Una vita (una via)
“Benedetti siano gli istanti, e i millimetri, e le ombre delle piccole cose.”
F. Pessoa
Nel mondo, secondi che scorron diversi
io e te, il sole, l’erba del parco che langue, pizzicore sotto i palmi
io e te, sapore di terra, unghie che scavano, umidità che allaga il respiro
io e te, grida che squarciano il cielo, silenzi che apron la terra, uomini che si fanno bestie
io e te, l’urgenza del vivere, la fame del poi
io e te, avanzare retrocedere tentennare
io e te: conoscersi è un mosaico di istanti, è una somma di piccole cose
(enormi, enormi)
Nel mondo, secondi che scorrono uguali
io e te, scoperta stupore spavento
io e te, animali selvatici, animali da guardia (tu? io? il lupo si confonde col cane, si scambiano i ruoli)
io e te, i millimetri tra i respiri sono anni di luce accecante, sono ere e agonia
io e te, corpo di maschio che cerca corpo di maschio… così giusto, così sbagliato, così
io e te, le lenzuola stracciate, i nostri corpi che le imitano, onde di sudore e pianto
io e te: comprendersi è un girotondo di baratri, un’accozzaglia di arti
(forte, più forte)
Nel mondo, secondi che scorron distanti
io e te, orrore dolore silenzio
io e te, la fretta del prima, il nulla del mai
io e te, persi, un velo, la prigione, la morte
io e te, le tue mani, l’ombra del naso, la barba corta, la pelle liscia – la mia sgraziata, informe, provata –, quel tuo sapore di buono, acido, la lingua che scotta, i tuoi occhi, la vertigine di guardarci dentro, il tuo tradimento, il mio perdono, il tuo perdono per aver creduto al tradimento, le tue mani, dove sono ora, inghiottite, dove sono le mie, inutili, vuote, dove sei, dove posso raggiungerti, sto per raggiungerti, la guerra è una via, la mia è una sola, quella che porta a te, aspettami, aspettatemi, mi avete lasciato indietro, fa freddo, ho paura qua da solo nel mondo
io e te: amarsi è un gioco di tempi e distanze, una parodia di millimetri e attimi
(per sempre, mai più)
la guerra è una via
la pace è una rotta
il mio amore per te taglia per i campi