo in un romanzo poliziesco vintage - avevi fatto testamento a suo favore» osservò Oliver. «Magari sperava, con qualcuna delle sue trovate, da sconvolgerti al punto tale da eliminarti facendo credere che si fosse trattato di un suicidio. Sapeva di avere poco tempo a disposizione, ormai, quindi deve avere agito in modo sempre meno prudente. D’altronde, sei quasi arrivata in fondo: quelle disposizioni testamentarie sono valide fino a lunedì.»
«Oh, no, ti sbagli di grosso» replicò Tina. «Ho sempre detto tutto a Claudia, ma sapevo che non sarebbe stata d’accordo con quella mia decisione. Non le ho mai detto del testamento e non c’è alcuna possibilità che l’abbia scoperto.»

   
 
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