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Autore: ladypink88    21/02/2024    2 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Vide i suoi occhi colmi di lacrime e la sua sagoma correre veloce e sparire in lontananza nel giro di una manciata di secondì.
Manuel rivisse quella scena decine di volte nella sua mente a rallentatore e provò un senso di impotenza.
Non riusciva a credere che tutto ciò per cui aveva lottato nel giro degli ultimi mesi si fosse sgretolato così, per una cosa da nulla.

Sì, da nulla. Perchè era esattamente questo per lui ciò che era successo. Un errore che non aveva potuto prevedere. Un attimo.
Solo un attimo.
Ma comunque più che sufficiente per sgretolare tutto.

Si sentiva vuoto e senza energie. Come se il mondo gli fosse crollato addosso in pochi minuti.
Quella mattina non aveva fatto più nulla.
Era tornato a casa dall'università e si era chiuso in camera sua.

Ad Anna aveva detto di stare poco bene. E in un certo senso non era del tutto falso. Si sentiva a pezzi e per la prima volta nella sua vita si sentì letteralmente (perso) corsivo.
Quando pensava a suo padre e alla malattia sentiva come un senso di oppressione nel petto e faticava a respirare.
Sapeva in un certo qual modo perchè si sentiva così.

(Il tempo)

Fashback

Manuel e Laura erano seduti su una panchina del parco con il loro solito cappuccino prima di prendere il treno per andare a Milano. Vi era silenzio fra di loro. Uno di quei silenzi miti, gradevoli, comodi. Uno di quei silenzi dove non si sente il bisogno di parlare per colmarlo, perchè quella sintonia che si viene a creare in un certo qual modo ha già detto tutto.
I suoi genitori si erano separati da poco e lui , effettivamente , non stava passando un bel momento.
Dopo qualche minuto, fu Laura a rompere l'incanto :

" Manuel..." sussurrò con tono non troppo convinto.
" Sì... volevi chiedermi qualcosa puffa? " le disse con fare dolce.
" Sì, ma non so se è il caso.. in realtà è una cosa che desidero chiederti da un pò!" si fece infine coraggio la brunetta.

" A maggior ragione chiedimela!" esclamò lui.
Lei ritornò incerta, ma non si tirò indietro.

" Ecco... io mi chiedevo se c'è qualcosa che ti fa paura qualche volta!" sputò infine lei tutto d'un fiato.

Manuel la osservò. Rimase alquanto stupito da quella richiesta. Tutto si aspettava fuorchè questo.
" Perchè me lo chiedi?" chiese lui di rimando.
" Uhm... bè, perchè di fatto non mi parli di te, dei tuoi problemi, sono sempre io e... mi chiedevo questo!"

Il ragazzo non rispose subito. Anzi. Passarono diversi secondi, che a Laura parvero un'eternità. Ma proprio quando stava per dirgli che non era necessario che le rispondesse, che andava bene così lui sussurrò quasi sottovoce :

" Sì, una cosa c'è. Il tempo..." confessò lui.
La brunetta aggrottò le sopracciglia con fare confuso.
" Il tempo? In che senso?" chiese per capire meglio.

Lui sospirò.
" Bè, quando penso al tempo non mi sento mai a mio agio. Temo il futuro, perchè ho paura di fallire. Temo però anche il passato, perchè ho paura di guardarmi indietro e vedere che non ci ho neanche provato. Il presente invece no, non mi spaventa, perchè è come se mi tendesse la mano in qualsiasi occasione. La mia vera paura è quella di crearmi rimpianti e non ricordi, quella di non cogliere l'attimo giusto..." iniziò un flusso di parole e si interruppe ad un certo punto.

Pensava che Laura l'avrebbe preso per matto. Invece dopo un pò si sentì chiedere :
" E dimmi come fai a capire che è l'attimo giusto?" 

Se c'era una cosa che più di ogni altra amava della sua puffa era che riusciva arrivare all'essenza delle cose con una semplicità disarmante.
"Chissà, forse bisognerebbe spegnere il cervello senza pensare al passato e al futuro e tendere davvero la mano al presente..." sussurrò con voce dubbiosa.

" Sì, secondo me è proprio così che bisogna fare!" esclamò Laura convinta. E non contenta aggiunse :" Proprio come questo momento assieme a te. Per me ogni giornata trascorsa assieme è preziosa e la custodisco come un tesoro! " disse indossando uno dei suoi sorrisi più dolci.

Manuel a quel punto l'abbracciò. E rimasero così per diverso tempo.



Sì. Il suo peggior timore si era avverato. Non aveva approfittato del tempo che aveva a disposizione con suo padre. E chissà cosa sarebbe accaduto ora.
Ed inoltre ora non aveva più la moretta al suo fianco pronta a sostenerlo. L'aveva ferita in modo profondo e non sapeva come avrebbe potuto sistemare la situazione.

Ranicchiò la testa fra le ginocchia e pianse lacrime amare. Per la prima volta nella sua vita si sentiva totalmente affranto e senza la volontà o la forza di reagire.


****

La luce che arrivava dalla finestra andava a riflettersi sul foglio della scrivania di Serena. La punta di una penna scivolava a tentoni sul foglio bianco di fronte alla biondina, che guardava distrattamente fuori e continuava a fare strani ghirigori con la penna.

La sua idea al principio era quella di concentrarsi sullo studio in modo da non pensare ad altro, ma a quanto pare questo "altro" aveva preso il sopravvento e la biondina non riuscì ad andare oltre le prime due righe del suo libro.

Stava facendo l'ennesimo ghirigoro come sotto una specie di trance  quando ad un certo punto una voce alle sue spalle con un tono piuttosto alto quasi la fece sussultare :
" Sere tutto bene?" esclamò Silvia con fare sommamente preoccupato.

La biondina si girò e individuò Silvia. La guardò con sguardo assente e ritornò al suo passatempo senza andare oltre.
La donna comprese che qualcosa chiaramente non andava e andò dritta al sodo :

" Allora signorinella? Cos'è questo atteggiamento? Dimmi cosa è successo?" la incalzò.

Serena la guardò nuovamente e appoggiò la penna sul tavolo e mantenne lo sguardo basso. Tuttavia dal suo modo di fare Silvia potè percepire che la ragazza era parecchio nervosa.

" Lo sai che puoi contare su di me...cosa succede?  " annuì in tono più calmo e conciliante.

I pugni di Serena si strinsero e la ragazza scattò in piedi paonazza in volto :

" Cosa succede? Succede che... i tuoi consigli fanno schifo! Li ho baciati entrambi e il risultato è che ho perso la mia migliore amica e che Manuel mi odia!" Senza rendersene conto numerose lacrime stavano solcando il suo viso. Lacrime che volevano venire fuori da diverse ore ma che la bionda aveva trattenuto a stento.
Detto questo la ragazza si girò e scappò a chiudersi in camera sua lasciando una Silvia sorpresa e senza parole.


 

   
 
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