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Autore: stardust94    24/01/2024    1 recensioni
Nello spettro visivo ci sono sette colori fondamentali. Rosso, Arancione, Giallo, Verde, Blu, Indaco e Viola.
Questi colori rappresentano la nostra anima il nostro destino e sono una parte di noi della nostra personalità. Sono il nostro cuore.
cos'è il vero coraggio?
“Se lo chiedessero a me risponderei che il coraggio... il vero coraggio è quella forza che ci spinge ad andare avanti e lottare, anche quando tutto ci sembra insensato e inutile.”
questa è la storia di eroi che con il loro coraggio, affronteranno l'oscurità del silenzio e salveranno dalla distruzione non uno ma ben due mondi.
Si sa che i veri eroi, sono quelli che non sanno di esserlo.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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cap 4 di professori super star e smistamento delle classi
 

Nonostante la Millenium, fosse nota sopratutto nel ambito del mondo dello spettacolo e in particolare nel panorama idol, non mancava di forgiare talenti anche in altri settori. Quando il preside con un sorriso allegro e vivace varcò l'ingresso dell'aula, un vociare si diffuse nel aria.

“Salve a tutti! In qualità di preside è mio compito darvi il benvenuto alla Millenium Star. “ Sorrise Kaneki. Saltellò per un po a destra e sinistra ridacchiando per poi rivolgersi con un grosso sorriso furbino alla classe.

“Quest'anno abbiamo deciso insieme al corpo docenti di inserire un nuovo sistema di smistamento delle classi come sapete solo alcuni studenti riescono a superare la prima selezione quindi coloro che riusciranno ad accedere saranno divisi in sezioni ognuna delle quali sarà capitanata da un professore. Seguirete comunque anche le altre lezioni ma ovviamente i prof di riferimento saranno diversi” esordì Kaneki

“Come in Harry Potter?” Chiese una voce tra gli studenti.

Era una ragazzina dai lunghi e lisci capelli biondi con qualche ciocca azzurra. Sembrava molto timida visto che tentava di evitare gli sguardi di tutti, studenti e professori che fossero. Aveva gli occhi di un bel blu profondi e intimoriti e stringeva al petto un album da disegno.

“Si esatto! Verrete divisi a seconda di alcuni criteri specifici e ogni classe avrà un suo docente esperto in una determinata competenza. Come sapete questa scuola era partita come tempio di talenti grezzi che volevano spiccare nel mondo dello spettacolo” spiegò l'uomo

“Ma da quest'anno si è deciso di ampliare il catalogo di corsi e di scelte che i vari studenti possono percorrere. Per cui oltre a recitazione, canto, danza, composizione musicale e suonare strumenti musicali, nel corso speciale si terranno lezioni di letteratura, arte visiva e culinaria e naturalmente sport” aggiunse poi.

A sentire la parola sport, la testa di Peony appoggiata sul tavolo si raddrizzò immediatamente facendo ridacchiare alcuni dei suoi compagni di classe che a un occhiataccia della ragazza, si ammutolirono subito.

“Quindi verremo divisi in micro-sezioni?”

La voce di Giselle attirò l'attenzione di tutta la classe. Lei era la presidentessa del consiglio studentesco e per tutti quanti, era un po una sorta di ragazza modello che faceva rispettare le regole. La ragazza aveva un espressione calma e risoluta al tempo stesso.

“Esattamente signorina Sonral! Per l'occasione ho chiamato numerosi insegnanti. Li conoscerete meglio dopo, finita la pausa pranzo andate tutti in palestra dove avverrà lo smistamento delle classi! “ Disse l'uomo sorridendo tornando poi dritto nel suo ufficio.

“Sei impazzito Kaneki!? ”


Poco dopo a fare irruzione nel ufficio di Kaneki, fu l'uomo dai capelli bianchi, il segretario sembrava davvero furioso. Lo guardava arrabbiato e sopratutto, quando lo chiamava per nome completo cera sempre aria di tempesta? Peccato che nonostante l'espressione da Dobermann feroce Seri non riuscisse a far nemmeno impensierire Kaneki.

“Seri cerca di stare calmo, che ti sale la pressione, l'ho deciso al ultimo momento ma gli altri mi hanno appoggiato”

Kaneki ridacchiò attorcigliando su un dito, una ciocca dei capelli del altro con una espressione furbina, Seri avrebbe dovuto tagliarli ma si era rifiutato più volte, dicendo che quella lunghezza gli andava benissimo.

“Kaneki...cosè questa storia delle classi? Credevo ci saremmo occupati soltanto noi del addestramento e ora coinvolgi tutti?”

Il giovane sussultò mentre i due venivano interrotti improvvisamente da una chiamata alla quale Kaneki rispose subito, ringraziò il telefono perché la discussione stava prendendo una brutta piega.

Seri si alzò sospirando, lisciandosi con una mano l'elegante completo scuro, fece scontrare i suoi occhi con quelli di Kaneki.

“Quanti ne hai scelti? Chi hai scelto?”

Sussurrò appena, quasi titubante o spaventato dalla sua risposta. Che arrivò come un fulmine a ciel sereno, sconvolgendolo e facendo sorridere il giovane quasi divertito.

“Loro. Sono gli unici che possono tirare fuori il potenziale di quei ragazzi, stanno già venendo sulla Terra. Ormai è tutto deciso, avrei dovuto dirtelo ma non mi avresti dato il permesso”

Esclamò con una mano, puntata verso il volto esterrefatto e pallido di Seri

“Ti ha dato di volte il cervello? Certo che non ti avrei dato il permesso!”

Kaneki sorrise sornione ghignando divertito mentre già pregustava di incontrare questi boccioli, che sarebbero diventati dei bellissimi fiori grazie al aiuto dei migliori insegnanti che conosceva non che dei migliori maghi del Reame Ritmico, coloro che aveva a loro tempo ricevuto il prestigioso titolo di Cavalieri Ritmici non che i suoi amici più cari.

***

Mentre percorreva la via che conduceva al padiglione centrale della Millenium, Erika si chiedeva ancora se quello fosse davvero il luogo dove avrebbe rivisto Ulrich e scoperto di più su se stessa e sul luogo che i due avevano visitato qualche giorno prima. Dopo la scomparsa del ragazzo, lei si era ritrovata a dover spiegare alla sua zia apprensiva come fosse arrivata a Tokyo. Era stata dura ma era riuscita a farle credere di stare frequentando una scuola prestigiosa che ovviamente non aveva nulla a che fare con la musica. Forse perchè indaffarata con il suo lavoro, la donna le aveva creduto, anche perchè Erika aveva chiesto l'aiuto di una vecchia conoscenza della donna dalla quale sarebbe stata per un paio di giorni prima di trasferirsi nel dormitorio.

Per le matricole che ancora non erano state smistate nelle classi, l'uniforme era di uno spento beige con le scarpe marroni, mentre gli studenti già ammessi ne indossavano una bianca e blu. La ragazza era del primo tipo come ovviamente tutti quelli del primo anno. La scuola si divideva in due corsi uno detto “corso regolare” che poteva frequentare chiunque e dove si insegnavano materie normali come nelle altre scuole e il “corso speciale” anche chiamato dagli studenti “il corso dei sogni”

Chi frequentava il primo avrebbe indossato per tutto l'anno scolastico la divisa regolare mentre per i pochi che sarebbero stati scelti durante lo smistamento speciale, avrebbero indossato l'uniforme del corso speciale e frequentato lezioni uniche per sviluppare i loro talenti, a differenza del corso regolare, questo era per tutti i tipi di talenti, chiunque fosse in grado di passare lo smistamento e venisse scelto poteva scegliere uno tra i corsi in una lunga lista e frequentare lezioni incentrata solo su quella branca di studi.

La ragazza dai capelli blu notte, continuava a guardarsi intorno, meravigliata e felice di essere in quel luogo, dove da li a poco, avrebbe preso parte alle lezioni, cercando in tutti i modi di coronare il suo sogno: diventare una cantante

Era così distratta da non accorgersi delle scale, perse l'equilibrio e scivolò.
Un cinguettio seguito da un tonfo attirarono subito la folla di studenti "regolari" che guardandola dopo la caduta, si misero a ridere indicandola.
La ragazza, portò una mano dolorante dietro la nuca e rossa come un peperone, si apprestò a riprendere di corsa le sue cose maledicendo la sua goffaggine. Quando improvvisamente, una mano sfiorò la sua e alzando la testa gli occhi dorati di Erika, incrociarono quelli di un giovane che le stava sorridendo gentilmente.

“Non ti sei fatta male vero?” Domandò il ragazzo.

Erika presa in contropiede ridacchiò ancora un po dolorante e scosse il capo imbarazzata alzandosi. Notò subito che anche il ragazzo di fronte a lei indossava la divisa regolare e aveva un colore di capelli famigliare. Quando poi abbassando gli occhiali lui le fece un occhiolino, Erika lo riconobbe, era Ulrich.


“Ci rivediamo eh? E io che pensavo che le brave bambine non tentassero di scoprire troppo di cose che non le riguardavano” scherzò a modo suo ma mantenendo uno sguardo gelido
“perchè mi hai detto di venire in questa scuola? Sei davvero sfuggente io non ti capisco” sbottò Erika
“fai bene. Non devi capire vedi solo di starmi alla larga. Tu non sarai mai...lascia perdere non importa. Bella caduta comunque” la sbeffeggiò e senza darle il tempo di rispondere o replicare se ne andò nuovamente.

Erika sbuffò, raccolse il ciondolo che le era caduto mettendoselo al collo, la gemma trasparente emise un lieve bagliore ma lei non se ne accorse, dentro di se era determinata, nulla e nessuno le avrebbe impedito di realizzare il suo sogno. L'avrebbe fatta vedere perfino a Ulrich, lei era pronta ora l'unica cosa che la preoccupava davvero era passare la selezione.

***

Un ragazzo correva per i corridoi del padiglione principale, aveva il fiatone e i suoi capelli biondi, erano sudati per il caldo. Era in ritardo per la selezione, cercava inutilmente di farsi il nodo alla cravatta sperando che i professori non fossero severi già a inizio anno.

“Accidenti! Di questo passo...!”

Di colpo suddetto biondo, sbatte violentemente contro un altro individuo, senza accorgersi che esso era una ragazza intenta come lui a correre per la strada, tentò di fermarsi in corsa allungando le mani ma finì per schiantarsi contro la bionda. Si rialzò prontamente quando si accorse di aver posato le mani sul seno della ragazza e avvampo impacciato.

“Ah scusa non volevo è stato un inciden...”

Lei non lo fece terminare la frase, perchè subito gli tirò un sonoro schiaffone facendogli voltare di lato il volto e toccarsi dolorante la guancia, pensando che forse la tipa oltre ad avere una mano bella forte era anche piuttosto precipitosa.

“Hey placcati! Non l'ho fatto apposta” disse il biondo, portando le mani in avanti, come in segno di resa.

Non si era ancora accorto del rossore, presente sul viso della ragazza. Era un po più bassa di lui, con i capelli biondi e lunghi che risaltavano sulla sua carnagione scura e occhi dorati in quel momento furiosi. La riconobbe, era la ragazza che lo aveva salvato dal essere malamente pestato a sangue il giorno prima di fronte alla stazione

“Guarda dove vai idiota pervertito!” Sbottò la bionda con un ringhio

Il giovane, rimase basito da quelle parole e tentò di scusarsi ma di nuovo fu interrotto dalla ragazza che portando le mani sui fianchi lo squadrò malamente

“Se mi fossi slogata la caviglia o se si fosse rotta?! Hai la più pallida idea, di quanto siano importanti le gambe, per una giocatrice di basket come me?!”

Ringhiò di nuovo la ragazza, lui abbassava lo sguardo sulle gambe di lei, facendola arrossire ancora di più.
“Sembri decisamente a posto, niente di rotto al momento! Ah io sono Mikhail grazie per avermi aiutato l'altra volta” disse forzando un sorriso.
“Oh...sei quello della stazione. Peony Wright comunque...dove stai andando?” Chiese la ragazza confusa.
“Come dove? C'è lo smistamento delle classi...comunque ci andiamo assieme? Tanto facciamo la stessa strada, prometto che non ti tocco più!”
“Lo smistamento...ah già quella cosa della selezione per i corsi. Ci stavo andando, beh va bene ma guarda che se mi tocchi ancora ti tirò un cazzotto!” Lo minacciò Peony

Alla fine dopo una breve chiacchierata, la ragazza accettando l'invito decise di seguire Mik lungo la strada che portava alla palestra. Il ragazzo si lasciò sfuggire una risata lieve alla minaccia di morte ma era certo che Peony non sarebbe arrivata a tanto, dopo tutto se l'aveva salvato non poteva essere una cattiva persona. Giusto?

***

Nel suo ufficio, Kaneki osservava i moduli dei partecipanti al suo progetto. Sorrideva, mentre scorreva i nomi sul PC, facendo comparire le loro schede.
Bofonchiò qualcosa, mentre passava a un altra scheda facendo apparire il volto di una ragazza dai capelli verdi e occhi viola, poi un ragazzo dai capelli rossi e così via
Fece scorrere ancora il cursore e, aprì la scheda di un ragazzo dai capelli viola con occhi anch'essi viola, vestiva con una tuta sportiva nera e il cappuccio sollevato.

“Hai cominciato già a fare la tua mossa...eh? Significa che hai trovato una ragione per ribellarti ed è tutto quello che mi serve”

Improvvisamente Seri entrò nello studio posando dei documenti sulla scrivania. Sembrava ancora un po seccato dal comportamento del suo socio. Aveva deciso tutto senza interpellarlo e aveva perfino coinvolto la vecchia squadra. Kaneki era fin troppo impulsivo e spericolato.

“I ragazzi, sono tutti nel padiglione centrale. I professori?” Chiese il segretario.
“Arriveranno, li conosci amano fare delle vere entrate in scena.” Sorrise Kaneki accarezzandogli il viso e baciandolo con dolcezza.
“Sei certo di quello che sta succedendo? Se notassero questi movimenti potrebbero attaccarci“ disse dubbioso l'altro.

Il preside si spostò un ciuffo di capelli dal volto e ghignò divertito.
Guardò i volti degli altri ragazzi che apparivano con la loro scheda, gettò sul tavolo i documenti e alzandosi, andò verso la finestra.

“Non possiamo che affidarci a loro, noi dobbiamo crederci fino in fondo Seri. Non oseranno attaccare questo luogo. È protetto dalla barriera e poi metterebbero in pericolo la segretezza del nostro mondo”
Disse il giovane uomo con un sorriso sibilino, mentre guardava il cielo terso dalla finestra.

“Quando arriveranno anche gli altri potremo finalmente cominciare. Andrà bene, questa volta andrà bene...fidati di me Seri”

----

Taiga Cooper si guardava intorno con aria un po confusa, era riuscita con molte difficoltà a trovare la strada e sperava di essere nel posto giusto. Durante l'annuncio stava dormendo ma Peony le aveva dato le indicazioni e si era premurata di disegnarle una brutta cartina che in quel momento, la ragazza si stava rigirando. Dopo qualche minuto raggiunse finalmente la meta, il padiglione centrale entrando poi in una stanza piena di ragazzi e ragazze diversi.

Era intenta a osservarli, in particolare una ragazza dai capelli blu notte che raccontava a un ragazzo dai capelli biondi chissà che di divertente. O almeno doveva esserlo, visto la sua espressione.

Improvvisamente, una ragazza le si avvicinò, facendola voltare.
Era una bella ragazza con un fisico atletico che avrebbe fatto girare la testa a un bel po di maschietti.
Bionda con i capelli lunghi in quel momento legati in una coda alta, che ben si risaltavano insieme agli occhi sulla pelle color caffè.
“Peo-chan! Visto sono riuscita in qualche modo a trovare la strada!” Cominciò a dire Taiga allegra

L'altra ragazza si appoggiò con la schiena al muro annuendo piano. Aveva le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo non era rivolto a Taiga ma bensì alla tipa che stava parlando con Mikhail

“Mi stupisce tu ci sia riuscita da sola. Ma meglio se ci sei riuscita perchè io non venivo a raccattarti micia“ disse senza pochi problemi, mentre si guardava intorno.
“Chissà come saranno le lezioni e i prof! Sono super entusiasta e curiosa tu no?” Disse l'altra sorridendo

Come poteva essere così allegra e vivace il primo giorno? E sopratutto...come riusciva a sopportare tanti ragazzi e ragazze fighette che si credevano tutto loro e con i quali avrebbero finito per dividere la stanza nel bene e nel male? Proprio Peony non riusciva a capirla.

“C- cosa...cosa scrivi di bello?”

Sentendo la voce di una ragazza, Keith alzò timidamente lo sguardo sorridendo.
Era un ragazzo dalla corporatura minuta ma non per questo esile, i suoi capelli di un intenso azzurro che era difficile credere fossero naturali, erano arruffati come una criniera, sembravano ancora più scompigliati quando il ragazzo, passandoci la mano, si spostò da gli occhi una ciocca.

Indossava anche lui l'uniforme beige anche se era tutta bagnata, questo sorprese molto Yume che, inclinando di lato la testa sembrava curiosa e un po preoccupata per lui. Quel giorno non aveva piovuto allora perchè l'uniforme di quel ragazzo era così bagnata e in disordine? Prese un asciugamano dalla borsa porgendoglielo con gentilezza.

“Se vuoi puoi usarlo, rischi di ammalarti se non ti asciughi b-bene.”
“Non ti preoccupare. Sul serio non è nulla.”

Cercò inutilmente di rassicurarla con un sorriso ma rimase sorpreso, non tutti erano gentili e quella ragazza si stava preoccupando per lui. Non gli capitava spesso ma sentì un piacevole calore diffondersi in tutto il corpo, l'asciugamano che lei gli aveva teso aveva un buon profumo ed era molto caldo. La guardò sedersi in disparte e iniziare a disegnare e la trovò in un certo senso...carina.

“Chi abbiamo quì? Fate largo alla grande e favolosa Zane e al leader e center dei Lustful colours Logan! Gli autografi a parte ragazzi”

Ad aprire di colpo la porta facendo scappare un trillo spaventato alla povera ragazza e attirando l'attenzione della classe, era stato un giovane che a prima vista sembrava una ragazza da quanto era bello e dal fisico esile e longilineo. Era fin troppo sorridente e accompagnava un rosso dal aria un po cupa. Keith fischiò per attirare l'attenzione di Mik occupato a parlare con Erika. Il biondo disse qualche parola alla ragazza per poi riunirsi con gli amici proprio mentre il preside e il vice preside entravano nella palestra.

Kaneki si sistemò i capelli si lisciò la giacca bianca ed elegante e si avvicinò alla folla di ragazzi che si era seduta davanti a lui. Alcuni stavano in piedi altri appoggiati alla parete altri ancora seduti sulla trave e sui tappetini. Tutti diversi e tutti perfetti per il suo progetto. A quel pensiero, un ghigno comparve sul volto del giovane uomo, mentre prendendo una cartellina, si apprestava a parlare agli studenti.

“Miei brillanti e promettenti studenti, voi siete stati scelti da dio!” Disse.

I ragazzi restarono ammutoliti, mentre lo ascoltavano in silenzio. Certo era noto che Kaneki fosse stravagante, ma addirittura definirsi un dio, forse stava esagerando.

“Durante questi tre anni scolastici, affronterete prove, che metteranno in discussione il vostro talento. Conoscerete persone e, farete nuove esperienze. Imparerete ad andare oltre ogni limite e al termine di questo percorso alcuni soltanto di voi otterranno l'ambito premio!”

Ci fu una pausa e di colpo, sullo schermo venne proiettata la scritta: Millennium Star
Con in sovrappressione, una stella color arcobaleno.

"Soltanto chi si dimostrerà zelante e mostrerà di possedere il vero talento di una stella potrà partecipare al...Millennium Dream Star! E con esso ottenere la borsa di studio e la possibilità di un contratto nel campo dei suoi sogni”

Calò un silenzio quasi spaventoso, mentre apparivano una marea di gemme colorate, con le foto dei ragazzi e i loro nomi.

“ Queste sono le classi gestite dalle persone che vi alleneranno e i relativi studenti che hanno passato la selezione. Per iscrivervi avete mandato tutti un video dove ognuno di voi mostrava il proprio talento ma solo queste persone riceveranno la divisa e la possibilità di studiare nel corso speciale.”

Disse il preside mentre i ragazzi, si voltavano a guardare il tabellone, ognuno con le proprie aspettative.

“Classe Zaffiro, sarà Odette Locout la vostra professoressa di riferimento. Si tratta di una grandissima esperta di danza classica il cigno bianco che primeggia su ogni palcoscenico”

La foto di una bella donna dal viso angelico, capelli lunghi color panna e occhi rosa, apparve in sovrappressione, mentre sotto di essa, comparvero le foto degli allievi che avevano superato la selezione.

“Peony, Yume, Fuka, Moeka e Serena”

Le ragazze, si guardarono negli occhi e subito tra Serena e Peony, sembrarono volare scintille.
Serena, era una ragazza dai lunghi capelli biondi mossi e intensi e quasi penetranti occhi azzurri. Era una ragazza formosa ma anche graziosa ed elegante a suo modo. Solo che aveva sempre avuto l'atteggiamento di chi pensa di essere migliore e lo deve dimostrare a tutti i costi. Era la rivale e amica di Giselle ma con il resto delle altre ragazze, tendeva a essere esageratamente antipatica. Squadrò con i suoi occhi blu, le altre due ragazze con un sorrisetto. Aveva un bel fisico che la valorizzava e un trucco molto particolare e acceso, quel giorno un bel rosa shocking sulle labbra.

Moeka seduta praticamente in fondo alla palestra, era una ragazza più bassa delle altre, se ne stava in un angolo a suonare il basso ma al annuncio un sorriso le si dipinse sul volto. Finalmente era riuscita a passare quella infernale audizione, certo non pensava che la capoclasse responsabile sarebbe stata una ballerina ma poco importava, la ragazza dai capelli scalati e bianchi e gli intensi occhi verdi aveva fatto il primo passo verso il suo sogno.

“ Classe Smeraldo sarà seguita dal professore Daisuke Genki un attore incredibile che ha recitato in varie produzioni molto famose è un tipo un po severo ma ha un grande cuore”

La foto di un uomo alto e dai capelli ordinati di un semplice castano molto scuro quasi nero, con un apparve in sovrappressione e sotto di essa, apparvero come sempre i nomi dei suoi studenti. Giselle arrossì, lo avrebbe riconosciuto anche se avesse tinto i capelli di un colore improponibile, certo al inizio le era sembrato strano che si fosse presentato così in quelle vesti da professore ma era lui non aveva alcun dubbio.

“Giselle, Cinderella, Mikhail, Keith e Taiga congratulazioni ragazzi”

I ragazzi si guardarono.
Mik era fermo con la schiena contro il muro, tirò finalmente un sospiro di sollievo notando che era finito con Keith. Era felice almeno non era solo con le ragazze. Giselle continuava a guardare la foto di Daisuke, era certa che fosse lui e si chiedeva se anche l'uomo l'avesse riconosciuta. Taiga sorridendo contenta andò ad abbracciare Peony saltellando mentre una ragazza dai capelli azzurri come gli occhi, continuava a osservare Keith accanto a Mik. Si chiamava Cinderella o Ella per gli amici ed era rimasta folgorata, attirata dai capelli blu di quel giovane. Avrebbe voluto chiedergli diverse cose ma per il momento doveva sopportare.

Di nuovo le gemme con le foto scomparvero, stesso accadde alla foto di Daisuke, mentre compariva un altra foto, quella del terzo insegnante probabilmente.

“Classe Rubino il noto strettdancer conosciuto ovunque, ha un carattere focoso attenti a non bruciarvi o a farlo arrabbiare Edwin Harllen detto Shark”

La foto di un giovane uomo dai capelli corti e scompigliati rossi con ardenti occhi arancioni, comparve sul monitor seguito dalle gemme con le foto corrispondenti ai suoi alunni.

“Zane, Ulrich e Logan”

I tre ragazzi si guardarono e, sebbene Ulrich stesse squadrando Erika con parecchia insistenza quasi seccato che anche lei fosse lì, si concentrò su altro mentre Logan e Zane contenti festeggiavano il primo sorridendo affabile e ringraziando chi gli faceva le sue congratulazioni il secondo con fischi e schiamazzi, manco avesse vinto chissà che concorso ma sempre mantenendo il suo sorriso allegro e vivace.

“Infine classe Ametista sarà capitanata dal glaciale lupo maledetto il compositore tanto freddo quanto geniale Sebastian Verlac”

La foto di un uomo apparve e tutti restarono folgorati dalla sua bellezza. Era un uomo alto e magro un volto affilato, e dei lisci capelli bianchi candidi come la neve che teneva pettinati in modo molto ordinato. I suoi occhi, emanavano una profonda tristezza, ma erano anche freddi e seri, come se non sorridesse da parecchio tempo.

Odette guardò il volto del uomo e un lieve sospirò, le sfuggì dalle labbra rosee, mentre gli altri insegnanti poco distanti sembravano osservare con interesse i relativi studenti, ma di colpo fecero silenzio, mentre si udivano ancora, le parole del preside.

“Mark, Erika e Yuro”

Erika si sentì sfiorare da Mik una spalla e quando alzò lo sguardo, gli mostrò un sorriso solare e determinato che tradiva ben poco le insicurezze e preoccupazioni della ragazza.
Il ragazzo sembrò più tranquillo e alzò di più la testa, ma, incontrando lo sguardo gelido di Sebastian
la abbassò di nuovo, cominciando a sentirsi decisamente inadeguato. Al contrario Mark e Yuro festeggiavano e se il primo era il ritratto di un angelo o di un principe perfetto, con i suoi ordinati capelli bianchi e occhi viola, il secondo sembrava uscito da un concerto rock con la sua giacca di pelle e i capelli neri scompigliati ma sopratutto gli occhi color sangue.

 

“Ci siamo riusciti! Aspetta che lo dico a Fuka, sarà felicissima! E poi è passata anche lei. Mark me lo sento, questo sarà...”
“Il nostro anno Yuro? Lo ripeti da stamattina. Però forse...forse inizio a crederci di più anch'io. E anche che questo possa aiutare Fuka”

Rispose Mark notando poi Erika e i dubbi sulla salute della ragazza affollarono la su mente. Che fosse guarita? Nelle sue condizioni non era probabile, allora cosa ci faceva lì? E nel corso speciale era chiaro che la ragazza nascondesse qualcosa.
----

Peony era alla sbarra e quando Taiga la vide, restò meravigliata dal fisico elegante della bionda quanto dalla sua totale incapacità di ballare danza classica. Al contrario Serena dalle forme del suo corpo, era magra ma con le curve al punto giusto, o almeno questo pensava Taiga che ancora con il fiatone, si stava togliendo la giacca.

“In ritardo il primo giorno?”

Domandò una voce di donna alle sue spalle. Aveva un forte accento Francese e apparteneva alla loro insegnante di danza.

Odette indossava un maglione rosa a collo alto e una gonna nera ed elegante ai piedi, calzava un aio di tacchi neri. La donna, aveva legato i lunghi capelli color panna in un elegante chigon. Con due ciocche di capelli a sbordare lateralmente, sia a destra che sinistra.

“Mi scusi prof, mi sono svegliata tardi e non sono molto brava a orientarmi l'Hokkaido è un po diverso da Tokyo e non avevo mai preso prima d'ora la metropolitana”

Disse abbassando dispiaciuta la testa, mentre il suo sguardo, era caduto su Serena che appoggiata con il corpo flessuoso alla sbarra stava ghignando sfrontata e arrogante.

Odette, addolcendo lo sguardo le aveva poggiato una mano sulla spalla, facendole di conseguenza, alzare la testa.


“Su mon petit, vai a cambiarti e poi fai il riscaldamento”

Taiga sollevata che la prof non si fosse arrabbiata troppo con lei, annuì e corse a togliersi le scarpe, mentre le altre ragazze la osservavano.

“Molto bene, oggi metterò alla prova le vostre conoscenza, cominciamo dalla nostra ritardataria”

Esordì con la voce delicata l'insegnante, ogni suo movimento mentre eseguiva alcune pose, era eleganza e armonia allo stato puro.

“Sono pronta!” Rispose Taiga, mentre si legava i capelli in una semplice coda e guardava la donna.

La ballerina di Break dance esperta culinaria dal fiuto infallibile, come l'aveva sempre chiamata Peony, indossava una maglietta nera aderente e in paio di jeans strappati con delle logore scarpe da ginnastica, che sostituivano i soliti anfibi.

Odette la fece posizionare al centro della sala, mentre le altre stavano sedute osservandola, tutte tranne Serena, ancora in piedi.

“Cominciamo da un Attitude croisée, devi eseguirlo in avanti” disse Odette.

Taiga andò nel panico più completo, Attitude croisée?
Ignorava cosa fosse, anche se non saperlo le metteva ansia, doveva riparare a questa sua mancanza. Fece un movimento e Odette batte le mani.

“No, no! Cosa stai facendo cara?”

Domandò la donna rivolgendosi poi a un altra ragazza e a un altra dopo di lei, ma tutte vennero severamente fermate, per un piede messo male o un movimento impreciso.

“Signorina Serena, ora tocca a voi” disse infine con il suo accento Francese.

Serena si staccò dal gruppo e si mise davanti a Odette che esattamente come prima, riprese la richiesta.

“Un Attitude croisée, eseguirlo in avanti”

La bionda molto sicura di se annuì e alzò la gamba piegandola verso destra con le braccia sollevate e il volto di profilo, esibendo un lieve sorriso, senza però muoversi.

“Arabesque in terza posizione e poi passa a un Ecarté indietro”

La voce di Odette era fredda, severa e priva di quella delicata dolcezza, che mostrava quando non impartiva comandi.

Serena però, non parve intimorita e alzò la gamba tenendola tesa, mentre allungava le braccia, quella della gamba di terra, indietro quello della gamba sollevata, in avanti.
La testa si rivolse verso il braccio in avanti, mentre sorrideva ma senza alcuna emozione. Come una bambola che di colpo, cambiò la sua posizione. La gamba venne alzata rimanendo comunque tesa, mentre il corpo assecondava quella elevazione compensando con una leggera inclinazione rispetto alla gamba di terra, il braccio era parallelo alla gamba sollevata.
La testa era stata rivolta verso il lato opposto, mentre Serena, stavolta guardava il grande specchio, senza spostarsi di un millimetro.

“Ottima postura, elegante e posizioni perfette. Ma...Non ci siamo. Manca qualcosa”

A quelle parole e al sospiro deluso della donna, Serena ritornò nella sua posizione normale, un po delusa sospirò appena sbuffando, tornando al suo posto.

La lezione passò con le ragazze che si impegnavano e Odette che le fermava, spiegando loro dove sbagliassero, come tenere le gambe, i piedi e spostare il baricentro, in modo da non cadere.

Terminata le lezione, tutte le ragazze andarono alle docce per rinfrescarsi un po.

Tutte, tranne Peony.
La bionda aveva messo un cd e stava provando le pose della lezione, nonostante fosse fuori tempo e sbagliasse, la ragazza continuava a riprovare fino a quasi ansimare dalla fatica.
Improvvisamente, venne travolta da dietro, da un abbraccio e sussultò.

“Peo-chan! Eccoti qui!”

Ridacchiò trillando una voce alle sue spalle, mentre la proprietaria della voce e presunta scocciatrice, le prendeva le guance forzandole in un sorriso.
Peony si liberò dalla stretta e voltandosi, riprese fiato, guardando la rossa.

“Taiga...cosa ci fai tu qui? Ugh...mi stai stritolando!”

Non fece in tempo a continuare la frase, perché si ritrovò il dito della ragazza davanti al viso e il suo sguardo, cadde sul sorriso della rossa.

“Non dovresti sovraffaticarti! Andiamo a mangiare?” Domandò lei sorridendo.

Peony alzò un sopracciglio, mentre la ragazza dai vivaci occhi dorati, le sventolava un volantino blu e rosso, con il disegno di una crepès sullo sfondo davanti al viso.

“Cosa dovrei farci?” Domandò la bionda incrociando le braccia sotto al seno, dubbiosa.
“Vieni con me in centro dai! Siamo compagne di stanza, dopo tutto”

Sorrise Taiga per poi guardarla, mostrandole un espressione da cucciolo bastonato, come se i suoi occhi stessero disperatamente chiedendo a Peony, di accontentarla. A quello sguardo implorante di amicizia, la povera ballerina non seppe resistere. Così dopo aver promesso alla ragazza di accontentarla, si diresse in bagno per farsi una doccia.

Così passò la prima di una serie di lezioni e finalmente gli studenti riunitisi tutti in sala mensa videro con chi avrebbero dovuto stare in dormitorio senza poche sorprese Taiga e Peony erano finite in stanza insieme. Sul tabellone erano scritti i nomi per stanza

Peony, Moeka, Taiga
Mark, Yuro, Ulrich, Keith
Erika, Ella, Fuka
Giselle, Yume, Serena
Mikhail, Zane, Logan.

Così la prima giornata di scuola si era conclusa. I ragazzi avevano raggiunto le rispettive stanze, conosciuto i loro compagni di stanza e quando si era fatto l'orario ognuno era andato a dormire, tutti tranne Erika. La ragazza era sgattaiolata fuori dalla sua stanza dove praticamente dormivano solo lei ed Ella visto che Fuka non si era presentata in classe nemmeno per lo smistamento. La ragazza era entrata nella sala musica, aveva sfiorato con le dita il pianoforte quando una voce aveva attirato la sua completa attenzione.

“perchè non stai a sentire le persone quando parlano? Ti ho detto che non devi stare qui. Faresti meglio a rinunciare”

La figura di Ulrich era longilinea ma aveva un nonché di inquietante bagnata dai raggi di luna che penetravano dalla finestra aperta. Osservava seccato Erika giocherellando con una gemma nera che teneva tra le mani.

 

“ Sei stato tu a dirmi di venire qui che mi avresti detto la verità! Cos'era quel mondo, cosa sono quei mostri perchè queste Prism sono così simili?! Esigo risposte!” Sbottò la ragazza.

Ulrich ringhiò stringendo la prism e davanti agli occhi di Erika, si dissolse in una nebbia scura ricomponendosi a un soffio dal volto di lei. La osservò lasciando cadere gli occhiali e le prese il mento con due dita spingendola con la schiena contro la parete.

“Ultimo avvertimento...non ti immischiare in questa faccenda. Lo dico per te, rischi di farti male”

Sibilò a due centimetri dalle sue labbra prima di scomparire al improvviso, lasciando la ragazza con l'amaro in bocca, le guance arrossate di imbarazzo e i brividi lungo la schiena per la vicinanza tra i loro corpi e le loro labbra, Erika ne era sicura, non si sarebbe arresa così facilmente e avrebbe scoperto la verità a qualsiasi costo.

Ma da tutt'altra parte anche altre due persone stavano per rivedersi dopo tanto tempo. Fuori sulla spiaggia Daisuke osservava il cielo stellato, quando si accorse di una presenza alle sue spalle. Non era certo di essere pronto ad affrontarla ma non aveva tante alternative.

“ Sapevo che eri tu. L'ho capito subito appena ti ho visto in quella foto...Mido” sussurrò Giselle
L'uomo si voltò lentamente e osservò la verde prima di affondare nelle tasche dei pantaloni del completo scuro le mani.

Angolo della melodia (4)

Ecco il nuovo capitolo! Meglio tardi che mai dico io. Questo capitolo inizia con lo smistamento delle classi e un po di spiegazioni su come funziona la scuola. Kaneki ne pensa sempre una peggio del diavolo eh? E abbiamo conosciuto finalmente tutti gli studenti meno Fuka che si conoscerà meglio nel prossimo capitolo. Vorrei anche rassicurare tutti quelli che seguono questa storia, non verrà abbandonata ma per un po mi concentrerò su altre storie e quindi questa avrà una piccola pausa temporanea ci tenevo a farlo sapere.
Che dire? Le lezioni e i misteri sono appena cominciati vi aspetto prossimamente in questa e nelle altre mie storie

  
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