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Autore: Abby_da_Edoras    28/02/2024    4 recensioni
[The Mandalorian-Canon Divergence con accenni a Star Wars in generale e particolarmente a Andor e Rogue One]
Eccomi qua a infestare con le mie impossibili OTP anche questo fandom! XD Siamo alla fine della seconda stagione di The Mandalorian e, nella mia versione, Luke accompagna Din Djarin e Grogu a casa di Han e Leia per rassicurare il Mandaloriano che il suo piccolo sarà al sicuro. Là, però, il Mandaloriano incontrerà anche altre persone tra cui "un certo" Cassian Andor (che nella mia ff è stato salvato dieci anni prima da Ahsoka Tano) e questo incontro cambierà molte cose nella vita di Din e Cassian ma anche di altri personaggi. E scusate se sono pazza!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a George Lucas e a tutti gli autori, produttori, registi e sceneggiatori di The Mandalorian, Star Wars, Andor, Rogue One, The book of Boba Fett ecc...
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ahsoka Tano, Baby Yoda/Il Bambino, Cassian Andor, Din Djarin, Principessa Leia Organa
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'A place to be myself'
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Cap. 13: Big big love

 

I want a love that keeps me up nights
Gives me butterflies all day
I want someone to mess up my life
With love that drives me insane
So, where, where are you hiding?
All I want is somebody who is all I think about
Someone who's someone I can't live without
I want it now (I want it now)

I'm looking for a big big love (big big love)
That takes up all the space in my heart
I'm looking for a big big love (big big love)
The kind that can tear me apart
And I'm gonna find it, I'm gonna find it
That big big love, big big love!

(“Big big love” – Belinda Carlisle)

 

Cassian non si era interessato più di tanto al viaggio che Din aveva deciso di fare, aveva detto che avrebbe pilotato lui lo Starfighter perché sapeva dove trovare l’Armaiola e questo era stato tutto; Andor non aveva più ribattuto e si era seduto dietro, non era neanche voluto restare nella cabina di pilotaggio e aveva passato il tempo dietro, tenendo in braccio Grogu che a volte si agitava emozionato per guardare le stelle, gli asteroidi e i pianeti di fuori e a volte sceglieva di sedersi davanti, sulle ginocchia del Mandaloriano, che gli insegnava a conoscere gli strumenti della nave spaziale e le nozioni di base dell’essere Mandaloriano.

Cassian Andor aveva la vaga sensazione di fare la parte del bagaglio in quella faccenda, e tale sensazione si intensificò sempre più andando avanti…

Giunti nei pressi del pianeta in cui Din aveva detto trovarsi l’Armaiola e il clan dei Figli della Ronda, i tre si trovarono davanti uno spettacolo sconvolgente: un bestione marino simile ad un enorme coccodrillo stava attaccando i Mandaloriani che erano sulla spiaggia e che, nonostante una lotta disperata, non riuscivano a difendersi. Din, però, aveva lo Starfighter e senza tanti complimenti sparò al mostro, uccidendolo, poi atterrò sulla spiaggia dove tutti i Mandaloriani fissavano (per quanto si potesse dire, con quei caschi…) lui, Cassian e Grogu.

Ancora una volta Cassian pensò che avrebbe preferito trovarsi in qualsiasi altro punto della Galassia, tuttavia seguì in un silenzio, insolito per lui, Din e Grogu che raggiungevano l’Armaiola nella sua fucina e si sedevano per parlare.

“Din Djarin, tu hai tolto il tuo elmo davanti a estranei e, quello che è peggio, lo hai fatto di tua volontà” chiarì subito l’Armaiola, forse temendo di non essersi spiegata bene la prima volta. “Perciò hai tradito il Credo, non sei più un Mandaloriano ma un apostata e devi andartene da qui.”

Eh, che cavolo, si ricomincia! Abbiamo fatto tanta strada per sentirci ripetere le stesse cose da questa strega acida?

“Il Credo predica anche la redenzione” obiettò il Mandaloriano, che a quanto pareva non voleva proprio mandare a quel paese le rigidità da talebano dell’Armaiola e vivere come tanti altri Mandaloriani normali! “Se io mi immergo nelle Acque Viventi sotto le miniere di Mandalore e ripeto il mio giuramento potrò essere perdonato e redento.”

Grogu seguiva con lo sguardo Din e l’Armaiola come se fosse un incontro di tennis, ma anche lui sembrava poco convinto dalla severità della donna e, se avesse potuto parlare, di certo si sarebbe espresso in favore del suo papà adottivo.

“La redenzione non è più possibile, Mandalore è andata distrutta nella Purga* e le miniere non esistono più” fece laconica l’Armaiola. “Inoltre la superficie è ormai avvelenata e invivibile.”

Din mostrò allora un frammento di cristallo.

“I Jawa hanno comprato questo da un venditore di passaggio che diceva di averlo raccolto su Mandalore, dunque è ancora possibile andarvi.”

“Questo non fa che dimostrare che la superficie di Mandalore è stata cristallizzata, bruciata o distrutta” tagliò corto l’Armaiola, che evidentemente vedeva sempre il bicchiere mezzo vuoto.

E a quel punto anche Cassian, che si era morso la lingua per tutto il tempo imponendosi il silenzio, non poté fare a meno di esplodere.

“E che cavolo, un po’ di positività non farebbe male a nessuno!” esclamò. “Sei stata tu la volta scorsa a dire a Din che doveva purificarsi facendo il bagno in quelle acque o che accidenti siano, e ora vieni a dire che è impossibile! A me pare che tu ci goda nel deluderlo, che ti diverta a mortificarlo e umiliarlo solo perché si è tolto il casco e non per prendere una boccata d’aria, ma per salvare Grogu, tanto per la cronaca. E lui è venuto qui e poco fa ha salvato la tua gente, complimenti per il tuo senso di gratitudine. Se sei frustrata perché sei solo una vecchia zitella acida che non ha mai avuto marito e figli non c’è bisogno che te la prenda con lui, stronza che non sei altro!”

Un silenzio gelido cadde nella grotta dove l’Armaiola lavorava. Solo gli occhioni di Grogu parvero dire a Cassian che aveva espresso quello che anche lui avrebbe voluto dire se solo avesse potuto!

Visto che portava l’elmo, Cassian non poté vedere l’espressione dell’Armaiola, ma di sicuro faceva spavento: mai nessuno in tanti anni aveva osato rivolgersi a lei in quel modo!

“Sei solo uno straniero e ti permetti di parlarmi in questo modo e di intrometterti in cose che non ti riguardano?” sibilò la donna. “Ragazzo screanzato e arrogante, non hai nemmeno il diritto di mettere piede sul sacro suolo mandaloriano. Sei stato tu a corrompere Din Djarin e a portarlo a trasgredire le Regole del Credo!”

“Veramente io non lo conoscevo ancora quando ha deciso di togliersi l’elmo per salvare il piccolo Grogu” ribatté Cassian senza scomporsi. “Comunque pensala come vuoi, a me non importa un bel niente del tuo parere. Purtroppo è Din che si lascia influenzare fin troppo da te e dalle tue idee assurde.”

“Adesso basta, Cassian, stai esagerando e così rendi tutto molto più difficile” lo rimproverò Din, ma il suo tono non era severo, pareva aver capito che Andor voleva solo difenderlo. Poi si rivolse nuovamente all’Armaiola per chiudere la questione. “Perdonalo, ti prego, ci sono molte cose che non conosce ancora e lo istruirò io. Andremo su Mandalore e io ti porterò la prova che mi sono immerso nelle Acque Viventi e che mi sono redento, così il mio decreto di esilio potrà essere revocato.”

Cassian chinò il capo e si morse il labbro inferiore, insieme dispiaciuto e arrabbiato per come Din dimostrava di essere succube di quella strega dell’Armaiola. La donna, comunque, decise che per quel giorno poteva bastare e che ne aveva abbastanza di tutti quanti loro e diede al Mandaloriano la classica risposta buona per tutte le occasioni.

“Questa è la Via” disse.

E te pareva, pensò Cassian, ma stavolta tenne la bocca chiusa dato che Din sembrava soddisfatto.

“Molto bene, allora ci rivedremo presto” concluse il Mandaloriano, dopo di che se ne andò seguito da Cassian e Grogu.

Quando furono di nuovo sullo Starfighter, Din volle che Cassian si sedesse dietro di lui nella cabina di pilotaggio perché aveva ancora qualcosa da dirgli.

“Ora ci recheremo a Nevarro, devo incontrare un vecchio amico” disse, “ma voglio ripetere ancora una volta che non dovrai mai più permetterti di parlare così all’Armaiola che è l’autorità suprema dei Figli della Ronda. So che il tuo intento era buono, che volevi solo aiutarmi, ma così facendo hai rischiato di peggiorare le cose: è lei che dovrà accettarmi di nuovo come Mandaloriano e dovrà accogliere anche te… e non sarà facile se ti comporti così.”

“E perché, scusa?” replicò Cassian. “Non c’è mica solo lei in tutta la Galassia e tu sei un Mandaloriano a prescindere da quello che possa pensare quell’arpia! Boba Fett, per esempio, non ha certo chiesto il suo permesso per diventare Mandaloriano e non fa parte di nessun clan. Tra l’altro tu stesso avevi detto che io non sarei dovuto entrare nei Figli della Ronda ma che avrei potuto scegliere un clan un tantino più comprensivo e indulgente del suo.”

“Questo è vero, ma io ho bisogno lo stesso di redimermi e purificarmi e dopo quello che hai detto all’Armaiola credo proprio che avrai bisogno anche tu di una purificazione” tagliò corto il Mandaloriano.

Certo, se fosse per lei mi ci affogherebbe nelle Acque Viventi, altro che purificazione, pensò Cassian, ancora piuttosto imbronciato e innervosito. Tuttavia non disse niente e preferì lasciar correre, anche perché era molto curioso di visitare il pianeta Nevarro, quello sul quale Din era stato cresciuto dai Mandaloriani ed era vissuto per tanto tempo. E quando atterrarono su Nevarro e si misero a camminare per le strade della città, sia Cassian sia Grogu, che viaggiava sospeso sulla sua culla volante, si guardavano intorno con gli occhi sgranati per la curiosità, mentre il Mandaloriano spiegava come il pianeta fosse adesso molto diverso rispetto a qualche anno prima.

E ben presto si scoprì chi era il vecchio amico che Din era venuto a incontrare, ossia Greef Karga, che adesso era diventato Alto Magistrato di Nevarro e aveva ripulito il pianeta rendendolo fiorente e ricco. Karga invitò Din e i suoi compagni nel suo ufficio per parlare e farsi raccontare come gli andassero le cose.

“Insomma, Mando, non hai ancora completato la tua missione? Dovevi consegnare questa creaturina ai suoi simili, se non sbaglio” domandò l’uomo, guardando incuriosito Grogu e un po’ anche Cassian.

“L’ho fatto, ma poi lui ha scelto di tornare da me” rispose Din. “E comunque ha un nome, si chiama Grogu.”

“Ah, va bene, come dici tu. Beh, vedo che adesso hai anche un altro compagno di avventure, finalmente hai capito anche tu che fare il lupo solitario non paga?”

“Sono Cassian Andor, molto piacere di conoscerti, Alto Magistrato Karga” si presentò il giovane pilota.

“Cassian Andor… accidenti, ma tu sei uno di quelli della squadra Rogue One! Mando, ti sei fatto degli amici importanti a quanto pare, quindi ti faccio subito la mia proposta” rispose Karga, anche lui evidentemente emozionato all’idea di incontrare un personaggio che, in qualche modo, aveva fatto la Storia.

“In realtà io sono venuto qui perché ho bisogno di…” iniziò a dire il Mandaloriano, ma Karga lo interruppe.

“Ormai ne hai fatta di strada da quando eri un cacciatore di taglie e credo che anche per te sia venuto il momento di appendere il blaster al chiodo e goderti la vita” disse. “Nevarro è un pianeta in piena espansione e ben presto sarà uno dei più ricchi della Galassia, indipendente dalla Nuova Repubblica e dal governo centrale. Ci sono dei bellissimi posti in cui potresti stabilirti, ad esempio ho un grande lotto accanto alle sorgenti termali, penso che al tuo piccolino piacerebbe un sacco.”

Cassian non sapeva se a Grogu sarebbe piaciuto, ma a lui si illuminarono gli occhi. Non gli interessavano tanto la ricchezza, il lusso o le sorgenti termali, ma quello era proprio ciò che aveva sognato da quando Din aveva iniziato a dire che loro tre sarebbero diventati una famiglia. E adesso l’amico di Din gli proponeva una cosa del genere!

“Sei molto gentile, Alto Magistrato Karga, comunque penso che per noi basterebbe anche qualcosa di molto meno appariscente e lussuoso, basta che sia comodo e adatto ai bambini” rispose quindi, passando avanti a Din senza tanti complimenti.

“No, senti, non siamo venuti qui per questo” chiarì il Mandaloriano. “Io ho degli impegni che devo portare a termine a tutti i costi. Mi sono tolto l’elmo e per questo sono stato bandito dal clan dei Figli della Ronda, devo andare su Mandalore e immergermi nelle Acque Viventi per purificarmi altrimenti sarò un apostata.”

“Un apostata, ma dai” commentò Karga. “Una ragione in più per mollare tutto. Che te ne importa se per il tuo clan sei un apostata? Per la gente di Nevarro resti il Mandaloriano, il cacciatore di taglie, l’eroe, non hai bisogno dell’approvazione di nessuno per essere un Mandaloriano.”

Cassian era incredulo: finalmente qualcuno che la pensava esattamente come lui e non aveva riguardo a dirlo in faccia a Din! Evidentemente le grandi menti pensano all’unisono…

“Ecco, Alto Magistrato, diglielo anche tu, magari a te darà ascolto, è esattamente quello che gli dico e gli ripeto ma lui è succube di quell’Armaiola e…” Cassian partì in quarta, contento di trovare finalmente qualcuno che la vedeva alla stessa maniera.

“Ho già detto che non posso, devo andare su Mandalore e redimermi” ripeté tuttavia Din.

“Senti, ho capito, magari la vita tranquilla non fa per te” riprese Karga, più sicuro sentendosi spalleggiato da Andor. “Allora ho un’altra proposta da farti: ho bisogno di uno sceriffo qui a Nevarro, perché Cara Dune è diventata un’agente delle forze speciali della Nuova Repubblica. Tu saresti la persona adatta, tutti ti rispetterebbero e Nevarro sarebbe conosciuta e temuta in tutta la Galassia. Potresti vivere qui con il tuo amico Andor, anzi, lui potrebbe farti da vice, e il piccoletto: manterresti la pace e la tranquillità tra la nostra gente.”

Cassian praticamente riluceva di luce propria…

“Ma è stupendo, ti ringrazio tantissimo, Alto Magistrato, sarebbe un onore per noi!” esclamò, tutto felice. “Din, sarebbe proprio quello che Boba Fett sta facendo a Tatooine, aiuteresti tanta gente e potremmo avere una casa qui, tutti e tre insieme, proprio come avevi detto!”

“Ti ringrazio, Karga, ma il mio impegno su Mandalore è la cosa che conta di più in questo momento. Potrai trovare altre persone migliori di me per il ruolo di sceriffo” rispose reciso Din.

“Insomma, ma si può sapere che ti prende?” gridò allora Cassian, invelenito. “Il tuo amico ti sta offrendo un lavoro e una casa, era quello che volevamo, era quello che tu hai promesso a me e anche a Grogu, e adesso rifiuti per seguire le follie della tua Armaiola? Resti un Mandaloriano anche se quella strega dice di no e fare lo sceriffo qui a Nevarro sarebbe un ruolo prestigioso, proprio come Boba Fett a Mos Espa. Come puoi anche solo lontanamente pensare di rifiutare?”

Greef Karga iniziava a sentirsi un tantino imbarazzato di fronte a quella che aveva tutta l’aria di una lite familiare bella e buona, per fortuna in quel momento venne chiamato da uno dei suoi droidi ed ebbe la scusa per assentarsi!

“Mi sembrava di essere stato chiaro, Cassian. La cosa più importante per me è ritornare ad essere un Mandaloriano dei Figli della Ronda e per fare questo devo andare su Mandalore e…”

“Ma vai a impiccartici su Mandalore, tu e tutti i Figli della Ronda!” esplose Cassian, davvero fuori di sé. “Mi hai sempre preso in giro, ingannato e mentito, ecco la verità. A te non te ne frega niente di me, col cavolo che vuoi fare una famiglia, era solo una balla! Ti sentivi solo quando Grogu è rimasto ad addestrarsi con Luke e allora hai trovato un cretino che ti venisse dietro e credesse alle tue belle parole… ora che hai ritrovato Grogu vuoi solo rientrare nel tuo clan insieme a lui, sono loro la tua vera famiglia, non ti è mai importato un accidente di me, e io, idiota che non sono altro, mi sono lasciato ingannare! Eppure dovrei averlo imparato, alla mia età… E allora sai cosa ti dico? Stai pure con la tua nuova famiglia, con la tua Armaiola e tutti quei simpaticoni dei tuoi amici della Ronda, vai su Mandalore a fare la purificazione e fammi un favore, affogatici in quelle maledette Acque Viventi, che già il nome è tutto un programma! Sei solo un falso e un bugiardo, ti meriti proprio l’Armaiola e tutti i suoi accoliti!”

Lo sfogo violento di Cassian lasciò il Mandaloriano senza parole, e comunque non avrebbe avuto il tempo di replicare perché il giovane pilota, con un ultimo sguardo ferito e pieno di rabbia, si voltò e se ne andò precipitosamente dall’ufficio di Greef Karga. Aveva il cuore a pezzi, ora sapeva con certezza di essere stato solo un rimpiazzo per Din e che tutto quello che gli aveva detto, i baci, le tenerezze, erano state solo una finta, una specie di recita. Ora che aveva Grogu e la possibilità di tornare con il suo clan, la favoletta della bella famigliola non gli serviva più.

Cassian aveva le lacrime agli occhi mentre correva senza una meta per le vie di Nevarro. Era straziato, ferito, umiliato e forse una delle cose che gli bruciava di più era che Din gli aveva dato l’illusione di poter essere amato, di avere anche lui una casa e una famiglia e invece non era vero niente, lo aveva solo usato, Cassian Andor non poteva davvero essere amato da qualcuno, non poteva avere una vita felice e normale, non poteva avere niente… Che stupido, aveva trentasette anni suonati e credeva ancora di trovare il grande amore come nelle fiabe?

Per la prima volta, Cassian pensò che, forse, Ahsoka aveva fatto male a salvarlo, dieci anni prima. Avrebbe dovuto lasciarlo morire e salvare solo Jyn.

Fine capitolo tredicesimo

 

 

 

 

 

*Ovviamente non si tratta di un lassativo, ma della distruzione del pianeta Mandalore da parte dell’Impero nella fase finale della guerra contro i Ribelli. L’Imperatore Palpatine infatti voleva il controllo delle miniere di Mandalore, che era un pianeta ricco, e trovando l’ostinata resistenza dei suoi abitanti, lo fece distruggere.

 

 

 

   
 
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