Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Emanuela Scuto    09/02/2024    0 recensioni
Khial è un mondo completamente diverso rispetto a quello che conosciamo, i suoi abitanti non sono umani, hanno colori bizzarri sulla pelle e poteri particolare.
E' una nazione unita, o almeno così appare ma la pace non è mai eterna.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lumbar decretò l'inizio dell'allenamento
Ogni membro degli elementi si mise all'azione scagliandosi l'uno contro l'altro.
Chi utilizzava venti funesti, chi si aiutava con l'aiuto del fuoco, chi faceva fuoriuscire arbusti dai polsi delle mani.
Ci si scagliava l'uno contro l'altro con i propri poteri, pressoché identici tra loro, se non fosse per la loro potenza. Infatti alcuni membri si distinguevano per la loro potenza tra cui Bargud che ogni singola volta prevaleva sugli altri membri, sebbene comunque spesso ferito e dolorante.
Era ogni volta una sfida all'ultimo sangue, le uniche due regole dell'allenamento erano: non uccidere e non ferire gravemente, anche perché le probabilità di finire senza arti o di perdere l'uso della vista o di qualche altro senso erano incredibilmente alti.
Dunque la sfida avanzava e Bargud con le sue onde alte decine di metri sovrastava tutti fino a ché un avversario di duello non lo braccò da dietro come se stessero giocando a una gara di rugby, poi lo sollevò e inizio a trascinarlo sù non facendogli poggiare più i piedi sul suolo e lo iniziò a strangolare con le braccia chiuse intorno al collo.
Bargud si strattonò liberandosi prontamente dalla presa e fece scivolare il suo corpo in terra.
Coloro che aveva intorno non importavano decise Bargud e si concentrò sul suo momentaneo avversario, l'energumeno che si era permesso di prenderlo da dietro mancandogli di rispetto sfidandolo senza che lui potesse accorgesene, alle spalle come un vigliacco.
Bargud orglioso com'era non poteva permetterlo.
Gli sfrecciò addosso la sua arma peggiore, la tecnica che aveva raffinato sin dall'infanzia insegnata da Beleg denominata: "polvere di stelle", la tecnica consisteva nel simulare il calore cocente del sole e canalizzarlo tutto all'interno di un raffinatissimo scintillio dorato che ricordava il luminare delle luciolle e la bellezza dei coriandoli, quella polverina splendida e incantevole nascondeva però un'orrenda realtà, quel calore sotto forma di polvere dorata entrava nelle cavità del corpo accessibili (bocca, orecchie, cavità nasali, ovunque potesse) e si diramava all'interno del corpo come un fortissimo calore che oltre a portare un tremendo formocolio e uno stato di confusione alla vittima lo irritava e lo portava all'esaurimento perché il bruciore avvertito dalla vittima era paragonabile al dolore di bruciare vivi, sebbene non fosse reale.
Sì, perché Bargud, conosceva la pericolosità di questa tecnica quindi la mirò tarandola livello 2, in modo che l'avversario non avesse reali complicazioni ma avvertisse solo il dolore.
L'energuemeno che sfidava l'erede al trono e il cui nome era Undómiel, evidentemente non lo comprese, poiché iniziò a imprecare fortissimo e strattonandosi i capelli rispose all'attacco con una tecnica livello 8, mirata ad uccidere. Bargud comprese subito fosse una tecnica mortale poiché incombette così rapidamente su di lui da non potergli dare il tempo di poter elaborare una mossa di difesa.
Uno sciame di api si abbattè su di lui mentre dalle orecchie e dal suo naso uscivano radici su cui poi germogliavano splendidi fiori, Bargud avvertiva una tortura malefica quando le api impollinavano i fiori che crescevano sul suo corpo. Era come se un branco di leoni gli si fosse ancorato al corpo in una presa mordendolo e non staccandosi più, come se gli stessero staccando la carne viva dal suo corpo.
Le radici spinose non solo non gli permettevano di respirare perché bloccavano le vie aeree dei suoi bronchi e del suo naso ma avvertiva il dolore delle spine che sentiva infilzato su per la gola, tra i reni, nelle cavità nasali, nei polmoni, ovunque ci fosse spazio libero.
Ben presto iniziò a sanguinare dall'interno: dal naso, dalle orecchie e sputò il sangue pure dalla gola avendo le corde vocali strette tra le spine.
Le api nel mentre impollinavano ogni nervo, ogni vena, ogni ossa, causando sempre più dolore.
Bargud era talmente asseffatto dalla sofferenza da avvertire come carezze ulteriori attacchi posti da altri combattenti presenti nella stanza.
A un certo punto sentì le spine salire dai bronchi, alla trachea, alla laringe.
Stavano avanzando la strada verso le pupille.
Avrebbero presto ottenuto spazio all'interno dei suoi stessi occhi distruggendo resina, iride, cornea, tutto ciò che è nella struttura degli occhi facendolo implodere e completando la tecnica in una morte lenta e agognante se non fosse stato che Lumbar intervenné.
Prontamente utilizzò lo specchio riflesso con cui liberò Bargud da quella tecnica e scaraventò Undómiel lontano, ai bordi della stanza.
Bargud riprese lucidità e lo stesso fu per Undómiel che nonostante avesse scagliato contro al combattente più conosciuto di Khial una tecnica così feroce, era ancora sotto gli effetti della "polvere di stelle" di Bargud.
"SI PUÒ SAPERE COSA VI E' PRESO?!" Urlò Lumbar
Undómiel sentendosi libero da quella tecnica prontamente rispose sentendosi attaccato ingiustamente da quella perplessità del responsabile degli allenamenti.
"Mi stavo solo difendendo da quell'attacco mirato alla mia vita."
"MA NON ERA MIRATO ALLA TUA VITA, TANTO ALLENAMENTO E NON COMPRENDI QUANDO UNA TECNICA E' TARATA LIVELLO 2?! NON RIESCO A CREDERCI, E CHE CI STIAMO A FARE QUI?! STIAMO PERDENDO TEMPO!"
"Livello 2?! E' impossibile! Il dolore era estenuante, non è una cosa normale!"
Continuò a giustificarsi il gigantesco Undómiel.
"Idiota! Era un illusione, una tecnica illusoria! Tutto qui!" Sbraitò Lumbar che era ormai fuori di sé.
Nel frattempo Bargud continuava a vomitare sangue, la situazione non sembrava migliorare.
In seguito smise di vomitare e si accasciò dolcemente nel pavimento freddo e arido della stanza.
Undómiel si ingonnocchiò e singhiozzando iniziò a chiedergli perdono.
Tutti ormai erano con gli sguardi rivolti verso l'erede al trono agonizzante.
Bargud sorrise fievolmente e guardando Undómiel disse: "Sei una testa di cazzo ma va tutto bene, non è successo nulla, non sghiggnazzare come una femminuccia, fai l'uomo! Una montagna di muscoli e poi piagnucola."
Iniziò a deriderlo nel tentativo di rendersi convincente agli occhi degli altri, non voleva ammettere che il dolore fosse tremendo.
"Ho sbagliato anch'io. Non dovevo utilizzare una tecnica inedita, pergiunta illusoria. Ti sei sentito minacciato, lo avrebbe fatto chiunque." Ammise Bargud, portando la mano alla pancia cercando miseramente un auto conforto che potesse alleviare le sofferenze.
Lumbar congedò tutti i partecipanti eccettò Bargud dalla stanza e fece arrivare i soccorsi.


Angolo dell'autrice: Buona serata a tutti! Sebbene non abbia avuto feedback che mi avrebbero aiutata a comprendere se è una storia che incuriosisce o meno, proseguirò a pubblicare la storia al completo per semplice soddisfacimento personale.
Il quesito che mi sono posta e a cui vorrei che qualche possibile recensione rispondesse è se sto utilizzando la punteggiatura nel modo corretto, perché ho la sensazione di sbagliare qualcosa.
Per il resto entriamo già nel cruento e il clou della storia e questo mi fa considerare l'idea di mettere il target da verde a almeno arancione se non rosso proprio, poiché le scene potrebbe divenire sempre più cruente e dettagliate ma staremo a vedere.
Per qualunque consiglio, delucidazione, suggerimento o critica (costruttiva non distruttiva) sono a vostra completa disposizione.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Emanuela Scuto